Finisce un 2018 ricco di attività culturali all'ex Convento del Carmine e al Teatro Artemisio-Volonté. Per conoscere meglio le novità del prossimo anno, abbiamo intervistato il Direttore Artistico della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, Maestro Claudio Maria Micheli, che traccia un bilancio delle attività svolte e svela alcuni progetti per il 2019...
di Rocco Della Corte
Maestro Claudio Maria Micheli, fra pochi giorni finisce il 2018. La Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, da te diretta, ha portato a termine un nuovo anno di attività nei due poli gestiti, la Casa delle Culture e il Teatro Artemisio-Volonté. Qual è il bilancio globale del lavoro svolto in questo lungo anno e quali sono gli obiettivi che ti poni per quello nuovo?
La Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri in questi primissimi anni di attività ha dimostrato, con il suo intenso e continuo lavoro, di attrarre a sé molte realtà culturali ed artistiche del territorio e non solo, individuando e collaborando con le stesse rimettendo al centro dell’interesse cittadino discipline come il teatro, la musica, le arti letterarie, le arti visive, cercando di recuperare quei valori di critica formativa e coinvolgendo il più possibile anche il mondo dei giovani ed i loro interessi. L’obiettivo per il 2019 è sicuramente quello ampliare la platea dei fruitori portando all’attenzione altre discipline: infatti oltre alla “Campaniliana”, a “Velletri Libris”, al Coro dei Ragazzi “Fondarcanto”, alla Stagione di prosa del Teatro Artemisio, alla Stagione concertistica, all’Estate nel Chiostro, ai Corso di recitazione, tutte rassegne ed eventi che sono già arrivati alla loro seconda annualità, partiranno anche le prime edizioni di eventi come il concorso “Gastronomicando, Cucina delle tipicità Enogastronomiche del Lazio” – rivolto ai giovani chef del Lazio tra i 18 e i 25 anni in collaborazione con ANCI Lazio, Istituto Alberghiero di Velletri, Comune di Velletri, affiancato ad una esposizione di prodotti gastronomici regionali. Avremo poi il “Festival della Donna”, una tre giorni di incontri, spettacoli, proiezioni, dibattiti, concerti, premi, in occasione della Festa della Donna in collaborazione con l’Associazione Evento Donna, rassegna che ha come finalità la promozione del tema dell’empowerment femminile, attraverso iniziative di solidarietà, impegno civile, sociale, culturale e scientifico. Si svolgerà poi la rassegna “Le SEI Corde”, Seminari, concerti e master class di chitarra acustica e classica, con artisti italiani, europei e di oltreoceano, in collaborazione con l’Acoustic Guitar Meeting di Cremona. Collegata alla “Campaniliana” faremo “ARTeatro “Umorista sarà lei…”, la prima stagione di Teatro umoristico collegata alla Campaniliana che si svolgerà al Teatro Artemisio, e poi una nuova formazione del FondarCanto dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 24 anni del in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Velletri.
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Una programmazione ricca, ma qual è la risposta della cittadinanza, anche paragonandola al 2017 e agli albori della nascita della Fondazione?
La risposta c’è e speriamo continui ad esserci e aumenti. La Fondazione continuerà ad offrire alla città anche eventi singoli quali concerti, spettacoli teatrali, convegni, collaborazioni con artisti, professionisti e con gli Istituti scolastici. Proprio in questi giorni si sta svolgendo nella Sala degli affreschi la mostra “Caos e Silenzio” del maestro Sergio Gotti, una eccellenza e vanto per la nostra città al quale ho chiesto personalmente, come ad altri artisti, una sua fattiva collaborazione e presenza nella Casa delle Culture, e da lì è nata l’idea di esporre in prima assoluta questo capolavoro della cui natura ora non svelo nulla ma che invito tutti ad andare a vedere, ma solo fino al 12 gennaio perché poi partirà, già richiesto, per altri lidi. La Fondazione, anche se giovane, si è fortemente radicata nel tessuto sociale e culturale della città di Velletri, esprimendo un grande senso di apertura e di ascolto verso coloro che esprimono voglia di cambiamento e di idee, concedendo spazi e visibilità ad artisti del territorio e non, facendo conoscere ancor di più, e se mai ce ne fosse ancora bisogno, le potenzialità della Casa delle Culture e della Musica.
Parlando più nello specifico dei poli culturali che hai l’onore di dirigere, la Casa delle Culture è diventato un simbolo della cultura a trecentosessanta gradi: libri, musica, concerti, mostre, convegni e tante altre realtà nazionali, come l’Accademia, che rendono ancor più prestigiosa la splendida location. Che aria si respira all’ex Convento del Carmine?
Questo luogo è diventato ormai un vero polo culturale ed artistico ricco di frequentazioni sia di studenti, grazie anche alla Biblioteca comunale e all’Accademia di Belle Arti situate al secondo piano dello stabile, che da artisti di ogni genere e da persone che amano la cultura e le arti. Gli incontri che avvengono ormai regolarmente tra ragazzi, studiosi, professori, musicisti, pittori, scrittori rende questo posto veramente unico nel territorio, una location che ci invidiano in molti e che tutti i Comuni limitrofi vorrebbero avere, diventando giorno dopo giorno una vera agorà, uno spazio ritagliato nella città dove le idee e il disquisire sugli argomenti messi in campo fanno il resto.
In tutto questo, quale è secondo te il merito della Fondazione?
I risultati ottenuti dalla Fondazione hanno senza alcun dubbio destato interesse, curiosità e partecipazione attiva da parte della cittadinanza e, soprattutto, sono stati e sono motivo di stimolo e di continuo dialogo costruttivo tra vecchie e nuove generazioni. Al di là del singolo evento, concorso o rassegna, lo scopo dalla Fondazione sarà sempre quello di rappresentare un punto di ripartenza culturale e un laboratorio di idee e di progetti interdisciplinari da mettere in opera ed aperti a tutti. Ad oggi possiamo essere pienamente soddisfatti sia dei numeri che della qualità espressa. La comunità tutta riconosce pienamente la Fondazione quale punto cardine della cultura per la città, sul quale può contare e del quale attualmente non si può fare a meno. Si riconosca il merito di aver dato un impulso non indifferente ad altre realtà artistiche assopite e poco fiduciose sull’andamento culturale della città che la Fondazione ha trovato dietro di sé e che ha fortemente rinvigorito. Senza ombra di dubbio il lavoro svolto ha permesso che tutto questo potesse accadere e realizzarsi creando delle basi solide e delle certezze sulle quali oggi si può costruire un modus di pensare e di rapportarsi con l’arte ed il mondo culturale con più consapevolezza e slancio, respirando sapere e confrontandosi con addetti ai lavori che possono guidare la fantasia dei giovani, o anche solo dei curiosi, che vogliono avvicinarsi a queste discipline.
Intanto è partita la stagione teatrale dell’Artemisio-Volonté. Come lo scorso anno, anche il 2018-2019 offre al pubblico un cartellone di tutto rispetto e sono già arrivati due sold out, con Amanda Sandrelli ed Ascanio Celestini. Bilancio?
L'altro gioiello di famiglia, il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté, sta pian piano ritornando alla vita sociale con le stagioni teatrali alle quali partecipano compagnie e attori di fama nazionale e tutto questo grazie ad un grande sforzo economico che la Fondazione ha messo in campo, credendo fermamente che la storia di questo teatro, ritornato a vivere dopo un lungo silenzio, vada onorata e protetta. La sua struttura, grazie ad alcune modifiche e correzioni che si stanno apportando sta tornando ad offrire ospitalità, comodità ed una importante strumentazione tecnica che altri teatri non hanno. Tutto questo con il prezioso aiuto dell’amministrazione comunale e grazie all’ascolto ottenuto tramite un dialogo ed un confronto continuo con gli ultimi due Sindaci della nostra città, sicuramente stressati ed incalzati dal sottoscritto per le migliorie da fare su questa struttura, i cui risultati oggi sono però sotto gli occhi di tutti. Un lavoro lungo ma iniziato col piede giusto… se penso che in un passato non molto remoto qualcuno voleva diventasse un bel parcheggio o un grande supermarket mi vengono i brividi…quando invece ho avuto l’onore di alzare la bacchetta per dirigere i Carmina Burana di Orff, nel giorno della sua nuova inaugurazione, l’emozione era alle stelle. Ogni tanto le cose belle accadono, basta crederci.
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Non resta che ascoltare gli auguri del direttore per le festività…
Con il convincimento che nel prossimo futuro si possa migliorare ancora e ottenere risultati sempre più soddisfacenti desidero augurare a tutta la città di Velletri, anche a nome della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura che qui rappresento in qualità di Direttore Artistico, un sereno Natale ed un 2019 pieno di soddisfazioni e di voglia di fare, di confronto, di dialogo, di stare insieme e….di tanta Arte e Cultura… le uniche due cose che innalzano inconfutabilmente lo spirito e la mente. Il mio mandato scade tra due anni esatti, spero in quel periodo, nel mio piccolo e con l’aiuto di tutti, di aver contribuito a migliorare la mia città di adozione lasciando al mio fortunato successore qualcosa di bello da portare avanti. Mi basta questo.