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A2, prova di forza: F&D H2O Domus Pinsa batte anche l’Acquachiara (12-9) e si conferma al primo posto

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Era senz’altro il big match della tredicesima giornata quello andato in scena nella primaverile domenica pomeriggio alla Piscina “Tortuga” di Velletri tra l’F&D H2O Domus Pinsa e l’Acquachiara. 


di Rocco Della Corte
Prima contro terza, in una partita senza esclusione di colpi, dove entrambe le compagini si giocavano un pezzetto del loro futuro sportivo di questa stagione. A spuntarla, vendicando con merito la sconfitta dell’andata, è stata la compagine veliterna che con un bel 12-9 si conferma in vetta al girone Sud della Serie A2 dando l’ennesima prova di forza. Sugli scudi Pustynnikova, con ben quattro marcature, che la fanno avanzare nella classifica cannonieri. Partita difficile, l’F&D H2O parte meglio e si porta sul 3-1 nel primo parziale grazie ai gol di Zenobi e Pustynnikova (due), a cui risponde la sola Migliaccio. Il match sembra in discesa, ma l’Acquachiara conferma il trend per cui con le squadre più forti dà il meglio di sé e nel secondo tempo ribalta totalmente la situazione riportandosi in parità: Migliaccio e una doppietta di Foresta vanificano il bel gol di Turchi e si va a metà gara sul 4-4. Spinta dal pubblico di casa, la squadra di mister Di Zazzo si gioca il terzo parziale punto a punto. Decisive le reti di Bagaglini, Mordacchini, Antonacci e ancora Zenobi che consentono di andare all’ultimo tempo con un gol di vantaggio sulle partenopee. Il parziale finale viene interpretato con freddezza e determinazione dalle ragazze dell’F&D H2O, che piazzano con le doppiette di Pustynnikova e Antonacci il definitivo sorpasso e lo stacco di tre reti che fissa il risultato sul 12-9 consacrando la loro superiorità sul piano fisico e mentale, data la lucidità con cui hanno gestito la situazione. Vendicata la sconfitta dell’andata contro un’avversaria difficile, la squadra del presidente Francesco Perillo ora vola a 36 punti dopo aver battuto un’Acquachiara mai doma e che ha fatto il possibile per portare a casa la vittoria della domenica scontrandosi però contro la prova di forza, tecnica e caratteriale, delle ragazze di mister Di Zazzo. L’allenatore di Velletri a fine gara conferma le impressioni positive: “Partita durissima, a fine secondo tempo siamo riuscite a mettere la freccia e abbiamo mantenuto il vantaggio. Ottimo l’arbitraggio del signor Navarra, di categoria superiore e adatto a gare di questo tipo. Voglio fare i complimenti a tutte le ragazze, hanno lottato con le unghie in una partita che sapevamo sarebbe stata così dura. Oggi sono entrate tutte e tredici le atlete a disposizione e andate in gol in molte, l’unico rimprovero che posso fare è sulle troppe occasioni sprecate all’inizio”. Prossimo turno in trasferta contro il 3T, un’altra gara da non sottovalutare, ma l’F&D H2O sembra avere tutte le potenzialità per tentare la fuga sulla Vela Ancona, antagonista primaria in questa avvincente lotta per il primo posto in classifica. 


F&D H2O DOMUS PINSA VELLETRI – ACQUACHIARA NAPOLI 12 – 9 (3-1 / 1-3 / 4-3 / 4-2) 

F&D H2O: Minopoli, Tomassini, Pustynnikova (4), De Marchis, Zenobi (2), Rosini, Antonacci (3), Carosi, Passaretta, Clementi, Turchi (1), Bagaglini (1), Mordacchini (1). Allenatore: Di Zazzo 

ACQUACHIARA: D’Antonio, Esposito (2), De Magistris (1), Scarpati, Migliaccio (3), Marino, Mazzola, Giusto, Scirò, Iavarone, Foresta (3), Di Bisogno, Uccella. Allenatore: Damiani 

Arbitro: Navarra

Il Real Velletri battuto di misura in casa dalla Nuova Virtus

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Sotto un sole cocente al "Giovanni Scavo" Nuova Virtus e Real Velletri hanno dato vita ad un ottimo incontro, anche se ad onor del vero alla fine chi meritava i tre punti sarebbe stata la squadra del neo tecnico Marrapodi.


di Rosario Castiglione
La solita dea bendata ha abbandonato i rossoneri, che hanno avuto tre nitide palle gol con Del Prete senza cambiare le sorti dell’incontro. Gli avversari con un gol allo scadere, e tra l’altro su un netto fuorigioco non visto dal direttore di gara, si portano via l’intera posta in palio. Una vera beffa, ma nel calcio si sa che se non riesci a mettere la palla oltre la linea bianca della porta poi sono gli altri in un modo o nel l’altro che ci riescono. La cronaca: al terzo minuto la prima palla gol per il Real Velletri, Del Prete dal vertice sinistro entra in area, scarta pure il portiere ma anziché effettuare un tiro a giro, che è nelle sue possibilità, mette la palla in mezzo dove sia Arfoui che Picilli a porta spalancata perdono il tempo e l’azione sfuma. Un minuto dopo è ancora Picilli su punizione ad impegnare Borrelli che riesce a deviare in angolo. Il primo tiro degli ospiti arriva al ventiquattresimo con Gatta che dalla sinistra tira a giro e Rovitelli devia sopra la traversa. Al trentaquattresimo altra ghiotta occasione per i rossoneri. Cross teso e forte dalla destra di Tetti palla che attraversa tutta l’area piccola con Del Prete ben appostato sul secondo palo tutto solo manca il tap-in a porta spalancata. Al quarantesimo ancora Del Prete riceve una magnifica palla in mezzo da Arfoui, ma l’attaccante veliterno getta alle ortiche un’altra occasione. Nella ripresa entra ancora con la testa sulle spalle il Real Velletri, che sfiora nuovamente il vantaggio sempre con il due Arfoui, in versione assist-man, e Del Prete, ma questa volta l’incornata del numero dieci rossonero fa fare bella figura al portiere avversario Borrelli che devia in angolo. La gara poi ha una fase di stanca, evidentemente il gran caldo si fa sentire, ed il pareggio sembra ormai il risultato che va materializzandosi. Ma la beffa è li dietro l’angolo. Al quarantunesimo in una azione di rimessa degli ospiti l’arbitro non vede un netto fuori gioco di almeno due metri e Masullo dal limite dell’area beffa Rovitelli in uscita, portandosi via i tre punti in palio. Prossimo turno in trasferta contro il fanalino di coda del torneo, ormai spacciata alla retrocessione, l’Indomita Pomezia.

FC Real Velletri: Rovitelli, Pistolesi, Leoni, Hassini, Marini, Bologna, Picilli, Cipriani (20’st Cerci S.) Arfaoui, Del Prete, Tetti. A Disp.: Spallotta, Di Lazzaro, Garbujo, Cappellini, Francucci. All. Marrapodi  

Nuova Virtus:.Borrelli, Grossi, Puddu, Angeli, Migliari, Empoli, Cesari, Marchetti (34’st D’Alessio, Gatta (41’’st Tiberi), Massullo, Crisari (32’st Conte). A Disp. Lampis, Puri, Acevedo, Bacchetta. All. Mosciatti

Arbitro: Sig. Ligori di Latina

Marcatori: 41’st Masullo(NV)

Espulso: al 44’st Picilli( R) per fallo di reazione.

Il Liceo Landi porta in scena Boccaccio e Campanile all’Euroschool di Perugia

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La “Campaniliana”, rassegna nazionale di teatro e letteratura dedicata ad Achille Campanile, partirà con la seconda edizione il prossimo ottobre dopo il successo della prima nel 2017. Nel frattempo, però, si vedono già i frutti di una collaborazione didattica molto importante che mette in risalto le eccellenze del territorio e soprattutto i buoni risultati della sinergia tra il team organizzativo della rassegna e le scuole di Velletri. In particolar modo il Liceo Scientifico e Linguistico “Ascanio Landi”, che da anni ha un laboratorio teatrale ed è reduce dalla prestigiosa vittoria del Festival Mondiale della Creatività nelle Scuole a Sanremo lo scorso anno, ha lavorato su Achille Campanile - per la regia di Roberto Della Casa - con un progetto innovativo e di sicuro interesse.

di Rocco Della Corte

La referente del “Landi in Scena”, professoressa Rosalia Di Nardo, ha approfondito in un’intervista la genesi di “Non ci resta che ridere”, spettacolo nato proprio dal contatto tra la Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, il Comitato Scientifico della “Campaniliana” e il Liceo veliterno, che concorrerà all’Euroschool Festival di Perugia nella seconda metà di maggio e che debutterà al Teatro Artemisio-Volonté di Velletri il prossimo 4 maggio con ben tre rappresentazioni, di cui l’ultima alle ore 19.00 aperta alla cittadinanza. 


Professoressa Rosalia Di Nardo, quest’anno lo spettacolo che i ragazzi del Liceo Scientifico e Linguistico “Ascanio Landi” di Velletri metteranno in scena presenterà un accostamento inedito tra Boccaccio e Campanile. Come avete coltivato e poi sviluppato questa idea? 

L’idea di lavorare su Campanile ci è venuta sin dal giugno scorso, quando ho partecipato ad alcune riunioni per la “Campaniliana” e ho proposto al Maestro Claudio Micheli, Direttore Artistico della Fondazione, e a Gaetano Campanile di lavorare su Achille Campanile consapevole che i ragazzi purtroppo a scuola non studiano questo autore né lo conoscono bene. Gli studenti sono stati ben contenti di accogliere questa proposta, e da insegnante di lettere amante di qualsiasi cosa piaccia ai ragazzi ho pensato di coniugare Boccaccio, con il Decameron, ai testi di Achille Campanile. Ovviamente quello che li lega è l’umorismo, colorato di toni diversi, però l’idea è stata quella di far lavorare i ragazzi su un autore a loro noto e di farlo apprezzare in una veste diversa paragonandolo alla comicità tagliente di Campanile. Il problema era quello di mettere su una drammaturgia perché i testi campaniliani non si possono cambiare, ovviamente, e sapendo che il laboratorio ha per sua stessa natura la presenza di un folto gruppo di drammaturghi ho pensato di lasciare ai ragazzi la possibilità di costruire una cornice attorno al Decameron e ai testi di Campanile. Il lavoro dei drammaturghi da ottobre a dicembre è consistito nel rileggere Boccaccio in un modo più mirato e contestualmente imparare ad amare i testi di Campanile. 


Qual è stato il feedback dei ragazzi che si sono resi conto di vivere o frequentare il Liceo nella stessa città dove ha vissuto uno dei maggiori autori del Novecento e della Letteratura Italiana, presente in diverse antologie? 

I ragazzi del triennio non sapevano molto di Achille Campanile, né del suo legame su Velletri. Abbiamo quindi colto al volo l’occasione di partecipare alla Mostra su Achille Campanile nell’ambito della prima edizione della “Campaniliana”. La fortuna di conoscere Gaetano ha fatto il resto, gli studenti si sono sentiti vicini a questo personaggio, cercando i video che lo ritraggono, in rete, e riconoscendo i luoghi di cui si parla sul sito dedicato a Campanile. Anche l’aver visto le foto di Gaetano piccolo, insieme a suo padre, è stato utile: per i ragazzi è sempre intrigante vedere qualcuno sullo schermo e poi trovarselo davanti agli occhi. Ho fatto vedere loro i pezzi più famosi recitati dai grandi attori: il pezzo che ha riscosso maggior apprezzamento è stato quello dell’Acqua minerale ma sono piaciute moltissimo le Tragedie in due battute e altri pezzi come Accenti d’amore e L’orrenda parola. Tutti si sono immersi piano piano in questa lingua rivitalizzata da un uso a noi sconosciuto della parola e che invece le dà un peso e una qualità che oggi nella modernità è stato perso. Ci siamo divertiti a rileggere testi come La quercia del Tasso che ho proposto anche in classe ai ragazzi del primo, scoprendo che sanno ridere e amano ridere quando le cose sono proposte con gusto ed eleganza. 

Avete letto dei testi in particolare, oltre a quelli già citati, di Campanile? C’è stata difficoltà nel metterli in scena? 

I testi di Campanile che ci sarebbe piaciuto mettere in scena erano troppo difficili. Li abbiamo letti ma ci siamo resi conto che non saremmo stati in grado di riproporli perché richiedono una consapevolezza recitativa e una valenza attoriale che i ragazzi ancora non possiedono. Abbiamo quindi selezionato i più semplici da rappresentare, ed è anche venuto Gaetano Campanile durante le lezioni di drammaturgia per consigliarci alcuni testi che sarebbero stati più adatti alla recitazione. Con gran fatica e dopo aver letto tantissimo abbiamo scelto solo alcuni pezzi, in un numero congruo, per non fare uno spettacolo troppo lungo e per collocarli al meglio nella cornice che abbiamo dato al copione. 


Lo scorso anno il Liceo Landi ha portato a Velletri un Premio molto prestigioso. Quest’anno, dopo Sanremo, la vostra destinazione è un’altra… 

Quest’anno andremo a Perugia, e parteciperemo a due sezioni del concorso Euroschool Festival che si tiene a maggio tra la stessa Perugia e Todi, Assisi e Spoleto. Saremo in gara con la sezione “musica” tramite l’esibizione dei diciassette musicisti e cantanti, guidati dalla Maestra Barbara Panzarella, che lavora con noi per conto dell’Accademia Santa Cecilia. L’appuntamento è per il 10 e 11 maggio, giorni attesi non solo per l’esibizione ma anche perché gli studenti assisteranno ad una lezione di Mogol, a Perugia. Sarà un’esperienza sicuramente gratificante e i nostri alunni potranno toccare con mano le esperienze musicali delle altre scuole. Dal 21 al 24 maggio partiremo alla volta dello stesso concorso per partecipare alla sezione “teatro” e siamo in cinquanta (gli iscritti al progetto del Landi in Scena sono sessantaquattro). Assisteremo ai laboratori, alle lezioni di personaggi dello spettacolo e la cosa più entusiasmante, come sempre, consisterà nel fatto di potersi relazionare con altre scuole italiane che come noi amano affrontare queste avventure.

Il Laboratorio Teatrale, con il passaggio ad Alternanza Scuola/Lavoro, ha cambiato la sua natura. Quali sono stati i miglioramenti e quali invece le difficoltà di questo mutamento

Sono cambiate molte cose a cominciare dalle persone specializzate con cui lavoriamo. Dopo tanti anni di collaborazione con Carla Petrella abbiamo iniziato a lavorare con il Teatro Vittoria e con l’Accademia Santa Cecilia, e l’impostazione del lavoro è stata diversa. I ragazzi hanno imparato a relazionarsi con tempi che richiedono apprendimenti più veloci, una gestione più ‘impalcata’ del lavoro da svolgere… questo è l’aspetto positivo del passaggio all’alternanza scuola lavoro. Dall’altra parte, tuttavia, c’è la difficoltà di relazionarsi con ragazzi super impegnati su tantissimi versanti e che talvolta sentono l’alternanza come un obbligo o come una lezione. Il laboratorio che è diventato alternanza richiede oltre ai tempi diversi una documentazione diversa. Quest’anno poi avendo vinto il PON per il potenziamento dell’Alternanza, il Liceo Landi ha la necessità di inserire una serie di dati e indicare tutte le procedure svolte sulla piattaforma MIUR del PON: un lavoro burocratico importante, svolto dal tutor e dagli esperti esterni. Approfitto per ringraziare di cuore la referente dei progetti di Alternanza Scuola/Lavoro, professoressa Stefania Ciarla, la docente di economia Giovanna Vani che ha curato l’impostazione della società per azioni con lezioni propedeutiche per il mese di novembre e dicembre, e ovviamente i nostri sponsor. Ci hanno sostenuto General Gomme Velletri di Federica Mattoccia e Marco Ferrari, la Clinica Madonna delle Grazie e l’Agenzia Generale di Sandro Spallotta. Ringrazio di cuore il nostro regista, Roberto Della Casa, del Teatro Vittoria, e la maestra Barbara Panzarella, dell'Accademia di S. Cecilia. Dulcis in fundo colgo l’occasione per dire grazie alla Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri che nella persona del Maestro Micheli ha seguito l’iter del nostro lavoro e Gaetano Campanile, che ha partecipato attivamente alla lettura del copione approvando con il suo bonario sorriso il nostro lavoro. Il mio ringraziamento va anche ai preziosi colleghi di lavoro, professor Angelo Mastroianni e la professoressa Silvia De Bortoli, all’ufficio di presidenza e di segreteria che segue con pazienza gli sviluppi del nostro lavoro.

Rosavolley Velletri, seconda divisione: agganciata la vetta

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La buona novella per le ragazze della Seconda Divisione della Rosavolley Velletri arriva nella tarda serata di domenica dalla Capitale dove le capoliste del girone, le capitoline della Duemila12 escono sconfitte dal Marino nella propria tana per 1-3 e vedono così dilapidato in soli sette giorni il notevole vantaggio di 6 punti che avevano nei confronti dell’antagonista della stagione, la Rosavolley.


di Danilo Mancini
 
Proprio così. Le ragazze romane 15 giorni prima erano imbattute in vetta con 15 vittorie in altrettante gare e veleggiavano spedite verso la Promozione. Poi la sconfitta a Velletri di sabato 14 Aprile e l’inopinato scivolone interno dell’ultimo turno, solo 7 giorni dopo, le riportavano con i piedi per terra e sconvolgevano la classifica. Le castellane l’ultimo sabato non hanno giocato per rispettare il loro turno di riposo e quindi sono restate alla finestra in attesa di notizie da Roma dove le rivali dal loro canto cedevano alle ospiti del Marino, formazione in notevole crescita di rendimento e di risultati nell’ultimo periodo. Ora la graduatoria, a sole tre gare dal termine della stagione regolare, vede Rosavolley Velletri e Duemila12 Roma appaiate in testa con 44 punti, pari numero di vittorie (15), pari numero di sconfitte (2), pari numero di set vinti (47) ma, attenzione è qui la differenza, con un set perso in meno rispetto alle antagoniste (13 contro 14) e quindi maggior differente quoziente set (3,62 contro 3,36). In pratica un’inezia, un capello che rende diversa la posizione in classifica tra le due contendenti. Un nulla dopo 17 gare disputate. Ma guardiamo avanti. Mancano - come detto – tre partite alla fine della stagione regolare. Le rossonere di Velletri ne affronteranno due di fila tra le mura amiche del Liceo Landi, rispettivamente contro Decimo Roma sabato 28/4 e contro Vsa Particolari Pomezia sabato 5/5 per poi chiudere in trasferta lunedì 15 Maggio ad Albano contro le locali dell’Albano-Albalonga. Basterebbe loro vincerle tutte con il massimo risultato nei set ed infischiarsele di quello che faranno le romane. A dirlo così sembra semplice, ma tutte le gare vanno giocate con il massimo impegno, concentrazione e rispetto per le avversarie di turno. Per evitare bruschi e spiacevoli sorprese, quali l’ultima capitata alle ex solitarie capoliste. Ma il Gruppo di capitan Vecchi di ciò ne è ben conscio. Ora tutto dipende da loro e da cosa faranno. Saranno loro stesse ad essere le uniche padrone del loro destino sportivo in questa stagione. Quello che combineranno le altre conta relativamente. Forza ed in bocca al lupo. Il finale di stagione sarà avvincente ed emozionante. In Serie D invece le ragazze di Piero Ronsini si sono dovute arrendere al tie-break per 3-2 a Grottaferrata contro il Città di Frascati in una gara tiratissima. Lo recitano i parziali: 32-34; 15-25; 25-13; 25-22 e 15-5. Il punto guadagnato non permette alle veliterne di abbandonare l’ultimo posto ma concede loro un’ulteriore fiammella di speranza in ottica permanenza nella Serie. Infatti, come da regolamento federale, la formazione con l’etichetta G1 ,che vuol identificare il Club, leggasi Rosavolley, che schiera nel Campionato Regionale una rosa con atlete Under 18, al termine delle 26 partite della categoria se evita l’ultima piazza, si salva dalla retrocessione ed ha diritto alla conferma nella prossima stagione agonistica. Orbene la Rosavolley registra ora 7 punti e sopra di lei ha la Vigna Pia di Roma a quota 8. Quindi solo un punto sopra. Mancano due gare al termine e proprio nell’ultima tornata le rossonere andranno a far visita a Roma alla più vicina compagine in termini di classifica. Un eventuale sorpasso sul filo di lana vorrebbe dire centrare l’obiettivo della permanenza. La speranza è l’ultima a morire, perché non crederci sino alla fine ?

Velletri 2030: "La fantasia al potere", è forse una delle frasi del ’68 che più fanno riflettere"

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“La fantasia al potere", è forse una delle frasi del ’68 che più fanno riflettere a cinquant’anni di distanza. Nell'epoca digitale che stiamo vivendo, la potenza rivoluzionaria dell’immaginazione sembra essersi persa, eppure sono stati i sogni, la creatività e la voglia di immaginare un mondo diverso che storicamente hanno impresso dei cambiamenti radicali nella società, nella cultura e nella politica.


Velletri 2030


Quando si parla di '68 nell'immagginario collettivo ci si riferisce al movimento che si diffuse prevalentemente nelle università, critico verso l'organizzazione della società occidentale che sfociò in un conflitto tra generazioni e tra studenti e autorità costituita, docenti, politici, etc. Conflitto e critica che trovarono la loro espressione più clamorosa nelle manifestazioni avvenute nell'università di Berkeley negli Stati Uniti, da alcuni considerate la "scintilla" di tutto il processo, e poi nelle contestazioni studentesche esplose in tutta Europa: dalla rivolta di Valle Giulia al cosiddetto "Maggio francese". Ma il '68 non fu solo questo, fu un anno denso di avvenimenti storicamente importanti. Fu anche l'anno della repressione della Primavera di Praga, e del massacro degli studenti di Città del Messico, e tante altre cose ancora. Quale giudizio darne, a cinquant'anni di distanza? Molti oggi si interrogano sull’eredità e l’influenza di quella stagione storica, ma soprattutto sull’urgenza di dare forma a nuovi sogni e a nuove forme di contestazione e di aggregazione sociale e politica. Tra la nostalgia dei ''reduci'' e la condanna di chi legge negli avvenimenti del Sessantotto l'atto di nascita del terrorismo, è giunto il momento di un bilancio storico e meno ideologico. Bisogna anche ricordare la lettera di Pier Paolo Pasolini al Corriere della Sera nella quale, rivolgendosi agli studenti, tra l'altro scriveva "Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti!" Bisogna anche ricordare Michele Placido, oggi attore affermato ma all'epoca poliziotto, che per un puro caso non si trovò al centro degli scontri di Valle Giulia perchè quel giorno era malato e da "celerino" si trovò spesso a manganellare studenti della sua età, sostenendo la lettera di Pier Paolo Pasolini dicendo "noi eravamo i veri proletari". Man mano che il Sessantotto si allontana nel tempo, la distanza tra ciò che è accaduto e ciò che è stato trasmesso appare infinita. Diviene perciò opportuno cercare nelle parole e nelle testimonianze di chi quei fatti li ha vissuti, le tracce per capire quali volontà, quali sogni e quali forze determinarono il cambiamento. Velletri2030 pensa che la sintesi fatta dagli scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e riportata nel numero di Gennaio 2018 del mensile "Almanacco della Scienza" sia equidistante ed equilibrata abbracciando molti degli episodi che hanno caratterizzato l'anno 1968: http://www.almanacco.cnr.it/reader/cw_usr_view_rubrica.html?giornale=8380&id_rub=32 Al di là degli avvenimenti sopra citati, il '68 fu anche l'anno dell'uccisione di Martin Luther King, delle lotte delle donne per la parità di genere, l'anno del culmine dellla guerra in Vietnam, l'anno del terremoto del Belice e dell'alluvione del Biellese, e l'anno della scoperta della prima stella Pulsar. In realtà la scoperta ad opera della giovane astrofisica Jocelyn Bell dell'università di Cambridge nel Regno Unito fu fatta nel corso del 1967, ma resa pubblica agli inizi del 1968 con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Nature. Per questo motivo viene anche indicata come la stella rivoluzionaria. Nel 1974 la scoperta valse il Premio Nobel per la fisica ad Antony Hewish, Professore e Tutor di Jocelyn Bell, condiviso con Martin Ryle. Il Premio Nobel a Ryle e Hewish senza l'inclusione di Bell fu piuttosto controverso, e fu visto in certi circoli come una discriminazione di genere. Tutti temi trattati con un approccio scientifico dagli scienziati del CNR che meglio ci aiutano a capire cosa fu l'anno 1968 al di là dei soliti stereotipi nostrani.

Sanità, Ciarla (PD): "Dov’erano negli anni passati quelli che oggi hanno la bacchetta magica?"

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Le elezioni comunali sono ormai alle porte, ed ogni tanto qualcuno cerca di emergere come il paladino dell’ospedale veliterno. Sembra che ci si accorga solo oggi delle difficoltà della sanità nella nostra Regione ed in particolare del nostro Ospedale.

di Massimo Ciarla

Tutti i cittadini che hanno buona memoria ricorderanno che le difficoltà sono iniziate con la Giunta Regionale Storace che ha lasciato ingenti debiti alle amministrazioni che si sono succedute. In seguito a ciò, già con la Giunta Marrazzo, la Regione Lazio veniva commissariata e solo ora, con la Giunta guidata dal Presidente Nicola Zingaretti siamo usciti dal commissariamento. Tutti i cittadini sanno che con il commissariamento la Regione Lazio non poteva più fare assunzioni di personale, per cui le difficoltà nella erogazione dei servizi sono andate sempre più andate aumentando. Di questo ne hanno pagato a caro prezzo le conseguenze, sia i cittadini sia gli operatori sanitari, che hanno dovuto sopportare in questi anni carichi di lavoro sempre più pesanti. La Presidente Polverini declassò il nostro Ospedale che da DEA di 1* livello quale era, diventò semplicemente ospedale con sede di Pronto soccorso. Tutti ricordano le battaglie che il Partito democratico ed il centro sinistra, con il nostro Sindaco in testa, hanno condotto per ottenere il ripristino del DEA di 1* livello per una maggiore tutela della salute di tutti i cittadini. Noi da allora chiedevamo che tutti, partiti, OO.SS., associazioni, partecipassero ad una battaglia che non doveva vedere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Purtroppo i guai già erano stati fatti e, malgrado la buona politica di questi anni, abbiamo assistito ad un’abbassamento dei livelli di assistenza. E’ solo grazie alle buone amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni ai vari livelli istituzionali ed alla resistenza, a tratti anche eroica degli operatori e dei cittadini tutti, che si è riusciti a sopperire alle tante carenze sia strutturali che di risorse umane delle nostre strutture sanitarie. In seguito ai sacrifici fatti in questi anni, oggi, finalmente si incominciano ad intravvedere i primi risultati: il rinnovo del contratto dei dipendenti della sanità pubblica, la stabilizzazione dei lavoratori precari, la programmazione di nuove assunzioni, gli investimenti sulle strutture e sui macchinari previsti, tra l’altro anche nel nostro presidio ospedaliero. Dopo anni di sacrifici si torna a vedere la luce. Dov’erano negli anni passati tutti coloro che oggi hanno la bacchetta magica pronta per risolvere ogni problema, quando noi occupavamo la sala consiglio o ci recavamo a protestare presso la Regione? Mi duole ricordare che spesso queste sono le stesse persone che sostenevano coloro che ci avrebbero successivamente affossati. Questo è il momento di ricordare. Mi auguro che i cittadini all’interno dell’urna non dimentichino, ma si ricordino di premiare tutto ciò che con fatica si sta cercando di costruire in questi anni .

Oltre venti le veliterne che si sono distinte nel Campionato Federale Silver GAF

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Sabato 22 e Domenica 23 Aprile 2018, presso il Palazzetto di Aprilia, si svolgeva la seconda prova del Campionato Individuale Federale Silver LA/LB ed LB3 Femminile. La Ginnastica Res Novae Velletri, scendeva in campo con un folto numero di ginnaste, suddivise su tutta la giornata, dalle Allieve alle Senior. Sabato aprivano le danze le nostre atlete, con il Campionato LB ed LB3.

Ben figuravano le ginnaste di Velletri, che ottenevano i seguenti risultati: Sofia Perri, seconda classificata, Giada Annini, seconda classificata, Agnese Serangeli ottiene quarto posto ai piedi del podio a soli cinque decimi. Giorgia Cristofari sesta classificata, anche lei a pochissimi decimi dal podio. Sofia Mariani, quarta classifica ad un nulla dal podio. Valeria Martelloni ottiene un ottimo quinto posto; Alessandra Molteni tredicesima classificata; Camilla Zaccagnini diciottesima; Ludovica Marini quattordicesima, purtroppo con una caduta alla Trave ed una caduta alle Parallele; Martina Toselli, settima classificata, purtroppo anche lei con tre cadute alla Trave; Sofia Corsi Quattordicesima ed Alyssa Di Cocco tredicesima.
Peccato per alcuni errori che avrebbero certamente permesso ad alcune nostre atlete di salire sul podio. Successivamente scendevano in campo Deodati, Leoni e Terelli, che disputavano una buona gara, sporcata da qualche imprecisione qua e là. Domenica invece Alice Deodati ben si comportava, piazzandosi in settima posizione, Gaia Terelle in sesta posizione, Claudio Leoni in undicesima posizione, Elena Battistini. Bravissime anche le ginnaste Sofia D'Annibale in trentesima posizione, Lily Severinsen in ventunesima posizione, Elena Moderna in ventesima posizione, Giada Abbafati in ventitreesima posizione, Alice Servo in ventiquattresima posizione, Cristina Zoppeddu, alla sua primissima esperienza in questa sezione, anche lei nella sua fascia, si piazza al 21esimo posto e Maria Stella Di Meo, 32esima classificata che ben si sono comportate, seppur commettendo qualche imprecisione.
Non ci resta che complimentarci con queste atlete, molte di loro al loro primissimo anno di Ginnastica. Molto il lavoro ancora da fare in vista delle successive prove, dunque subito in palestra per migliorarsi sempre più. Complimenti alle ragazze tutti e allo staff della Res Novae, che si continua a distinguere per professionalità e competenza. Appuntamento alla prossima settimana con la II Prova Individuale e di Squadra Silver dei Ragazzi veliterni. In bocca al lupo.

Cristina Comencini alla Mondadori: il cinema, le lettere, la fantasia e un romanzo destinato a far strada

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Sabato pomeriggio intenso ed emozionante alla Mondadori di Velletri, con la scrittrice, regista e sceneggiatrice Cristina Comencini.

di Rocco Della Corte
Garbata, con un eloquio pungente e accattivante, simpatica e disponibile, la figlia del grande Luigi ha presentato, intervistata da Ezio Tamilia, il suo ultimo libro edito da Einaudi, Da soli. Si tratta, come specificato dalla stessa autrice, di un romanzo che mette insieme quattro personaggi forti e diversi. La narrazione entra nelle dinamiche dei rapporti di coppia, affrontando con vigore lo stato della solitudine: bisogna necessariamente fare i conti con il proprio passato, per evitare di assuefarsi alla quotidianità, mandando avanti dei rapporti di routine che però poco hanno a che vedere con il sentimento allo stato puro. Nel romanzo ci sono anche dei cenni autobiografici, ma soprattutto la volontà da parte di Cristina Comencini di analizzare un periodo particolare della vita di due coppie che si riscoprono adulti vivi ma ricchi di rimpianti e sconcertati dalla libertà derivata dalla fine delle rispettive relazioni.
L’incontro con Cristina Comencini, però, ha spaziato molto anche su diversi temi, a cominciare da quello dei giovani, anch’essi soli e troppo spesso privi di riferimenti (“La mia era una famiglia – ha raccontato l’autrice – dove il senso civico aleggiava sempre, c’era un’educazione intransigente”). Fervente femminista, anche se la definizione non calza a pennello alla scrittrice, la Comencini si è detta convinta fortemente che la parità di genere sia ormai contingente allo stato dei fatti: “Una volta bisognava lottare per avere un lavoro, oggi le donne hanno dimostrato di saper lavorare bene occupando gli spazi lavorativi, per cui possono essere alla pari degli uomini nei ruoli”. Riguardo al rapporto con il cinema (e con la televisione), la figlia del grande regista Luigi nel raccontare che il padre mai avrebbe voluto vedere le sue quattro figlie nel mondo dello spettacolo, ha dichiarato il suo modo di lavorare: “Mio papà non voleva che noi facessimo cinema o televisione, ma come tutti i figli abbiamo fatto proprio l’esatto opposto di ciò che la famiglia ci diceva, per poi parzialmente pentircene in certi aspetti. In ogni caso, credo che il cinema debba tornare a fare il cinema. La commedia va bene, ma il fatto che si producano in maggioranza commedie non è edificante. La forma della televisione è molto diversa, spero che il cinema italiano riprenda le sue caratteristiche classiche che non sono quelle del thriller che pure attrae molto. Per me è difficile ma stimolante lavorare su più fronti.
La scrittura di un romanzo è completamente diversa da quella di una sceneggiatura, anche se i piani poi possono incrociarsi nel momento della trasposizione. Chiaramente, però, le basi di partenza sono differenti: un libro nasce con le idee intime, viene scritto senza la prospettiva di un apparato cinematografico. Anche se poi alle volte mi rendo conto che i miei romanzi si prestano bene al cinema”. Madre del Ministro uscente Carlo Calenda, Cristina Comencini è stata interrogata da Ezio Tamilia sulla situazione politica: pur senza scendere nei dettagli, l’autrice ha auspicato un governo responsabile e soprattutto una classe politica che abbia voglia di fare, competenze, strategia, gavetta e preparazione in termini legislativi. In chiusura, diverse domande sono state fatte alla scrittrice, una in particolare sulla copertina: Da soli, infatti, è un libro che si presenta con un fondo bianco e quattro finestre, dalla prima delle quali emerge un drappo rosso: “Le quattro finestre possono essere i miei personaggi, quattro solitudini, ma il primo lancia una specie di grido d’aiuto”, ha svelato la Comencini, dando una delle tante possibili interpretazioni alla copertina di un romanzo sicuramente interessante e destinato a proseguire la propria scalata al successo. Per la Libreria Mondadori, che ha registrato un altro “tutto esaurito”, in programma due appuntamenti dopo l’intenso aprile: il 4 maggio, venerdì, alle ore 18.30 sarà protagonista il veliterno Aurelio Picca, scrittore di fama internazionale, con Arsenale di Roma distrutta. Martedì 8 maggio, sempre alle 18.30, nel Bookstore di via Pia Sara Rattaro presenterà Uomini che restano.

Riposizionata una riproduzione della Lastra di Onesimus a Soleluna grazie al Gruppo Archeologico Veliterno

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Domenica mattina, presso la Scuola Elementare di Soleluna, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova lastra di Onesimus, realizzata a cura dei volontari del Gruppo Archeologico Veliterno e riposizionata dopo la scomparsa dell’originale, probabilmente trafugata a seguito del bombardamento del 1944 dal Museo Archeologico di Velletri.


di Rocco Della Corte

Una lastra che, rileggendo il testo scritto, racconta la storia di Lucio Onesimo, un veliterno che si diede da fare per ripristinare il selciato della via Mactorina, strada che da Praeneste raggiungeva Satricum. Un caso di evergetismo, poiché Onesimus ricevette dal municipium veliterno un contributo di 14.000 sesterzi per il trasporto dei materiali, ottenendo in cambio diversi privilegi. Onesimus si impegnò nel rifare un buon tratto della via Mactorina, che proprio in prossimità della scuola, ove sorgeva una statio ad sponsas, incrociava la via Appia Antica. La lastra, realizzata grazie al lavoro storico e di ricerca del Gruppo Archeologico e in particolare di Enrico Mandrelli quale esecutore materiale, è stata scoperta e posizionata proprio sul tratto di Appia Antica scavato tra l’odierna via dei Cinque Archi e la Scuola. La cerimonia è stata presenziata dagli assessori Luca Masi e Orlando Pocci e dal vice-Sindaco Marcello Pontecorvi.
Dopo l’inaugurazione, il folto pubblico si è spostato nella sala conferenze della Scuola dove Sara Di Luzio, direttrice del Gruppo Archeologico, ha ringraziato i presenti e spiegato l’importanza di tale iniziativa fortemente voluta dai volontari del GAV. Gli assessori Pocci e Pontecorvi, invece, nei rispettivi interventi hanno sottolineato la necessità di una sempre più convinta e incisiva opera di sensibilizzazione nei confronti dell’archeologia da parte della cittadinanza, menzionando l’Appia Antica che attraversa Velletri per 9 km e 313 metri e che per gran parte è coperta. In tal senso proprio il GAV si sta battendo, da anni, con una specifica Commissione per il recupero della regina viarum e per la realizzazione di un grande Parco Archeologico dell’Appia Antica di Velletri in sinergia con i comuni limitrofi e con aree attrezzate, possibilità di escursioni e passeggiate all’aperto, punti di ristoro nelle tenute che insistono sulla strada e così via. Il professor Ciro Gravier, nel prendere la parola, ha tenuto una lezione sia sulla lastra di Onesimus, censita da Oreste Nardini e spiegata nei minimi dettagli, sia sulla composizione delle strade romane, con un inquadramento storico e geografico di Velletri negli anni in questione.
La mattinata si è conclusa con un’escursione nei luoghi ove sorgeva l’antico tempio di Sole e Luna, e nella zona probabilmente stanziò anche la salma di Augusto nel tragitto da Nola, luogo ove morì, a Roma. Il princeps fu omaggiato dai suoi concittadini, visto che suo padre era veliterno ed egli stessi trascorse tante estati, da giovane, a Velletri. La lastra è ben visibile e il consiglio, per chi transita lungo la via dei Cinque Archi, è quello di sostare pochi minuti in prossimità della Scuola per ammirare questa riproduzione che è un segno tangibile di quanto sia affascinante e fondamentale la riscoperta della nostra storia.

Con il gruppo Insieme convegno su "... mi faccio una canna ... vale la pena di rischiare la vita??"

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Venerdì 20 aprile si è tenuto il 29mo incontro del gruppo "Insieme" nella sala parrocchiale di San Salvatore sul tema "... mi faccio una canna ... vale la pena di rischiare la vita??".
Sono intervenute come relatrici la signora Monica Alberici, volontaria del Moige (Associazione del genitori) e la dottoressa Giovanna Marafini, tossicologa che si ringraziano pubblicamente del la loro gentile disponibilità che ci hanno spiegato, la prima le conseguenze in una famiglia e la seconda che cosa significa tecnicamente fumare uno spinello. “Trovare la giusta informazione” ha detto la signora Morici è la prima cosa per la persona interessata e, in modo particolare per la famiglia che si accorge del problema in famiglia. Una giusta informazione che si può trovare in app o siti governativi creati dalle istituzioni per venire incontro alle famiglie come informazione pratica e soprattutto tecnica ed attendibile. “Tutte le droghe vanno ad agire sul cervello” ha dichiarato subito la tossicologa Marafini. Altro punto da tener presente è anche la predisposizione nel proprio dna ad avvicinarsi alle droghe. Anche se molte persone affermano che possono smettere quando vogliono, la realtà ci dice che nessun individuo, per quanto forte sia, è in grado di gestire le sostanze stupefacenti. Si ringraziano oltre alle persone intervenute anche il fotografo "Foto Sergio" di Velletri. Grazie a tutti.

Archeologia: "Virgilio" a cura del professor Gravier del Gruppo Archeologico Veliterno

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Sia Clio che Virgilio hanno fra le mani un rotolo (volumen) di papiro, ma diversamente arrotolato. Clio, che lo sta leggendo, lo mantiene con entrambe le mani, avvolgendolo con la sinistra e srotolando con la destra via via che la lettura procede.

di Ciro Oliviero Gravier
Gruppo Archeologico Veliterno
Virgilio, invece, la cui destra, che impugna il calamo, è impegnata nella scrittura, srotola il suo papiro, appoggiato sulle ginocchia e ripiegato, con la sola sinistra. Abbiamo qui rappresentate le modalità di scrittura e di lettura di un papiro. Il foglio di papiro si otteneva mediante l’incollatura delle fibre della pianta disposte a strisce sottili in senso orizzontale (“recto”, su cui si scriveva, dopo levigatura) incollate con quelle in senso verticale (“verso”). Ogni foglio variava in larghezza tra 11 e 24 centimetri, e in altezza fra 30 e 40 cm. I fogli venivano poi incollati uno di seguito all’altro (in dislivelli degradanti nel senso sinistra-destra per facilitare la scrittura) per formare un rotolo che, per esigenze di maneggevolezza, non superava mai i 5 metri di lunghezza. Il testo veniva scritto in colonne a cominciare dall’estremità sinistra del rotolo, utilizzando una piccola canna (“calamus”) appuntita e con un intaglio perpendicolare (come saranno i nostri pennini), che veniva intinta nell’inchiostro nero (“atramentum”, ottenuto con nerofumo, gomma e acqua) o rosso per i titoli (donde il termine “rubrica”). Considerato che il papiro su cui Virgilio sta scrivendo occupa quasi tutto lo spazio che va dal ginocchio al grembo, possiamo calcolare la sua altezza in poco più di 20, probabilmente 25 centimetri (i nostri fogli A4 sono di 30 cm.): era dunque un foglio “piccolo” rispetto a quelli più normali. Per quanto la prospettiva lo faccia sembrare più piccolo, il foglio che Clio sta leggendo è esattamente delle stesse dimensioni dell’altro. Il nostro padrone di casa, amante delle lettere, si approvvigionava dunque in papiri vergini su cui scrivere di piccole dimensioni. Poichè invece quelli utilizzati dai copisti erano più grandi, possiamo concludere che egli non comprava testi già scritti, ma ne aveva di copiati, forse dai suoi copisti o da lui stesso – ma non è escluso che esistessero ad Hadrumetum uffici di copisteria che utilizzavano quel tipo preciso di fogli per gli appassionati della zona, disposti a comprarne, ma non a spendere molto. Entrambi i rotoli, inoltre, non sono dotati dell’ “umbilicus”, l’asticella intorno al quale si arrotolavano e srotolavano. E’ comprensibile che ne sia sprovvisto quello su cui Virgilio sta scrivendo, perchè di solito l’asticella si aggiungeva alla fine, quando il rotolo era stato riempito di scrittura, e ad essa si legava con uno spago un cartoncino con il titolo. Ma non si spiega l’assenza dell’asticella anche al rotolo scritto che Clio sta leggendo. Il nostro uomo era sì amante delle lettere, ma con juicio, e tirava a risparmiare. Tirava a risparmiare anche sul numero di righe per foglio (la sticometria) che determinava la paga dello scriba. Nel 301 Diocleziano fissò la retribuzione dei copisti a 25 denarii per 100 righe in scritti di prima qualità, e a 20 per scritti di seconda qualità. Il verso riportato da Virgilio sul papiro è scritto in maiuscola corsiva (“capitalis cursiva”) ininterrotta (le singole parole non sono divise fra loro: “scriptio continua”), senza rientri nè sporgenze. Tuttavia, non trattandosi di una scrittura realmente manoscritta, essa è corsiva solo nel senso che vi rassomiglia, perchè di certo non è la “capitalis quadrata” dei monumenti e inoltre vuole dare l’idea di una scrittura corsiva manuale (Virgilio racchiude un calamo corto nella sua destra). Le lettere sono ottenute non da tessere, ma il più possibile dagli spazi vuoti fra le tessere : il che significa che, comunque, le tessere sono state disposte in modo che la distanza fra esse comportasse uno spazio per dipingervi le lettere. Se questo era relativamente facile per quelle fornite di aste e gambe (M,V,A,I,H, ecc.), lo era molto meno per quelle che non ne disponevano (C,S,O,Q,D): pertanto, queste ultime hanno trovato una collocazione più artificiosa di serpeggiamento o di avvolgimento. Per questa ragione tecnica essa non è nè chiusa nè schiacciata nè inclinata (salvo che per ragioni di prospettiva), come ci si aspetterebbe; neanche è la riproduzione della grafia del nostro “Virgilio”. Era solo necessario che fosse chiara e leggibile, pur essendo rovesciata per lo spettatore. Le parole sono così disposte (per facilitare la lettura le separerò con un punto): 1a riga MVSA·MIHI·CA(V) 2a riga SAS·MEMORA 3a riga QVO·NUMINE 4a riga LAESO·QVIDVE Come si vede, il verso, che termina con la parola LAESO, continua senza andare daccapo e neanche interporre uno spazio bianco con la prima parola del verso successivo QVIDVE. E’ questa l’unica concessione grafica alla scrittura corsiva, che però artisticamente si imponeva per evitare l’ “horror vacui” (uno spazio vuoto lasciato sul foglio). Eppure, proprio in quegli anni stava comparendo la corsiva minuscola, che soppianterà relativamente presto, nei due secoli successivi, la maiuscola, per la sua facilità di esecuzione rapida, legata e piegata verso destra. Se il Nostro fosse stato più aggiornato sulle tecniche di scrittura o, qualora lo fosse stato, se avesse preferito il nuovo al tradizionale, questa sarebbe stata una magnifica occasione per dimostrarlo. Ma egli era per la tradizione! La scelta di questo unico e specifico verso fra i 9896 che contiene l’Eneide non è certamente casuale. E in definitiva non è casuale neanche che esso si affacci, con l’inizio del verso successivo, su quanto segue subito dopo e, in genere, sul resto del poema. Il verso e l’attacco di quello successivo furono una precisa scelta intellettuale, culturale e politica del Nostro. Il verso significa: “O Musa, ricordami per quale offesa divina” – e i versi successivi proseguono: “o di che dolendosi, la Regina degli Dèi abbia spinto un eroe celebre di pietà a subire tanta vicenda di casi, ad affrontare tanti cimenti. Così grandi le ire negli animi celesti?” (Eneide, I, 8-11). La risposta viene immediatamente dopo: “C’era una antica città, che era dei Tiri, Cartagine, contro l’Italia e la foce del Tevere, lontano, opulenta, e terribile nell’ardore guerriero” (I, 12-15). Parlare in terra d’Africa di Enea, la cui partenza da Didone fu all’origine (CAVSAS) della lotta inespiabile fra Roma e Cartagine, voleva dire che il tempo degli odi e delle guerre era trascorso, e la concordia fra i due popoli regnava sovrana, grazie alla politica lungimirante di Roma. Se si fa attenzione alla prospettiva della raffigurazione, si noterà che Melpomene è più indietro rispetto agli altri due personaggi. Non solo Virgilio le volta le spalle, ma sembra far coppia con Clio: i due, infatti, sono rivolti l’una verso l’altro. Melpomene, inoltre, ha lo sguardo assorto e triste rivolto in alto , come del resto la stessa maschera che ha in mano, verso un punto lontano al di fuori del quadro; Clio invece guarda con decisione e attenzione verso Virgilio. La Tragicità delle vicende umane introdotta dell’atteggiamento malinconico e distante di Melpomene, filtrata attraverso la grande poesia dell’Epos, è trasformata nella serena lettura della Storia che si srotola sotto gli occhi, garantita dalla pax romana – così come l’abito greco e teatrale (chitone a kolpos, clamide, maschera, coturni) di Melpomene è sostituito dalle vesti romane e civili (tunica e stola) di Clio. I motivi (CAVSAS) di opposizione individuali (Didone-Enea) o di gruppi etnici (Punici/Numidi - Romani/Italici) sono stati tutti superati e ricomposti nella realtà assimilatrice e pacificatrice dell’Impero romano. Nello specifico contingente, il mosaico è anche una proclamazione di adesione alla visione politica di fondo dei Severi (il primo dei quali apparteneva all’ordine equestre, ed un altro, Clodio Albino, pur se aveva regnato per breve tempo, dal 193 al 197, era nativo di Hadrumetum): mantenimento delle istituzioni (come il Senato) sia a Roma che nelle province (delle quali vengono valorizzati gli statuti, e tutte messe sullo stesso piano dell’Italia), rispetto delle magistrature, attenzione ai monumenti e alle biblioteche, ricorso ai giuristi e più in generale agli intellettuali nell’amministrazione del regime (in cui viene inserito il criterio meritocratico e di cui viene in tal modo attenuato il carattere militare). E contemporaneamente però è una implicita nota di dissenso rispetto alla generalizzata "militarizzazione" in atto: efficienti e fidati amministratori possono trovarsi anche fuori della rude classe militare. Solo fra i civili, anzi, è dato trovare persone dotate dello spirito civico e culturale della tradizione romana.

45esima Pedagnalonga ottimi risultati per i Free Runners

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L'Associazione la Pedagnalonga e l'A.S.D. Atletica Hermada il 22 Aprile 2018 ha organizzato la 45esima Pedagnalonga di Borgo Hermada, evento che in questa edizione ha battuto tutti i record di presenze.
Quasi seimila i partecipanti che hanno affrontato un piacevole percorso nelle strade e nel verde delle campagne, attraversando i caratteristici poderi della Bonifica Pontina ed i luoghi più significativi che hanno segnato la storia antica e moderna di questa parte di territorio dell'Agro Pontino. Tre le possibilità per i numerosi atleti accorsi per partecipare a questo evento: La passeggiata, che è l'appuntamento più atteso nella tradizione della Pedagnalonga. Uomini, donne e bambini sono accorsi numerosissimi per passeggiare seguendo un itinerario di notevole fascino e interesse paesaggistico. Dove lungo il percorso di km. 16,00, è possibile degustare le tipiche specialità gastronomiche e vinicole locali nei numerosi punti di ristoro tradizionalmente gestiti dalle famiglie del borgo. La gara podistica di mezza maratona (Km 21,097), dove hanno gareggiato i free runners: Giulio Costantini quarto M45 in ‘1:29:14; Andrea Todini e Damiano Cavola, per la prima volta hanno corso come pace maker, felicissimi di aver aiutato atleti a raggiungere l’obiettivo che si erano prefissi, concludere in ‘1:30:00; Luca Moroni ‘1:33:18; Gianluca Belardini ‘1:41:27; Oriana Quattrocchi terza F35 ‘1:43:17; ottimo debutto con i colori Free Runners per Mauro Parenti ‘1:43:11; Marina Della Bella vince la sua categoria in ‘1:44:12; Simona Fabrizi ‘1:54:51 e Mario Vitelli ‘1:59:38. La Gara podistica di maratonina (Km. 10,00): ottimo debutto per Damiano Bagaglini ‘40:26; Flavio Bonanni ‘42:36; Domenico Valeri che vince la categoria M65 ‘43:10; Alessandro Macale ‘43:04; Federico D’Amato ‘43:47; Stefania Pellis vince la sua categoria in ‘44:37; Matteo Tetti ‘45:28; Paolo Soprano quinto M60 ‘49:43; Americo Talone ‘50:55; Paola Ierussi ‘53:37; Simone Pietrosanti ‘53:19; Franco Piermarteri ‘53:20; Massimo Vitelli ‘54:26; Samuele Sordilli ‘54:26 e Diletta Lodise ‘1:05:26.

Coppa Italia, semifinali e finali Serie A e Serie B al "Maracanà"

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SEMIFINALI SERIE B

THE AND - CARROZZERIA ZACCAGNINI 4-2
Formazione/marcatori: de Gol Lorenzo, Del Ferraro Matteo, Di Meo Luciano 2, Masrongiu Stefano, Milonni Marco 2, Salvatori Fabio, Todini Daniele, Quaresima Michele.
Formazione/marcatori: Billi Marco, Caponera Marco 1, Silvestrini Fabrizio, Felci Fabrizio, Mancini Orssano, Mollicone Paolo, Pennacchi Emanuele, Zingone Massimiliano.
MG: Di Meo Luciano (The And)

MP: Quaresima Michele (The And)
Arbitro: Santantonio D.



HERTAVERNELLO – FC MOTORS  5-2
Formazione/marcatori: Rossetti Daniele, Candidi Cristianm Chianese Nicola 4, Serangewli Roberto, Tornei Mirko, Boian Andrei 1.
Formazione/marcatori: Caporro Fabio, Carpico Alessandro, Cedroni Federico 2, Costantini Fabriziom Evangelisti Emiliano, Falconetti Marco, Trivelloni Alessio.
MG: Chianese Nicoal (Hertavernello)

MP: Candidi Cristian (FC Motors)
Arbitro: Santantonio D.



SEMIFINALI SERIE A

EDIL ROCCHI – CASTELLI ROMANI “CARLO VURCHIO”  4-2
Formazione/Marcatori: Candid Alessio, Pasquini Andrea, Rocchi Manuel 2, Rocchi Marco, Tartaglia Simone, Trusca Gabriel 1.
Formazione/marcatori: Bagaglini Claudio, marinelli Lorenzo 1, Pizzetti Matteo, Zaccagnini Luca 1, Mammucari Fabio, Papini Michele, Guarino Marco.
MG: Trusca Gabriel (edil Rocchi)

MP: Candidi Alessio (edil Rocchi)
Arbitro: Leone C.


DETA ELETTROIMPIANTI – AJAX  6-4
Formazione/marcatori: Del Zanno Devis, D’Andrea Giorgio, Di Bella Federico 2, Esposito Daniele 1, Cerquozzi Federico, Magnanti Andrea, Falconetti Paolo, Bagaglini Alessio 3, Von Puttkamer Jescow.
Formazione/marcatori: Caponera Lorenzo 1, Favetta Cristian 2, Mammucari Francesco, Miccolis Antonio, Piccolo Icano, Sciotti Matteo 1, Tulli Matteo, Giancamilli Marco.
MG: Bagaglini Alessio (Deta)

MP: Miccolis Antonio (Ajax)

Arbitro: Leone C.

FINALI SERIE B

HERTAVERNELLO - THE AND   8-7 (3-3) D.C.R.
Formazione/marcatori: Rossetti Daniele, Candidi Cristianm Chianese Nicola 2, Serangeli Roberto 1, Tornei Mirko, Bernardi Francesco.
Formazione/marcatori: Del Ferraro Matteo, Di Meo Luciano, Marafini Jacopo, Marongiu Stefano, Milonni Marco, Salvatori Fabio 2, Todini Daniele 1, Quaresima Michele.
MG: Salvatori Fabio (The And)
MP: Candidi Cristian (Hertavernello)
Arbitro: Manzo L.

FINALI SERIE A

EDIL ROCCHI – DETA ELETTROIMPIANTI  10-9 (5-5) D.C.R.
Formazione/marcatori: Giammatteo Maurizio, Pasquini Andrea, Rocchi Manuel 1, Rocchi Marco, Tartaglia Simone 2, Valeri Marco 2.
Formazione/marcatori: Del Zanno Devis, D’Andrea Giorgio 2, Di Bella Federico 1, Adinolfi Alessandro, Falconetti Paolo 1, Esposito Daniele, Batoli Simone, Cerquozzi Federico, Magnanti Andrea 1, Lisi Matteo, Bagaglini Alessio, Von Puttkamer Jescow.

MG: Di Bella Federico (DETA)
MP: batoli Simone (DETA)
Arbitro: Manzo L.

Tuscany Crossing, Marathon du Lac d’Annecy e Pedagnalonga per gli atleti della Giovanni Scavo Velletri

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Un sogno lungo 103 km : Tuscany Crossing in Valdorcia con partenza alle 5.30 di sabato 21 Aprile da Castiglion D’Orcia con passaggi spettacolari all’antico centro termale di Bagno Vidoni, a Terrapille zona famosa per il film il Gladiatore, Pienza, San Quirico d’Orcia, Montalcino zona di arrivo della 52km, l’Abbazia di Sant’Antimo, il bosco incantato di Vivo d’Orcia, il Monte Amiata e l’arrivo di nuovo a Castiglion d’Orcia. Luca Pelliconi pur con qualche difficoltà nella parte finale di gara ha portato a termine l’impresa in 21h15.03.
Fabrizio Ferrari e Mauro Monteferri impegnati nella gara di 52km hanno corso insieme per tutto il percorso arrivando a Montalcino in 6h37.23 Domenica 22 Aprile Ivo Barchiesi ha partecipato in Francia alla Marathon du Lac d’Annecy sullo splendido percorso lungo rive del lago omonimo e con il panorama delle montagne circostanti concludendo in 5h06.15.
Sempre domenica a Borgo Hermada è andata in scena la 45^ edizione della Pedagnalonga gara sulle distanze di mezza maratona, 10km e passeggiata con numerosi punti di ristoro dove è stato possibile degustare le tipiche specialità gastronomiche e vinicole locali. Nella mezza maratona ottimo risultato di Alessandro Caponera al traguardo in1h32.33 che ha preceduto Mara Cecchini 1h52.38. Nella 10km Fabrizio “Diabolik” Quattrocchi ha concluso in 1h10.12. Nel pomeriggio tradizionale “carciofolata” sociale con tanti partecipanti che hanno degustato la specialità veliterna insieme a numerose altre pietanze.

Il Comune di Lariano ha donato una targa ricordo per l'80° di canonizzazione di San Giovanni Leonardi

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Con la Messa celebrata dal P. Vincenzo Molinaro, Rettore Generale dell’Ordine della Madre di Dio, insieme a P. Domenico Aiuto, Vicario e P. Felix, Parroco di Lariano, si è conclusa la “Settimana Leonardina”.
La Settimana è stata celebrata per l’80° di Canonizzazione di San Giovanni Leonardi. Era la Pasqua del 1938, quando il Papa Pio XI° insieme ad altri due Santi lo proclamava Santo. Si concludeva un cammino verso gli altari iniziato molto tempo prima, fin dopo la sua morte – Roma 9 ottobre 1609 - nel 1861 veniva proclamato Beato da Pio IX°. L’8 agosto 2006 Papa Benedetto XVI° lo ha proclamato Patrono dei Farmacisti, proprio perché il Santo ha vissuto tanti della sua giovinezza come farmacista a Lucca. Le celebrazioni hanno coinvolto tutte le parrocchie dell’OMD in Italia, anche nelle altre nazioni dove è presente l’Ordine – Cile India Nigeria Colombia Indonesia – hanno vissuto l’evento con un programma proprio. Martedì 17 alle ore 12.00 la Messa celebrata presso l’altare del Santo nella Chiesa di Campitelli, nel centro di Roma, ha voluto rivivere l’emozione e la gioia del riconoscimento della santità di Giovanni Leonardi; erano presenti diversi Religiosi uniti intorno al P. Vincenzo come successore del Santo Fondatore. Mercoledì 18 la visita dei laici e religiosi OMD al Santo Padre Papa Francesco, che ha avuto un pensiero di ricordo, dopo la sua catechesi.
Dopo l’udienza la visita ai giardini vaticani per ammirare la bellissima statua del Fondatore posta dietro l’abside della Basilica Vaticana, scolpita dallo scultore Cavallo. Tutti poi si sono trasferiti nella Chiesa di Campitelli per il pranzo conviviale, gustando una buonissima porchetta con il pane di Lariano. Alle 16.00 una solenne Messa ha terminato la giornata, rimandando tutti nelle proprie parrocchie con la gioia di aver vissuto un momento di grande e intenso senso della Chiesa. Venerdì sera una cena per coloro che sono assistiti dalla Caritas parrocchiale ha voluto ricordare che i poveri sono sempre i primi nell’impegno dei religiosi e laici dell’OMD. Ieri sera la Messa è stata animata dal Coro degli adulti e dopo la messa lo stesso ha cantato numerosi canti dei diversi momenti liturgici dell’anno. Il Comune di Lariano, nella persona del Sindaco Rag. Maurizio Caliciotti, ha donato una targa ricordo per l'80° di canonizzazione di San Giovanni Leonardi, durante la Messa parrocchiale delle ore 10.00 di domenica 22 aprile. Un grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere bella ma soprattutto celebrativa la figura di San Giovanni Leonardi, in particolare all’Associazione Fungo Porcino di Lariano che ha voluto fornire la parrocchia dello striscione posto su un lato della facciata della Chiesa parrocchiale, con una memorabile frase del Fondatore: Con Cristo misurate le cose!



“Delitto?”: giallo e commedia si fondono nel laboratorio teatrale del gruppo Centostorie/Artè

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Domenica 29 aprile, alle ore 18.30, il Teatro “Ugo Tognazzi” ospiterà lo spettacolo teatrale “Delitto?” a cura del Laboratorio Centostorie e dell’Associazione Culturale Artè, per la regia di Carla Petrella (aiuto alla regia di Velia Bongianni).


di Rocco Della Corte
Un saggio di fine anno con una trama intrigante: personaggi scombinati e paradossali, infatti, occuperanno la scena di un Tribunale atipico. Il “caso” è affidato ad un giudice che ha tutto in mente tranne che risolverlo, poiché vorrebbe tornare a casa il prima possibile. Non sono più ligi a dovere i suoi colleghi, che ascoltano senza interesse testimoni improbabili e avvocati e pubblici ministeri quanto meno singolari. Commedia in due atti scritta da Carla Petrella e Alba Raggiaschi, “Delitto?” si propone di appassionare il pubblico con sorrisi e un giallo di sottofondo, che dovrà tenere impegnati gli spettatori nella ricerca del colpevole. Si arriverà ad un verdetto? La risposta la daranno gli attori del Laboratorio diretto da Carla Petrella, ovvero Gloria Abbafati, Tina Antonino, Biancamaria Berardi, Emanuele Cammaroto, Elsa Corsetti, Renato Giordano, Paola Massei, Alessandra Mattoccia, Giorgio Montegiorgi, Cristiano Morelli, Felice Pagliuca, Maria Paone, Tina Salvatore, Marzia Serangeli, Chiara Sugamosto. Un cast nutrito, amatoriale ma con tanta voglia di far bene e di stupire, che renderà senz’altro interessante il pomeriggio del Teatro Tognazzi. Appuntamento domenica 29 aprile alle ore 18.30 (esibizione unica). Ci sarà assoluzione o condanna?

V Domenica T.P.: "L'amore come stampella" dal "Vangelo" di Gaetano Zaralli

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Gv 15,1-8

TESTO
“Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.”

COMMENTO
“Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto…”.

È inutile che ce lo nascondiamo: l'amore è il vero senso, il gusto, la ragione della vita. E non può essere che così, essendo figli noi di un Padre che è amore e che nel cuore ci ha fatti simili a Lui. Ma come è difficile possedere la saggezza del vero amore!
Il più delle volte ci appoggiamo all’amore, senza la voglia di crescere, senza la volontà di lasciarci coinvolgere dalla persona che con pazienza vuole farci reagire, traendoci da situazioni che rischiano di incancrenirsi nel mestiere del parassita.
  Quando l’amore è solo una stampella, il miracolo dell’“alzati e cammina” non accade ed è allora che attorno a Gesù si moltiplicano le folle dei piagnoni, così come si infoltiscono attorno alle icone delle tante Madonne le processioni di coloro che chiedono, chiedono e chiedono ancora, senza mai distogliere lo sguardo da se stessi, là dove un atto di fede avverte il disagio di dover sopire rancori prima ancora di sciogliersi in melense filastrocche.

“Rimanete in me e io in voi…”.

Quando l'amore, quello vero, ha le sue radici da Dio e si alimenta a quella vite, vivere dovrebbe essere bello, tanto bello, da far risplendere di luce il mondo che ci è attorno.  Il vero amore è come il sorriso e la gioia: si comunicano a chi ci è accanto.
“Perché la gente viene a prendere l’ostia con il volto imbronciato?”. Fu una bambina  che mi faceva da chierichetta a chiedermelo. Ai bambini, ai quali si permette di restare bambini anche quando fanno le cose da grandi, fa una strana impressione leggere sui volti dei grandi le contraddizioni evidenti di un amore proclamato con la bocca, ma non vissuto nel cuore.

“Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla…”.

Queste parole esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana, l'immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell'uomo e della sua storia.
Abbiamo creduto all'amore e come cristiani esprimiamo la scelta fondamentale della nostra vita. All'inizio del nostro essere cristiani non c'è stata una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con una Persona, che pretende di dare alla vita un orizzonte nuovo che solo Dio sa indicare.
“Signore, non si inorgoglisce il mio cuore - e non si leva con superbia il mio sguardo; - non vado in cerca di cose grandi, - superiori alle mie forze.- Io sono tranquillo e sereno - come bimbo svezzato in braccio a sua madre, - come un bimbo svezzato è l’anima mia.” (Salmo 131)
“Svezzato” significa non dipendente, non prigioniero, ma capace di una vita autonoma e matura.



I risultati della settimana: weekend favorevole alla pallanuoto maschile di Velletri

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I risultati della settimana: weekend favorevole alla pallanuoto maschile di Velletri dove però, si mette in luce la prestazione dei ragazzi che militano nel campionato maggiore di serie C.


SERIE C - ANTARES LATINA-AQUADEMIA : 4-5 (2-2, 2-2, 0-1, 0-0) Aquademia: Candidi, La Rosa, Marinache, Brendaglia (1), Comuzzi, Carosi, Giovannini (2), Tubani (1), Gallo, Zavattini(1), Meccariello, De Luca, Fava - Mister Formica S. 

Ottima prestazione dei gialloblu che ottengono una prestigiosa vittoria contro la squadra esperta dell’Antares Latina. Inizia subito bene la giovane compagine del coach Formica che si porta subito sul doppio vantaggio con i gol di Giovannini e Tubani, ma i pontini reagiscono ed agguantano il pareggio. Il secondo tempo si gioca in sostanziale equilibrio, prima l’Antares passa in vantaggio ma viene raggiunta con una bella conclusione del capitano Zavattini e poi superata dall’ispirato Giovannini. Vi è però la pronta risposta dell’Antares che riesce ad impattare allo scadere del tempo. Si va al cambio di campo con il risultato parziale di 4-4 e vede le due squadre equivalersi in acqua fino ad una manciata di secondi dalla fine del terzo tempo, dove Brendaglia su assist di De Luca, riesce ad insaccare alle spalle del portiere con un preciso tocco sotto porta per il 4 a 5 a favore dei veliterni. L’ultimo quarto vede l’Aquademia controllare bene l’Antares con un’attenta difesa e qualche bella parata del proprio portiere Candidi tanto da mantenere inalterato il meritato vantaggio. Così a fine partita mister Formica – “oggi devo esaltare questa vittoria ottenuta con la qualità, l’attenzione e la coralità di gioco espresso dalla squadra. Buona la prestazione di Giovannini e del match winner Brendaglia, ovviamente ben supportati da tutti i compagni”. La prossima giornata l’Aquademia avrà un turno di riposo che le servirà per preparare bene la partita contro l’Eden. 

UNDER 20 NAZ. GIR.B - AQUADEMIA-ROMAN SPORT CITY: 6-2 (2-0, 1-1, 2-1, 1-0) Aquademia: Candidi, Tubani, Marinache (4), Brendaglia(2), Zomparelli, Carosi, Della Vecchia, Margani, Mancini, Fantozzi, Baroni, Pontecorvi, Antonetti - Mister Formica S. 

Al di là del risultato finale favorevole all’Aquademia, oggi non si è vista una prestazione brillante da parte dei gialloblu tanto che mister Formica ha rimproverato ai propri ragazzi l’ approccio sbagliato alla gara pur riuscendo a mantenere con questo risultato il secondo posto in classifica. Partita comunque giocata da entrambe le compagini con grande correttezza e rispetto reciproco in acqua. Da sottolineare le parate del portiere Candidi, la buona prestazione di Brendaglia con due reti e di Marinache con ben 4 marcature. Così il coach a caldo: “per lunghi tratti ho visto la mia squadra che si è limitata a giocare al di sotto delle proprie possibilità ed è stata molto imprecisa nelle azioni di attacco. Mi aspetto di più dai ragazzi, non voglio vedere una squadra che si limita a fare il compitino”. 

 UNDER 15 - AQUADEMIA VELLETRI- RN FROSINONE: 6-3 (2-1, 2-0, 2-2, 0-0) Aquademia: Carletti, Pietrini, Gasbarra, Vitillo, Moscariello (3), Crimaudo (1), Tagliaferri, Cava, Bastianelli, Zomparelli (1), Del Signore(1), Abbafati, De Marzi, Orsolini – Mister De Paolis M. 

Prestazione complessiva non proprio soddisfacente ma che riesce a portare alla vittoria l’U15 dell’Aquademia chiamata ad incontrare il Frosinone, squadra quest’ultima vista in forte crescita. I primi due tempi vengono giocati sempre in vantaggio da parte dei gialloblu che si portano sul 4 a 1 con un gol di Zomparelli e 3 successive marcature dell’ottimo Moscariello, oggi finalmente in veste dell’infallibile cecchino. Nel terzo tempo si vede maggiormente la flessione mentale e fisica dei giocatori del Velletri, dove dopo una serie di azioni fortunatamente non finalizzate da parte degli avversari ed un rigore neutralizzato dal portiere veliterno Carletti, l’Aquademia riesce a riorganizzare le fila del gioco e segnare prima con Crimaudo e poi con Del Signore, premiato da una sua buona incursione in area avversaria. I ragazzi di De Paolis, nell’ultimo quarto, riusciranno a controllare gli attacchi avversari senza mai impensierire il buon portiere del Frosinone. Parole pronunciate a fine partita dal mister De Paolis, non proprio al miele e dirette ai suoi atleti – “sono contento solo per la vittoria, il campionato non è ancora terminato e le vacanze sono ancora lontane…. Oggi, al di fuori di qualche buona individualità, la prestazione della squadra è stata sostanzialmente in controtendenza rispetto a quanto visto negli ultimi incontri disputati”.

Intensa seduta di Consiglio Comunale a Lariano, il resoconto dell'assise

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Intensa seduta consiliare a Lariano quella di Giovedì scorso. Il primo punto all’ordine del giorno riguardava la richiesta da parte dei gruppi di opposizione di una commissione speciale d’inchiesta inerente la sentenza del tribunale di Velletri n°175 del 2015. 


di Alessandro De Angelis
Ricordiamo che nella scorsa seduta del consiglio si era riconosciuto il debito fuori bilancio di circa 686.000 relativo a tale sentenza che è esecutiva di primo grado. Per far luce sulla complessa questione che trae origini nel lontano 1974 e poi ha avuto vari sviluppi nel corso degli anni, i gruppi di opposizione hanno chiesto l’istituzione della commissione speciale d’inchiesta durante i vari interventi che si sono susseguiti in consiglio per accertare eventuali responsabilità. La posizione della maggioranza Prima Lariano è stata quella di bocciare la richiesta della commissione d’inchiesta, sottolineando sia nell’intervento del sindaco Maurizio Caliciotti che degli assessori Fabrizio Ferrante Carrante e Maurizio Mattacchioni che c’è un iter processuale in corso con l’appello della sentenza di primo grado previsto per dicembre, e soprattutto “che- ha dichiarato il sindaco Caliciotti- a tutela della comunità e per la massima trasparenza la delibera che riconosce il debito già il 9 Aprile è stata inviata alla Corte dei Conti che farà tutti gli accertamenti del caso” “Noi abbiamo dovuto prendere atto-ha sottolineato il sindaco Maurizio Caliciotti- di un debito statuito da una sentenza esecutiva. Ed è sentenza esecutiva perché la precedente amministrazione non si è costituita in quel giudizio, il Comune è stato condannato contumace. Non parliamo di un singolo evento o singola opera se è stata realizzata o meno. C’è stata soltanto una perizia su un tabulato che è regolarmente agli atti di una delibera con la quale noi abbiamo revocato la validità di quel tabulato ed è stato riproposto scrivendo rigo per rigo tutto quello che era stato pagato quello che non era dovuto e allegato all’appello. Se responsabilità ci sono e sicuramente ci sono, sono da parte di chi non ha costituito l’ente in quel giudizio, in chi eventualmente avrebbe dovuto dire che c’erano delle somme da pagare al professionista e invece ha detto che non era dovuto nulla. Stiamo lavorando per far sì che venga riformata la sentenza in appello”. La richiesta della commissione ha avuto i voti a favore dei consiglieri dei gruppi di minoranza (cinque) e il voto a favore dell’assessore Ilaria Neri che aveva espresso nell’intervento la necessità per far chiarezza di e istituire una commissione conoscitiva. Il secondo punto prevedeva la variazione della cartografia catastale del territorio amministrativo tra i comuni di Velletri e Lariano. Il sindaco Maurizio Caliciotti nell’intervento ha espresso soddisfazione per aver il Catasto Terreni del Comune di Lariano.” Questa è una delibera che fa giustizia. Finalmente ora abbiamo un Catasto Terreni del Comune di Lariano andando a colmare un vuoto che esisteva dal 1967. Rivendico a nome di questa amministrazione questo importante risultato. C’è stato un grande lavoro insieme all’assessore al patrimonio Fabrizio Ferrante. Un grazie anche all’apporto dato da Piero Valeri assessore nel precedente mandato su questa tematica e alla sinergia e al lavoro degli uffici. E’ merito di questo consiglio comunale che ora abbiamo anche un’autonomia patrimoniale”. Punto votato all’unanimità. Durante la discussione di tale punto il sindaco Caliciotti ha confermato che è stato premiato il progetto presentato dal Comune di Lariano per la costruzione di un Polo per l’infanzia innovativo dedicato ai bambini di età 0-6 anni.“ La nostra manifestazione di interesse- ha affermato il primo cittadino di Lariano- è stata ritenuta ammissibile dalla Commissione di valutazione e si è piazzata al secondo posto in graduatoria nel territorio regionale. È risultata prima, invece, per le risorse messe a disposizione per la realizzazione dell’opera con un importo finanziabile di 8.775.000 euro su un totale di 14.500.000 euro di fondi assegnati dal MIUR alla Regione Lazio. Polo dell’infanzia che sorgerà all’interno di un terreno in via Urbano iV. Gli uffici già stanno lavorando per dar avvio alla procedura”. Voto all’unanimità anche per il regolamento comunale per l’accesso civico e accesso generalizzato. E’ stato ritirato il punto quattro all’ordine del giorno per un esame più approfondito. In materia urbanistica con l’abolizione ambito unitario intervento n 9 unitario d’intervento all’interno della zona c del P.r. g vigente di cui alla delibera n 3 del 24-02-2011 di consiglio comunale, atto d’indirizzo per individuazione ambiti d’intervento omogeneo nella zonizzazione c del Prg. L’ asssessore all’urbanistica Claudio Crocetta ha esplicitato il punto. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula al momento della discussione e votazione. Punto votato dalla maggioranza Prima Lariano. Nell’ultimo punto la mozione del consigliere di opposizione Sabrina Verri che chiedeva una rimodulazione della compartecipazione al servizio di mensa scolastica chiedendo di rivedere le fasce attualmente vigenti per venire incontro alle famiglie in difficoltà e famiglie con studenti disabili e nella proposta di ordine del giorno dei membri di opposizione nello specifico è stato chiesto di rivedere le tariffe della mensa inserendo l’esonero degli studenti disabili. L’assessore alla pubblica istruzione Maurizio Mattacchioni nel suo intervento ha ripercorso tutto l’iter e le vicende che hanno riguardato le tariffe per la mensa mettendo in evidenza che “Questa amministrazione ha rimodulato le tariffe sempre vedendo incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà. Il bilancio è stato approvato, è però nostro impegno verificare in vista del prossimo anno scolastico la possibilità di rivedere le tariffe della mensa in base anche agli incassi e alle spese”. Sono stati messi in votazione due ordini del giorno, quello della minoranza che è stato bocciato(sei voti a favore tra cui cinque dei membri di opposizione e il voto dell’assessore Ilaria Neri, e dieci voti contrari della maggioranza) e approvato (con i voti dell’intera maggioranza) quello della maggioranza Prima Lariano col quale” la maggioranza si impegna a rivedere il regolamento dei servizi sociali per le tariffe mensa onde evitare discriminazioni per le fasce sociali più deboli con particolare riguardo ai diversamente abili” .

La Scienza intorno a noi. Breve introduzione per i giovani che saranno i protagonisti del 2030 e oltre

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La Scienza intorno a noi. Breve introduzione per i giovani che saranno i protagonisti del 2030 e oltre. Oggi la sfida affascinante di artisti e scienziati è stimolare il pensiero a immaginare o meglio ipotizzare non solo l'ignoto e l'invisibile, ma anche quello che non è percepibile dai cinque sensi e neanche più riconducibile a concreta rappresentazione.
Arte e ricerca scientifica infatti si rincorrono e dialogano nel documentario di Valerio Jalongo (distribuito da Officine UBU) IL SENSO DELLA BELLEZZA - Arte e Scienza al CERN, che parte dagli ambienti e dagli studiosi del Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN - il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Si trova al confine tra Svizzera e Francia alla periferia della città di Ginevra e occupa circa 2500 scienziati provenienti da tutto il mondo) per aprire ai linguaggi che artisti di tutto il mondo esplorano per dare una forma al metafisico. Documentario assolutamente da vedere. La "macchina" più potente a disposizione dei laboratori del CERN è denominata Large Hadron Collider (LHC), l'acceleratore di particelle più grande e potente finora realizzato. Si tratta di un acceleratore di tipo circolare costruito all'interno di un tunnel sotterraneo lungo circa 27 chilometri a 100 metri di profondità in media. Dentro questo anello si faranno esperimenti per studiare l'origine della materia. Consiste nel far entrare in collisione frontale ad energie altissime mai sperimentate prima particelle particolari (gli adroni). Queste condizioni estreme permetteranno di avventurarsi nello sconosciuto. Quattro anni dopo la sensazionale scoperta del "Bosone di Higgs", il CERN è alla vigilia di un nuovo, eccezionale esperimento. Esperimenti simili finora non hanno prodotto alcun risultato applicabile alla nostra vita pratica, ma le ricadute che derivano dalle tecnologie usate negli esperimenti sono enormi, fra tutte il WEB che e' nato proprio al CERN alla fine degli anni 80 con lo scopo di scambiare efficientemente dati tra chi lavorava a diversi esperimenti. Mentre il nuovo esperimento del CERN procede nella sua esplorazione della misteriosa energia che anima l’universo, nel documentario IL SENSO DELLA BELLEZZA - Arte e Scienza al CERN, scienziati e artisti ci guidano verso quella linea d’ombra in cui scienza e arte, in modi diversi, inseguono verità e bellezza. Non è impossibile lavorare al CERN. Per sapere qualcosa in più sul CERN si può iniziare consultando la presentazione Italia@CERN, scaricabile da https://indico.cern.ch/event/266032/contributions/1601859/attachments/474258/656462/Incontro_Insegnanti_Settembre2013.pdf Più vicino a noi, i Laboratori di Frascati sono stati scelti per ospitare la Divertor Tokamak Test facility (DTT), il centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare (da non confondere con la fissione nucleare). L’avvio dei lavori della DTT è atteso entro il mese di novembre 2018, con la previsione di concluderli in sette anni; saranno coinvolte oltre 1.500 persone di cui 500 direttamente e altre 1.000 nell’indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento internazionale di circa 500 milioni di euro. La DTT nasce per fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad alcune problematiche particolarmente complesse del processo di fusione nucleare (come la gestione di temperature che superano i 100 milioni di gradi centigradi - provate a pensare come misurare tali temperature e come contenere questo fluido denominato plasma) e si pone quale “anello” di collegamento tra il progetto internazionale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) in costruzione a Cadarache, nel sud della Francia, e il futuro prototipo di centrale a fusione, DEMO, primo reattore dimostrativo per la produzione di energia elettrica da fusione, la cui costruzione è prevista avere inizio a partire dal 2030. ITER è un progetto mondiale da 20 miliardi di euro al quale partecipano Cina, Giappone, India, Corea del Sud, Russia, USA, e UE concepito per dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione in modalità controllata e continua. Si tratta di un’impresa tecnologica ed ingegneristica fra le più grandi e complesse a livello mondiale, fortemente incentrata su collaborazioni e sinergie fra ricerca e industria in aree tecnologicamente avanzate. Per saperne di più sul progetto DTT si può partire dal link: http://rienergia.staffettaonline.com/articolo/33003/Fusione+nucleare:+il+progetto+DTT+e+il+ruolo+dell%E2%80%99Italia/Pizzuto E' di questi giorni la notizia riportata dalla maggior parte dei media nazionali: un'astrofisica italiana tra i 'magnifici 100' della rivista TIME. E' l'astrofisica italiana Marica Branchesi che ha 'ascoltato' le onde gravitazionali. Marica Branchesi è ricercatrice al Gran Sasso Science Institute (GSSI) con sede a l'Aquila e nato recentemente per sfruttare il potenziale dei laboratori del Gran Sasso, e associata presso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Il suo ruolo è stato quello di favorire l'unione tra l'astronomia osservativa e la fisica strumentale degli strumenti utilizzati per captare le onde gravitazionali, aprendo così la strada all'astronomia multimessaggero, ossia alla nuova astronomia basata su segnali provenienti da fonti diverse e che tutti insieme aprono la via a una nuova immagine dell'universo. Quello che abbiamo fatto finora è solo l'inizio: per il futuro ci aspettiamo tante scoperte, e questa nomination del TIME ci dà ancora più entusiasmo. Un entusiasmo che Branchesi vuole trasmettere anche alle ragazze e ragazzi aspiranti ricercatrici. "Spero di essere un esempio per le giovani astronome e astrofisiche che vogliono intraprendere questa carriera: l'avventura che sto vivendo dimostra che con lavoro e onestà si possono realizzare i propri sogni. Io alla fine sono solo una persona normalissima che ha lavorato tanto". Tre esempi che Velletri2030 porta all'attenzione degli studenti e degli insegnati dei diversi Istituti presenti sul territorio di Velletri con l'intento di stimolare le loro curiosità e i loro sogni per un futuro possibile. Insegniamo ai giovani a non comportarsi come natanti di piccolo cabotaggio alla ricerca del primo porticciolo per mettersi al sicuro. Diffondiamo le parole di Marica Branchesi.
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