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Doppia vittoria per la Rosavolley Velletri del coach Melissa Cantalini, prima a Monteporzio e poi a Colleferro

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MONTEPORZIO SHARKS- USD ROSAVOLLEY 1-3 Sabato 30 gennaio vittoria per la formazione under 14 provinciale femminile della Rosavolley Velletri in trasferta a Monteporzio.


 Gara con orario d’inizio alle 1730.Il coach della Rosavolley Velletri Melissa Cantalini ha schierato il sestetto composto da: Evangelista E., Colucci G., Borro Au. ,Tliche S.,Borro Ag. e Rezza C.A disposizione Tiberia V., Zita V.,Salatino E. a Lombardi L.

Ottimo l’avvio per la Rosavolley Velletri che si aggiudica il primo parziale per 25-16. Nel secondo set sono le locali del Monteporzio Sharks ad aver la meglio per 25-22. Per la Rosavolley a supporto al palleggio Lombardi. Nel terzo set la Rosavolley Velletri con grande grinta vince il set per 25-21 portandosi avanti nel computo dei set. A supporto per le veliterne al centro Zita V. Nel corso dei vari set le ragazze veliterne hanno disputato un’ottima gara al centro con Borro Au. e Borro Ag. e a banda con Tramontano, Colucci e Rezza. Attente le palleggiatrici Evangelista, Tliche e Lombardi. Quarto set dominato e vinto dalla Rosavolley Velletri per 25-16. Da evidenziare anche diverse battute punto messe a segno da Evangelista, Tramontano e Lombardi. 


FORTE COLLEFERRO- USD ROSAVOLLEY 1-3 La Rosavolley Velletri under 14 provinciale femminile, dopo la vittoria del Sabato pomeriggio fa il bis il giorno successivo battendo in trasferta il Forte Colleferro con un perentorio 3-1. Sono a scese in campo per la Rosavolley Velletri Evangelista E.,Tramontato E, Borro Au., Lombardi L. e Borro Ag.e C.Colucci.A disposizione Tliche S.,Rezza C. e Ferri E. Primo set con le veliterne che dominano in tutti i fondamentali e si impongono per 25-12.Secondo set 25-21 per per Rosavolley Velletri.Terzo set 26-24 per Forte Colleferro in campo ha supporto Rezza e Ferri a banda. La partita si decise al quarto set dove la Rosavolley è grandiosa e vince per 25 -14. Per Rosavolley ha supporto Tliche al palleggio. Nel corso dei set bene le battute di Lombardi, efficaci attacchi di Tramontano e Ferri, Borro Au. ha fatto dei muri punto. Le ragazze veliterne hanno giocato una buonissima prova e con grinta e vincono per 3-1 la partita a Colleferro consolidando sempre più il secondo posto in classifica. 

 Alessandro De Angelis

Pieno di riconoscimenti e premi per l'associazione Aquerò al Premio Colosseo

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Premio Colosseo 2015, pieno di riconoscimenti per l'associazione Aquerò. Il sodalizio culturale veliterno, infatti, porta a casa ben cinque premi.

Nello specifico si tratta del premio migliore attore giovane assegnato a Leonardo Zarra, migliore attore protagonista sempre per Leonardo Zarra, migliore attrice giovane per Giulia Calcari, migliore attrice caratterista ancora per Giulia Calcari, e miglior regia Veronica Brandizzi.

Inoltre è arrivata la nomination per il miglior spettacolo. Grande soddisfazione per il presidente Fabrizio Mazzalupi e la vice presidente nonché presentatrice della serata Maria Rosaria Perillo. Ed ora si parte con il prossimo spettacolo in programma, intitolato "Tanto giallo..... Per niente!!!" che andrà in scena al Teatro Artemisio - Gian Maria Volontè di Velletri 24 aprile 2016. Complimenti a tutti i ragazzi e "Ad Maiora!".

Vendita di arance a Velletri, per la raccolta di fondi per la ricerca contro il cancro dell'AIRC

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Come ogni anno,sabato mattina 30 gennaio, a Velletri un numeroso gruppo di volontarie e volenterose signore e signorine, ormai assidue da anni, hanno effettuato la vendita delle arance della salute per la raccolta di fondi per la ricerca contro il cancro – AIRC.

 Purtroppo quest'anno l'affluenza è stata piuttosto scarsa forse per l'inspiegabile mancato annuncio da parte degli organi di in formazione, soprattutto TV.
Comunque un ringraziamento particolare va tutti coloro che hanno voluto munirsi di un frutto utile alla salute e, nel
contempo, compiere una delle opere più meritevoli per prevenire questo brutto male ed anche cercare di alleviare con cure sempre più efficaci la sofferenza di chi già ne è già stato colpito. Un ringraziamento va soprattutto alla pattuglia delle donne addette alla vendita che hanno spontaneamente sacrificato una mattinata per adempiere a questo servizio importante per tutta la comunità.

Via del Comune in festa, sabato 6 febbraio dalle 16.30 alle 21.00

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Un'intera via in festa sabato 6 febbraio: a via del Comune, infatti, tutte le attività commerciali si organizzano con shopping, degustazioni culinarie, musica ed intrattenimento.

Ognuno proporrà qualcosa di inerente alla propria attività e tutta l'arteria stradale sarà allestita con palloncini colorati, musica, e quant'altro.

Dalle 16.30 alle 21.00 sarà dunque possibile godersi via del Comune, a due passi dal corso e dalla splendida Torre del Trivio. "Un pomeriggio insieme - scrivono gli organizzatori - tra sconti, musica e animazione in strada". Non solo shopping ma tanto altro grazie a dei commercianti volenterosi che amano la propria città e l'economia veliterna. Appuntamento a sabato prossimo, dunque, nel cuore del centro storico. 

Velletri 1944 a Lariano in occasione della Giornata della Memoria

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Mercoledì 27 gennaio in occasione della giornata della Memoria, l’amministrazione comunale di Lariano in collaborazione con la scuola media Achille Campanile ha organizzato presso il Centro Polifunzionale Tiberio Bartoli la proiezione del video Velletri 1944- i i ricordi di una generazione- la nostra storia. Video realizzato dall’Associazione Memoria 900 di Velletri. 


Nel centro polifunzionale gremito di classi terze medie, ha preso il via l’evento. Ha introdotto gli interventi l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Lariano Maurizio Mattacchioni: "Siamo qua per questa importante giornata e siamo orgogliosi della grande partecipazione dell’Istituto Comprensivo.

In una giornata storica come quella di oggi, la memoria è quello che ci resta dentro e l’importante è il messaggio che si lancia nel ricordare tali orrori del passato affinchè ciò non accada più. Il video che si proietta ripercorre le vicende dei bombardamenti a Velletri ed è stato realizzato dall’associazione
Memoria 900 di Velletri. Ringraziamo Gaetano Campanile vicepresidente dell’associazione Memoria 900 per il grande lavoro realizzato dalla sua associazione e per la preziosa collaborazione”. Poi l’intervento del sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti: "Questa è un’iniziativa importantissima perché solo avendo memoria del passato possiamo apprezzare il presente e costruire il futuro. Importante il grande rapporto e la sinergia istauratosi tra questa amministrazione e il mondo della scuola che coinvolgiamo in tante iniziative importanti per sensibilizzare i nostri giorno. Un grazie alla preside prof. Isabella Pitone e a tutto il personale dell’istituto Comprensivo di Lariano. Per la Giornata della Memoria ricordiamo che il 27 gennaio del 45 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Durante il secondo conflitto mondiale con le leggi razziali e la shoah ci fu uno dei periodi storici più agghiaccianti per l’uomo. La memoria può scuotere e mantenere vive le coscienze. Ringraziamo l’associazione Memoria 900 e il suo vicepresidente Gaetano Campanile in primis per il grande lavoro nella realizzazione del video che ripercorre il periodo dei bombardamenti sui nostri territori nel secondo conflitto e quindi il periodo che va dall’8 settembre sino al giugno del 44”. La preside dell’istituto Comprensivo Isabella Pitone ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e la grande collaborazione con l’amministrazione comunale di Lariano.

Gaetano Campanile vicepresidente dell’associazione Memoria 900 ha ringraziato l’amministrazione comunale di Lariano per la collaborazione e la stima e ha in breve presentato il video Velletri 1944- i ricordi di una generazione- la nostra storia con Adriano Morelli che ha curato la parte operativa con interviste e ricostruzione molto realista di quei tempi e Mariella Li Sacchi che ha curato le riprese. E’ stato poi proiettato il bellissimo video che con delle interviste ottimamente fatte ha ripercorso i momenti dei bombardamenti dall’8 settembre del 43 in poi sui nostri territori, con un accenno anche alla shoah. Un video toccante e un’iniziativa molto apprezzata da tutti i numerosi ragazzi presenti dell’Istituto Comprensivo di Lariano che hanno poi recitato sul finire dei ricordi sul tema della shoah.

Comunicato Congiunto dei Comitati NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera e NO bretella Cisterna-Valmontone

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Oggetto: 2 Febbraio 2016 - Incontro con l'Assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Refrigeri. Un muro di gomma, d'asfalto e di cemento! Questa è in sintesi la conclusione dell'incontro che per la prima volta e con una sola voce unitaria contro la devastazione dell'autostrada/bretella a pedaggio, una delegazione socio-istituzionale, composta dai rappresentanti dei nostri Comitati, dai Sindaci di Pomezia e Ardea, dall'Assessore all'Ambiente del Comune di Cori, dal prof. Tamburrino, si è vista rispondere dall'Assessore Refrigeri e dal Presidente di Autostrade del Lazio, avv. Stajano. 


Il Portavoce del Comitato No corridoio, Alunni, ha chiesto di sapere a che punto era l'iter del progetto autostradale. L'ing. Stajano rispondeva che le procedure di gara si concluderanno nei prossimi giorni-settimane, con l'assegnazione provvisoria dell'opera.

Nel prendere la parola, l'ing. Tamburrino, per svuotare le ragioni dell'inutile autostrada, illustrava i dati di Eurostat sul trasporto merci, passeggeri e del consumo energetico, a dimostrazione di un considerevole riduzione negli ultimi anni delle percentuali complessive. Inoltre, metteva in evidenza i dati dello studio trasportistico ufficiale di cui sottolineava l'80% del traffico pendolare in entrata a Roma, solo l'8% verso l'Appia e il 12% verso la Roma-Fiumicino. Il numero di macchine/ora di punta che veniva calcolato nelle 2.600 attuali e nelle 4.200 all'entrata in esercizio dell'autostrada. Considerato che nella delibera, la verifica dei flussi di traffico si dovrà fare ogni 5 anni, se i volumi di traffico si attesteranno a numeri più bassi di quelli preventivati, questo sarà addebitato al rischio d'impresa o interverrà in soccorso ai privati lo Stato come per la BREBEMI? La risposta dell' avv. Stajano è stata lapidaria: “Questi dati vanno interpretati”. Invece, la risposta, incredibile per leggerezza, di un' altro tecnico di Autostrade del Lazio, ing. Soccolato, è stata che non avendo i documenti a portata di mano, farà avere il tutto, nei giorni seguenti... Nel suo intervento, il Portavoce Nocorridoio, Alunni, ha elencato tutti i pesanti e i negativi impatti socio-ambientali-economici dell'opera sui cittadini, sui pendolari, sugli agricoltori e sull'ambiente. Ha sottolineato la continua traumatica insicurezza della Via Pontina, con i suoi incidenti, i suoi morti, i suoi costi sociali. Ha continuato nel denunciare che i benefici saranno solo per le Imprese private e i costi per i cittadini che si troveranno costretti a pagare il fardello del pedaggio, con la beffa di continuare a fare file interminabili. Ha denunciato anche l'immobilismo del TAR del Lazio che, dopo aver rigettato la nostra richiesta di sospensiva, dopo due anni non ha messo ancora in calendario la prima udienza di merito del nostro Ricorso. Per questi motivi, ha fatto un estremo appello all'Assessore, di bloccare l'iter dell'opera e contestualmente, aprire un percorso partecipativo per ascoltare e discutere con i cittadini. Il Portavoce del Comitato No bretella, Bisini e l'Assessore all'Ambiente di Cori, Zampi, hanno denunciato l'impatto sul monumento naturale del lago di Giulianello, sulla Via Francigena del Sud, sulle attività agricole di eccellenza (vite, ulivi) che insieme al turismo, l'amministrazione vuole rilanciare considerato il crollo e la chiusura delle attività industriali. Il Sindaco di Pomezia, Fucci, ha dichiarato che l'autostrada non serve al territorio e alle sue economie. Nel chiedere di fermare l'assegnazione del progetto autostradale ha dichiarato che se c'é la volontà politica questo si può fare. Ha portato come esempio la modifica del progetto finanziato dalla RFI sul suo territorio. Il Sindaco di Ardea, Di Fiori, ha denunciato l'assenza di qualsiasi confronto con la Regione, l'impatto su zone storiche come “Caronti”, l'isolamento della città e di quel che rimane della zona industriale. Ha affermato l'utilità della messa in sicurezza della Pontina che costerà sei volte di meno di quello dell'autostrada, ma se si continuerà sulla cattiva autostrada, al popolo non resterà che scendere in piazza. L'assessore Refrigeri, nel giustificare l'operato della Giunta, ha riassunto i passaggi salienti che hanno portato all'approvazione del progetto dal 2011 con la pre gara, le successive tre decisioni del CIPE, l'allegato 11, il pronunciamento dell' ANAC e ha ricordato che il ministro Lupi pose un diktat alla Regione: sostenere l'autostrada, altrimenti i soldi venivano spostati ad un'altra opera in Lombardia. Insomma, nessuna apertura alle nostre istanze. L'ultima parola l'ha presa il portavoce del Comitato No corridoio, Alunni, che ha denunciato che così facendo la Giunta Regionale rimane arroccata nel sostenere la devastazione e come un “muro di gomma”, continua a rifiutare, come tutte le amministrazioni che si sono succedute, il confronto attivo e proficuo, con le realtà territoriali e le istituzioni locali. Tale cieco atteggiamento, ha concluso, Alunni - ci poterà ad essere conseguenti e all'utilizzo di tutti gli strumenti di contrasto a nostra disposizione, fino ad arrivare alla strenua ecoresistenza frontale contro l'apertura dei cantieri.

Gli artisti della dolce vita romana in mostra al Polo Espositivo “Juana Romani”

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Dal 13 Febbraio, presso il Polo Espositivo “Juana Romani” a Velletri, partirà una mostra per il Giubileo della Misericordia dove dopo oltre 40 anni saranno di nuovo tutti insieme quello storico gruppo che durante la dolce vita romana ha reso celebre Via Margutta. 

Si tratta di un evento importante perché sono alcuni dei maestri che hanno scritto le pagine più importanti della storia dell’arte italiana del Novecento. L’ 8 Marzo in occasione della Festa della Donna dalle ore 19.00 alle 24.00 avrà luogo una serata dedicata a Novella Parigini l’unica donna dello storico gruppo di artisti.
In questa occasione tra tutte le artiste in mostra ne verrà premiata una con il Premio “Novella Parigini”. Altre donne invece saranno premiate con il Premio “Anita Ekberg” questo per ricordare la diva svedese che ha incarnato quel periodo con la celebre scena del bagno nella fontana di Trevi.

Queste donne saranno figure impegnate nel sociale, nella politica e che hanno attraversato nella loro vita momenti difficili come la Ekberg nell’ultimo capitolo della sua esistenza conclusa a Rocca di Papa a Gennaio del 2015. Dobbiamo ringraziare per questo grande traguardo Patrizio De Magistris figlio del grande Leonardo che per primo ha lanciato l’idea. La fondazione Omiccioli, Lino Tardia, Nino La Barbera, Paolo Veneziani, Ermenegildo Frioni.

Memoria '900 ha presentato gli "Annali Infantili" del professor Starace alla Mondadori

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Ottima partecipazione di pubblico ed un’iniziativa di alto livello quella organizzata dall’associazione Memoria ‘900 alla Libreria Mondadori. Protagonisti sono stati gli “Annali infantili” del professor Pierluigi Starace, che hanno dato il via alla raccolta di inediti (documenti, cartoline, scritti, appunti) per assemblare un volume da aggiungere all’archivio della memoria della città di Velletri. 


Dopo una breve introduzione di Rocco Della Corte, che ha dato il benvenuto ai presenti e dato il via alla presentazione, ha preso la parola Emanuela Treggiari.

Quest’ultima, dopo aver attentamente studiato lo scritto del professor Starace, ha riepilogato i punti salienti del testo invitando l’autore alla pubblicazione e sottolineando l’importanza di questo tipo di scritti per la cultura del Novecento italiano anche in relazione alla città di Velletri. Le letture degli “Annali” sono state alternate dallo stesso professor Starace e da Enzo Toto: dall’approdo della famiglia del narratore in città alla descrizione minuta, anche un pò manzoniana, di viale
Marconi tanto diversa nell’assetto odierno quanto simile nella conformazione territoriale con la sua “curva a v” che affacciava sulla ferrovia un tempo diretta anche a Segni e Terracina. Il momento più toccante è stato quella della descrizione delle rovine: la città di Velletri, pur non avendo capisaldi tedeschi, fu completamente distrutta dai bombardamenti che stravolsero edifici, monumenti, palazzi storici e quant’altro. Il papa non mise tra i centri da salvaguardare la nostra città, che risultava in una posizione strategica per gli alleati e le loro “bombe democratiche” oltre che per i tedeschi e i fascisti. Un salto nel passato acuito dalla rievocazione degli spazi di un tempo, citando botteghe e figure storiche di una Velletri mai dimenticata, che hanno suscitato un pò di nostalgia nei presenti, che si sono rispecchiati nelle parole del professor Starace ricordando questo o quel negoziante tra i nomi ricordati. In città la scuola fu riattivata quasi subito, tanto che il capitolo dedicato all’istruzione parte da quel 1946-1947,
anno in cui l’autore ha frequentato la quarta elementare. Le descrizioni un pò grottesche quanto dettagliate dell’insegnante, burbera ma in fondo dedita al suo lavoro con passione, e del direttore, malvestito e non troppo presente, hanno preso per mano l’ascoltatore spingendolo poi nei meandri dell’aneddoto quando Starace ha raccontato delle rovine che costeggiavano molte strade cittadine e dentro le quali si trovavano dei “vigliacchetti” pronti a prenderlo in giro. Molto vivido anche il ricordo della ricostruzione, definita muscolare, con operai non sempre di mestiere che lavoravano sodo non fermandosi neanche di fronte a ferite sanguinanti che si potevano procurare per la fretta e la foga di terminare un muro di cinta, una parete o un pilastro. Quei “vignaroli” dal profondo orgoglio e dalla lucida ironia sono gli stessi che ancora oggi il professor Starace ricorda con affetto, coinvolgimento e amore: rappresentano l’intima storia di Velletri, intima come la narrazione degli “Annali infantili”. Dopo la fine delle letture Rocco Della Corte ha dato la parola al pubblico, che con vari interventi ha sottolineato la fervida memoria del professor Starace nel descrivere episodi accaduti quando aveva appena otto anni (e senza un diario scritto giorno per giorno,
come ha sottolineato lui stesso). Ha concluso poi l’iniziativa la presidente dell’associazione Memoria ‘900 Cristina Turchi, la quale ha ringraziato la Libreria Mondadori per l’ospitalità e i presenti, oltre naturalmente alle due voci narranti. Una splendida iniziativa per rivivere da una testimonianza diretta la Velletri che fu, stordita ma sempre orgogliosa, nel Dopoguerra. L’associazione Memoria ‘900 avvia dunque con uno scritto di assoluto valore letterario la campagna di raccolta delle testimonianze e degli inediti; futuri incontri e aggiornamenti sulle attività si possono seguire sulla pagina facebook ufficiale e sul sito www.memoria900.eu .

Rocco Della Corte

Disastro ferroviario sulla Velletri-Roma, a ventiquattro anni dall'impatto il ricordo dei fatti di Casabianca

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Era un lunedì di gennaio del 1992. Lungo la via Appia sfrecciano le ambulanze, l’effetto Doppler anticipa la loro venuta insieme al lampeggio blu intenso, abbacinante nell’oscurità ancora profonda. 

Un impatto inaspettato e non auspicabile per la sua violenza, frutto di un errore umano irraggia nell’immediato un senso di inquietudine per l’accaduto. Dall’archivio di Repubblica riemerge la voce di chi ha provocato l’incidente: "«Che hai fatto? Non doveva partire! L'altro non è arrivato ancora. Dio mio si scontreranno!» Quando ha visto quel treno allontanarsi sul binario della stazione di Ciampino, il mio collega, l'altro capostazione, è arrivato di corsa dal bar, urlando, e mi ha detto così. Allora ho capito che avevo fatto un errore tremendo. Sudavo freddo dalla tensione. Siamo corsi al telefono.


Dovevamo fermare quel maledetto convoglio o l'altro. Abbiamo chiamato la stazione di Cecchina per bloccarlo, ma era già passato. Poi un casellante, ma non c' era, il numero suonava a vuoto...Ero terrorizzato. Alla fine ha risposto. Era passato anche lì. Ed è arrivata la notizia dello scontro, i morti, i feriti...Dio mio".
Potrebbe sembrare l’inizio di un racconto eppure se lo appare è denso di una triste realtà, nasconde sotto le sue pieghe una brutale denuncia alla noncuranza e alla superficialità. Giunta la notizia il cinquantenne Sossio Dolce, ferroviere da trent’anni da poco promosso a capostazione, suda freddo, rimane immobilizzato e, consapevole di aver provocato un disastro non più rimediabile, si dà alla fuga, colto da un istinto difficile da contenere. Intanto lo scontro in velocità e l’inferno. Quel treno, poco prima inconsapevolmente partito da Ciampino con tanta sicurezza, non avrebbe terminato la sua corsa a Velletri e avrebbe impattato, presso Casa Bianca, contro il treno proveniente dal senso opposto che aveva appena lasciato la stazione di Santa Maria della Mole. Così il 27 gennaio 1992 corrono le ambulanze per salvare le vite disperse e abbandonate sui binari, il numero dei feriti sale sempre più, rimangono incerte le morti. Intervengono i vigili del fuoco a soccorrere le persone rimaste intrappolate nel cruento scontro frontale, estraggono il corpo esanime di uno dei macchinisti illuminati solo dalle fotoelettriche perché il sole ancora è timido a gettare luce su un massacro. Sossio vaga per la campagna, contatta i suoi più cari amici e dopo un’ultima telefonata alla famiglia si costituisce al capitano dell’Arma di Castel Gandolfo. Centonovantadue feriti, sei morti e l’accusa di disastro ferroviario aggravato colposo e di omicidio colposo plurimo. Un unico istante, una distrazione minima ma essenziale, ha segnato e sconvolto la vita di sette uomini e delle persone che li amavano.
Le reazioni dell’opinione pubblica variano, si confondono tra loro comprensione verso i limiti dell’uomo e l’inaccettabilità di un simile errore negli anni ’90, nell’era di un progresso che si è rivelato troppe volte beffardo. Anzi, proprio i ferrovieri e soprattutto i sindacalisti pongono sotto accusa non l’uomo ma l’inadeguatezza della linea di collegamento tra Roma e Velletri. Un solo binario non basta per controllare il traffico ferroviario, tutto è in uno stato precario: i macchinisti, privi di radiotelefono, non possono bloccare in caso di emergenza un convoglio; le partenze, gli arrivi sono affidati a una semplice corrispondenza telefonica tra capistazione ed è sufficiente uno squillo andato a vuoto per generare un’incomprensione, per innescare un’inutile strage. Ecco che il racconto intessuto di vero diventa realtà due volte perché oltre a testimoniare qualcosa che è successo nel passato, ormai ventiquattro anni fa, potrebbe avere ancora presa nel presente. I morti, i feriti, ci insegnano sempre a rimediare,a tentare di migliorare le cose nel momento immediato. Ma dai disastri è veramente possibile imparare? Si può progredire sulla pelle degli altri e a scapito della loro esistenza? Forse no, ma probabilmente dobbiamo a quei sogni infranti qualcosa di più che vane speranze e progetti rimasti allo stadio di crisalide. Sarà, ma dal 1992 di tempo ne sembra passato, eppure sulla linea Roma – Velletri rimane indefesso, quasi ovunque, quello stesso binario unico - seppur con le innovazioni tecnologiche di sicurezza volte ad impedire simili episodi- che vide lo scontro mortale tra due treni.

Valentina Leone

Foto storiche: Archivio l'Unità

Gian Carlo Caselli arriva a Velletri: “Dobbiamo essere legati alla legalità”

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Nella giornata di ieri, Mercoledì 3 Febbraio, il Teatro Aurora di Velletri, ha avuto il piacere e l’onore di ospitare il Procuratore Gian Carlo Castelli nell’incontro “Legati alla legalità” in cui hanno partecipato i ragazzi della Scuola Media Andrea Velletrano. 


In occasione di tale evento erano presenti, oltre ai ragazzi, e ovviamente ai professori, anche una rappresentanza di genitori, alcuni Assessori di Velletri, tra cui Ilaria Usai, Marilena Ciarcia, Luca Masi e la Dottoressa Rossella Menichelli, Responsabile del piano prevenzione e anticorruzione.
Ad introdurre Gian Carlo Caselli è stata Antonella Isopi, Direttrice dell’Istituto Comprensivo Velletri Centro Andrea Velletrano, la quale oltre a ringraziare sentitamente il Procuratore, ha auspicato che l’incontro potesse essere un’esperienza significativa per tutti i presenti e ha messo in luce il grande lavoro che i suoi ragazzi hanno fatto precedentemente, lavoro che è poi emerso dagli interessantissimi interventi svolti dagli alunni. Non appena ha preso la parola Caselli ha ringraziato tutti per l’invito e la presenza e ha poi raccontato brevemente della sua vita: dei dieci anni in cui si è imbattuto contro il terrorismo riguardante le Brigate Rosse e Prima Linea, e del successivo periodo palermitano in cui, da Torino, si è fatto trasferire in Sicilia, a seguito delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio in cui perdettero la vita Falcone e Borsellino. In apertura di tutto il suo discorso il Procuratore ha esordito con “Non fidatevi troppo di me. Parleremo di temi che sono molto complessi e che pertanto possono avere soluzioni diverse. Io esprimo soltanto una mia opinione. La scuola serve proprio a questo a ragionare con la propria testa, pur ascoltando tutti”. La domanda di partenza è stata: “Perché l’osservanza delle regole”?
Da qui si è diramato tutto il discorso di Gian Carlo Caselli che ha dichiarato che “ la legalità non è un qualcosa di astratto, da imparare a memoria; bensì un qualcosa di concreto, da poter misurare in termini di vantaggi, utilità, guadagno e qualità di vita in prospettiva di un futuro migliore”. Caselli poi, facendo un banalissimo esempio come quello del rispettare un semaforo, ha spiegato le varie forme della legalità. “Esiste una legalità in senso oggettivo, ovvero quella che vede rispettata una regola soltanto perché questa esiste; tale legalità viene specificata introducendo il concetto di sanzione. C’è poi una legalità in senso soggettivo che vede il rispettare delle regole a seguito di riflessioni personali, esiste infine un vero supporto etico della legalità che vede l’individuo rendersi realmente conto che il rispetto delle regole è essenziale per vivere meglio in una comunità, comprendendo che il senso civile aiuta sé stessi e gli altri”. Caselli poi ha aggiunto: “Per avere una vita che valga la pena di essere vissuta, le regole sono un qualcosa di essenziale: una vera e propria precondizione per un vivere civile. Senza regole non c’è partita, può esisterne solo una truccata, dove a vincere possono essere solo quelli che si trovano in posizioni di vantaggio, grazie allo sfruttamento di privilegi ingiusti, immotivati, privi di fondamenta. Per crescere in un’uguaglianza concreta c’è bisogno di regole, per evitare di essere sopraffatti ingiustamente. La legalità è il potere di chi è senza potere”. Spiegando poi, in maniera breve, ma esaustiva il concetto di corruzione, Caselli ha diviso l’illegalità in formale e sostanziale. Quest’ultima è quella che in maniera concreta ci danneggia. “La corruzione - ha dichiarato il Procuratore - secondo un calcolo della Corte dei Conti, costa all’Italia ben 60 miliardi di euro annuali. Sui cittadini italiani grava una tassa occulta ( che pagano anche i neonati) di 100 euro l’anno. Una vera e propria rapina di risorse che, se al contrario, avessimo a nostra disposizione, potrebbero migliorare in maniera concreta e consistente la qualità della nostra vita, magari con la costruzione di campi sportivi, centri per anziani, per avere ospedali più attrezzati, periferie meglio illuminate, per salvaguardare il nostro patrimonio artistico e culturale e più in generale il nostro intero territorio".
In conclusione, si potrebbe avere una vita più allegra, cosa che, come ricorda Caselli, prevede in uno dei suoi emendamenti la Costituzione americana. La nostra Costituzione invece, è priva di una legge specifica sulla felicità, sicuramente perché i costituenti hanno ritenuto superfluo scrivere un concetto che tutti abbiamo stampato nella testa e inciso nel cuore. Il diritto alla felicità è un qualcosa che abbiamo dentro, che sentiamo impellente dentro di noi. Ma la felicità, prosegue il nostro ospite, è data da più variabili quali la famiglia, la scuola, i maestri, i compagni, il lavoro, la fortuna e anche la legalità; perché grazie ad essa possiamo avere prospettive concrete di vivere meglio, di avere un futuro gradevole e degno di essere vissuto. Ma se la legalità è felicità, dobbiamo tirarci su le maniche, partecipare, essere presenti, per ottenerne quanto più sia possibile. Come predicava il giurista Piero Calamandrei, bisogna combattere l’indifferentismo alla politica, intesa come polis, ovvero vita cittadina, collettività; perché l’indifferenza, la non conoscenza dei fatti può essere micidiale.


Giorgia Rossetti

I risultati della settimana dell'Aquademia Velletri

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Villa Aurelia – Aquademia 3-8 (0-1, 2-0, 1-2, 0-5) Aquademia : Raponi, Natalucci (3),Tomassini, Gallo E., Zacchei (2),Carosi(1), Tosi (1), Palmieri , Gallo G. (1), Zavattini, Vandelli, Ortenzi, Bartolucci 


Pronto riscatto nel campionato di Promozione per la squadra veliterna che, dopo la sconfitta all’esordio, supera in trasferta il Villa Aurelia in un incontro il cui risultato è stato sul filo dell’equilibrio per 3 tempi ma poi, nell’ultimo quarto ha sancito la supremazia dei gialloblu che prendono il largo con un netto parziale di 5 a 0.

Ottima la prestazione di tutta la squadra, nella prima parte Natalucci centra ben 3 volte il bersaglio permettendo alla squadra di restare in partita, poi all’inizio del quarto tempo il break è ad opera di Zacchei che sigla due reti in pochi minuti. Tosi, Gallo G. e Carosi completano poi l’opera fissando il risultato sull’otto a tre. Con questa vittoria Aquademia si installa al terzo posto della classifica generale con 3 punti. Ottima anche la fase difensiva e quella di impostazione con l’esperto Zavattini che ha dato sicurezza a tutta la squadra. Assenti per malattia Mattoccia e Andrea Ortenzi , a cui facciamo gli auguri di pronta guarigione in quanto è reduce da un intervento chirurgico che lo costringerà a stare fuori squadra per alcune settimane. Prossimo incontro sabato 6 febbraio a Pomezia nel derby contro il Roman Sport City, un incontro da non perdere per i supporters gialloblu. 

CAMPIONATI GIOVANILI Under 15 nazionale A : Brutta sconfitta patita da Aquademia contro l’ALMA Nuoto nel campionato nazionale A nella piscina casalinga di Anzio. La squadra gialloblu, in configurazione rimaneggiata per l’assenza del capitano Giorgio De Stasio è rimasta presto anche senza un altro giocatore di punta, Alessandro Caporro, espulso a seguito di un battibecco con il direttore di gara.
In queste condizioni non ha potuto contrapporsi alla forte squadra capitolina che ha agevolmente portato a casa la partita con un sonoro 14 a 2. Onore dei veliterni salvato dalle reti di Mastrantoni e Petrilli. Nonostante l’arbitraggio sia stato alquanto discutibile bisogna dire che questa squadra, partita tra le favorite del girone, non sta rendendo secondo le attese e dovrà effettuare un buonissimo girone di ritorno per recuperare i punti che ha perso nel girone di andata. Adesso la squadra è attesa da due incontri sulla carta abbordabili nei quali i gialloblu dovranno assolutamente fare loro l’intera posta per continuare a sperare. 

Under 15 nazionale B: sconfitta anche per gli under 15 del Roman Sport City, dove militano molti atleti provenienti dal vivaio di Aquademia che vengono battuti dai pari età dello Zeronove B, in un incontro molto equilibrato che si è concluso 3 a 1 per gli ospiti .Un occasione persa che permette ai romani di superare in classifica la squadra del Roman. Di Danilo Antonetti l’unico goal della squadra di casa. 

Under 13 CSEN : Sconfitta nella piscina Babel la squadra under 13 CSEN alla seconda giornata di campionato. I ragazzi sono comunque in crescita, ma pagano la scarsa esperienza in campionati di questo livello. L’obiettivo di questa squadra è quella di far fare esperienza ad un promettente gruppo di atleti al fine di renderli pronti ad affrontare sfide più impegnative all’inizio della prossima stagione. L’approccio della squadra è comunque quello giusto e l’impegno profuso dai ragazzi darà sicuramente i suoi frutti. Torneo FIN Haba Waba 

Under 9 ed Under 11. Si è disputata anche la manifestazione Under 11 ed Under 9 , alle quali Aquademia ha regolarmente partecipato. Come sempre in questi casi la manifestazione è stata una grande festa per tutti i ragazzi,in cui l’aspetto ludico prevale su quello agonistico. Le partite si sono susseguite a ritmo incalzante, prima con gli under 11 dove i piccoli gialloblu hanno vinto tutte le partite, e poi con gli under 9, molti dei quali alla loro prima esperienza. Alla fine tutti contenti, ragazzi, tecnici e genitori tutti proiettati verso il prossimo appuntamento del circuito.

Under 18, vittoria e grande prestazione per la Virtus Velletri

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Cinecittà Polaris - Virtus Velletri: 48-74 Parziali: 11-20; 15-14; 8-27; 14-13 Virtus Velletri: Simonetti 2, Borghi 8, Quaglia 9, Colonna 10, Nastase 4, Ruggeri 9, Marinelli 26, Cilimato 2, Pennacchini 4, Fantaccione. All.re: Prosperi; vice all.re: Pinto. 


 Vittoria larga e soprattutto ottima prova per l’Under 18 della Virtus Velletri, che ha superato con ampio margine i pari età del Cinecittà Polaris lanciando così la sfida al vertice al Tuscolano BK che si giocherà alla Polivalente di Velletri e che chiuderà questa prima fase del campionato.

I veliterni di coach Prosperi hanno offerto un’ottima prestazione nella trasferta a Cinecittà, fino al +26 finale, dando la scossa già al fischio iniziale. Il quintetto base ha infatti dato subito la scossa guadagnando un vantaggio che non sarà più ripreso dagli avversari, fermo restando una seconda frazione del tutto interlocutoria. A metà gara partita teoricamente ancora aperta quindi, ma è proprio dopo la pausa lunga che i veliterni danno il colpo di grazia al match, ampliando il vantaggio fino ad una quota irraggiungibile per il Cinecittà. L’ultima frazione quindi è solo “gestione” per i gialloblu, che infatti temporeggiano fino alla fine non avendo l’incontro ormai più molto da dire. Per le individualità ancora ottima prova realizzativa di Marinelli, da segnalare però anche la positiva prova di un combattivo Ruggeri sotto le plance. Informazioni e curiosità sulla Virtus Velletri si possono rintracciare sul sito www.virtusvelletri.it e sulla pagina Facebook www.facebook.com/virtusvelletribasket.

Fabio Ciarla

La Rosavolley di mister Piero Ronsini cede solo al tie-break con il Labico

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Gara davvero entusiasmante quella che abbiamo vista giovedì scorso a Labico tra due delle formazioni pretendenti alla final four del campionato amatoriale Elite misto. 


Dopo due ore e mezzo di battaglia la formazione di casa è uscita vincitrice della partita ma la Rosavolley Velletri guidata dal mister Piero Ronsini ha tenuto il campo con sicurezza e tanta carica agonistica.

Primo set con la Rosavolley non molto determinata e padroni di casa ancora gasati dalla vittoria di una settimana fa a Velletri. In campo scendevano: Roberto Schiavi, Barbara Cavallari, Katiuscia Lupi, Chiara Ronsini, Leonardo Chiffi, Lorenzo Ronsini. Primo set con la Rosavolley piuttosto frastornata, avversari molto forti nelle giocate di primo tempo, set difficile per il Velletri che perde il filo del discorso, Ronsini sostituisce Schiavi con Giampaolo Punzo ma perde per 25 a 15. Secondo set con gioco ravvivato del Velletri e Labico che non riesce più a mettere a segno un gran numero di attacchi in veloce, Giacomo Pasciuto rileva Schiavi, Rosavolley rigenerata e senza nemmeno troppo faticare si aggiudica il set per 25 a 18. Terzo set al cardiopalmo con le squadre che si affrontano a viso aperto, sempre alla pari fino all'ultimo, vittoria per la Rosavolley per 25 a 23. Quarto set con Morena Cammarano e Laura Papacci in campo al posto di Ronsini e Cavallari, Pasciuto al posto di Schiavi, qualche errore di troppo nel finale permette al Labico di riportare il conto set in pareggio, 25 a 21 il parziale. Il tie-break anch'esso tirato e bello agonisticamente vede però la squadra del Labico più attenta e determinata, vittoria per i locali per 15 a 12. La Rosavolley Velletri anche se battuta ha mostrato determinazione e tecnica, continua ad essere una candidata ai play off per l'assegnazione del titolo. La prossima gara sarà in casa con il Frascati il 9 febbraio.

Alessandro De Angelis

I ragazzi di Velletri intervistano Giancarlo Caselli, il procuratore: "La legalità ci fa sperare in un futuro migliore"

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Dopo l'esplicativo intervento del Procurator Caselli, sono stati i ragazzi dell’Andrea Velletrano a porgere delle importanti questioni, frutto del grande e curato lavoro che hanno fatto precedentemente sotto la guida delle loro professoresse. 

Ad iniziare è stato Leonardo Esposito della Terza D con la seguente domanda rivolta ovviamente a Caselli: “Lei conduce l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare. In che cosa consiste il suo lavoro? E’ soddisfatto del lavoro finora svolto?” 


“La legalità è indispensabile anche in questo settore. Un cibo che sia prodotto nel rispetto delle regole infatti, ci conviene sia in termini di salute che di economia. L’agro mafia invece, produce un cibo guasto e dannoso che penalizza le imprese oneste. Come Osservatorio individuiamo i problemi e prospettiamo soluzioni; ad esempio, abbiamo stilato un rapporto sull’agro mafia per illustrare tutte le varie illegalità. Un problema serio è che sugli scaffali dei supermercati si trovano prodotti alimentari che non sempre corrispondono alle nostre aspettative. Il problema dei problemi è quello delle etichette, dove deve esserci scritto tutto, dal campo alla tavola; devono essere etichette narranti. Un’altra piaga del settore è quella del caporalato, ovvero del lavoro nero, uno sfruttamento, una sorta di schiavitù che sta tornando incredibilmente nel secondo millennio. L’Osservatorio per ovviare a quest’atrocità ha elaborato un progetto di legge perché possa essere portato in Parlamento. Come si può dedurre, noi non osserviamo solo, ma agiamo in maniera operativa e in campo legislativo; è per questo che sì, mi sento soddisfatto del lavoro svolto”. 


La seconda domanda è stata quella di Manuel Vetri della terza C:“Come può il consumatore collaborare con le istituzioni per contrastare la criminalità nel settore agroalimentare”? 
“Il consumatore deve essere informato, non deve commettere l’errore di comprare solo per scritte ed immagini accattivanti. Purtroppo spesso ci troviamo davanti al fenomeno
dell’Italian Sounding, ovvero ditte straniere che producono prodotti che di italiano non hanno nulla, ma hanno involucri che colpiscono e che ricordano in immagini e colori l’Italia, invogliando il consumatore ad acquistare. In questo modo, la nostra economia, il made in Italy, viene fortemente danneggiata. Compito quindi, del consumatore è quello di verificare la provenienza dei prodotti attraverso un’attenta lettura delle etichette, quello di informarsi tramite giornali e TG”. 

Ad intervenire è stata poi Aurora Sambucci della terza G che ha chiesto al Procuratore: “Parlando di agro mafie la Rete ha una doppia valenza: è stata definita “porto franco della contraffazione” da una parte ed è stata oggetto dall’altra di un protocollo di intesa tra il Ministero delle Politiche agricolo ed Ebay per prevenire attività illecite online. In quale modo potremmo allora sfruttare la forza della Rete per diffondere la cultura della legalità, la cultura del prodotto agroalimentare italiano doc”? 

 “ L’ agroalimentare presenta dei problemi, ma rimane comunque un settore che tira, in quanto è un comparto freddo, per la banalissima ragione che non si può non mangiare. Il made in Italy inoltre, soprattutto nell’agroalimentare, ha un appeal straordinario. In ragione di questi due motivi, può consentire buoni guadagni, ma chi gioca con carte truccate risparmia e ovviamente guadagna il doppio a discapito del consumatore e dell’imprenditore onesto. Purtroppo dove c’è ampio margine di guadagno si infilano le mafie, che nel settore agroalimentare sono in tutti i segmenti della filiera e nel Web è ancora più facile trovarle. Nella Rete infatti, ci sono numerose insidie e si possono vendere anche cose proibite in Italia come, a titolo esemplificativo, degli speciali kit per farsi da soli il vino ed il formaggio a costi bassissimi, ma ovviamente con una qualità altrettanto povera. Bisogna quindi diffidare ed essere cauti, senza farsi abbindolare da prodotti dannosi per la salute”. 

La quarta domanda è stata quella di Rebecca Pappagallo della terza E la quale ha chiesto a Caselli un qualcosa di più personale :“ In alcune situazioni ha mai pensato di voler abbandonare il suo lavoro perché troppo pericoloso per sé e per la sua famiglia”? 

“ Essendomi occupato prima di terrorismo, poi di mafia, vivo dal 1974 con una scorta. La scorta ti cambia la vita, la tua e quella della tua famiglia, ma allo stesso tempo te la salva; personalmente sono sicuro che me l’abbia salvata due volte durante gli anni del terrorismo e altrettante durante il periodo palermitano. Diciamo che non si può non avere un po’ di paura o non essere preoccupati, però bisogna sempre cercare di avere più coraggio che paura. Io ho potuto contare sull’efficienza di ragazzi molto bravi che hanno rischiato, e rischiano, la loro vita per me e per la mia famiglia tutti i giorni; per questo non ho paura, altrimenti non avrei mai chiesto di essere trasferito da Torino a Palermo, però umanamente sento la preoccupazione. La mia protezione da parte della scorta è stata al massimo dei massimi, fino quasi, in alcuni momenti delicati della mia vita, ad una forma di prigionia; però questi ragazzi hanno compiuto un piccolo miracolo: all’efficienza spietata hanno combinato una grande cordialità; un ossimoro che loro hanno saputo realizzare. Personalmente mi rimprovero di essermi infilato
nell’antimafia dopo dieci anni di terrorismo e soprattutto per la scelta di aver lasciato la mia famiglia a Torino quando mi sono traferito a Palermo, perché forse l’immaginare certe situazioni provoca più dolore che viverle; mi rimprovero perché ho imposto alla mia famiglia preoccupazione, disagio e sofferenza”. 

A proseguire con le domande è Noah D’Armini della terza H :“ Nella trasmissione “Omnibus” del 25/11/2015 lei ha chiaramente esposto la differenza tra il terrorismo indigeno e quello internazionale ed ha affermato che: “ senza diritti non c’è giustizia e senza giustizia non c’è pace”, può spiegarci cosa intendeva”? 

“ Il terrorismo è violenza, sofferenza, morte, tutte cose che possono creare la convinzione che si debba reagire con altrettanta violenza; ma l’esperienza del terrorismo indigeno italiano ci insegna che la risposta repressiva non basta, anzi può portare a situazioni ben peggiori. Ad esempio, noi abbiamo sconfitto le Brigate Rosse tramite leggi specializzate e specialistiche e non con leggi speciali; tutto è rimasto nel perimetro della democrazia. Questa stessa problematica si ripropone nel terrorismo internazionale, dove le risposte soltanto militari non bastano: la violenza nel mondo nasce anche dall’ingiustizia, dalla sopraffazione e dallo sfruttamento. Senza giustizia e condizioni di sopravvivenza decorose si crea violenza. Un antidoto è quindi quello di lavorare, di battersi affinché ci sia più giustizia e più diritti e quindi più pace per tutti; ed è questo anche il messaggio del Papa”. Un altro quesito è stato esposto da Emanuele Temis della terza B che ha domandato: “ Le stragi odierne del terrorismo dell’ISIS le hanno ricordato il clima che si viveva in Italia negli anni ’70 e ’80 durante gli “anni di piombo” quando c’erano gli attentati delle Brigate Rosse o dello stragismo nero? Pensa che i cittadini italiani abbiano più paura di questo terrorismo internazionale rispetto all’altro”? “ Il terrorismo internazionale, come quello dell’ISIS e quello brigatista sono piuttosto differenti. Quest’ultimo colpiva cose specifiche, aveva obiettivi ben identificati, mentre quello internazionale, un po’ più come lo stragismo di destra, colpisce nel mucchio, mette bombe nella folla e spesso non cerca un obiettivo specifico, magari viene scelto un luogo simbolo, ma senza avere in mente un qualcuno in particolare. C’è quindi una contrapposizione tra violenza selettiva e violenza indiscriminata e numerose differenze esistono anche nelle motivazioni dietro ai due differenti tipi di violenza. Credo che responsabilmente bisogna essere preoccupati, ma guai ad avere paura: si farebbe il loro gioco e gliela si darebbe vinta”. 

L’ultima domanda rivolta al Procurator Caselli è stata quella di Ginevra Gambardella della terza A: “ Quale imputato, tra quelli che ha interrogato, l’ha più colpita? Perché”? 

“ Due sono stati gli imputati che più mi hanno colpito, appartenenti a due episodi diversi, ma speculari. Il primo è stato Patrizio Peci, interrogato per l’antiterrorismo, durante l’inizio della fine delle Brigate Rosse. In questo caso, quest’ultime dimostrarono tutta la loro bestialità nel compiere una rappresaglia nazista, sequestrando il fratello dell’imputato, per estorcergli dichiarazioni fasulle e poi uccidendolo mandando in giro il video della sua esecuzione; solo perché fratello di un pentito. Il secondo è stato Santino Di Matteo, interrogato per faccende riguardanti la mafia. Di Matteo mi chiamò una prima volta e poi negò di avermi chiamato, una seconda volta a Roma per raccontarmi fatti di poco conto riguardanti maltrattamenti in carcere, tanto che mi venne il sospetto che mi chiamasse per vedere come mi muovevo per poi farmi uccidere da qualcuno dei suoi ancora a piede libero. Infine mi chiamò una terza volta, mi recai così nuovamente a Roma e Di Matteo
dopo essersi dichiarato colpevole di tutti gli omicidi di Palermo, volle parlarmi anche della strage di Capaci e mi raccontò tutto quello che potevo desiderare di sapere. Qualche settimana dopo, Cosa Nostra gli sequestrò il figlio di soli 8 anni e dopo ben 18 mesi di torture lo uccise e sciolse il suo corpo nell’acido; solo perché figlio di suo padre”. 

A fine degli interventi dei ragazzi e delle preziosissime risposte del Procurator Caselli l’Assessore alla Cultura Ilaria Usai, ha ringraziato nuovamente l’ospite per la disponibilità e per tutti gli insegnamenti alla legalità, dicendosi veramente onorata della sua presenza. Ha preso poi la parola la Dottoressa Rossella Menichelli, già citata precedentemente, che ha dichiarato di “ considerare questa giornata come un dono” e aggiungendo che “ la corruzione è mala amministrazione e per questo si sta attuando un piano dedicato all’obiettivo di combatterla, piano in cui il pezzo forte è quello della formazione alla legalità attraverso un percorso formativo improntato verso l’etica”. A concludere la mattinata è stato l’intervento finale di Gian Carlo Caselli che si è così espresso: “ In estrema sintesi, ogni recupero di legalità è un passo avanti verso la strada della risoluzione per problemi economici, di giustizia sociale e aumento del reddito. La legalità ci fa sperare in un futuro migliore. Auguri”!

Giorgia Rossetti

La Velitrae va in scena a Latina

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Si è svolto sabato scorso nel capoluogo pontino, presso il Liceo Classico “Dante Alighieri”, un incontro tra i settori promozionali della società organizzatrice A.S. Dilettantistica Gymnova di Latina e dell’Associazione Ginnastica Velitrae di Velletri. 


Oltre 150 bambini, in molti casi alla loro prima esperienza su un campo di gara, hanno svolto i loro esercizi davanti ad un folto pubblico che li ha sostenuti e incitati.

I piccolissimi hanno svolto un circuito d’apprendimento motorio a tempo con elementi di base della ginnastica artistica, mentre i più grandi hanno svolto i loro esercizi su quattro attrezzi. Emozioni e premiazioni non sono mancate e hanno alimentato un pomeriggio all’insegna di tanta ginnastica artistica. Per il settore promozionale maschile la Velitrae si è presentata a Latina con i ginnasti Cascapera Francesco, Cascapera Alessandro, Grillo Gabriele, Zampardi Lorenzo,
Venditto Dario, Carletti Flavio, Pietrosanti Damiano, Ficocello Alessio, Lungarini Leonardo, Segna Simone, Carnevale Cristian, Maggi Gabriele e Dominizi Matteo. Per il settore promozionale femminile sono scese invece in campo Calcagna Cecilia, Di Meo Mariastella, Giovannoni Isabella, Giovannoni Margherita, Giovannoni Viola, Sambucci Elisa, Pennacchi Daria, Nenia Elisa, Cerci Flavia, Celli Flavia, Nicolò Ilaria, Maggi Emma, Zarù Giada, Sodano Daria, Camicia Sara, Terrusa Nicol e Corini Ludovica. A guidare in gara i ginnasti e le ginnaste veliterne gli istruttori federali Livia Caracci e Anna Pontecorvi perfettamente coordinati dal Direttore Sportivo dell’associazione Prof. Mauro Simonetti.

Carnevale larianese, in programma altre tre uscite per giovedi 4 febbraio, domenica 7 febbraio e martedi 9 febbraio

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Domenica 31 gennaio ha preso il via il Carnevale larianese 2016. Grande il lavoro profuso nell’organizzazione dell’evento con la collaborazione tra amministrazione comunale di Lariano, associazioni locali e un gruppo di volontari che con tanto impegno e dedizione hanno lavorato alacremente per la realizzazione dei carri allegorici e per predisporre nei minimi dettagli l’aspetto organizzativo. 


La prima uscita dei carri di domenica 31 è stata condizionata dalle condizioni climatiche non ottimali. Nonostante il clima non era dei migliori, tanta gente in piazza Santa Eurosia e tanti bambini festanti in maschera già alle 15 in attesa dei carri allegorici.

Alle ore 15.20 c’è stata l’esibizione del Gruppo Strumentale Città di Lariano e delle majorettes città di Lariano che hanno allietato il numeroso pubblico nella Piazza. Nella piazza poi animazione musicale curata da Simone Bastianelli e Simone Di Tullio. In piazza ad attendere i carri vari componenti dell’amministrazione comunale con in testa il sindaco Maurizio Caliciotti.
I carri allegorici arrivati da Via Napoli hanno transitato lungo via Roma e poi sono giunti nella Piazza Santa Eurosia quando però è sopraggiunto un acquazzone che ha sospeso di fatto la sfilata dei carri. Bellissimi e di ottima fattura gli otto carri allegorici che elenchiamo: Batman, Frozen, I minions, l’Egitto, Carovana dei Templari, la jungla, Disney, carro palco. Il carnevale larianese prosegue con altre tre sfilate dei carri allegorici in programma per giovedi 4 Febbraio, Domenica 7 febbraio e grande chiusura martedi 9 febbraio. Tutte con inizio alle ore 15.00. Domenica 7 febbraio è prevista l’esibizione del Gruppo Strumentale e delle Majorettes Città di Lariano esibizione di Well Dance “Il Fitness che Danza con l’insegnante Veronica Carapellotti.Tutti e tre i giorni animazione e karadance a cura di Simone Di Tullio e Simone Bastianelli.

Alessandro De Angelis

La Res Novae al campionato di categoria GAF

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Domenica 31 Gennaio si è svolta a Civitavecchia la prima prova regionale del Campionato di Categoria Allieve; La Ginnastica Res Novae Velletri era presente con due ginnaste, Sofia Feudo (Classe 2007) nella categoria L1 e Federica Mattoccia (Classe 2006) nella categoria L2. 


 Inizia la gara Sofia, che alla sua primissima esperienza Federale, con una buona prova di carattere, porta a termine una gara lineare, registrando ad alcuni attrezzi le penalità più basse di tutta la gara, frutto di un buon lavoro, dal punto di vista esecutivo;

Non ci resta che aumentare le note di partenza per scalare così la classifica che ad oggi la vede posizionarsi ad un buonissimo 18° posto su 40 ginnaste partecipanti.
É poi la volta di Federica, che nonostante delle prove impeccabili al volteggio, alle parallele ed ai cinghietti, dove svolge degli ottimi esercizi, l'emozione la fa da padrona alla trave ed al corpo libero, dove nonostante degli esercizi notevolmente aumentati in nota di partenza, purtroppo commette dei gravi errori, che gli compromettono la prova, facendola scivolare al ventesimo posto. La Res Novae si congratula con queste due ginnastine, che fanno ben sperare per il prossimo futuro e che con impegno e dedizione si dedicano a raggiungere il loro sogno, attraverso il duro lavoro, che svolgono quotidianamente in palestra! Non ci resta che tornare a casa e fare quello che più ci piace fare, lavorare sodo per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi! Appuntamento a Sabato 6 e 7 Febbraio, con l’avvio delle gare del settore GpT a cui parteciperanno gli atleti della Res Novae del II Livello.

Una buona Rosavolley Velletri cede al tie-break con il Ciampino

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La formazione dell’under 16 provinciale femminile della Rosavolley Velletri cede al tie-break in una gara molto tirata quella di mercoledì scorso a Ciampino dove le due formazioni si sono battute senza risparmiare energie e solo per pochi punti dopo più di due ore di gioco l'ha spuntata la squadra di casa. 


Primo set con la Rosavolley Velletri subito aggressiva con il sestetto iniziale Marta Formiconi palleggiatrice, Valentina Remiddi opposto, Elena Fiore e Giulia Agostinelli centrali, Elisa Ferri e Chiara Calcari di banda.

Pur se con una formazione insolita le veliterne mettevano alla frusta le ragazze di casa e portavano in cassa il set vincendo per 25 a 18. Il secondo set parte male per la Rosavolley che perde tanti punti in ricezione con il Ciampino che ne approfitta per prendere il largo. Il coach della Rosavolley Velletri Piero Ronsini fa entrare Cristina Di Biagio al posto di Ferri ma il set è lo stesso a favore delle padrone di casa, 25 a 16 il parziale. Terzo set con partenza bruciante della Rosavolley, che ritrovata la giusta carica inanellano tanti punti sia su battuta che in attacco, senza storia il parziale vinto per 25 a 10. Il quarto set Ronsini fa entrare la giovanissima e promettente palleggiatrice Emma Evangelista che fa come al solito vedere belle giocate. La partenza delle padrone di casa questa volta è migliore e la Rosavolley fatica non poco per raggiungere e superare il Ciampino, sembra fatta, invece sul 23 a 20 per la Rosavolley due belle battute delle ciampinesi e un paio di errori in attacco delle veliterne, permettono di rimettere in paro il conto dei set, 25 a 23 il parziale. Si va al tie-break. Il quinto set è giocato maluccio dalle deluse veliterne che avevano ormai assaporato la vittoria nel precedente set, 15 a 10 il parziale di questo set. Come sempre si sono viste notevoli giocate delle giovani veliterne ma allo stesso tempo troppi errori di distrazione. Si dovrà lavorare sulla continuità e sulla ricezione che troppi punti ha portato alla squadra avversaria. Prossime gare con la Pallavolo Albano e con la Libertas Lanuvio. 


Alessandro De Angelis

"Un problema serio: il sesto comandamento" a cura di don Gaetano Zaralli

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“Buonasera, Don Gaetano. Premetto che sono cattolica, non molto praticante per la verità ma, purtroppo, i casi che stanno accadendo stanno minando sempre di più la mia voglia di varcare quel portone. Sono nel torto e me ne rammarico e so anche che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, però per me il sacerdote deve essere una persona con sani principi morali e non soltanto uno sparasentenze dal pulpito che alla fine, forse, non è migliore di un padre di famiglia che cerca di tenere in piedi la sua baracca.
Mi scuso ancora per questo sfogo, ma sono certa che capirà i miei dubbi.”

Claudia


Come si fa a non darti ragione, cara Claudia... Basta avere un minimo di buon senso per sostenere che da parte dei sacerdoti debba esserci più attenzione a non disturbare le coscienze dei credenti con cattivi comportamenti... Noi sacerdoti dovremmo essere meno "sparasentenze" e più "padridifamiglia"... , ma affrontare questo argomento significa fare una lunga chiacchierata...


Le autorità ecclesiastiche, a iniziare dal Sommo Pontefice, pongono ora particolare attenzione al fenomeno della pedofilia clericale e i vescovi, anche se sempre pronti a cadere dalle nuvole, si affrettano ora a denunciare alle autorità giudiziarie i responsabili, naturalmente là dove l’evidenza dei fatti appare tristemente chiara. Di ciò si deve essere soddisfatti anche se, a parer mio, i dubbi restano sull’efficacia di certi provvedimenti  che,  se si scagliano a ragione e con veemenza contro i colpevoli, si dimostrano irrilevanti ai fini di una purificazione dell’ambiente, fintantoché si continua a sottovalutare i fatti che di tanto scandalo sono la causa.
Quale il fatto più responsabile di comportamenti così ingombranti all’interno delle comunità presbiterali ?
Gli addetti ai lavori, prevedendo che l’osservatore esterno se la prenderà  con il celibato ecclesiastico, rispondono mettendo le mani avanti e negando a priori che una scelta “libera” quale è quella del celibato, possa essere fonte di tanto disagio per il prete cattolico… E non si dimentichi, aggiungono, che la pedofilia interessa anche altre classi di persone…  Forse si fa bene a reagire in questo modo, perché in realtà non può essere il solo stato celibatario a condurre un prete fin sul baratro  di certe voglie insane. Detto ciò, però, sarebbe onesto, almeno da parte di chi ha il coraggio di farlo, denunciare in modo più completo e reale l’intero discorso che la chiesa si ostina a tessere attorno alla sessualità.
La sessualità, intesa come risorsa dell’essere umano, viene gestita dagli organismi responsabili in modo ancora del tutto negativo e, ciò che dovrebbe risultare essere un dono di Dio, viene appesantito oltre misura da giudizi morali che si attardano a parlare di colpa grave là dove c’è solo esperienza adolescenziale; là dove c’è solo l’innocente e amoroso  amplesso di fidanzatini che, maturi ormai per il matrimonio, poco si adattano alle ipocrisie dell’astinenza; là dove…
Noi uomini di chiesa siamo tremendamente condizionati dal sesto comandamento, comandamento che qualcuno ha voluto manomettere nel tempo, sostituendo la vecchia dicitura “non commettere adulterio” con l’altra più recente rispetto a Mosè, ma più vecchia rispetto all’umano  sentire,  “non commettere atti impuri”…
Se è vero che la pedofilia non è un cancro che riguarda il solo mondo dei preti, ma conosce purtroppo anche altri lidi, è altrettanto vero che i preti sono i più esposti a tale male, data la loro condizione “liberamente subita” di celibi e data la loro formazione morale che troppo spesso si lascia  turbare dalla focosa presenza di richiami di intensa esigenza naturale…
Per questo motivo, forse,  noi preti, quando svolgiamo il compito di predicatori, veniamo considerati come degli inutili “sparasentenze”, perché è “sparasentenze” colui che inizia il discorso dicendo: “Io non ho alcuna intenzione di giudicarti, però…”; perché è “sparasentenze” chi vuole disquisire su cose o situazioni che non conosce; perché è “sparasentenze”colui che si fa maestro di comportamenti sessuali ed esperienze affettive, da cui lui stesso per motivi ideologici o religiosi si mette fuori… 

Ormai da diversi anni il numero dei sacerdoti decresce in modo inarrestabile e le nuove leve, fatte le dovute eccezioni, oltre ad essere un po’ raccapezzate, sono spesso fragili nella struttura psichica e povere di risorse tipicamente umane. Di questa situazione chi i responsabili?
E’ troppo facile scaricare sulle gerarchie ecclesiastiche una bella fetta di tante responsabilità… A mio avviso, tutti coloro che si professano cattolici dovrebbero interrogarsi seriamente su tale questione… E’ tempo di togliere dagli amboni il disco rotto dei piagnistei… è tempo di inserire anche nell’apparato ufficiale della chiesa l’inno gioioso del VENTO NUOVO… incominciando col dare ascolto alle coscienze dei giovani che della sessualità vogliono finalmente abbandonare concezioni bigotte, senza per questo lasciarsi ingoiare dallo stupido, brutale e volgare  libertinaggio.

 Don Gaetano Zaralli


La contraffazione colpisce Velletri: “Carnevale sicuro” sventa l'illecito

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La guardia di finanza in settimana sventa una maxi operazione di vendita di prodotti illeciti, nata da un'attività, oramai ramificata già da tempo, che vedeva protagonisti quattro cittadini di nazionalità cinese, segnalati alle autorità. 


Dopo un'accurata indagine le forze dell'ordine, che attraverso l'esame della documentazione fiscale riguardante l'impresa, hanno avviato accertamenti sul territorio, ricostruendo la tela distributiva irregolare messa in atto, individuando i colpevoli e sequestrando la merce contraffatta, che secondo le stime ammonterebbe a 50.000 prodotti contraffatti tra giocattoli, cosmetici e prodotti di cancelleria, per una stima di 200.000 euro.
La merce, già stoccata per tipologia e prezzo era stata messa sugli scaffali pronta per essere venduta a commercianti ignari della provenienza, che inconsapevolmente avrebbero contribuito allo smercio di prodotti non certificati di dubbia qualità, peraltro nocivi alla salute. L'iter investigativo è nato dopo un accertamento della documentazione fiscale di un'attività al dettaglio in Via Appia Sud, gestita da un commerciante cinese. Questa scoperta ha dato il via all'operazione denominata “Carnevale sicuro”, che dopo ulteriori controlli ha portato a galla l'attività illecita. La vicenda apre in maniera ancor più marcata un problema che attanaglia l'economia nostrana e non solo: attività di questo tipo mirano a ridurre il rapporto qualità-prezzo, immettendo sul mercato prodotti non certificati dalla Comunità Europea a basso costo, che fanno concorrenza sleale a commercianti operanti nel pieno della legalità. I cittadini sono invitati ad assicurarsi sia l'origine dei prodotti acquistati sia della relativa presenza del marchio UE che ne certifica la valenza, denunciando alle autorità competenti eventuali irregolarità. Il caso in questione presenta una vittoria della legalità, parziale se si considera la totalità del commercio di prodotti contraffatti nel mondo e la loro fitta rete di distribuzione, ma resta pur sempre un baluardo, un ancora di salvezza per la tutela dei nostri cittadini e ci ricorda che le istituzioni ed i mezzi per combattere in tal senso ci sono e seppur nei loro limiti, oggi come in altre situazioni hanno dato piena dimostrazione della loro competenza.


Davide Brugnoli
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