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Channel: Velletri Life
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Anche Vittorio Sgarbi alla Mostra "Felicità della Pittura" di Velletri per conoscere l'opera di Zauli Sajani

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Mentre la Mostra continua ad avere un buon successo di pubblico (superata la soglia delle mille presenze dal 7 dicembre, giorno dell'inaugurazione), il 24 dicembre è arrivata - come avvenne per la precedente esposizione su Juana Romani - la visita del noto critico d'arte Vittorio Sgarbi.
Accompagnato dal curatore, professor Marco Nocca, e dal co-curatore del catalogo Gabriele Romani, il professor Sgarbi si è soffermato su ogni dettaglio della mostra in una visita piuttosto approfondita durante la quale ha potuto ammirare i dipinti di Zauli Sajani, soffermandosi su "L'Azalea",
sui ritratti e sui documenti esposti nel Refettorio della Casa delle Culture e della Musica di Velletri. Un'esposizione molto apprezzata da Sgarbi, e della quale stanno scrivendo in molti anche sulle testate nazionali, per la soddisfazione degli organizzatori - con in testa l'Accademia di Belle Arti di Roma. La Mostra resterà aperta fino al 2 febbraio con il seguente orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30, il sabato e la domenica con orario continuato dalle 10.00 alle 19.30. L'ingresso è libero. 

Rocco Della Corte

Intervista a Shany Martin al suo esordio come scrittore: sotto l'albero di Natale "Quanto sei bella rima"

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Dopo averci abituato ai suoi show, alle sue parodie e imitazioni, alle esibizioni teatrali e poetiche, Shany Martini - artista veliterno - esordisce come scrittore. Per la PonteSisto Edizioni è stato infatti recentemente dato alle stampe "Quanto sei bella rima", una raccolta di poesie. Abbiamo intervistato il giovane artista per chiedergli qualcosa in più su questa nuova avventura.

Shany Martin, mentre i tuoi video e le tue imitazioni ammontano a migliaia e migliaia di likes e commenti e i tuoi spettacoli sono sempre apprezzati dal pubblico, sotto l'albero una novità scrittoria... 

Hai detto bene. Mi ritengo una persona fortunata che, seppur a volte - per colpa della pignoleria - non sa godere di risultati che altri pagherebbero oro, pian piano sta realizzando l'obiettivo che tanti anni fa si era prefissato. Concludo il 2019 come scrittore, anche se chi mi segue sa che la Poesia Romanesca ha sempre fatto parte dei miei spettacoli e dei miei video online. Il mio sogno è quello di non far più spaventare i giovani e i meno giovani alla frase 'Ho scritto un libro di poesie'. Tranquilli, pure io nun vedevo l'ora che sonàva la campanella quando in classe ce leggevano D'Annunzio. Anche se forse non era tutta colpa di D'Annunzio ma di chi non fu in grado di farci appassionare a quei versi… 

Come hai coniugato la tua ispirazione poetica personale con quella dei tuoi modelli artistici e letterari di riferimento? La tua passione per la poesia non è nuova. Ricordiamo la serie "Pane e poesia", che seguimmo come giornale, andata in onda su youtube. Da quando ti interessi di versi e quali sono quelli che leggi più volentieri sulle antologie? 

Il mio modello è Roma. Non solo nella Poesia ma in tutti i campi della vita. Porto il massimo rispetto verso chi il Sabato sera va al ristorante Cinese, Russo, Messicano, Lappone o Svizzero. Ma io sono fatto così, se vuoi farmi felice fammi un piatto di spaghetti alla Carbonara, all'Amatriciana o una bella Cacio e Pepe. E visto che secondo me Romano ci si nasce ma c'è anche la fortuna di diventarlo, Trilussa, Belli, Fabrizi - e chi più ne ha più ne metta - hanno trovato ben volentieri posto nel mio DNA per permettermi di continuare una tradizione così magnificamente ricca. Dopo aver letto una poesia di Aldo Fabrizi sulla pasta era inevitabile scriverne una che omaggiasse i carboidrati… e dopo aver letto il Belli non era possibile non scriverne altre che parlassero della nostra società con un velo di satira e malinconia. Per comporre i miei pezzi leggo i Maestri e invece di mettere il punto alle loro opere non faccio altro che metterci una virgola… 

Cosa ti aspetti da questa nuova avventura nel mondo editoriale? Lo trovi diverso da quello del cinema, del teatro e della tv? 

E' forse l'ambiente più difficile tra quelli che hai elencato. Probabilmente perché il mio pensiero è quello di uno scrittore che debutta - e quindi ancora inesperto - ma nel 2020, essere editori, poeti e romanzieri significa essere eroi. Nel nostro paese pochissimi leggono. Pochissimi comprano un libro come regalo. Ed un artista che sa di andare incontro a tutto questo e nonostante tutto decide di poggiare la penna sul foglio per costruire una storia merita lo stesso rispetto che gli occhi di un bambino danno a Superman. Rispetto ai campi in cui ho un pizzico in più di esperienza, però, posso dirti che quello editoriale è il primo in cui ho già ricevuto un plagio alla velocità della luce. Che tocca fa'… 


"Quanto sei bella rima", con l'evocazione di Roma per nulla velata. Qual è il filo conduttore dei tuoi componimenti? 

Il filo conduttore è Roma. Poesie sul calcio, sul cibo, sull'amore, sulla religione e sulla vita. Con l'arma del dialetto Romanesco che, secondo me, era l'unica per spiegare ciò che volevo spiegare veramente. E' il libro che nei panni di lettore avrei sempre voluto leggere, e adesso che tutti voi potete ordinarlo nelle librerie, spero di aver fatto un buon lavoro. Anche grazie alla Ponte Sisto Edizioni. 

C'è anche Velletri fra i versi del tuo volume? Se sì, come hai raffigurato - poeticamente - il nostro territorio? 

Velletri è raffigurata in diverse poesie. Particolarmente in una, 'La Madonna delle Grazie' che racconta in versi la tradizione che portiamo avanti dal 1807. Ma tutto il libro è comunque legato al mio territorio per il semplice fatto che vivo e scrivo qui. Già il semplice fatto di respirare l'aria che respirano i Velletrani fa di questa mia piccola opera un lavoro Velletrano! 

Ci hai abituato a tante sorprese. Puoi 'spoilerarci' qualcosa sul 2020 in arrivo...? 

Comparirò come imitatore nel film Rai 'Alberto' dedicato ad Alberto Sordi, con la regia di Luca Manfredi. Spero tanto in un ritorno in Tv ma nella Tv che piace a me e non in quella che a volte sono stato costretto ad abbracciare…

Di seguito a questo link il video di Gian Marco Tognazzi che recita una poesia di Shany Martin: https://www.youtube.com/watch?v=buV_BEH3VGw 

Intervista a cura di Rocco Della Corte

Il Parco sostiene La Spinosa per l’Ambiente

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E’ del 18 dicembre 2019 con nota 6799 firmata dal Presidente Gianluigi Peduto, l’ufficialità del sostegno del Parco alla locale associazione ambientalista di Velletri che ad ottobre del 2020 festeggerà i suoi 20 anni di attività.
In seguito infatti alla domanda presentata in ottobre all’Ente di tutela con comunicazione di adesione al Progetto Ri-Forestiamo i Castelli Romani con obiettivo di produrre circa 1000 fitocelle di essenze arboree autoctone, il Parco dei Castelli Romani “dispone di concedere il Patrocinio non oneroso … di autorizzare l’associazione … all’uso del logo del Parco Regionale dei Castelli Romani … sul materiale informativo e promozionale relativo alla suddetta attività.” Già il 30 settembre scorso l’Ente con precipua delibera aveva deciso collaborazione e patrocinio della campagna di azione collettiva per la difesa della biodiversità. Ricordiamo che il Parco è l’Ente gestore delle Zone Speciali di Conservazione e della Zona di Protezione Speciale di Rete Natura 2000 insistente nel perimetro del Parco stesso. Il progetto di ri-forestazione è stato promosso da “Reseda onlus - Energie da condividere, un futuro da preservare” ed a Velletri, oltre a La Spinosa per l’Ambiente, hanno aderito APS l’Asino e le Nuvole, Ass. Cult. Il Sentiero nel Bosco, l’Orto di Grazia. Ci piace sottolineare la “volontà del Parco Regionale dei Castelli Romani, di contribuire alla realizzazione di una rete di vivai dove riprodurre gli alberi e gli arbusti autoctoni dei Castelli Romani e azioni di conservazioni della flora e della fauna all’interno di un quadro di “capacity building” atto a potenziare la capacità delle comunità locali di far fronte ai problemi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici”. Fare fronte ai cambiamenti climatici, obiettivo difficile ma dobbiamo mettercela tutta, ognuno di noi.

Al Meeple di Frascati con "Il misterioso individuo in nero" e Michele Franco

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Venerdì 20 dicembre a Frascati, presso il caffè letterario Meeple, l'autore veliterno Michele Franco ha presentato il suo terzo romanzo 'Il misterioso individuo in nero', opera pubblicata nel 2018 con la casa editrice Algra Editore. A fare da relatore è stato il prof. Natalino Cacciotti.
Nato a Roma nel 1985 Michele, all'età di 14 anni, inizia a scrivere i suoi primi racconti horror/thriller, ispirandosi ad autori come Howard Phillips Lovecraft, Edgar Allan Poe e Stephen King, a registi come Dario Argento e John Carpenter ed alle saghe video-ludiche di Resident Evil e Silent Hill. Nel corso degli anni ha maturato lo stile, arrivando a scrivere storie sempre più complesse che lo hanno spinto, nel 2015, a pubblicare il suo primo romanzo 'K-35', seguito da 'L'artista della morte' nel 2017 ed infine da 'Il misterioso individuo in nero', nel 2018. La presentazione inizia con una rapida spiegazione della trama di 'K-35', horror apocalittico ambientato successivamente al disastro nucleare di Chernobyl. Nell'opera si parla di farmaci capaci di curare più forme possibili di tumore e di un incidente biologico che ha generato la comparsa di creature mostruose affamate di carne umana. Il discorso prosegue con 'L'artista della morte', thriller psicologico in cui l'assassino, credendosi un grande artista, tenta di realizzare una rappresentazione della natura morta utilizzando cadaveri umani e la polizia indaga per fermarlo prima che completi la sua 'opera d'arte'. Una volta terminata la parte introduttiva della presentazione, l’autore ha iniziato ad analizzare la sua ultima opera:”Il misterioso individuo in nero” romanzo horror con sfumature thriller, azione e paranormale. E' un'opera molto varia che contiene eventi storici, tematiche esoteriche tra cui il sabba ed esorcismi realmente esercitati nell'800. Ne 'Il misterioso individuo in nero', spiega l'autore, non si parla di persone che operano per il male, ma di Male assoluto. Quindi non è il classico giallo in cui c'è un commissario che indaga per scoprire l'assassino, ma si ha a che fare con qualcosa che va oltre, che coinvolge più luoghi, più personaggi e più momenti diventando un fatto sociale e storico da cui poi bisogna trarre le conseguenze. La prima parte dell'opera si apre con l'efferato delitto di un'adolescente commesso in una cittadina immaginaria di nome Sangrad per poi spostarsi, nella seconda parte, in Scozia ad Edimburgo nella Old Town (la città dei fantasmi ). La presentazione è stata molto varia con buona partecipazione di pubblico. L'autore Michele Franco ci ha salutati annunciando che, per il 2020, è prevista l'uscita del suo quarto romanzo che sarà un thriller fantascientifico e prequel del primo libro 'K-35'. 'Il misterioso individuo in nero' e le altre opere dell'autore sono reperibili on line presso Amazon, Mondadori store, Feltrinelli, Ibs ed ordinabili in libreria.


Alessandro De Angelis

Velletri riscopre il suo Anfiteatro: un'arena da 10.000 posti (con tracce ancora presenti) presentata con gli studi di Giani e Bianchini

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L'importanza di una città si vede anche dalle infrastrutture, oggi come in passato. E una delle più vistose e prestigiose opere che le città, in epoca romana, potevano sfoggiare era l'Anfiteatro. Grazie agli studi profusi da Guido Giani e Roberto Bianchini del Gruppo Archeologico Veliterno, in una conferenza alla Sala Tersicore si è presentata l'ipotesi di formazione dell'Anfiteatro di Velletri, che era sito nella zona a Sud della città, tra piazza Mazzini e piazza Caduti sul Lavoro.

Le prove tangibili di questo Anfiteatro, che probabilmente arrivava a contenere 10.000 persone, è un'epigrafe del IV secolo conservata al Museo Civico "Oreste Nardini" di Velletri. La zona era compresa tra piazza Mazzini, il corso, via S. Francesco, via del Merangolo e via S. Crispino con segni presenti nelle cantine, con ambienti ipogei e cripte. Velletri, città ricca e ospitante numerose ville imperiali, aveva un Foro proprio su piazza Caduti sul Lavoro. L'Anfiteatro doveva avere - si è ipotizzato - una superficie di circa 12.434 mq, e sarebbero stati gli Antonini a progettarlo intorno al 98-138 d.C. Una piccola 'chicca'è la curva, precisa, che ancora si nota nel posizionamento dei palazzi e suggerisce un'ansa dell'anfiteatro a ridosso di Piazza Mazzini dal lato di via Furio.
Tra i rinvenimenti recenti, riportati anche nell'opuscolo predisposto dal Gruppo Archeologico Veliterno, che rappresenta un prezioso documento, vi sono particolari muratore tra via Furio e via Padella, cunicoli sotterranei in zona purtroppo spesso murati o adibiti a depositi e cantine. Il grande lavoro svolto dal Gruppo Archeologico Veliterno e dai due relatori dimostra ancora una volta un angolo della Velletri perduta, che avrebbe potuto rappresentare una grande attrattiva turistica. Si può immaginare, infatti, che effetto avrebbe avuto un anfiteatro da 10.000 posti tra Porta Napoletana e Piazza Mazzini.
Purtroppo tutto ciò che rimane, fondamenta comprese, è sepolto sotto la città e difficilmente verrà alla luce qualcosa. L'auspicio, però, è che questo studio - oltre a comprovarne l'esistenza e sensibilizzare l'opinione pubblica - induca i vertici comunali a ricostruire la memoria di questa grande opera magari con una pannellistica turistica che può partire proprio dalle oculate riproduzioni di Giani. Come sempre complimenti al Gruppo Archeologico Veliterno per queste iniziative che riescono un po' a risvegliare dal torpore coloro che insistono e persistono nel dire che a Velletri non c'è niente e che la nostra città non ha storia. 


Rocco Della Corte

A Natale, canti e poesie in un incontro generazionale con gli alunni del plesso "Novelli"

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Gli alunni della classe 4^B dell’Istituto Comprensivo “Gino Felci”, plesso “L. Novelli” , coordinati e preparati dalle loro insegnanti Daniela Berardi, Manuela Butticci e Assunta Vitale, hanno scelto, per il loro spettacolo natalizio, un luogo veramente singolare per esibirsi: una casa di riposo per anziani.
Aria di vera gioia si respirava nel salone di “Villa Elvira” di Velletri, dove si è svolto lo spettacolo. Seduti in prima fila gli spettatori speciali, i nonnetti, che partecipavano piacevolmente e applaudivano con maestosa emozione, trasmettendo tutto il loro calore anche ai genitori degli alunni e alle loro insegnanti. I bambini hanno voluto così donare, in occasione del Natale, un soffio di letizia nel cuore di persone di un’altra generazione, regalando pura allegria, soavi suoni, emozionanti canti ed un’incantevole festosità; come un minuscolo omaggio, segno di rispetto e considerazione, ricevendo al tempo stesso sorrisi e commozione, che si tramuteranno in un ricordo indelebile di questo magico giorno!

Ad Albano Laziale l’ultima data del progetto «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente»

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È prevista per l’11 gennaio dalle ore 18, presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli con ingresso libero, la terza e ultima tappa del progetto «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente»: un viaggio all’interno della poetica di Fabrizio De André tra letture di brani ed esecuzioni musicali.
Dopo le date di Velletri e di Lanuvio, sarà Albano Laziale a ospitare l’ultimo dei tre incontri previsti per l’iniziativa «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente». La poetica di Fabrizio De André. Si tratta di un progetto pensato in rete entro il territorio castellano, del quale è capofila il Consorzio SBCR (Sistema Bibliotecario Castelli Romani) e che ha ricevuto, oltre al supporto dei tre comuni di Velletri, Lanuvio e Albano Laziale, il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André Onlus. Sabato 11 gennaio, in occasione del ventunesimo anniversario della morte di De André, nella cornice della Sala Nobile di Palazzo Savelli, a partire dalle ore 18, un intreccio di letture tratte dai testi che hanno costituito un punto di riferimento per De André, facendone lievitare la scrittura, condurranno il pubblico nel cuore delle dinamiche complesse che sono alla radice dell’originalità e del portato culturale di ciascuno dei brani del cantautore genovese. Alle letture, curate dall’attrice Benedetta Badaracco, si affiancheranno le esecuzioni di alcuni dei pezzi più amati della produzione di De André intercalati a brani originali dei cantautori e musicisti che si esibiranno in concerto. Saranno gli strumenti e le voci di Emiliano Begni (Direttore Musicale); Giulia Briziarelli; Andrea Caovini; Daniela Di Renzo (Direttore Artistico) e di Alessio Ingravalle a instaurare un dialogo a stretto contatto con i testi di De André, facendoli vibrare anche attraverso l’incidenza che questi hanno avuto sulla maturazione di un proprio stile personale.

Valentina Leone


Istituito dal Circolo Artistico "La Pallade Veliterna" nasce il Premio "Eugenio Gabrielli"

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Con l'autorizzazione della famiglia è stato istituito il Premio Monsignor Eugenio Gabrielli dedicato allo scomparso sacerdote che per oltre mezzo secolo è stato parroco di Santa Lucia oltre ad essere canonico della cattedrale di San Clemente.
Il premio, che gode del sostegno dell' Istituto Cesare Battisti di cui Don Eugenio è stato apprezzato docente di lettere, è diretto ad opere edite ed inedite riguardanti il territorio di Velletri e quello della ex Diocesi di Velletri. Vi possono partecipare autori e artisti inviando i testi in formato pdf alla mail decarcievelletri@gmail.com entro e non oltre il 1 marzo 2020 o in busta chiusa presso il Polo espositivo "Juana Romani" in via Luigi Novelli, 3 sempre entro la stessa data. La premiazione avverrà il 12 marzo alle ore 17.30, nel giorno del primo anniversario della sua scomparsa presso il Polo espositivo. Decreterà i vincitori delle due sezioni una commissione formata da ex docenti del Battisti che sono stati colleghi dello scomparso sacerdote, mentre il presidente della commissione il dirigente emerito Dottoressa Adele Bianco.

Alessandro Filippi

Primo Torneo dell'Epifania all'Evolution Fit Village organizzato dall'F&D Waterpolis

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Si svolgerà all’Evolution Fit Village di Lariano il primo torneo dell’Epifania organizzato dall’F&D Waterpolis dei presidenti Francesco Perillo e Mario Lucarelli. Con un nutrito programma di gare e ben cinque società partecipanti, si daranno battaglia le squadre di pallanuoto femminile di F&D Waterpolis, SIS Roma, Latina Nuoto, Acquachiara e Volturno.
Compagini di Serie A1 e di Serie A2 per una due giorni tutta da vivere. Si comincia il 5 gennaio alle 16.30 con il fischio d’inizio di F&D Waterpolis – SIS Roma, quest’ultima finalista scudetto nella passata stagione, ad impreziosire il lotto delle contendenti. Seguirà lo scontro fra i capitolini e il Latina, chiude il derby campano Acquachiara-Volturno. Il 6 gennaio, invece, alle 9.15 di nuovo in acqua le castellane che affronteranno l’Acquachiara. Alle 10.30 SIS Roma-Volturno e alle 11.45 Acquachiara-Latina. Si riprende poi alle 14 con le ultime quattro partite in calendario. Un programma interessantissimo che rappresenterà un antipasto del prossimo campionato di Serie A2, che vede l’F&D Waterpolis guidata da Daniele Di Zazzo e Danilo Di Zazzo puntare ai piani alti della classifica. L’ingresso è libero e l’occasione da non perdere per farsi un’idea sulla stagione che verrà. Rocco Della Corte


Cultura digitale: il 2020 sarà l'anno buono?

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Il 2020 sarà l'anno buono? Dopo il lungimirante intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione degli auguri di fine anno con i Rappresentanti delle Istituzioni, Forze Politiche e Società Civile, che descrive con forza il cambiamento che stiamo vivendo, (ripreso da Velletri 2030 News del 27.12.2019) è andata in scena la mancanza di consapevolezza da parte del mondo dei media su un tema strategico dell’economia del futuro quale è l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell'Italia.

Alla conferenza stampa di fine anno, tenuta a Villa Madama il 28 dicembre dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare, durata circa tre ore, nessuno dei 37 giornalisti rappresentanti di altrettante testate ha considerato importante porre domande sui progetti e le iniziative in tema di innovazione tecnologica e digitalizzazione dell'Italia. Nessuno ha individuato nel digitale un tema su cui accendere i riflettori. Nessuno evidentemente lo considera strategico nella politica industriale dell’Italia. Nessuna domanda sull’innovazione digitale, sull’importanza delle nuove tecnologie, sulla cybersecurity nazionale, sulle potenzialità del 5G. Sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e delle imprese. Sulla necessità di spingere le infrastrutture a banda ultralarga. Sulle nuove competenze, sulle nuove frontiere dell’hi-tech. Niente di niente. Peccato! Sempre tutti pronti a lamentarsi sul futuro dell'Italia, e poi?. Si vuole veramente il cambiamento della nostra Italia nel tentativo di rimettere in moto il Paese oppure si vuole rimanere nello status quo? A dimostrazione, cosa che Velletri 2030 conosce bene, che la consapevolezza sull’importanza dell’innovazione tecnologica in qualità di strumento prioritario per rimettere in moto il Paese è ancora paurosamente scarsa. Spesso si è attribuita alla politica la “colpa” di non avere posto adeguata attenzione sull’economia digitale. Ma è evidente che il mondo dell’informazione dimostra colpe e responsabilità ben più gravi e che l’ancor debole attenzione del mondo politico ne è conseguenza diretta. Se il mondo dell’informazione non si è accorto di quanto l’economia digitale sia determinante al fine non solo del rilancio della competitività ma della tenuta economica stessa del Paese, qualcosa non torna. “Snobbato” dai più come un tema “tecnico”, quasi mai degno delle aperture dei media a tutti i livelli, anche locali, al di là di qualche sporadica iniziativa – il digitale resta dunque in secondo piano nel nostro Paese, diversamente da quanto accade oltreconfine. Un errore di visione al pari di quello che anni fa, sempre il mondo dell’informazione, ha compiuto nell’arroccarsi nella difesa di un mondo fatto di carta, come se la carta fosse determinante più del contenuto, la forma più della sostanza. Sembra quasi che i media non si siano accorti dell'esistenza di un Ministero per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione (MID), Ministro Paola Pisano, che ha pubblicato il Documento "Strategia per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione del Paese: le prime azioni per l’Italia del futuro", menzionato nel Decreto-legge milleproroghe e liberamente scaricabile dal sito del Ministero. Se nessuno dei 37 giornalisti, rappresentanti dei principali media nazionali, riesce neanche a parlare e formulare una domanda sul merito della strategia proposta, non lamentiamoci quando l’ennesima società italiana chiuderà per non aver investito per tempo o non aver avuto le infrastrutture statali necessarie e i nostri giovani sono costretti ad emigrare. Non lamentiamoci quando la politica locale non riserva adeguata attenzione sull’economia digitale per immaginare il futuro della Comunità che è chiamata a rappresentare. Velletri 2030 concorda con il messaggio di apertura del Documento: "L’innovazione e la digitalizzazione devono far parte di una riforma strutturale dello Stato che promuova più democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione e generi una crescita sostenibile nel rispetto dell’essere umano e del nostro pianeta". Proviamo a guardare il futuro della Comunità dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto. Molti ricorderanno l'imbarazzo dei candidati a sindaco di Velletri, quando nell'incontro di sabato 19 Maggio 2018 sulle priorità programmatiche un giovane osò chiedere quale era il loro atteggiamento nei confronti dell'introduzione della tecnologia Blockchain in seno alla Pubblica Amministrazione. Coloro che sono interessati a verificare la mancanza di consapevolezza da parte del mondo dei media su un tema strategico dell’economia del futuro quale è l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, trovano la registrazione della conferenza stampa di fine anno del Presidente Giovanni Conte sul sito ufficiale del Governo Italiano all'indirizzo: http://www.governo.it/it/articolo/conferenza-stampa-di-fine-anno-del-presidente-conte/13678.


Velletri 2030

Il giardino profumato: lo sviluppo dell'identità maschile

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“Il giusto modo di procedere all’iniziazione amorosa è quello di partire dalle cose belle di questa terra, ma avendo in ogni istante per suprema meta, quella suprema Bellezza da raggiungere come per gradini in una scala ascendent…” (Platone, Convito, 211 b-c).

Al corpo e all’amore corporeo, da millenni, si assegna il ruolo di una dimensione che l’essere umano deve travalicare per giungere a più alte mete eppure, l’esperienza corporea è stata ricollocata nelle discipline psicologiche. La nozione freudiana di pulsione, concetto limite tra lo psichico ed il somatico, assegna al corpo l’origine della vita mentale, la dicotomia piacere-dispiacere, che Freud pone alla base della dinamica psichica, rimanda alla dimensione corporea. Lo sviluppo dell’identità di genere non può prescindere dalla corporeità, che assume un ruolo centrale durante l’intero arco della vita di un individuo ma, soprattutto, nel processo di costruzione dell’identità, durante l’adolescenza, trova il suo picco, quando, secondo Laufer, l’individuo deve riorganizzare la propria immagine corporea, integrandovi i genitali maturi e, al contempo, affrontare la perdita del corpo infantile. I Il processo di costruzione dell’identità di genere è presente nei maschi quanto nella femmine tuttavia, il percorso maschile appare più difficile e accidentato. Il corpo assume significati simbolici e valoriali dai quali precipitano stereotipi e pregiudizi caratteristici di epoche storiche e culture, con un’origine antica e centrata sul dimorfismo di genere. Le trasformazioni del pensiero scientifico e socioculturale conducono alla coesistenza, nell’immaginario collettivo, di rappresentazioni del femminile e del maschile che provengono dal vecchio e dal nuovo, con ricadute non trascurabili sullo sviluppo dell’identità sessuale nel maschio. Nella nostra cultura echeggia ancora l’idea aristotelica: “… la donna è come un uomo sterile. La femmina è infatti contraddistinta da una certa impotenza: non è in grado, a motivo della sua natura fredda, di operare la cozione del seme a partire dall’alimento ultimo (il fluido mestruale) (…) Poiché il maschio apporta la forma e il principio del mutamento, e la femmina il corpo e la materia (…) Pertanto se uno è attivo e soggetto di trasformazione, l’altro è passivo e oggetto di trasformazione …” (Riproduzione degli animali) Continuiamo ad associare alla femminilità l’idea della passività e alla mascolinità quella della azione che diventa un mandato sociale a cui il maschio deve rispondere e conformarsi, secondo modelli di comportamento sessuale che conferiscono scarsa importanza alle relazioni intime, alla conoscenza di sé e del proprio corpo.
Tra i nuovi contributi Claud Crépault in “Dal seme di Eva” introduce il concetto di “protofemminilità” la cui fondatezza è ormai accertata: il programma biologico è universalmente e, di base, femminile; scoperta che stravolge l’idea protofallica dalla quale culturalmente proveniamo ma, non la smantella nell’immaginario sociale e culturale. La formazione dell’identità di genere maschile passa attraverso una forte spinta a differenziarsi dal femminile, per giungere alla costruzione di rappresentazioni di sé, delle relazioni, del corpo sessuato socialmente accettabili. L’immagine del corpo elaborata dalla donna contiene l’idea di uno spazio interno, luogo di processi vitali legati alla sessualità. L’immagine corporea maschile fa riferimento a percezioni di superficie legate a ciò che avviene sul corpo, in termini di sensazioni, ciò che si fa con il corpo, in termini di prestazioni, l’idea di un dentro è difficilmente concepibile. L’immagine corporea è focalizzata sui genitali e sull’esperienza sensoriale che ne deriva, elementi questi che assumono il forte significato dell’acquisizione di un’identità che abbia valore. Nel maschio, di ogni età, è presente il bisogno di affermare, manifestare e controllare la propria virilità, con riferimento a rappresentazioni stereotipate, sulla base delle quali si costruiscono i ruoli di genere, all’interno della cultura di appartenenza, a cui il maschio sente di doversi adeguare. L’acquisizione dell’identità maschile risulta rigida poiché risponde ad un mandato proveniente dall’esterno con la conseguenza di una maggiore vulnerabilità. A complicare il compito, i ruoli di genere sono diventati meno rigidi; diversi studi mostrano che la liberalizzazione sessuale, la maggiore intraprendenza delle donne in ambito relazionale e professionale, hanno generato un’insicurezza maschile che si è tradotta in una crescente numero di casi di disturbi sessuo-relazionali. La spinta alla differenziazione rispetto al femminile, inoltre, richiede l’uso di aggressività e la tendenza a fare esperienze, cui si associa una condizione comune ai due sessi ma, maggiormente spiccata nei maschi: la maturazione dei processi cognitivi, nella prima fase dell’adolescenza, non consente un’adeguata percezione del rischio. I maschi sono maggiormente esposti, mascolinità e giovane età sono considerati fattori di rischio per l’uso di sostanze, comportamenti antisociali, incidenti. “L’adolescente è un individuo che si ammala poco ma muore spesso”. Emblematico di tale condizione è il contributo di Grosso quando rappresenta i rischi cui vanno incontro gli adolescenti maschi con l’acronimo delle tre V: Violenza, Velocità, Virus. I comportamenti maschili in ambito sessuo-affettivo sono sostenuti da un’idea della virilità misurata sul numero di rapporti sessuali, numero delle partner, su una sessualità concepita come impulso incoercibile. La scarsa attenzione che nell’educazione dei maschi è stata prestata allo sviluppo di competenze legate all’espressività emotiva, alla comunicazione interpersonale, all’empatia, alla negoziazione con l’altro, alla conoscenza del corpo, in favore di una centratura sulla efficienza e sulla performance, ha generato una limitata capacità dell’accettazione corporea, la produzione di aspettative sessuali incongrue. Quest’ultimo aspetto ha inciso notevolmente su un sempre maggiore ricorso, in giovane età, a prodotti e farmaci che influiscono sulla funzionalità sessuale (inibitori della fosfodiseterasi 5, ormoni della crescita, anabolizzanti, ansiolitici, antidepressivi), come pure sull’incremento delle richieste nel settore della chirurgia estetica peniena in assenza di difettualità organica. Per aiutare i giovani di sesso maschile a costruire una vita sessuo-affettiva soddisfacente è necessario fornire strumenti che favoriscano lo sviluppo di competenze relazionali ed emozionali: conoscere il proprio corpo, saper riconoscere le intenzioni proprie ed altrui, integrare gli impulsi in una relazione affettiva in cui si che tenga conto dell’altro e alla quale si assegni un senso. È nostro compito accompagnare l’adolescente nel percorso di ricerca dei significati delle esperienza di crescita, maturazione sessuale e relazione.

Ielena Caracci 
Psicologa, psicoterapeuta 
Esperta in psicologia del lavoro 
Esperta in psicologia giuridica Sessuologa clinica



Il 2019 dell'Assessore Edoardo Menicocci: "Tanti obiettivi raggiunti, le giovani generazioni sono il futuro e il presente"

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Sono stati tanti gli obiettivi raggiunti nel 2019 e tante sono le attività già in programma per il 2020. Le giovani generazioni sono il futuro della nostra città ma siamo convinti che possano e debbano essere anche il presente. Per questo motivo abbiamo rivolto loro particolare attenzione, dalla stipula delle convenzioni per i tirocini universitari, passando dal reinsediamento della Consulta Giovanile e arrivando alla costituzione del primo Consiglio comunale dei Bambini.
Crediamo che quest’ultimo sia un progetto concreto di educazione civica volto a promuovere la partecipazione attiva delle giovani generazioni, un esercizio democratico che ci aiuterà ad ascoltarli e a costruire con loro una Velletri anche a misura di bambino. Abbiamo lavorato per inserire queste attività non solo in un contesto locale ma anche in un contesto internazionale con il “Parlamento dei Giovani” delle nostre città gemellate. I rappresentanti della Consulta Giovanile di Velletri hanno avuto modo di lavorare e confrontarsi con tutte le altre delegazioni e di visitare le città di Puteaux, Mödling e Offenbach Am Main. “Di Europa si deve parlare!” e la nostra amministrazione non si è tirata indietro. Abbiamo organizzato “EU Vote”, 6 incontri con gli studenti di tutte le scuole della nostra città, dalle primarie alle superiori, per discutere sulle opportunità che l'Europa rappresenta con ospiti illustri, tra cui l’On. David Sassoli, oggi Presidente del Parlamento Europeo. Il 9 maggio insieme alla Consulta Giovanile abbiamo celebrato per la prima volta la Festa dell’Europa ed aperto l’ufficio “Europa e Politiche giovanili” per offrire delle consulenze gratuite per cogliere le opportunità di lavoro, formazione e scambio culturale all’estero grazie a “Eurodesk”. Una novità per il 2020? Il 23 e il 24 gennaio ci sarà “Make4Work”, un’iniziativa pensata per promuovere il cosiddetto “job matching”, ovvero la relazione domanda e offerta di lavoro sul nostro territorio. Due giorni di orientamento in entrata e in uscita dagli istituti superiori di Velletri per parlare dell'importante tema dell'occupabilità. Vogliamo aiutare i ragazzi a scegliere il proprio percorso di studi con qualche informazione in più, permettere a chi cerca lavoro o a chi semplicemente vuole migliorare la propria posizione lavorativa, di incontrare le aziende che cercano figure professionali per posizioni di lavoro o stage a Velletri, o nei territori limitrofi. 


Edoardo Menicocci

"Pratolungo for future": un'iniziativa dei genitori per sensibilizzare i figli verso il mondo di Domani

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Pratolungo for future è un’iniziativa avviata dai genitori dei bimbi frequentanti l’Istituto Comprensivo Gino Felci quale esempio della sensibilità e senso di responsabilità assunto verso i propri figli, che abiteranno il mondo di domani.
Insegnare ed educare alla conservazione e prevenzione della natura che ci ospita e ci nutre, al rispetto del l’ecosistema che garantisce la nostra esistenza, è nostro dovere genitoriale e diritto dei nostri figli è imparare…. Ma oggi siamo noi adulti che dobbiamo imparare di nuovo a comportarci con rispetto verso il prossimo e nei confronti della vita donataci…Imparare prima per poter insegnare poi alle nuove generazioni che abiteranno il mondo di domani che stiamo custodendo per loro… Assicurare un futuro migliore è lo scopo di ogni genitore verso il proprio figlio: ma garantire la ricchezza caduca del bene “artificiale” in un mondo invivibile, non sostenibile perché contro i principi della vita e della sopravvivenza della specie umana, non avrebbe senso perché in un mondo dove non ci può essere vita tutto ciò che deriva dalla vita non può esistere… Quindi ad oggi di fronte alle fin troppo evidenti problematiche derivanti da questo ambiente che rigetta ogni tipo di “insostenibilità”, di fronte alla sofferenza dilagante di una razza umana che sta soccombendo ai suoi stessi artefizi, di fronte alla mancanza di quell’ancestrale equilibrio naturale che rinnova da milioni di anni il momento “magico” della rigenerazione di ogni specie vivente, noi genitori di Pratolungo responsabilmente vogliamo far sentire le nostre grida, invocando aiuto ed offrendo il nostro piccolo contributo e rendendo grazie al lavoro mirabile che questo Istituto sta intraprendendo in materia ambientale. Ogni Istituzione è chiamata rispondere a queste grida di aiuto, dando insieme l’unico reale contributo risolutivo al cambiamento di rotta che può giungere solo ed esclusivamente dalla unione delle forze. I doni per il Natale 2019 dedicati alle maestre del Plesso Pratolungo, fatti di materiale riciclato e/o riciclabile, rammentano quale sia il corretto ruolo della specie umana: l’uomo vive la sua naturalità, sintesi di materia (nutrimento, vita) e spirito (bisogno di crescita culturale, relazionale e sociale) nel territorio che lo ospita. Questo armonico equilibrio è possibile solo in una cosciente ricerca della qualità ambientale. Nella convinzione che ogni cosa si trasformi perché sia garantito il naturale equilibrio ecosistemico, i genitori dei bimbi del Plesso hanno donato: - pianta di aloe, considerata “la panacea di tutti i mali” perché possa curare i mali della attuale società: piantumata in un vasetto in fibra vegetale biodegradabile; - taccuino ecologico a righe “simbolo della cultura sostenibile”, foderato di uno strato di sughero materiale altamente rinnovabile, carta micro - perforata senza acidi, al 100% senza prodotti di origine animale né testati su animali; - matite da disegno piantabili, con una capsula contenente un seme, che non sarà un rifiuto ma si degraderà nella terra in cui verrà piantumata una volta che, consumata, sarà troppo corta per poter continuare a scrivere e potrà continuare a vivere trasformandosi in un fiore! - nocciole, noci e piccoli dolcetti a creare il parterre natalizio di questa composizione; - il tutto avvolto dal caldo abbraccio di un vassoio di carta riciclata; - una affettuosa dedica sigillata su un cuore di legno, materiale che evoca il rinnovo della vita, il cuore di ogni alunno che scalda e riempie il cuore della maestra con la dedica che tutti insieme hanno suggellato. raggiungere quella garanzia di vita urbana, sicura e di qualità, che deve essere custodito gelosamente quale bene comune e profondo interesse di tutta la collettività. NOI VOGLIAMO FARE LA NOSTRA PARTE! PRATOLUNGO FOR FUTURE, NOI PER I FIGLI DEL DOMANI….

Cosa farà Velletri Life nel 2020? Un augurio a tutti i nostri lettori per un anno diverso e stimolante

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Editoriale di inizio anno non senza un pizzico di nostalgia per il 2019 appena passato, che ha portato in dote alla nostra testata tantissime soddisfazioni umane e professionali. Il nome di "Velletri Life Giornale"è stato molto cliccato sui social, sui motori di ricerca, sul web anche da paesi stranieri, come ci indicano le statistiche.
Possiamo affermare, senza falsa modestia, di essere un punto di riferimento per tante associazioni sportive e culturali che si rivolgono a noi per divulgare le proprie attività. In questa frase ci sono tre parole chiave: sport, cultura, divulgazione. La mission della nostra testata giornalistica, che nel 2020 compirà il settimo anno di età dal giorno della sua rinascita telematica, è quella di dare spazio alle realtà di un fervente territorio come quello di Velletri e Lariano, pur consci di non poter arrivare ovunque e di dover purtroppo, per forza di cose, fare un'informazione "parziale" non per nostra negligenza ma proprio per carenza di risorse e per iperattività di iniziative. Il nostro lavoro si suddivide nella produzione e nella divulgazione: la scrittura di articoli, puntualmente premiati dalle visualizzazioni, così come di interviste che danno voce a protagonisti di vario genere sulla scena locale, e la pubblicazione di comunicati stampa che ci pervengono quotidianamente dalle innumerevoli associazioni che ci hanno inserito - e ne siamo orgogliosi - nella loro mailing list. Il nostro è quindi un giornale spurio, misto, aperto e con un filo diretto nei confronti di chi opera sul territorio, al quale siamo profondamente radicati. Una nota lieta è quella della linea editoriale spostata sulla cultura: gli approfondimenti su Velletri (pensiamo a Santa Maria dell'Orto, a San Clemente, all'Anfiteatro Veliterno) sono i più cliccati di sempre, segno di una popolazione forse spigolosa e un po' polemica ma in fondo innamorata della propria città. Quest'anno abbiamo avuto l'onore di essere, per la terza volta di fila, media partner di "Velletri Libris", la rassegna letteraria internazionale ideata e realizzata dall'attivissima Mondadori Bookstore di Velletri, punto di riferimento per tutto il comprensorio. Seguiamo settimanalmente le iniziative in Libreria e siamo in perfetta sintonia con la politica adottata da questa imprescindibile realtà culturale. Abbiamo sposato il progetto intercomunale "Per chi ti ha toccato il corpo con la mente", divenendo media partner di un gruppo di lavoro capitanato dal centro "Eppur si muove" che si è proposto con ambizione e costanza di riscoprire in chiave attuale la poetica di De Andrè. E' continuato il nostro lavoro nelle scuole, in particolare al Liceo Scientifico "Ascanio Landi" dove l'alternanza scuola/lavoro per il giornale on line "La Gazzetta del Landi" e il supporto all'attività del laboratorio teatrale ci ha portato in dote tantissime soddisfazioni. "Velletri Life"è anche per questa 'stagione' media partner dell'Unitre, Università delle Tre Età di Velletri, assolvendo ad un lusinghiero compito di divulgazione di questo exemplum di cultura attiva. Senza continuare ad enucleare, possiamo dunque definirci semplicemente soddisfatti. Obiettivi? E' presto detto: consolidarci sui social, raggiungendo la soglia psicologica dei 10.000 likes (siamo ad un passo!) e su instagram, dove la pagina è più dedicata alla Velletri di oggi con foto della nostra splendida città, andare avanti con le interviste perché ci piace fare da tramite fra i cittadini, continuare a dare spazio a tutte le associazioni che ci scrivono e ci considerano il giusto veicolo per farsi conoscere. Magari con un ritorno alla carta stampata in senso stretto... La speranza è che anche le attività commerciali ci scelgano per la loro pubblicità, poiché il nostro Giornale non ha altra forma di sostentamento che quella dello sponsor e troppo spesso questa forma di rapporto viene meno per la crisi economica in atto. Ma, al di là del Dio denaro che sembra tutto comandare, l'auspicio che vogliamo condividere con i nostri lettori è quello di proseguire insieme questa strada: per noi ogni like, ogni commento, ogni condivisione e, perché no, ogni critica è stimolo per crescere e fare di "Velletri Life" un giornale virtuale seguito e apprezzato, che non vuole competere ma piuttosto integrare, approfondire, dire la sua, pur nella sua sobrietà a volte condannata da chi vorrebbe un giornalismo d'assalto che non facciamo non per inezia o per pavidità, ma perché non lo sentiamo nelle nostre corde. Abbiamo abituato il nostro pubblico ad un'informazione ragionata, essenziale perché volta al contenuto, approfondita, magari anti-convenzionale o magari meno. L'augurio, e ci rivolgiamo anche ai colleghi delle redazioni che operano sul territorio laziale, è di un sereno 2020: che sia davvero tranquillo, da un punto di vista emotivo, e lasci spazio solamente alle emozioni positive, quelle che fanno crescere e amare la vita, non solo quella giornalistica. Buon anno a tutti!

Rocco Della Corte

II Domenica T.N.: "Tra luce e tenebre" dagli scritti di don Gaetano Zaralli

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Gv 1,1-18

TESTO
In principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di luie senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;la luce splende nelle tenebree le tenebre non l'hanno vista.Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni.Egli venne come testimoneper dare testimonianza alla luce,perché tutti credessero per mezzo di lui.Non era lui la luce,ma doveva dare testimonianza alla luce.Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondoe il mondo è stato fatto per mezzo di lui;eppure il mondo non lo ha riconosciuto.Venne fra i suoi,e i suoi non lo hanno accolto.A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:a quelli che credono nel suo nome,i quali, non da sanguené da volere di carnené da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi;e noi abbiamo contemplato la sua gloria,gloria come del Figlio unigenitoche viene dal Padre,pieno di grazia e di verità.Giovanni gli dà testimonianza e proclama:«Era di lui che io dissi:Colui che viene dopo di meè avanti a me,perché era prima di me».Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto:grazia su grazia.Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.Dio, nessuno lo ha mai visto:il Figlio unigenito, che è Dioed è nel seno del Padre,è lui che lo ha rivelato.

COMMENTO
 In principio era il Verbo …

Lasciatevi condurre tranquillamente dai fatti che si succedono nel racconto di un mistero che mai nessuno potrà spiegare con parole umane.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l`hanno vista.

Nel gioco che si intesse tra la “vita” e la “luce”,  tra la “luce” e le “tenebre” c’è la piccola storia di ciascuno di noi. Ci sono le contraddizioni di un mondo che vorrebbe essere illuminato dalla gioia, ma la gioia, perché sia luce esige l’atto responsabile della conoscenza e dell’accoglienza.
Le tenebre, poi, sono la guerra, sono l’odio contro il proprio fratello, la vendetta facile e la stupida rivalsa nei confronti di chi è più debole.
Le tenebre sono l’egoismo e l’orgoglio di un popolo contro l’altro, sono le porte chiuse di una città nei confronti della Parola che vuole mescolarsi ad altre parole per la salvezza del “mondo”.

…eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne tra i suoi, e i suoi non l`hanno accolto.

Il “mondo” non lo riconosce e i “suoi” non lo accolgono.
I “suoi”, che allora erano i cittadini di Gerusalemme, oggi potrebbero essere le schiere dei tanti cristiani, indifferenti e stranamente restii a seguire l’itinerario che il Signore ha segnato all’interno dell’umanità.
Il “mondo” di allora, invece, è quello che oggi continua a non riconoscere nell’uomo che nacque duemila anni fa in Palestina il Figlio di Dio… Forse per mancanza di testimonianze sincere?

Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Ancora prevale in certi ambienti cattolici il culto eccessivo delle norme, tanto da gettare ombre oscure sulla funzione naturale della Chiesa, la stessa che trova motivo di esistere solo se si nutre della Grazia abbondantemente cosparsa dallo Spirito sull’onestà dell’uomo, solo se  si lascia illuminare dalla Verità che Cristo Gesù  continua a lanciare anche al di là dei suoi confini.



Per l’Unitre di Velletri in programma un intenso mese di Gennaio

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Un gennaio intenso e con ben undici corsi e tanti laboratori per l’Unitre di Velletri. Dopo la pausa natalizia, infatti, riprenderanno le attività nella sede di via Accademia della Cucina Italiana (Scuola “Clemente Cardinali”).
Per quanto riguarda il calendario didattico dei corsi, si comincia martedì 7 gennaio con Giancarlo Lopes (“Apocalisse”), alle ore 16.30. Giovedì prima lezione di “Medicina” con il dottor Tarcisio Niglio. Sabato mattina, invece, alle ore 10.00 inizia il corso di “Fisica” con Alessia Mattacchioni. Lunedì 13 gennaio sarà la volta di “Grafologia” con le docenti Loredana Abatini e Sabrina Mastroeni. Martedì 14 gennaio riprendono le lezioni di “Diritto” con Patrizia Ciccotti, mentre giovedì 16 ci sarà “Storia dell’Arte” con Sara Di Luzio. Lunedì 20 gennaio “Filosofia” con Ennio Scozzi, giovedì 23 primo appuntamento con “Storia del Cinema” a cura del regista Lorenzo Canarutto. Lunedì 27 gennaio, ultima settimana del primo mese del 2020, spazio a “Dante” con la professoressa Sara Gilotta. Seguono martedì 28 “Sociologia” con Massimo Pallocca e la conferenza “Mi faccio una canna” con relatori vari giovedì 30 gennaio. Per quanto concerne i laboratori, invece, prosegue il calendario già noto: Accademia del Burraco, ballo coreografico, francese, informatica, inglese, maglia e cucito, musica e canto, pittura, SOS PC e computer, spagnolo, teatro e tecniche di rilassamento. Per tutte le informazioni necessarie è attiva la pagina facebook “Unitre Velletri” o la segreteria, attiva tutti i giorni in occasione dei corsi. 

Rocco Della Corte


“A Natale puoi riprendere a sognare, riprendere quel tempo che rincorrevi tanto…”

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Una semplice frase di un brano cantato da molti di noi. Lo spunto affinché quest’anno la letterina a Babbo Natale fosse scritta non per chiedere un oggetto in regalo ma per donare un gesto di speranza, di gioia, di solidarietà. È così che gli alunni delle mie classi seconda A e seconda B della scuola primaria Marcelli hanno voluto rivolgersi ai loro coetanei meno fortunati, quelli che si trovano, insieme alle loro famiglie, nelle case di accoglienza “Peter Pan” che ospitano i pazienti del reparto oncologico del Bambino Gesù di Roma.
Entrare nella sala multifunzionale della struttura a consegnare tutti i loro messaggi di conoscenza, di augurio per una pronta guarigione, di amore è come ricevere un pugno nello stomaco: si tocca con mano la sofferenza, l’attesa per un esito positivo, la speranza di poter presto tornare nella propria casa. In questo luogo qualche bambino è cresciuto, un altro è diventato, nel frattempo, maggiorenne. Subito, però, ti accorgi che la presenza, un sorriso, le piccole azioni quotidiane sono un sollievo per chi, ogni giorno, combatte per la vita. Attraverso le letterine recapitate dal vero Babbo Natale, accompagnato dagli elfi aiutanti e birichini, un mio alunno ha scritto a questi nuovi “amici di penna” che avrebbe fatto la recita a scuola ed ha imparato canti e filastrocche di Rodari; un altro ha scritto che la cosa più importante è il rispetto; un altro ancora ha invitato tutti a casa sua… Ognuno ha sentito la vera importanza del Natale come nascita di un nuovo cuore, rivolto all’ascolto del nostro fratello più prossimo. Ringrazio: la Confraternita del Gonfalone di Velletri per il supporto e l’organizzazione di questo incontro, l’associazione Peter Pan; Babbo Natale-Gianni Mariani e tutti i genitori delle classi 2°A,2°B e 2°C per aver accolto la mia idea di un gesto solidale ed aver risposto alla chiamata con grande collaborazione, in un’ottica di vera continuità scuola-famiglia. Qualcuno diceva che l’amore chiama amore ed io, come non mai, ho ricevuto il regalo mio più grande: quello di vivere il vero spirito del Natale e vedere il cambiamento intorno a me. Grazie ai “miei” cuccioli per insegnarmi sempre la strada da percorrere, insieme.

Fulvia Schiavetta

Con l'Associazione "Calliope" alla Tersicore "Tracce" di Max Spurio

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Per leggere una poesia, per viverla, bisogna avere un animo sgombro, una mente aperta e pronta ad accogliere, bisogna avere una particolare predisposizione ad immergersi in un mondo fatto di emozioni, di sensazioni, di meraviglia. Non tutti i momenti sono adatti per apprezzare una poesia ma sicuramente ogni persona, se riesce ad avere l'atteggiamento giusto, può essere in grado di apprezzare lo stupore che sempre suscita un verso quando tocca le tue corde e le fa vibrare.
Ringrazio Max per avermi dato l'opportunità, con questa presentazione, di immergermi nel suo mondo e di ritrovare il mio. Se tutti i presenti a Velletri in sala Tersicore, sabato 11 gennaio alle ore 16:30, riusciranno a vivere le parole, le immagini e i suoni di Max Spurio, così come ho fatto io, il suo libro sarà una riconciliazione con loro stessi e tra loro stessi e il mondo.


Maria Paola De Marchis

Inizio d'anno con un pareggio per la Vjs Velletri: 1-1 nel derby contro il Lanuvio Campoleone

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La Vjs Velletri inizia il 2020 con un pareggio casalingo, non privo di rammarico, contro un Lanuvio Campoleone coriaceo e determinato. I rossoneri sciupano molto e vengono puniti nell'unico vero errore del match, mentre i civitani capitalizzano al massimo la punizione di seconda concessa dal direttore di gara.
Primo tempo senza grosse emozioni, ma al 15esimo un contropiede perfetto iniziato da Cassandra e rifinito da Fratarcangeli porta al gol di quest'ultimo in una splendida azione in velocità. Gli ospiti rispondono alla mezz'ora: incomprensione in area di rigore veliterna e calcio di punizione di seconda, Mannarino tocca per Simonetti che la mette dentro sul secondo palo. Prima del duplice fischio, però, la compagine di De Massimi contruisce un'occasione colossale con Cassandra che impegna severamente Nana Tchenga, sulla ribattuta Cafarotti colpisce la traversa a porta sguarnita. Ultima emozione di un primo tempo sostanzialmente equilibrato. Nella ripresa la Vjs Velletri tiene in mano il pallino del gioco e affonda spesso con Masella e Fratarcangeli, ma non riesce a trovare la via del gol. Al 19esimo bella girata di Cassandra dall'interno dell'area, pallone alto. Al 35esimo miracolo di Nana Tchenga su un bel tiro da fuori di Fratarcangeli, volo plastico e pallone respinto in corner. Non bastano gli ultimi dieci minuti in superiorità numerica per l'espulsione di Vastola (doppio giallo), le speranze della Vjs si infrangono al 95esimo su una punizione respinta dalla barriera. L'1-1 consegna ai rossoneri il quinto posto in condominio con il Pro Cecchina, a tre punti dalla quarta della classe Divino Amore. Il prossimo banco di prova è impegnativo per i veliterni, che saranno di scena domenica alle 11.00 in quel di Nettuno contro una vice-capolista in crisi (quattro giornate senza vittorie) e quindi agguerrita e determinata nel tornare ad agguantare i tre punti per continuare la rincorsa ad un'inarrestabile Vivace Furlani. 

VJS VELLETRI: Rennetti, Masella, Moscato, Cafarotti, Bonanni, Simonetti, Di Giovanni, Fratarcangeli, Latini, Cassandra, Giordani. Panchina: Bernardi, Torregiani, Middei, Pelliconi, Spallotta, Melucci, Spagnoli S.. Allenatore: Stefano De Massimi LANUVIO CAMPOLEONE: Nana Tchenga, Collalti, Scuotto, Labagnara, Albertini, Bocchetta, Baldazzi, Monterubbianesi, Bingwa, Mannarino, Simonetti. Panchina: Silverio, Viventi, Baldolini, Vastola, D'Antonio, Fabrizi, Gozzi, Arbotto, Albertini. Allenatore: Massimo Ciotti Arbitro: Flavia Morano di Civitavecchia

Il ricordo del veliterno Massimo Nardini prematuramente scomparso il 3 gennaio

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E' venuto a mancare il 3 gennaio scorso il signor Massimo Nardini nato il 25 settembre 1966 a Velletri e purtroppo deceduto alle ore 9.58 per morte celebrale all'ospedale di Tor Vergata.
A Velletri lo conoscevano tutti soprattutto nella zona in cui risiedeva, dalle parti di Via Lata. Lavorava al Comune di Roma. Tutti i parenti, gli amici e i conoscenti sono uniti nel dolore e nel ricordo di una cara persona che non c'è più. 
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