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Velletri onora Sant'Antonio Abate

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Come ogni anno l’università dei Mulattieri e Carrettieri di Velletri organizza i Festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate Venerato nell’omonima Chiesa.
I Festeggiamenti avranno inizio il giorno 14 Gennaio con il programma Religioso che prevede Celebrazioni Eucaristiche, una fiaccolata e il favore "falò" in onore di Sant'Antonio. Proseguiranno poi giovedì 17 Gennaio con la Benedizione dello Stendardo che sarà portato in visita nelle case dei fedeli che ne avranno fatto richiesta. Il giorno 19 Gennaio lo stendardo Stendardo visiterà le famiglie e le attività commerciali del Centro Storico, fino ad arrivare a Domenica 20 Gennaio con il programma dei festeggiamenti Civili. Programmazione, quest'ultima, ricca di appuntamenti di rilevante importanza, iniziando con l'ormai storica cavalcata dove lo Stendardo accompagnato dai cavalieri insieme ai gruppi folk e alle bande musicali sfilerà lungo Corso della Repubblica. A conclusione della cavalcata, in Piazza Mazzini assisteremo a all'assegnazione del VII Trofeo Marcella Maggiore al cavallo/cavaliere con la più bella bardatura, all'assegnazione del XVIII Trofeo Adele Nicosanti per il balcone meglio addobbato, all’aggiudicazione dello Stendardo raffigurante Sant’Antonio Abate con asta pubblica. A seguire l'effigie del Santo verrà portata in visita ai malati del nosocomio veliterno Paolo Colombo. Nel pomeriggio lungo Via Metabo si svolgerà la giostra dell’anello per l’aggiudicazione del 45esimo trofeo Remo Strillozzi. A seguire in Piazza San Francesco avverrà la Tradizionale favata di Sant'Antonio e la distribuzione gratuita di ciambellette Velletrane e vino. Dalle 17:30 alle ore 18:30 presso Piazza Mazzini si svolgeranno spettacoli di intrattenimento, per tutta la giornata di Domenica 20 Gennaio presso Piazza caduti sul Lavoro si svolgerà la sesta edizione della sagra "dà polenta e dì zampitti" curata dalla "Sfizzeria" in struttura coperta e riscaldata. Come di consueto sarà presente - sempre su Piazza Caduti del Lavoro - il mercatino dell'antiquariato e per la gioia dei più piccoli anche quest'anno si svolgerà il battesimo della sella con pony (gratuito) per bambini e ragazzi curato dal circolo ippico Equin'ozio. Alle ore 19:00 presso la Chiesa di Sant'Antonio Abate il Vescovo Diocesano S.E Vincenzo Apicella celebrerà la Santa Messa di chiusura dei Festeggiamenti. Dopo la celebrazione eucaristica lo strato del Santo verrà consegnato all'aggiudicatario dell' asta ne terrà cura nella propria abitazione per un anno.



Salute, Arte, Cultura: il centro culturale "Eppur si muove" di Velletri si presenta

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E’ nato a settembre, a Velletri, e si chiama “Eppur si muove”, il Centro Culturale dove Salute, Arte e Cultura convivono con un unico scopo, la conoscenza. La conoscenza di sé, dell'altro e del mondo quale vettore per veicolare benessere, bellezza e qualità della vita. Guardarsi profondamente dentro vuol dire comprendere l’essenza dei propri bisogni, valutare la congruenza di questi in relazione al contesto in cui si vive e soprattutto imparare ad esprimere le proprie peculiarità riappropriandosi del diritto all’autenticità.

di Daniela Di Renzo - psicoterapeuta e cantautrice
La società in cui viviamo richiede costantemente di adeguarsi alla sua funzione primaria, il mantenimento di stabilità, e impone condizioni spesso troppo distanti dalle reali necessità dell’essere umano, oscurando sovente il potenziale e il ruolo principale che lo caratterizza, l’evoluzione. La conoscenza di sé diviene dunque una vera e propria opportunità per costruire benessere sia nell’individuo che nella comunità di appartenenza. Negli ultimi decenni, si è sviluppata sempre di più una morale “tirannica” per la quale ognuno si trova a dover rispondere a modelli socialmente accettati, pena il senso di colpa e di inadeguatezza quando l’adesione a tali modelli viene meno. L’individuo e la collettività sono trascinati da un dinamismo scientifico-tecnico-economico eccessivo, che produce in maniera verticistica la ricerca costante e continua di cose sempre nuove che definiscono in modo stereotipato l’individualità, imprigionandola dentro la gabbia narcisistica che genera inevitabilmente assenza di empatia, individualismo e anestesie emotive. E’ come se non esistessero più fini ultimi da raggiungere in nome di una crescita del potenziale umano, e ci trasciniamo dietro la sensazione di vagare senza meta. Solo nel momento in cui ci troviamo di fronte alla perdita, materiale o affettiva, quando crollano le nostre convinzioni e certezze e perdiamo ciò che amiamo, solo allora sembra sia possibile riscoprire l’importanza della condivisione e della partecipazione per la costruzione di un mondo migliore. Solo in questi momenti ci ritroviamo faccia a faccia con la nostra verità. Ed ecco che la conoscenza diviene lo strumento più efficace per garantire a noi stessi la possibilità di restare in equilibrio con ciò che ci circonda, la natura delle cose e delle persone, la natura del bello. 

LA CONOSCENZA E’ TERAPEUTICA 

In definitiva, il Centro Culturale Eppur si Muove si occupa di questo. Attraverso diversi linguaggi e canali esplorativi quali la psicologia, la filosofia, la letteratura, la musica, il teatro, le arti figurative, promuove una cultura della crescita del potenziale trasformativo umano e sociale, volto al benessere e alla qualità della vita. Il ruolo dei professionisti del Centro è mosso da questa responsabilità, fare in modo che la bellezza, intesa come occasione di sviluppo del benessere, sia al centro della prestazione. Ma per raggiungere un obiettivo così alto non si può prescindere dal lavoro di rete, dalla costruzione di sinergie dentro e fuori il territorio, affinché i risultati possano davvero concretizzarsi, essere incisivi e soddisfacenti. 

LAVORARE IN RETE, LAVORARE TUTTI 

Cerchiamo continuamente di creare nuove collaborazioni con il chiaro tentativo di superare la logica competitiva e settoriale, e su questo obiettivo ci incontriamo con molte realtà. Siamo già in rete con diversi progetti territoriali affini ma l’intenzione è quella di coltivare sempre di più questa prospettiva. La stessa amministrazione comunale ha mostrato fin da subito interesse verso la nostra progettualità ed ha accolto con stima la proposta che portiamo avanti. Diverse le iniziative promosse insieme, la più importante è sicuramente quella realizzata lo scorso novembre presso la Sala Tersicore, “Meglio strega che violata”, dedicata alla prevenzione della violenza di genere. Questo è un tema che ci vede molto coinvolte: attraverso il lavoro psicocorporeo, artistico e culturale promuoviamo costantemente progetti volti alla prevenzione e al superamento del problema. 

E a proposito di rete, stiamo per inaugurare uno sportello dedicato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, sezione distaccata di Velletri. Uno spazio ove è possibile esprimere ed elaborare i timori legati al futuro lavorativo, alla precarietà diffusa, dove si può far crescere la consapevolezza personale, valorizzare le proprie risorse e individuare le linee di azione più appropriate per superare le difficoltà. 

Un altro settore caro a questo progetto è quello della formazione, proprio in questo mese partirà un corso dedicato alla tematica dei Disturbi dell’Apprendimento. Una full immersion esperienziale in cui sarà possibile conoscere le tecniche di supporto alla didattica per bambini che fanno fatica ad apprendere con i comuni standard di lettura, scrittura e calcolo. Nei prossimi mesi daremo avvio alla formazione in Counseling rivolta agli operatori psico-socio-assistenziali e prossimamente partirà un percorso per formare professionisti in grado di promuovere artisti ed eventi, “L’arte di promuovere l’arte”. 

Il Centro, infine, ospita un progetto nato sul territorio castellano cinque anni fa, la Biblioteca Diffusa e Itinerante “Giovanna d’Arco”, convenzionata con il Consorzio SBCR - Sistema Bibliotecario Castelli Romani, un luogo in cui è possibile usufruire dell’intero catalogo delle biblioteche dei Castelli Romani e dove si organizzano eventi culturali tutto l’anno. Il prossimo 20 GENNAIO sarà inaugurato sul territorio veliterno, presso la Casa delle Culture e della Musica, la terza edizione della rassegna di Conferenze/Concerto “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”, che ha visto in questi tre anni numerosi artisti raccontare storie e note dei grandi Maestri della storia della musica. Un’occasione per evidenziare il fil rouge che lega i musicisti contemporanei ai Maestri dai quali hanno tratto ispirazione e insegnamento. Per questa edizione abbiamo il piacere di collaborare con l’Associazione Colle Ionci e con la Fondazione di partecipazione Arte e Cultura FONDARC. 

Per concludere, il Centro Culturale è aperto tutti i giorni tutto il giorno, compatibilmente con le attività in calendario, e vi aspetta insieme a tutti i professionisti che lo animano. Info: Mob. 3917709041 - eppursimuove.velletri@gmail.com 


 Panoramica dei professionisti e delle attività del Centro 















 







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I PROFESSIONISTI 


  • Daniela Di Renzo, Direzione 
  • Monica Locatelli, Coordinamento 
  • Stefania Rastelli, Didattica 
  • Valentina Baldazzi, Counselor, Maestro d'Arte 
  • Barbara Benincasa, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Counselor 
  • Ielena Caracci, Psicoterapeuta, Sessuologa 
  • Simone Cupellaro, Psicoterapeuta 
  • Martina Loppa, Psicologa, Formatrice AIMI 
  • Giorgia Pietrosanti, Neuropsicomotricista 
  • Marco Porziani, Allergologo, Pediatra 
  • Francesca Procaccini, Counselor, Maestro d’Arte 


SALUTE 


  • Consulenza sessuologica 
  • Consulenza nutrizionale, profilo alimentare personalizzato 
  • Counseling individuale e di gruppo 
  • Counseling sulle Soft Skill 
  • Psicoterapia individuale, di gruppo, di coppia, familiare 
  • Psicodiagnosi 
  • Logopedia 
  • Terapia della neuropsicomotricità 
  • Tutoring DSA e BES 
  • Massaggio Infantile 


ARTE 

  • Laboratorio di Drammaterapia 
  • Laboratori di Pittura e Restauro 
  • Laboratorio di Teatro Canzone 
  • Teatro di figura: Burattini, Marionette, Ombre cinesi 


CULTURA 

  • Letteratura e Filosofia raccontata da letterati e filosofi 
  • Laboratori di scrittura creativa 
  • Lettura ad alta voce per bambini e adulti 
  • Rassegna di Conferenze/Concerto 


FORMAZIONE 

  • Tutoring DSA e BES - Sostegno didattico per bisogni specifici 
  • Master Triennale in Counseling Psicomotorio 
  • L'Arte di promuovere l'Arte - Il mestiere di promuovere eventi e artisti

Intervista a Salvatore Ladaga: "Unico mio interesse è il buon governo". Sul futuro della politica veliterna...

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Intervistato dalla nostra Redazione, Salvatore Ladaga fa il punto sul lavoro della Giunta Pocci, sulla politica nazionale e sullo scenario veliterno. In dichiarazioni a trecentosessanta gradi il consigliere comunale veliterno, sempre pungente in fase di Consiglio e attento alle dinamiche interne ed esterne alla maggioranza, dice la sua sul momento politico in atto.

di Chiara Calcagni



Qual è il suo giudizio sul lavoro della giunta di Orlando Pocci nei primi 8 mesi circa, quindi nel periodo in cui è stata in carica del 2018? 

Questa è una fase iniziale, dove ancora non è stato possibile verificare la consistenza del lavoro sul programma specifico Pocci. Sono stati i sei mesi in cui il governo, dopo aver ereditato un’esperienza passata, si è dovuto mettere a lavoro. Esperienza tra l’altro sulla quale eravamo già stati molto critici. Io auspico che dal 2019 si possano mettere in atto tutte quelle prospettive programmate che hanno come protagonisti Orlando Pocci e la sua coalizione. Per questa nuova avventura di governo nella città di Velletri il giudizio è positivo. Mi sembra che ci sia tanta buona volontà, vedo molto attivi e anche molto presenti gli assessori, nonostante la giovane età che per alcuni aspetti ha bisogno di un minimo di rodaggio e assestamento. I presupposti comunque sono buoni e noi già stiamo lavorando per il bilancio del 2019. Speriamo di poter caratterizzare la nostra presenza con iniziative particolari come la realizzazione del parcheggio sotto la Villa Comunale, sbloccare la situazione del San Raffaele che è già stata portata all’attenzione della Regione Lazio. Su questo posso dire che stiamo cercando di trovare una soluzione per far sì che riapra ma siamo in attesa di risposta. Vediamo poi l’argomento rifiuti e la tempestiva presa di posizione rispetto alla buca dei Cinque Archi, siamo preoccupati per il fatto che gli organi sovracomunali possano decidere per noi. Non vorremmo correre rischi. Infine si auspica al governo una gestione più oculata e risparmiatrice laddove ci sono gli sprechi. 

Come ritiene che si stiano svolgendo i lavori nel consiglio comunale? 

In realtà i lavori del Consiglio Comunale ancora non partono, l’atteggiamento dell’opposizione non è positivo. Non si affrontano argomenti ed il fatto che non abbiano argomenti mi fa pensare che si stia governando bene. Il Consiglio per alcuni aspetti mi delude, pensavo che il livello di discussione fosse più elevato ed invece stiamo perdendo tempo a discutere di piccole beghe. Mi auguro che l’opposizione con il 2019 pensi a diventare più costruttiva e di dare una mano per risolvere i problemi della città.

Che cosa ne pensa del governo giallo-verde e come vede la situazione della politica nazionale? 

Prima di tutto io vorrei fare i complimenti a Elisabetta Trenta, Ministro della Repubblica Italiana, soprattutto perché la conosco personalmente. Penso che sia una risorsa importante per la nostra città ma anche una bella immagine per Velletri, è motivo di gioia e di orgoglio. È comunque un governo legittimo supportato da un voto democratico. Sono molto critico però su quelle che sono le promesse tanto osannate nell’ultima fase del 2018 rispetto a quello che poi è stato concretizzato in maniera reale. Ritengo che, come sempre succede, chi deve governare ha il problema di dover fare i conti con i numeri, con le risorse, con i soldi. Oggi abbiamo un vincolo in più, non siamo più l’Italia ma una regione dell’Europa inserita in un sistema dove non si possono minimamente trascurare gli impegni sottoscritti e non possiamo pensare di cambiare governo e bruciare un rapporto con l’Europa. Fuori dall’Europa si sta fuori del sistema e questi bracci di ferro sono frutto dell’inesperienza di chi ci governa. Questo esecutivo deve interpretare un elemento di novità, elemento per il quale la gente lo ha votato, anche perché arrabbiata con i vecchi sistemi. Però sono convinto che i personaggi della classe dirigente se ridimensionassero degli atteggiamenti a volte arroganti e provocatori potrebbero diventare migliori. Io parlo per quello che è meglio per l’Italia: non è un discorso di partito, anzi se il mio partito scendesse notevolmente in termini percentuali ma i problemi si risolvessero io sarei contento ugualmente. 

Quali sono i suoi progetti politici futuri? 

Beh, diciamo che io rappresento il vecchio! Mi continuo a impegnare a Velletri perché sono legato al mio territorio e perché non ho visto grandi novità che mi abbiano dato la certezza di stare tranquillo sul fatto che arrivasse qualcosa di meglio. Non vedo eccellenze sullo scenario politico. Noi abbiamo interesse che la città sia governata da moderati che non esagerino mai, che siano disposti ad ascoltare. Alle Comunali è stata fatta una scelta non perché la sinistra sia meglio, ma perché abbiamo cercato di fare il bene della città.

Solenni festeggiamenti in onore di S. Apollonia a Velletri

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Nella parte medio alta del centro storico di Velletri, lungo l’antica Via Bandina oggi Via Luigi Novelli si trova la graziosa chiesa della Ven. Arciconfraternita della Carità Orazione e Morte eretta dai Padri del Terzo Ordine Regolare di S.Francesco e dedicata a S. Apollonia V.M.

di Alessandro Filippi
Come ogni anno nell’approssimarsi della memoria liturgica della Santa martire patrona dei Dentisti che la Chiesa celebra il 9 Febbraio, i confratelli dell’Arciconfraternita della Carità Orazione e Morte che dal 1816 custodiscono la bella chiesa di Via Novelli mettono in moto la macchina organizzativa per i festeggiamenti in onore della martire egiziana. Quest’anno si è voluto dare al tradizionale appuntamento un taglio diverso e presentarlo alla città in una veste rinnovata dove unita alla parte religiosa si trova anche una parte culturale. Per questo il priore dell’Arciconfraternita Augusto Trivelloni con il consiglio direttivo dell’Arciconfraternita ha approntato un programma di celebrazioni ed eventi che dal 6 al 10 Febbraio 2019 vedrà impegnato l’antico sodalizio. Si inizierà Mercoledì 6 Febbraio con il Solenne Triduo di preparazione presieduto dal MR Padre Pasquale De Ruvo dei Padri Somaschi con il Santo Rosario alle 17.00 e la Santa Messa alle 17.30. Saranno proposti dal Padre Pasquale tre temi di riflessione Testimoniare: "Il sangue dei martiri feconda la Chiesa" - Annunciare: "Quello che ascoltate in segreto annunciatelo dai tetti" Donare: "Fate partecipi gli altri del dono ricevuto". Le celebrazioni saranno animate dal soprano Roberta Polverini con musiche di Verdi – Mozart – Vivaldi – Schumbert – Franch. Sabato 9 Febbraio memoria liturgica di S.Apollonia alle ore 10.30 ci sarà la recita del Santo Rosario con l’esposizione della statua della Santa alle ore 11.00 il Padre Pasquale presiederà la Santa Messa solenne. Nel pomeriggio del 9 Febbraio alle ore 17.30 nella Chiesa di S. Apollonia avrà luogo il concerto della soprano Roberta Polverini dedicato alla santa a seguire presso il Polo Espositivo Juana Romani ci sarà l’inaugurazione della mostra ApuD il vortice dello stare dell’artista Laura Martufi di Cisterna. Domenica 10 Febbraio alle ore 9.15 Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Vincenzo Apicella Vescovo Suburbicario di Velletri – Segni presiederà la Santa Messa solenne.
Ad impreziosire il programma due conferenze: la prima Giovedì 7 Febbraio alle ore 18.30 sempre nella Chiesa di S.Apollonia con la storica dell’arte Dr.ssa Elisa Verrelli che ci parlerà di Antoniazzo Romano e la Madonna della Carità, Venerdì 8 Febbraio sempre a S.Apollonia alle ore 18.30 sarà Guido Giani a parlarci di “Alcune Chiese di Velletri”. La Chiusura dei festeggiamenti è prevista Domenica 10 Febbraio alle ore 18.00 con il concerto in S.Apollonia della Banda Città di Velletri “U.Cavola”. L’invito lo rivolgiamo all’intera cittadinanza ad essere presente per riscoprire una bella pagina della storia di Velletri

Roberto Costantini e l’ultima avventura del Commissario Balistreri: presentato alla Mondadori di Velletri “Da molto lontano”

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Primo appuntamento dell’anno con una delle penne più importanti e apprezzate del giallo italiano: alla Mondadori di Velletri, infatti, è arrivato lo scrittore e docente Roberto Costantini, per presentare il suo ultimo libro “Da molto lontano”.

di Rocco Della Corte
Il giornale “The independent” ha definito il Commissario Balistreri, principale protagonista degli scritti di Costantini, come il più riuscito personaggio del poliziesco moderno. E anche nell’ultima opera dell’autore il particolare poliziotto torna sulla scena, seppur appesantito dall’età e dagli acciacchi. Punto caratteristico dei primi tre libri scritti da Costantini, che hanno dato vita alla “Trilogia del male”, è appunto il concetto di “male”: non un qualcosa di voluto, all’inizio, ma poi diventato spunto di riflessione. “Il male non è quello dei serial killer e basta” – ha raccontato l’autore – “ma quello quotidiano, non protetto neanche dall’educazione. L’omicidio è chiaramente estremo, ma alla base c’è qualcosa di peggio”. Riguardo la sua produzione narrativa, Costantini ha fatto una premessa importante prima di entrare nel vivo del nuovo romanzo: “Il giallo, secondo me, deve essere legato all’attualità. Ad esempio io parlo della disparità tra uomini e donne, che vedo da docente universitario. Le donne hanno voti più alti ma gli uomini vengono assunti di più nelle varie professioni. In ogni caso, quando ho iniziato a scrivere, non più di dieci anni fa, avevo in mente di comporre una storia d’Italia, passata e attuale, da un punto di vista non ufficiale. Poi mi sono reso conto che non avrebbe venduto mai, come disse anche Umberto Eco… appassionato di gialli sin da piccolo, quini, ho deciso di mettere la storia come sfondo di tutti i gialli. Balistreri è l’occhio del lettore”. La storia di “Da molto lontano” è una ripresa di un fatto di cronaca accaduto nel 1990 e poi tornato alla ribalta nel 2018: una soluzione, quella di adottare due piani temporali nella narrazione, molto cara a Costantini e legata proprio alla storia: “Cerco di regalare divertimento e pensiero, oltre che la vicenda stessa, e lo sfondo sociale ha molta importanza per me. Non è detto che debba essere raccontato per forza il Paese nei giallo, ma è un buon veicolo per farlo. L’utilizzo dei diversi piani temporali, con il 1990 che associo ai Mondiali, fa del calcio un’ambientazione dei miei libri. È complicato, infatti, far passare anni in poche pagine. Con l’espediente dei mondiali, che in Italia sono sempre sentiti, si aggiunge emozione, coinvolgimento, e si ovvia a questo ‘problema’ di tipo pratico”. Una figura, quella di Balistreri, molto particolare e costruita con attenzione da Costantini: “Sicuramente è un personaggio controverso, ma non come tanti altri. Ha dieci caratteristiche che lo rendono antipatico, ognuna lo rende antipatico a qualcuno. È misogino, violento, scontroso. Volevo fare un esperimento per vedere se alla fine il suo caratteraccio lo rendesse perdonabile di fronte all’unica vera qualità che ha, cioè quella di non dire bugie. Sicuramente il commissario non empatizza con il pubblico, ma rende ugualmente al lettore la realtà emotiva”.
Come Montalbano o altri poliziotti eroici, anche Balistreri ha un suo concetto di giustizia: “La legge e la giustizia formale sono concetti diversi, in questo Balistreri non è diverso da altri e non è innovativo. Il suo senso della giustizia si scontra con la legge scritta, ma spesso l’assassino non è più cattivo del commissario e di altri personaggi. Ciò sbilancia molto l’economia narrativa. Ognuno di voi può trovarsi nella condizione di far male, come dice un assassino nell’incipit del mio primo romanzo. Con ciò non giustifico il crimine, ma sfumo il confine fra giustizia e legge formale”. In chiusura, prima del firma-copie e delle foto ricordo scattate dal’Associazione Click! e disponibile sulla pagina facebook della Libreria, un cenno al titolo: “Balistreri comincia, da anziano, a guardare la vita da più lontano. Ha un’amnesia retrograda, favorita da fumo e alcol di cui abusa, e tende a non ricordare alcune cose che paradossalmente lo aiutano nelle indagini. Nel 1990 fu alle prese con un rapimento, due scomparse si incrociano e dopo 28 anni di carcere il colpevole viene liberato. Qui inizia il giallo…”. Senza aggiungere altro, si può leggere con attenzione il romanzo dopo la splendida chiacchierata che Roberto Costantini ha intrattenuto con i lettori, molti dei quali al termine della presentazione gli hanno rivolto varie domande. Per la Mondadori Bookstore di Velletri un ottimo inizio di anno, in vista dei prossimi grandi appuntamenti in calendario, fra la libreria veliterna e quella genzanese, a cominciare da Alessandro Vanoli, Luigi Viva, Erri De Luca.

Battesimo del Signore: "Dio mi ha parlato" a cura di don Gaetano Zaralli

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(Lc 3,15–16.21–22).
TESTO
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco [. . . ]»

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»
***

COMMENTO
Poiché il popolo era in attesa…

L’attesa è un momento importante e delicatissimo, perché da una parte indica la tensione che si prova verso qualcosa che da anni si sogna, dall’altra sottintende il rischio di illudersi dinanzi alla prospettiva di un cambiamento che affascina, ma che in realtà non ha futuro.
Giovanni è onesto e non vuole imbrogliare le folle che lo ammirano, le folle che potrebbero seguirlo sulla scia di un battesimo  di penitenza e di una predicazione che fustiga Erode, il tetrarca. Giovanni è onesto, per questo è finito in carcere. Se invece di fare il profeta, si fosse adattato alle situazioni correnti e avesse fatto l’occhiolino al potente che trafficava nel palazzo con Erodiade, moglie del fratello, l’avrebbe fatta franca e avrebbe avuto ugualmente successo presso le folle, senza scomodare il Messia.   

…ma viene colui che è più forte di me…

Con quale criterio si misura la “forza” in base alla quale, poi,  si stabilisce la credibilità di chi vuole dare motivi seri di speranze?
Oggi, per esempio,  si parla di forza mediatica. Infatti, più si appare sui teleschermi, più si ha la faccia giusta per guidare un popolo; più si occupano le prime file nelle grandi assemblee, più si hanno i titoli per condurre le sorti di una comunità. L’apparire è la condizione essenziale per contare qualcosa secondo i parametri della propaganda attuale.
Giovanni è in carcere, ormai, e da lì, secondo la legge naturale che fa marcire sottoterra il seme perché possa portare frutto,  lancia il vero Messia, senza sottrarsi alle responsabilità di essere comunque lui il Precursore.
Il precursore acquista valore e significato non tanto quando dà spallate ad una realtà che sta morendo nella staticità delle tradizioni, ma al tramonto della sua esistenza, quando più nessuno parlerà di lui, quando, accertatosi della sua morte, qualcuno proporrà di fargli un monumento. 
 
"Tu sei il figlio mio, l’amato…”

E se Dio Padre estendesse anche a me, povera creatura, lo stesso atto d’amore che riserva a Cristo Gesù? La fede alla quale mi appello, con fatica talvolta, perché la mia vita abbia un senso, dovrebbe permettermi di ritenere reale la fratellanza con Gesù, perciò reale la paternità amorosa di Dio nei miei confronti.
Ci provo. Chiudo gli occhi, faccio silenzio nella mia testa e mi metto in ascolto:  "Tu sei il figlio mio, l’amato…”. Dio mi ha parlato e nella sua voce ho riconosciuto l’amore per me.





Virtus Velletri: vittoria per l’Under 20 contro Colleferro

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Partita divertente, che non delude le aspettative, quella tra la Virtus e la Pall. Colleferro con risultato in bilico fino all’ultimo minuto. La spunta la Virtus che vince al termine di una vera e propria battaglia. I padroni di casa partono subito determinati, facendo circolare bene palla in attacco, seppur soffrendo la fisicità della squadra ospite a rimbalzo.
Il primo quarto di gioco si conclude 21-17 per Velletri ma la partita sembra fin da subito equilibratissima . Nel secondo quarto Nisti e Odigie mettono maggiormente in difficoltà la difesa veliterna e Colleferro può chiudere il secondo quarto avanti di 2 punti, sfruttando qualche errore di troppo dei padroni di casa nella gestione della palla. Il terzo quarto vede di nuovo la Virtus alzare i ritmi di gioco, concretizzando i vantaggi concessi in transizione con Cirnu e con buone giocate di Acciaioli.
Velletri chiude quindi il terzo quarto avanti nel punteggio: 51-48. Ultimo quarto pieno di colpi di scena: Carturan sale in cattedra per la squadra di casa, ma i giocatori della squadra ospite tornano in campo molto determinati. L’energia di Odigie riporta avanti gli ospiti, allungando anche fino al + 5 a 4 minuti dal termine. I ragazzi della Virtus mantengono la necessaria lucidità e grazie a 2 triple messe a segno in successione da Carturan e da capitan Miele si riportano avanti di 2 lunghezze (61-59) a 2 minuti dalla fine. Coach Pesoli infonde calma e tranquillità nei timeout e Velletri gestisce bene il vantaggio riacquisito con una solida difesa e chiudendo la gara sul 69-66. Bravi tutti i ragazzi scesi in campo per l’impegno e le buone doti tecniche dimostrate. Per tutte le informazioni visitate il nostro sito web www.virtusvelletri.it o i nostri canali social Facebook e Instagram.

Un ricordo del professor Marcello Ilardi da parte di Pierluigi Starace

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Man mano che la distanza di tempo da quel gennaio 2012 aumenta, i tratti ed i colori della figura di Marcello Ilardi si fanno più luminosi, soprattutto nel raffronto ineludibile con figure predominanti nel presente, e quindi il rimpianto più vivo e doloroso.
Eppure, insieme alla traccia dell’esempio che è orientata verso una virile e speranza, mi solleva una realtà concreta: l’istituzione da lui creata e portata avanti continua con immutata generosità ad alimentare le risorse che “Nuova Velletri per il Mali” sta profondendo nella lotta contro la fame su quella prima linea di essa che il Sahel, la “sponda” meridionale dell’oceano di sabbia del Sahara. Lotta di scavo di pozzi a mano, lotta di estrazione dell’acqua a mano, lotta d’innaffiamento continuo per far esprimere alle sabbie apparentemente infeconde il miracolo d’una vegetazione lussureggiante che permette la vita per uomini ed animali. Soprattutto là, dove ogni traccia di vita è vista come un dono divino, di cui ringraziare, benedizioni spontanee salgono dal cuore dei figli del deserto. Ed in questo Marcello Ilardi è ancora vivo, oso immaginare nel modo che avrebbe preferito.

Concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Signina, l'Atelier Acciarito si classifica secondo

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Il 2 Febbraio alle ore 17,00 si terrà presso il Teatro comunale “Luigi Pistilli” di Cori, il convegno organizzato per presentare al pubblico i progetti vincitori del concorso di idee per la riqualificazione di piazza Signina bandito e strutturato dagli assessori all’Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Cori. L’architetto Luca Zecchin ha vinto il Concorso. Al secondo posto si è classificato il progetto dell’architetto Emanuel Acciarito e al terzo quello dell’architetto Giampaolo Carlesi.
Dieci in tutto sono state le proposte pervenute all’ente lepino. La commissione esaminatrice presieduta dall'architetto Pietro Cefaly e composta da Massimo Rosolini - presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Latina, da Giovanni Andrea Pol - presidente dell’Ordine degli Ingegneri, e dal sindaco di Cori Mauro De Lillis ha tenuto conto dei seguenti criteri di valutazione: qualità architettonica e ambientale, qualità funzionale, fattibilità e sostenibilità economica, accuratezza e completezza. “L’alta qualità architettonica della proposta esprime in maniera chiara ed efficace il ripristino dell’unità spaziale dell’area di Porta Signina mediante il disegno unitario della pavimentazione che esalta la quinta urbana esistente” - è la motivazione della commissione per la scelta dell’idea progettuale di Zecchin”. Non da meno è stata la motivazione della commissione per la proposta progettuale dello studio di architettura Atelier Creativo Acciarito, che è arrivata seconda, con una idea di “piazza giardino” ritenuta dalla stessa commissione, una interessante idea se inquadrata all’interno di un più generale sistema di verde urbano. "Nel complesso, siamo molto soddisfatti di questo risultato "– ha dichiarato l’architetto Emanuel Acciarito (architetto cofondatore ACAArchitetti), capo gruppo del team composto da Alessio Acciarito (architetto cofondatore ACAArchitetti), Fernando Bernardi (architetto paesaggista), Riccardo Bernardi (architetto designer) – “Rendere naturale, la vita nello slargo di Piazza Signina è stato il nostro principale obiettivo. Sapere che la nostra idea di “piazza giardino” è stata apprezzata dalla commissione ci riempie di gioia, perché tale corona una idea di sintesi progettuale che abbiamo immaginato essere come un potenziale manifesto, utile per valorizzare con il verde strutturale, la naturale bellezza della città di Cori e di tutto il suo territorio”. Dai tanti messaggi pervenuti sulle pagine social dei componenti del gruppo, questo progetto risulta essere molto apprezzato, tanto è, che molti lo ritengono essere il vero vincitore del concorso. Eleonora Tartara per esempio scrive: “Complimenti a voi, da quello che si evince leggendo i vari commenti, è come se aveste vinto”. Alessandra Battisti Docente del Laboratorio di Sintesi di Progettazione Ambientale e del laboratorio di Progettazione Tecnologica e Ambientale del Dipartimento di Pianificazione, design, tecnologia dell’architettura della Facoltà di Architettura La Sapienza di Roma scrive: “Meritava il primo premio”. E così tanti altri. A tutti coloro che in queste ore stanno inviando messaggi di affetto e stima per il secondo posto ottenuto al concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Signina l’architetto Emanuel Acciarito li ringrazia a nome di tutto il team, facendo però, anche presente, che tutti i componenti dello stesso gruppo rispettano la decisione presa dalla giuria e lo fanno complimentandosi con il primo e il terzo classificato, con i quali non vedono l’ora di confrontarsi per una ulteriore e significativa sintesi progettuale sulla piazza di Cori Alto.

Vjs Velletri, vetta riconquistata: battuto il Nettuno con un gol di Spagnoli

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Nella giornata del dolore per la scomparsa di Gino Ottaviani, storico dirigente rossonero e grande tifoso dei colori della Vjs Velletri, i ragazzi di mister Stefano De Massimi omaggiano con tre punti fondamentali il ricordo di un amico del calcio e dello sport, battendo 1-0 il Nettuno in casa e riagguantando la vetta in virtù del pari patito dal Nuovo Latina Isonzo (0-0 in casa contro Borgo S. Maria).
Per la mancanza di tempi tecnici non si è potuto fare il minuto di raccoglimento in onore di Gino, ma tributargli una vittoria sul campo è il migliore dei riconoscimenti. Partita molto difficile contro il Nettuno, anche se la Vjs Velletri ha da recriminare per aver colpito due legni ed essersi spesso imbattuta nelle grandi parate del portiere avversario. Copione che inizia al 1', quando Tafani dall'interno dell'area tira un bolide che viene respinto in maniera prodigiosa dall'estremo nettunense. Gli ospiti si affacciano dalle parti di Bernardi al 18esimo con un calcio di punizione che però finisce alto. La rete dei rossoneri arriva al 22esimo: cross illuminante di Masella, uscita avventata di Cameli che non trattiene e Spagnoli, in agguato, appoggia di testa in rete. Il gol cambia gli equilibri, ma non succede più nulla fino agli ultimi cinque minuti di gioco della prima frazione, durante i quali la Vjs sfiora a più riprese il raddoppio. Al 38esimo tiro di Spagnoli angolato e potente, rasoterra, e superba risposta del portiere che di tuffo la mette in corner. Dal successivo tiro dalla bandierina è Moscato a tirare ad un metro dalla porta, pallone che sbatte sulla traversa e torna in campo. Ultima emozione al 44esimo, con un contropiede sull'asse Spagnoli-Cassandra, scarico del primo per il secondo che prova a concludere di prima mandando di poco oltre l'incrocio. Si va al riposo con il meritato vantaggio della Vjs Velletri. Nella ripresa non sembra cambiare lo spartito tattico, e dopo sessanta secondi Spagnoli servito da Cassandra va al tiro mandando alto di poco. Al 12esimo il Nettuno rimane in dieci per l'espulsione decretata dall'arbitro ai danni di un giocatore, reo di aver commesso fallo da ultimo uomo.
Decisione apparsa esagerata, e non sarà l'unica. Con l'uomo in più i veliterni provano a spingere sull'acceleratore e Spagnoli su punizione costringe il portiere ad alzare in calcio d'angolo salvando il risultato. Poi è Cassandra show: il numero dieci prima tira ad incrociare da buona posizione, la difesa ospite si salva. Al 22esimo tira dalla distanza costringendo alla respinta di pugno Cameli. Infine, al 24esimo, colpisce la traversa da buona posizione con una conclusione precisa e potente. L'arbitro si ripete al 35esimo con un'espulsione, nella medesima situazione che aveva portato al rosso del Nettuno, ai danni di Masella. Senza voler giudicare l'operato del direttore di gara ci sentiamo di dire che entrambi i falli forse erano sanzionabili con un giallo. La Vjs ha il tempo di sciupare un altro contropiede al 40esimo, prima di rischiare forte nel recupero con un prodigioso salvataggio di Crepaldi sulla linea in una situazione di mischia. Dopo cinque interminabili minuti di recupero finisce con l'1-0 difeso con le unghie e con i denti dalla squadra veliterna. Vittoria sudata ma meritata, ai punti la Vjs avrebbe potuto (e dovuto) chiudere la partita ma i legni e il portiere avversario hanno reso meno amara la sconfitta di un ostico Nettuno, che ha disputato una bella partita pur senza impegnare seriamente Bernardi. Balzo in classifica per la compagine di De Massimi, che torna prima in coabitazione con il Latina Isonzo a quota 35 punti ed è attesa da un agguerrito Atletico Torvajanica (27 punti) nell'ultima giornata del girone di andata in trasferta. 


VJS VELLETRI: Bernardi, Masella, Moscato, Cimini, Bonanni, Simonetti, Crepaldi, Tafani, Spagnoli, Cassandra, Pelliconi. 

Panchina: Morelli, Calcagni, Middei, Spallotta, Quattrocchi, Fanni, Djeghim Hamza, Passaretta, Di Luzio. 

Allenatore: Stefano De Massimi 

NETTUNO: Cameli, Miozzi, De Massimi, Saccucci, Schiavello, Di Fazio, Pasturenzi, Di Pietro, Tatta, Menghini, Allo. 

Panchina: Casaldi, Maggiore, Supino, Giansanti, Andreozzi, Bagialemani, Grimaudo, Frasca. 
Allenatore: Arturo Tontini  

ARBITRO: Gelfusa di Latina 

Marcatori: 22' pt Spagnoli (V)

Ciao Gino, guida i tuoi “gladiatori” con un occhio da lassù sul “Giovanni Scavo”

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Scrivere i “coccodrilli” – termine giornalistico che indica un articolo in omaggio ad un defunto - è sempre un qualcosa di duro da fare, soprattutto per chi fa della penna il suo mestiere. Quando poi la persona che se ne va era ben conosciuta, diventa, oltre che duro, anche molto doloroso.

di Rocco Della Corte
Si affastellano nella mente i ricordi, le nostalgie, gli atti mancati, i sorrisi e le lacrime. In un sabato mattina di gennaio ci ha lasciati Gino Ottaviani, storico dirigente della Vjs Velletri, molto più che un semplice tesserato o un normale accompagnatore. Ha cresciuto centinaia di ragazzi, nel vero senso numerico della parola, con il suo aspetto bonario e con le sue parole rassicuranti, come rassicurante era il timbro di voce. “Ciao Rocco, sono Gino”: le sue telefonate iniziavano tutte così, e poi si snodavano fra domande tecniche, proposte editoriali, resoconti giornalistici sulla sua “Juniores”. Pantaloni della tuta neri, polo bianca con lo scudetto rossonero immancabilmente apposto vicino al cuore, caramelle per la brutta stagione, tè caldo per il freddo, Polase, e, oltre alla cartellina gialla dei numeri per le sostituzioni, il taccuino. Con una bella calligrafia, Gino scriveva le azioni salienti della partita– sostituendosi al mio lavoro –  per poi trasmettermele e vedere premiata la sua fatica il sabato sui giornali cartacei e, negli ultimi tempi, sui portali telematici e su www.vjsvelletri.it. Oltre alla cronaca, poi, era immancabile il commento di “Onig”, uno pseudonimo divenuto celebre anche se “sgamato” praticamente subito dai suoi ragazzi. Il suo, però, non era un sermone tecnico-tattico sulla partita: si vinceva o si perdeva, l’incoraggiamento era sempre lo stesso. Quanti “Forza ragazzi” detti da Gino sulle scale del “Giovanni Scavo B”, all’entrata o all’uscita dal sintetico, nei campi in trasferta, anche con la prima squadra. Cartellina alla mano, Gino, il nonno di tutti, aveva la parola giusta per ogni situazione, era in prima linea a tifare per il mister e per i suoi “gladiatori”, così come li apostrofava nei suoi commenti. “Una Vjs Velletri troppo brutta per essere vera” o “Una meravigliosa Vjs Velletri”: le sconfitte e le vittorie passavano sotto l’occhio vigile e acuto del buon Gino, talvolta un po’ brontolone, certo, ma sempre rispettato e rispettoso del prossimo. Con la scomparsa di Gino Ottaviani se n’è andato un esempio di quella che è l’essenza dello sport, ci ha lasciati un uomo che ha dedicato la propria vita alla Vjs Velletri, al pallone, ai ragazzi, decidendo di spendere tutto se stesso, con i suoi valori, i suoi principi, il suo senso del rispetto, ai giovani. Era un continuo incentivare e auspicare un futuro di giovani, e oggi in tanti - grandi e meno grandi - piangono la sua voce bonaria e i suoi scapaccioni, ma Gino guiderà i suoi “gladiatori”, molti dei quali diventati uomini, e tanti altri ancora impegnati sui campi la domenica, dal cielo: il suo sguardo buono e mite non lascerà mai il “Giovanni Scavo”, anzi sarà più presente che mai, perché Gino il sabato e la domenica doveva sentire il rumore del pallone per stare bene. 

Virtus Velletri: festa con il minibasket alla Polivalente

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Mattinata all’insegna del divertimento e del minbasket alla Polivalente. Domenica 13 Gennaio, infatti, la Virtus ha ospitato in un bel clima amichevole il primo concentramento del “Torneo dei Castelli” di minibasket (categoria Scoiattoli).
Sono scesi in campo oltre ai veliterni, le società della Virtus Ariccia, Virtus Pavona e PGS S.Anna Morena. Le squadre si sono affrontante in un bel quadrangolare con 6 mini tempi a partita e hanno divertito il folto pubblico giunto in Palestra. Prossimo impegno per gli Scoiattoli Gialloblu tra 2 settimane per il secondo concentramento organizzato. Per tutte le informazioni visitate il nostro sito web www.virtusvelletri.it o i nostri canali social Facebook e Instagram.

Aperta nelle campagne tra Velletri e Lariano la nuova e ospitale comunità alloggio per anziani "Villa Vittoria"

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Aperta da domenica 13 gennaio 2019 "Villa Vittoria", una splendida comunità alloggio per anziani autosufficienti e semi-autosufficienti.
Nel cuore della campagna tra Velletri e Lariano troverete una bella casa piena di luce e di colori che offrirà ai suoi ospiti, oltre alla presenza di personale giovane e qualificato, servizi importanti e anche innovativi: assistenza medica di base e specialisica, assistenza infermieristica, fisioterapia, pet terapy (animali), ortoterapia, laboratorio di pasticceria, musicoterapia, serate a tema (gastronomiche, ricreative, cinema etc) aperte anche ai parenti. Spicca la presenza di un laboratorio teatrale. Contatti: Francesca (3515510967) e Davis (3917131710). Si possono visitare anche la pagina facebook @villa.vittoria19 e il sito internet www.villavittoria.org.



"Nuovi materiali e Nanotecnologie: natura del grafene": un nuovo seminario scientifico con Velletri 2030

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Il prossimo Seminario del Ciclo "Le vie della Scienza", intitolato "Nuovi materiali e Nanotecnologie: natura del Grafene" si terrà sabato 19 Gennaio, 2019, come da calendario in Allegato. Le moderne nanotecnologie consentono di modificare le proprietà della materia manipolando su scala nanometrica piccolissimi aggregati di atomi.
Questa possibilità ha aperto una nuova era nella progettazione dei materiali rendendo possibile concepirne di nuovi, i nanomateriali, spesso più efficienti e più adatti alla applicazioni finali per cui sono pensati. Il risultato è che il loro impiego anche in oggetti e strumenti di vita quotidiana è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni aprendo interessanti prospettive di utilizzo in diversi settori scientifici ed industriali. Una classe particolare di nanomateriali che ha suscitato grandissimo interesse è quella dei materiali costituiti da Grafene, un materiale dalle straordinarie proprietà ancora non del tutto comprese ma che ha già trovato ampia diffusione in diversi settori scientifici e tecnologici. Tuttavia il largo utilizzo di questa nuova classe di materiali fuori dai laboratori ha suscitato un timore diffuso per il loro impatto sulla salute e l’ambiente. Numerosi organismi internazionali di controllo hanno avviato campagne sperimentali per determinare i limiti di utilizzo dei nanomateriali. Gli strumenti che si usano per la progettazione delle nanotecnologie sono modelli di simulazione e potenti calcolatori, trattandosi di studiare gli interventi sulla materia a livello atomico e molecolare su scala nanometrica: il nanometro, è un’unità di misura di lunghezza, corrispondente ad un miliardesimo di metro, pari ad un milionesimo di millimetro. In scala nanometrica: un nanometro, un miliardesimo di metro, corrisponde alle dimensioni di una molecola. Il primo riferimento a questa scienza risale al discorso tenuto da Richard Feynman, fisico statunitense, nel 1959, che suggerì un sistema utile a sviluppare la manipolazione diretta di atomi e molecole, il cosiddetto scale-down ovvero progettare una serie di macchine utensili in scala 1:10, per poi utilizzarli per sviluppare e controllare la generazione successiva di utensili, in scala 1:100, e così via. Il termine nanotecnologia fu inventato nel 1986 da Kim Eric Drexler, un ingegnere statunitense, che la definì : “una tecnologia a livello molecolare che ci permetterà di porre ogni atomo dove vogliamo che esso venga posizionato”. Per capire meglio la dimensione del nanometro ecco alcuni esempi: la cruna di un ago è grande un milione di nanometri, un globulo rosso misura circa mille nanometri, un frammento di DNA è lungo pochi nanometri e si consideri che contiene tutte le informazioni necessarie allo sviluppo di un intero organismo vivente. Oggi diverse Università italiane offrono corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Nanotecnologie. Una grande opportunità per i giovani che vogliono catturare il futuro.


"Pandemia spagnola e Grande Guerra 1918-2018, cento anni e cento milioni di morti" alla Sala Tersicore

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Giovedì 24 gennaio alle 17,00 nella Sala Tersicore, si avrà la presentazione del libro di Alessandra Corvi su una delle più gravi pestilenze mai viste: la Spagnola.
Un capitolo ha visto il contributo di Fabio Taddei sui prigionieri austro-ungarici a Velletri che realizzarono l’omonima scalinata nei Giardini di Viale Marconi. Torna protagonista la “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici” che attraversa i Giardini di Viale Marconi a poche settimane dall’apposizione della tabella che ricorda la sua realizzazione ad opera proprio dei militari austro-ungarici prigionieri a Velletri durante la Prima Guerra Mondiale. L’occasione è data dalla presentazione del libro “Pandemia spagnola e grande guerra. 1918-2018. Cento annie cento milioni di morti" di Alessandra Corvi, edito da Sintagma, che si terrà giovedì 24 gennaio alle ore 17,00 nella Sala Tersicore del Palazzo Comunale, con il patrocinio del Comune di Velletri ed in collaborazione con la Libreria Numero 6 di Roberto Zaccagnini. L’Autrice dell’opera, infatti, si è avvalsa della ricerca dell’ex Presidente della Commissione Toponomastica ed ex Consigliere Comunale del Comune di Velletri, Fabio Taddei, che è anche co-organizzatore e moderatore dell’incontro, per la presentazione di questo libro che tratta di un pezzo della nostra storia locale ed internazionale poco conosciuta, ovvero l’impiego nei lavori stradali e ferroviari di prigionieri di guerra in condizioni di vita precarie. Il libro e la sua presentazione vogliono testimoniare non solo il centenario del termine della Prima Guerra Mondiale, ma anche una delle più gravi pestilenze mai viste nel mondo e nel nostro territorio: la Spagnola. Se la guerra aveva stroncato milioni di vite, la Spagnola non fu da meno. Si stima che nel mondo abbiano perso la vita per causa sua oltre 48 milioni di persone. Ogni città d’Italia ha il suo monumento ai Caduti, dimostrando che da ogni centro abitato del Paese qualcuno è partito per quel fronte lontano. Se ci fosse un monumento ai Caduti dell’influenza Spagnola, accadrebbe la stessa cosa. Anche nella nostra città. Il libro di Corvi prende spunto dai ricordi appuntati dalla nonna in un diario. La lettura della cronaca di una bambina suona come un drammatico bollettino di guerra le cui vittime, quasi quotidiane, sono compagni di gioco, giovani, anziani colpiti dal morbo che la censura bellica non voleva fosse reso noto. Dalle pagine del libro emerge inoltre la difficile condizione femminile di quegli anni e come le donne, spesso vedove di guerra, ebbero un ruolo da protagoniste nelle rivolte per il riconoscimento dei diritti assistenziali. Nella presentazione di giovedì 24 gennaio alle ore 17,00 nella Sala Tersicore del Comune di Velletri interverranno l’autrice Alessandra Corvi, il Sindaco Orlando Pocci, il Presidente del Consiglio Comunale di Sermoneta Antonio Scarsella, il direttore dell’editrice Sintagma MAURO NASI, modererà l’incontro l’ex Consigliere Comunale Fabio Taddei.

Grande partecipazione alla Prima edizione del Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti

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Andare dove gli altri mi dicevano di non andare, andare avanti quando tutti mi dicevano di fermarmi, lasciare la strada sicura, fare quello che a molti spaventa, osare con passione. Grande partecipazione alla Prima edizione del Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti, i tre giorni di appuntamenti hanno infatti registrato oltre 2 mila presenze, ed hanno riunito, appassionati di tecnologia, artigiani digitali, scuole, universitari, educatori, i centri di ricerca, artisti, gli studenti, imprenditori e curiosi.


di Eugenia Belvedere
L'Isa Festival è nato con l'intento di far conoscere realtà diverse ma tutte unite da un filo conduttore, il metodo. Scoperte, progetti, ricerche, opere artistiche sono importanti non solo perchè realizzate ma anche per come sono state realizzate. E su questo tema hanno portato la loro esperienza personaggi come il medico ricercatore Laura Soucek, l'artista Alvaanq, il fisico Alessia Mattacchioni, lo scenografo Gaetano Castelli e molti altri. Tutti accumunati dalla passione per la ricerca e l'innovazione. Altro filo conduttore è stata l'appartenenza, sia per nascita sia per adozione alla città di Velletri. Molti dei professionisti intervenuti vantano infatti numerosi legami con la nostra città. I tantissimi visitatori del Festival hanno così assistito al racconto di come sia stata creata una galleria d’arte orbitante nello spazio grazie a Paolo Monti, Roberto Somma e Roberto Azzolini. Il fisico Alessia Mattacchioni ha emozionato la sala con il progetto artistico portato avanti all’interno dei laboratori del Cern. Un Auditorium pieno e appassionato ha applaudito Laura Soucek in collegamento dalla Spagna. Il professore Mario Federico Rolfo e il ricercatore Maurizio Gatta, nel corso di scavi a Cisterna di Latina, hanno portato alla luce resti risalenti ai tempi di Neanderthal tra gli altri, rinoceronti e iene. Martina Tesei ha dimostrato l’importanza dei droni per la sicurezza ambientale mentre Francesca Calenne, insieme ai giovani ideatori di GDvERSE, ha posto l’attenzione sull’importanza di luoghi che fungano da incubatori di idee come Lazio Innova. Il fisico Diego Taglioni ha entusiasmato i ragazzi delle scuole superiori spiegando i big data e l’intelligenza artificiale. Luca Borro ha portato la testimonianza di un intervento effettuato grazie alle sue Stampe in 3D. Il Crea di Velletri ha portato la testimonianza di un nuovo metodo di lavoro che permette di utilizzare anche i sottoprodotti del vino per realizzare nuove categorie commerciali. Lucio Allegretti e Matteo Pallocca hanno portato le loro testimonianze rispettivamente dal mondo della ricerca a da quello della bioinformatica. Ilaria Di Tullio e Ilenia Masi hanno raccontato, ai presenti, le difficoltà che le donne, ancora oggi, possono incontrare nel loro cammino.
I docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma- sede di Velletri hanno entusiasmato i ragazzi con le infinite possibilità che l’arte offre a chi ne vuole fare una carriera lavorativa. Lucio Argano, per sette anni direttore del Festival del Cinema di Roma ha raccontato la genesi di un progetto culturale. Sergio Gotti, insieme a Silvia Sfregola Romani, ha portato al pubblico presente in Auditorium, il racconto di come da un materiale povero, come il cartone, sia riuscito a far emergere il Caso e il Silenzio, temi della sua mostra. Il giovane creativo Alvaanq ha testimoniato come, con metodo e fantasia, i grandi sogni, possano realizzarsi anche partendo da una stanza a Velletri. Il progettista Federico Ognibene e l’ingegner Marco Frascarolo hanno ‘narrato’ la luce, raccontando i numerosi progetti di illuminazione che hanno realizzato, tra cui quello alla Basilica di San Francesco d’Assisi. Gaetano Castelli, scenografo di diciotto edizioni del Festival di Sanremo, ha raccontato attraverso i suoi lavori, decenni di cultura e storia della televisione italiana. Il festival ha viaggiato su tre diversi binari offendo differenti esperienze in base all'età dei partecipanti agli eventi. Per gli alunni dei Licei, dell'Istituto Tecnico Agrario, Istituto Tecnico Geometri e dell'Istituto Tecnico Informatico il nodo centrale degli interventi era l'orientamento. Oltre quindi ad assistere ai convegni in cui i relatori hanno raccontato le loro esperienze ed illustrato le materie scientifiche alla base delle loro carriere, gli studenti hanno potuto conoscere e conversare con fisici, bioinformatici, ingegneri, progettisti, astrofici ed artisti prendendo spunto per una possibili e futura carriera universitaria.
Per i più giovani invece, grazie alla presenza dei laboratori esperienziali di Fare-Edutainment, è stato possibile uscire dalle aule scolastiche e avvicinarsi alla scienza e all'arte con esperimenti pratici. Nel corso dei pomeriggi dei tre giorni del Festival invece i visitatori dell'Isa Festival hanno potuto assistere alle numerose conferenze tematiche. Tre i momenti espostivi presenti all'interno degli spazi della Casa delle Culture e della Musica di Velletri. Il Maestro Sergio Gotti con la sua mostra Caos e Silenzio, il Maestro Paolo Monti con le sue video installazioni e la mostra fotografica di Federico Ognibene, una mostra che raccontato un percorso lungo 50 anni di progetti di light design. Realizzato grazie ai fondi della Regione Lazio, e fortemente voluto dall'assessore alla Cultura del Comune di Velletri, Romina Trenta, il Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti è nato anche con l'intento di produrre valore, ovvero ha visto la cooperazione tra attori del territorio, unitosi per valorizzare le esperienze e le risorse presenti, portare alla luce i buoni progetti ed attirare un turismo consapevole. Diverse realtà che si sono incontrate per presentare i propri progetti e condividere le proprie conoscenze e scoperte. Per l’assessore Romina Trenta un valore di un festival si quantifica: “Nell’interesse che genera e nelle contaminazioni che va a intercettare. Tutti gli appuntamenti hanno generato curiosità ed hanno permesso a le moltissime persone intervenute di scoprire qualcosa di nuovo.” 


LE DICHIARAZIONI 

Gian Paolo Manzella, Assessore Regione Lazio con deleghe allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, "Lazio Creativo" e Innovazione:“Noi viviamo in una Regione, il Lazio, che vanta numerose imprese innovative. Basti pensare che grazie a queste imprese riusciamo a coprire tutta la filiera dello Spazio, dalla costruzione dei componenti necessari per costruire la stazione orbitante, al lancio in orbita fino al reperimento dei dati che arrivano dall'Universo. Siamo inoltre una grande Regione dell'arte. Il mio compito come amministratore regionale è, quindi, valorizzare tutto questo, recependo il grande compito della politica moderna: andare a scovare le grandi professioni che esaltino il nostro patrimonio. Siamo la Regione che investe di più, anche grazie ai Fondi Europei. Sentiamo spesso una critica su questo, per questo mi fa piacere dirlo proprio qui, ad un festival nato grazie ai finanziamenti pubblici all'interno di una struttura, l'ex convento del Carmine, recuperato grazie ai Fondi Europi. Un luogo, questo, che fonde antico e moderno insieme anche nel recupero, portando quindi già nella sua struttura quelle idee di innovazione che sono alla base di questo Festival. Mi sento, quindi, di assicurare, con Daniele (Ognibene n.d.r.) che diventi un appuntamento fisso.” 

Daniele Ognibene, Consigliere Regione Lazio, Vice Presidente della Commissione Agricoltura, ambiente: “L'Isa Festival, così come eventi simili, servono per guardare fuori dai nostri confini . Velletri può fare tanto nel campo delle innovazioni e dell'arte, basta guardare alla Casa delle Culture e della Musica, è stata recuperata questa struttura grazie a moderne tecniche e successivamente, con questo Festival è stata riempita di contenuti di alta qualità”. 


Orlando Pocci, Sindaco Comune di Velletri:“Voglio evidenziare l'importanza di un festival divulgativo come l'Isa per i giovani. In uno spazio come il Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti possono ascoltare, fare domande e avere i primi contatti con scienziati, ricercatori, artisti, divulgatori e capire come orientarsi nella scelta dell'indirizzo di studi da intraprendere all'Università. Per i più giovani, grazie ai laboratori esperienziali, il Festival è stato utile per vivere diversi attività legate alla scienza e all'arte, fuori da un'aula scolastica ed ha permesso loro di toccare con mano diversi ambiti. Ma questo appuntamento ha avuto il pregio di essere trasversale e di interessare ogni fascia d’età ” 

Romina Trenta, Assessore alla Cultura Comune di Velletri:“Quando scegliamo un metodo e lo portiamo avanti con passione abbiamo già raggiunto un risultato. Con il tema di questo Festival, il metodo appunto, abbiamo cercato di evidenziare l'importanza della cultura che comprende la scienza e l'innovazione e come si sviluppano nei vari ambiti, anche artistici. Ma la ricerca non può, ovviamente, restare fine a se stessa, per questo è fondamentale divulgare, da qui è nata l'idea del Festival. Vorrei ringraziare tutta la macchina amministrativa del Comune di Velletri, il mio assessorato, il presidente della Commissione Cultura Giorgio Zaccagnini, i tecnici e le tutte le persone che ci hanno permesso di realizzare questo evento. Grazie a tutti, vi diamo appuntamento al 2020!” 

Giorgio Zaccagnini, Presidente Commissione Cultura Comune di Velletri: “Quella del Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti è stata innanzitutto una sfida a viso aperto alla superficialità e all'improvvisazione che sembrano invadere la nostra quotidianità. In questi tre giorni abbiamo voluto dimostrare che i risultati gli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge hanno bisogno di poggiare saldamente su un metodo di lavoro per essere raggiunti. Questa è la premessa intorno alla quale abbiamo costruito il Festival. Il grosso lo hanno fatto i ricercatori, gli scienziati, gli artisti, gli imprenditori e gli studenti che hanno voluto condividere i loro progetti, i loro studi, le loro ambizioni, le loro esperienze di vita. Tutti o quasi legati in qualche modo a Velletri, l'altro elemento caratterizzante di questo festival e forse anche il più romantico. Ringrazio pubblicamente l'assessore alla Cultura Romina Trenta e la struttura comunale. L'idea è quella di inserire il festival tra gli eventi che la città offre annualmente, con l'ambizione di renderlo un appuntamento qualificante del territorio. E la partecipazione a questi tre giorni ricchi di appuntamenti è un segnale entusiasmante e tutt'altro che scontato. Quando decidi di sperimentare nuove forme di coinvolgimento infatti ti assumi il rischio che accompagna ogni novità, ma questo Festival è stata l'ulteriore conferma del fermento culturale che si respira a Velletri e che l'assessorato alle Politiche Culturali sta cercando di esaltare e favorire, con appuntamenti di qualità che permettono la crescita collettiva della città.”

Caso Cervia, il ministro Elisabetta Trenta domani consegnerà l'euro simbolico alla famiglia di Davide

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Così il Ministro della Difesa, la veliterna Elisabetta Trenta: “Bisogna riconoscere gli errori dello Stato verso una famiglia che merita rispetto e verità”. Riceviamo e pubblichiamo.

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, incontrerà domani i familiari di Davide Cervia, sergente esperto di guerra elettronica, scomparso misteriosamente a Velletri 28 anni fa. La magistratura ha accertato che si trattò di un rapimento e ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire i familiari per "avere violato il loro diritto alla verità". Una condanna simbolica al pagamento di un euro, che il precedente governo aveva impugnato. Il ministro Trenta ha disposto di non dar seguito a quel ricorso e di "riconoscere gli errori dello Stato, verso una famiglia che merita rispetto e verità", come ha dichiarato. Domani il Ministro consegnerà simbolicamente alla famiglia un euro, per dare esecuzione alla sentenza e rendere giustizia a Davide. L’incontro avrà luogo presso la sede del Ministero della Difesa, Palazzo Baracchini, in via XX settembre 8, alle ore 16:30. 

Oggi pomeriggio incontro per conoscere l'oriente insieme a Pannikkar

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Mercoledì, prima della solita cena di "I Mercoledì di ChaiQi", il centro propone un dialogo - scoperta, intorno al pensiero di Raimon Panikkar, filosofo, teologo, presbitero e scrittore spagnolo, di cultura indiana e catalana.
Pannikkar è stato una guida spirituale del XX secolo e innovatore del pensiero, teorizzatore e testimone del dialogo interculturale e dell'incontro tra le religioni. Sacerdote cattolico, autore di più di sessanta libri e di diverse centinaia di articoli su religioni comparate e dialogo interreligioso. Docente, guru e mistico. E chi desidera fermerci a cena con noi, deve solo portare qualcosa da mangiare che poi condivideremo tra i presenti. Vi aspettiamo.

"Porti senza nome" domenica 20 gennaio in Auditorium con Michele Ascolese

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“Per chi ti ha toccato il corpo con la mente” - 3^ edizione: torna la rassegna di conferenze/concerto che ha visto numerosi artisti raccontare storie e note dei grandi Maestri della storia della musica.
Un’occasione per evidenziare il fil rouge che lega i musicisti contemporanei ai Maestri dai quali hanno tratto ispirazione e insegnamento. Ad inaugurare la terza edizione della rassegna sarà il grande Michele Ascolese, chitarrista eclettico che vanta collaborazioni prestigiose fin dagli inizi della sua lunga carriera. E' il suo navigare a vista che caratterizza il cammino che ha sempre portato avanti insieme alla sua musica. Presente sui palchi insieme a De André dal tour de Le Nuvole (1991) fino all’ultimo tour del 1997/98 Anime Salve, Michele Ascolese ha collaborato come session man con Ornella Vanoni, Gino Paoli, PFM, Sergio Caputo, Roberto Vecchioni, Fabio Concato, Eduardo De Crescenzo, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio fino al recentissimo spettacolo con Edoardo De Angelis. Saliranno a bordo insieme a lui Denis Negroponte (fisarmonica) e Raul Cuervo Scebba (percussioni). In occasione dell’apertura di questa terza edizione, ospiteremo l’autrice de “La memoria dell’acqua” Francesca Caprioli. Anche il suo è un viaggio senza porto, è ricerca, è costruzione continua e in divenire, è il racconto reale o immaginario del viaggio che ci vede tutti sulla stessa nave. "La memoria dell'acqua"è il frutto di un progetto che l'autrice porta avanti da quasi un decennio, Fabrica, che testimonia la connessione, l'amore e lo scambio che si creano dall'incontro tra letteratura e musica.

Festa FISAR nella Capitale, consegnati Diplomi e Tastevin a più di 70 neo sommelier di Roma, Velletri e Marino

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La festa durante la due giorni romana per l’insediamento del nuovo Consiglio Nazionale della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori Grande festa sabato 12 gennaio per la Fisar Roma e Castelli Romani, nella Tenuta di Fiorano si è svolta la cena di gala per la consegna dei diplomi degli ultimi corsi di formazione per sommelier conclusi a fine anno.


di Fabio Ciarla
Oltre 70 i nuovi professionisti del vino che hanno ricevuto la pergamena e soprattutto il simbolo del sommelier, il Tastevin, direttamente dal Presidente Nazionale Luigi Terzago e alla presenza del Consiglio Nazionale. Il 12 e 13 gennaio infatti si è tenuta anche la seduta di insediamento dei nuovi organi direttivi della FISAR, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori ha scelto Roma come sede simbolica per l’inizio di un percorso di avvicinamento alle 60 Delegazioni territoriali sparse in Italia.
La serata di sabato 12 ha quindi riunito i nuovi arrivati nella Federazione e i vertici nazionali, una cena da oltre 150 ospiti che è servita anche per fare un piccolo quadro delle eccellenze enogastronomiche del Lazio, grazie alla cucina (in trasferta) del ristorante “La Parolina” di Trevinano della chef Iside De Cesare, 1 stella Michelin, e ai vini della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, presente alla cena insieme ad altri due produttori, Marco Carpineti di Cori e Fabrizio Santarelli (Castel De Paolis) di Grottaferrata, chiamati anche loro a raccontare il meglio della produzione enologica laziale. Un appuntamento che ha rinsaldato il rapporto tra Delegazione di Roma e Castelli Romani, guidata dallo scorso aprile da Angela Maglione e giunta ormai al 25° anno di attività, e la FISAR Nazionale.
Una spinta che non mancherà di stimolare il lavoro sulla Capitale e nei territori limitrofi, dove sono ripartiti altri quattro corsi di primo livello - con oltre 150 iscritti -, e altri tre sono in programmazione con partenze tra febbraio e marzo. A settembre prossimo è invece già previsto il nuovo corso di Marino, sempre nel Salotto del Vino della storica cantina cooperativa Gotto d’Oro, che ha intravisto nella collaborazione con i sommelier FISAR un passaggio importante del proprio percorso di crescita. Durante la serata del 12 gennaio si sono tenuti anche altri due momenti importanti, il primo ha visto la consegna di una targa da parte del Consiglio Nazionale al Delegato storico e fondatore della sede di Roma Filippo Terenzi, mentre il secondo ha avviato il nuovo percorso di affiliazione con la consegna della targa di “Locale Associato FISAR” all’Hotel Lido Garda di Anzio. Una serata ricca di spunti: “Si è voluto partire da Roma per la prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale – ha chiarito il Presidente Luigi Terzago - proprio perché è la Capitale ed è anche il centro geografico italiano, avremo l’opportunità poi di andare anche in altri territori ed è già programmato un percorso che ci vedrà nelle Marche, in Toscana e in Veneto per raggiungere poi tutte le regioni italiane.
Roma non poteva che essere l’inizio di questo nuovo percorso di Fisar Nazionale per essere vicina ai soci e alle Delegazioni”. “Siamo felici per la riuscita di un appuntamento così importante – ha commentato in conclusione la Delegata di Roma e Castelli Romani Angela Maglione -, Roma e il Lazio sono stati messi al centro della sommellerie italiana grazie alla presenza del Consiglio Nazionale FISAR, che ringrazio ancora per il segnale di vicinanza al territorio e soprattutto ai singoli soci. La scelta, simbolica ma anche stimolante, di iniziare proprio dalla Capitale ci spinge a impegnarci ancora di più con i corsi di formazione e gli eventi, un obiettivo che vogliamo raggiungere continuando a lavorare come in una grande squadra composta sì di un Delegato e di un Consiglio di Delegazione, ma che si regge su direttori di corso, sommelier attivi, relatori e soprattutto sui soci”.
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