Il presidente della Confesercenti di Velletri, Mauro Leoni, ha rilasciato una lunga intervista alla nostra testata per raccontare i progetti relativi al commercio cittadino, soprattutto dopo "Velletri va in rete", che porterà diverse novità all'interno del tessuto sociale veliterno.
Mauro Leoni, si è chiuso un anno importante per la Confesercenti di Velletri. In qualità di presidente, quali sono i traguardi più importanti che avete raggiunto?
Grazie per la domanda, essa ci dà la possibilità di comunicare ad un mondo che molte volte non riesce a guardare oltre il proprio naso, e questo è un peccato. Ma veniamo al dunque, non parlerei di risultato dell’ultimo anno, sarebbe riduttivo e poco rispettoso del lavoro che costantemente, con senso di responsabilità e coerenza, la Confesercenti ha impostato. C'è un progetto ben preciso ormai da qualche anno e che vede oggi una struttura solida, al servizio dei colleghi della micro impresa, alle dinamiche della P.M.I., attento ad uno sviluppo sostenibile del centro storico. Proprio su questo ultimo punto abbiamo concentrato le forze riuscendo ad arrivare ad un risultato mai ottenuto nella nostra città, ovvero la vittoria di un bando per le reti d’impresa con cui i risultati saranno tangibili agli occhi dei cittadini e dei colleghi nei prossimi mesi. Un bando di 115.000,00 € che a differenza degli investimenti precedentemente fatti ed indirizzati in costi di consulenti e buste di plastica, abbiamo voluto concentrare su punti che saranno di ritorno per la città e per il comparto del commercio. Il nuovo soggetto giuridico si chiama “Velletri va in Rete” e darà vita alle seguenti azioni:
1) l’acquisto di un pulmino elettrico per diciassette persone che collegherà i parcheggi esterni al centro storico;
2) una rivista dedicata alla promozione degli associati e delle loro iniziative, in distribuzione con tiratura di 20.000 copie su tutti i Castelli Romani a distribuzione trimestrale;
3) due aiuole verdi all’interno del centro storico, la prima a S. Martino nell'area davanti alla sede dei Vigili Urbani, e l’altra in prossimità di Piazza Mazzini;
4) un'APP molto all’avanguardia per il supporto e la gestione di un commercio elettronico, con cui i colleghi saranno sostenuti da un tecnico e dotati di un sito aziendale;
5) una serie di supporti economici per sensibilizzare la società attuale alla lotta all’abusivismo nel commercio, oltre che ad una spinta verso il sostegno alla raccolta differenziata.
Questi i punti fondamentali che saranno sostenibili per due anni e che vedranno impegnata una figura come il manager di rete, preposto a controllare che tutto abbia il suo giusto funzionamento.
Il progetto “Velletri va in rete”, di cui ci ha ampiamente parlato nella prima risposta, è dunque realtà. Se dovesse spiegarlo in poche parole ai cittadini, in termini di benefici alla cittadinanza, cosa direbbe?
Un “Progetto sostenibile”, una volontà di cambiare un modo provinciale e superato per sviluppare il commercio nei centri storici di qualità come quello di Velletri. Tutto grazie ad una cabina di regia democraticamente eletta, dove l’eterogeneità di pensiero diventa valore aggiunto nelle scelte, nel confronto e nelle decisioni. Siamo mossi dalla consapevolezza che si possono raggiungere obiettivi comuni attenti ai bisogni del commercio e della micro impresa, tenendo in considerazione le esigenze di chi comunque è deputato a sostenere le attività con acquisti e presenze. Ne consegue perciò una capacità a costruire ponti solidi e concreti tra le parti. Siamo orgogliosi, come Confesercenti, di essere stati pungolo costruttivo verso la Giunta Zingaretti, che da parte sua ha il merito di aver recepito ed applicato modifiche sostanziali rispetto al modo di operare che riguardava i vecchi centri commerciali naturali. Prossimamente indiremo una conferenza stampa che ci darà la possibilità di entrare meglio nei dettagli.
La crisi del commercio locale è uno dei temi che sono stati affrontati e continueranno ad essere oggetto della campagna elettorale. Vetrine chiuse, lamentele, ricerca di soluzioni. Da commerciante, secondo lei qual è il problema maggiore che non fa decollare le attività del centro storico?
Non vorrei sembrare lapidario, ma data la modesta esperienza, penso, fino a “ieri” l’assenza di un progetto. Oggi, invece, vista la presenza dello strumento, siamo pronti a sostenere insieme un percorso condiviso, con una unica volontà: unire le forze e darsi obiettivi con verifiche a medio e lungo termine per verificarne i risultati, correggere i processi e migliorare le azioni future. Sembrerebbe facile, ma in una città come Velletri significa che ognuno di noi dovrà avere l’umiltà di fare non uno, ma due se non tre passi indietro, imparando a dialogare intorno ad una tavola rotonda ...perché quadrata incontra già quattro angoli retti!
Come risponde a chi, sui social e non solo, ascrive ai commercianti le colpe delle scarse vendite?
Che tutti abbiamo le nostre responsabilità. Una cosa è certa, noi dalla nostra parte tutti i giorni siamo sul pezzo per migliorarci e migliorare ciò che non va. Mi auguro che anche coloro che sono abituati a dare le colpe ai colleghi si mettano in discussione, ponendosi una domanda: sono convinti che anche loro facciano veramente tutto il possibile per sostenere le attività, il commercio, la città attraverso la loro presenza? Non vorrei che chi critica a cuor leggero sia la stessa persona che poi diventa assiduo frequentatore di centri commerciali artificiali, piaga del nostro secolo.
Un altro importante tema è quello della riapertura o chiusura di Corso della Repubblica. In molti, infatti, pensano che sia questa decisione ad aver influito sul calo delle vendite. La sua opinione a riguardo?
Siamo abituati a parlare con i fatti ed è cosa nota! Un sondaggio che sarà scenario di un prossimo convegno Confesercenti rivolto con domanda multipla e risposta individuale fa emergere una volontà che non è solo di colleghi ma di oltre 1500 cittadini che hanno inteso partecipare a tale intervista. Anche questo non può essere argomento da licenziare con una semplice posizione a favore o contraria, sarebbe riduttiva e di inevitabile sconfitta per la soluzione. Io ho la mia personale posizione condivisa da un nutrito gruppo di colleghi, da un consiglio direttivo e perciò posizione legittima dal punto di vista sindacale: un’arteria importante dedicata al commercio deve vedere attenzione di pedonalizzazione importante per una serie di motivi come qualità dell’aria, qualità di approccio ai negozi, alle vetrine, qualità della vita intesa come fruizione delle famiglie senza ostacoli per bambini e carrozzine, qualità nei rapporti umani visto che il centro storico è sicuramente luogo di incontro e socializzazione. Poi c’è una partita di studio ed interesse che va oltre legato a come trovare degli equilibri di coesistenza con alcune esigenze commerciali, tipo carico e scarico programmato e regolamentato, passaggio in alcune fasce orarie che non crei ostacoli agli argomenti precitati. Sulle cause della crisi e della chiusura, penso che sia un parallelismo che non regge nella maniera più assoluta. L’Europa, l’Italia, le città, i centri minori come Velletri vivono una crisi strutturale con interessamento a cascata di interi tessuti socio-economici anche organizzati, figuriamoci laddove questi non lo sono! Oggi anche per merito di una amministrazione lungimirante ed attenta, l’inversione di rotta è palese, il centro storico ha una arteria completamente rinnovata, location artistiche recuperate, un associazionismo presente ed attivo. Serve che insieme si sposino progetti e si diventi comunità per dare valore aggiunto ad uno sviluppo sostenibile. “Velletri va in rete” pensiamo che possa essere veramente un indirizzo progettuale da sostenere e meritevole di investimenti, sia dal punto di risorsa umana , commerciale, artigianale. Se altresì continuano a persistere logiche legate alle politiche degli orticelli, non ci sarà risposta adeguata al rilancio delle economie nella nostra città
Quali idee suggerirebbe ai commercianti per un rilancio generale dell’economia, del turismo e della cultura cittadina, poichè essi sono parte integrante del tessuto sociale e soprattutto potrebbero beneficiare dell’indotto che a livello generale proviene da iniziative ad ampio raggio (festival, manifestazioni, etc)?
Il tessuto socio economico in una realtà come Velletri è elemento fondamentale affinché si possano sostenere iniziative deputate a sviluppare una economia di scala sostenibile. Vero è che il commercio e tutto il suo indotto, debba avere il suo spazio e la sua partecipazione. Qui il suggerimento è quello di trovare definitivamente una unità d’intenti nelle azioni d’interesse collettivo. Diventa però importante, come più volte sostenuto, che chi preposto in città a consolidare percorsi di sviluppo economico abbia coraggio d’invertire la rotta e fare delle scelte serie, che vadano si a coinvolgere anche le parti economiche, ma scelte che siano strutturate e legate ad un progetto. Questo vale a tutti i livelli, ritengo lo spacchettamento delle azioni una piaga sociale ed economica che si ritorce puntualmente contro ogni volontà di sviluppo socio economico. Penso che ogni realtà rappresentativa possa muovere leve legate al ritorno economico e di immagine in città ma oggi la formula del cantoncello non premia più. In sintesi sono per l’individuazione di un numero di progetti sostenibili dallo sport ai classici eventi in città dove l’azione spot sia definitivamente messa da parte e si arrivi dopo almeno tre anni a qualcosa che faccia parlare fuori i confini cittadini e richiami interesse regionale.
La sua vicinanza politica allo schieramento di centro-sinistra è nota a tutti. Pensa di candidarsi al Consiglio Comunale per il prossimo appuntamento? E Orlando Pocci è il candidato giusto per il centro-sinistra?
Per anni non ho mai nascosto i miei principi, il mio pensiero, l’ho fatto cercando di scindere il più possibile il pensiero personale dal ruolo che ho ricoperto nel sindacato, ed approfitto per ringraziare chi me lo ha permesso rispettandone le scelte che questo avvenisse. Sono stato sempre convinto che esercitare un’azione sindacale non significasse non avere o difendere un proprio posizionamento civico o politico. L’ho fatto sempre partendo da un principio fondamentale, rispettare e saper ascoltare chi non la pensasse come me. Oggi si apre una nuova stagione, legata a nuove esperienze associative, sempre al servizio del prossimo, della collettività, del territorio, cercando di mettere a disposizione le esperienze formative che hanno contribuito alla mia formazione nel tempo. Non ritengo assolutamente utile pensare che io debba essere candidato alle prossime Amministrative, certo che se il Partito Democratico ritenesse utile la mia figura e le mie esperienze utili ad una nuova fase amministrativa per dare continuità ad un buon governo già protagonista nella nostra Velletri con la passata amministrazione non mancherò.
Ultima domanda: la sua esperienza nel mondo del commercio cosa le fa dire in merito ad una possibile unione di tutte le associazioni di commercianti? E’ pensabile, opportuno, oppure no?
Su questo argomento parla la storia. Io continuerò a sperare nell'unità, come penso si capisca dalle risposte precedenti quale sia il mio pensiero ed idea di città, e di conseguenza auspico che nel rispetto delle posizioni si possano unire le forze su argomenti associazionistici di interesse comune, legati allo sviluppo del territorio, del centro storico, del tessuto economico. Certo è che chi rifiuta sistematicamente lo sviluppo di rete non sta certo da questa parte umana, associazionistica e di pensiero.