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Archeologia: "Il calendario di El Djem" a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

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Esaminiamoli ora in ordine, cominciando dalla Primavera: I tre personaggi che con le verghe battono la pelle tesa di un animale stanno compiendo il rito antichissimo dei «Mamuralia».

di Ciro Oliviero Gravier
Gruppo Archeologico Veliterno
Il termine deriva da Mamurius Veturius, il leggendario artigiano che, su ordine del re Numa Pompilio, compose undici scudi in tutto simili a quello (l’ancile) che il re aveva ricevuto da Marte come pegno dell’eterna salvezza di Roma: in tal modo i nemici, qualora avessero voluto sottrarlo, non potevano individuare quello vero. I dodici scudi sono in relazione ai dodici mesi della riforma del calendario voluta dal re che ai dieci mesi del vecchio anno lunare aggiunse Gennaio e Febbraio, posti in coda a Dicembre. Bisogna inoltre ricordare che il dio Marte, cui è dedicato questo primo mese dell’anno, prima di essere associato all’Ares greco, quando ancora si chiamava «Mavors» o «Marmor» era una divinità italica legata alla vegetazione e ai fenomeni naturistici (fulmini, tempeste), invocata dai Fratres Arvales nel loro arcaico carmen. A protezione dei dodici scudi Numa istituì un apposito ordine di dodici sacerdoti, i Salii. Costoro, alle Idi di marzo (ad Idus Martias), che era il 15 del mese (capodanno del vecchio calendario), ricordavano l’antico Mamurio con un canto in suo onore, mentre correvano rumorosamente per la città armati di tutto punto e percuotendo gli scudi con le lance. Era la festa dei «Mamuralia». A livello popolare, Mamurio era rappresentato come un vecchio vestito di pelli il quale impersonava l’anno trascorso, che veniva cacciato dalla folla a colpi di bastone. Ma la festa segnava anche il passaggio dal tempo di pace al tempo di guerra e, pertanto, quello dei cittadini romani da civili (cives) a soldati (milites). Il battere per preparare le pelli con delle verghe allude alla costruzione degli scudi che una volta erano delle pelli di animali tese su una cornice di legno robusto. Che questo antichissimo rito si fosse mantenuto integro nel corso dei secoli e si fosse esteso a tutto l’impero è certificato dal calendario detto di Philocalus, risalente all’anno 354 (ossia a più di un secolo dopo il nostro mosaico), il quale colloca questa festa alle Idi di marzo. Aprile era dedicato a Venere, che seguiva il suo amato Marte (marzo). I due che danzano dinanzi alla statua di Venere agitando dei rami di mirto stanno festeggiando i «Veneralia», che cadevano il 1° aprile (ad Kalendas Apriles). La festa era dedicata a Venere Verticordia ("che apre i cuori") e al suo compagno, Fortuna Virile. Quel giorno le donne, che fossero vergini, maritate o prostitute, si recavano al tempio della dea, ne effettuavano il lavaggio sacrale della statua, che ricoprivano poi con gioielli e collane di rose. Ne parla Ovidio nel IV libro dei Fasti: «Madri e nuore latine, e anche voi che non portate benda né lunga veste, venerate ugualmente la dea… la dea è tutta da detergere… offritele rose novelle e altri fiori. Ella vuole che anche voi vi laviate sotto un verde mirto”. Le relative scene sono superbamente riprese in altri due celebri mosaici: quello della donna nuda che sparge rose del museo di Cartagine, e quello della personificazione della primavera (una donna nuda, probabilmente la stessa Venere) incoronata e circondata da rose che ella stessa coglie per riempirne il kalathos del famoso «Trionfo di Nettuno» del Bardo. Dopo di che, le donne, ricoperte solo di mirti (al pari della dea quando fu sorpresa dai satiri mentre era nuda al bagno) si recavano ai bagni maschili, lasciati vuoti per l’occasione. Qui, denudatesi, offrivano incenso alla Fortuna Virilis per ottenere che gli uomini non notassero i loro difetti fisici e si comportassero bene nei loro riguardi. Infine bevevano il «cocetum», una bevanda composta di latte, papavero pestato e miele di favo (la stessa bevuta da Venere il giorno del suo sposalizio con Fortuna), che le trasportava nel sonno e nell’oblio. A questa festa gli uomini partecipavano per conto loro danzando e suonando i crotali dinanzi ai templi della dea, come nel quadretto del mosaico. Il 15 maggio («ad Idus Maias») era festeggiato a Thysdrus con il sacrificio di un ariete il natalis di Mercurio, patrono della città. E’ quello che sta compiendo il personaggio del riquadro. La statua, posta su un piedestallo e addobbata con rami, rappresenta il dio secondo un modello classico: nudo, con sul capo il petaso (il cappello a larghe falde tipico dei viandanti), sul braccio la clamide, e calzari alati ai piedi, il caduceo (una verga alata con due serpenti attorcigliati, simbolo di pace e attributo dei messaggeri, ricevuto in dono da Apollo quando fu inviato da Zeus a negoziare con Ade la restituzione di Proserpina) nella destra e la borsa nella sinistra; accanto si trova l’ariete che il devoto si accinge a sacrificare su un’ara dirimpetto alla statua. Nell’Africa romana, Mercurio viene ad aggiungersi alla coppia fenicio-punica di Caelestis e Saturno: nell’ambito di questa triade, egli rappresenta e protegge il mondo produttivo-commerciale. Per averlo scelto come suo patronus, la città di Thysdrus viveva evidentemente di commercio, prevalentemente agricolo. Si era, infatti, specializzata nella produzione e nell’esportazione dell’olio di oliva: secondo l’espressione di Gilbert Charles-Picard, era diventata «la capitale de l’huile» della Byzacena, favorita com’era da un reticolo di ben sei efficienti strade romane che si dipartivano a stella da essa verso tutte le direzioni, e i cui numerosi e ben mantenuti diverticula raggiungevano le numerosissime proprietà private (finora ne sono state portate alla luce una trentina) dove l’agricoltura veniva praticata su larga scala e con metodi razionali. Esse non solo permettevano alle legioni di spostarsi agevolmente e con rapidità, ma anche ai contadini e artigiani berberi di raggiungere la città per vendervi, nei giorni di nundinae, i loro prodotti (grano, vino, ulive, frutta, datteri, miele, formaggi, harissa, uova, pollame, ovini, e poi cesti, canestri, stoffe, tappeti, henné...). Era, insomma, la vera capitale economica della regione. A meno di 40 km dal mare, in una posizione vantaggiosa su un altopiano che è il passaggio diretto da nord a sud e dalla costa verso l’interno, era il centro urbano più comodo e meglio allestito per accogliere l’intenso traffico di uomini e merci in transito di import-export, di cui una buona parte veniva acquistata e restava in città. È da credere, pertanto, che il padrone della splendida dimora che conteneva il nostro mosaico fosse un grande proprietario terriero e insieme un grande commerciante, un ricco uomo d’affari interessatamente e convintamente legato alla società e alla civiltà romana, da cui traeva ogni genere di benefici e di cui seguiva con vanto ed ostentazione le tradizioni e i riti. E non è da escludere che la scena del sacrificio a Mercurio rappresentata dal riquadro del mosaico si svolga all’interno della sua opulenta villa, e che il sacrificante sia proprio il padrone di casa. Infatti il sacrificio avviene dinanzi a una statua e non in un tempio, in un ambiente agreste e non urbano, e alla presenza di un solo attore e non di una folla di devoti.

Serie A e Serie B della Coppa di Legno al "Maracanà"

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I risultati della Coppa di Legno al centro sportivo "Maracanà" di Velletri. Tabellini e decisioni del Giudice Sportivo, grazie al lavoro di Dario Nocera.


COPPA DI  LEGNO

SERIE A


ARCHIGEO – BLAUGRANA 5-5
Formazione/Marcatori: Biserna Giordano, Botticelli Alberto, Germini Gianmarco 2, Germini Lorenzo 1, Paolucci Simone 1, Vita Federicom, Castagna Cristian 1.
Formazione/marcatori: Butoi Poul, Dascalu Adi 1, Dascalu Basilica, Idershai Hasan 3, Komaromi Alexandru, Marcucci Marco,m Olaru Mircea 1, Bavaglini Daniele, Tufosa Valentin.
MG: Ideshai Hasan (Blaugrana)
MP: Biserna Girdano (Archigeo)
Arbitro: leone C.


PIZZERIA ITALIA – GOLD PASSION 3-5
Formazione/marcatori. Belli Rossano,m Castrichella Gianluca 2, Latini Riccardo, Leoni Daniele, Mancini Valerio, Meola Piero, Cavicchia Emanuel 1, Calmieri Federico.
Formazione/marcatori: Izzo Favrizio 1,m Monti Andrea, Poggi Giovanni 1, Polverini Paolo 1, Maniocchi Federico 1.
MG: Izzo Fabrizio (Gold Passion)
MP: Monti Andrea (Gold Passion)
Arbitro: Nocera D.


DETA ELETTROIMPIANTI – LN TECHNOLOGY  2-5
Formazione/marcatori: Adinolfi Alessandro Spallotta Attilio, Batoli Simone, D’alessandro Diego, Di Bella Federico, Esposito Daniele, D’Andrea Giorgio, Romaggioli Daniele 2.
Formazione/marcatori: Ferraro Maicol 1, Cipriani Claudio, Di Lazzaro Manuel 1, Di Mario Marco, Manciocchi Danielo 3, Milletti Alessio.
MG: Di Lazzaro Amnuel (LN)
MP: Milletti Alessio (LN)
arbitro: Nocera D.



SERIE B


AJAX – MMP FOOTBALL CLUB 8-3
Formaizone/marcatori: Di Clemente Andrea 1, Favetta Cristian 2, Mammucari Francesco, Mancini Lorenzo, Sciotti Matteo 1, Sciotti Diego 2, Sciotti Luca, Tuli Matteo 1, Catullo Cristian 1.
Formazione/marcatori. Mammucari Luca 2, Felci Fabrizio 1, Lo Storto Alessandro, Taddei Fabrizio, D’Annibale Ivan.
MG: Sciotti Diego (Ajax)
MP: Di Clemente Andrea (Ajax)
Arbitro: Leone C.


CASTELLI ROMANI “CARLO VURCHIO – EUROSERVICES ANTINCENDIO 3-9
Formazione/marcatori: Bazzo Mario, Giarino Marco 1, Maikano Samir 2, Marinelli Lorenzo, Ponzo Massimo, Santonastaso Enzo, Serangeli Emanuele, Trenta Gianfranco
Formazione/marcatori: de Gregorio Federico 1, Marchetti Marco 1, Tani Giorgio 2, VillaRI paOLO 3, Taddei Luca, Piccinni Marco, Renna Luca 2.
MG: Maikano Samir (Castelli)
MP: Ponzio Massimo (Castelli)
Arbitro: Manzo L.


EDIL IMPIANTI – NERI PER CASO  8-4
Formazione/marcatori: Antonetti Robverto, Lartini Denis 2, Bastianelli Marco 1, Brfacchetti Daniele, Canini Alessandro, Olivera Alex Ramos, Recinbe Patrik, Taddei Davide 5.
Formazione/marcatori. Teame Dwait, Ombrina Sonko, Fadli Husein Mohammed 2, Lamin Kjone 2, Asare Frank, Malang Tablaly, Mariani Andrea, Adiet Kabe.
MG: fdli Hudein Mohammed (Neri Per Caso)
MP: Asare Frank (Neri Per Cadso)
arbitro: Manzo L.










Velletri-Lariano: Romeo De Angelis il commissario di Fratelli d'Italia

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Marco Silvestroni
Sarà Romeo De Angelis il Commissario individuato dalla Federazione di Fratelli d'Italia della Provincia di Roma per occuparsi di quanto sta avvenendo a Velletri e Lariano in merito alla situazione della Volsca Ambiente e Servizi.
A nominare Commissario ad Acta il dirigente nazionale di Fratelli d'Italia è stato nelle scorse ore il Portavoce della Costituente Provinciale di Roma, Marco Silvestroni, impossibilitato dalla campagna elettorale a seguire in prima persona i fatti. Il partito intende così fare chiarezza su quanto sta avvenendo e contribuire a trovare quanto prima una soluzione che sia in linea coi propositi di tutela dell'ambiente e di salvaguardia delle specificità locali, contro ogni tipo di speculazione legata ai rifiuti e per ribadire quella che, con tutta evidenza, è la posizione di assoluta contrarietà di Fratelli d'Italia alla realizzazione dell’impianto di Velletri, già manifestata in ogni sede.

AVIS, un comunicato stampa sul ricorso presentato da alcuni soci per le elezioni del Consiglio

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Riceviamo e pubblichiamo dall'Avis di Velletri una nota stampa in merito al ricorso presentato da alcuni soci dell'Avis di Velletri riguardante le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali.

Comunicato stampa



"Ad un anno dalle votazioni per il rinnovo del Consiglio direttivo e Cariche sociali dell'Avis comunale di Velletri - svoltesi il 25 e 26 febbraio 2017 - i Probiviri della Regione Lazio accolgono il ricorso presentato da un gruppo di Soci dell’Avis di Velletri, i quali sostenevano che, in occasione di dette elezioni e nei giorni immediatamente precedenti alle stesse, fossero avvenute gravi irregolarità e inadempienze in netto contrasto con quanto stabilito dallo Statuto e dal regolamento; irregolarità e inadempienze che, a detta dei Ricorrenti, hanno portato ad un risultato elettorale falsato e, di conseguenza, dato vita ad un nuovo Direttivo del tutto illegittimo. I Probiviri confermano quindi le tesi dei ricorrenti e la non legittimità della formazione dell’attuale Consiglio Direttivo. Tutto da rifare quindi, infatti l’Ordinanza dei Probiviri, datata 25 gennaio, impone di tornare al voto entro sei mesi. Allo stesso modo, in risposta ad un secondo ricorso e con gli stessi tempi, impongono, con una seconda Ordinanza, di eleggere un nuovo Tesoriere in quanto, quello attualmente in carica ha già ricoperto detta carica per tre mandati consecutivi, più un parziale mandato di dieci mesi, l’attuale sarebbe il quarto, mentre lo Statuto stabilisce perentoriamente che la carica di Tesoriere, come altre cariche, non può essere ricoperta dalla stessa persona per più di due mandati consecutivi. A titolo d'informazione, soprattutto per i tantissimi donatori che magari non ne sono a conoscenza, riportiamo di seguito brevemente le irregolarità che i Ricorrenti hanno riscontrato in occasione delle elezioni del 2017. - Il giorno delle votazioni, in assemblea elettiva, cinque minuti prima dell’apertura dei seggi, il Presidente del Comitato Elettorale ha informato, in modo deciso e perentorio i presenti, che non avrebbe ammesso il voto a mezzo delega. (Lo strumento del voto per delega, a norma di Statuto e regolamento è assolutamente legittimo, tanto è vero che la segreteria dell’Avis, nei giorni precedenti aveva fatto stampare e distribuire un gran numero di moduli per lo scopo). - Il Comitato Elettorale è stato scelto dieci giorni prima e nominato tre giorni prima delle votazioni. (Regolamento e Statuto enunciano che il Comitato Elettorale deve essere scelto e nominato, tramite voto palese in apertura dei lavori, il giorno stesso dell’Assemblea Elettiva). - Non hanno potuto votare i Soci regolarmente iscritti dal 1° gennaio 2017 alla data delle votazioni. (Il regolamento dice che possono votare tutti i Soci iscritti alla data delle elezioni). - Solo a sei persone, anziché a tutta l’Assemblea, è stato dato modo di votare, sull’uso o meno delle deleghe. (In caso di voto su questioni di sua competenza l’Assemblea tutta è chiamata ad esprimersi e comunque, l’Assemblea non può votare per modificare un articolo dello Statuto). - Solo una piccola parte dei Soci è stata informata con un comunicato scritto che il 25 e il 26 febbraio si sarebbero svolte le elezioni. (Il regolamento dice che tutti i Soci debbono essere avvisati con un comunicato scritto). Sembra incredibile, ma quanto sopra descritto non ci racconta di fatti e vicende lega-te ad elezioni e diatribe che a volte una certa Politica con la “p“ minuscola ci propi-na, parla dell’AVIS, “ Associazione Volontari Italiani Sangue”. Una “ONLUS”. Associazione fondata nel lontano 1927 per volontà ed iniziativa del Dottor Vittorio Formentano, associazione costituita da coloro che donano volontariamente, gratui-tamente e anonimamente il proprio sangue, non ammette discriminazioni di sorta ed esclude qualsiasi secondo fine, sia di lucro che d’altro. Questa è l’Avis, o meglio questo è lo “Spirito Avis “, che nel 1957 , a Velletri, ha per-vaso il cuore e l’animo di Andreino Bianchi, Mauro Domenico e Renato Sottile , i qua-li, hanno fondato la Sezione comunale dell’Avis di Velletri. E’ a loro, “ Padri Fondatori” che dobbiamo l’Avis di oggi; a quei tempi fare volonta-riato era solo voglia e gioia di fare del bene gratuitamente, in modo anonimo e senza alcun ritorno in immagine o quant’altro; l’Avis è, grazie a loro, basata su solidi princi-pi e grandi valori di solidarietà e di altruismo ed è “ un bene” di tutti i cittadini di Velletri, i quali, grazie a quelle solide fondamenta, ignari di meccanismi e piccinerie interne, hanno continuato e continuano per il bene comune a donare il proprio san-gue; noi ci associamo a tutti loro e li ringraziamo perché, in silenzio , sempre più numerosi, continuano nel loro impegno contribuendo con grande generosità ad al-leviare sofferenze e salvare vite e per salvaguardare il bene più grande che è la salu-te delle persone. Leggendo gli accadimenti sopra descritti, ci viene spontaneo pensare che l’ Avis non è un qualcosa che possa diventare una proprietà, ma che appartenga invece alla no-stra cittadina, crediamo che non sia e non possa diventare un giocattolo, un oggetto, usato per coltivare la propria ambizione o per accrescere la propria autostima; né crediamo possa essere governato, ignorando lo Statuto, per tempi troppo lunghi dallo stesso numero ristretto di persone, dimostrando così, un incomprensibile at-taccamento alla poltrona ed una incredibile presunzione nel pensare e ritenere che nessun altro potrebbe fare meglio, fino ad assumere, pur di non lasciare le redini, un ruolo ed una carica del tutto illegale. Stando così le cose, c'è da sperare che vengano ristabilite e rispettate le disposizioni che regolano le attività dell'Avis a livello nazionale e locale. Se è vero che l'ambito è quello del volontariato è anche vero che stiamo parlando di Avis - un'associazione importante e strutturata sul territorio nazionale - che movimenta ingenti risorse umane ed economiche quindi correttezza e trasparenza nella gestione non sono “auspicabili” ma obbligatorie, per rispetto dell'associazione stessa e dei donatori che ne costituiscono l'essenza più vera. Ci auguriamo che gli attuali Consiglieri dell’Avis diano dimostrazione di buon senso e diano seguito alla esecuzione delle due “Ordinanze”, senza titubanze e senza inutili tentativi di guadagnare tempo e menare il can per l’aia; la cosa non verrebbe facilmente accettata e compresa dai donatori, finalmente informati dei fatti, e getterebbe un ulteriore velo sulla buona immagine che l’Avis di Velletri merita. Non dovrebbe essere difficile: basta rifarsi a quanto Statuto e Regolamento impongono di fare!"

Sergio Giri: "Fare a gara tra chi è più civico un modo sicuro per riconsegnare Velletri a chi ha governato male"

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“Fare a gara tra i candidati a sindaco tra chi è più civico è un modo sicuro per riconsegnare Velletri a chi in questi dieci anni ha governato poco, male e senza avere a cuore lo sviluppo della città”. Lo afferma il coordinatore del movimento Con Noi Per Velletri, Sergio Giri che sostiene la candidatura di Giorgio Greci a sindaco di Velletri.
“Nel corso della consiliatura che sta arrivando a scadenza Giorgio Greci ha lavorato con serietà e dedizione, dai banchi dell’opposizione – ha dichiarato il coordinatore di Con Voi per Velletri - sempre nell’interesse di Velletri e dei suoi cittadini il suo profilo politico, svincolato da logiche di partito, è emerso chiaramente senza bisogno di appuntarsi al petto la medaglia di candidato civico, perché nel segno del civismo sono state tutte le sue battaglie in consiglio comunale, a partire da quella contro la realizzazione del mega impianto per lo smaltimento dei rifiuti in zona Lazzaria” “Chi ha veramente a cuore Velletri non può che sposare il progetto “Con Voi Per Velletri”, che ha cominciato a lavorare per il bene della città da più di un anno raccogliendo larghi consensi e realizzando un programma partecipato e condiviso con i veliterni.” “Chi, invece, tenta di raccogliere consensi da trasformare in una pattuglia di consiglieri rischia di consegnare ancora una volta Velletri a quei politici di professione che hanno ridotto la città nelle pessime condizioni in cui si trova oggi”.

Comunicato stampa a cura di Sergio Giri

La Giovanni Scavo Velletri dal Golfo di Gaeta alla Maratona di Massa Carrara

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Domenica 11 Febbraio grande successo per la Gaeta-Formia, undicesima edizione, gara podistica di 10 km che unisce i due Comuni del Golfo.
La gara ha richiamato quasi 1200 atleti provenienti da diverse regioni che hanno ammirato le bellezze dei panorami lungo il rinnovato e più veloce percorso. L’Atletica Giovanni Scavo Velletri si è presentata alla partenza con diciotto atleti che hanno ben figurato. Esordio positivo con la maglia della Scavo per Barbara Veroni e Fabio Giongiani giunti insieme al traguardo in 1h02.10. Francesco Visentin è stato il più veloce in 42.28 precedendo di poco Mauro Monteferri 42.39 e a seguire Mirko Lombardo 44.14, Natale Giuntati 44.18 6^ di cat, , Carlo Giammatteo 46.03, Gianni Mariani 47.05, Bruno D’Andrea 47.33, Franco Lazzari 48.19, Fabrizio Piccoli, 50.15, Fabrizio Borro 50,20, Fabrizio Soprano 51.07, Teseo Mastrangeli 51.10, Alberta Ciarla 52.30 3^ di cat, Alessandra Ciarla 53.25, Antonio Lupi 53.25, Giorgio Giansante 58.24. Ivo Barchiesi sempre domenica ha partecipato alla White Marble Marathon, quarantadue chilometri e 195 metri su di un percorso suggestivo tra mare e monti con partenza ed arrivo a Marina di Massa portando a casa la bellissima medaglia in marmo con il tempo di 4h44.30.



Paolo Fede ("Con voi per Velletri"): "Greci ha lavorato con serietà, lavorando per il bene della città"

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"Fare a gara tra i candidati a Sindaco tra chi è più civico, è un modo sicuro di riconsegnare Velletri a chi in questi dieci anni ha governato poco, male e senza avere a cuore lo sviluppo della città”, lo afferma Paolo Fede, candidato al consiglio comunale nella lista "Con Voi Per Velletri" che sostiene la candidatura di Giorgio Greci a Sindaco di Velletri, riprendendo le note del coordinatore del partito, Sergio Giri.
“Nel corso della consiliatura che sta arrivando a scadenza, Giorgio Greci ha lavorato con serietà e dedizione dai banchi dell’opposizione, sempre nell’interesse di Velletri e dei suoi cittadini”, continua Paolo Fede. “Il suo profilo politico, svincolato da logiche di partito, è emerso chiaramente senza bisogno di appuntarsi al petto la medaglia di candidato civico, perché nel segno del civismo sono state tutte le sue battaglie in consiglio comunale, a partire da quella contro la realizzazione del mega impianto per lo smaltimento dei rifiuti in zona Lazzaria”, aggiunge Paolo Fede. “Chi ha veramente a cuore Velletri non può che sposare il progetto “Con Voi Per Velletri”, che ha cominciato a lavorare per il bene della città da più di un anno, raccogliendo larghi consensi e realizzando un programma partecipato e condiviso con i veliterni.” “Chi, invece, tenta di raccogliere consensi da trasformare in una pattuglia di consiglieri, rischia di consegnare ancora una volta Velletri a quei politici di professione, che hanno ridotto Velletri nelle pessime condizioni in cui si trova oggi”, conclude Paolo Fede, in linea con le direttive della lista civica "Con Voi per Velletri".

L'angolo del pc: lo “Scareware”, il software spazzatura

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Aggiungiamo un altro termine alla lista dei fastidi che si possono incontrare utilizzando internet. Lo “Scareware” (“scare” in inglese: spavento) è una classe di software completamente inutile che viene scaricato attraverso altri programmi distribuiti gratuitamente sulla rete o cliccando su quei banner che allarmano l’utente di falsi problemi.


di Stefano Ruffini
 
Sarà capitato a molti, durante la navigazione, di incappare nel classico messaggio di avvertimento su fantomatici virus presenti nel computer o errori nel disco che invita a scaricare un software risolutivo; ovviamente si tratta sempre di falsi avvisi che inducono ad installare uno scareware. Gli scareware hanno vari scopi; i più innocui, come i falsi antivirus, si limitano a veicolare messaggi pubblicitari e sono completamente inutili ai fini di una disinfezione, mentre altri installano un programma di prova che alla fine della scansione richiede un pagamento per essere attivato e risolvere errori “immaginari” rilevati nel computer. Poi ci sono gli scareware che installano barre di navigazione nei browser, re-indirizzano la home-page degli stessi verso siti/motori di ricerca pubblicitari, aggiungono voci all’avvio del computer o peggio pretendono di ottimizzare il registro di sistema causando talvolta danni e malfunzionamenti. Ovviamente non mancano, anche se più rari, gli scareware fraudolenti che veicolano malware, virus o che abbassano le difese del computer disattivando firewall o antivirus lecitamente installati. Il termine scareware possiede dei sinonimi più o meno pittoreschi come fraud-tool (dall’inglese: frode), rogue-tool (furfante), crapware (schifezza), shitware (beh! questo si capisce da solo), ecc. Per evitarli basta non lasciarsi convincere dai messaggi che riportano allarmanti problemi al computer che non provengano direttamente dai propri antivirus o dal sistema operativo, mentre se si vuole installare un programma gratuito consiglio sempre di scegliere, se presente, l’opzione di installazione “personalizzata” in modo da rifiutare l’eventuale software aggiuntivo non richiesto; se l’opzione non fosse disponibile (o semi-nascosta) è bene, finita la procedura, andare nella lista dei programmi installati e controllare se ce ne sono di nuovi da togliere. Una buona notizia è che dal prossimo mese di Marzo la Microsoft implementerà le funzioni del Windows Defender che riconoscerà i maggiori scareware impedendo l’installazione o rimuovendoli dal sistema se già presenti; ovviamente il Windows Defender dovrà essere attivo dalle impostazioni del sistema operativo.

Serie A2, l’F&D H2O torna a Velletri con l’obiettivo dei tre punti. Passaretta: “Rialziamo la testa e vinciamo"

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Sembrava davvero impossibile che l’F&D H2O di mister Danilo Di Zazzo, dopo un anno e mezzo in vetta e senza sconfitte, potesse perdere una partita. Il ko di Napoli, tuttavia, è già archiviato e le ragazze sono pronte alla prossima gara contro il 3T per riscattarsi immediatamente e tornare a fare punti importanti. Giulia Passaretta, tra le migliori in vasca domenica scorsa, ha analizzato la prossima gara delle veliterne contro un’avversaria ostica. Fondamentale sarà il supporto del pubblico amico, che sempre numeroso riempie le tribune della Piscina “Tortuga”.


di Rocco Della Corte



Giulia Passaretta, dopo un avvio con tre vittorie domenica è arrivata la prima sconfitta. Un qualcosa che doveva succedere, ma sembrava impossibile…come ci si rialza? 


Dopo tre vittorie è arrivata una sconfitta che non volevamo, anche perché quella di Napoli è l’unica piscina in cui avevamo perso lo scorso anno, con la prima e ultima sconfitta di quel campionato. Sicuramente c’era molta voglia di rivalsa, ma nonostante ciò non siamo riuscite a portare a casa un risultato positivo. Abbiamo rialzato la testa subito e unite, come sempre, ci stiamo preparando allenandoci tutti i giorni. 

L’Acquachiara ha dimostrato di essere una pretendente al titolo, ma quali sono stati i demeriti dell’F&D H2O e su cosa avete lavorato maggiormente in settimana? 

Sicuramente l’Acquachiara è una pretendente al titolo, e lo sapevamo, ma abbiamo avuto dei demeriti come quello di non rimanere unite e coese, giocando da squadra, durante i quattro tempi. Lo abbiamo fatto nel primo parziale e per metà del secondo, poi ci siamo disunite e abbiamo commesso errori in difesa e in attacco. Quando abbiamo avuto occasioni per fare gol non le abbiamo sfruttate al massimo, al contrario delle nostre avversarie… 

Domenica arriva il 3T, altra squadra che non sarà semplice. Con quale spirito bisognerà affrontare il match casalingo e fare risultato? 

Il 3T è una squadra ben attrezzata e rispettabile, lo spirito con cui scenderemo in vasca è quello di sempre, quello con cui affrontiamo tutte le gare. Forse stavolta ci sarà ancora più voglia di vincere dopo la sconfitta. L’unico risultato utile, per noi, sono i tre punti. 

Sei soddisfatta, personalmente, del tuo avvio di stagione? 

Sono abbastanza soddisfatta, seppure ci debbano essere dei miglioramenti da parte mia e della squadra. In generale puntiamo sempre a migliorare. 

Che stato d’animo c’è nello spogliatoio e il gruppo come sta interpretando questa stagione che, volente o nolente, vede tutto il panorama pallanuotistico molto più attento all’F&D H2O dopo la stagione dei record? 

Lo stato d’animo è sempre lo stesso dato che siamo un gruppo unito e coeso, come detto. Inoltre siamo una delle poche squadre che non è unita solo in acqua ma anche al di fuori, e questo è un punto di forza. 

Un messaggio che vuoi mandare alle tue compagne in vista di domenica? 

Rimanere unite, tornare vincere, e farlo a maggior ragione davanti al nostro pubblico che ci supporta e che ci aiuta ogni domenica. 

Maurizio De Giovanni, coinvolgente e commovente: alla Mondadori di Velletri è stato presentato “Souvenir”

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Un Maurizio De Giovanni coinvolgente e commovente quello che ha richiamato un folto pubblico nel giovedì pomeriggio della Mondadori Bookstore di Velletri.

di Rocco Della Corte


Lo scrittore napoletano, fortemente legato alle sue radici e al suo territorio, è uno dei nomi più importanti nel panorama editoriale italiano contemporaneo e non ha deluso di certo le aspettative dei presenti, completamente travolti dalla sua simpatia, dal suo modo di intendere la letteratura e dalla sua scrittura, avvolgente e capace di far scendere la lacrima. Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi) è l’ultimo giallo della fortunata saga che ha appassionato milioni di lettori, ma la trama si può comprendere a partire dalle dichiarazioni di intenti dell’autore, che presta attenzione ai dettagli, persino al mese - ottobre - che è un capodanno anticipato: “Per me un libro è un viaggio – ha detto De Giovanni presentandosi agli spettatori – e non mi piace l’idea di restare sui comodini di chi compra il libro. La letteratura deve farci andare di pari passo con le emozioni, una cosa che solo i libri possono fare. In tal senso non finirò mai di ringraziare chi ancora di mestiere fa il libraio: l’umanità, il calore di chi quando entri in una libreria sa darti il consiglio giusto, non potrà mai competere con un click. Io preferisco mille volte entrare in una libreria, uscire con tre libri che non avevo intenzione di comprare, e gustarmeli”.

In merito al romanzo, già in cima alle classifiche dei più venduti, De Giovanni ha specificato che tutto parte da un interrogativo difficilmente risolvibile: “La trama è inutile svelarla, anche perché i personaggi li conoscete e se la raccontassi non avrebbe senso leggere – ha detto ironicamente l’autore -, ma vi posso dire che ho iniziato da una domanda: l’amore ha una durata per essere definito amore?”. Il sentimento che ha ispirato poeti e romanzieri, in effetti, non può essere circoscritto in un arco di tempo definito. De Giovanni racconta di un amore che può durare trenta anni, ma che non è meno importante di quello che nasce durante un viaggio in treno di un’ora, tra due persone che scese alle rispettive fermate non si vedranno mai più. Il bagaglio emotivo, che arricchisce l’uomo, è talmente intimo e personale da non avere nessun impedimento nel suo orizzonte. Lo scrittore, che ha anticipato il compimento del progetto editoriale del commissario Riccardi e dei bastardi di Pizzofalcone con gli ultimi romanzi, argomentando tale scelta come un non voler a tutti i costi prolungare personaggi frutto di ispirazione (“che sento miei”), oltre alla parte letteraria, ha spaziato molto, non trascurando la sua fede calcistica. “Per me il Napoli è una religione, nel libro non si nomina un certo giocatore argentino che sceso da una cometa ci fece vincere lo scudetto. Ho provato a chiamare entrambi i miei figli Diego Armando, ma mi è stato giustamente impedito”.
Il capoluogo partenopeo, anche se Souvenir si svolge anche a Sorrento, è nel sangue di De Giovanni: “Non c’è bisogno di dire il nome della città, basta raccontarla. Realtà come i quartieri più degradati, senza un servizio pubblico e statale, senza un posto di polizia, senza un ufficio postale, dovrebbero farci indignare. Noi siamo la prima generazione, e lo dico non senza amarezza, che lascerà ai propri figli un mondo peggiore di come lo ha trovato. Eppure succede che nascono le baby gang, che un ragazzo pensa di tre mesi in tre mesi e i soldi che guadagna con qualche lavoretto li spende per le vacanze, perché già sa che poi troverà un altro incarico, magari di sei mesi”. Un realismo nudo e crudo che a De Giovanni non piace, e che si sente in dovere di condannare vista la sua posizione privilegiata. Alla domanda di Tamilia, impeccabile conduttore del dibattito, sul consiglio che bisognerebbe dare ai giovani quando messi di fronte alla scelta di seguire i propri sogni o guardare al concreto, lo scrittore ha risposto con molta onestà: “Io, come il mio amico Maurizio Sarri, abbiamo avuto una buona sorte. Lavoravamo entrambi in banca e siamo stati nelle condizioni di rompere la routine per fare un lavoro che ci piace. Inizialmente non mi sembrava nemmeno possibile di guadagnare scrivendo storie, faccio fatica a pensare che quello di scrittore sia un mestiere. Ma è oggettivamente difficile oggi dire a un ragazzo di mollare le certezze, sicuramente bisogna guadagnarsi da vivere possibilmente secondo le proprie competenze”. Esilarante, invece, il racconto di De Giovanni sulla sua passione per il Napoli: “Pensavo di essere pazzo, vista la mia superstizione, ma poi conoscendo altra gente ho capito di essere un freddo simpatizzante a confronto. Napoli è una città in cui se entri in un bar e chiedi perché un giocatore ha giocato da terzino, dopo tre ore ritorni ed è in atto un talk su quella faccenda. Inoltre è l’unica grande città europea che ha una sola squadra, oltre a Torino…”. La Juventus, infatti, non è contemplata, sempre per ragioni di superstizione: “Non mi ricordo come si chiama quella squadra che vince sempre, ma non si annoiano? – ha detto ridendo -. Comunque noi siamo incredibili, ho sentito storie veramente da romanzo, alcune le ho riportate ne Il resto della settimana, titolo che poi indica quei giorni inutili in cui uno lavora, mangia, beve e dorme tra una partita e l’altra”.
La grande capacità espressiva di De Giovanni fa il paio con la sua duttilità, umana e letteraria: dalla riflessione sociale alla risata, fino alle lacrime finali. Lo scrittore, infatti, è solito leggere qualche passo tratto dalla sua produzione narrativa e quello scelto per il pubblico di Velletri, con uno stile avvolgente e un tono di voce – somigliante a quello di Pino Daniele e per questo musicale – come una carezza ha trasmesso il dramma del vice-commissario Pisanelli, un dramma d’amore, di morte e di sofferenza, nonché di filosofia di vita. Una presentazione indimenticabile per questi e per tanti aspetti che sarebbe difficile sintetizzare con un articolo, sicuramente un’opportunità unica che Velletri e i suoi cittadini hanno potuto vivere – grazie alla Mondadori Bookstore Velletri – Lariano - al cospetto di un grande intellettuale come Maurizio De Giovanni.

Velletri e Lariano in apprensione per Davide Vincenzotti: scomparso da ieri, aiutateci a ritrovarlo

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Un giovane ragazzo, Davide Vincenzotti, residente a Lariano, da ieri mattina ha fatto perdere le sue tracce. Ne dà notizia, tramite il suo profilo facebook, la sorella Chiara, che lancia un appello a tutti affinché facciano le loro segnalazioni o diano notizie in caso di avvistamenti.
Davide frequenta l'Istituto "Cesare Battisti" di Velletri, ma ieri non è entrato in classe. 15 anni, alto 1 metro e 70, al momento della scomparsa aveva una tuta nera, scarpe grigie di marca Nike, un cappotto  lungo con cappuccio e pelliccia, zaino nero di marca Eastpak. Chiunque lo abbia visto o abbia notizie contatti a qualsiasi orario la famiglia, tramite Facebook o chiamando ai numeri 3450647592, 3935490564. La nostra Redazione si associa all'appello: aiutateci a ritrovare Davide. Intanto sono partite le condivisioni nei gruppi facebook e nei profili personali: il passaparola è importante per cogliere dettagli e informazioni utili.

Serie A2, l’F&D H2O non sbaglia, si riscatta e torna a vincere: 12-4 al 3T Sporting Club

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Vittoria doveva essere e vittoria è stata. L’F&D H2O, contro il 3T, torna al successo tra le mura amiche della Piscina “Tortuga” dopo una prestazione convincente e una gara che ha visto le atlete di mister Di Zazzo giocare in crescendo.


di Rocco Della Corte



La sconfitta di Napoli è già alle spalle e le veliterne tengono il passo del terzetto di testa, nonostante le ospiti siano arrivate a Velletri, come previsto, per dire la loro. Primo parziale molto equilibrato, Pustynnikova e Ricciardelli siglano un gol per squadra e si chiude sull’1-1. Il secondo tempo è ancora teso, la squadra di casa ha qualcosa in più ma addirittura passa in svantaggio per la rete di Fabbri, prima di ribaltare e condurre con Antonacci e Clementi. Il terzo tempo vede ancora l’F&D H2O determinata, ma alla doppietta di Antonacci e al gol di Bagaglini rispondono di nuovo Ricciardelli e Poletta, con la squadra del presidente Perillo che allunga senza prendere il largo. L’incrocio dei pali colpito allo scadere, però, è il segnale della carica e nell’ultimo quarto non c’è storia: 6-0 per le ragazze di Di Zazzo che si esaltano con quattro gol di Pustynnikova, uno di Antonacci e uno di Clementi. Il 12-4 finale è un risultato meritato ed eloquente, visto l’alto quoziente di difficoltà e la chiamata ad un pronto riscatto, come sottolineato da mister Di Zazzo:
“La partita di oggi è stata molto difficile, messa molto sul piano fisico da parte entrambe le squadre. Siamo riuscite ad andare sempre meglio – ha analizzato il tecnico - e allungato dopo un primo tempo equilibrato. Buona la prestazione della squadra, c’era un po’ di nervosismo e mancava all’inizio un po’ di sicurezza che lavoreremo per riacquistare. In generale, comunque, il risultato è netto ed è arrivato senza troppi problemi. Il forte rammarico è per le espulsioni di Antonacci e Rosini, che speriamo non portino conseguenze. La squadra nel complesso ha reagito, dimostrando di poter fare un ottimo campionato e cercheremo di fare sempre meglio. Facciamo i complimenti – ha concluso l’allenatore, elogiando il gruppo – a queste ragazze che danno sempre il massimo”. Quarta vittoria in cinque gare per l’F&D H2O, attesa domenica dalla trasferta campana contro il Volturno. 


F&D H2O – 3T SPORTING CLUB 12-4 (1-1, 2-1, 3-2, 6-0) 

F&D H2O: Minopoli, Mastrantoni, Pustynnikova (5), De Marchis, Zenobi, Rosini, Antonacci (4), Piscopo, Passaretta, Clementi (2), Turchi, Bagaglini (1), Mordacchini. 

3T S.C.: Messina, Di Pinti, Di Marcantonio, Passa, Bartolucci, Ricciardelli (2), Fabbri (1), Tomassini, Tarsia, Poletta (1), Riva. 

Arbitro: Lombardo 

"Davide è a casa. Grazie a tutti": termina con un sospiro di sollievo la storia del giovane scomparso da Lariano

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Termina con l'epilogo che tutti si auspicavano la storia di Davide, il ragazzo 15enne di Lariano che aveva fatto perdere le sue tracce dalla mattinata di ieri.


Il giovane, che frequenta l'Istituto "Cesare Battisti" di Velletri, non era entrato in classe e, privo del suo cellulare, si era reso irreperibile. Subito la comunità social, a partire da Lariano e da Velletri, si era mobilitata con condivisioni a raffica, appelli, messaggi di speranza. Fortunatamente la storia ha avuto un finale lieto, e Davide è tornato a casa, come annunciato pochi secondi fa da sua sorella tramite il profilo facebook personale, dal quale aveva lanciato l'appello. Non resta che essere felici per come è andata a finire, la preoccupazione e la tensione si sono sciolte con la bella notizia. 

Regionali, finisce l'era dei sondaggi: ecco i risultati delle rilevazioni on line della nostra testata

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Finisce la possibilità di divulgare i sondaggi, almeno in maniera ufficiale, per le elezioni politiche e regionali del prossimo 4 marzo. La legge, infatti, per non influenzare l'opinione pubblica, proibisce la diffusione di rilevazioni, anche se queste non mancheranno, soprattutto commissionate da partiti e schieramenti.
Anche Velletri Life, nel suo piccolo, ha lanciato un sondaggio per le Regionali 2018, vista la forte presenza di veliterni in lizza. Sono ben sei, lo ricordiamo, i concittadini che tenteranno di essere eletti alla Pisana: in ordine rigorosamente casuale, Luciano Baietti (Casapound per Antonini) Daniele Ognibene (Liberi e Uguali per Zingaretti), Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia per Parisi), Silvia Ladaga (Forza Italia per Parisi), Lucia Civitella (Riconquistare l'Italia per Rosati), Fabio D'Andrea (Lista Pirozzi). I lettori della nostra testata hanno risposto numerosi nei cinque giorni di apertura del sondaggio anonimo, ma affermiamo con decisione e chiarezza che la rilevazione non ha alcun valore, non vi sono parametri se non quelli della casualità poichè sono di diverse fasce di età coloro che possono votare dal pc, dal tablet o dal cellulare, e i risultati potrebbero non rispettare la tendenza reale che si ratificherà con lo spoglio del 4 marzo. In ogni caso, avete risposto così: la coalizione di centro-sinistra sarebbe al 38%, con Nicola Zingaretti in vantaggio. Secondo Stefano Parisi, per il centro-destra, con il 23% delle preferenze. Terza Roberta Lombardi, del Movimento Cinque Stelle, con il 12%. A sorpresa al quarto posto si piazza Elisabetta Canitano, di Potere al Popolo, con l'11%. Mauro Antonini di Casapound sarebbe quinto con il 6%, un punto in più di Sergio Pirozzi che si piazza al 5%. Con l'1% o poco più Stefano Rosati, Giovanni Paolo Azzaro e Jean Leonard Touadì. Hanno votato 150 persone, un campione molto ridotto su 42.000 aventi diritto, anche se le rilevazioni nazionali vengono fatte su cifre in proporzione analoghe. Un esperimento divertente per la nostra Redazione, che ha tentato così di tracciare, con un mezzo semplice e anonimo, la panoramica veliterna, interessante soprattutto perché la campagna elettorale proseguirà dopo il 4 marzo in vista delle Amministrative. C'è da fare, in ultimo, una ulteriore precisazione: questi sondaggi on line spesso riportano dei risultati che risentono della spinta di questo o quel gruppo politico, che a scopo dimostrativo e con l'intento di radicamento sul territorio, invitano i loro simpatizzanti a votare "in massa", e che per questo potrebbero portare alcuni valori ad essere molto più alti rispetto alla media nazionale e a quella reale cittadina. 

Riepilogo del sondaggio di Velletri Life:
Nicola Zingaretti (centro-sinistra): 38%
Stefano Parisi (centro-destra): 23%
Roberta Lombardi (Movimento Cinque Stelle): 12%
Elisabetta Canitano (Potere al Popolo): 11%
Mauro Antonini (Casapound): 6%
Sergio Pirozzi (Civica): 5%
Stefano Rosati: 1,5%
Giovanni Paolo Azzaro: 1%
Jean Leonard Touadì: 1%
Altri: 1,5%

“L’utopia sostenibile”, affronta le ragioni, le caratteristiche e gli obiettivi di un’utopia sostenibile

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Il saggio “L’utopia sostenibile”, scritto dal portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini e pubblicato da Editori Laterza, affronta le ragioni, le caratteristiche e gli obiettivi di un’utopia sostenibile.


Velletri 2030

Non si tratta, però, di un “libro dei sogni”, come afferma l’autore nell’opera, poiché “accanto all’evidenza sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e ai presupposti teorici di un approccio alternativo, sono state indicate proposte molte concrete su come aiutare l’Italia ad affrontare le sue tante debolezze e a spostarsi su un sentiero di sviluppo sostenibile”. Con questo saggio ritorniamo a occuparci dell'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo e della necessità di sostituire l'Indice PIL (Prodotto Interno Lordo) comunemente usato come indice di crescita e di benessere di una Comunità con un Indice di Sviluppo Inclusivo, come suggerito dal Rapporto del World Economic Forum "The Inclusive Development Index 2018" pubblicato recentemente. L’Indice di Sviluppo Inclusivo è alla base di un modello di crescita che pone le persone e gli standard di vita al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche. Enrico Giovannini contrappone il nuovo modello della sostenibilità, caratterizzato dall’interdipendenza tra fattori economici, ambientali e sociali, a quello tradizionale dell’economia lineare, illustrando anche modi alternativi di misurare il benessere di una Comunità. Giovannini individua tre ingredienti fondamentali per realizzare lo sviluppo sostenibile: tecnologia, governance e cambiamento di mentalità. Il cambiamento di mentalità, inteso come trasformazione della cultura e soprattutto dei modelli con cui si interpreta la realtà, è il problema più complesso e più difficile da risolvere. Questo perchè siamo animati da sentimenti che ci spingono a voler tornare ad un passato impossibile da replicare. Un ruolo fondamentale lo gioca la scuola. Portiamo i concetti di sviluppo sostenibile dentro i programmi scolastici. La speranza di trasformare l’utopia sostenibile in realtà forse non è ancora molto visibile per il grande pubblico e i politici, ma per fortuna il cambiamento sta avvenendo in tante persone, soprattutto nei più giovani. A parere di Velletri 2030 gli ingredienti tecnologia e governance richiedono un ripensamento del concetto di "Smart City", da coniugare con il termine "Smart Community". L'Amministrazione uscente agli inizi del suo mandato ha promosso una valida esperienza nel campo della "Smart City". Velletri 2030 si aspetta che la prossima Amministrazione promuova delle iniziative nel campo della "Smart Community", anche se per adesso nessuno dei candidati ne parla. Si assume per scontato un intervento tecnologico per fare in modo che tutti i servizi verso la Comunità (riscaldamento edifici pubblici, trasporto locale, illuminazione pubblica, controllo del territorio, .....) siano gestiti in maniera ottimale, sinergica e interoperabile. Per quanto riguarda la governance, nel tentativo di portare al centro la qualità della vita del cittadino, il concetto di "Smart Community" dovrebbe includere un insieme coordinato di interventi che fanno uso della tecnologia web con l’intento specifico di stimolare la Comunità a condividere informazioni ed esprimere le proprie idee su come migliorare la qualità di vita nel proprio quartiere e fornire un riscontro sulla efficacia e l’efficienza dei servizi urbani erogati dalle municipalità, favorendo così il dialogo cittadino - amministarzione e l'accesso ai servizi erogati via internet. L’obiettivo è di favorire la capacità dei cittadini e dei diversi erogatori di servizi nella partecipazione alle decisioni e al governo della Comunità, nonché nella progettazione e nella realizzazione di servizi di comunità, anche al fine di abbattere l’impatto ambientale e sociale nell'ottica di uno sviluppo sostenibile. In sintesi, sarà responsabilità dell'Amministrazione mettere in campo tutte le iniziative di "Smart Community" affinche la Comunità evolva attraverso un processo che intenda favorire l’impegno e il coinvolgimento dei cittadini integrando aspetti sociali, tecnologici e gestionali.

Scuole, rimodulazioni e utili per gli istituti di Velletri. Andreozzi: "Un ottimo risultato per studenti e lavoratori"

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Notevoli risparmi per le scuole di Velletri: tramite una relazione diramata dall’Ufficio Pubblica Istruzione, e indirizzata all’Assessore ai Beni Comuni Sergio Andreozzi, che ha lavorato in questa direzione, emergono risultati importanti per gli istituti comprensivi cittadini.
“Con una politica lungimirante – ha dichiarato l’Assessore Andreozzi – e volta non solo al taglio e al risparmio, ma anche all’investimento e alla razionalizzazione, con la convenzione tra gli istituti e il Comune abbiamo ottenuto dei risparmi importantissimi”. Nello specifico, si legge sulla relazione, per il 2016 il Comune ha risparmiato € 16.676,00 sulle spese di funzionamento e telefoniche, mentre nel 2017 il risparmio di € 14.243,98. “Queste somme sono state oggetto di secondo trasferimento agli istituti scolastici. Questo significa che non ci siamo limitati a rimodulare, ma abbiamo ridato i soldi alle scuole che hanno potuto re-investirli su strumentazioni didattiche e altre cose necessarie allo svolgimento delle lezioni e al confort degli studenti. Sono dati che mi soddisfano – ha concluso Andreozzi – perché tangibili e concreti, e soprattutto vengono da un lavoro minuzioso che ci ha portato a disdire utenze fantasma, noleggi di apparecchiature non necessarie o inesistenti. Abbiamo ridato economie alla scuola facendoci carico anche dei collegamenti internet, in virtù del re-investimento del danaro”.

Presentazione del libro “Il calcio nei Castelli Romani ieri, oggi e..." al Comune di Velletri

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Presentazione del libro “Il calcio nei Castelli Romani ieri, oggi e...". E omonima mostra fotografica.
Il libro e le mostre fotografiche saranno gratuiti Le manifestazioni si terranno nei comuni di: Frascati sabato 3 marzo (dalle ore 9.30 alle 19.30) Libreria Mondadori (ex Supercinema) Piazza del Gesù, 18 Velletri sabato 10 marzo (dalle ore 9.30 alle 19.30) Sala Consiliare (Sale Lapidi e Tersicore), Piazza Cesare Ottaviano Augusto, 1 Genzano sabato 17 marzo (dalle ore 9.30 alle 19.30) Dedicata a Bruno Abbatini Ex Enoteca Comunale, Piazza della Repubblica Albano sabato 24 marzo (dalle ore 9.30 alle 19.30) Sala consiliare, Piazza Costituente, 1 Dopo la premiazione, ore 16.00, verrà distribuito (gratuitamente) il libro Il libro ripercorre tutta la storia del calcio nei Castelli Romani, dal dopoguerra sino ai giorni nostri (anno per anno) con un’appendice finale sulle attuali realtà Con le classifiche complete, rosa delle squadre, articoli, foto e titoli dei giornali, si vuole illustrare, il modus vivendi del calcio nel corso degli anni. Comunque, al di là della valenza storica dell’opera, la stessa vuole testimoniare quanto lo sport ed in particolare il calcio ha rappresentato forse l’elemento maggiormente aggregante ed associativo per le diverse generazioni. Soprattutto pensando ai tempi odierni, di esasperato e malsano professionismo, giova ricordare i fondamentali elementi di socializzazione, moralità, etica e lealtà, che il calcio di una volta ha offerto. “Il calcio nei Castelli Romani ieri, oggi e..." si propone di essere un importante ed utile strumento di consultazione nell’ambito del Calcio dei Castelli e non, offrendo un piccolo, ma significativo contributo allo sviluppo dell’intero movimento sportivo. Tale opera servirà ad alcuni per rivivere bei ricordi, ad altri – le nuove realtà calcistiche- per continuare la cura di un patrimonio sportivo da non disperdere. Sarà un volume di 360 pagine. Durante le mostre fotografiche ci sarà la premiazione di alcuni personaggi che hanno dato lustro a questo sport (ore 16.00) Saranno invitati, atleti quali: Marco Amelia, Luigi Apolloni, Simone Pepe, Ubaldo Biagetti e tanti altri.


Totò, il principe della risata: Governi ed Elena De Curtis lo hanno raccontato nell’evento Mondadori

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Un’iniziativa molto dinamica quella organizzata, venerdì pomeriggio scorso, dalla Libreria Mondadori Bookstore di Velletri di Guido Ciarla e Aurora De Marzi in collaborazione con il Cinema Multiplex Augustus di Davide Fontana.

di Rocco Della Corte
L’immortale maestro, principe della risata, Antonio De Curtis, che nasceva il 15 febbraio 1898, esattamente centoventi anni fa, è stato protagonista di un evento a metà tra la letteratura, la biografia, e il cinema. Giancarlo Governi, infatti, ha scritto Totò. Vita, opere e miracoli (edito da Fazi) in cui riassume i tanti anni di studi sulla figura del grande attore partenopeo, e da buon “totologo” ha raccontato numeri e retroscena della sua carriera. Il lato umano, non scisso da quello professionale, è stato invece reso dalla testimonianza di Elena De Curtis, figlia di Liliana e nipote di Totò. Tra un intervento e l’altro molti video, alcuni celebri (come non ridere di fronte alla “Lettera” con Peppino De Filippo o alla scena con Fabrizi in “Guardie e ladri”?) e altri meno noti, ma capaci di dare un’immagine a tutto tondo dell’artista. “Sono molto felice di essere qui – ha esordito la De Curtis – soprattutto perché ancora emozionata dal fatto che il 15 febbraio, giorno del compleanno di nonno, finalmente a Napoli Largo Sanità è diventato Largo Antonio De Curtis”.
“Un giusto riconoscimento – ha sottolineato Governi – per un uomo che ha avuto sempre un grande amore per Napoli, e che è nato dalla povertà. Totò, come dichiara in una sua stessa intervista, era due persone in una. Da una parte il principe, nobile, attento alle minuzie e alla forma, dall’altra l’attore popolare, costretto a mangiare in cucina con il pappagallo, nominato da lui ‘marchese’, in spazi strettissimi, ma forte economicamente e conosciuto proprio per questo lato”. In effetti, il De Curtis attore e il De Curtis privato avevano animi differenti, uno estroverso e uno più riflessivo: “Mio nonno ha scritto delle poesie, delle canzoni, per ottobre uscirà un libro con le sue liriche, alcune delle quali inedite”, ha svelato la De Curtis, che affiancata dall’impeccabile Governi, una memoria storica dell’opera e della vita di Totò, ha dato ai numerosi spettatori un ritratto ai più sconosciuto. Si è parlato e dibattuto anche della carriera, secondo alcuni sottovalutata: “Chi dice che Totò è stato riscoperto dopo morto – ha detto Governi - sbaglia, dice una cosa non vera.
È vero che in molti lo hanno stroncato, anche se nomi illustri della letteratura e della critica come Achille Campanile lo esaltavano. La sua popolarità era talmente alta che oggi i giovani non possono non sapere chi è Totò, magari fanno fatica a ricordare Chaplin e Stanlio e Onlio, ma lui è ben presente a tutti”. Una particolare conformazione del viso, una mobilità quasi “mostruosa”, per usare un termine di Governi che bene spiega la “snodabilità” del corpo di Totò, accentuata nella proiezione del video di Pinocchio, fanno del principe l’icona di un secolo. Arrivato a Roma, si approcciò con Jovinelli, direttore di Teatro, e iniziò a farsi notare nella capitale. Poi la sua inventiva e il suo estro lo portarono a collaborare con i più grandi del cinema italiano, i quali tuttavia non nascosero mai le difficoltà di collaborare con un uomo così imprevedibile: “Il problema è che Totò si atteneva, sì, al copione, ma aveva una verve comica talmente forte e innata che certe cose gli venivano in mente all’atto della ripresa e le metteva in pratica spiazzando il regista e i suoi compagni attori”. “Molte volte – ha ripreso la De Curtis, legandosi a quanto detto da Governi – gli attori e i registi erano in difficoltà. A lui bastava lo spunto, la parte se la costruiva da sé, naturale. In “Miseria e nobiltà” il colpo a sorpresa degli spaghetti in tasca non lo avevano concordato e non lo ha detto a nessuno”. Un’altra delle prerogative del principe della risata era quella dei modi di dire: da “Lei è un cretino, si informi” a “Signori si nasce e io, modestamente, lo nacqui”, tante gag tra cui quella storica con Mario Castellani, amico e spalla perfetta del genio napoletano, sulla storia di un uomo che scambiato per un altro (Pasquale) si prende tante botte e non reagisce perché sa che in realtà non sono rivolte a lui.
Sorrisi e ricordi, con alcune tra le più belle scene, per un’iniziativa riuscita grazie allo spirito ironico dei relatori, ben coordinati da Ezio Tamilia, e dalla suggestiva location della sala cinematografica dell’Augustus. La programmazione della Mondadori Bookstore, però, non si ferma e sabato 24 febbraio alle ore 18.30 in Libreria arriverà Giorgio Montefoschi, per presentare il suo ultimo romanzo, Il corpo. A dialogare con lui oltre a Tamilia anche Gaetano Campanile, figlio di Achille, scrittore che lanciò Montefoschi nel mondo dell’editoria. Per un mondo di cultura e di emozioni, proseguono gli appuntamenti con i libri e con la narrativa nell’importante realtà veliterna.

Intervista ad Angelo Di Liberto: “L’esempio di Giovanni Falcone, il bambino taciturno che ascoltava l’anima del mondo”

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Un trittico di appuntamenti davvero interessante e stimolante, organizzato dalla Libreria Mondadori Bookstore di Velletri, per lo scrittore Angelo Di Liberto. Oggetto degli incontri con gli studenti di varie scuole del territorio (“Pertini” di Marino, “Novelli”, “Colonnella”, “Mariani” e “Maestre Pie Venerine” di Velletri) il libro scritto dall’autore siciliano, Il bambino Giovanni Falcone, che con un linguaggio fortemente espressivo e al contempo fruibile per tutti gli alunni, traccia un ritratto diverso dall’uomo e dal magistrato, soffermandosi sugli aspetti dell’infanzia del giudice-eroe.

di Rocco Della Corte
Un gradito ritorno nella nostra città, quello di Di Liberto, già inserito nella programmazione curata da Aurora De Marzi e Guido Ciarla e meritevole di attenzione per il tema delicato e sentito che la sua opera tratta. Educazione alla lettura, spunti critici e di riflessione, contatto diretto con chi scrive: anche questi sono strumenti didattici di primaria importanza. Al termine del ciclo di incontri, abbiamo intervistato Angelo Di Liberto, che con disponibilità e cortesia ha approfondito alcuni aspetti del suo lavoro. 

Angelo Di Liberto, un libro su Giovanni Falcone bambino rappresenta una novità interessantissima nel panorama editoriale italiano. Come approcciano i bambini la figura di questo personaggio, che si connette inevitabilmente al culto della legalità e all’annoso problema della malavita? 

I bambini si approcciano in maniera positiva e interessata. Io credo che una buona parte della riuscita del lavoro sia da attribuire alle insegnanti, perché svolgono il mestiere più difficile e impegnativo e riescono a sensibilizzare gli studenti al tema della mafia e delle problematiche annesse. Quando incontro i bambini delle scuole italiane mi rendo conto che hanno già letto il libro e ne hanno discusso in classe, con i compagni, avviando una serie di lavori, cartelloni, pensieri scritti, disegni, e tutto questo serve loro per focalizzare l’essenza di ciò che hanno recepito attraverso la storia del bambino Giovanni Falcone. 

Nelle varie presentazioni svolte a Velletri non hai mai mancato di nominare, giustamente, le sorelle di Giovanni, Anna e Maria, e di raccontare un po’ del loro ricordo… 

Maria aveva 10 anni quando Giovanni ne aveva 7, Anna, più grande, ne aveva 16. Mi interessavano tutti e due i punti di vista per capire e per scrivere. Ho anche consultato l’archivio della Fondazione Falcone e gli album di famiglia: per me un grande privilegio e l’orgoglio di entrare nella storia familiare, nonché di seguire il cammino di crescita di Giovanni dal suo primo anno di vita fino alla sua crescita, con foto bellissime che non sono mai state rese pubbliche. 

La famiglia Falcone (e la Fondazione dedicata al Giudice) come ha risposto quando gli hai proposto questo progetto rivolto ai bambini? 

La Fondazione Falcone ha come sua vocazione principale quella di rivolgersi ai ragazzi. Non dimentichiamo che attribuisce borse di studio ai laureandi in legge… Quando ho raccontato a Maria e ad Anna la mia idea di scrivere questa storia e il mio proposito di raccontare il bambino e non il magistrato, loro la hanno accolta con entusiasmo. Per loro significava focalizzare l’attenzione sul contesto familiare, importante per tutti i grandi uomini: ciò che si è insegnato in famiglia è saldo nella mente dell’uomo, come il discrimine tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto. La morte di Giovanni Falcone, così tragica e cruenta, ha sempre impatto sull’opinione pubblica. 

Hai mai avuto timore, nelle varie presentazioni, che il lavoro sul Giovanni bambino fosse in qualche modo oscurato da un omicidio così crudele? 

No, e non è successo, perché i ragazzi entrano totalmente nella storia. Naturalmente ho cercato di far parlare il bambino con la lingua semplice, diretta, immediata affinché potesse arrivare senza nessun filtro ai suoi coetanei. Io credo siano entrati tutti in quella stanza e abbiano compreso in profondità la voglia di riscatto di quel bambino, la voglia di protezione nei confronti del padre e la volontà di lottare nei confronti del sopruso. I bambini riescono ad entrare con una facilità in questa storia e il merito è anche di D’Altan che ha accompagnato il mio percorso letterario con quello per immagini, le sue storie sintetizzano in maniera raffinatissima le immagini letterarie che io ho costruito. 

Un’ultima domanda: il libro si rivolge ai bambini, ma oltre i più piccoli siamo alle prese con una generazione totalmente priva, o quasi, di punti di riferimento. Viviamo in un’epoca di falsi miti e di smarrimento per molti giovani, anche liceali o universitari. Giovanni Falcone, che è un pilastro fondamentale, riesce a trasmettere quella fiducia anche a coloro che magari pensano di non appartenere al mondo della malavita solo perché non accadono casi di cronaca ‘sotto casa’? 

Giovanni Falcone è e deve essere un punto di riferimento per le generazioni tutte. Se non altro perché aveva la consapevolezza chiara della direzione intrapresa. Parlo della sua vita di bambino, in questo libro, ed è logico che non conoscesse il suo futuro. Ma affrontava quotidianamente la sua vita sociale, familiare, scolastica, e lo faceva con fiducia. I suoi punti di riferimenti nella famiglia li individuava proprio nella distinzione netta tra giustizia e ingiustizia, tra bene e male. Io lo descrivo come un bambino che sapeva ascoltare l’anima del mondo, taciturno, che leggeva, osservava, meditava, e che aveva la forza per andare attraverso la paura.

“Angelo Vassallo. Il Sindaco pescatore”: un viaggio sentimentale nel cuore della passione civile

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Nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 febbraio l’associazione culturale “Sentieri dell’anima” ha proposto l’evento dal titolo “Angelo Vassallo. Il sindaco pescatore”, attraversamento e rilettura della vita e del pensiero del politico ucciso dalla camorra nato dalla sensibilità di Tiziana Gubbini, ideatrice e presidente dell'Associazione, con l'interpretazione di Luigi Pisani, Betty Bianchini ed Emanuele Cammaroto.

di Valentina Leone
È stata l’esperienza di un viaggio sentimentale, indissolubile intreccio di parole, di paesaggi, di sensazioni che si attaccano alla pelle, quello proposto dall’Associazione culturale “Sentieri dell’anima”. Un itinerario che ha avuto inizio al calare delle luci, quando l’intimità di un salotto letterario si è trasformato nell’immensità del mare del Cilento, lo stesso amato, vissuto, protetto da Angelo Vassallo, il Sindaco pescatore di Pollica ucciso nel 2010 dal barbaro silenzio che un attentato di matrice camorristica ha voluto far calare sulla sua persona. Al contrario lo spettacolo, nato da un’idea di Tiziana Gubbini – autrice della quasi totalità dei testi – , ha dimostrato come le parole di Angelo, sempre ispirate da un profondo afflato etico, riescano ancora a infrangere la barriera del suono e a toccare, a otto anni dalla scomparsa, il senso civico sopito in ognuno di noi, che non è altro che attenzione verso il prossimo, rispetto per la natura, lotta senza quartiere a qualsiasi forma di criminalità. A realizzare l’incanto di far rivivere Vassallo, a partire dalle note de “La ballata del sindaco pescatore” di Vittorio Merlo, è stata l’estrema armonia che, grazie anche al supporto tecnico di Adriano Morelli e Serena Squanquerillo, si è creata tra le proiezioni delle immagini di Pollica, accanto alle interviste ad Angelo, e la recitazione intensa di Luigi Pisani, protagonista nel film “Noi credevamo” di Mario Martone e volto noto della serie “Gomorra”, di Betty Bianchini e Emanuele Cammaroto. Ad alternarsi attraverso la voce degli attori sono state testimonianze di natura eterogenea: dai passi degli innumerevoli discorsi pronunciati da Vassallo, compulsati da un febbrile ardore per l’interesse comune, a degli intermezzi inediti nei quali il credo del Sindaco pescatore si è disciolto in un discorso ricco di reminiscenze poetiche, fino a giungere alla struggente lettera scritta dal fratello Dario Vassallo, priva di qualunque retorica e vero memento dei motivi per cui è un dovere proseguire le battaglie di Angelo, senza intermissioni politiche. L’evento, secondo la tradizione inaugurata dall’associazione, è stato seguito da un momento conviviale che ha concluso circolarmente una serata densa di stimoli capace, dopo aver innescato la profonda indignazione per l’omicidio efferato di “uno dei migliori”, di far intravedere un barlume di speranza proprio in quelle parole che Angelo Vassallo, con il sorriso fra le labbra, ha saputo regalarci.
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