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"Come cambia il Clima: Cause ed effetti dei Cambiamenti Climatici”

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Come da calendario, il prossimo Seminario del Ciclo "Le vie della Scienza", intitolato "Come cambia il Clima: Cause ed effetti dei Cambiamenti Climatici” sarà tenuto da Marina Baldi, ricercatrice dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sabato 6 Aprile 2019, ore 16:00, c/o IIS Cesare Battisti, via dei Lauri 1.
Nel corso della presentazione si offre un quadro generale dei cambiamenti climatici oggi in atto focalizzando l’attenzione a quanto avviene oggi nella regione Euro-Mediterranea che, con i suoi 22 Paesi ed oltre 450 milioni di abitanti (2010) costituisce il 7% della popolazione mondiale. Nel 2025 la popolazione supererà i 500 milioni con un aumento notevole di densità nelle aree urbane dei Paesi meridionali con una tendenza ad un invecchiamento della popolazione nei Paesi più a Nord. Secondo la Classificazione climatica di Köppen, il clima Mediterraneo (Cs) è quello in cui il mese più scarso di precipitazioni nel semestre caldo mostra un totale di piogge inferiore a un terzo di quello del mese invernale più piovoso ed in ogni caso inferiore a 30 mm. Il clima della regione Euro-Mediterranea non è esente da cambiamenti, siano essi naturali o indotti dalle attività antropiche, e rispecchia quanto già avviene a scala globale con ripercussioni importanti su tutti quei settori che risentono in modo diretto o indiretto dei fattori climatici: Risorse idriche, Agricoltura, Energia, Aree Urbane, Turismo, Salute. Nella presentazione ci si sofferma ad illustrare sia le cause naturali che quelle di origine antropica dei cambiamenti climatici, sia gli effetti che questi possono avere, come ad esempio la intensificazione degli eventi estremi come nubifragi, cicloni, periodi siccitosi, ondate di calore. Verranno presentati anche gli impatti dei cambiamenti climatici nei diversi settori che spaziano dalla agricoltura, agli ecosistemi, la disponibilità di risorse idriche, la salute umana, il turismo, l’energia. I temi che verranno trattati sono di seguito riassunti: Clima e Tempo Meteorologico: definizioni e differenze Il Sistema Clima Effetto serra Contributo antropico all’effetto serra Evidenze dei cambiamenti climatici Cambiamenti climatici ed eventi estremi Impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali, l’acqua, la salute umana, il turismo, l’energia. Spunti di riflessione finali.

Organizzazione e partecipazione

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E’ impossibile concepire l’esistenza dell’Organizzazione qualora manchi la persona o le persone capaci di “richiedere l’altrui azione”.

di Giampaolo Brencio
Questo è il ruolo essenziale dell’autorità nell’ambito organizzativo ma una impostazione corretta dei problemi proprio dell’autorità non può prescindere da uno dei concetti più utili per una impostazione appropriata dei problemi: la Partecipazione. Negli anni ’40, in America, si sperimentò il significato di questo concetto analizzando alcuni gruppi di gioco infantili. La partecipazione è una delle possibili impostazioni, secondo lo studio Hawthorne, dei problemi creati dall’organizzazione dal sistema gerarchico ma le sue caratteristiche possono essere varie e diverse e addirittura elimina certi problemi creati proprio dalla struttura gerarchica. In ogni tipo di organizzazione esiste un Leader che è l’ispiratore ed il coordinatore di tutte le attività del sistema organizzativo ma l’autorità non si esercita solo con il comando ma soprattutto con la partecipazione che significa far conoscere agli altri le difficoltà del lavoro da svolgere. Soltanto la conoscenza delle problematiche lavorative fa crescere di autorità e di prestigio il Leader che tiene conto dei sentimenti e delle idee dei propri uomini e che può creare un sistema di analisi dei problemi con deleghe per le soluzioni pratiche. I membri dell’Organizzazione hanno bisogno di esercitare il controllo delle attività e delle decisioni e pertanto trovano nella partecipazione una notevole fonte di soddisfazione. La gerarchia è fonte di divisione e crea risentimento, ostilità e opposizione mentre la partecipazione riduce l’indifferenza e incrementa l’identificazione del singolo con l’Organizzazione. Gli individui sono spinti,nel loro ruolo decisionale, a provare un maggior senso di impegno e di responsabilità nei confronti dei compiti loro affidati. Il Leader non trasmette più unilateralmente comunicati ma diventa la persona con la quale lavorare. E’ questo il punto di arrivo.Inoltre se ricordiamo una canzone di Giorgio Gaber che diceva: "la libertà è Partecipazione”, possiamo comprendere meglio il significato di questa parola.

Il Premio Nazionale Teatrale Campanile su BUDUAR - Almanacco dell'Arte leggera

L'Atletico Velletri al rush finale in Serie D

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Due vittorie e una sconfitta nelle ultime uscite dell’Atletico Velletri. La compagine biancorossa ha sfruttato al meglio il doppio turno casalingo battendo le pur quotate Atletico Roma e Villalba, rispettivamente superate con un 4-2 e un 3-1.

di Rocco Della Corte
Nell’ultimo turno, invece, è arrivata una sconfitta indolore contro la corazzata Casalbertone, sempre più prima e mai sconfitta in tutto il campionato. Veliterni che con 32 punti si preparano al rush finale: Tor Tre Teste e Edilisa in casa, Colonna in trasferta. A fare il punto della situazione è il nuovo dirigente, Simone Cipolloni: “Sono da poco nello staff dell’Atletico Velletri, ed è per me un onore. Le ultime partite? Contro l’Atletico Roma terzo e il Villalba secondo sono state due gare toste, tirate fino alla fine, con un risultato incerto e aperto per tutto il match. Avendo affrontato due squadre forti siamo contenti della squadra. Ha giocato bene” – continua Cipolloni – “e ha saputo soffrire, eseguendo al meglio le indicazioni tattiche. Nell’ultima partita, invece, a Casalbertone, la sconfitta parla chiaro. Loro sono primi, non hanno mai perso, e ci sono venuti a prendere alti per tutta la partita. Abbiamo provato comunque a giocare, la squadra non è affatto partita sconfitta, ma sono stati più bravi di noi”. “Mi piace sottolineare” – ha detto Cipolloni – “che il mister ha dato l’opportunità di giocare a chi ha avuto meno spazio, e tutti hanno risposto molto bene”. Un ultimo passaggio, il dirigente, lo fa sul suo ingresso nell’Atletico: “La società è ben strutturata. I ragazzi hanno ampio margine di miglioramento e sono stati comunque ben allenati perché nel gioco si vede la mano del mister. Sicuramente i risultati fin qui confermano tutto ciò, la squadra è giovane e ha buone prospettive per il futuro”. Intanto un grave lutto ha colpito la famiglia dell’Atletico: è venuto a mancare, prematuramente, Rosario Castiglione, storico collaboratore di tante società sportive. A lui vanno le condoglianze, già espresse in forma privata e sulla pagina ufficiale, di tutto il club rossonero. Una perdita incalcolabile sia dal punto di vista umano che professionale. Affranti dal dolore, tutti i tesserati dell’Atletico non lo dimenticheranno mai. Grazie Rosario.

F&D H2O, si torna a giocare. Centanni: “Ci crediamo e daremo il massimo”

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Volata finale per il campionato nazionale di Serie A1 femminile. L’F&D H2O, a quasi un mese dall’ultimo impegno ufficiale, torna in acqua e affronta il Torre del Grifo in trasferta. I siciliani sono il fanalino di coda, ed è uno scontro salvezza a tutti gli effetti. La squadra di Di Zazzo non deve fallire e portare a casa tre punti, sperando tuttavia nei risultati delle altre per alimentare il sogno della permanenza in categoria. A parlare è Sara Centanni, che presenta così il match di sabato.

di Rocco Della Corte

Sara Centanni, alla vigilia di una delle partite cruciali della stagione, come procede la preparazione della gara? 

Da quando abbiamo svolto l’ultima partita ci siamo tutte insieme concentrate sul match contro Torre del Grifo. Si tratta di una partita importante per noi. Crediamo nella salvezza. 

Affronterete una squadra battuta nel match di andata, quali sono le contromisure giuste per uscire con i tre punti da Catania? 

Loro sicuramente avranno voglia di fare una bella figura. Giocano davanti al loro pubblico… ma noi vogliamo fare punti. Servirà la cattiveria giusta e forse un pizzico di fortuna, cosa che ci è mancata sino ad adesso. 

Si torna in acqua dopo un lungo stop, come avete vissuto il periodo di pausa del campionato? 

Abbiamo affrontato grossi carichi di lavoro in modo da poter arrivare al top in questo finale di stagione. 

L’F&D H2O è cresciuta, a livello di squadra, e può fare l’impresa in queste ultime tre partite? 

Dipenderà purtroppo non solo da noi ma anche da quello che faranno le altre squadre. Noi ci crediamo e daremo il massimo per onorare al meglio il club. 

Credi, personalmente, nei play out e quindi nella possibilità di salvezza? 

Nella mia vita sono sempre stata abituata a stringere i denti. Combatteremo fino alla fine del campionato.

Oggi pomeriggio Kim Rossi Stuart alla Mondadori di Velletri per presentare "Le guarigioni"

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Sarà il noto attore, regista e scrittore Kim Rossi Stuart l'ospite di oggi pomeriggio per l'incontro organizzato presso la Libreria Mondadori Bookstore di Velletri.

di Rocco Della Corte

A partire dalle ore 18.30, l'autore parlerà al pubblico veliterno del suo romanzo intitolato "Le guarigioni", edito da La Nave di Teseo. Seguiranno firma-copie e foto-ricordo. Appuntamento da non perdere nel venerdì della Mondadori veliterna.

Gennaio 1495. Carlo VIII di Francia ordinò: “Distruggete Velletri!”

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Con la morte del re di Napoli, Ferrante d’Aragona, e la successione del figlio Alfonso, avallata da papa Alessandro VI Borgia, nel gennaio del 1494 si mette in moto una macchina infernale che, riproponendo l’antica pretesa francese sul regno di Napoli, porterà alla calata in Italia di Carlo VIII e alla fine del delicato equilibrio (tanto curato dal defunto Lorenzo de’ Medici) che aveva assicurato relativa stabilità ed indubbia prosperità all’Italia.

di Massimo Fabi
“Ufficialmente” chiamato dal signore di Milano, Ludovico il Moro, Carlo si affacciò sulla penisola nel settembre del 1494 con un poderoso esercito ed avanzò abbastanza speditamente verso Roma chiedendo transito per Napoli. Papa Borgia, alleato di Alfonso di Napoli, dapprima intenzionato ad impedire il passo cedette repentinamente al re che, entrato a Roma il 29 dicembre, non fidandosi del pontefice prese con se il figlio del papa, cardinale Cesare Borgia, come “ostaggio” nel proseguo della marcia.
Il 29 gennaio 1495 Carlo VIII arrivò a Velletri, diocesi del cardinale Giuliano della Rovere suo sostenitore, accolto con un tripudio di popolo: archi di trionfo sulle piazze principali, fontane che buttavano vino (cosa, sembra, apprezzatissima dai francesi!), versi e declamazioni dei migliori letterati (tra cui il nostro insigne umanista Antonio Mancinelli), molte feste con grandi apparati e, infine, alloggiato nella residenza vescovile. Una giornata storica, piena di eventi e che si ripeteranno nei giorni successivi, con Velletri che diventava sede della corte e degli affari reali. Fino all’inatteso finale: mentre il re era a colloquio con ambasciatori spagnoli, il prezioso “ostaggio” (complici alcuni importanti cittadini) se la squagliava alla chetichella e si rifugiava a Roma!
Quando in piena notte si scoprì la fuga e venne avvertito il re, questi, prima di riprendere sonno, ordinò che, all’indomani, “i soldati dovessero saccheggiare e brugiare la Città”!  Venne avvertito il cardinale della Rovere che chiese subito udienza a Carlo e invocò, “colle lagrime”, clemenza sostenendo l’innocenza della città. E tanto pregò che il re annullò l’ordine. Carlo partì il 2 febbraio, il suo esercito transitò per mesi sul territorio e pur conquistando Napoli dovette poi rinunciare e tornarsene in Francia. Il vescovo Giuliano otto anni dopo diventava papa col nome di Giulio II, il papa di Michelangelo e della Cappella Sistina!








L'amore nasce dall'incontro di due unità, non di due metà

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“Quando la relazione con il partner mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo” [Donne che amano troppo, R. Norwood].

di Daniela Di Renzo
Nella relazione con le persone significative, il bambino impara attraverso le cure e la sensibilità dell’altro che egli è una “persona degna d’amore”. Questo sentimento lo accompagnerà per tutta la vita, nutrendo il suo amor proprio e la fiducia verso se stesso e verso gli altri. Ma quando i bisogni di amore, di accudimento e protezione sono stati frustrati fin da bambini, il sentimento di fiducia e amore per se stessi viene sostituito da una continua e affannosa ricerca di conferme. Le persone che sviluppano dipendenza sono convinte che i loro bisogni non contano perché non si considerano degne di essere amate. Da adulti, questi “bambini non amati” dipendono dagli altri nel proprio benessere psico-fisico e nella soluzione dei loro problemi, ripropongono legami che somigliano a quelli di cui hanno fatto esperienza da piccoli, vivono nella paura di essere rifiutati, fuggono dal dolore, non hanno fiducia nelle proprie capacità, non si giudicano degni di amore. La dipendenza affettiva è una forma patologica di amore caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, in cui l'individuo, “donatore d'amore” a senso unico, vede nel legame con l’altro, (spesso problematico o sfuggente), l'unico scopo della propria esistenza e l’unica possibilità di riempimento dei propri vuoti affettivi. Non sempre la distinzione tra amore e dipendenza affettiva è netta, può addirittura accadere che i due fenomeni si confondano, anche perché la relazione amorosa implica sempre la componente della dipendenza, dettata dal bisogno di mantenere in vita, (per citare R. Barthes), il godimento della quiete dell’abbraccio materno. La differenza sta nel grado di autonomia che l’individuo riesce a mantenere in relazione al partner e nella sua capacità di trovare un senso in se stesso. Diversamente da quanto comunemente si crede, l'amore nasce dall'incontro di due unità, non di due metà. La paura dell'abbandono, della separazione, della solitudine generano un costante stato di tensione. La presenza dell'altro non è più una libera scelta ma è vissuta come una questione di vita o di morte: senza l'altro non si ha la percezione di esistere. I propri bisogni e desideri individuali vengono negati e annullati in una relazione simbiotica.
La dipendenza affettiva non è un fenomeno che riguarda una sola persona, è una dinamica a due, è un “gioco” le cui regole vengono tacitamente condivise. A volte il partner del “dipendente affettivo” è un soggetto problematico che maschera la propria dipendenza con comportamenti a rischio (droga, alcol o gioco) e i problemi del partner diventano la giustificazione per dedicarsi interamente al soggetto bisognoso, non assumendosi la responsabilità di condurre un'esistenza per sé. Ciò che seduce è la lotta: la dipendenza si alimenta del desiderio di essere amati proprio da chi non ci ricambia in modo soddisfacente, e cresce in proporzione al rifiuto, al contrario, se non ci fosse quest'ultimo, il presunto amore non durerebbe. 

I VISSUTI E LE SENSAZIONI 

Ebrezza: la persona prova una sensazione di piacere quando sta con il partner, che non riesce ad ottenere in altri modi. 
Tolleranza: la persona cerca dosi di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più il proprio tempo autonomo. 
Astinenza: la persona sente di esistere solo quando c'è l'altro, la sua mancanza lo getta in uno stato di allarme.  



LE CARATTERISTICHE DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA 

Ossessività; bisogno controllo; paura di essere inadeguati a meritare un importante legame affettivo; senso generale di disistima; idealizzazione della persona amata; sottomissione e tolleranza eccessiva; riduzione progressiva dei contatti affettivi e sociali, dolore e angoscia ad ogni separazione o possibile abbandono; tendenza ad assumersi la colpa della crisi del rapporto; bisogno di aiutare il partner; manipolazione (anche attraverso il sesso) ed iperpossessività. 

Si diviene incapaci di controllare il proprio comportamento, la capacità critica si riduce gradualmente in proporzione all’intensità del bisogno e parallelamente si genera il sentimento della vergogna e del rimorso per non essere in grado di affermare la propria identità, fino a sfociare nel senso di colpa e nella rabbia. La paura ossessiva di perdere la persona amata viene espressa con gelosia e possessività, che si alimenta smisuratamente ad ogni piccolo segnale negativo che si percepisce. La posizione paradossale che caratterizza la dipendenza affettiva è: “non posso stare con te (per il dolore in seguito a umiliazioni, maltrattamenti, tradimenti)”, “nè senza di te”, (per l'angoscia al solo pensiero di perderti)”. 

Nella vita di coppia si riattribuisce, più o meno inconsapevolmente, un ruolo simile a quello vissuto con i genitori, nel tentativo di cambiare il finale. La difficoltà nell’individuazione del problema risiede anche nei modelli distorti di amore che possono far ritenere determinati abusi e sacrifici di sé come “normali”. In definitiva, dietro la dipendenza affettiva c’è sempre il bisogno di essere visto ed amato. La dipendenza affettiva priva il soggetto della libertà di essere autentico, fino al punto di ANNULLARE il proprio sé.

QUALE STRADA PERCORRERE PER USCIRE DALLA DIPENDENZA? 
L’autonomia, l’indipendenza, la coscienza di essere unità e unicità.
 In definitiva bisogna affrontare il coraggio di scoprire che solo nella solitudine è possibile incontrare se stessi e sviluppare l’amore per sé. 
 Amarsi per poter amare l’altro. 

 Eppur si Muove 
Università Popolare per la Salute, l’Arte e la Cultura 
VELLETRI, Via IV Novembre, 11
 Tel. 3917709041
 eppursimuove.velletri@gmail.com



Il 6 e 7 aprile il Centro Diurno Per Disabili di Velletri partecipa con un’esposizione artistica alla Festa delle Camelie

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Il 6 e 7 aprile a Velletri si terrà la 25° Festa delle Camelie. Le camelie sono arbusti ed alberi della famiglia delle Theaceae, originarie dell’Oriente, Cina, Giappone, e Corea. Fecero il loro ingresso in Europa solo nei primi del 1700.
Da allora, nel nostro paese le vediamo in molti giardini. Tra tanti giardini, quelli della ridente cittadina di Velletri, ove la camelia trova il suo habitat naturale, per via del terreno acido favorito da un microclima ideale. In omaggio alla storia e tradizione della camelia, con il titolo “La Camelia & Velletri: Storia,Territorio, Cultura, Intercultura, un Viaggio tra Oriente ed Occidente”, a Velletri, per l’intero fine settimana, sarà possibile aggirarsi per i giardini ed ammirare delle meravigliose esposizioni di questa pianta e dei suoi fiori. Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, le due giornate, che si svolgeranno in un percorso itinerante tra il centro storico (da Piazza Cairoli fino al Teatro artemisio, passando per La Casa delle Culture fino all’area archeologica delle Stimmate), prevederanno anche incontri culturali, mostre d’arte, esibizioni di danze, attività sportive, degustazioni. Un evento che contempla la celebrazione di una pianta di tale bellezza e la sua cura sul territorio, non poteva non includere il Sociale e, tra gli altri Enti ed Associazioni, il Centro Diurno per Disabili di Velletri, gestito dalla Cooperativa “Agathè” con il Consorzio Intesa. In uno stand al Centro Diurno riservato, in Piazza Cairoli, verranno esposti i risultati di attività pittorico/artistiche svolte a tema presso il Centro dai ragazzi frequentanti coadiuvati dagli operatori. Emanuele, Cristina, Natalia, Irene, Roberto, Paola, Sandra, Matteo, Andrea, Massimiliano, Daniele, Graziano hanno realizzato un vero e proprio giardino, su una base di compensato, con tanto di albero e vasetti contenenti camelie. Il tutto con materiale naturale e di riciclo. Per di più, sempre coadiuvati dagli operatori, gli utenti hanno realizzato dei “quadri”. Dodici mani, per dodici ragazzi. Le loro mani impresse, e poi tinte di marrone, su cartoncino rigido, a segnare il tronco. Un tronco dalle radici forti e ben radicate. Vitale. Tutt’intorno, la chioma degli alberi, realizzata da piccole palline in carta crespa incollate. Nel ringraziare l’Amministrazione Comunale di Velletri per aver incluso il Centro Diurno Per Disabili nella manifestazione, Vi invitiamo a partecipare numerosi.

V Domenica T.Q. : "Lo lasciarono solo". Il 'Vangelo' commentato dagli scritti di don Gaetano Zaralli

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Gv. 8, 1-11

TESTO
Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei". E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo.
Allora Gesù si alzò e le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".

COMMENTO
…condussero una donna…

Le donne,  le donne peccatrici in modo particolare, furono motivo di scandalo per gli scribi, per i farisei e per i sommi sacerdoti, dato lo strano rapporto che avevano con Gesù. In realtà chi scandalizzava era il Maestro che puntualmente si lasciava trascinare nel tranello delle contraddizioni, come in questo caso: “Tu, Gesù, sei ebreo e come tale dici di essere rispettoso della Legge, per quale motivo allora non vuoi che le adultere vengano lapidate?”.  

“Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa…”.

Dire Mosè era come dire Dio, perciò: “Dio ci ha comandato…”. Mai come in questo tempo ho sentito parlare all’interno del mondo cattolico di “coerenza”.  E la coerenza, guarda caso, si riferisce sempre all’applicazione della legge. Anche quella dell’amore è una legge per un cristiano, ma l’amore cristiano non fa muro, non fa potere, non garantisce i privilegi, non evidenzia i ruoli, non si esaurisce nella giustizia umana, non è laico, non è religioso.
L’amore cristiano crea confusione negli apparati ufficiali, perché non si adatta alle convenienze politichesi;  perché asseconda forme di relativismo pazzesche, pur di salvare le prostitute, tutte, quelle di strada e quelle dei palazzi, quelle comprate dai mariti e le altre che dai mariti vengono vendute al migliore offerente…
Gesù, che ama la libertà della donna, disubbidisce a Mosè.

“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei…”.

Su, coraggio, anime belle, che tra le tante siete le migliori, scagliate la pietra! Coraggio, scagliate la pietra voi che indossate le uniformi in modo impeccabile, facendo credere di avere tutto in ordine sotto la tonaca! Coraggio, scagliate la pietra voi che nella foga della coerenza, massacrate e umiliate i diversi per poi consolarli con l’ipocrita accoglienza! Anche voi, vecchi furbastri che trafficate sotto le volte delle chiese e nascondete nefandezze dietro le colonne del sagrato, scagliate la vostra pietra! Voi no, voi che con ingenua sincerità vi professate peccatori più degli altri, sperando che nessuno creda mai alla vostra confessione, voi no, voi non scagliate la  pietra, perché sapete, come purtroppo lo so anch’io, che quella potrebbe ricadere fragorosamente sulla vostra testa.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo…

Con un sol colpo Gesù ha fatto pulizia attorno alla vittima. Quando nessuno si arroga il diritto di sparare condanne, sulla scena cala il silenzio dell’amore, nasce il rispetto per la fragilità, scroscia la gioia del perdono. E la Misericordia di Dio, ancora una volta, relativizza la Legge, quella di Mosè.


170.000 per il Comune di Velletri per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile con la norma Fraccaro

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Ammontano a 500 milioni le risorse, assegnate dal Ministero dello Sviluppo economico, nell’anno 2019 a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, che verranno assegnate a tutti i Comuni italiani in proporzione alla popolazione residente entro il 25 Aprile.
Grazie alla norma fortemente voluta dal Ministro Fraccaro e inserita nel decreto Crescita, il comune di Velletri avrà la possibilità di investire 170.000 euro per finanziare progetti di mobilità sostenibile, di abbattimento delle barriere architettoniche, di messa in sicurezza degli edifici pubblici, strade e scuole. Gli investimenti potranno essere utilizzati per investimenti di risparmio energetico negli edifici pubblici e per consentire l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Con il Movimento 5 Stelle al Governo lo Stato torna a investire sui territori e sui comuni dopo anni di tagli che si sono ripercossi sui cittadini. Vogliamo migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Lo abbiamo promesso e lo stiamo dimostrando.

Comunicato stampa M5S Velletri

Grazie di tutto, Rosario Castiglione...

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Se ne è andato in una giornata piovosa di questo assurdo aprile, con discrezione e in punta di piedi, Rosario Castiglione. La notizia ha scosso profondamente la comunità veliterna, lasciando increduli e sgomenti tutti coloro che avevano avuto il piacere e l’onore di conoscerlo.


di Rocco Della Corte
Gli aggettivi non bastano per descrivere la personalità, discreta e corretta, di un galantuomo d’altri tempi. Si è detto molto, a testimonianza del grande affetto che Velletri nutriva e nutrirà per Rosario, a seguito della sua scomparsa. Finanziere con tanti anni di onorato servizio: con orgoglio mostrava il logo della DIA, sul suo cellulare. Tanto basta per far capire il rispetto che aveva delle istituzioni, che sempre emergeva dai suoi discorsi: quando c’era qualche dubbio riguardo la legge, non si poteva che chiamare Rosario. Che dire della sua esperienza nel calcio? Quasi venti anni nella segreteria della Vjs Velletri, al campo sportivo. La sua voce introduceva le partite della domenica, dopo il comunicato anti-violenza: “Campionato regionale di Eccellenza girone B, diamo lettura delle formazioni in campo: Vjs Velletri…”, e partiva la lista dei calciatori. In quella segreteria fra tesseramenti, programmi gare, ricorsi, Rosario ha fatto la storia. Alzi la mano chi, oggi, in qualsiasi società sportiva veliterna, non ha uno schema fatto da lui, un modello su excel che aiuta a lavorare meglio, con ordine e rigore, come sapeva fare lui. E se c’erano dubbi su una carta federale, sulla posizione di un calciatore, su come impostare una lettera, non si poteva che chiamare Rosario. Negli anni precedenti aveva avuto tante esperienze in radio e sui giornali. Ancora oggi scriveva, la domenica pomeriggio, i redazionali prima della Vjs Velletri e poi del Real Velletri, la società in cui ha lavorato negli ultimi anni. La sua mail era sempre puntuale e cortese, porgeva i ringraziamenti alle redazioni anche se erano i direttori a dover dire grazie a lui per la precisione e la qualità del lavoro. I pomeriggi in segreteria andavano via tra una battuta, un caffè e le cose da fare. Non si finiva mai di lavorare, ma la sua presenza era rassicurante per i suoi collaboratori. Sapeva uscire fuori dalle situazioni più difficili e angoscianti senza perdersi d’animo, quando rispondeva al telefono sapevi che non ti avrebbe abbandonato e che mai ti avrebbe giudicato, pur senza rinunciare a darti consigli sinceri. Rosario per dire le cose aveva un garbo incredibile, sapeva essere naturalmente delicato nel comunicare quello che tutti avremmo difficoltà a dire. E non voleva mai essere ringraziato, proprio perché la sua riservatezza e la sua bontà lo rendevano contento di aver aiutato a prescindere e senza interesse alcuno. Adesso Rosario se n’è andato, in tanti non sappiamo più chi chiamare anche solo per prendere un caffè al bar e passare un’ora serena, lontana dai problemi, con un amico vero. Di lui ci restano però tante grandi cose, che ci aiuteranno a vivere meglio, ripensandole, quando piove, non solo fuori ma anche dentro di noi: ad esempio quella volta che pagò il biglietto ad un giovane calciatore per consentirgli di andare a casa dalla famiglia per le feste, quell’altra volta che ci portò un regalo a sorpresa per il compleanno, quella volta ancora che ci aiutò con un consiglio e ancora oggi sappiamo come muoverci grazie a lui. È difficile parlare a lungo di Rosario, lui che in fondo non amava chiacchierare a vuoto: padre esemplare e uomo perbene, servitore dello Stato, giornalista, dirigente: un amico che con il suo sorriso, la sua voce dal timbro pacato con un sobrio accento siciliano, ha dato tanto a tutti noi. E anche se può sembrare poco, anche se è banale ripeterlo, non lo dimenticheremo. Tutte le domeniche, entrando al Comunale “Giovanni Scavo”, sembrerà di sentire l’altoparlante accendersi e ascoltarlo mentre annuncia: “Amici sportivi, buon divertimento…”. Da mercoledì 3 aprile, però, Velletri è un po’ più nera e meno rossonera…Grazie di tutto, Rosario Castiglione.

F&D H2O Velletri, si riparte con una vittoria fondamentale (dedicata a mister Di Zazzo): 18-9 in trasferta a Catania

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Vittoria fondamentale per l’F&D H2O Velletri, che torna dalla Sicilia con tre punti ed una splendida prestazione battendo nello scontro diretto il Torre del Grifo per 18-9.

di Rocco Della Corte
Un successo meritato e cruciale per il proseguo della stagione, in vista del prossimo match interno contro Milano. Sugli scudi Sara Centanni, con ben nove goal, ma a giocare bene è stata tutta la squadra. Pronti e via, apre le danze Centanni, abile ad insaccare in superiorità numerica. Le padrone di casa pervengono al pareggio con Stankovianska, prima del nuovo gol di Centanni. A pochi secondi dalla fine Esposito non sbaglia con l’uomo in più e chiude il parziale sul 2-2. Nella seconda frazione l’F&D H2O prende il largo: subito il gol di Stankovianska, poi Amedeo, due volte Centanni e Pustynnikova portano il risultato sul 6-3 a metà gara. Nel terzo tempo ad andare in gol per prime sono sempre le siciliane con Vitaliti su tiro di rigore. De Vincentiis risponde, Morrison trova un’altra rete per Torre del Grifo ma Centanni (rigore), Clementi e ancora Centanni chiudono i giochi. A nulla vale il bel gol di De Mari, De Vincentiis segna la sua doppietta personale e le veliterne ipotecano la vittoria. Nell’ultimo quarto dopo trenta secondi Amedeo segna un’altra marcatura. Vitaliti in superiorità si conferma cinica, ma tre reti di Centanni e Rosini rendono più corposo e incolmabile il divario. Ultime reti del match, in ordine, ad opera di Stankovianska per Torre del Grifo, De Vincentiis e Clementi per l’F&D H2O, Battaglia per le ragazze di casa. A commentare i tre punti, che proiettano la squadra di Velletri a quota 7, sono il capitano Linda Minopoli e l’allenatore Daniele Di Zazzo, in sostituzione di Danilo Di Zazzo che è stato assente per problemi di salute (e a cui vanno gli auguri, da parte di tutti, per una pronta guarigione). Il portiere veliterno ha così analizzato la gara: “Partita equilibrata nel primo tempo, poi non è mai stata in discussione. Dovevamo portare a casa questi tre punti e lo abbiamo fatto. Abbiamo un po’ risentito il non aver giocato per tutto questo tempo, ma forse già dalle prime battute potevamo concretizzare al meglio le tante occasioni invece sprecate. L’importante è il risultato, volevamo vincere per far stare tranquillo il nostro allenatore!”. Così, invece, Daniele Di Zazzo: “In questa partita si è visto il collettivo. Nel primo tempo Torre del Grifo ci ha creato difficoltà perché aveva preso bene le misure, poi abbiamo cambiato qualcosa: Amedeo messa a giocare a uno e Zenobi e Rosini che si intercambiavano, Colletta in marcatura e Pustynnikova in gioco a due con Centanni hanno creato scompiglio. Loro non si sono risparmiate, ma c’è stata anche grande correttezza e un arbitraggio all’altezza. Voglio fare i complimenti a tutte” – ha proseguito il coach – “da Veronica De Cuia a Maria Meccariello, che ha sostituito Minopoli negli ultimi minuti, come a De Vincentiis che ci mette sempre tutto, grinta e testa, e De Marchis, brava in contropiede. Oltre le righe Centanni con nove reti e Pustynnikova che ha sfornato assist a go go. Dobbiamo lavorare e provare a riprendere i play out, intanto godiamoci questa bella prestazione”. 

TORRE DEL GRIFO – F&D H2O 9-18 (2-2, 1-4, 3-5, 3-7) 
TORRE DEL GRIFO CATANIA: Maimone, Esposito (1), Rucisca, Buccheri, Vitaliti (2), Morrison (1), Battaglia (1), De Mari (1), Spampinato, Longo, Stankovianska (3), Marletta, Mirabella. Allenatore: Malato. 
F&D H2O VELLETRI: Minopoli, De Cuia, Pustynnikova (1), De Marchis, Zenobi, Rosini (1), Amedeo (2), De Vincentiis (3), Colletta, Clementi (2), Centanni (9), Bagaglini, Meccariello. Allenatore: Di Zazzo.

Kim Rossi Stuart, il salto verso la libertà con la scrittura: presentato alla Mondadori di Velletri “Le guarigioni”

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Tantissima gente alla Mondadori di Velletri, venerdì pomeriggio, per ascoltare l’attore Kim Rossi Stuart nella presentazione della sua prima opera, una raccolta di racconti. “Le guarigioni”, edito da La Nave di Teseo, è un nucleo di cinque storie tuttavia accomunate da un filo conduttore che è la volontà di cambiare in meglio, di guarire da qualcosa.


di Rocco Della Corte
Il noto volto del cinema e della televisione italiana, intervistato da Ezio Tamilia, ha destato entusiasmo e curiosità per questa sua esperienza scrittoria, che segue altri lavori da sceneggiatore. “Come prima esperienza” – ha detto Kim Rossi Stuart – “devo dire che ho apprezzato la naturalità di quello che scrivevo. Mi sono messo alla scrivania, a provare, e mi sono lasciato andare vista l’assenza di paletti rispetto al cinema. Ero abituato alle sceneggiature, dove bisogna pensare al cosa e al come è realmente rappresentabile, mentre qui il flusso di coscienza dà una grande libertà”. Cinque racconti che vedono protagonisti uomini e donne alle prese con l’amore, con la fede, con le problematiche. Un motivo di base che ha portato al completamento di questo lavoro lo ha rivelato l’autore: “Volevo riunire le guarigione perché la vita si può vedere in quest’ottica, di guarigione, con i suoi ostacoli e problemi”. Kim Rossi Stuart ha quindi analizzato, uno per uno, i singoli racconti, pur senza svelarne la trama: “Per quanto riguarda il primo, la lotta di Renato e Leo è un’immagine a me molto vicina. Ho vissuto in un maneggio, e quindi padre e figlio nella campagna laziale da far west li riconosco.
L’obiettivo finale è quello di ritrovare un amore totale fra padre e figlio, che si perde con i conflitti e le fatiche…è bello pensare a una nuova tenerezza”. Al primo racconto di formazione fa seguito uno scritto psicanalitico: “Il protagonista ha difficoltà se non incapacità di instaurare un rapporto con le donne. È uno scrittore, ha disagi psichici e turbe dopo alcune relazioni fallite e tra le sofferenze decide di risolvere, con storie grottesche”. Nel terzo c’è invece un thriller, un giovane imprenditore che si innamora. Ne “Il chiodo” la protagonista, una donna atea, inizia ad interrogarsi sulla spiritualità. Trascinata in un pellegrinaggio da suo marito, le accade qualcosa di soprannaturale e partono diverse interrogazioni urgenti in merito a questo percorso. C’è un qualcosa di biografico, come ha confessato Kim Rossi Stuart: “Da un paio d’anni esploro questo universo, ero pieno di sovrastrutture ma ora credo in una sapienza profonda e sana al di là della fede che si ha”. L’ultimo racconto del libro porta con sé una riflessione di fondo: “Un giovane prete in una società semidistrutta” – ha detto l’autore – “irrompe sulla scena. La società è assalita dal Morbo di END, per cui i colpiti cadono in una bontà ipertrofica e rimangono incantati di fronte alle cose, come inebetiti.
Il sacerdote si convince quindi di essere stato escluso dal morbo ad opera i Dio per reinserire nell’umanità quella dose necessaria di male. Con strazio interiore, dunque, rapisce e sottopone le persone a un trattamento non piacevole”. Cinque storie interessanti, ben raccontate da Kim Rossi Stuart. Impossibile, però, non parlare del cinema di oggi, vista la presenza di un illustre addetto ai lavori: “Il cinema va dietro a sintesi e istinto per formare le immagini. Nella vita bisogna saper cogliere il bello di ciò che ti arriva, e il mio mestiere, anche se è faticoso, mi spinge ad essere desideroso di renderlo pieno di significato. Se devo fare una critica direi che oggi si pensa troppo ad un sacrosanto intrattenimento purtroppo fine a se stesso. Nutrire il piacere sembra l’unica direttiva alle enormi voragini interiori”. Una giusta riflessione, a cui è seguito il firma-copie, lunghissimo, e le foto-ricordo. Un ottimo evento, ben riuscito, alla Libreria Mondadori di Velletri in attesa dei prossimi impegni: primo appuntamento in calendario sabato 20 aprile con Alberto Schiavone, alle ore 18.30, sempre nel Bookstore di via Pia.

Diffusione del capovolgimento

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Proprio nel primo articolo di quest’infausto anno ho usato la parola “capovolgimento”, per definire il risultato etico della criminalizzazione d’un atto di salvamento in mare, si trattava allora della “Sea’s eye” e della “Acquarius”.

di Pierluigi Starace
Oggi quest’atteggiamento eversivo viene ancor più nettamente ribadito con due altre prese di posizione del ministro degli interni): quella di minacciare di manette Casarini ed il capitano della “Ionio”, e di scherzare con la vita di 76 naufraghi con “Se li porti in Germania” rivolto al capitano della nave tedesca che li ha salvati, in una, dall’annegamento ( come non è stato fatto con l’altro natante “scomparso”) e dalla detenzione dei lager libici, all’interno dei quali pare che Al Sarraji, pur in rapporti di “collaborazione” col governo italiano, non garantisca che dico i diritti, ma la stessa sopravvivenza, di nessuno, come inoppugnabilmente documentato dai servizi di Corrado Formigli. L’essenza del capovolgimento mi pare questa: quelle mani che pilotano la nave verso i naufraghi, li aiutano a farli salire a bordo, e poi li dirigono verso un porto sicuro, DELINQUONO. Vanno bloccate con le manette, come le mani d’un ladro o d’un assassino. Il capovolgimento continua col caso di Mimmo Lucano, di cui dirò ancora dopo. Creare una convivenza pacifica e collaborativi tra diverse etnie, in ciò anche rianimando economicamente uno dei tanti abitati in via di spopolamento del nostro Sud, è stato definito DELINQUERE. Azzerando quella specie garantita di certificazione antimafia che sono i proiettili conficcati nella sua porta da parte dei manovali della ‘ndrangheta, e che gridano : Mimmo Lucano ha avuto quel trattamento dalla malavita proprio perché di è rifiutato di delinquere! Il capovolgimento sta percolando verso il basso. Nel solco della criminalizzazione di cui sopra, ne è nata un’altra. Quella della sistemazione di gente etnicamente sgradita. Tutti abbiamo visto i fatti di Torre Maura. Dei bambini innocenti, della giovanissime madri, hanno sentito per giorni schizzata contro di loro un odio che li voleva morti, e nessuno psicologo potrà “elaborare” quell’orrore. Anche qui il capovolgimento: il comportamento morale e legale anche ufficialmente, della istituzioni, di dare un tetto ed una refezione a persone coattivamente trasferite da dove abitavano, è stato capovolto in crimine. “Questi non hanno diritto né a casa né a mangiare”. E siccome i coristi razzisti non avevano manette per fermare i “criminali”, cioè i funzionari incaricati del trasferimento, hanno bruciato una macchina di servizio, sparso a terra e calpestati i panini, ed imposto alle istituzioni ( non m’impiccio di analizzare il tasso di coinvolgimento d’ognuna, Comune, prefettura, questura, Viminale) il diktat:” Dovete portarli via da qui”. E, a fronte di questo,alle sassate alle finestre ed ai cassonetti bruciati, nel più puro stile delle rivolte dei ghetti afroamericani, manette non si sono viste, né minacciate, nomi non sono stati fatti. La magistratura indaga, e su più d’una figura di reato, vedremo. Mi sembrava di vivere un brutto sogno nel vedere e sentire l’inno di Mameli, concepito per lottare contro il più forte ed armato esercito europeo, quello austriaco, sulle bocche di centinaia di maschi adulti circondanti qualche decina di donne e bambini, di neonati. Ma non voglio finire con questa atroce evocazione, e che potrebbe paralizzare energie ancora indirizzabili verso il bene. Mimmo Lucano, dicevo. La Cassazione ha scritto sul suo caso: “mancano indizi di comportamenti fraudolenti.” In soldoni vuol dire che non solo non ci sono prove, né documentali né testimoniali, ma neppure indizi, cioè non c’è niente in quella congerie di sospetti. Spero con tutto il cuore, e con me milioni di persone anche non solo del nostro sud, che Mimmo possa al più presto tornare a “delinquere” a modo suo. Ed ancora, sull’ostinazione nella chiusura dei porti, che viene attribuita, nei notiziari, all’”Italia”, vorrei tantissimo che, se esiste un consiglio dei ministri, i suoi membri, specie quelli più competenti Nella situazione, facessero sentire la propria posizione sull’argomento,che l’opposizione si muovesse di più su questo, che il presidente della repubblica ci spendesse una parola chiara. Vorrei anche che, alle parole sui porti aperti, De Magistris e Leoluca Orlando- i quali di come muoversi istituzionalmente in casi simili sono maestri- seguissero i fatti. Quello che in tutto ciò mantiene la barra con più saldezza di tutti mi pare papa Francesco. Non tanto e solo per la chiesa, ma per l’intera umanità.

Velletri 2030: tre giornate molto importanti da non far passare inosservate

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Impegnati a celebrare le ricorrenze locali, sono passate inosservate tre date molto importanti: 20 Marzo Giornata Mondiale della Felicità, 22 Marzo Giornata Mondiale dell'Acqua, 31 Marzo data convenzionale per ricordare la morte di Anna Frank. Era già successo per la Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza, celebrata in tutto il mondo il giorno 11 Febbraio.
Il 20 marzo di ciascun anno si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale della felicità. È stata istituita dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012. La risoluzione A/RES/66/281 dell'Assemblea dell'ONU, stabilisce che: “L'Assemblea generale [...] consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell'umanità, [...] riconoscendo inoltre un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l'eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica". Il Rapporto World Happiness Report esamina la percezione della felicità dei cittadini di 156 Stati. Redatto da un team di ricercatori capitanato da Jeffrey Sachs, John Halliwell e Richard Layard, tre economisti impegnati da tempo nelle tematiche legate allo Sviluppo Sostenibile e all'Agenda 2030, il Rapporto analizza quali modifiche hanno inciso sui livelli di felicità e come questi siano variati nei singoli Paesi, dal biennio 2005-2006, anno in cui è iniziata la ricerca, a oggi. Nella classifica 2019, oltre al primo posto della Finlandia, altri Paesi hanno consolidato le loro posizioni rispetto agli anni scorsi. Al secondo posto infatti si piazza la Danimarca, patria della "filosofia della felicità", seguita da Norvegia, Islanda, Olanda, Svizzera, Svezia, Nuova Zelanda, Canada e Austria. L'Italia mostra di aver preso sul serio la missione della felicità, passando dal 47esimo posto al 36esimo, ma ancora dietro a tutte le grandi nazioni europee. Siamo il Bel Paese, ma qualcosa non funziona e speriamo che i giovani ci aiutino a cambiarlo. Il World Happiness Report è uno strumento che offre ai governi di tutto il mondo e ai suoi cittadini l'opportunità di ripensare le politiche pubbliche e le scelte di vita individuali al fine di migliorare il livello di felicità e benessere dei singoli. La felicità non dovrebbe essere solo un obiettivo del singolo individuo ma il fine ultimo delle politiche messe in campo dai vari governi. Il Rapporto in lingua inglese è scaricabile da: http://worldhappiness.report/ed/2019/ Non è un Rapporto facile da leggere. E' materia per esperti di Economia e Statistica. Sei sono gli Indicatori scelti dai ricercatori autori del Rapporto: PIL, aspettativa di vita alla nascita, sostegno sociale, libertà di scegliere il proprio futuro, generosità, corruzione percepita. Questi Indicatori vanno ad aggiungersi a quelli proposti per misurare i Sustainable Development Goals (SDGs) dell'Agenda 2030, e gli Obiettivi di Benessere Equo e Sostenibile (BES) di ISTAT. Come più volte ribadito da Velletri 2030, ogni insieme di Indicatori va visto come un sistema di misurazione dinamico, aperto alle modifiche suggerite sia dall’evoluzione del contesto sociale ed economico nel quale prende forma il concetto stesso di benessere, sia dai miglioramenti che si consolidano nel Sistema Statistico, e dunque nella disponibilità di nuove informazioni statistiche. Lo scopo comune di queste proposte è di dare alla politica degli strumenti di misura per ripensare le politiche pubbliche e le scelte di vita individuali al fine di migliorare il livello di felicità e benessere dei singoli. Forse ultimo in ordine di tempo è l'Indicatore Jomo, acronimo di Joy of missing out, la gioia di perdersi qualcosa, proposto da Google. "Il benessere digitale è usare in modo più responsabile i mezzi tecnologici. La tecnologia dovrebbe migliorare la vita delle persone, non distrarle dalla vita stessa.” (Simona Panseri, laurea in Filosofia con specializzazione in Logica e Filosofia del Linguaggio, dal 2008, Direttore Comunicazione e Public Affairs per l’Italia e il sud Europa di Google). La Giornata Mondiale dell'Acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992: risoluzione ONU A/RES/47/193 del 22 dicembre 1992. Il 22 marzo di ogni anno gli Stati che siedono all'interno dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono invitati alla promozione dell'acqua promuovendo attività concrete nei loro rispettivi Paesi, utilizzando tale giornata come momento per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla criticità della questione acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici. L'acqua è vitale per la nostra agricoltura. L'agricoltura e' l'attivita' economica che piu' di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Quella del clima e' una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novita' segnalate dalla meteorologia sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Se ne è parlato nel Seminario del 6 Aprile di Velletri 2030. 31 Marzo è la data convenzionale per le commemorazioni della morte di Anna Frank. Anna Frank quest'anno avrebbe compiuto 90 anni. Era nata a Francoforte sul Meno il 12 giugno 1929 Annelies Marie Frank, detta Anne. Il 4 agosto 1944, alle undici del mattino una macchina scura si fermò a metà del Prinsengracht, il canale più esteso di Amsterdam. Scesero alcuni uomini in divisa e si diressero al civico 263, un edificio stretto che ospitava la ditta alimentare Gies&Co. Era l’alloggio segreto che per due anni aveva nascosto la quindicenne Anne Marie Frank. Anna Frank è morta nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nei primi mesi del 1945. E' stata fissata al 31 marzo la data convenzionale della ricorrenza della sua morte. Ma pochi la ricordano. Tre date importanti. Tre date passate quasi inosservate, che non hanno avuto grande risonanza sui media e nel dibattito politico, tutti impegnati a guardare il futuro con la lente delle polemiche quotidiane.

Dario Di Luzio in una nota stampa: "Fratelli d'Italia è nel progetto di Greci"

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In riferimento alle dichiarazioni ultime e anche recenti rilasciate da alcuni esponenti di FdI nei riguardi di Giorgio Greci e del suo gruppo interviene con una nota stampa il referente locale del partito di Giorgia Meloni, Dario Di Luzio. 
"Ribadisco pubblicamente che alcune delle recenti dichiarazioni nei riguardi dello stimato dott. Giorgio Greci solo esclusivamente esternazioni personali e non sono minimamente il pensiero della maggior parte dei tesserati e simpatizzanti del nostro partito. Come referente territoriale di un gruppo coeso dentro Fratelli d'Italia ribadisco che il progetto di Velletri, iniziato già nella precedente legislatura, prosegue ed anzi sta cercando di ampliare gli orizzonti per essere pronti alle prossime sfide. Rimane immutata la convinzione che in quel momento storico il dott. Giorgio Greci fosse il miglior candidato a sindaco per un progetto di rinnovamento e rilancio della città di Velletri, a malincuore non siamo riusciti a farlo comprendere alla maggioranza dei velletrani, ma non molliamo anche nel rispetto dei tanti che ci hanno dato ed ogni giorno di manifestano grande fiducia. Se poi Greci ed altri amici hanno deciso di aderire alla Lega, partito inserito nella stessa coalizione dal primo momento e alleato a livello locale, sono loro scelte libere che devono essere comunque rispettate. Il grande errore - ribadisce Di Luzio - che ha portato alla sconfitta è forse più marcato dall'incapacità di chi ora critica a portare da subito l'intera coalizione di centro destra unita e coesa con tutti i simboli oltre le civiche, situazione che avrebbe portato sicuramente ad un risultato diverso, come dimostrano i tanti comuni o regioni dove si va da subito al voto uniti e poi si vince. Ci aspettiamo per primo dal Consigliere Regionale Righini, che è al secondo mandato alla Regione, una maggiore attenzione verso i nostri territori, partendo dall'assurda promozione del nostro carciofo alla matticella, piatto esclusivo di Velletri, che altri comuni stanno "facendo proprio" neanche menzionando la nostra città. Questo dovrebbe fare - conclude Dario Di Luzio - chi ci rappresentare alla Pisana, maggiore cura, salvaguardia e valorizzazione della nostra millenaria città e delle sue tradizione. Le dichiarazioni da salotto meglio lasciarle perdere, la nostra storia politica è fatta di altro". Queste le parole di Di Luzio nel comunicato stampa inviato.

Inaugurata la Mostra "Attrezzerie e costumi nel cinema di Luigi Magni" con Franco Nero e Ninetto Davoli

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Sabato 6 Aprile come da programma ha preso il via la mostra Attrezzeria e Costumi nel Cinema di Luigi Magni dedicata a Lucia Mirisola scenografa e costumista evento inserito nel Festival del Cinema di Velletri premio SamPietrino D’ORO marguttiano 2019.
Grazie alla collaborazione preziosa e indispensabile della Costumeria TIRELLI 17 volte premio Oscar – della Costumi d’Arte Peruzzi – della The One e dell’attrezzeria Rancati il Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola con questa grande mostra per celebrare il 50°anniversario dell’uscita nelle Sale de Nell’Anno del Signore ha potuto presentare ai numerosi visitatori della Festa delle Camelie 20 abiti di scena disegnati dalla costumista veneziana inserirti nelle ambientazioni originale dei film per cui sono stati realizzati. Presenti all’inaugurazione Ninetto Davoli (uno degli Ussari della Tosca) e Franco Nero (Il Generale). Dalla Tirelli sono stati concessi quattro abiti originali: quello di Vittorio Gassman in Tosca – quello di Carmen Scarpitta ne In nome del Papa Re – quello di Nino Manfredi in Secondo Ponzio Pilato – quello di Nino Manfredi in In nome del Papa Re, dalla Costumi d’Arte Peruzzi sono arrivati quello di Alberto Sordi in In nome del Popolo Sovrano e quello di Lucrezia Lante della Rovere ne La Carbonara, dalla The One srl un blocco di costumi dal set de Nell’Anno del Signore Claudia Cardinale Giuditta – Nino Manfredi (Cornacchia) – Enrico Maria Salerno (il Colonello Nardoni) – Alberto Sordi (Il frate) – Robert Houssein (Montanari) – Ugo Tognazzi (Il Cardinale Rivarola). Tutto inserito nelle ambientazioni autentiche dell’attrezzeria Rancati. Ad impreziosire la mostra ben 11 David di Donatello e quattro Nastri d’Argento vinti da Gigi Magni e Lucia Mirisola e da Ruggero e Federica Mastroianni. Un evento unico nel suo genere per salutare una professionista del mondo del Cinema italiano che merita veramente uno studio attento e preciso solo per la mole degli abiti realizzati. Un grazie di cuore per il sostegno va all’amico Fabrizio Baglioni – a Leila Benhar e Massimo Castellani presidente e segretario dell’Associazione Luigi e Lucia Magni – a Matteo Fosco Iacopini e a tutti i ragazzi del Dopo Lavoro Ferroviario a Danilo Ciarla e al Camiciaio di Velletri per i manichini. In particolare al presidente Dino Trappetti Tirelli spa – a Giuseppe Peruzzi Costumi d’Arte – Alessandra Cinti e Gabriele Mayer The One srl – Romolo Sormani Rancati srl che hanno reso possibile questo omaggio alla famiglia Todi. Un grazie a chi ha patrocinato la manifestazione il Consiglio Regionale del Lazio – i Comuni di Velletri e Lanuvio – Associazione Momo di Genzano di Roma. Un grazie speciale a Giuseppe Origlio e Carla Maria De Rossi.


Continuano le vittorie della Velitrae

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In un weekend ricco di eventi, la Velitrae si presenta su tutti i campi gara regionali con i propri atleti. Sabato 6 aprile, nella Palestra della ASD Cora di Cori, l’atleta Guidi Federico ha partecipato alla gara individuale Silver LC di Ginnastica artistica maschile ottenendo un 4° posto a soli 2 decimi dal podio per un piccolo errore tecnico.
Tale posizione comunque lo qualifica per le finali nazionali di Rimini del prossimo Giugno. Nello stesso giorno, ad Aprilia, presso la palestra “Le Ginnaste”, ben 10 ragazze hanno difeso i colori societari: Rizzo Ilaria, Astolfi Susanna, Della Penna Ludovica, Elmazaj Sara, Sambucci Elisa, Basili Sara Elizabeth, Serangeli Agnese, Perri Sofia, Forgione Charlotte e Di Cicco Maria Teresa. Nella categoria LB Rizzo Ilaria, Allieve2, conquista il 3° posto AllRound; Astolfi Susanna, Senior1, 3° posto alle Parallele Asimmetriche; Basili Sara Elizabeth, Senior2, 1° posto AllRound, 1° posto al Volteggio 1° posto alle Parallele Asimmetriche, 1° posto alla Trave pari merito, 2° posto al Corpo Libero pari merito;
Di Cicco Maria Teresa 2° AllRound, 1° posto alla Trave pari merito, 2° posto alle Parallele Asimmetriche, 2° posto al Corpo Libero pari merito, 3° posto al Volteggio. Nella categoria LB3 Serangeli Agnese, Junior3, 3° posto AllRound, 2° posto al Corpo libero, 2° posto al Volteggio, 2° posto alla Trave; Perri Sofia, Junior3, 2° posto AllRound; Sambucci Elisa, Junior1, conquista il 3° posto al Volteggio e il 3° posto al Corpo Libero; Basili Sara Elizabeth si è laureata Campionessa Regionale e Di Cicco Maria Teresa Vice Campionessa Regionale Domenica 7 aprile, nella Palestra della ASD Cora di Cori, gara individuale Silver LB sono scesi in gara Grillo Gabriele e Bevilacqua Matteo, nella categoria LA Prati Flavio e Troiani Fionn. Nella Junior1, il ginnasta Grillo Gabriele ha conquistato il 1° posto AllRound laureandosi Campione Regionale. Gli altri atleti, allo loro prima esperienza in questa categoria, hanno ben figurato aprendo una luce radiosa per il futuro. Tutta la società si dice soddisfatta degli splendidi risultati.






E intanto è convocata l'assemblea:
Oggetto: Convocazione Assemblea ordinaria dei soci dell’Associazione Ginnastica Velitrae ASD

E’ convocata per il giorno 30 aprile 2019 in prima convocazione alle ore 3:00 ed in seconda convocazione alle ore 19:00 l’assemblea ordinaria dei soci dell’Associazione Ginnastica Velitrae ASD con il seguente Ordine del Giorno:
1.       Relazione morale del Presidente
2.       Relazione tecnica delle sezioni GAM, GAF e TE
3.       Rendiconto consuntivo 2018
4.       Bilancio preventivo 2019
5.       Varie ed eventuali

Velletri 08/04/2019

    Il Presidente
Fabrizio Mazzalupi

Virtus Velletri: ottima settimana per le giovanili gialloblu

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Al riposo la Serie C, belle vittorie per Under 13, U14 e U17, sconfitta in casa l’Under 20.


Under 13
Virtus Velletri – UISP VIII 61-42
10-15; 20-8;19-11;12-8

Pronto riscatto per l’Under 13 della Virtus che dopo la sconfitta con Ariccia batte i romani della UISP VIII con uno bello scarto nel punteggio. Ospiti avanti nel primo quarto ma è solo un fuoco di paglia. I gialloblu prendono il comando dal secondo periodo in poi aumentando il distacco fino al +19 finale. Soddisfatto coach Garofolo per la prestazione e e l’impegno profuso da tutti i ragazzi in campo.

Under 14
Bk Alatri – Virtus Velletri 34-73
11-16; 11-22; 4-20; 8-15

Altro largo successo per i ragazzi di Libutti che dominano il fanalino di coda Alatri in una partita a senso unico. I veliterni prendono da subito il largo con facili contropiedi mostrando un livello atletico decisamente superiore. Bravi tutti i ragazzi scesi in campo i quali si sono impegnati fino in fondo per tutta la partita.
Virtus che si prepara al meglio per la delicata sfida alla Fortitudo Cisterna, per riscattare la sconfitta al supplementare del girone di andata.

Under 17
Farnesina – Virtus Velletri 54-60
12-15; 9-14;14-9;9-12

Trasferta delicata in chiave qualificazione ai playoff per la squadra U17, che si presenta sul campo del Farnesina privata dell'apporto di diversi giocatori.
Parte bene la Virtus nel primo quarto, dimostrando motivazione e una buona intesa in attacco. RIGGI e CIVITANO si mettono in evidenza in difesa e a rimbalzo contro i 2 lunghi avversari, recuperando molte palle importanti, BONANNI, YUAN e CILIMATO coordinano l'attacco e mostrano lucidità nelle scelte offensive, così al termine dei primi 10 minuti di gioco la Virtus conduce per 15 a 12.
Nel secondo quarto coach Pesoli fa ruotare tutti i giocatori in campo e un significativo apporto di tutta la panchina giallo-blu, soprattutto in fase difensiva, porta un parziale di +5 (9-14), si va all'intervallo col punteggio di 29-21 per la Virtus.
Nel terzo quarto i padroni di casa trovano il canestro più facilmente: la gestione dei possessi dei veliterni è meno accurata, troppi tiri dalla distanza e tante palle perse e i ragazzi del Farnesina possono concludere più spesso in contropiede, invertendo il parziale del quarto precedente e riportandosi a -3 punti (35-38).
Ultimo quarto molto equilibrato, dove la Virtus si mantiene sempre a 1-2 possessi di vantaggio fin quando, a poco meno di un minuto di gioco, CILIMATO piazza la tripla decisiva che porta definitivamente i veliterni a +6! A nulla portano gli ultimi assalti dei padroni di casa, così la Virtus chiude vincente per 44-50.


Under 20
Virtus Velletri – Castelli Romani 59-69
23-16, 11-22, 8-14, 17-17
 
Sconfitta di misura per la Virtus Under 20 che dopo una partita equilibrata esce sconfitta dal campo contro i pari età di Ariccia.
Virtus che parte bene con un buon primo quarto ma deve arrendersi alla maggior intensità e precisione al tiro degli ospiti. Avversari che rimontano piano piano e sorpassano i veliterni a metà partita.
Nonostante i vari tentativi di rimonta i gialloblu devono arrendersi per 59 a 69 in una partita mal giocata che poteva avere un esito decisamente diverso.
Per tutte le informazioni visitate il nostro sito web www.virtusvelletri.ito i nostri canali social Facebook e Instagram.

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