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Juniores, superato anche il Cisterna: si confermano in vetta i rossoneri di Ciotti

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La Vjs batte 2-0 l'Atletico Cisterna al "Giovanni Scavo" e rimane sola in testa alla classifica. Match non semplice per la Juniores Under 19 della Vjs Velletri, chiamata a dare il massimo contro un Atletico Cisterna in forma.
I veliterni, tuttavia, partono con l'acceleratore pigiato e dopo pochi minuti potrebbero già andare in vantaggio: Rocchi di testa dà solo l'illusione del gol, mancando il bersaglio di qualche centimetro. Altri giri di lancette ed è De Maio ad impensierire il portiere del Cisterna, che para con qualche affanno. Il gol è nell'aria e arriva al 30esimo: calcio di punizione di Cerini, stacco imperioso di Rocchi e rete gonfiata per l'1-0. A complicare i piani della capolista c'è il doppio giallo occorso a Ciarla, che costringe i padroni di casa a restare in dieci per più di un'ora. Con l'uomo in più gli ospiti trovano coraggio, e sale in cattedra Morelli con due grandi parate e con un'ottima uscita che salva il risultato. Al tramonto del primo tempo Imperiali mette un buon pallone in mezzo per Rocchi, che viene steso: rigore solare e dal dischetto il bomber non sbaglia siglando la sua doppietta personale. Si va al riposo sul 2-0. Al rientro dagli spogliatoi gli uomini di Ciotti tentano di amministrare il risultato, e ci riescono senza concedere praticamente nulla agli avversari. Anzi è Passaretta a inveire contro la sfortuna quando una sua conclusione si stampa sul palo. Nel finale l'unico sussulto del Cisterna: calcio di punizione a giro, parata di Morelli che abbassa la saracinesca. Non c'è più tempo e si arriva al triplice fischio con una vittoria sofferta ma ampiamente meritata per la Vjs Velletri. Classifica comandata dalla Vjs Velletri con 29 punti in 11 garer, frutto di 9 vittorie e 2 pari. Seguono Sonnino e CS Primavera a 25. Prossimo turno che vedrà i rossoneri impegnati sul campo del Marina Club, squadra che staziona a metà classifica. VJS VELLETRI: Morelli, Imperiali, Hamza, Schiavetti, Cerini, Quattrocchi, De Maio, Pagliuzzi (30' st Cafarotti), Rocchi (40' st Nazim), Ciarla, Passaretta (30' st Di Luzio). Panchina: Iannotti, Spallotta L., Spallotta T., Klabi, Maggi. Allenatore: Claudio Ciotti

Remuntada Vjs Velletri, Spagnoli e Tafani riacciuffano il Torvajanica. Rossoneri campioni d'inverno con l'Isonzo

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Grande rimonta dei rossoneri che sotto di due gol riescono a recuperare una gara insidiosa. Ultima gara del girone di andata col brivido per la Vjs Velletri, che sull'ostico terreno di gioco di Torvajanica guadagna un ottimo punto recuperando ben due reti ai padroni di casa.
I veliterni hanno prodotto un'ottima mole di gioco e sciupato diverse occasioni, ma il cinismo dei locali, abili a capitalizzare al massimo un errore della difesa e un contropiede, aveva messo il match su binari diversi. Primo tempo che si apre con il solito Cassandra in avanti: pallonetto del numero dieci rossonero, pallone che finisce fuori di un niente. Il Torvajanica non sta a guardare al 20esimo, a sorpresa, passa: corta respinta della difesa, la sfera finisce sui piedi di un attaccante avversario che non ci pensa due volte e conclude benissimo sul secondo palo. Nulla può l'incolpevole Bernardi. La Vjs reagisce e si rende pericolosa con due calci di punizioni battuti da Fratarcangeli, ma la mira non è giusta per pochi centimetri. Al riposo, dopo due minuti di recupero, si va sull'1-0. Nella ripresa la squadra di mister De Massimi parte con l'acceleratore pigiato e al 2' ha l'opportunità di pareggiare: gran conclusione di Tafani da buona posizione e superba risposta in corner del portiere di casa. Dal tiro dalla bandierina esce un nulla di fatto, e in contropiede l'Atletico è letale e finalizza segnando il 2-0 che chiude temporaneamente i giochi. La Vjs, però, dimostra di essere squadra e non molla: calcio d'angolo al 12esimo, palla a Tafani che stavolta non sbaglia e con un destro potente e preciso sul palo opposto accorcia le distanze. Con il match riaperto non ci sono grandi occasioni, ma al 35esimo arriva il meritato pareggio: calcio di punizione battuto magistralmente da Spagnoli, gol e 2-2. Seconda gioia consecutiva per l'attaccante veliterno che aveva segnato anche contro il Nettuno. Nel recupero i rossoneri provano a completare la rimonta, ma la difesa locale fa buona guardia. Si chiude un girone di andata che rispetta le attese: la Vjs è campione d'inverno insieme al Nuovo Latina Isonzo, fermato sul pari dal Cori, e domenica si riprende la caccia ai tre punti su un campo da non sottovalutare, ovvero quello del fanalino di coda R11 Latina che cercherà in tutti i modi di tornare al successo sgambettando i rossoneri. 


ATLETICO TORVAJANICA: Parente, Marra, Brandi, Fisicaro, Francioni, Friggi, Galasso, Corsi, D'Agostino, Ferro, Menichelli. 
Panchina: Bertuccini, Carlucci, Caferri, Mazza, Tuttoilmondo, Ferramini, Bergami. 
Allenatore: Andrea Tonelli 
VJS VELLETRI: Bernardi, Calcagni, Moscato, Crepaldi, Cimini, Simonetti, Fratarcangeli, Tafani, Spagnoli A., Cassandra, Pelliconi. 
Panchina: Morelli, Spallotta L., Middei, Hamza, Quattrocchi, Fanni, Cafarotti, Passaretta, Rocchi. 
Allenatore: Stefano De Massimi

Velletri 2030: "Parlare di cambiamenti climatici senza parlare di energia è come parlare di una malattia senza volerne ricercare la causa"

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Parlare di cambiamenti climatici senza parlare di energia è come parlare di una malattia senza volerne ricercare la causa. La lotta al cambiamento climatico rappresenta la principale sfida a scala globale della nostra epoca, per l’economia, l’ambiente e gli stessi equilibri sociali.
Causa prevalente del cambiamento climatico è il modo di produzione e di consumo dell’energia che, a differenza del clima, è un problema fortemente territoriale nel quale ogni Paese, e l’Italia in prima linea, può trovare la chiave dell’innovazione che può liberarlo dalla schiavitù dei combustibili fossili, materia prima della quale il nostro Paese è tra l’altro poverissimo. Agire subito: l’imperativo lanciato dalla comunità scientifica non è mai stato così impellente. Una serie di dati mostra come il cambiamento climatico sia contenibile entro un aumento massimo di 1,5° C ma solo a patto di avviare immediatamente la fase di abbandono progressivo di ogni combustibile fossile. Lo studio, pubblicato da Nature Communications lo scorso 15 gennaio, afferma che se ogni infrastruttura alimentata a energia fossile (impianti energetici, fabbriche, veicoli, navi e aerei) venisse rimpiazzata da alternative a zero emissioni al termine della vita produttiva, ci sarebbe un 64% di possibilità di rimanere al di sotto di un aumento di temperatura di 1,5° C rispetto all’era preindustriale. Studio consultabile al sito: https://www.nature.com/articles/s41467-018-07999-w Il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), in data 31 dicembre 2018, ha inviato alla Commissione Europea la Proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC). Il Piano è strutturato secondo 5 dimensioni: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività, e si può scaricare da: https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Proposta_di_Piano_Nazionale_Integrato_per_Energia_e_il_Clima_Italiano.pdf Molti di coloro abituati alla disinformazione lo considereranno una lettura arida e per addetti ai lavori. Un'altra scusa per non occuparsi di futuro e del rapporto Energia - Clima che investe le future generazioni. Come ci ha ricordato Greta Thunberg, ragazza quindicenne alla riunione COP24 di Katowice: "VOI DITE DI AMARE I VOSTRI FIGLI SOPRA OGNI COSA, MA STATE RUBANDO LORO IL FUTURO DAVANTI AGLI OCCHI". I principali obiettivi del Piano sono: una percentuale di produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE e una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 21,6% a fronte del 14% previsto dalla UE. Inoltre, il Piano prevede una riduzione dei consumi di energia primaria, rispetto allo scenario 2030 delineato nel Rapporto UE del 2007, del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5% e la riduzione dei Gas ad Effetto Serra (GHG) rispetto ai valori 2005, per tutti i settori non ETS (Sistema per lo scambio delle quote di emissioni UE) del 33%, obiettivo superiore del 3% rispetto a quello previsto da Bruxelles. Il documento si aspetta una fitta diffusione delle auto elettriche entro il 2030, fino a quota sei milioni, di cui 1,6 full electric. Bisognerebbe almeno sfogliarlo per farsi un'idea di quanto sia complesso il rapporto Energia - Ambiente - Clima. Presentando il Piano, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa, ha detto: "è uno strumento che per raggiungere i propri obiettivi avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Per questo, prevediamo una consultazione a tutti i livelli e, soprattutto, con le parti interessate, comprese le parti sociali. Oltre alla consultazione tramite la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) contiamo di realizzare un percorso strutturato di confronto attraverso tavoli tematici di lavoro che coinvolgeranno i diversi player. Inoltre, a breve, presenteremo in un evento pubblico il portale dedicato al PNIEC, pensato per essere uno spazio di informazione e di dialogo sulle principali tematiche oggetto del piano, integrando anche la dimensione sociale della transizione energetica che, molto spesso, rappresenta la principale barriera al cambiamento”. Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, in un comunicato stampa afferma: “La proposta di Piano Energia e Clima è un importante punto di partenza che consentirà al sistema delle imprese di costruire i propri piani di sviluppo in un quadro di riferimento di medio termine chiaro e ben definito”. Molte sono le voci discordanti. Tra queste un articolo pubblicato dall'Istituo Affari Internazionali (IAI) in data 11 Gennaio 2019, che recita: "Il documento di 238 pagine si muove nel solco della precedente Strategia Energetica Nazionale (SEN) adottata nel 2017 dal governo precedente che includeva – tra gli obiettivi principali – la riduzione delle emissioni attraverso la crescente penetrazione delle rinnovabili e il ritiro del carbone al 2025. Se ne confermano in larga parte il quadro e l’ambizione per il periodo 2021-2030, in linea di continuità con un approccio tutto sommato pragmatico ai temi di politica energetica senza invece i grandi stravolgimenti ipotizzati in base ai proclami del governo. Alcuni punti necessitano infine un livello di dettaglio molto maggiore". Il tema meriterebbe più attenzione, anche a livello locale per orientare meglio le scelte dei giovani che andranno a popolare il futuro. Oggi parlare di consumi energetici implica parlare di Innovazione e di Digitalizzazione. La transizione energetica impone nuove figure professionali. L'Associazione "Elettricità Futura" stima che da qui al 2030, ogni anno verranno inseriti nel settore eletrico almeno 1000 giovani, molti dei quali esperti digitali, data scientist, specialisti di Internet of Things (IoT), sicurezza informatica. Solo per menzionare alcune delle diverse discipline richieste a chi ne vuole fare una carriera lavorativa. E qui ritorniamo al tema skill shortage trattato nelle News dello scorso 9 gennaio, in particolare nel campo della sicurezza informatica. La fondazione Global Cyber Security Center e l'Università di Oxford stanno conducendo uno studio sul fenomeno dello skill shortage a livello nazionale e internazionale. Secondo un rapporto pubblicato dalla International Information Security System Certification Consortium ISC(2) nell'ottobre 2018, ad oggi vi è a livello mondiale una carenza di 2,93 milioni di professionisti nel settore della sicurezza informatica. Anche l'Allianz Risk Barometer 2019 include nelle cause di scarsa competitività di alcune aziende la carenza di risorse umane. Ludovic Subran, Chief Economist of Euler Hermes and Deputy Chief Economist of Allianz asserisce: “Skilled workforce ­ and human capital more generally ­ has become the scarce resource of the digital economy". E cita per la prima volta la mancanza di adeguate risorse umane tra le prime dieci cause di rischio a livello globale. Diciamo la verità alle nuove generazioni. Non è vero che non si trova lavoro. La verità è che la società attuale richiede certi profili professionali che la scuola tradizionale non è in grado di formare. Per trattare un tema tanto complesso, Velletri 2030 ha avviato il ciclo di Seminari "Le vie della Scienza", anche con l'obiettivo di informare la Comunità sulle tante opportunità di lavoro che esistono nel campo dell'innovazione e della scienza. A breve un aggiornamento del calendario.

La legge

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Se non erro il 9/1 sera, con ancora in corso la vergognosa privazione d’una cinquantina di profughi del diritto perfino d’entrare in un porto, Massimo Cacciari, strappando l’argomento del dibattito, il decreto sicurezza, dal livello terra erra cui la ministra Bongiorno lo aveva abbassato, lo serrava in un artiglio aquilino, e, con uno slancio verso l’alto sostenuto da un pathos estremo, risaliva alle scaturigini drammaticamente religiose e religiosamente drammatiche del diritto,e, in esse,dell’idea stessa di legge.

di Pierluigi Starace
Cacciari evocava l’esistenza nell’anima umana d’una legge non scritta, trascendente infinitamente quella scritta anche sulla pietra. E faceva l’esempio del tiranno Creonte che aveva legificato, in sprezzo a tale legge, il divieto di rendere onori funebri ad un suo nemico politico, perfino da parte della sorella di quest’ultimo, Antigone. Costei si erge di fronte a Creonte, ricordandogli quella legge superiore, alla quale lei risponde, in nome della quale lei disobbedisce a quella scritta da lui. Massimo Cacciari indicava in quella chiusura dei porti ai naufraghi da parte d’uno istituzionalmente incaricato della pubblica sicurezza, a cominciare da quella di chi si trova in pericolo di vita, un esempio attualizzato della concezione legislativa dell’autocrate tebano. Ferma restando questa reimpostazione del problema, cercherò d’apportare ulteriori riflessioni. Ho definito giorni or sono l’atteggiamento del ministro degli interni su questo tema- e non solo questo- come capovolgimento dei principi della giustizia nella sua concezione secondo il diritto romano, internazionale, la civiltà cristiana ed europea. Questo capovolgimento mi sembra nascere dall’irriducibilità reciproca di due modi di vedere il problema. Uno, ispirato fondamentalmente dall’esigenza della salvezza di qualcuno da un pericolo reale, immediato, quasi sempre mortale, ed uno ispirato fondamentalmente da un’ostilità, avversione, antipatia istintuali o inoculate verso chi, nella fuga da un pericolo come sopra, penetra in uno spazio che l’ostile considera di proprietà privata, perpetri dunque una violazione di domicilio, entri in “casa sua”. La concezione salvifica salta ad uno ad uno gli ostacoli delle leggi positive esigenti passaporti, visti, permessi, ogni volta che sono d’intralcio al raggiungimento del fine ultimo della salvezza. La concezione Salvini, all’opposto, sacralizza quelle regole, proprio perché sono d’intralcio al raggiungimento di quel fine, coincidente con il calpestamento del suolo italiano o europeo da parte di piedi stranieri( fatti salvi quei piedi il cui possessore lo sia anche d’una cospicua carta di credito). Ma non tanto e non solo questo, la concezione Salvini giustifica di fatto tutto ciò che tendenzialmente mira al proprio fine ultimo d’evitare il calpestamento: le atrocità dei carnefici libici se aumentano il tasso di mortalità dei detenuti in attesa dell’imbarco, le imprevidenze volute all’atto di salpare, come non fornire i profughi di giubbotti di salvataggio, in modo che il tasso d’annegati sia il più elevato possibile. In soldoni: ogni morto in mare è un invasore di meno.E, specularmente, a dimostrazione del perfetto capovolgimento morale salviniano, l’atto più elevato che è fondamento del cristianesimo e della società civile, quello di salvare, diviene il crimine più esecrato, i volontari della salvezza divengono i peggiori criminali, perché in forza di esso “noi” avremo un invasore in più. Odiati come gli scafisti, con cui hanno in comune il fine di sbarcare stranieri. Mentre ribadiva la chiusura dei porti in presenza d’un naufragio da più di cento vittime, Salvini recitava il mantra dello “stroncare il traffico di esseri umani”. Come se in costanza di guerre e del resto, ed in assenza di corridoi umanitari istituzionali gli scafisti non fossero gli unici a venire incontro ai fuggiaschi; e come se il servizio loro richiesto potesse esser gratuito.Come se la “materia prima” da “lavorare”, i profughi, non fosse generosamente fornita loro soprattutto da situazioni di guerra, nutrite da armamenti prodotti nel “primo mondo”. Uno psicologo potrebbe dimostrare scientificamente come la coscienza delle conseguenze delle omissioni di soccorso ai profughi da parte nostra generi quell’atto di cattiva coscienza che è lo scaricare la nostra doppia responsabilità, di fabbricanti ed esportatori di armi, con enormi profitti, e di pochissimo interessati a corridoi umanitari legittimi, addirittura istituzionali, sugli scafisti. Ed ancora lo psicologo evidenzierebbe la strana contorsione di coscienza di Salvini, il quale sembra commuoversi per i profughi che pagano gli scafisti, chiamandoli “esseri umani”, ma, quando quegli stessi stanno annegando, ci ricorda che “il loro interesse è la chiusura dei porti”. Da mesi la soppressione- denunciata da Médécins sans frontières- del controllo della guardia costiera e di unità della marina militare italiane delle acque delle rotte dei gommoni o barconi, integrata poi dalla chiusura dei porti, almeno stando alle di lui parole, ha trasformato ogni avaria o pericolo di mare in quelle acque in garanzia di morte sicura. Chiedo chi abbia, oltre Salvini, deciso o approvato queste rete integrata mirata all’ omissione di soccorso in mare da parte dello stato italiano. Parlo dei ministri degli esteri e della difesa, del presidente del consiglio. A quanto si sente non è mai stato emanato un decreto di chiusura dei porti. In una sola parola, è o non è stato dichiarato lo stato di guerra? Perché l’omissione di soccorso, innanzitutto in mare, produce morti esattamente come i siluri, i missili acqua-acqua o acqua-terra. Last but not least una sconsolante certezza: il pertinace silenzio di Mattarella sui falli da cartellino rosso d’un ministro della repubblica. Diversamente da uno Scalfaro che non s’era fermato fin quando non ebbe sbattuto fuori, nel 1994, un governo, che contava come ministro un Cesare Previti, e come capo il padre etico- politico di Salvini, Berlusconi. Concludo con una considerazione utile per l’opinione pubblica, i giuristi, la magistratura. Come visto, il fondamento forse ultimo dei nemici della salvezza come “suprema lex” è la concezione privatistica – anche se applicata ad una collettività”, del territorio d’uno stato, in una parola una concezione “sovranista” nel senso più radicale. Anche questa concezione deve fare i conti con la “legge superiore” di cui Cacciari all’inizio.Anche questa concezione, sacra soprattutto ai dittatori, deve abbeverarsi alle fonti superiori della religione. Le quali, in armonia assoluta tra Bibbia, Vangelo e Corano, considerano la terra come proprietà di Dio, e quindi la sua gestione affidata ad una legge divina che consideri gli uomini e gli stati non come proprietari, ma amministratori di essa secondo interessi comuni a tutta l’ecumene. Altrimenti il contrario genera qualcosa che è di poche settimane or sono: un ispirato dal sovranismo, Orban, ha dimostrato così bene che il proprio popolo è padrone assoluto del proprio territorio, da ridurlo in una schiavitù da comunismo di guerra, con 400 ore di straordinari annuali. Ha dimostrato solo che il padrone assoluto del suolo e del popolo ungherese, al punto da violentarlo in quel modo, è solo lui. E gli ungheresi non si sono stati zitti. Come non si è stato zitto il sindaco di Velletri sul “decreto sicurezza”. Pur non avendo bisogno del mio appoggio, non posso non associarmi a lui nell’obiettarlo, ricordando che la radice dello stato repubblicano moderno, il “Covenant” dei “Pilgrims fathers”, integralmente recepito dalla nostra costituzione, prescriveva per la futura repubblica “leggi giuste ed uguali”. Nel caso vogliate grigliare se e come questo principio sia applicato in quel decreto, andatevelo a leggere- immaginando d’essere un profugo.

Convegno sul tema “Beni culturali ecclesiastici, tutela e protezione tra presente e futuro”, organizzato da Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e CEI

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“Beni culturali ecclesiastici, tutela e protezione tra presente e futuro” è il titolo del ciclo di conferenze che l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale hanno promosso, a livello regionale, in collaborazione con le Conferenze Episcopali Regionali, le Diocesi e le articolazioni del Ministero per i beni e le attività culturali, al fine di rafforzare la cultura della tutela e la sensibilità nella salvaguardia di uno dei più importanti settori del patrimonio culturale nazionale: quello ecclesiastico.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito della pluriennale fruttuosa collaborazione tra CEI e MiBAC e nell’alveo della sinergia che, parimenti, caratterizza l’operato delle Soprintendenze, degli Uffici diocesani per i beni culturali e l’edilizia di culto e delle articolazioni territoriali del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, vuole focalizzare l’attenzione sul fenomeno dei furti e dei danneggiamenti in danno di chiese e luoghi di culto ove la fragilità del patrimonio culturale è ulteriormente messa a repentaglio dalla fruizione devozionale e liturgica dei beni ecclesiastici. Grazie alla pluralità di visioni, assicurata da illustri relatori provenienti dal mondo ecclesiastico, giudiziario, ministeriale, accademico e operativo, il tema “Beni culturali ecclesiastici, tutela e protezione tra presente e futuro” è declinato in tutte le sue sfaccettature, con particolare focus sulle buone pratiche e le criticità del settore. Gli eventi rappresentano, infine, un’ulteriore qualificata occasione per sostenere le attività di catalogazione del patrimonio culturale ecclesiastico, da tempo promosse dalla CEI, e per diffondere i consigli contenuti nella pubblicazione “Linee guida sulla tutela dei beni culturali ecclesiastici” realizzata, nel 2014, dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto. La conferenza, per la regione Lazio si svolgerà il 23 gennaio 2019, alle ore 9:30, a Velletri (RM), presso il Palazzo Vescovile. In apertura ci sarà l’intervento di saluto di benvenuto di Monsignor Vincenzo Apicella, Vescovo della Diocesi di Velletri-Segni a cui seguirà l’intervento di Monsignor Domenico Pompili, Vescovo della Diocesi di Rieti e Presidente della Commissione Beni Culturali e l’Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Laziale. Presenti, in qualità di relatori il Dottor Leonardo Nardella, Segretario Regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per il Lazio; la Dottoressa Tiziana Cugini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma; la Professoressa Ileana Tozzi, Ispettore Onorario Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Rieti; la Dottoressa Monica Grossi, Soprintendente Archivistico e bibliografico del Lazio; la Dottoressa Patrizia Morelli, Bibliotecaria e Archivista presso la Biblioteca Centrale Cappuccini e l’Archivio Generale Cappuccini. Moderatore degli interventi sarà il Tenente Colonnello Valerio Marra, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Saranno presenti in platea “tecnici” del settore e laici che collaborano con i sacerdoti nella gestione del patrimonio artistico delle parrocchie, operatori delle Forze dell’Ordine competenti sul territorio ed appassionati della materia.

Relazione annuale della Polizia Locale in occasione della Festa di San Sebastiano

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"Buongiorno a tutti, un cordiale saluto ed un ringraziamento al Sindaco e all'Amministrazione comunale, alle Autorità civili e militari e al personale in pensione, presenti alla celebrazione odierna.
La festa di san Sebastiano martire costituisce il momento per illustrare l'attività svolta dal Corpo della P.L., cosa non sempre facile a causa delle caratteristiche della stessa: tutto ciò che è prevenzione, infatti, sfugge alle statistiche, se non per il numero di ore che sono state destinate ai servizi di pattugliamento e di controllo del territorio che non hanno portato ad eventi. Ciò che in questa relazione è contenuto, i dati scientifici riportati, sono il racconto solo di una parte dell'attività operativa svolta dalla Polizia Locale nell'anno appena concluso, la parte più visibile ma anche quella meno gradita dalla collettività, perchè costituita per la maggior parte dai risultati dell'esercizio della funzione repressiva. I dati descritti nel resoconto - che come al solito metto a disposizione della stampa per la divulgazione e in pubblicazione sul sito istituzionale del Comune - mostrano quanto ampi siano per la Polizia Locale il campo di azione e di competenza. Il bilancio dell'anno 2018 può definirsi positivamente conclusosi nonostante la cronica carenza di personale di cui ormai soffriamo da qualche anno, come dimostrano i dati riportati. Mi soffermo ad analizzarne alcuni. Codice della Strada : 1. Nell’ambito dell’attività di controllo e vigilanza del traffico Verbali al C.d.S. n. 12.781 Sequestri ammin.vi di veicoli n. 82 Sequestri penali di veicoli n. 3 Fermi amm.vi di veicoli n. 6 Ritiro patenti di guida n. 13 Segnalazioni per sospens. patente n. 117 Sospensioni della patente n. 8 Incidenti stradali rilevati n. 142 (di cui n. 70 con feriti) Ricorsi trattati n. 161 (di cui n. 25 sono ricorsi al GdP) Comunicazioni di notizie di reato relative al C.d.S.: n. 2 per guida sotto l'effetto di alcool n. 2 per omissione di soccorso n. 1 per guida sotto effetto sostanze stupefacenti n. 1 per guida senza patente Una cospicua parte dei risultati raggiunti, in termini di accertamento di violazioni relative alla circolazione stradale di veicoli con revisione scaduta e senza copertura assicurativa RC, è stata raggiunta grazie all'utilizzo della tecnologia: faccio riferimento alla strumentazione del "targa system" che ha portato nell'arco dell'anno all'accertamento di n. 655 veicoli con revisione scaduta e di 179 senza assicurazione obbligatoria per un importo complessivo di sanzioni pari a circa € 265.000,00. Sono dati che di per sè preoccupano perchè, nonostante sia il terzo anno che operiamo con posti di controllo su strada finalizzati all'accertamento di tali violazioni, nonostante abbiamo divulgato comunicati stampa con i quali rammentavamo all'utenza di fare attenzione al rispetto dei suddetti obblighi, il dato è in continua espansione. L'unica consolazione - per così dire - è che trattandosi di comportamenti scorretti alla guida che potrebbero determinare conseguenze per tutti gli automobilisti, l'attività repressiva viene apprezzata dalla collettività perchè vanno ad incidere sulla sicurezza di tutti i soggetti interessati dalla circolazione stradale. - E' proseguita la specifica attività di controllo posta in essere sui veicoli recanti targa straniera circolanti sul territorio veliterno che ha portato a: · 2 informative di reato per documenti contraffatti 2 verbali per circolazione con targa estera da oltre 1 anno 1 arresto per violazione del TU sull'immigrazione Nell'ambito della gestione delle violazioni amministrative diverse dal CdS, questi sono i dati: - 256 ordinanze ingiunzione di pagamento - 2 ordinanze di confisca La presenza sul territorio non si esaurisce nell'ambito del controllo sulla circolazione stradale; i nostri interventi – sia di natura repressiva che di prevenzione - sul fronte dell'abusivismo edilizio e della tutela dell'ambiente, dei controlli di esercizi pubblici e delle attività commerciali, sia ricadenti nell'ambito della cerchia urbana che estesi a tutto il vasto territorio comunale sono stati numerosi, come dimostrano i 116.700 chilometri percorsi in totale dai veicoli di servizio e le cifre che sono di seguito riportate. 2. Nel settore Commercio e Polizia Amm.va : Acceratamenti presso esercizi commerciali n. 144 Accertamenti presso pubblici esercizi n. 21 Accertamenti presso attività comm. mercato n. 68 Verbali in materia di commercio n. 18 Licenze temporanee di P.A. n. 24 3. Nel settore vigilanza edilizia i controlli eseguiti sul territorio hanno dato questi esiti: quelli che hanno portato all’accertamento di violazioni penali relative ad opere realizzate o in fase di costruzione e alle conseguenti comunicazioni all’Autorità Giudiziaria sono stati n. 31, con n. 5 sequestri operati; 10 ordinanze di demolizione controllate; 26 deleghe di indagine della Procura. § Costante l'attenzione rivolta alla tutela dell'ambiente sotto molteplici aspetti, con attività svolte di iniziativa e dietro indirizzo dell'Amministrazione: 3 le informative di reato per violazioni ambientali e n. 4 contraddittori per presenza di rifiuti e di eternit. 2 le sanzioni amministrative per abbandono di rifiuti non pericolosi e 7 per scarichi di acque reflue non autorizzati. - In ottemperanza all'obiettivo che da 3 anni viene rinnovato dall'Amministrazione comunale, è stata svolta in collaborazione con la Volsca Ambiente l'attività di controllo sul corretto conferimento dei rifiuti per quanto riguarda la raccolta differenziata porta a porta: 31 sono state le segnalazioni di irregolarità evidenziate dagli ispettori ambientali che hanno portato all'accertamento da parte del Comando di n. 26 violazioni a carico di cittadini per comportamenti difformi. (6 delle quali sono state già pagate) 4. Pratiche evase dal settore accertamenti n. 1520 Notifiche per conto di uffici giudiziari n. 700 Concludo con alcune brevi osservazioni. Il nostro è un lavoro difficile, spesso bistrattato, sempre più frequentemente oggetto di attacchi polemici sui social; molta gente vede ancora oggi la Polizia Locale solo come l'organo che sanziona e, per lo più, limitatamente alle violazioni al CdS. Non è più così, essa è ben altro: a settembre il Sindaco - sulla scorta delle richieste di sempre maggiore sicurezza da parte dei cittadini - ha emanato un'ordinanza in materia di tutela della sicurezza urbana e di decoro del centro abitato, con la quale ha vietato una serie di comportamenti che causano scadimento della qualità urbana e del decoro urbano. E' al Sindaco, infatti, che i cittadini chiedono l'assicurazione e la tutela dei beni e degli interessi che ritengono essere stati lesi, non tenendo presente che nel nostro ordinamento non è il Sindaco che ha il compito di garantire ordine e sicurezza pubblica, non è il Sindaco che provvede alla forza pubblica. Ciò nonostante, periodici servizi di controlli sono stati eseguiti nel mese di ottobre, volti soprattutto a controllare l'osservanza del divieto di consumare bevande alcoliche negli spazi pubblici, sortendo anche effetti apprezzabili. Proprio conoscendo l'operato della P.L. e riconoscendo l'importanza del ruolo che essa ricopre, oggi, nella vita della città chiedo alla nuova Amministrazione comunale di mostrare un'attenzione particolare verso il Corpo, nella presa di coscienza che esso rappresenta uno strumento fondamentale nel governo della città, perchè funge da collegamento tra le istituzioni e la cittadinanza. Il nostro lavoro è soprattutto il quotidiano, le attività giornaliere che ci portano sulle strade, con attività operative che difficilmente incontrano il favore dei cittadini coinvolti che, presi dalle loro personali esigenze, non accettano di buon grado quando si interviene per sanzionare un comportamento irregolare. Si tratta quindi di un'attività scomoda, spesso al di fuori del risalto delle cronache, ma efficace, che dimostra una costante presenza sul territorio da parte di chi indossa un'uniforme. Per tutto questo voglio rivolgere il mio ringraziamento ed il mio pensiero alle donne e agli uomini del Corpo di P.L., per ciò che tra difficoltà e spesso nell'ombra fanno per la nostra città, con l'esortazione a continuare a credere in ciò che fanno, a non demordere anche in questo periodo in cui tutto sembra difficile e destinato ad aggravarsi. Al Sindaco, nell'assicurare che continueremo a mettere, ogni giorno, il massimo impegno nell'espletamento del servizio a favore della città e dei cittadini, rinnovo - come già fatto al suo predecessore - la richiesta di un impegno dell'Amministrazione affinchè il 2019 possa essere l'anno per recuperare alcune delle unità che in questo quinquennio sono venute a mancare portando ad una significativa riduzione dell'organico."

Maurizio Santarcangelo

Costituito il comitato di volontariato "Comitato di zona per la salvaguardia del territorio Velletri – Zona Morice

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“L'Ecomostro del Monte Artemisio" In data 21/01/19, alle ore 19, presso la sede del DLF, in Piazza Martiri d’Ungheria 1 in Velletri (RM) si costituisce il comitato di volontariato "Comitato di zona per la salvaguardia del territorio Velletri – Zona Morice” in relazione alla realizzazione dell’ecomostro del Monte Artemisio.

Comunicato stampa a nome dei fondatori
Premesso: 
- che il territorio del Comune di Velletri presenta valenze ambientali peculiari e riconosciute a livello regionale ed Europeo; 
- che il territorio stesso è già pesantemente gravato da numerose infrastrutture pur di interesse collettivo; 
- che il Comune stesso da sempre si prefigge l'utilizzo delle risorse nel rispetto di uno sviluppo ed utilizzo sostenibile anche al fine di mantenere inalterate le caratteristiche di naturalità presenti; 
- che dette caratteristiche costituiscono un patrimonio naturale insostituibile da mantenere e preservare anche per le generazioni future; - che il mantenimento di buone qualità della vita rappresenta un valore irrinunciabile; 
- che la zona è all’interno dell’area contigua del Parco Regionale dei Castelli Romani. 

Le finalità che detto comitato si prefigge sono: 
- opposizione alla realizzazione dell'infrastruttura così come progettata ed inoltrata agli uffici Comunali in quanto tale ipotesi contrasta con i principi e pone a rischio i valori citati in premessa. 

Il Comitato stesso si propone di agire: 
- informando capillarmente la popolazione; 
- garantendo la partecipazione di chiunque voglia aderire al comitato stesso; 
- promuovendo la sensibilità delle comunità vicine e degli organi istituzionali preposti; 
- partecipando agli incontri ed ai tavoli di lavoro e/o di consultazione direttamente e/o con nostri tecnici incaricati, seguendo costantemente le procedure inerenti al progetto; 
- riservandosi di utilizzare le vie ritenute più idonee per il perseguimento dei fini prefissati. 

Gli organizzatori nominano Presidente del Comitato L'Ecomostro del Monte Artemisio il sig. Alex Colucci, al quale vengono conferiti poteri di rappresentanza del comitato nei rapporti con i terzi e di organizzazione e direzione interna. Sottoscrittori del presente documento: • Alex Colucci • Associazione “La Spinosa” • Augusto Bracchetti • Fiorenzo Colucci • Paola Bologna • Linda Ferrante • Gino Colucci • Simone Colucci • Martina Bagaglini • Luca Colucci • Alessandro Colucci • Jessica Colucci • Luciano Colucci • Enrico Di Tullio • Enzo Leporoni • Federico Antonetti

Domenica 27 gennaio (18.00) al Teatro Artemisio-Volontè arriva Moni Ovadia con il suo "Cabaret Yiddish"

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La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di “Cabaret Yiddish” spettacolo da camera da cui è poi derivato il più celebre Oylem Goylem.
Si potrebbe dire che lo spettacolo abbia la forma classica del cabaret comunemente inteso. Alterna infatti brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica. Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora. La musica Klezmer deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, che si riferiscono agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo a partire all’incirca dal XVI secolo.

"Ho scelto di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità" - dichiara Moni Ovadia, a commento del suo ultimo lavoro teatrale - "proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro". 





Promo music presenta 

CABARET YIDDISH 
DOMENICA 27 GENNAIO
ORE 18.00
TEATRO ARTEMISIO-VOLONTE'
PREZZI PLATEA 1° SETTORE 20,00 EURO
PLATEA 2° SETTORE 18,00 EURO
GALLERIA 15,00 EURO
SCONTO PER GRUPPI DI 10 PERSONE IN GALLERIA 
10,00 EURO

DI E CON 
MONI OVADIA 

Violino MAURIZIO DEHO’ 
Clarinetto PAOLO ROCCA 
Fisarmonica ALBERT FLORIAN MIHAI 
Contrabbasso LUCA GARLASCHELLI 
 Suono MAURO PAGIARO

Le competizioni della settimana: tutti i risultati, i marcatori e le classifiche dei tornei del "Maracanà"

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Le competizioni della settimana: tutti i risultati, i marcatori e le classifiche dei tornei del "Maracanà" di Velletri.









Nuovo titolo di campione italiano per Francesco Leoni del Toukon

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Questo nuovo anno inizia con un nuovo importante successo per l’associazione sportiva Toukon Karate-Do. Domenica 20 gennaio, presso il Centro olimpico federale di Ostia, Francesco Leoni, atleta agonista di kumite nato e cresciuto in questa società veliterna, ha conquistato il titolo di campione italiano nella finale del campionato italiano a rappresentative regionali.
Francesco, che già nel 2018 ha conquistato il titolo di campione italiano nella specialità individuale, ha raggiunto un altro importante traguardo, dopo essere stato selezionato per formare la rappresentativa con i migliori atleti del Lazio. Grande soddisfazione espressa dal maestro Luca Nicosanti che segue l’atleta nella sua preparazione quotidiana, soprattutto in prospettiva dei prossimi campionati europei che si svolgeranno ad Aalborg in
Danimarca per i quali Francesco Leoni ha ricevuto solo qualche giorno fa la convocazione ufficiale nella Nazionale Italiana. Un percorso in continua crescita sportiva e personale, quello di Francesco e degli atleti della società veliterna che sotto la guida del maestro Nicosanti e della preparazione atletica progettata in funzione del karate costruita e coordinata con l’insegnante tecnico Matteo Valentino, nella sede operativa all’interno del palazzetto dello sport della città di Velletri, si apprestano ad affrontare le numerose ed importanti competizioni già inserite nel calendario. Si guarda sempre in alto, verso le Olimpiadi di Tokyo 2020, nella cui edizione il karate farà il suo esordio come disciplina olimpica.

Da "Insieme per cambiare Lariano" una mozione per la sicurezza stradale

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Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare "Insieme per cambiare Lariano" una mozione per la sicurezza stradale.

OGGETTO: MOZIONE SICUREZZA STRADALE - INSTALLAZIONE DI DISPOSITIVI IDONEI A LIMITARE LA VELOCITA’ E AD AUMENTARE LA SICUREZZA NEL TRATTO DI STRADA DI VIA TEVERE, VIA ALGIDUS/COLLE FIORENTINO, VIA URBANO IV E ALTRI STRADE COMUNALI A RISCHIO. 

PREMESSO la sicurezza di tutti i cittadini rappresenta una delle nostre priorità politiche ed amministrative. 

DATO che i cittadini spesso segnalano l’eccessiva velocità dei veicoli in transito in alcune vie del nostro paese, che raporenta un concreto pericolo per chi abita in prossimità della sede stradale e per chi – in particolare bambini ed anziani - percorre le vie del paese a piedi o in bicicletta. Quanto sopra è stato da Noi personalmente verificato. 

CONSIDERATO che nel tratto di strada comunale Via Tevere è un lungo rettilineo, intersecato da molte vie laterali, in cui sorgono decine di abitazioni a ridosso della sede stradale, in codesta Via inoltre è presente un edificio scolastico frequentato da parecchi bambini. 

RITENUTO 
Che in un precedente Consiglio Comunale (Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale N. 42 del 15/11/2017)e successivamebnte in una seduta di Commissione, come si evince dai verbali, questa amministrazione ha dato parola di impegnarsi a trovare una soluzione a tale problema 

VISTO 
Che allo scopo di limitare la velocità e far rispettare le norme del codice della strada le Amministrazioni Comunali hanno deciso di installare dispositivi di regolazione della velocità scegliendo, a seconda delle loro esigenze e alla conformazione delle strade, dissuasori stradali ,dispositivi “speed check” oppure semafori “intelligenti” 
Che tali dispositivi si sono rivelati efficaci per imporre ad automobilisti il rispetto delle norme del codice della strada e, di conseguenza, per aumentare la sicurezza dimostrandosi un valido deterrente alle alte velocità di percorrenza 

SI IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE 
 - ad installare “dissuasori di velocità”/autovelox /tele laser, inizialmente nelle vie a maggior rischio incidenti per le motivazioni sopra esposte oppure, in caso contrario, optare per altri dispositivi che l’Amministrazione Comunale riterrà opportuni per ridurre la velocità dei veicoli e garantire la sicurezza delle nostre strade e di tutti i Cittadini. 

I Consiglieri Comunali di Insieme per Cambiare Lariano. Dott. Enrico Romaggioli Dott.ssa Tiziana Cafarotti Dott. Francesco Montecuollo Dott. Gianluca Casagrande Raffi

Luigi Viva racconta De Andrè: “Falegname di Parole” sarà presentato alle Mondadori di Velletri e Genzano

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Venti lunghi anni senza Fabrizio De Andrè, ma in compagnia delle sue poesie, dei suoi testi, della sua musica e delle sue storie. Versi, quelli cantati da Faber, pieni di vita, assemblati con amore, fantasia, con la dovizia di un artigiano: era proprio un falegname di parole, per usare una definizione tanto congeniale all’artista genovese.

di Rocco Della Corte
Luigi Viva, giornalista e scrittore, nonché tra i promotori della Fondazione De Andrè, ha conosciuto e collaborato per anni con il genio italiano, e in occasione dei venti anni dalla scomparsa di Faber ha pubblicato per Feltrinelli il suo nuovo libro intitolato proprio “Falegname di parole”. Condiviso con lo stesso De Andrè, che ha commentato e scelto insieme all’autore le foto, i testi, le testimonianze, è un volume che entra dritto nella vita del cantore genovese. Biografia, opere, stile, vicende umane e professionali, appunti: una vera miniera per gli amanti della cultura e della musica, compresi i testi autografi che mostrano straordinarie correzioni arrivate proprio per mano di De Andrè. Alla Mondadori di Velletri, giovedì 31 gennaio alle ore 18.30, ritornerà Luigi Viva per parlare ancora dell’immortale Faber, accompagnato dalla musica e dall’interpretazione dei bravissimi Simone Presciuti e Giampiero Gotti e la proiezione di video, contributi, interviste e immagini. In mattinata ci sarà anche un incontro dedicato presso la Casa Circondariale di Velletri, sempre con Viva e i due musicisti, per un importante momento di condivisione culturale nel carcere veliterno. La Libreria di via Pia tornerà dunque ad essere un cuore pulsante della musica, così come avverrà a Genzano venerdì 1 febbraio alla stessa ora. Un doppio appuntamento ai Castelli per Luigi Viva, una doppia opportunità per tutti gli amanti di De Andrè. Da segnare in agenda, quindi, ben due date: giovedì 31 gennaio alla Mondadori di Velletri, venerdì 1 febbraio alla Mondadori di Genzano, sempre alle 18.30. Un’occasione importante nella programmazione invernale della sempre più affermata realtà culturale castellana guidata da Aurora De Marzi e Guido Ciarla.

Pareggio stretto per l'Atletico Velletri contro il Tor Tre Teste in trasferta (1-1)

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Atletico Velletri che inizia l'anno 2019 in trasferta con un ottimo pareggio. Un 1-1 che, vista l'economia del match, sta stretto ai biancorossi, ma rappresenta comunque un risultato positivo.

di Rocco Della Corte


Gara che si apre fra mille insidie, con tanto equilibrio e poche occasioni. Il Tor Tre Teste dopo dieci minuti si porta in vantaggio approfittando al meglio dell'occasione creata nonostante  i ritmi blandi. Così commenta il match Luca De Filippis, calciatore veliterno: "Siamo andati in svantaggio in una partita in cui nè noi nè loro inizialmente abbiamo forzato. Dopo aver subito il gol abbiamo fatto girare palla velocemente e con un gioco fluido siamo arrivati tante volte davanti alla porta senza riuscire a segnare". Il predominio messo in atto non ha scoraggiato l'Atletico, ma all'intervallo a condurre erano i locali per 1-0. "Nella ripresa" - continua De Filippis - "abbiamo mantenuto alti i ritmi cercando il pari su un campo difficile e contro una squadra massiccia. La partita è stata molto maschia, la palla non voleva entrare ma alla fine siamo riusciti a trovare il gol e conquistare un buon pareggio fuori casa su un campo ostico". A segno per l'Atletico Adi Dascalu. Grande prova dei biancorossi, che hanno confermato una volta di più il loro valore e la loro qualità. 

Pavimento nuovo per l’asilo nido comunale di Velletri

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Il pavimento dell’asilo nido comunale “Peter Pan” è stato ristrutturato durante la chiusura dell’edificio per le festività.
I lavori sono stati condotti con efficienza e celerità grazie all’impegno profuso dall’assessore alla manutenzione degli edifici scolastici Francesco Cavola e all’assessore alle politiche sociali Giulia Ciafrei. “Un dovere da parte dell’amministrazione comunale rendere sempre più dignitosi e fruibili gli spazi del nido” ha dichiarato l’assessore Cavola mentre Giulia Ciafrei ha ringraziato il personale del nido comunale che si è reso disponibile ad effettuare le pulizie dei locali per accelerare la riapertura della struttura. Un ulteriore ringraziamento va agli uffici comunali che si sono prodigati per raggiungere quest’importante risultato nel più breve tempo disponibile e ai genitori degli alunni per la pazienza dimostrata nell’attesa di una riapertura che è stata ritardata di qualche giorno. Un lavoro congiunto che dimostra l’affiatamento tra i membri della giunta comunale prodigati quotidianamente a migliorare la vivibilità nella nostra città.

La Velitrae continua a scrivere grandi momenti di storia sportiva

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Il 26 gennaio 2019 l’A.G Velitrae esordirà nella sezione Trampolino Elastico GOLD, Unica società veliterna che parteciperà con due grandi atleti, Ilaria Bottoni di poco più di 11 anni, e Alessandro Coppola con 14 anni.
Gli atleti preparati con sagacia e dedizione dal tecnico di riferimento Andrea Dei Giudici e portati in gara dal tecnico federale Dario Tibaldi verranno accompagnati ad Ancona dove si svolgerà il campionato gold. Il presidente con tutto il consiglio direttivo fanno un grandissimo in bocca a lupo alle nostre giovani promesse.

Valentino Tudosa commenta la vittoria dell’Atletico contro il Colonna: “Abbiamo lottato senza paura”

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Vittoria importante per il morale e per la classifica dell’Atletico Velletri, che batte il Colonna e prosegue nel suo percorso di crescita e miglioramento nel campionato di Serie D.


di Rocco Della Corte

Il successo, per 9-2, contro i romani è stato commentato da Valentino Tudosa, che ha analizzato così il match: “A mio avviso abbiamo disputato un’ottima gara” – ha dichiarato il giocatore biancorosso alla nostra Redazione – “pure se abbiamo iniziato col piede sbagliato andando subito sotto nei primi minuti, per 1-0. Però non siamo andati giù di morale, abbiamo lottato come sappiamo fare senza paura e alla fine del primo tempo il 5-1 per noi ci ha premiato. Poi abbiamo gestito bene la partita fino al 9-2 finale”. Un netto successo che rilancia le ambizioni dell’Atletico, tuttavia bravo a non fare voli pindarici e pensare partita dopo partita: “Il nostro obiettivo è sempre lo stesso, cercare di divertirci e prendere gara dopo gara punti, dando sempre il meglio. Fino ad adesso siamo stati pure un po’ sfortunati per i troppi infortuni e per qualche gara persa nei ultimi minuti...”. Sui suoi personali intenti, Tudosa conclude: “Come obiettivo personale voglio cercare di dare sempre il meglio per la squadra, allenarmi bene e fare bene il mio lavoro”.

Erri De Luca al Teatro Artemisio-Volonté con Mondadori Velletri presenterà lunedì 4 febbraio “Il giro dell’oca”

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Grandissimo evento organizzato dalla Mondadori Bookstore al Teatro Artemisio-Gianmaria Volonté il prossimo lunedì 4 febbraio. Alle ore 18.30, infatti, arriverà a Velletri il noto scrittore Erri De Luca (ingresso gratuito).

di Rocco Della Corte
Uno dei nomi più famosi, apprezzati e letti a livello internazionale, l’autore sarà nella nostra città – grazie al lavoro dei titolari della Libreria di via Pia, ormai leader nel settore editoriale – e presenterà il suo ultimo libro “Il giro dell’oca”. Un altro grande successo, che conferma qualora ce ne fosse bisogno l’assoluta qualità narrativa degli scritti di De Luca. Un nome che non ha bisogno di presentazioni e che a Velletri parlerà di una storia intima, quella di un uomo che nel leggere un libro classico come “Pinocchio” inizia a sentire la nostalgia del figlio mai avuto. Da questo momento fugace inizia un romanzo di ricordi, nostalgie, echi di libertà e si trasforma da monologo a dialogo, nella direzione della ricerca interiore. “Il giro dell’oca” (edito da Feltrinelli”) ha già ricevuto centinaia di recensioni positive dalla critica letteraria e dal pubblico. Erri De Luca sarà al Teatro Artemisio-Volonté di Velletri lunedì 4 febbraio alle ore 18.30 per l’evento organizzato dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano, ad ingresso libero. Seguiranno il firma-copie e le foto ricordo a cura dell’Associazione Culturale Click!. Appuntamento al Teatro, dunque, per una data imperdibile con…Erri De Luca!

Intervista al cantautore Giuseppe Consoli: "La musica è parte di me sin da bambino"

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Nel nostro giro di interviste al mondo della cultura, abbiamo ascoltato un giovane ma già affermato cantautore veliterno, nativo di Capua. Giuseppe Consoli, fra concerti, esibizioni, lavori con la scuola e programmi radiofonici, si sta facendo bene strada in un mondo difficile da scalare. Ecco cosa ci ha raccontato di sè e della sua carriera artistica e musicale.

di Rocco Della Corte

Giuseppe Consoli, raccontaci del tuo primo approccio con la musica... 

La musica è sempre stata parte di me sin da bambino. Basti pensare che da piccolo preferivo guardare le videocassette del Festival di Sanremo, del Festivalbar o dello Zecchino d'Oro piuttosto che i cartoni animati o i film della Disney. Mi appassionavano anche i cartoni animati, ma non come tutto ciò che riguardasse la musica. Poi in età adolescenziale ho iniziato ad appassionarmi al rock e al cantautorato italiano ed internazionale e ad approcciarmi allo studio della chitarra, il mio strumento principale da più di 10 anni. E' stato solo cinque anni fa che ho iniziato a intraprendere il mio progetto cantautorale: venivo da un'estate travagliata tra amori non corrisposti per i quali ho personalmente sofferto tanto e alcune difficoltà di ambientamento (per fortuna dall'anno successivo risolte con grande soddisfazione) nella mia università (non ero ancora riuscito a reggere il passaggio dal liceo - di cui ho un bellissimo ricordo - all'università), e la musica mi ha salvato più di ogni altra cosa in quel periodo. Ho quindi iniziato a scrivere alcuni testi ricavandone giri di accordi, melodie e potenziali arrangiamenti, e provandoli mi sono reso conto di non aver perso l'intonazione vocale. Da lì mi sono detto: "perché non iniziare una carriera cantautorale?" 

Hai già avuto varie collaborazioni, sia sul territorio di Velletri che fuori, con i giovani del luogo: quali sono le cose che ti hanno dato più soddisfazione nella tua carriera? 

Da diversi anni a questa parte devo dire che mi sono tolto diverse soddisfazioni. Pertanto trovo al momento difficilissimo scegliere. E scegliendo tra i tanti momenti speciali della mia carriera cantautorale che ho particolarmente a cuore, ce ne sono due che probabilmente non scorderò mai: il primo è stato l'inserimento del mio brano "La Sera" (il cui videoclip ha di recente superato le 1.600 visualizzazioni, ed essendo completamente indipendente e al momento senza contratto discografico lo considero un signor risultato) in una raccolta di testi di artisti emergenti partecipanti ad un concorso bandito dalla Scuola Autori di Mogol (che personalmente reputo uno dei più grandi autori dell'intera storia della musica italiana) e la mia seconda esibizione alle Giornate dello Studente del mio ex liceo, il Mancinelli di Velletri, nell'aprile 2017. Ricordo con particolare piacere quest'ultima (in cui presentai in anteprima il brano "Allo sfascio", tratto dal mio ultimo album "Maschere") perché venivo da una vicenda di cyberbullismo di cui fui vittima pochi mesi prima sul gruppo Facebook della scuola. Gli studenti dell'istituto mi hanno mostrato mai come in quell'occasione sostegno e vicinanza accogliendo la mia salita sul palco e la mia esibizione con ovazioni e cori da stadio. Sapevo che sarei stato ben accolto considerando che quasi tutto l'istituto nella succitata vicenda di cyberbullismo si è schierato dalla mia parte, ma non mi aspettavo un'accoglienza così calorosa. Quando quel giorno partirono i cori di "Giuseppe, Giuseppe" tra il pubblico stavo per commuovermi. Quanto alle collaborazioni, parlando di collaborazioni in senso stretto posso citare il fatto che si sono uniti a me nei live il batterista Alessandro Sanna, attualmente proprietario di una scuola di batteria a Velletri, e il bassista Tiziano Chiappi, proveniente da Morena, o quella - per quanto riguarda personaggi più in avanti con l'età - con il poeta e scrittore Gianni Molisina, insieme al quale ho scritto il brano con cui ho partecipato al Festival dei Castelli Romani (anch'esso una grandissima esperienza, e spero di tornare a parteciparvi) intitolato "Felice tu sarai", una poesia scritta in gioventù dallo stesso Molisina che ho deciso di personalizzare adattandola al progetto "Maschere" e a cui ho donato un arrangiamento country rock. Se invece si parla di duetti, per ora non ho mai avuto l'occasione di duettare con particolari artisti, ma a riguardo ho un grande progetto per l'autunno 2019. 

Progetti per il futuro e sogni nel cassetto? 

Stavo parlando nella domanda precedente di un grande progetto per l'autunno 2019 e qui ne parlo più specificamente: un disco di brani inediti cantati tutti in duetto o collaborazione con artisti di Velletri e dintorni per festeggiare il ventennale del mio trasferimento a Velletri (vivo qui dal settembre del 1999). E probabilmente ci sarà anche una collaborazione con un grande nome non proveniente dalla zona ma comunque legato alla città di Velletri: non svelo null'altro. A livello radiofonico, dopo la fine di Storie di ragazzi e ragazze, programma sul mondo dei giovani che conduco da novembre 2018 su Radio Mania in collaborazione con la web TV Telecountrynews, il 14 Febbraio partirà la terza stagione di Operazione Nostalgia Musicale sempre su Radio Mania. Una stagione che si prospetta ricca di sorprese e per la quale ho preparato un grande cast. E per l'ultima puntata sto lavorando ad un colpaccio: non mi sento di svelare i possibili nomi per non rovinare l'effetto sorpresa. I miei sogni nel cassetto? Espandere il progetto "Operazione Nostalgia Musicale" a livello nazionale e, come cantautore, partecipare al Festival di Sanremo. Se trovassi la canzone giusta, non ci penserei due volte a propormi: sono cresciuto con il mito del Festival. 

Che feedback hai ricevuto di fronte ai tuoi primi lavori artistici a livello musicale? 

Mi ha reso particolarmente felice, a livello di risultati e feedback, il fatto che i miei lavori siano apprezzati da un pubblico di tutte le età, dagli adolescenti agli adulti più "avanti" anagraficamente parlando. E' difficile per un artista cercare di farsi apprezzare trasversalmente sia a livello generazionale sia a livello di influenze musicali e generi preferiti, e nel mio piccolo sto riuscendo nell'obiettivo, prendendo ogni risultato, negativo o positivo, come una spinta per andare avanti e continuare a scrivere nuovi pezzi.


Settimanalmente sei una delle voci della radio veliterna: come è nata quest'idea e come la porti avanti, con quale spirito? 

Il mondo della comunicazione mi ha sempre affascinato (infatti una delle mie ambizioni è anche quella di affermarmi in tale campo, per questo motivo mi sto laureando in Comunicazione e Nuovi Media), che si tratti di giornalismo, radio, televisione o altre modalità di comunicazione. Dopo i primi mesi di attività come admin della pagina Facebook a tema musica del passato dagli anni '60 agli anni 2010 Operazione Nostalgia Musicale, inizialmente nata come tributo musicale ad una nota pagina sul calcio anni '80 e '90 che ancora oggi seguo con grande piacere, nacque in me l'idea di proporre un omonimo format in radio. Erano i primi mesi del 2016, periodo in cui pubblicai il mio primo singolo ufficiale intitolato "Dei di plastica". Iniziai a far sentire i miei brani al direttore di Radio Mania Leonardo Di Silvio, con il quale è successivamente nato un forte rapporto di collaborazione e soprattutto di grande amicizia: non smetterò mai di ringraziare Leonardo per le opportunità che mi ha fornito e ancora oggi sta continuando a fornirmi. Dopo alcune interviste per trasmissioni di successo dell'emittente, proposi il format di Operazione Nostalgia Musicale a Leonardo, che accettò subito la proposta. E fu così che nel febbraio 2017 andò in onda la prima puntata di Operazione Nostalgia Musicale. La puntata ebbe un grosso successo di ascolti e lì compresi che l'ingranaggio stava funzionando nel migliore dei modi. In due anni, nel corso della trasmissione, sono riuscito con grande felicità e soddisfazione ad intervistare artisti di fama nazionale che fino a pochi anni prima mi limitavo semplicemente ad ascoltare nella mia camera da semplice "fan". Come Omar Pedrini (uno dei miei miti musicali da sempre soprattutto grazie ai suoi album come membro dei Timoria), Franco Caforio (la batteria dei Litfiba degli anni '90, il loro periodo di maggior popolarità, dei quali conosco i brani letteralmente A MEMORIA), Cristiano Turato (voce dei Nomadi - dei quali ho assistito a due concerti proprio con Turato alla voce - nel periodo tra il 2012 e il 2017), nomi presenti nelle grandi compilation e nelle programmazioni radio della mia infanzia come Daniele Groff, Pago, Davide De Marinis, Mauro Di Maggio e (direttamente dai Dhamm e dai DB Boulevard) Alessio Ventura o persino leggende viventi come Bobby Solo e Guido Maria Ferilli, penna che ha scritto pagine importanti della storia della musica nostrana come "Un amore così grande". Senza dimenticare anche importanti nomi esterni al mondo della musica come lo youtuber e regista Claudio Di Biagio, uno dei pionieri della comunicazione via YouTube, l'attore Edoardo Baietti o il regista del fortunato film "Sconnessi" Christian Marazziti. Operazione Nostalgia Musicale è un progetto che dal 2017 porto avanti anche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attraverso il progetto itinerante dello School Tour: una serie di corsi volti a far conoscere e rivivere la grande musica del passato dagli anni '60 agli anni 2010 alle nuove generazioni, consistenti nell'ascolto di grandi successi del passato di ogni genere ed epoca e, quando si presenta l'occasione, di canto collettivo. Negli scorsi anni il progetto nelle scuole si è circoscritto ai soli Castelli Romani, con tappe di grande successo nei Licei Landi e Mancinelli a Velletri e al Liceo Joyce ad Ariccia. Ma dall'anno scolastico 2018-19 lo School Tour si sta allargando oltre i confini del Lazio: grossi risultati hanno riscosso le due tappe toscane del Liceo Michelangiolo di Firenze (dove 59 studenti hanno partecipato al corso tenutosi in Aula Conferenze) e del Liceo Il Pontormo di Empoli (con una quantità di partecipanti che va da un minimo di 20 a un massimo di 42 nella classe di svolgimento). Il motto del progetto è "La musica unisce", e in questi speciali eventi a contatto con i giovani, abbiamo per l'appunto unito studenti di tutte le età e di tutte le classi nel nome dell'amore per la musica. A proposito di giovani, in autunno è iniziata la collaborazione congiunta con Radio Mania e con la web tv Telecountrynews per un progetto, ideato da me e dal direttore di TCN Filippo Bernoni, intitolato "Storie di ragazzi e ragazze" dedicato al mondo dei giovani, al loro approccio con la vita di tutti i giorni (soprattutto a livello sociale) e per l'appunto, alle loro storie, relative alla loro vita ma anche relative ai loro progetti e alle loro carriere (durante il programma promuoviamo anche importanti realtà locali a contatto con i giovani e artisti emergenti della zona e non). Sono strafelice di come sta andando la mia carriera radiofonica e spero che si continui su questa strada: non voglio fermarmi ai successi raggiunti bensì il mio scopo è quello di fare sempre meglio per ottenere il meglio. 

Se dovessi descriverti, come artista, in un'unica dichiarazione, come riassumeresti la tua esperienza e le tue ambizioni? 

Mi descriverei come un artista versatile dal punto di vista dei generi. Non mi colloco in un genere preciso, seppur i miei pezzi siano principalmente di matrice pop-rock cantautorale. La mia idea di musica è quella di sperimentare per ogni singolo pezzo lo stile ad esso più adatto e quella di spaziare: è vero che mantenersi negli anni sempre sullo stesso stile rende distinguibili, ma alla lunga il rischio di stancare l'ascoltatore persiste. E personalmente, da ascoltatore di musica di quasi tutti i tipi quale sono, ho la tendenza a mettere me stesso e i miei ascoltatori alla prova con pezzi tutti diversi tra loro nel tema, nell'arrangiamento e persino nel genere. E il tutto rimanendo sempre me stesso senza cercare di cambiare per il gusto di piacere a tutti i costi a un pubblico di massa. La mia ambizione? Migliorarmi nel bene e nel male: la vita è un continuo sacrificio con noi stessi. E senza i sacrifici i grandi risultati sperati non arrivano.

Massaggio infantile: il “tocco buono”

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Massaggiare, toccare, sfiorare, accarezzare: azioni che si riconducono nella nostra mente a gesti colmi di amorevole gentilezza, a gesti che solo chi ama e sa rispettare l'altro, solo chi è in grado di ascoltarlo, potrebbe compiere. Ma cos'è il tocco buono? Che cos'è il massaggio infantile?

di Martina Loppa, tecnica psicologa dello sviluppo e dell'educazione, educatrice e insegnante diplomata e certificata A.I.M.I.
“È attraverso la pelle che diventiamo degli esseri in grado di amare, non si impara ad amare sui libri, ma essendo amati" Ashley Montagu. La pelle è l'organo più esteso che l'essere umano possieda: sin dalla vita intrauterina il bambino usa la pelle per poter capire dove si trova. Uno strumento fondamentale per poter comprendere, crescendo, dove inizia lui e dove inizia l'altro. Il massaggio infantile, antica tradizione presente in molti paesi, è uno strumento che permette al nuovo genitore di creare con la neonata un legame di attaccamento buono e sano (come ci insegna John Bowlby, psicologo, medico e psicoanalista britannico), creato sulla base della fiducia e del rispetto, dove la richiesta di permesso esplicita per essere toccati, coccolati e massaggiati fa sì che i confini della pelle, e quindi dell'individuo, vengano riconosciuti e considerati.
Una cura che vede il contenimento e l'holding -il portare in braccio- come un esplicito bisogno primario da soddisfare (concetti fondamentali per Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico). Ed è per questo che l'A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile), promuove corsi per genitori e bambini, organizzati da insegnanti formati e certificati, durante i quali si possono apprendere tecniche che apportano benefici al bambino ed al caregiver (colui che si prende cura del bambino) su un doppio livello. Da un punto di vista fisiologico, il massaggio aiuta a coordinare i movimenti, migliora la capacità di apprendimento, l’integrazione sensoriale e, attraverso la stimolazione tattile, può avere effetti benefici sui dolori della crescita, sui meteorismi e/o coliche dei primi mesi, su fastidi dovuti alla dentizione. Da un punto di vista relazionale ed emotivo, il massaggio permette di creare un legame di attaccamento sicuro, che dona al bambino sicurezza e senso di autostima e autoefficacia che lo accompagnerà per tutta vita. Attraverso il tocco buono, il bambino ha la possibilità di sviluppare empatia, poiché essendo stato ascoltato ed amato, sarà a sua volta un individuo in grado di amare. Toccare dolcemente e con rispetto un bambino, ci permette di entrare in contatto con lui, ci dà la possibilità di poter stabilire un legame sincero e duraturo, poiché è proprio attraverso questa comunicazione non verbale che l'adulto può cominciare ad entrare in sinergia con il bambino: non servono solo parole, solo gestualità eclatanti, ma anche un caldo abbraccio ed un tocco gentile.
La pazienza e l'attenzione nel riconoscere i segnali che il bambino invia, implementando, così, la sua capacità nel sentirsi competente in tutti i suoi ambiti. Un massaggio che possa lasciare nella memoria del nuovo nato la traccia di un'esperienza rispettosa e di calore. È un modo per poter prendersi del tempo e stare insieme, in con-tatto. È l'inizio di un cammino di rispetto e libertà.


Martina Loppa tecnica psicologa dello sviluppo e dell'educazione, educatrice e insegnante diplomata e certificata A.I.M.I. (www.aimionline.it, https://www.facebook.com/eppursimuove.velletri/).   
I corsi vengono si svolgono presso la sede del nostro Centro Eppur si Muove a Velletri, Via IV Novembre, 11.


F&D H2O Velletri, De Vincentiis: “Dobbiamo giocare di squadra, con testa e cuore”

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Al giro di boa l’F&D H2O chiude con un penultimo posto e tre punti di vantaggio sul fanalino di coda Torre del Grifo. Una situazione in parte messa in preventivo dal club del Presidente Perillo, frutto di inesperienza e anche di poca fortuna in alcuni match dove c’è stata la prestazione ma non è arrivato il risultato.

di Rocco Della Corte
Adesso, però, inizia il girone di ritorno e mandata agli archivi la partita contro la SIS Roma si riparte da quel Bogliasco che rappresentò l’avversario all’esordio assoluto in Serie A1. Le veliterne di Di Zazzo sono chiamate ad invertire la rotta sfruttando il calore del pubblico amico e le mura della Piscina Comunale di Anzio. Abbiamo fatto alcune domande a Federica De Vincentiis, attaccante classe 1998, tra le più in forma in questo girone di andata. 

Federica De Vincentiis, è terminato il girone di andata con una sconfitta. Se il ruolino di marcia dell’F&D H2O non può considerarsi soddisfacente, adesso avete preso confidenza con il campionato. Contro il Bogliasco inizia un’altra stagione? 

Sì, sabato inizia “il giro di boa”, vogliamo e dobbiamo affrontare meglio tutte le partite. Dovevamo ancora metabolizzare questo campionato, siamo pronte per affrontarlo con più decisione e con la convinzione di poter fare bene. 

Sabato scorso contro la SIS Roma è arrivata una buona prova, per certi tratti: cosa è mancato per rendere meno evidente il divario tecnico fra le due squadre? 

Sabato scorso abbiamo giocato comunque contro una squadra che ha dimostrato di essere al vertice di questo campionato, vincendo la Coppa Italia. Noi potevamo fare di più, evitando molti errori nel gioco, ma di certo la voglia di fare non è mancata. Adesso arriva il Bogliasco, che è in una posizione di classifica tranquilla. 

Bisognerà dare il massimo per ottenere il risultato, quali sono le insidie di questa partita? 

Il Bogliasco è una squadra che gioca da tanti anni insieme, ha delle buone individualità. Non ci possiamo permettere cali di concentrazione, dobbiamo giocare con “testa e cuore”, e soprattutto di squadra. 

Personalmente, sei soddisfatta delle tue prestazioni individuali in acqua? 

Non ancora, posso dare di più per questa società e questa squadra.

Quanto ha contato l’inesperienza e la gioventù del gruppo in alcune partite importanti? 

Noi sappiamo di essere un gruppo giovane, e che per la maggior parte di noi è il primo anno nella massima categoria, ma ora non conta più. Abbiamo capito di cosa si parla in questo campionato durante il girone di andata. Siamo più coscienti di chi andiamo ad incontrare, non ci sono più giustificazioni. 

Obiettivo salvezza, una domanda scontata: il gruppo è unito? Ci credete? 

Si, il gruppo è unito e ci crediamo. La vogliamo fortemente questa salvezza.
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