Quantcast
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live

Cassandra e Passaretta in gol, tris della Vjs Velletri al Tor de’ Cenci (3-2)

La Vjs Velletri sbanca il "Marconi" di Tor de' Cenci dopo una partita emozionante e ottiene la seconda vittoria consecutiva e il settimo risultato utile di fila. Tre punti di platino per la compagine di mister De Massimi, che guadagna così il quarto posto in classifica.
Primo tempo avaro di emozioni, frutto anche di un campo davvero impraticabile, ma sono i rossoneri a rendersi pericolosi in avanti con Cassandra e Passaretta (su quest'ultimo miracolo del portiere Mattoccia). Il vantaggio veliterno arriva al 30esimo: punizione di Torregiani, cross perfetto e testa del numero undici che gonfia la rete per l'1-0. Al 36esimo la Vjs raddoppia, ma l'arbitro vanifica: altro pallone vagante in area, autogol e il direttore di gara annulla per un fallo in attacco. Al tramonto del primo tempo arriva comunque il raddoppio: entrata fuori tempo del portiere Mattoccia e calcio di rigore, dal dischetto Cassandra non perdona e fa 2-0. Nell'occasione l'estremo difensore avversario viene espulso e si va al riposo. Nella ripresa il Tor de' Cenci ha un sussulto di orgoglio e trova la rete con Taranto, abile a sfruttare una disattenzione difensiva. Padroni di casa che nonostante l'inferiorità numerica trovano addirittura il pareggio con una bella punizione di Miozzi dalla distanza su cui nulla può Bernardi. La Vjs Velletri, passato il momento negativo, torna in avanti e al 35esimo sfiora il tris con Cassandra che sfiora il palo su tiro a giro. La svolta arriva al 40esimo: imbucata di Fratarcangeli in area di rigore, passaggio a Giordani che crossa e il pallone viene 'parato' da un difensore. Fallo di mano solare e secondo penalty, Cassandra non sbaglia e sigla la sua personale doppietta riportando avanti i veliterni. Nel finale viene espulso anche Verdone per proteste, e al triplice fischio vince la Vjs Velletri. Successo meritato nonostante lo sbandamento dei primi venti minuti della ripresa, la squadra di De Massimi conquista il quarto successo in otto gare e si prepara al prossimo ostico impegno al "Giovanni Scavo" contro l'Atletico Lariano, squadra in gran ripresa. 

TOR DE’ CENCI: Mattoccia, Maccari D., Frasca, Sciammarela, Verdone, Sordini, Miozzi, Ranalli, Taranto, Pinna, Bussaglia. Panchina: Maccari A., Sordini, Ciurleo, Cerro, Sebastianelli, Terribili, Alessandrini. Allenatore: Alessandro Cecconi. 
VJS VELLETRI: Bernardi, Masella, Moscato, Cafarotti, Bonanni, Simonetti, Latini, Torregiani, Spagnoli A., Cassandra, Passaretta. Panchina: Rennetti, Giordani, Di Giovanni, Tafani, Pelliconi, Spallotta, Spagnoli S., Fratarcangeli. Allenatore: Stefano De Massimi. 
Arbitro: Di Donato di Roma 2 

Rocco Della Corte

Paolo Di Paolo ha presentato “Lontano dagli occhi” alla Mondadori di Velletri


Un grande scrittore giovane ma affermato e un lettore che non ama la retorica: Paolo Di Paolo e Pippo Civati si sono ritrovati nel giovedì della Mondadori Bookstore Velletri per presentare l’ultimo romanzo di Di Paolo, “Lontano dagli occhi”, edito da Feltrinelli.

Una storia struggente, originale, mai banale e senza un filo di retorica, che ripercorre la vicenda umana, con grande attenzione all’emotività e alle psiche, di tre coppie particolari: Luciana e l’Irlandese, Valentina ed Ermes, Cecilia e Gaetano. Partendo dall’assunto che “niente ci accomuna come l’essere figli”, l’autore entra nelle vite dei suoi sei protagonisti, calandosi dall’altro e mutando continuamente prospettiva, con una maestria narrativa non indifferente. Al contrario di Pirandello, è lo scrittore a cercare i suoi personaggi e, come sottolineato da Di Paolo, a “far lavorare i dettagli finché questi non comunicano una scena”.
Un libro che fondamentalmente ha tantissimo da dire, a cominciare da uno sfondo storico vivo e vitale, quello dell’estate del 1983 – una data non casuale, come ha avuto modo di spiegare l’autore, perché è l’anno della sua nascita. Dalla vittoria dello scudetto della Roma ai manifesti per il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, tutto è collocato in maniera certosina e il contesto in cui agiscono i personaggi, nel quale vengono seguiti dal narratore, è preciso e adatto all’immedesimazione. Poi, graficamente, una pagina nera separa le tre storie – accomunate da una gravidanza più o meno rocambolesca, con donne forti alle prese con la loro fragilità e padri più o meno inaffidabili – e si passa a “Vita 2”.
Lì lo stravolgimento, con il cambio di registro narrativo alla prima persona e una sorta di epilogo forte, anche doloroso, struggente che chiude il cerchio aperto con la prima pagina. Al termine della presentazione, tante le domande arrivate dal pubblico, visibilmente coinvolto e incuriosito dalla storia che è contenuta nelle preziose pagine di “Lontano dagli occhi”. A testimonianza di ciò il lungo firma-copie e le foto-ricordo, che hanno concluso un’altra splendida iniziativa alla Mondadori di Velletri. Prossimo appuntamento nella Libreria di via Pia venerdì 29 novembre, alle ore 18.30, con Sandra Petrignani che presenterà il suo “Lessico femminile” (Laterza editore).

Rocco Della Corte

Maggio 1744: arriva il re di Napoli e ha inizio la guerra di Velletri


Il 29 maggio 1744, sotto una pioggia battente, che da giorni imperversava su tutto il Lazio meridionale, Carlo di Borbone, re di Napoli e figlio del re di Spagna, alla testa di un esercito di 35.000 uomini mette campo a Velletri: chiudendo così la strada all’avanzata dell’esercito di Maria Teresa d’Austria, condotto dal generale boemo principe Cristiano von Lobkowitz.
Gli austriaci, ch’erano quasi 25.000, battuti sul tempo (anche loro puntavano su Velletri, per prepararsi all’inevitabile scontro) si accamparono tra Nemi e l’altopiano del Vivaro occupando le punte occidentali del massiccio dell’Artemisio. La contesa era iniziata sul finire del 1740 quando, morendo l’imperatore Carlo VII d’Asburgo padre di Maria Teresa, Spagna, Francia e Prussia non vollero riconoscere il diritto della principessa al trono d’Austria e Ungheria. Con il proposito di spartirsi i possessi austriaci in Slesia e in Italia, le potenze europee scatenarono la “guerra di successione austriaca” che infiammò la vecchia Europa fino al 1748.
Dopo le prime difficoltà, l’Austria passò all’offensiva sul fronte italiano e a marzo il Lobkowitz, che stazionava nelle Marche, ricevette l’ordine di occupare Napoli da dove gli austriaci erano stati buttati fuori, dallo stesso Carlo, nel 1734. Adesso, arrivati quasi all’unisono, si fronteggiavano sullo stesso, anche se impervio, territorio. Vi sarebbero rimasti per oltre cinque mesi in un confronto a volte duro: come il 10 giugno quando un’offensiva napoletana ridusse gli austriaci al solo Monte (e passo) della Spina o come il l’11 agosto quando gli austriaci riescono a penetrare in forze a Velletri. Passati attraverso la porta Napoletana, misero a ferro e fuoco mezza città ma vennero respinti dai napoletani, anche se sanguinosamente e molto a fatica.
Confronto spesso languente, fatto di isolati scontri e scaramucce o pesanti colpi di mano: come quando gli austriaci interrompono il grande acquedotto che dal monte Artemisio rifornisce Velletri! Di certo disastroso per la città e il territorio che dovettero sopportare, sfamare, assistere e curare, un numero di armati sei volte superiori all’intera popolazione! Alla fine d’ottobre gli austriaci gettano la spugna e si ritirano verso il nord d’Italia, dopo pochi giorni anche i napoletani rientrano nel regno: ci lasciano un territorio devastato, 4.000 feriti da curare e una pestilenza in atto che per la fine dell’anno mieterà un totale di 1.100 vittime tra i velletrani!


Massimo Fabi





Basket: Virtus Velletri a valanga contro Veroli, vittoria larga per 98 a 68

Partita senza storia alla Polivalente di Velletri tra Virtus e Veroli con i gialloblu che vincono agilmente il match contro i ciociari. Gialloblù che giocano una bella pallacanestro intensa fin dal primo minuto lasciandosi alle spalle le opache prestazioni in trasferta. Ospiti mai in partita apparsi decisamente sottotono rispetto alle ultime partite.
Grande avvio per Velletri soprattutto in attacco, con Borro e Puleo a trovare i primi punti e il primo strappo. L’esterno gialloblu colpisce dalla distanza, il lungo veliterno bravo a correggere a canestro tutti gli errori dopo i rimbalzi. Veroli cerca di tenere il ritmo alto ma è il solo Fiorini M. a tenere botta. Velletri avanti sul +16 già dopo 10’ per la gioia del pubblico di casa. Nel secondo quarto il musica non cambia con coach Libutti che ruota tutta la panchina trovando risposte positive da tutti. Veroli passa a zona ma la Virtus colpisce anche dalla distanza con Mancini e Carturan arrivando al 54 a 31 dell’intervallo. Dopo la pausa lunga Veroli tenta un piccolo break con Mauti e Vinci ma i gialloblu non si fanno sorprendere.Veroli mantiene la difesa zona e arriva una raffica di triple, prima due in fila di Carturan successivamente lo imitano Borro, Miele e Prosperi per il +30 gialloblu. Nell’ultimo quarto la partita scorre via senza sussulti con entrambi i coach che ruotano ampiamente gli elementi in panchina fino al risultato finale di 98 a 68. Per i gialloblu un’ottima vittoria che da morale e migliora la classifica. Prossimo impegno a Roma Sabato 30 Novembre contro Scuola Bk Roma. 

Virtus Velletri – Pal. Veroli 98-68 
Parziali: 33-17; 21-16; 27-19; 17-16 
Virtus Velletri: Borro 22, Rosati 3, Carturan 12, Di Biase 11, Miele 5, Sica 2, Marinelli 10, Prosperi F. 9, Ricca 6, Molteni, Puleo 10, Mancini 8. All. Libutti Ass. Prosperi M. 
Pall. Veroli: Fiorini G. 2, Fiorini M. 21, Vinci 20, Mauti 12, Iannarilli 6, Galuppi 5, De Francesco 2, Fontana, Iannozzi. All. De Rosa Ass. Magnone

Un week end di nuoto per l’F&D Waterpolis. Mister Cianfarani: “Buon test per la crescita futura”

Sabato e domenica in acqua per i ragazzi dell’F&D Waterpolis che, insieme al tecnico Roberto Cianfarani, hanno partecipato al Trofeo “Roma Nuoto” ad Ostia con tutti i ragazzi della categoria junior, cadetti e senior. Tanti i miglioramenti per gli atleti castellani.
Sofia Polverini migliora di cinque secondi nei 100 dorso, Alessio Borro con 4’16” migliora ben quindici secondi. Anche Luca Tora fa molto bene alla prima nei 200 rana con 2’45”, Manuele Monti chiude a 5’13” nei 400 stile. Sofia Polverini si distingue anche nei 400 stile con 5’04, mentre nei 100 dorso sono ottimi i risultati di Rachele Della Vecchia (1’13”8), Marika Botticelli (1’13”1). Marta Cianfarani chiude a 29”5 nei 50 stile e 5’01 nei 400 stile. Bella vittoria per Valeria Di Giacomantonio, in estrema crescita, nei 400 stile libero con 4’32” e si avvicina al pass per i campionati italiani. La stessa si migliorando di un secondo nei 50 stile dove ottiene un tempo di 29’5. Bravissimi anche Francesco Saverio Cioeta nei 200 rana, Lorenzo Lautizi nei 100 dorso e nei 50 stile (1’19”5 e 32”), Sharon Haxhaj (30’8 nei 50 stile e 4’54”3 nei 400 stile), Lorenzo D’Uffizi (27”8 nei 50 stile e 4’45” nei 400 stile).
Anche la domenica è stata ricca di gare: due secondi posti per Valeria Di Giacomantonio nei 400 misti (5’17”2) e Alessio Borro nei 400 misti (4’50”5). Valeria Di Giacomantonio sul podio anche nei 100 rana con il tempo di 1’19”4. In generale si sono comportati tutti bene: Lorenzo D’Uffizi con 2’11”9 nei 200 stile libero, Sofia Polverini con 2’24”3 nei 200 stile libero e 5’33”2 nei 400 misti, Sharon Haxhaj con 5’25” nei 400 misti, Marta Cianfarani con 33”7 nei 50 dorso e 33”7 nei 50 delfino, Marika Botticelli con 1’24”2 nei 100 rana e 34”4 nei 50 delfino. Hanno gareggiato positivamente anche Francesco Saverio Cioeta con 1’25” nei 100 rana, Luca Tora con 1’14”7 nei 100 rana e 29’9 nei 50 dorso, Emanuele Monti con 6’08 nei 400 misti e 2’30” nei 200 stile, Leonardo Lautizi con 1’32” nei 100 rana e 2’32” nei 200 stile libero, Rachele Della Vecchia con 34”7 nei 50 dorso e 2’21”2 nei 200 stile libero. Nel commento della domenica così si è espresso mister Cianfarani: “Portiamo a casa quattro medaglie dopo un lavoro molto pesante, queste sono gare di passaggio. Ci tengo a precisare che noi non veniamo per vincere perché altrimenti avremmo dovuto gareggiare nei nostri stili, invece andiamo a gareggiare in stili nuovi e gare diverse per una crescita futura. Prossima trasferta, per il terzo week end di gare, a Campobasso dove i ragazzi gareggeranno nei loro stili”. 


Rocco Della Corte

Retrotopia e sviluppo sostenibile


Retrotopia, secondo Zygmunt Bauman, è l’inverso dell’utopia, è un’utopia rivolta all’indietro: è la nostra recente attitudine a collocare nel tempo passato – e non più nel futuro o in un luogo leggendario – l’immaginazione di una società migliore.

Velletri 2030
La tesi di Bauman è che oggi il cambiamento non sarebbe più pensato come un viaggio verso l’avvenire, quella terra incognita e immaginaria, insicura eppure favolosa sui cui lidi per secoli gli uomini hanno sperato e cercato di approdare, ma come un passo all’indietro, verso un tempo noto, rassicurante e, soprattutto, dotato di straordinarie potenzialità inespresse o negate. Ma questo cammino a ritroso non è una corretta salvaguardia della tradizione, semmai un segno d’impotenza. A spronare i Sindaci verso un pizzico di sana utopia è stato recentemente Sergio Mattarella nel suo discorso all'Assemblea ANCI 2019. Di seguito alcuni passaggi del suo discorso ai Sindaci presenti: Davanti ai mutamenti climatici, davanti alla necessità di una crescita compatibile con l’ambiente e con l’equità sociale, davanti agli obiettivi inderogabili dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – avvertiamo in questo momento lo stretto legame tra comportamenti civili virtuosi e decisioni di governo adeguate. Il ciclo dei rifiuti, il riuso, l’energia pulita, la mobilità e i trasporti, la riduzione dei materiali inquinanti, la bonifica di aree dismesse, la riqualificazione dei centri urbani e delle periferie, l’economia circolare e l’apporto delle tecnologie più evolute: è chiaro a tutti che si tratta di ambiti sempre più interconnessi. Solo tenendo insieme crescita culturale e progresso scientifico, scelte politiche coerenti e forti legami di comunità, riusciremo a realizzare quanto richiesto da questo passaggio storico. Le città sono un motore decisivo di trasformazione. La forza propulsiva dei centri più grandi passa dalle università e dai luoghi di ricerca, dall’ottimizzazione dei servizi grazie anche alle reti digitali, da nuove pianificazioni urbanistiche, dalla crescita di infrastrutture immateriali, dal potenziamento della mobilità intelligente e sostenibile. Ovviamente non potremmo neppure parlare di “smart city” se trascurassimo la necessaria riqualificazione e la sicurezza delle periferie. E’ quanto mai opportuno che gli interventi in favore delle periferie urbane abbiano un concreto rilancio sul piano nazionale, e che riescano a integrarsi con adeguate misure sociali e di welfare. Il nuovo sviluppo richiede di tenere connesse le punte di eccellenza con la riduzione del divario sociale, la crescita di opportunità con la trasparenza e la legalità. Mettere a punto nuove idee e prospettive per aiutare gli enti locali a promuovere lo sviluppo del benessere dei cittadini e del territorio, attraverso la definizione di una programmazione efficiente è il senso dello studio condotto dall'Istituto per la Finanza e l'Economia Locale (IFEL) con l’Università Politecnica delle Marche, insieme a 20 amministrazioni comunali, tra cui la città di Velletri. I risultati, presentati giovedì 14 novembre a Roma nel corso del convegno "I Comuni sostenibili: metodi e strumenti per programmare e valutare il benessere dei territori", hanno messo in relazione il processo e gli strumenti utilizzati per definire le scelte strategiche dei Comuni, contenute nel Documento Unico di Programmazione (DUP), le risorse (indicate nei documenti di bilancio) e gli effetti prodotti dalle azioni programmate e da quelle realizzate (grazie agli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile - BES). Un percorso necessario, hanno sottolineato i relatori, per riuscire a raggiungere gli Obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, gli SDG. BES o SDGs? Usiamo lo schema dei 12 Domini dello Sviluppo Sostenibile o i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per sviluppare politiche specifiche? Da un punto di vista concettuale si può stabilire una facile correlazione tra le due metriche. Importante è portare il concetto di misura alla base di ogni decisione di spesa del denaro dei contribuenti. Sarà questo il tema della prossima pubblicazione di Velletri 2030.

"Viva viva Sancreme'": la poesia di Graziano Cedroni diventa virale


E' diventata virale la poesia in dialetto di Graziano Cedroni dedicata al nostro Santo Patrono San Clemente, la cui festa si è celebrata sabato 23 novembre. Ve la riproponiamo di seguito, esortandovi a condividerla!



De sto Santo,
Sempre 'mmocca a tanta gente,
Se ne diceno tante...
Portea u' mucco!?
Ma quanno ariva o 23,
Nce ne' sta pe gniciuno,
Tutti dabballe,
Tra bancarelle de glupini, porchitti e spugne gialle. 
C'avota piove, ma comme fai a nu icce? 
Che nto fai mpanino a du sasicce?
A gente da capo e da piedi fa i rasaletti,
Ma a fine tutti a San Martino,
De noccioline mpar d'etti.
Oh, puro chist'anno è arivato.
30 di' a Natale e n'atr'anno è passato. 
San Cremente mio a parte tutto,
Arecordete de noa, nce fa manca' o preciutto.
Mettece na mano ncapo che o sai fa',
E assieme ao preciutto du fette de pa'.
A parte i scherzi stamme a senti',
Io na cosa ta' volea di'...
Proteggece a tutti che te volemo bene,
Bianchi, neri e gialli, nun conta o seme.
Io so velletrano, nun so' se so capace,
Ma si caituno litiga famme mette pace.
Tanto a vita è un mozzico e due gli semo dati....
Trovemo na via bona pe esse arecordati.
Sancreme' mo posso pure smette,
M'aspetta n'asino e ntressette.
A n'atr 'anno statte be'...
Viva viva Sancreme'.

Graziano Cedroni

Ledesma Academy: il campione della S.S. Lazio fonda una Scuola di calcio e valori a Roma

Sui manti verdi di Via Fratelli Maristi a Roma si respira aria di passione e voglia di diventare campioni dello sport. Infatti, Cristian Ledesma, storico capitano della S.S. Lazio e fondatore dell’Academy, ha più volte ribadito il suo concetto di Scuola Calcio, dove l’istruttore ha il compito fondamentale di trasmettere ai giovani “alunni” la voglia di scendere in campo per impegnarsi ed apprendere i valori fondamentali di questo fantastico sport, che iniziano con l’impegno, passano dalla sconfitta alla gioia del gol, ma soprattutto terminano con il divertimento.
La fascia di età dei ragazzi varia dai 5 a 16 anni, suddivisi in diverse categorie: Under 17, Under 16, Under 15, Under 14, Esordienti 1° e 2° anno, Pulcini 1° e 2° anno, Primi Calci (anni 2011e 2012), Piccoli Amici (anni 2013, 2014 e 2015), Calcio Femminile e Calcio a 5. La struttura organizzativa della Ledesma Academy è da Serie A: 23 persone tra allenatori/mister e personale di supporto ai mister, 2 fisioterapisti, 1 medico nutrizionista, 1 medico sportivo. Inoltre, nell’organico è presente anche Marco Anselmi, noto nell’etere romano per la sua esperienza di conduttore radiofonico. L’impegno vero e sincero di una persona come Ledesma rappresenta una garanzia nel percorso di crescita di questi giovani calciatori, che apprenderanno il vero senso di questo sport chiamato Calcio, tale da regalargli un sorriso al termine di ogni partita.

Matteo De Cesaris

L’I.C. Velletri Nord celebra la “Giornata contro la violenza sulle donne”

La popolazione scolastica dell’Istituto Comprensivo Velletri Nord, è stata sensibilizzata al tema contro la violenza sulle donne con una mattinata dedicata il 25 novembre.
Alle ore 8:45 la partenza per il Cinema Augustus di Velletri per la visione del film “Il diritto di contare”. Alle 12:30 nel piazzale della sede centrale, Scuola Secondaria "Aurelio Mariani”, Flash Mob di tutti gli alunni. Ad aprire il Flash Mob i saluti della presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Velletri Sara Solinas, accompagnata dall'assessore Romina Trenta. A seguire la professoressa Monica Brandizzi, ideatrice del Flash Mob, ha ricordato l’istituzione della giornata del 25 novembre e la nascita del simbolo di questa giornata: le scarpette rosse.

La professoressa Cioci ha aperto il Flash Mob con la lettura di un pezzo tratto da scritti di Alda Merini dedicati. Tutti gli alunni , i docenti, il personale della scuola ha partecipato al Flash Mob sulle note di “Vietato Morire” di E. Metal. Ciascun partecipante indossava rigorosamente qualcosa di rosso. Nel frattempo i bambini del plesso della scuola primaria di Colonnelle partecipavano realizzando disegni e cartelloni a tema. Un grazie particolare al Sig. Arata che ha filmato l’intera mattinata con un drone. Sempre grandi emozioni con gli alunni dell’I. C. Velletri Nord!

Velletri, Maurizio Zamboni "porta" le professioni da Giorgia Meloni e Roberta Angelilli


Una serata da incorniciare ieri sera per Fratelli d’Italia all’Eur per l’incontro tra cittadini, associazioni, professionisti e vertici di FdI. Maurizio Zamboni, del direttivo di Velletri di Fratelli d’Italia, con Delega alle professioni, unitamente a Leonardo Borgi e Agostino Cusella, è intervenuto al fianco di Roberta Angelilli, esecutivo nazionale di FdI, e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Stretta importante quella con la provincia, che Fratelli d’Italia vuole rendere ancora più fattiva con Zamboni a Velletri e nei Castelli con l’obiettivo di sostenere quotidianamente i professionisti, sviluppando tavoli di lavoro e di confronto.

Marco Ottaviani

Gli arditi della salvezza


Alla segnalazione di natante in pericolo alla guardia costiera, nel mare di Lampedusa, la sera del 25/11, nell’animo degli uomini allertati un immane conato di maledizione, coinvolgente sfruttatori di ambiente, classi e razze, fabbricanti d’armi ed armivendoli, scafisti, schiavisti torturatori, politici di tutto il mondo che hanno il coraggio, a volte, di parlare di corridoi umanitari e MAI di aprirne uno che sia uno, insomma tutti quelli che “hanno fatto la loro parte” perché, con onde alte 4 metri, alla soglia della calata del buio, si rovesciasse uno scafo con 170 persone a bordo; conato di maledizione che diventa irresistibile ora che tutte quelle brave persone sopraelencate sembrano gareggiare al sogghigno più vile o più atroce sputato su quegli uomini di mare:” Belli, ora gestitevela voi questa patata bollente!”.

Un conato talmente forte da poter bruciare ogni energia positiva. Poi, con uno scatto di reni collettivo, il suo superamento vittorioso, e le prue filano dritte spaccando i cavalloni verso il viluppo dei naufraghi. Non basta. C’è fra quei galleggianti nel crepuscolo chi non ce la fa a stringere una cima o a issarsi a bordo su una scaletta di corda, bisogna andare a prenderlo. Ed è lì ed allora che scattano gli arditi della salvezza, la punta di lancia dell’operazione, quelli che non vanno a mettere le mani o la faccia, ma tutto il corpo con ben stretta dentro tutta l’anima, nell’abisso tenebroso. L’avvistamento della bambina. L’onda che s’interpone, l’onda che “s’avvolge e pesa” su quel capo fornito di telecamerina, fino a coprire tutto il suo campo visivo. Il cavo d’un’altra onda, che mostra la piccina scivolare verso di lui. La bracciata che gliela fa afferrare. L’apparire e scomparire della prua della motovedetta, dove un uomo col braccio alzato esprime l’unico legame di quei due cuori tambureggianti – il suo e quello della bimba- schiacciati sotto l’incombere delle nuvole dall’alto e risucchiati verso le profondità in basso, con tutto il resto del mondo, con la vita. L’urlo irrefrenabile, acuto e sincronizzato, degli operatori e dei naufraghi, tra i quali i genitori della piccina, che guardano quella lotta titanica tra l’uomo e l’abisso. L’attimo della presa a bordo del fagotto sollevato sopra i flutti famelici. La storia, e non solo in questi giorni, la fanno non solo i massacratori, i licenziatori di massa, o i twittatori d’alto bordo H24. La storia non la fanno i difensori dei sacri confini con navi da guerra, ma i difensori ed allargatori di confini ben più sacri, quelli dell’attiva volontà di salvezza, non con chiacchiere, ma rischiando consapevolmente la vita propria per quella altrui. La fanno gli arditi della salvezza. Ed esalta e commuove, senza che il mio internzionalismo ne soffra, che i protagonisti di storia, da questa “punta di lancia” a tutti quelli che hanno costruita questa operazione istituzionale, siano italiani.

Pier Luigi Starace

Presentazione della XIII rassegna d'arte sacra "Premio Croce Veliterna Don. Marco Nemesi" al Polo Espositivo

La manifestazione è patrocinata dal Comune di Velletri Assessorato alla Cultura e dal Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa di Viterbo sostenuta dall’ Istituto d’Istruzione Superiore Cesare Battisti – Liceo Artistico Juana Romani e organizzata dal Circolo Artistico La Pallade Veliterna in collaborazione con la Domus Art – la Galleria Vittoria in Via Margutta.
Sabato pomeriggio alle ore 18.00 presso la Sala Marcello De Rossi del Polo Espositivo Juana Romani avrà luogo la presentazione ufficiale alla città e alla stampa della XIII edizione della Rassegna d’arte sacra Premio Croce Veliterna intitolato dallo scorso anno con l’autorizzazione del fratello Roberto al Dott. Don Marco Nemesi scomparso prematuramente il 4 Giugno 2018. L’idea è scaturita dal legame di Don Marco con l’Istituto Statale d’Arte Juana Romani (oggi Liceo Artistico) da lui frequentato e dove si è sviluppata la sua passione per l’arte l’amore per il bello che lo ha portato poi a laurearsi in storia dell’arte. La manifestazione quest’anno in ricordo di S.E. Mons. Dante Bernini è dedicata al trasporto della macchina di Santa Rosa di Viterbo patrimonio immateriale dell’UNESCO. Da quest’anno come il Velletri Wine Festival Nicola Ferri ogni anno è dedicato ad un personaggio del mondo della cultura la rassegna sarà dedicata ad una espressione di fede e pietà popolare italiana questo per confrontarci con queste realtà che ci contraddistinguono in Europa. Durante la durata della mostra che sarà inaugurata l’ 8 Dicembre ci sarà un incontro con i facchini di Santa Rosa che faranno una conferenza sulla macchina e sul trasporto. Unita all’esposizione delle opere degli artisti ci sarà la mostra veliterna del presepi curata dal Comitato Discesa della Befana e nella giornata inaugurale grazie alla collaborazione della DOMUS ART sarà presentato un inedito di Mattia Preti. Come tradizione della mostra dei presepi saranno raccolte delle offerte che saranno devolute all’Associazione Viva la Vita onlus per i malati di SLA sempre per la stessa causa sarà possibile aggiudicarsi con una congrua offerta alcuni acquerelli autentici del maestro Mario Spigariol scomparso lo scorso 9 Maggio. A ricordare Don Marco sarà Francesca Trenta che riproporrà InCanto a Maria già presentato in Cattedrale proprio su imput dello scomparso sacerdote. Vi aspettiamo Sabato 30 Novembre alle ore 18.00 per dare il via a questa manifestazione nel ricordo di amico e di un uomo colto innamorato del bello, ringrazio come lo scorso anno il fratello Roberto e la cognata Daniela. l’amico di sempre Andrea Taddei, Elisabetta Giraldi, Letizia Sbarigia, Spartaco Lamberti, i ragazzi delle parrocchie di S. Giovanni Battista e S. Clemente, gli amici del Circolo Pier Giorgio Frassati per la collaborazione.

Alessandro Filippi

Sandra Petrignani sarà alla Mondadori di Velletri venerdì (ore 19) per presentare "Lessico femminile"

Venerdì 29 novembre alle ore 19.00 arriverà alla Mondadori di Velletri la scrittrice Sandra Petrignani, per presentare il suo ultimo libro "Lessico femminile" (edito da Laterza).
L'autrice ha alle spalle una lunga attività nel giornalismo culturale per quotidiani e settimanali. ed è autrice di romanzi, racconti, libri di viaggio, biografie, tradotte in diverse lingue. "Lessico Femminile"è il tentativo di indagare il sentore comune femminile, esplorando il mondo della letteratura mondiale a partire dalle autrici italiane come Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Anna Maria Ortese, fino al resto del mondo. Tutte queste scrittrici hanno insegnato nei loro libri qualcosa di importante, che la Petrignani cerca di far tornare alla ribalta dando importanza alla parola, al "lessico" appunto. Al termine dell'incontro, come sempre, firma-copie e foto-ricordo in Libreria. L'ingresso è libero.

Rocco Della Corte

Il professore Francesco Sabatini docente alla scuola media "De Rossi” dell’istituto comprensivo Velletri Sud Ovest

Nell’ambito delle iniziative di formazione dell’istituto, il giorno 13 novembre dalle ore 15,30 alle ore 17,30, nella biblioteca della scuola media, si è svolto un incontro con il Prof. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, di cui è stato presidente dal 2000 al 2008 e professore emerito dell’Università degli Studi Roma Tre; sul tema “SVILUPPO DEL PATRIMONIO LESSICALE NEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE E NEL BIENNO DELLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO”.
Il docente è stato accolto dalla preside Isabella Pitone, dalla vicepreside Donatella Caporro e dalle collaboratrici della preside le professoresse Maria Grazia Russo e Stefania Troiani. Il presente incontro era finalizzato ad una riflessione didattica sulle metodologie di insegnamento del lessico. Troppo spesso si dice che i moderni mezzi di comunicazione, leggi social, stanno promovendo un linguaggio essenziale, scarno, ricco di slang, che poco rispecchia la lingua romanzata figlia del grande Dante. Se, come è noto, essa è espressione del pensiero, un linguaggio ricco e forbito e ben articolato, non può far altro che favorire una comunicazione consapevole e personale che non sottende a fraintendimenti. Sicuramente la scuola deve essere la prima promotrice di questa padronanza lessicale, e, chi meglio di un professore emerito, come il prof. Sabatini, può istruire ed invogliare a tutto ciò.
Infatti numerosi docenti dell’Istituto, e non solo, sono intervenuti, interloquendo con il docente, disponibile e sempre attento alle problematiche scolastiche. Sono stati affrontati temi come: Riflessione sull’organizzazione generale del lessico, Ampliamento della riflessione sui registri della lingua, Lingua italiana e forestierismi. Oltre alle delucidazioni linguistiche lessicali, il professor Francesco Sabatini si è soffermato sull’apprendimento della letto-scrittura fornendo suggerimenti metodologici e tecniche operative sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria di primo grado. Al termine dell’incontro, vista la soddisfazione dei presenti, il prof. Sabatini ha dato la disponibilità a tornare a breve nell’Istituto Comprensivo Velletri Sud Ovest.

Inaugurata la nuova Biblioteca Digitale al Liceo Landi

Il 19 novembre 2019 è stata inaugurata la Nuova Biblioteca presso il Liceo Scientifico Linguistico Ascanio Landi. Il nastro è stato tagliato dalla dirigente scolastica, prof.ssa De Simoni, che ha ricordato l’importanza della lettura e della comunicazione per pensare ed ampliare i propri orizzonti e crescere.
In particolare, è stato un onore avere la presenza di diversi docenti, dell’ex preside Gravier e della Mondadori Store che, in tale occasione, ha anche donato dei libri alla Scuola, della consigliera De Marchis, anche a nome dell’associazione Calliope e dell’assessore Menicocci. La Biblioteca ha presentato il suo nuovo volto, in uno spazio accogliente dove gli studenti potranno recarsi per studiare, per approfondire varie tematiche o solamente per avere un momento ricreativo e formativo.
Inoltre è possibile iscriversi sulla piattaforma online MLOL per vedere se è disponibile la copia del libro che si sta cercando e approfittare della versione digitale. Ma tutto questo è stato possibile grazie alla partecipazione del Nostro Istituto al progetto Biblioteche Digitali PNSD al quale hanno contribuito in prima linea le Professoresse Sorrentino, bibliotecaria dell’istituto, Coluccia, Piacentini, Terra ed Uva. L’apertura della Biblioteca Digitale, ha reso possibile l’avvicinamento dei giovani alla lettura, che consente di spiccare il volo verso la libertà di formulazione e manifestazione del pensiero. In questa occasione si è creato anche un logo per la Biblioteca “Per libros liberi – Nella conoscenza sono le ali della libertà”. I libri sono una finestra sul mondo in quanto consentono ai lettori di vivere altre esistenze oltre la propria. La conoscenza di nuove culture, esperienze e modi di sentire, infatti, porta ad un’evoluzione nel modo di vedere e di affrontare la vita.


Ginevra Gambardella

Grande partecipazione alla collettiva di Acquarelli organizzata da ArteMestieri dei Castelli Romani


L'acqua che ha invaso i locali di Porta Napoletana non è quella che travolge i ponti, o inonda le vie; è quella che si mescola a dischi colorati, per riscoprirsi in macchie, tra i confini di un foglio, svelando tensioni, pulsioni, inquietudini; raccontando emozioni che esplorano tutte le sfumature dell'arcobaleno; superando i limiti delle cornici; sollecitando tutti si sensi, consci ed inconsci. “Armonie d'acqua” è la collettiva ospitata tra i bastioni delle mura meridionali di Velletri, che si affacciano sull’Appia, nel fine settimana dedicato a San Clemente.

Tema libero, tecnica rigorosamente ad acquarello. Più di ottanta opere, di sette artiste, differenti nello stile, ma straordinariamente simili nel talento. Tutte donne, quasi un doveroso omaggio all’imminente giornata contro la violenza sulle donne. Rita Arcangeli, Lucia Basili, Andrea Dane, Pina Falzoi, Adriana Ficarra, Patrizia Grande, Simona Simeti hanno veicolato attraverso i pennelli il proprio sentire, traducendolo in soggetti capaci di innescare vibranti reazioni: dalla pacatezza di regolari campagne, curate e coltivate o di placidi acque che carezzano le coste; all’inquietudine di volti e figure, imprigionate nel momento; passando per un tripudio di fiori e frutti rappresentati con dettaglio fotografico o con onirica indeterminatezza. Molto curata, nell’allestimento, la dinamica collocazione dei dipinti, così da trasformare la visita in una traversata, nella quale i numerosissimi visitatori hanno potuto dolcemente naufragare o tranquillamente veleggiare verso un approdo.
“Una esperimento perfettamente riuscito”, afferma un soddisfatto Fabio Pontecorvi, presidente di ArteMestieri, “abbiamo qui raccolto gli artisti dell’associazione, ma anche chi ha partecipato al corso di acquarello organizzato da noi e coordinato da Patrizia Grande. La qualità dei lavori e il positivo riscontro che chi ha visitato la mostra ci ha trasmesso, ci spinge a continuare su questa via. Desidero ringraziare, l’Amministrazione Comunale, soprattutto il consigliere Mauro Leoni, per il patrocinio concesso e “gli Amici di Ratatouille” per l’uso dei locali di Porta Napoletana. Ma sento doveroso ringraziare soprattutto le artiste, senza il loro talento, la passione ed il lavoro di supporto all’organizzazione tutto questo non sarebbe stato possibile.” Per aggiornamenti e maggiori dettagli sulle attività dell’associazione, è possibile consultare il sito: ww.artemestiericastelliromani.it/.

Emanuele Cammaroto

S.TE.P. Festival: premio alla carriera “maschera d’oro” a Marco Marzocca


Nella serata conclusiva del 01 dicembre della prima edizione dello S.TE.P. Festival, direttore artistico Fabrizio Romagnoli, il comune di Lariano, nella persona del Sindaco Maurizio Caliciotti, consegnerà il Premio alla Carriera “Maschera d'Oro” all’attore Marco Marzocca, con la seguente motivazione: “Per il talento, la creatività, la passione e l'impegno nella sua lunga ed eclettica carriera artistica, nel teatro e nel cinema, caratterizzando egregiamente e impeccabilmente ogni suo personaggio”.

Conosciuto dal grande pubblico soprattutto per il personaggio di “Ariel”, il filippino “combinaguai”, Marco Marzocca, laureato in farmacia, è un attore poliedrico che si divide tra radio, televisione, cinema e teatro. La sua lunga carriera lo vede protagonista di fiction Tv come “Distretto di Polizia”, “Una pallottola nel cuore”, di programmi televisivi: “L’ottavo nano”, “Bulldozer”, “Zelig”, “Cavalli di battaglia”, di film, tra gli altri: “Un fantastico via vai”, regia di Leonardo Pieraccioni, e “Un boss in salotto”, regia di Luca Miniero. In teatro lavora con Corrado Guzzanti, Stefano Sarcinelli e Gigi Proietti, su RadioDue conduce i programmi “Italiani in Continenti” e “Soggetti smarriti”. Marco Marzocca è un artista completo che merita il premio che negli anni ’50 - ‘60 fu stato assegnato ai grandi nomi del cinema italiano e internazionale. Nel 1954 l’allora sindaco di Roma Rebecchini volle recuperare il premio “Maschera d’Argento”, poi diventato anche premio alla carriera “Maschera d’Oro”, per valorizzare le arti teatrali, cinematografiche e radiofoniche.
Il premio fu commissionato alla nota galleria d’arte Attanasio, mentre sul piano realizzativo fu commissionata ad Amleto De Dominicis allora già noto orafo romano con grandi qualità anche nell’arte del cesello e collaboratore dello stesso Attanasio. L’ispirazione della maschera nacque dalle immagini delle maschere di Menandro riformatore del teatro greco. In quegli anni il premio “Maschera d’Argento” era l’Oscar italiano della rivista e della radio, e l’evento, diventato mondano, fu ripetuto per alcuni anni. Tra gli artisti premiati all’epoca ricordiamo Anna Magnani, Totò, Teddy Reno, Renato Rascel, e numerosi altri artisti . Nel 2011 il comune di Lariano, grazie al dott. Valter De Dominicis, ha nuovamente recuperato questo importantissimo premio, che è stato assegnato a Silvana Pampanini, nell’ambito dell’Algidus Art Film Festival. Oggi la “Maschera d’Oro” è realizzata dall’orafo Franco Battista di Eurogold gioielli, Genzano di Roma. Ricordiamo gli altri appuntamenti della serata, a partire dalle ore 18:00: L’associazione culturale “ALIAS” andrà in scena con lo spettacolo “Una lunga attesa”, di Fabrizio Romagnoli, regia di Francesca Sangiorgi e Carlotta Sperati. A seguire sarà consegnato il premio “Miglior spettacolo pubblico città di Lariano 2019”, mentre la “Giuria Tecnica”, composta da Carlotta Bolognini, Fabio Luigi Lionello e Fabrizio Romagnoli, assegnerà i premi per la sezione “Teatro Classico e Contemporaneo”: “Miglior Attrice”, “Miglior Attore”, “Miglior Spettacolo”.

Autorilassamento e benessere

La visione del benessere collegata alla salute della mente e del corpo interconessi tra di loro è un concetto ben radicato in Psicologia ed ampiamente diffuso nella nostra società; la cura e l’attività fisica associati al benessere ha trovato nel termine anglosassone di “Fitness” dagli anni ’90 la sua espressione più occidentale, altri riferimenti più tipicamente mutuati dalla cultura orientale, sono state le tecniche meditative e lo Yoga, che nell’occidente si sono diffuse più che come percorso filosofico, religioso e trascendentale, come insieme di attività psicofisiche e tecniche respiratorie finalizzate al rilassamento.
Esiste poi un orientamento al benessere psicofisico che è mutuato dall’ambito clinico: il Traning Autogeno. Questa è una tecnica di rilassamento ideata nella prima metà del ventesimo secolo da Jhannes Heinrich Schultz, neurologo e psichiatra, nato nel 1884 a Gottingen. Da allora il Traning Autogeno si è diffuso in tutto il mondo e ha subito un grande numero di verifiche sperimentali. L'obiettivo di Schultz, quando pensò a questo tipo di terapia, era quello di rendere il paziente meno vincolato al terapeuta e divenire lui stesso, in prima persona, autore del proprio miglioramento e del proprio benessere. Con il termine Training Autogeno (T.A.) Schultz definì un metodo di autorilassamento attraverso la concentrazione mentale, il quale consente di alleviare tensioni sia psichiche che corporee. Come indica il nome stesso, il Training Autogeno è una tecnica di allenamento che "si genera da sé", ovvero l'individuo la mette in pratica in prima persona sotto la guida di un esperto.

Una volta appresi, gli esercizi possono essere praticati da soli a casa propria. Il training autogeno è una tecnica di rilassamento usata in ambito clinico nel controllo dello stress, nella gestione delle emozioni e nelle patologie con base psicosomatica. E’ utile inoltre nella cura di ansia, insonnia, emicrania, asma, ipertensione, attacchi di panico. Viene utilizzato anche in altri ambiti quali lo sport e in tutte quelle situazioni che richiedano il raggiungimento di un alto livello di concentrazione. Indurre volontariamente, a livello corporeo, delle risposte tipiche degli stati di quiete di un soggetto ha, da una parte, riflessi sull'autopercezione, a livello cognitivo, della propria condizione emozionale e dall'altra produce una risposta somatica coerente con l'induzione stessa. In pratica la modifica dell'assetto psicofisiologico del soggetto si inserisce in un processo che si auto determina (autogeno, appunto) partendo dal soma per arrivare alla psiche per tornare al soma e così via. La differenza, pertanto, tra questa tecnica e le altre tecniche di rilassamento o meditazione risiede proprio nei correlati fisiologici, rilevabili con mezzi obiettivi, legati ad una effettiva e stabile modifica a livello neurofisiologico che produce a sua volta una modifica nella risposta emozionale che un soggetto ha rispetto ad un evento di natura stressante. Il Traning Autogeno viene praticato, frequentemente, con intenti psicoterapeutici in tutti quei casi dove l'aspetto emozionale sia centrale. Questa tecnica possiede, infatti, una intrinseca capacità di favorire "associazioni" significative, rispetto ad eventi traumatici considerati minori, dimenticati o, frequentemente, "rimossi". Il termine training significa allenamento; infatti è solo allenandosi che si riesce ad ottenere una modifica reale e non immaginaria nel complesso assetto alla base della risposta emozionale. Sarà fondamentale l’ autogenicità: affinché questa si realizzi è importante che il paziente svolga gli esercizi in modo costante e autonomo; il compito del terapeuta è dunque quello di illustrare progressivamente il metodo, supervisionare il lavoro individuale del paziente e favorire l’elaborazione del vissuto che emerge durante l’apprendimento degli esercizi. Gli effetti diretti del T.A. sull’individuo si possono così riassumere: un più profondo e rapido recupero di energie, autoinduzione alla calma tramite il rilassamento interiore, autoregolazione di funzioni corporee involontarie (apparato cardiocircolatorio, respiratorio, viscerale) miglioramento della capacità di concentrazione e delle prestazioni mnemoniche, diminuzione della percezione del dolore (attraverso la modificazione del vissuto di sofferenza) autodeterminazione per mezzo di proponimenti che permettono di superare specifiche difficoltà, introspezione e autocontrollo attraverso l’ascolto del proprio corpo, quel “tuffo in se stessi” (Schultz) che permette una migliore coscienza di sé.
Il Traning Autogeno è una delle migliori tecniche preventive per evitare di cadere in varie forme patologiche psicofisiche nelle quali generalmente i sintomi sono sopravvalutati dal paziente. I cambiamenti a livello psicologico sono strettamente connessi a quelli ottenuti a livello fisiologico: il Traning Autogeno equilibra il Sistema Nervoso Vegetativo attraverso una messa a riposo del Simpatico, il sottosistema responsabile di buona parte delle attivazioni fisiologiche (aumento battito cardiaco, innalzamento della pressione sanguigna, aumento del tono muscolare, accelerazione del ritmo respiratorio, rallentamento delle funzioni digestive…). Inoltre, con l’esercizio, i muscoli scheletrici, che influenzati negativamente dalla nostra volontà possono essere sottoposti a contratture protratte nel tempo, vengono gradualmente sottratti a questo controllo negativo. Anche il Sistema Endocrino, che esercita un ruolo importante nel regolare fisiologicamente l’umore, trae giovamento dall’allenamento autogeno, in quanto esso consente ad esempio un rilascio più limitato di adrenalina nel sangue e quindi di risentire meno degli effetti negativi associati all’ingresso massiccio di questo neurotrasmettitore in circolo. Oltre che direttamente all’interno di un possibile percorso di psicoterapia, il Traning Autogeno può essere appreso e praticato in sessioni di gruppo con un trainer psicologo o abilitato ad insegnare questo metodo, dove conclusa l’esperienza di apprendimento e pratica, si rimanda ad un feedback sul vissuto appena concluso e si approfondiscono le sensazioni fisiche psichiche provate durante gli esercizi. Questo metodo risulta essere efficace per la maggior parte delle persone ed una volta appreso può essere praticato ed interiorizzato come possibile strumento utile a far fronte alle piccole e grandi difficoltà della vita quotidiana.


Monica Locatelli, psicoterapeuta

Giorgio Zaccagnini (PD) sulle dimissioni: "Appello al centrosinistra, ritroviamo una visione comune"


Una notizia che alcuni non ritenevano sorprendente, che per altri invece è stata un fulmine a ciel sereno. Giorgio Zaccagnini, consigliere comunale e segretario PD, ha rassegnato le dimissioni da quest'ultima carica e nella lunga intervista rilasciata a Velletri Life spiega le ragioni di una scelta sofferta e meditata. 


Dopo due anni di mandato ti sei dimesso da segretario del Partito democratico di Velletri

Non è stata una scelta facile, ma erano mesi che riflettevo sull'opportunità di presentarle. Quando nel 2017 ho deciso di mettermi in gioco il partito era praticamente sotto un treno e alla vigilia di un appuntamento decisivo come le elezioni amministrative. Nonostante la mia netta contrarietà a temi quali “la rottamazione”, o la questione anagrafica in politica, pensai allora che i miei 29 anni e il mio profilo potessero aiutare a dare un'immagine nuova al Pd, a farlo uscire dall'angolo, a far sentire direttamente protagonista una generazione che fino a quel momento aveva contribuito da gregari ai successi delle amministrazioni di centrosinistra. Ho stretto un patto politico intergenerazionale su una prospettiva chiara, che diede anche il titolo alla mia mozione congressuale: esaltare tutto quello che avevamo in comune.

E allora perché le dimissioni? È venuto meno quel patto?

In parte si. Le mie dimissioni oggi chiudono quell'esperienza ma non ne sanciscono il fallimento, anzi tutt'altro. Spero servano proprio a ritrovare quel senso comune sommerso dai troppi individualismi che stanno annichilendo pericolosamente l'azione politica dell'amministrazione Pocci. Purtroppo non sempre tutto va come vorremmo, soprattutto in politica, dove i compromessi sono il pane quotidiano del nostro agire. È indubbio però che qualcosa oggi non sta funzionando e non è mettendo la testa sotto la sabbia che ne usciremo. In questo senso, prima di sollecitare una svolta negli altri, penso che bisogna avere la coerenza e il coraggio di provare ad imprimerla direttamente, con azioni e scelte chiare e quindi mi sono dimesso da segretario politico del partito più grande della coalizione. Non credo infatti che quello scatto indispensabile al centrosinistra veliterno per non deludere le aspettative della città possa davvero realizzarsi senza la piena consapevolezza del Partito democratico. Mi è sembrato corretto iniziare da lì.

Quindi niente scissione, resti nel Pd?

Assolutamente si. Le ho sempre rispettate ma non ho mai condiviso le scissioni. Indeboliscono chi rimane e chi se ne va. Io resto e continuerò a battermi per le mie idee dentro il PD, senza paura di finire in minoranza. Credo che la pluralità sia un valore in grado di arricchire una comunità politica, mi annoierei a morte in un partito personale partecipato da individualità che arrivano a pensarla tutte allo stesso modo solo per idolatrare un leader. Si finisce per essere tifosi fedeli, io invece ho sempre preferito e praticato la lealtà politica.

Però hai invocato una svolta per l'amministrazione Pocci...

Ho profondo rispetto per i ruoli e per la politica. Mi sono confrontato più volte con il sindaco e ho espresso tutte le mie perplessità fin dal primo momento in cui ci ha comunicato la squadra che avrebbe poi dato vita alla sua amministrazione. A un anno e mezzo di distanza, resto convinto del fatto che gli amministratori del PD in primis, e quindi assessori e consiglieri comunali, possano e debbano fare di più. Innanzitutto cominciando a svolgere la loro funzione politica all'interno degli organi collegiali. Riscontro purtroppo una debolezza imbarazzante del PD in Giunta e in Consiglio comunale che non rispecchia affatto i numeri e le percentuali uscite dal voto popolare, né le aspettative della cittadinanza. Siamo giovani, è vero, alcuni di noi anche anagraficamente parlando, ma questo non può più essere un alibi. Per usare un termine calcistico, potrei dire che la squadra appare squilibrata e quindi potrebbe essere il caso di cominciare a correggere qualcosa per rimanere competitivi nella categoria. E attenzione, non è sempre un problema di giocatori, per quanto continuo a credere che si è tutti importanti e nessuno indispensabile. Si tratta invece sicuramente di contenuti e di come si intende affrontarli in una visione di campo che deve rimanere estremamente chiara nonostante le difficoltà che oggi appaiono evidenti ad ogni livello di governo. Quel campo è il centrosinistra, senza ambiguità o tentazioni di svolte incomprensibili, dettate magari dalla tentazione di seguire i sondaggi o le mode del momento.

Quali possono essere i contenuti di cui parli?

Pensiamo per esempio alle immagini drammatiche che arrivano dai comuni italiani alluvionati. Le stesse voragini che hanno interessato una parte del nostro territorio, non ci impongono forse una riflessione che vada oltre l'ordinario ripristino della viabilità per quanto necessario e urgente? Non è forse il caso di elaborare un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico per mettere in sicurezza il territorio da questi eventi atmosferici straordinari che ormai sono diventati la normalità? Potremmo coinvolgere la società civile, farci aiutare, ricercare sostegni economici sovracomunali e sviluppare a partire da questo anche una visione di lungo periodo per la nostra città. Comprendo e conosco perfettamente l'urgenza e la necessità per la politica di dare risposte ai cittadini nell'immediato, ma non può rimanere l'unica preoccupazione di chi amministra. In questo senso, prendiamo ad esempio il nuovo sistema di illuminazione che stiamo apprezzando proprio in queste settimane a Velletri: un intervento innovativo di sostenibilità ambientale realizzato grazie al PD e all'intuizione dell'ex vicesindaco Marcello Pontecorvi che insieme all'ex sindaco Servadio hanno perfezionato un project financing specifico e mirato, nonostante sapessero bene che i frutti di quel lavoro ambizioso sarebbero stati raccolti dalle amministrazioni comunali successive. È un esempio secondo me calzante di come la presenza di una visione in politica riesca a migliorare realmente la vita dei cittadini, molto di più dell'ordinaria amministrazione. Ma gli ambiti di possibile intervento sono davvero svariati, se smettiamo di preoccuparci solo della quotidianità. C'è il commercio, che attraversa una crisi mondiale rispetto alla quale, nel nostro piccolo, avevamo preso in considerazione l'idea di trasformare il mercato coperto di piazza Metabo in un contenitore fruibile da vivere tutti i giorni tutto il giorno, sulla falsa riga delle trasformazioni che hanno interessato le grandi città e i loro mercati rionali. Potrebbe essere davvero una boccata d'ossigeno per il nostro centro storico, ma non è certo una rivoluzione, perché di questo parliamo, che si può compiere da sola mentre noi corriamo dietro alle esigenze quotidiane.

Insomma pare di capire che al centrosinistra occorra una visione?

Esatto, penso proprio che una visione nuova di lungo periodo sia la chiave per uscire da questa situazione di difficoltà oggettiva. E non credo che si sia esaurita con le amministrazioni precedenti, si tratta solo di focalizzare l'attenzione sul tipo di città che vogliamo lasciare al termine del nostro mandato. Che certamente non può essere la stessa che abbiamo trovato. Una nuova visione condivisa sulla quale fondare un patto di governo, che incroci i sentimenti e le aspettative dei cittadini e sia in grado di coinvolgerli nella sua realizzazione. Questa infatti è una sfida che non può avere solo gli amministratori come protagonisti, ma necessita di una partecipazione ampia di forze politiche e sociali, giovani e meno giovani, che si ritrovano intorno ad un obiettivo comune. È un appello che voglio fare a tutte le realtà e le personalità che si riconoscono in questo campo di azione e vogliono dare una mano a Velletri. Se c'è una cosa che la politica ha smesso di fare infatti, è organizzare la società. E il Pd in questo è assolutamente responsabile e parte del problema perché quando chiamato ad amministrare finisce inevitabilmente per chiudersi nei palazzi. È così anche qui da noi. Davvero pensiamo che la funzione di un politico oggi sia quella di svolgere le stesse mansioni di un dipendente comunale? Possibile che chi oggi è chiamato ad amministrare abbia come unica preoccupazione quella di occuparsi esclusivamente delle deleghe che ha ricevuto dal sindaco? Non credo debba essere così, anzi è un'idea che rifiuto categoricamente soprattutto se penso ai giovani che decidono di impegnarsi in politica.

Non a caso proprio i giovani, se si escludono i sindacati universitari e quindi le città più grandi, appaiono quasi disinteressati ai partiti e alla vita politica nei Comuni. Velletri può fare eccezione?

Io mi sono candidato a consigliere comunale per la prima volta alla soglia dei 30 anni e a quasi 15 dalla mia prima tessera di partito. Volevo essere pronto a questo tipo di impegno, affidarmi il meno possibile all'improvvisazione. Ma soprattutto ho impiegato quel tempo per costruire una rete di connessioni nel mondo giovanile con l'idea di dare una prospettiva alla città prima ancora che al mio partito e al campo del centrosinistra. Penso, magari con poca modestia, di esserci anche riuscito, ma non ho mai creduto che potesse essere sufficiente e purtroppo registro che oggi quella mia preoccupazione non sembra più una nostra esigenza. Tra pochi giorni, il 1 dicembre, ricorre la Giornata mondiale contro l'AIDS e nessuna attività di sensibilizzazione alle giovani generazioni è stata messa in campo dall'amministrazione, per esempio. Le politiche giovanili a Velletri sembrano tornate ad essere due parole vicine senza contenuto, utili solo ad allungare un elenco vuoto e formale di deleghe. Di questo passo il centrosinistra è destinato ad una fine ingloriosa. E davanti a questo scenario, capisci che non puoi passare tutto il mandato a preoccuparti esclusivamente di lampioni e sampietrini.

Sembra un'analisi calzante anche per il centrosinistra nazionale. Come vedi la situazione italiana?


Non a caso nascono i movimenti come le Sardine. Una straordinaria manifestazione plurale di popolo, che tenta coraggiosamente di svegliare il Paese dal torpore e dalla rassegnazione. È composta per lo più da sentimento, certo, ma è il primo passo e anche il più difficile da compiere. Qualcuno con estrema miopia proverà ad intercettare quelle esperienze e a ingabbiarle dentro contenitori più o meno ampi. Qualcun altro sta già cercando l'etichetta perfetta nel tentativo disperato di indebolirne il messaggio. La verità palese, tuttavia, è l'assoluta debolezza della politica e del centrosinistra in particolare. Davanti a questo scenario vorrei che il PD trovasse la forza di assumere una linea politica più marcata, abbandonando quella che appare come una vera e propria paura di prendere decisioni. Perché è arrivato il momento di proposte radicali e perché anche a livello nazionale, proprio come nel locale, evitando di prendere posizione per timore di scontentare qualcuno, si finisce inevitabilmente per non accontentare nessuno.

In questo quadro il nuovo partito di Matteo Renzi aiuta il centrosinistra?

È presto per dirlo ma non ci scommetterei. La corsa al centro sembra già una strategia fallita prima ancora di cominciare. Tanto che sento parlare di endorsement a personalità come Renata Polverini, quella che durante la campagna per le regionali del 2010 di giorno saliva sui palchi ad insultare i contestatori apostrofandoli “zecche di sinistra” come a Genzano e poi di notte finiva tra i suoi sostenitori a fare i saluti romani. Un pessimo inizio direi. Per non parlare delle invettive di Renzi contro la magistratura. Sembra di essere tornati ai tempi di Berlusconi, con la differenza di non poco conto che a Renzi sembrano mancare i voti.

Italia Viva appare una mina vagante per il governo Conte, sarà così anche a Velletri con l'amministrazione Pocci?


A Velletri è diverso, come sempre accade tra i vari livelli di governo. Qui se il centrosinistra fa le cose fatte bene, Italia Viva sarà sicuramente un valore aggiunto. La scelta di campo è netta e la storia che contraddistingue le personalità che in queste settimane hanno aderito a quel progetto non lascia spazio a dubbi di interpretazione. Certo non è sufficiente, come non basta il Pd. Ecco perché auspico e continuerò a lavorare per l'unità di tutto il centrosinistra. In parte e con senso di responsabilità ci eravamo riusciti per le amministrative del 2018. Ad un anno e mezzo di distanza le cose sono già cambiate e non è certo un segnale incoraggiante. Anzi credo che sia uno dei problemi che faremmo bene ad affrontare e correggere.

n'ultima battuta su due grandi questioni che coinvolgono Velletri: il nuovo progetto di discarica in contrada Lazzaria e la sorte dell'Ospedale “Paolo Colombo”. Qual è la tua opinione?


Sul nuovo progetto presentato da imprenditori privati per la realizzazione di una discarica a Velletri, il Consiglio comunale si è espresso contrariamente all'unanimità. Un segnale importante e adesso l'amministrazione sta lavorando alle osservazioni da presentare per scongiurare questo ennesimo tentativo di devastare il nostro territorio per salvare Roma. La sindaca Raggi pensa di scaricare le sue responsabilità e le conseguenze dell'immobilismo della sua amministrazione sulla Provincia di Roma. Un atteggiamento vergognoso e non all'altezza della Capitale d'Italia. Noi ci faremo trovare compatti a salvaguardia delle nostre zone agricole. Resto fiducioso che la politica regionale, come già successo in passato, saprà ascoltare le istanze che provengono da Velletri. E in questo anche i consiglieri regionali del territorio saranno validi alleati.
Per quanto riguarda l'Ospedale, l'abbiamo sempre difeso da ogni tentativo di attacco ai servizi che offre. In passato siamo arrivati ad occupare la Sala consiliare per scongiurarne il declassamento e se dovesse servire non ci tireremo indietro nemmeno stavolta. L'Ospedale di Velletri serve una popolazione diversa dal Policlinico dei Castelli e non è smantellando gli ospedali limitrofi che si fa la fortuna del NOC. Su questo il nostro sindaco è stato chiaro più volte e non è solo. Anche qui però non credo che l'intenzione della Regione Lazio vada in questa direzione. Il lavoro di questi anni della giunta Zingaretti sta per portare alla fine del commissariamento della sanità regionale, una svolta epocale, e probabilmente è necessaria una sua riorganizzazione funzionale. Da questo a dire che l'Ospedale di Velletri è finito ce ne passa. Eviterei quindi le strumentalizzazioni politiche, che non fanno la fortuna del nostro territorio, perché a forza di “gridare al lupo al lupo” poi si finisce per non essere più credibili. E non ce lo possiamo permettere.

Rocco Della Corte

Sei anni di attività per il Polo Espositivo "Juana Romani" di Velletri


Sono trascorsi ormai sei anni dall’ Ottobre del 2013, quando il Consiglio d’Istituto del Cesare Battisti approva il progetto presentato dal Circolo Artistico La Pallade Veliterna su imput dell’Architetto Roberta Ciocchetti e del Prof. Angelo Luciani per la gestione della sede storica dell’ Istituto Statale D’Arte Juana Romani in Via Luigi Novelli che il Dirigente Scolastico Eugenio Dibennardo ha trasformato in una regolare convenzione tra scuola e associazione.
Il 23 Novembre 2013 con l’inaugurazione della Rassegna d’Arte Sacra da parte di Roberta e Antonella De Rossi è partito un cammino che ormai dura da sei lunghi anni nei quali abbiamo dovuto combattere due battaglie per le quali abbiamo sempre avuto l’appoggio incondizionato da parte dell’Amministrazione Comunale ed in particolare dell’attuale Vicepresidente del Consiglio Comunale Sabina Ponzo e dell’attuale Assessore alla Cultura Romina Trenta che unito a quello del Sindaco Servadio e di quello dell’ attuale Sindaco Orlando Pocci ci ha portato oggi ad essere un contenitore culturale apprezzato e conosciuto a livello nazionale verso il quale guarda con buon occhio il mondo artistico romano in particolare quello di Via Margutta che ci permette di avere uno stretto rapporto di collaborazione con l’Associazione Cento Pittori Via Margutta che espone in permanenza e con la storica Galleria Vittoria della famiglia Todi. Senza mai scindere il rapporto con il Liceo Artistico e senza dimenticare che nonostante non sia più utilizzata per attività didattiche siamo in una scuola e con la massima fiducia del Dirigente Scolastico siamo riusciti ad organizzare eventi di alto rilievo come il recupero della Mostra Triennale d’Arte e Artigianato rassegna che negli anni settanta aveva portato Velletri alla ribalta intitolandola al suo fondatore l’Architetto Marcello De Rossi, oppure la mostra su Giulio Artistide Sartorio grazie alla collaborazione degli eredi chiusa con il convegno sul restauro del fregio di Montecitorio. Non possiamo non citare la mostra Il Giubileo degli Artisti realizzata in occasione del Giubileo della Misericordia dove dopo quarant’anni abbiamo fatto esporre di nuovo insieme quel gruppo di maestri che hanno fatto la dolce vita romana. Siamo stati per due volte oggetto di un servizio RAI prima Buongiorno Regione che con Valeria Cucchiaroni ha illustrato la nostra attività nella trasmissione mattutina del terzo canale Rai e poi dei portali Rai Scuola e Rai Cultura. Dal 2017 abbiamo iniziato un progetto sulla settima arte che ci ha portato con la collaborazione dell’Associazione Gigi e Lucia Magni ad ospitare il Museo dedicato al grande maestro romano e alla moglie nel quale sono esposti alcuni pezzi originali della collezione dei fratelli De Angelis che il maestro Adriano ha voluto restassero in permanenza. Ci hanno fatto visita e sono diventati nostri “amici” Maria Paola Sapienza Trovajoli – Erminia Ferrari Manfredi – Lola Mastroianni presidenti onorari della nostra realtà sono Adriano De Angelis – Dino Trappetti presidente della Tirelli Spa – Alessandra Cinti presidente della The One srl – Giuseppe Peruzzi della Costumi d’Arte nonché il dirigente Eugenio Dibennardo e la signora Virginia Gualtieri. Come non ricordare i gruppi di artisti nostri amici che fin dal 2013 hanno dato credito al progetto l’Accademia Castrimiense di Marino – UCAI ROMA “ e ARTE E PLUS di ERCOLE BOLOGNESI – Accademia Arte e Artigianato di Verona. Abbiamo ospitato con grande sacrificio organizzativo l’ORCHESTRA A PLETTRO CITTA’ DI TAORMINA. Tante altre cose faremo con l’appoggio e la collaborazione di tutti e grazie alla fiducia del nostro Dirigente che ringraziamo.

Alessandro Filippi


Viewing all 7460 articles
Browse latest View live