Quantcast
Channel: Velletri Life
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live

Pallanuoto: Prosegue senza sosta la preparazione alla finale scudetto della Under 19 F&D Domus Pinsa

$
0
0
Ultima settimana di allenamenti per l’under 19 F&D che sta per tuffarsi nell’ultimo e più importante impegno della stagione, la Final-Eight che assegnerà il titolo di campione d’Italia 2016-17.


VELLETRI - Le ragazze di mister Di Zazzo stanno lavorando sodo per farsi trovare pronte all’appuntamento e in questi ultimi giorni si sono più volte trovate in vasca per dei common-training con la compagine romana della SIS Roma, anch’essa approdata alla finale scudetto di Fiuggi.
I test sono risultati sempre molto positivi e c’è quindi grande attesa per il debutto di domenica prossima alle ore 20.00 con la Acquachiara di Napoli per la prima delle tre partite del girone a 4 squadre - F&D è inserita nel Girone 2 - in cui figurano anche Plebiscito Padova e, proprio, la SIS Roma. Come sempre, questo primo girone servirà solo a delineare la griglia degli accoppiamenti dei quarti di finale che sarà per tutte la partita più importante di tutto il torneo. Chi vince prenota un posto tra le prime quattro d’Italia, chi perde deve accontentarsi di giocare dal 5° all’8° posto. Le ragazze gialloblu sono cariche, sanno di poter fare bene e non ci resta che tifare e sperare che vadano il più lontano possibile.

Riciclava auto rubate: arrestato dai Carabinieri e portato in carcere a Velletri

$
0
0
Nel cuore della notte tra giovedì e venerdì, è stato sorpreso mentre stava “smembrando” una lussuosa Jeep, tagliandone il telaio con un frullino dopo averla spogliata delle relative parti elettriche e meccaniche. 


ARICCIA - Il rumore dello sferragliamento ha attirato nella zona una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Ariccia che, individuata l’improvvisata officina in un luogo nascosto dalla fitta vegetazione, hanno arrestato un 35enne di Ariccia sorpreso in azione.
L’uomo, con precedenti, aveva allestito il suo laboratorio sotto una tettoia artigianale dove stava “lavorando” sul Suv – risultato rubato a Roma lo scorso mese di maggio – circondato da altre numerose parti meccaniche e di carrozzeria di altri veicoli prive di segni identificativi sui quali i Carabinieri stanno approfondendo le verifiche nel tentativo di risalire ai proprietari. Il 35enne, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, è stato rinchiuso nel carcere di Velletri.

Giobbe Covatta arriva a Velletri in una serata-evento della rassegna "Cinema sotto le stelle"

$
0
0
Dopo aver intrattenuto e fatto ridere il pubblico dell'Arena di Sabaudia, nella rassegna cinematografica che porta sempre il timbro della famiglia Fontana, Giobbe Covatta punta a fare il bis anche a Velletri.


VELLETRI - Il noto personaggio è atteso per la serata di lunedì 31 luglio in una delle date evento della manifestazione "Cinema sotto le Stelle", che iniziata a fine giugno continuerà ad intrattenere i convenuti sino al termine di agosto, grazie alla sinergia tra il Multiplex Augustus e il Comune di Velletri.

Serata da non perdere, quindi, al cospetto del comico e attore nativo di Taranto, che si esibirà nella "Divina Commediola", la sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori: i contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come spesso accade negli spettacoli del comico cresciuto a Napoli, i temi sono letti anche in chiave più seria. Nulla di meglio del poema dantesco per sconfinare nel terreno della comicità partenopea, in uno spettacolo che fa riferimento unicamente all'Inferno dantesco, utilizzando un idioma che non è certo il volgare toscano. Passaggi comici inframmezzati dalla volontà di far conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, promuovendo una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza. Ci sarà di che ridere, e di che riflettere, quindi, nella serata col comico meridionale, che è anche testimonial di AMREF e Save the Children. INFO: Velletri, Lunedì 31 luglio, ore 21.30, Piazza Cesare Ottaviano Augusto. Prezzo unico: 10 euro.

Mara Santangelo a Velletri: "La vera sfida è non perdersi d'animo di fronte alle difficoltà"

$
0
0
Appuntamento molto partecipato quello della domenica sera di “Velletri Libris”, la rassegna letteraria internazionale ideata dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano in coproduzione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri. 

di Rocco Della Corte

VELLETRI - Protagonista è stata la tennista e campionessa del mondo Mara Santangelo, al suo secondo libro, Match point, edito da Piemme.
L’atleta di Latina, che ha raggiunto risultati importantissimi nell’ambito tennistico, dopo aver appeso la racchetta al chiodo si è molto impegnata nel sociale e nello sport, ricoprendo la carica di consigliere nella Federazione Italiana Tennis e rappresentante degli atleti nel Consiglio nazionale del CONI. Come ben sottolineato nell’introduzione di Ezio Tamilia, tuttavia, Match point– a dispetto del titolo e della prefazione di un nome di spessore come Gianni Rivera – non è un libro che parla di tennis, o almeno non solo. Quello che la Santangelo ha cercato di fare, infatti, esula dalla sfera sportiva ed include invece una serie di aspetti interiori e di sentimenti che lei ha vissuto nel suo difficile percorso di crescita, formazione, prima umano e poi sportivo.
“Arrivare ad alti livello nel tennis era la mia promessa sin da bambina – ha dichiarato la tennista – e le difficoltà della vita mi hanno spinto, nonostante i momenti in cui mi sembrava tutto nero, a mantenerla. Questo libro si propone quindi di raccontare anche il sentimento nobile che è la paura, in relazione alle sfide sportive ma soprattutto a quelle che la vita, prima o poi, ti pone di fronte”. Nonostante i campioni spesso figurino sui giornali nazionali, in televisione, sui manifesti immortalati con istantanee delle loro vittorie, la sofferenza non risparmia neanche loro. Nel caso specifico, la vicenda personale della Santangelo con un grave lutto familiare e con un infortunio permanente è proprio il simbolo della volontà di non arrendersi: “Mi dissero che mai avrei potuto giocare ad alti livelli, dopo una visita che riscontrò dei problemi al piede. Ero disperata, ma non mi persi d’animo. Molte volte consideriamo sempre il bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno, ed è tutta una questione psicologica. Ci sono dei modi, però, per allenare la mente: un esempio è il grande Nadal, che ha confessato di scriversi delle parole motivazionali sulla mano tra un set e l’altro. Io ho capito che esercitare la mente, non vergognarsi della paura, e delle proprie debolezze, è la strada giusta per non arrendersi”.
Lo sport è passione, talento, carattere ma tante volte tutto ciò non è sufficiente a ‘sfondare’: quando si arriva a fare i conti con se stessi, ed essere costretti a dare il meglio di sé, come nel caso dell’impedimento fisico che avrebbe potuto precludere una carriera di vittorie alla Santangelo, la salvezza può arrivare dalla fede. Un viaggio a Međugorje, con l’aiuto di Paolo Brosio, e la richiesta di un segnale (“dopo essere stata fortemente arrabbiata con Dio”, ha dichiarato la tennista, molto vera e spontanea nel suo approccio con il pubblico) l’hanno portata a rivalutare il suo percorso di vita. Il segnale fu la sfida con il suo idolo di sempre, ma da allora la protezione del Signore l’ha accompagnata e resa più consapevole e serena. La promessa mantenuta di arrivare a livelli altissimi (tanti titoli, vittorie storiche ed emozioni a non finire) è stata possibile grazie alla fiducia ritrovata nella propria esistenza, e così la Santangelo ha voluto rivolgere al pubblico il suo invito a non perdersi mai d’animo: “Io credo che bisogni sempre credere fortemente nei propri obiettivi, e ascoltare ciò che la nostra interiorità ci suggerisce”. Alla domanda riguardante la decisione, da parte di molti campioni, di smettere anche in giovane età la risposta è stata molto particolare: “Fare sport, ma non solo, significa cercare e trovare sempre motivazioni in quello che si fa, credere nel raggiungimento di determinati obiettivi.
Un campione, quindi, sente quando è il momento di smettere ed è inutile forzare la mano”. Negli ultimi anni, dopo la fine della carriera sportiva, la Santangelo sta lavorando molto anche con i ragazzi: “Molti giovani che incontro nelle scuole, in delle giornate stimolanti che mi arricchiscono tanto, sono disorientati. Dovremmo porci una domanda anche noi, se loro quando gli viene chiesto cosa vorrebbero fare da grande non hanno quasi mai una risposta”. “Io – ha continuato la tennista pontina – cito sempre il mio incontro con Bebe Vio, una donna straordinaria che mi ha dato forza e speranza con il suo modo di essere”. E proprio il messaggio di speranza e ottimismo di fronte alle prove ardue che la vita pone ha concluso l’incontro con una sorpresa inaspettata: tra il pubblico, infatti, si è alzata l’attrice di cinema, tv e teatro Adriana Russo (nota al grande pubblico per le sue interpretazioni in film famosissimi come Brutti, sporchi e cattivi, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, Caterina e le sue figlie per citarne solo tre nella lunga e prolifica carriera che l’ha vista anche esibirsi come cantante) per portare un saluto alla Santangelo e farle i complimenti per questo ultimo libro e per l’esposizione nell’evento veliterno. Alla fine, come di consueto, tanti fans per una foto, una copia firmata e una degustazione abbinata ad un buon calice di vino. L’organizzazione ha ringraziato gli sponsor Casale della Regina, Piana dei Castelli, Allianz Assicurazioni e Banca Popolare del Lazio e dato appuntamento all’ultima data prevista per agosto: giovedì 3, alle ore 21.00, sarà nel Chiostro della Casa delle Culture il Comandante Alfa che presenterà il suo libro Io vivo nell’ombra (Longanesi).



GALLERIA FOTOGRAFICA
Clicca per ingrandire


Intervista a Mara Santangelo: “Scrivere può aiutare a capire la meraviglia che sei”

$
0
0
Match point. Il gioco della vitaè il secondo libro di Mara Santangelo. Dopo una carriera sportiva che l’ha vista ai vertici del tennis femminile per molti anni, l’atleta di Latina è alla sua seconda esperienza editoriale. 

di Rocco Della Corte
con la collaborazione di Valentina Leone


VELLETRI - Già con Te lo prometto la sua carriera sportiva, ma anche quella spirituale, avevano trovato spazio. Adesso Match Point si pone come un invito alla riflessione e alla fiducia, in relazione alle difficoltà della vita. In una breve intervista la scrittrice ha risposto, gentilmente e con la cordialità che la contraddistingue, ad alcune domande.
Mara Santangelo, lei nel suo libro parla delle sofferenze e delle difficoltà della vita e di riflesso anche relative allo sport. Cerca in qualche modo di sfatare il cliché che esiste intorno ai campioni sportivi, nel sentore comune sempre sorridenti e felici, viste le difficoltà che vengono raccontate? 

In questo racconto, Match point, ci sono tantissimi spunti di riflessione. Uno di questi è sicuramente quanto sia dura la vita dello sportivo, non solo di alto livello, e di chiunque voglia raggiungere un obiettivo in qualunque ambito. Ci vogliono sempre molta determinazione, molto lavoro, coraggio, voglia di non arrendersi e di andare avanti nonostante le difficoltà. Le prove difficili sono sempre presenti nel nostro percorso, ma se si è in grado di superarle fortificano e fanno crescere. Io ho cercato di raccontare questo processo nel mio libro, anche attraverso la mia esperienza, per dire come grazie alla determinazione sia riuscita a raggiungere quei risultati che mi hanno portato nelle prime posizioni del mondo tennistico. 


Uno degli aspetti più interessanti su cui ci si è soffermati nel dialogo è quello della fede. Durante il confronto con Ezio Tamilia lei ha detto: “C’è un momento in cui il campione sente di dover smettere”. Secondo lei esiste anche un momento giusto per avvicinarsi alla fede? 

Nel mio caso è stato così. È bello ritrovare storie del genere nelle vite di tanti altri sportivi, ad esempio leggevo giusto ieri la storia di una campionessa croata di salto con l’asta che ha riscoperto la fede durante un periodo molto difficile. Io penso che il Signore sia sempre presente nelle nostre vite, solo siamo noi ad essere distratti, pensiamo ad altro e non siamo ricettivi, non tendiamo all’ascolto. Lo siamo di più nel momento della sofferenza e lo stesso è stato anche per me. La decisione di smettere di giocare a tennis è seguita a un infortunio al piede, che poi si è trasformato in una operazione, e lì mi sono dovuta fermare sia fisicamente sia mentalmente per capire che cosa avevo nel cuore, capire chi era la vera Mara e farmi quelle domande che penso ognuno di noi a un certo punto della nostra vita si fa: “Chi sono? Cosa voglio? Dove voglio arrivare? Qual è la mia strada e il mio scopo?”. Alla fine ho capito che la nostra strada in qualche modo è già decisa e che Dio ci ama con tutte le nostre imperfezioni. 


Un binomio emerso e altrettanto intrigante è quello dei giovani e della paura. Lei ha detto che la paura è un sentimento anche nobile, e che soprattutto nel rapporto instaurato con i giovani durante gli incontri che tiene ha trovato molta incertezza. C’è una paura della paura, cioè di ammettere di aver paura?

Assolutamente. Un bellissimo riscontro che ho avuto diverse volte in incontri come questo, che ritengo illuminanti per la capacità di trasmettermi dei feedback, mi è giunto da una signora che mi ha ringraziato e fatto i complimenti per poi esternare questa paura di ammettere la paura. E questo non avviene solo nei giovani, ma in tutti noi che viviamo in una società dove devi essere per forza il più bello, il più di successo, il più ricco, senza aver tempo di guardarsi allo specchio e chiedersi se abbiamo paura e se abbiamo dei difetti. È difficile tirar fuori certe cose perché la società ci richiede di essere perfetti. C’è assolutamente paura di esternare la paura e credo che ci vogliano delle persone, e io cerco a tal proposito di essere una testimone, che parlino di questo. In particolare di quelle persone che hanno avuto tutto e hanno raggiunto il successo, ma hanno avuto il coraggio di fermarsi per esaltare le fragilità, le debolezze, e tirarle fuori. Non è stato facile neanche per me provare a esternare queste sensazioni nel mio libro, tuttavia se posso originare una rinascita mi sento chiamata a farlo o a provarci. 


Quanto la scrittura e la letteratura hanno influito su questo percorso e sulla volontà di mettere a nudo la propria esperienza? 

Senza dubbio scrivere mi ha aiutato tantissimo a focalizzare e a rendere chiaro quello che avevo dentro il cuore. Penso proprio che la scrittura sia una terapia fantastica per aiutarci a tirare fuori e tenere a mente quello che vogliamo e quello che abbiamo fatto nella nostra vita. Molto spesso ci dimentichiamo degli aspetti e degli episodi perché la nostra predisposizione, umana, è quella di vedere di più le cose negative rispetto a quelle positive. Ognuno fa mille cose positive, ma se succede un’esperienza negativa rimane impressa maggiormente. Scrivere allora può aiutare a ricordare la meraviglia che sei.

Insieme per Cambiare Lariano sul Consiglio: "Acqua, incendi, soldi pubblici: vigiliamo e teniamo informati"

$
0
0
Il movimento "Insieme per Cambiare Lariano", che alle ultime elezioni ha sostenuto Gianluca Casagrande Raffi come candidato Sindaco, ha diramato una nota stampa riguardo il consiglio dello scorso 26 luglio.

LARIANO - "Resoconto Consiglio Comunale del 26/07/17, in base agli Ordini del Giorno: 1. Interrogazione della Consigliera Sabrina Verri circa l'inquinamento da accensione di roghi in prossimità dei centri abitati. Un Nostro plauso per l'iniziativa e per la presentazione, che ben ha messo in evidenza i possibili inquinanti atmosferici, oltre che odorigeni, con ripercussioni sulla Salute di tutti e sulla vita sociale del paese.
Verrà rinnovata l'ordinanza sindacale, il Sindaco ha riconosciuto la gravità di quanto succede nel nostro paese. La sua ordinanza risale al 2015 ed è ancora in vigore oggi. Oltre a ribadire la stessa dove si fa divieto assoluto di accensione di fuochi nei centri abitati alla distanza di 100 metri dalle abitazioni e fuori (in campagna alla distanza di 200 metri dalle abitazioni) si è impegnato ad informare i carabinieri per intervenire maggiormente e soprattutto si è impegnato a garantire la presenza di un vigile durante la notte. 2. Mozione di tutta la minoranza su Emergenza idrica, Interruzione del servizio idrico e disservizi Acea nel territorio comunale e nei confronti dei cittadini di Lariano. Dopo ampia discussione, in cui si è portato all'attenzione del Consiglio Comunale anche il problema relativo alle bollette, abbiamo dato il massimo e ci siamo riusciti, facendo uscire dall'aula un ordine del giorno condiviso e votato all'unanimità; un ordine del giorno forte e deciso contro Acea, la quale per aver provocato una interruzione di pubblico servizio, viene Diffidata nel proseguire con le turnazioni e con la mancanza totale di acqua, deve garantire, con effetto immediato, un flusso minimo giornaliero a tutta la cittadinanza, nel rispetto del contratto e della Carta dei Servizi. Tale ordine del giorno verrà inviato al garante dei servizi, al prefetto, al al presidente delle regione Lazio, al presidente di acea ed al presidente dell'area metropolitana. La diffida ad ACEA Sto 2 ha effetto immediato, in quanto all'unanimità è stata votata anche l'immediata eseguibilità; quindi già nei prossimi giorni dovrebbero ripristinare il servizio minimo garantito! Nel caso di ulteriori inadempienze di Acea, che disattende un ordine del giorno forte e condiviso, si procederà per vie legali con una denuncia ad ACEA destinata al prefetto e alla procura della repubblica per interruzione di pubblico servizio. Si invitano i Cittadini a segnalare al Comune ed alla Polizia Locale eventuali disservizi, in forma scritta e protocollata, non solo a limitarsi a scrivere sui Social. 3. Adeguamento dello statuto della società Volsca ambiente e Servizi spa. Nostro voto contrario poiché inutile adeguare uno statuto, pur previsto per legge, per una nuova società (Volsca Ambiente e Servizi spa) con possibilità di fallimento, viste le note vicende giudiziarie della vecchia Volsca Ambiente spa. La nuova società di fatto ha ridotto i servizi dovuti ai Cittadini (esempio: servizio buste), quindi i presunti risparmi per i Cittadini di Lariano che fine hanno fatto? A trarne profitto solo la società, che gestisce il servizio con un discutibilissimo affido diretto del 2016, senza concorrenza, trasparenza e meritocrazia. 4. Salvaguardia degli equilibri di bilancio, variazione al bilancio 2017/2019: anche qui nostro voto contrario, il Sindaco si è riconosciuto un indennità pari a circa 14000 euro di T.F.R., trattamento di fine rapporto per il mandato 2012 - 2017, se pur previsto e legale, politicamente non appare prettamente corretto, viste le difficoltà economiche del paese. All'intero della delibera anche uno stanziamento di oltre 100.000 euro per la sentenza esecutiva n. 175/2015 del Tribunale di Velletri, con la Banca Popolare del Lazio che deve avere 686.000 euro dal nostro Comune (soldi dei Cittadini) per un pignoramento presso terzi. Una vicenda assai dubbiosa che nasce dagli anni 90 (?!?), e che ha visto l'attuale Sindaco ricorrere al giudizio, senza le giuste motivazioni e fuori tempo, spendendo ulteriori soldi inutilmente per avvocati ed interessi legali; quando nel 2014 - 2015 questa grave situazione poteva essere affrontata con una transazione ed il ricorso al decreto 35, come proposto dal consigliere Marco Petrilli e confermato dal consigliere Casagrande, risparmiando centinaia di migliaia di euro dei Cittadini. Evitando così una costosa causa, probabilmente pretestuosa e temeraria, e di ricorrere ad un debito fuori bilancio, nella speranza che la Banca Popolare del Lazio accetti una dilazione a 3 anni, di questo ne siamo quasi certi. Ma la vicenda sarà tutta da approfondire e da tenere sotto stretto controllo, dato che ha contorni ed una storia non proprio chiara e cristallina, in cui i responsabili, se ci sono, e qui concordiamo col Sindaco, dovranno pagare loro, non gli incolpevoli Cittadini. Per concludere, questa delibera ha ricevuto addirittura il parere negativo del revisore dei conti, purtroppo il parere del revisore è stato consegnato alla minoranza in seduta stante del consiglio comunale, andrà quindi approfondito. Noi vigileremo e vi terremo informati. 5. Riscossione delega delle funzioni e delle attività all'agenzia delle entrate- riscossione: Nostro voto contrario. Siamo per pagare tutti il giusto, al momento giusto. Ma questa è una legge farsa, vessatoria, minatoria sbagliata ed iniqua, che va a colpire maggiormente i cittadini più deboli e disagiati, e lede i principi della privacy e della capacità contributiva, sono al pignoramenti dei conti correnti. Una legge farsa e faziosa voluta solo dal PD. Una presa in giro di Renzi e del suo partito, che finge di chiudere Equitalia e trasferisce tutto alla Agenzia delle Entrate. Tutti i partiti, da FI a FDI, dal M5 stelle a NCS, sino al PSI, hanno tutti votato contro e battagliato in Parlamento. Tutti, tranne nel comune di Lariano, dove il gruppo Prima Lariano (misto di PD e FDI) non ha neanche preso in considerazione altre possibilità o delle valide alternative, per evitare a famiglie, persone, lavoratori licenziati, imprenditori in difficoltà economiche, il disastro totale con pignoramenti di c.c e sequestri di beni. Oltretutto anche per debiti di dubbia esigibilità ed alcuni forse neanche dovuti, se non prescritti. I Cittadini i Lariano speriamo che se ne ricordino alle imminenti elezioni regionali e nazionali. Noi abbiamo analizzato, approfondito e ben rappresentato tutte le delibere, votando con senso di responsabilità e con grande attenzione, nell'interesse esclusivo del Paese e dei suoi Cittadini.

Firmato I Consiglieri di Insieme per Cambiare Lariano. 
Dott. Gianluca Casagrande Raffi 
Dott.ssa Tiziana Cafarotti 
Dott. Francesco Montecuollo 
Dott. Enrico Romaggioli"

Accademia di Belle Arti a Velletri, si delineano i corsi di Velletri: prova di ammissione il 15 settembre

$
0
0
Riceviamo e pubblichiamo dal professor Marco Nocca una nota informativa riguardante la sede dell'Accademia di Belle Arti che aprirà a Velletri dal prossimo anno accademico.

di Marco Nocca

Foto Rocco Della Corte
VELLETRI - "Con la presente ho il piacere di informarVi che abbiamo ricevuto già un buon numero di richieste di informazioni per i corsi che dal prossimo A.A. 2017/2018 l'Accademia di Belle Arti di Roma aprirà a Velletri.
Oltre alle triennali di Pittura e Grafica editoriale, stiamo ricevendo chiamate e mail per Scuola Libera del Nudo e per gli insegnamenti singoli, quei corsi cioè cui poter accedere senza dover iscriversi alla Triennale, e per i quali è previsto un contributo economico ridotto per l'iscrizione. I più gettonati sono il corso di Pittura (70 ore), Disegno dal Vero (60 ore), Storia dell'Arte (60 ore). Segnalo che dal 28 luglio è possibile entrare sul sito www.accademiabelleartiroma.it, e consultare "Manifesto degli Studi", per le Triennali previste per Velletri (Pittura, Grafica Editoriale) cliccando su "Pittura Velletri", "Grafica Editoriale Velletri" e scaricando così il modulo per l'iscrizione alla prova d'ammissione, da consegnare entro il 15 settembre. Per la "Scuola Libera del Nudo Velletri" cliccare sull'apposita finestra. Gli studenti che avessero già sostenuto la prova d'ammissione nel precedente A.A., e pagate le tasse, saranno ammessi d'ufficio al prossimo senza dover di nuovo versare il contributo. Volevo inoltre informarVi della mia presenza sul posto a Velletri, nell'ala sud del Convento del Carmine, destinata alle nostre aule, nel mese di agosto nei giorni lunedì, mercoledì, venerdì in mattinata (fino al 14 agosto, e poi dal primo settembre). Per informazioni di carattere amministrativo contattare la Segreteria didattica, signora Ilenia Privitera, o telefonare al centralino Accademia 06 3227025.  Per qualsiasi vostra richiesta potete dunque raggiungermi al Convento del Carmine (primo piano, ingresso dell'Accademia a sinistra dell'entrata Biblioteca Civica) fino a Ferragosto, e poi dal primo settembre, per visionare anche i nostri bellissimi spazi".

Elezioni, Greci rilancia: "Bisogna organizzare una coalizione prima di uomini e poi di idee"

$
0
0
Dopo l'ultimo convegno, lo scorso giovedì al Teatro "Il Pigneto" in via di Cori, il Candidato Sindaco Giorgio Greci ha rilasciato alcune dichiarazioni toccando temi caldi della politica locale.

VELLETRI - Uno dei punti più salienti del dibattito è l'espressione politica che l'aspirante primo cittadino di #convoiperVelletri incarna. Perché e con quale programma Greci vuole diventare Sindaco di Velletri? Il cardiologo veliterno ha dichiarato: "Penso che dopo anni di sindaci di Velletri espressione di tendenze politiche diverse e che in parte non sono riusciti a dare una effettiva spinta economica, né pace sociale alla città, sia ora di cambiare ed io mi presento come l’uomo che, in virtù della recente esperienza politica e della capacità di mediare, è l’unico che può portare un vento di novità. Novità che potranno avverarsi soltanto superando le divisioni partitiche". 


Proprio lo scacchiere politico vede alcuni partiti sicuramente in corsa, ma è facile aspettarsi sulla scheda elettorale molte liste civiche, che rappresenterebbero quindi riunioni di cittadini che, seppur con le proprie idee, superano gli steccati politici magari unendo diverse opinioni in convergenza su un programma comune. Greci a tal proposito fa appello all'unione: "Ritengo che in questi momenti di crisi non solo economica ma etica e sociale la nostra città abbia bisogno di unione, di aggregazione fra i diversi, di solidarietà e, in una parola, di superamento dei vecchi schemi politici. Il mio è un progetto inclusivo, nelle mie liste ci saranno persone motivate per arrivare ad un cambiamento radicale della governance cittadina". Il segnale di apertura lanciato l'11 dicembre è ancora valido, anche se molte sono le accuse di "non trasversalità" e di "espressione del centro-destra cittadino", come si legge spesso nelle interviste ai politici di vari schieramenti. Il candidato Sindaco risponde così: "Credo che si debba organizzare una coalizione che sia prima di uomini e quindi di idee tale da superare il concetto di sinistra e di destra, e finalizzata esclusivamente ad un impianto programmatico serio e fattibile Mi si potrebbe obiettare che provengo politicamente da una espressione di destra ma, vista l’esperienza fatta tra gli scranni dell’opposizione, mi sono reso conto che è necessario allargare gli orizzonti politici dando la possibilità a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di partecipare fattivamente alle scelte cittadine indipendentemente dalle proprie origini ideologiche. Questa è una sfida che soltanto le persone animate da amore per la gestione pubblica possono comprendere, affrontare e vincere". Uno degli aspetti che Greci ci ha tenuto a sottolineare nelle dichiarazioni rilasciate a fine dibattito è quella dell'esperienza acquisita: ciò che ha ribadito il cardiologo è che l'essere nuovo in campo politico non significa non avere, infatti, cognizione delle battaglie che andranno affrontate "Come Consigliere dell’opposizione - ha concluso - ho combattuto una serie di scelte pericolose per il futuro della città rendendomi conto che per governare Velletri, nell’interesse dei cittadini, è necessario comporre una squadra di governo con le persone oneste e competenti necessarie, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche. Infatti in questi mesi ho conosciuto tante persone valide e oneste che sono stufe di ostracismi o di non essere prese in considerazione soltanto perché schierate politicamente in modo diverso dalla attuale classe dirigente. E' ora di cambiare; è ora di accogliere tutti coloro che hanno veramente intenzione di lavorare al benessere della città, orgogliosi di questo ruolo. Questo è il motto distintivo del mio movimento "Con Voi per Velletri” finalizzato al rinnovamento di una classe dirigente che sappia portare entusiasmo e novità. Mi rendo conto - ha detto in ultimo Greci - che fare il Sindaco non sarà facile ma sono disposto a porre la mia sfida per il futuro migliore nostro e dei nostri figli".

Velletri2030, acqua: "Bisogna affrontare, anche nel locale, i temi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile"

$
0
0
La siccità che ha colpito l'Italia, fino a minacciare l'approvvigionamento idrico della sua capitale, sta ovviamente suscitando polemiche, anche accese, come nel caso di Roma. 

Velletri 2030


VELLETRI - Le critiche si concentrano sulle perdite delle reti idriche e sull'uso improprio dell'acqua, che certamente sono concause della crisi.

Tuttavia, le tubazioni colabrodo e la mediocre gestione dell'acqua – in particolare nel settore agricolo, che ne è il principale consumatore – sono temi ricorrenti da decenni, ma non hanno mai provocato situazioni, per dimensione e durata, comparabili a quella odierna. Anche se, occupandosi della siccità, la maggior parte dei media dà ormai per acquisito che sia provocata dal cambiamento climatico, è singolare che il dibattito in corso trascuri carenze ancora più importanti che, in contesti analoghi, occupano il centro della scena. Esiste un "Sistema Italia" in grado di indicare percorsi di sviluppo per una nuova filiera industriale per il settore idrico? Individuate ormai da tempo priorità, necessità, emergenze e cifre d'investimento, il sistema idrico italiano necessita - come risaputo - di ingenti investimenti per riqualificare reti e sistemi di depurazione e di buone idee. Nel panorama italiano operano soggetti diversi, alcuni pronti a innovare e a investire in soluzioni d'avanguardia, altri avanzati tecnologicamente ma ancora poco propensi sia a fare filiera che a guardare con più attenzione alle risorse economiche e ambientali, e altri ancora arroccati su soluzioni di retroguardia e affatto intenzionati a impiegare risorse per modernizzare il servizio. Insomma, era tutto previsto già da anni. Purtroppo solo generiche sono state le azioni proposte e del tutto prive di indicazioni sugli strumenti per attuarle. A tutti i livelli, comunale, regionale, nazionale. Se ci sono state, si è trattato di cauti sussurri e non di grida provenienti da una pluralità di voci. L'oblio del mondo politico è riconducibile ad un generico disinteresse per il tema ACQUA, anche da parte della Società Civile. Ritengo sia giunto il momento di affrontare, anche a livello locale, i temi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, già ampiamente anticipati da Papa Franceso nell'Enciclica " Laudato si'".

"The look of the Year" sezione Castelli romani: la veliterna Michelle Antonetti selezionata per la finale nazionale a Cinecittà World

$
0
0
Arrivano le prime grandi soddisfazioni per Simonetta Ciriaci, referente per "The look of the Year Italia" sezione Castelli Romani, il prestigioso contest di bellezza, trampolino di lancio per tanti volti noti della moda e da anni punto di riferimento per tante giovani che aspirano a diventare modelle. 


VELLETRI - Proprio tra le fila delle ragazze che hanno sfilato sul red carpet delle tappe magistralmente organizzate da Simonetta Ciriaci, in vari Comuni dei Castelli romani, è stata selezionata una delle ragazze che accederà alla finale nazionale del concorso.
Michelle Antonetti, 17enne di Velletri (RM), ha conquistato tutte le giurie aggiudicandosi il pass per l'attesissima serata conclusiva che si terrà nella prestigiosa location capitolina di Cinecittà World dal 22 al 27 agosto. Michelle è alta 1 metro e 78, studia e sogna di fare l'indossatrice.
La sua bellezza, l'eleganza e il portamento le sono valsi diversi riconoscimenti ed ora la possibilità di strappare il titolo nazionale di vincitrice di "The look of the year Italia". C'è grande soddisfazione per l'intraprendente e lungimirante organizzatrice Simonetta Ciriaci, che vedrà rappresentare la sezione dei Castelli romani, di cui lei è concessionaria, su scala nazionale.

Atletico Velletri, Di Giammarino: "Possiamo raggiungere risultati sportivi e formativi importanti"

$
0
0
L'Atletico Velletri prosegue incessantemente il suo lavoro per organizzare al meglio la prossima stagione calcistica. A parlare è il direttore sportivo Stefano Di Giammarino.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - Dopo l'ottima annata, che ha visto la crescita della società e di tanti ragazzi, allenatori e dirigenti, Di Giammarino ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui si è soffermato su diversi aspetti, dallo staff agli obiettivi da porsi.
"I criteri per comporre lo staff - ha detto il Direttore Sportivo - sono stati gli stessi dello scorso anno: scegliere figure professionalmente validissime per un progetto di crescita progressiva. Il nostro staff ha un peso importante ed è in grado di fare sì che la crescita sia effettiva e reale". Sugli obiettivi, linea chiara: "Il discorso è quello di far crescere i giovani, ma anche gli allenatori, i dirigenti e tutte le figure che possono emergere gravitando in un così grande centro sportivo. Vogliamo migliorare, abbiamo un bacino di giocatori molto elevato e non si può far altro che ambire a questo. Con le persone competenti che ci sono si può sicuramente raggiungere più di una soddisfazione". Alcune constatazioni, poi, Di Giammarino le ha fatte riguardo la possibilità di preparare le persone all'approccio nei confronti categorie superiori: "Nell'ultima intervista avevamo detto che mister Andrea Casini sarebbe stato confermato, ma ha ricevuto una chiamata dalla Serie C2 e all'opportunità di salire di categoria non si può dire di no.
Chiaramente ci è dispiaciuto a livello affettivo, ma ci ha fatto piacere perché lui è un grande allenatore e se ha ottenuto questo riconoscimento vuol dire che lo staff e l'ambiente hanno lavorato bene. Senza questi presupposti non si va da nessuna parte. Più di qualche giocatore è stato richiesto da squadre di categorie superiori o di pari categoria: segno che,si nota quando un calciatore parte da un certo livello e finisce la stagione ad un livello superiore". Per concludere, il Direttore Sportivo ha fatto i suoi auguri allo staff e al club veliterno: "Auguro all'Atletico, allo staff, e anche a me stesso di lavorare bene, con serenità, entusiasmo. Sono cose che ci hanno contraddistinto da altre realtà già lo scorso anno. Alcuni pensano che la Serie D sia una cosa facile, ma ci vuole una società solida per affrontare anche questo campionato. Possiamo raggiungere risultati sportivi e formativi importanti, come abbiamo sempre detto".

Il cammino della via Francigena: uno stupor mundi anche veliterno

$
0
0
Un fascio di strade che dalla punta sud-est dell’Inghilterra, attraverso la Francia, portava a Roma per poi proseguire verso Brindisi, in direzione della Terra Santa. Questo in breve il percorso della via Francigena, che interessa in pieno la regione intorno a Velletri. 

di Valentina Leone


VELLETRI - Uno dei tratti che più rendono l’idea dell’efficienza e dell’organizzazione dell’Impero romano, nonché dell’estrema padronanza tecnica rimasta ancora per alcuni versi insuperata, si può riconoscere nella complessa rete viaria che metteva in comunicazione le diverse anime di quel vasto territorio.

Nel Medioevo le antiche strade consolari furono in parte abbandonate e ricoperte da vegetazione, ma altri percorsi meno definiti continuarono a portare verso Roma, che conserva presso il Foro romano l’ombelicus urbi, seguendo un itinerario dettato da esigenze spirituali. Quella che fu poi denominata via Francigena al tempo del passaggio alla dominazione franca, indicando propriamente la strada originata (dal verbo latino geno) dalla Francia, correva con insiemi di sentieri, tracce, piste, battute, a poco a poco formatisi con lo sciame di viandanti, già al tempo dei Longobardi. Tuttavia solo con il passaggio dal primo al secondo millennio, consolidatosi il potere della Chiesa e in parallelo le istanze di rinnovamento, il pellegrinaggio assunse un’importanza crescente nella vita religiosa della popolazione dell’Europa occidentale.
Velletri, da sempre orbitante intorno al polo gravitazionale dell’Urbe, divenne presto tappa obbligata del lungo itinerario che annodava insieme i tre luoghi sacri per eccellenza: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme, uno dei primi luoghi di sosta dei pellegrini diretti verso la capitale o, viceversa, uno degli ultimi prima di giungere alla desiderata meta. Il tratto della via Francigena diretto alla città castellana, per chi veniva da Roma, seguiva, e tuttora segue, un cammino che costeggiava il lago di Castel Gandolfo per poi addossarsi allo specchio lacustre al di sotto di Nemi, con una completa immersione nei boschi e nelle vedute dei panorami spalancati sui cigli degli antichi crateri vulcanici. Nell’opposta direzione Velletri era sulla strada dei pellegrini che giungevano dalla vicina Cori, dopo essere passati per Sezze, i quali si trovavano ad attraversare un’aperta campagna, ancora in parte tale. In anni recenti si è tentato di recuperare, a livello nazionale e continentale, il valore storico di questo asse viario, sollecitando da una parte la ricostruzione di quegli itinerari nel frattempo interrotti, deviati, scalzati dalle strade asfaltate e dalla speculazione edilizia, dall’altra promuovendo l’arte del camminare come attività propria dell’uomo, vettore di benessere fisico e spirituale e di vivacità culturale. Non sono pochi i cartelli di colore marrone che, già a partire dal cuore di piazza Cairoli sotto la torre del Trivio, indicano la strada da seguire per lasciare i normali sentieri battuti nella quotidianità ed esplorare, partendo da Velletri, la Città fuori dalla città. Allora non resta che indossare un paio di scarpe comode e girare il mondo perché, come scriveva Thomas Eliott nei Quattro quartetti, «non smetteremo di esplorare/ e alla fine di tutto il nostro andare/ ritorneremo al punto di partenza/ per conoscerlo per la prima volta».


"Come un vecchio ritornello": brividi, emozioni e incanto al Teatro di Paglia di Nemi

$
0
0
Al Teatro di Paglia di Nemi una serata indimenticabile all'insegna del cantautorato romano e della poesia capitolina.

di Rocco Della Corte

NEMI - Nella splendida cornice della cavea composta da balle di fieno, con una panoramica vista mozzafiato sul lago nemorense, gli spettatori si sono pian piano assiepati, guardando il tramonto, sulle "gradinate" e non appena la luna ha iniziato a splendere è cominciata anche la musica.
Dopo una breve introduzione dei gestori dell'Azienda Agricola Il Nemus, che porta avanti con dedizione la realtà sociale del Teatro di Paglia, la splendida voce di Daniela Di Renzo, già apprezzata anche a Velletri nello spettacolo Quando la parola si fa stile, insieme alla maestria di Emiliano Begni al piano e all'impeccabilità di Stefano Ciuffi alla chitarra, hanno allietato i presenti con un repertorio tutto dedicato alla canzone romana. "Come un vecchio ritornello", ("Sempre") canzone con cui si è aperta l'esibizione, è stata l'emblema - quasi quanto "Roma non fa la stupida stasera", eseguita invece in chiusura - di una serata a cavallo tra musica, cultura popolare e poesia con i pezzi di Trilussa e del Belli.
Una full immersion nella Roma fatta di cuore e di semplicità, quella città che con parole semplici ha regalato suggestioni e ispirato artisti di ogni genere, con uno spettacolo ricco di contenuti e intenso, capace di carpire l'attenzione dello spettatore dal primo all'ultimo minuto. Un successo amplificato dalle suggestioni del posto, che con il calare della sera e i riflessi della luna sull'acqua del lago, ha creato un'atmosfera magica. L'evento si è concluso, poi, nel pieno spirito dell'agriturismo e della socialità conviviale, con bruschette e vino. Daniela Di Renzo, Emiliano Begni e Stefano Ciuffi hanno invece offerto un'altra esibizione di elevata caratura musicale e artistica, dando prova di sapersi misurare con diversi repertori senza rinunciare alle loro caratteristiche vocali e strumentali. Per il gruppo è previsto un altro appuntamento al Teatro di Paglia, il 12 agosto, con Quando la parola si fa stile: un'opportunità unica per ascoltare in un contesto meraviglioso quelle canzoni che sono nutrimento per l'anima. 



Al Jazeera a Velletri per documentare la situazione idrica cittadina

$
0
0
Le turnazioni del centro storico arrivano sul satellitare e diventano "patrimonio" mondiale. 

VELLETRI - L'assessore ai Beni Comuni, Sergio Andreozzi, nel suo post di alcuni giorni fa aveva ironizzato sul fatto che il dramma vissuto dai suoi cittadini riguardo la situazione idrica non avesse richiamato le televisioni nazionali come invece stava allora accadendo per la capitale e per la stessa vicina Lariano.
Eccolo accontentato: il suo grido di dolore ha varcato i confini europei raggiungendo il mondo arabo ed il famoso network mondiale Al Jazeera con sede nel Qatar. Una troupe con giornalisti ed operatore dopo aver documentato le condizioni del lago di Bracciano ed i nasoni di Roma chiusi dalla sindaca Raggi si è portata fin sulle falde dell'Artemisio per rappresentare al mondo intero la drammatica convivenza della cittadinanza con la perenne precarietà del servizio idrico nel centro storico di Velletri. Il servizio giornalistico che andrà in onda sul canale satellitare 532 alle ore 16.00 di oggi 1 agosto metterà a nudo tutte le difficoltà di operare per un artigiano del gelato e soprattutto l'impossibilità di vivere in maniera adeguata avendo l'acqua razionata per poche ore al giorno per i semplici cittadini.

Escursionisti provvisori per Amatrice 2.0 il 5 e 6 agosto 2017

$
0
0
Come anticipato nel Calendario Uscite 2017 degli Escursionisti Provvisori (La Spinosa per l’Ambiente + DLF di Velletri) per questo weekend proponiamo una "non_escursione" ad Amatrice, in collaborazione con “Amatrice 2.0 - Il sole dopo la tempesta”, un uscita solidale nelle aree colpite dal terremoto. 


VELLETRI - L’appuntamento è per sabato 5 agosto al Dopolavoro Ferroviario, come solito, alle ore 12.30 per partire con meno macchine possibili alle ore 13.00.
I due giorni consistono in attività varie di volontariato presso aziende agricole vicino ad Amatrice, lavorando al fianco di chi ama la sua terra. Per la notte ci si accamperà in tenda a Campotosto nei pressi dell’omonimo lago. Per i partecipanti è ovvio munirsi di tutta l'attrezzatura necessaria per un campeggio libero (la tenda, sacco a pelo, stuoino, ecc). Per i pasti (cena sabato e pranzo domenica) saremo ospitati da aziende locali, in cambio di un contributo. Raccoglieremo le adesioni mercoledì 2 agosto dalle ore 19.00 alle ore 20.00 presso il DLF in Piazza Martiri d’Ungheria a Velletri per organizzazione macchine, tende, etc. Il rientro è per domenica 6 Agosto, alle ore 18.00 circa. Organizzazione e coordinamento di Roberto Salustri.

MDP Velletri: nomine al CDA Velletri Servizi: dove sta andando il Pd Velletri?

$
0
0
Riceviamo e pubblichiamo da Articolo 1 un comunicato stampa: "Abbiamo appreso in queste ore che l’Assemblea dei Soci della Velletri Servizi S.p.A. ha designato due componenti per il Consiglio d’Amministrazione della nostra municipalizzata". 


VELLETRI - "Articolo Uno – MDP Velletri esprime ai nuovi amministratori i migliori auguri di buon lavoro, consci della difficoltà di tale incarico. Ciò detto, in una prospettiva politica e istituzionale Art. 1 – MDP Velletri non può che esprimere profonda preoccupazione per il merito e il metodo con la quale è stata effettuata questa scelta.

In primo luogo, MDP Velletri deve ricordare che, ai sensi dell’art. 11, comma 2, del decreto legislativo n. 175 del 2016 (c.d. Testo unico delle società a partecipazione pubblica), “L'organo amministrativo delle società a controllo pubblico è costituito, di norma, da un amministratore unico”. Secondo il successivo comma 3, qualora l’Ente voglia attribuire a un collegio di tre o cinque componenti l’amministrazione della Società partecipata, si deve provvedere a seguito di “delibera motivata con riguardo a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi”, delibera che deve essere “trasmessa alla sezione della Corte dei conti competente”. Lo stesso Statuto della Società, recentemente riformato, all’art. 24 prevede che essa “è amministrata, in conformità alle previsioni di legge sulle società pubbliche, da un amministratore unico o, previa deliberazione dell’assemblea motivata da specifiche ragioni di adeguatezza, da un CDA composta da un numero di tre o di cinque componenti”. Ebbene: a fronte della perdurante esigenza di ridurre i costi di gestione della Velletri Servizi S.p.A., Art. 1 – MDP Velletri è davvero curioso di capire se e in che modo l’Assemblea sociale ha motivato la scelta di deviare dalla regola dell’Amministratore unico. La “cultura di governo” e “riformista”, troppe volte sbandierata, avrebbe forse suggerito un diverso orientamento. In secondo luogo, non si potrà né vorrà ignorare che uno degli amministratori designati è espressione di un partito di minoranza. A tal proposito, Art. 1 – MDP non è affatto contrario, in linea di principio, a condividere in maniera bipartisan alcune scelte di politica cittadina, specie se orientate a riforme di sistema, che meritano di essere sostenute dal più ampio ventaglio possibile di forze politiche. Ciò che, invece, contestiamo con forza è che la designazione dei componenti del CDA non sia stata preceduta da alcun confronto all’interno della maggioranza. Non solo non ci è stato chiesto di condividere l’indicazione delle persone chiamate a un ruolo di tale rilievo per l’Amministrazione, ma nemmeno ci si è premurati di anticipare questa scelta, che abbiamo appreso solo ex post. Ci viene da chiedere, allora, se tale vicenda non rappresenti un elemento sintomatico delle scelte politiche che stanno maturando all’interno del Pd Velletri, che ci sembra orientato ad abbandonare la maggioranza che per 10 anni ha sostenuto il Sindaco Servadio per approdare ad alleanze simili a quelle che già altrove si stanno sperimentando nel Lazio: l’alleanza tra Pd e forze di centrodestra. e è questo che il Pd Velletri vuole, lo si dica a voce alta, assumendosi le responsabilità di questa scelta. Se, invece, si vuole continuare a credere nella forte alternativa del centrosinistra per il governo della Città, si proceda con i fatti e non con le chiacchiere". 


Articolo 1 - MDP Velletri 

Giorgio Fiocco 
Daniele Ognibene 
Sabina Ponzo 
Roberto Leoni 
Stefano Pennacchi 
Giulia Ciafrei

Al "Maracanà" sempre più nel vivo il Torneo del Cocomero, procedono Prosciutto e Lega Calcio a 8

$
0
0
Al centro sportivo "Maracanà" si sono giocate, la scorsa settimana, le gare relative ai tre tornei: Torneo del Prosciutto, Torneo Estivo di Lega Calcio a 8 e Torneo del Cocomero.

VELLETRI - Nel centro sportivo veliterno tanti gol: per il Torneo del Prosciutto vincono Edil Impianti e Pizzeria Italia. Nel Torneo Estivo grande vittoria del Gio Brother. Nel Torneo del Cocomero belle partite, brilla Herta Vernello.


TORNEO DEL PROSCIUTTO


TORNEO ESTIVO CALCIO A 8 2017


TORNEO DEL COCOMERO








La Giovanni Scavo Velletri alla 50km del Gran Sasso, al Trail di Collepardo e all’AmericaAnguria

$
0
0
Si è svolta domenica 30 luglio la VII edizione della 50 km del Gran Sasso, tutta su strada, con panorami da trail, nello splendido scenario del Parco Nazionale Gran Sasso: partenza dal gioiellino abruzzese Santo Stefano di Sessanio poi Calascio, Castel del Monte, Valico Capo la Serra, Fonte Vetica, Lago Racollo e arrivo con vista panoramica su Santo Stefano di Sessanio. 


GRAN SASSO - I due atleti della Giovanni Scavo Velletri Fabrizio Borro e Mauro Monteferri hanno preso parte alla staffettao percorrendo ognuno 25km e ottenendo un buon terzo posto con il tempo di 4h47.20.
Mara Cecchini ancora una volta in evidenza al Colleperdo Trail (FR) ottimamente organizzato sulla distanza di 19,300km piazzandosi al 5^ posto assoluto e 2^ di categoria. Venerdi 28 luglio nella prima edizione della AmericAnguria gara sprint con eliminazioni ad ogni volata svoltasi presso il campo sportivo di Velletri Veriusca Allegri si piazza al terzo posto nel rush finale.






Juana Romani 1867-1923: una modella e pittrice italiana nella Parigi della Belle Époque

$
0
0
Riceviamo e pubblichiamo dal professor Marco Nocca, referente dell'Accademia delle Belle Arti, sede di Velletri, un contributo sul centocinquantesimo anniversario della nascita di Juana Romana. La pittrice veliterna, già al centro dell'attenzione con diverse pubblicazioni anche sulla nostra testata, sarà oggetto di una serie di iniziative proprio in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti veliterna.

di Marco Nocca

In concomitanza con il 150° anniversario della nascita della pittrice Juana Romani (Velletri, 1867-Suresnes, 1923) esce un volumetto di Gabriele Romani, dal titolo Juana Romani: il corpo e la patria, stampato in maniera indipendente con giovanile baldanza presso Blurb, Lightning Source, Milton Keynes, UK.   
Velletri dal 1901 ha reso onore a questa sua figlia, dedicandole in vita, al culmine della sua fortuna parigina, la Scuola serale di Disegno applicata alle Arti, poi Istituto Statale d’Arte, oggi Liceo artistico, con antica sede sulla “via Corriera” (Corso della Repubblica), non più destinata alla didattica. Juana Romani ha ricambiato la stima e l’amore dei suoi concittadini, con donazioni in denaro ai poveri, permettendo a ragazzi dotati ma indigenti della città di poter studiare Arte, e con alcuni regali eclatanti: una delle prime macchine per il cinematografo, attualmente dispersa, consegnatale da Antoine Lumière, fotografo lionese padre dei mitici fratelli inventori della Settima Arte. Il suo internamento in manicomio ad Ivry-sur-Seine nel 1906, deciso dal suo maestro e compagno Roybet (la vicenda si specchia negli stessi anni nel caso analogo di Camille Claudel, impazzita sotto lo sguardo impotente e distaccato di Auguste Rodin), interrompe i sogni di Juana, e le relazioni con la sua città d’origine. A Velletri giungeranno solo alcuni dipinti della Romani: la maggior parte di essi è oggi custodita da musei e collezionisti in Francia, ma anche negli Stati Uniti e in Argentina. Non riuscirà a prendere forma la pinacoteca di “grande arte moderna” che Juana aveva promesso al sindaco Barbetta, da realizzarsi nel Palazzo Pubblico. La Romani muore dimenticata nella casa di cura Château de Suresnes nel giugno 1923, e ivi sepolta due anni più tardi. Ma chi era veramente Juana Romani? Quali sono le ragioni della sua rapida ascesa verso il successo, e dell’altrettanto veloce oblio, in quel primo ventennio del Novecento, per lei immerso nelle nebbie della follia? Come possono inquadrarsi le vicende che la riguardano nel contesto parigino dell’epoca, tenendo presente l’atteggiamento della Romani, che rifiutò sempre di essere considerata un’artista francese? Quale terribile dicotomia cresce e si sviluppa nella sua mente, dal 1903 sempre più divisa tra il Corpo che l’ha resa celebre (da pittrice si è quasi sempre autoraffigurata e proiettata nelle figure storiche dipinte) e quella Patria lontana, a cui vuole appartenere nella designazione geografica degli artisti delle grandi Esposizioni Universali, o delle Biennali veneziane, con opere significativamente in contrasto con il contesto artistico della Penisola? A queste, ed altre domande, tenta per la prima volta di rispondere Gabriele Romani, in un saggio non specialistico, dalla struttura non sempre ordinata, ma forse anche per questo dotato di forte capacità di racconto, che ha il merito di far emergere una notevole messe di dati, riguardanti la fortuna parigina della Romani, analizzati oltre che nei cataloghi d’arte e nei giudizi della critica, nelle riviste d’epoca.


Nata nel 1867 a Velletri, città tra la pianura pontina e la campagna romana, da Marianna, sarta e da un padre brigante che la abbandona, la piccola Juana è adottata dal nuovo marito della madre, Temistocle Romani, notabile del luogo, che scappa a Parigi con Marianna e la bambina. All’arrivo della famigliola, nel 1877 la Ville Lumière vive la piena frenesia dei tempi descritti da Baudelaire: soltanto tre anni prima lo studio del fotografo Nadar ha ospitato la prima mostra degli Impressionisti, che, dileggiati all’inizio dalla critica, diverranno i progenitori della pittura moderna. Un’altra strada nella foresta intricata della pittura francese di allora indica una direzione, capace ugualmente di stupire il pubblico mescolando tradizione e gesto eclatante: il Déjeuner sur l’herbe, del grande Eduard Manet, rifiutato al Salon del 1863, mette in scena in un contesto iconografico antico, un Giudizio di Paride da Raffaello, la scampagnata domenicale della Parigi dell’epoca, con gentiluomini borghesi che conversano amabilmente con la loro Ninfa nuda. In questo alternarsi di colpi di scena, la pittura di Storia, già portata in primo piano dai Salons nei decenni precedenti, continua la sua fortuna, avallata dalla critica più tradizionalista, e col successo di mercato tributato dai collezionisti borghesi, destinato a concludersi solo al giro di boa del secolo. A quest’ultimo filone appartengono i due pittori di successo che Juana incontra sulla sua strada, importanti per orientarla nel mondo parigino: Jean-Jacques Henner (1829-1905) e Ferdinand Roybet (1840-1920). Nell’Atelier des Dames di Henner e Carolus-Duran, e nello studio di Roybet di Place Pigalle, Juana adolescente negli anni Ottanta muove i primi passi nel mestiere di modella: una sorte comune a decine di giovani povere, provenienti dalla campagna romana, che alla bellezza del loro corpo affidano la fortuna. Nei dipinti di Henner e di Roybet di quegl’anni emerge il fascino di quella ragazzina italiana, dal corpo giovanile ma formato, il viso birichino e sensuale al tempo stesso, con la fossetta sul mento, i capelli dai riflessi rame, giunta a Parigi per tentare la sorte e consacrarsi alla pittura. Nell’arco dello stesso decennio diviene allieva di Henner, poi di Roybet (in Francia le donne verranno ammesse a corsi regolari di Disegno in Accademia solo nel 1902). Juana, grazie alle sua grandi capacità di osservazione, al suo talento e ai suoi maestri (di Roybet diviene compagna di vita dal 1892, nonostante egli sia sposato), approda a una piena maturità stilistica, che le permette di esporre ai Salons (il primo è del 1888 con “Gitane”, l’ultimo del 1904), alle Esposizioni Universali (1889, medaglia d’argento hors-concours; 1900) nella sezione italiana con Boldini, Mancini, Michetti, Sartorio, Segantini, alle Biennali Internazionali d’Arte di Venezia (1901), alla mostra d’arte di Torino nel 1913.
La sua notorietà di artista donna avrà poche eguali in Francia e Juana sarà antesignana testimonial di prodotti per signore, le cui réclames campeggiano sulle riviste (Lagrange 2017). Le protagoniste dei suoi dipinti sono soltanto donne, avvolte in un’aria decadente, a volte segnate dall’emergere prepotente di un potere femminile incontrollabile, legato alla seduzione. La Romani, dopo aver posato per anni, in quasi tutte le sue opere prende a modello se stessa: dipinge personaggi della tradizione giudaico-cristiana (Salomè, Giuditta, Erodiade, Maddalena), donne del Medioevo bizantino dai richiami dannunziani (la “Figlia dell’imperatrice Teodora”, 1898, figure letterarie della nostra tradizione cavalleresca (“Angelica”, 1898) o eroine “moderne”, come Bianca Cappello, finita sulla copertina dell’Art français (1892). Nella “Pensierosa” , ispirata ad una poesia di Louise Colet, l’artista al Salon del 1894 ottiene un grande successo di pubblico, e una prima vera consacrazione. Il dipinto, già comparso in forma leggermente differente sulla copertina di Paris-Noël nel 1893, è talmente noto da essere realizzato in una propria versione da Henner, suo maestro (oggi a Mulhouse). La critica francese, passata in rassegna in modo esauriente da Gabriele Romani, riconosce a Juana una bravura tecnica degna dei grandi maestri del passato, si entusiasma per il trionfo del colore, vivo nelle carni e sulle stoffe. Al Salon del 1894 il grande Gustave Geffroy, autore del primo sistematico studio sui pittori impressionisti, scrive: “m.lle Juana Romani schiaccia tutto il resto, con la sua adorabile testa d’infante; e ancora di più con la sua Pensierosa, vestita da drappi di ricche stoffe, di una maestria sorprendente” (Le Journal, 1894). O Emile Trogan: “davanti alla sua Pensierosa, il pubblico applaude, e si dice che lei non ha paura di competere con Velazquez” (La semaine des familles). Un altro filone riguarda le eroine di opere letterarie o in musica contemporanee, come la sensuale Fior d’Alpe (Salon,1896), protagonista dell’opera di Alberto Franchetti messa in scena a Parigi nel 1895. Molto amata dalla Romani, che si rispecchia nel suo destino di giovane che viene dal paesello, Fior d’Alpe, con quel fiore delle sue montagne nei capelli è un’innocente, sospesa sul baratro della sensualità indotta dalla città viziosa, languida nel corpo nudo avvolto dal prezioso broccato: uno dei risultati più conturbanti dell’arte di Juana. Le sue donne sono sempre ammantate in tessuti preziosi e ricercati, dalle decorazioni storicizzanti, rese con tecnica pittorica virtuosistica, vicina alla maestria tecnica del Siglo de oro, mutuata dal maestro Roybet. Traspare qui chiaramente ancora il riferimento a Velazquez, e alla grande pittura spagnola del Seicento, così importante per l’italiana, e particolarmente vivo in Francia già dalla prima metà del secolo, quando anche Manet aveva eletti Velazquez e Goya, ammirati nella “Galerie Espagnole” di Luigi Filippo al Louvre (1838-1848), ricca di ben quattrocento dipinti, suoi numi tutelari.

Dopo il fiasco dell’Olympia, nel 1865 l’artista si era rifugiato addirittura a Madrid, al Prado, avvolto nei cromatismi di Velazquez (e di Tiziano) ritornati potenti nella sua opera, ma incompresi dalla critica. Anche Juana Romani compie nel 1895 un viaggio a Madrid, per ammirare dal vivo quei capolavori. Per l’occasione la stampa iberica arriva, forse confusa dal nome di battesimo, forse dallo stile neoseicentista, a considerarla “una famosa pittrice spagnola” (La Iberia, 1895), dando avvio alla sua fama nel mondo ispanofono, mentre attraverso la collezione Roverano, del ricco imprenditore argentino collezionista a Parigi, giungeranno in Sudamerica la “Giovane donna orientale”, 1895, Buenos Aires, e “L’Infanta”, 1895-1900, Paranà. Tornata a Parigi, il Salon del 1895 segna un ritorno dell’artista di Velletri al Rinascimento italiano in un tema botticelliano ( “Primavera”, acquisita dallo stato francese per intercessione di Silvestre, Lagrange 2017), svolto in un trattamento della figura alla Velazquez, potente nell’espressione del sorriso in primo piano, che fa preoccupare il critico Mayet (“questa testa di idiota scappata da una Salpêtrière qualunque mi lascia assolutamente indifferente”), ma che precorre in realtà un taglio compositivo dell’immagine e moduli espressivi già rivolti alla cartellonistica e alla pubblicità: nel 1902 la Romani sarà chiamata dai grandi magazzini Samaritaine, il Paradiso delle Signore descritto da Zola, per disegnare le grandi affiches pubblicitarie di réclames. L’esigente critica francese, pur tra qualche voce dissonante (Jean de l’Hers), che disapprova l’ossessione monocorde per il tema del ritratto femminile, e il pericolo per la sua pittura di sconfinare ne “l’Art pour l’art”, si manterrà costante nell’apprezzamento anche dopo il 1895, valutando le particolarità dello stile e il coraggio delle sortite di mademoiselle Romani nel difficile campo della pittura, saldamente tenuto in mano dagli uomini. Spicca tra tutti il celebre Armand Silvestre, che nel 1896 tesse un apertissimo elogio dell’artista italiana rivolta al grande passato del Rinascimento (“Correggio, Veronese, Tiziano rivivono in lei”): la Romani, al culmine del successo, esteso a Bordeaux, Mulhouse, Lione, Montecarlo, Lille, Monaco, Nantes, Besançon, Anversa, Londra, Vienna, affronta nel Salon del ‘98 con la sua “Angelica” d’Orlando, calando il fascino poetico della creatura in modi tizianeschi; si raffigura al Salon del 1902 come “Tizianella” , impersonando, al femminile, il Tizianello cugino di Tiziano; arrivando addirittura ad incarnare -come riportato da Gabriele Romani- i panni en travesti di Mino da Fiesole, scultore rinascimentale ammiratissimo, in una sorta di operazione alla George Sand, ma rovesciata: la sua Mina da Fiesole, presentata al Salon del 1899, celebra in quel ritratto di ragazza, “un’adolescente sorridente dagli occhi luminosi e dai capelli rossi”, l’immedesimazione della sua figura e del suo talento di artista donna nello scultore toscano del Quattrocento, percepito vicino alla sua poetica e sensibilità.
La svolta del nuovo secolo segna per Roybet e la sua allieva Juana Romani il coinvolgimento nello scandalo finanziario Humbert: nel 1903, il celebre critico Vauxcelles li va a trovare nello studio, e registra una pittrice estremamente agitata, che ribadisce la sua voglia di vivere e dipingere, e il disprezzo di tutto ciò che non è arte. Sulla prima pagina del Gil Blas campeggia la dichiarazione di castità professata come un voto dall’artista, che desidera dedicarsi quale vestale soltanto all’arte, rinunciando alla maternità. Un’intervista al Pearson’s Magazine, dell’anno prima, rivela in Juana una tiepida seguace della causa femminista, già da allora in primo piano in Inghilterra (non parteciperà mai all’Union des Femmes Peintres et Sculpteurs), e la convinzione, intima per lei, che nei Salons si misura con gli uomini, e che vede riconosciuta dalla critica l’energia “maschile” della sua tecnica artistica, di un’assoluta parità uomo-donna: “prese singolarmente le donne sono spesso intellettualmente superiori agli uomini…ma esse debbano rimanere tali, e coltivare le proprie facoltà…”. Invitata ad assumere la cittadinanza francese, per essere quindi annoverata tra le artiste transalpine, come consigliatole da Roybet, e poter dunque trarre da questa condizione maggiori vantaggi (concessione di onorificenze, quale la prestigiosa Legion d’Honneur) Juana Romani la rifiuta, trovando però, paradossalmente, nella sua Patria, in cui per lei sono fuse nazione e città d’origine, l’ostilità della critica. Al pari di Boldini, De Nittis, Mancini, “les italienes parisianisés” secondo Vauxcelles, la Romani è considerata “contaminata” dall’arte francese: la sua “Angelica” , esposta alla Biennale di Venezia del 1901, è descritta come “una tisica vestita da prete russo”. Inoltre viene rilevato il suo essere fuori contesto dai temi trattati nel padiglione del Lazio, in cui quell’anno Coleman, Sartorio, Cabianca, Mancini, Petiti espongono tutti la grande pittura di paesaggio. Non giova di certo a Juana l’insuccesso di “Sarabande” di Roybet, esposto nel padiglione francese, cui è accomunata per il suo alunnato. Cominciano nel 1903 i primi segni dell’instabilità mentale, alimentata dal mancato riconoscimento della sua arte da parte della Patria, in cui tanto aveva sperato.
I progetti di collaborazione con Velletri, amata città natale che nel 1901 le ha dedicato la civica scuola di Arti e Mestieri, accogliendo trionfalmente la sua visita il 21 ottobre di quell’anno, decadono velocemente, sino a non essere più menzionati nei carteggi esistenti. Il Salon del 1904 è l’ultimo a cui la Romani partecipa. Dal 1905 la situazione precipita: muore Henner, l’artista che ha favorito il suo esordio, a cui Juana è molto legata, e nel 1906, dopo una violenta crisi nervosa, Roybet è costretto a rinchiudere la sua allieva e compagna d’arte in manicomio a Ivry-sur-Seine, per “psicosi allucinatoria cronica”, proprio mentre la Francia le tributa l’omaggio di inserirla tra gli artisti italiani di spicco esposti al Musée du Luxembourg. Dopo un effimero ristabilimento, registrato dalla stampa nel 1914, la vita di Juana Romani si chiude nell’oblio in manicomio, come quella della grande scultrice Camille Claudel, nel 1923. Juana Romani Il Corpo e la Patria di Gabriele Romani offre senza dubbio, nel suo impeto giovanile, a tratti con poco ordine, ma molta partecipazione, un interessante spaccato della vicenda storico critica dell’artista dall’Italia, e si aggiunge alle iniziative straniere volte a riconsiderare Juana Romani (Fig. 16): dal volume di Marion Lagrange Les peintres italiens à Paris dans la seconde moitié du XIXe siècle (1855-1909): l’affirmation d’une identité picturale (2010), alle due mostre di Courbevoie, piccola città satellite di Parigi, sede del Musée Roybet, curate da Emmanuelle Trief-Touchard: Femmes et artistes du XIXe siècle, à travers les collections du Musée Roybet-Fould (2014), con tre dipinti della Romani esposti a confronto con altre artiste dell’epoca; e La Main chaude, Histoire d’un jeu à travers les siècles (2016), rassegna di numerosi schizzi e disegni che raffigurano l’artista e sua madre Marianna. Dalla Francia all’Argentina: il Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires ha dedicato nel 2014 un’esposizione a La seducción fatal. Imaginarios eróticos del siglo XIX, a cura di Laura Malosetti Costa, in cui la “Giovane donna orientale” (1895-1900) di Juana, scelta anche da Gabriele Romani per la sua copertina, è diventata l’icona simbolo dell’esposizione; La Collección a través de la mujer, è il titolo della mostra del 2016 al Museo di Paraná, in cui è stata esposta “La infanta” (1895-1900). Il più recente segnale d’interesse in questo 2017, ricorrenza del 150esimo della nascita, è ancora francese: l’articolo di Marion Lagrange Juana Romani 1867-1923, élève de…maîtresse de…la parentèle sous la plume des critiques d’art, in Parent-elles, compagne de, fille de, sœur de…: les femmes artistes au risque de la parentèle, atti della conferenza in “Awarewomenartist.com”, pubblicato il 15 giugno 2017, restituisce un’immagine sempre più precisa della biografia dell’artista e del contesto in cui essa è maturata. E l’Italia? Sono lieto di annunciare che grazie alla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Roma, diretta da Tiziana D’Acchille e il Comune di Velletri, il lavoro affrontato da Gabriele Romani e da Alessandra De Angelis, sta per confluire, sotto la supervisione scientifica di chi scrive, nella prima mostra italiana dedicata all’artista, che entro l’anno vedrà esposte al Convento del Carmine, nuova sede veliterna dell’Accademia, una decina di dipinti, provenienti da musei e collezioni private straniere, insieme a stampe di opere della Romani, e a una ricchissima documentazione originale tra scritti e materiali appartenuti. La mostra costituirà un’occasione di verificare, attraverso il voluminoso catalogo, con saggi dei principali specialisti internazionali, la tenuta dell’opera di Juana e la modernità delle sue posizioni riguardo alla condizione femminile, vissuta da protagonista, quale donna artista, nel contesto parigino della società dell’epoca.

"Adotta una strada di campagna": proposta di cittadinanza attiva per il verde di Velletri

$
0
0
Una proposta di cittadinanza attiva con una iniziativa concreta per salvaguardare le strade delle vastissime campagne cittadine.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - La città di Velletri, estesa quasi 114 kmq (per avere un parametro di confronto, Napoli si estende per 118 kmq), ha una larga parte di campagne con moltissimi abitanti. Molto spesso, anzi troppo frequentemente, le strade che attraversano campi, ville e contrade sono vittima dei soliti imbecilli che lasciano i loro rifiuti ai bordi delle vie oppure nei fossi.
Emblemi sono quelli del sito archeologico di Centocolonne, in località Capanna Murata, dove insieme ai resti romani sono alloggiati frigoriferi, forni e quanto di peggio si possa immaginare, o ancora Ponte di Mele, che anni fa fu ripulito dalle schifezze ma continua ad essere vittima dello scarico di tipologie varie di materiali di scarto. I cittadini che hanno pensato ad una 'presa di coscienza' che coincide con l'adozione delle strade di campagna lanciano così un monito operativo, al di là dello sdegno da tastiera, e danno appuntamento a sabato 5 agosto. Questo si legge nella nota informativa: "Siete stanchi dei rifiuti sulle strade e nei fossi delle nostre bellissime campagne? Siete stanchi dei panorama mozzafiato rovinati dall'inciviltà della gente e dal putrido odore delle immondizie che sempre di più stanno riempendo non solo i fossi, ma anche le strade delle contrade extraurbane veliterne? Se ne avete avuto abbastanza, se pensate che lo sdegno "postato" on-line non sia abbastanza, SABATO 5 AGOSTO, ORE 7:30 PRESSO LA SCUOLA PONTE DI MELE, parte l'iniziativa "ADOTTA UNA STRADA DI CAMPAGNA" dove, con un po' di orgoglio e tanta buona volontà, armati di guanti, sacchi, pale e rastrelli, tireremo su l'immondizia lungo le strade che incontreremo nel nostro cammino. 
Il Comune ci verrà incontro mettendo a disposizione un camioncino della Volsca Ambiente per conferire tutti i sacchi di rifiuti che allineeremo a bordo strada. L'intento è di rendere l'iniziativa contagiosa e continua; sabato sarà solo l'inizio. Insieme riusciremo a restituire a queste nostre terre il decoro che meritano. Riprendiamoci le nostre belle campagne! Niente politica, solo cittadini desiderosi di migliorarci davvero. Siete tutti invitati a partecipare" (Per info. 3924360778 oppure 3926908103). Oltre alla pulizia, però, non deve mancare un'acquisizione di coscienza civica: la parte di manovalanza va infatti accompagnata dalla denuncia di chi sporca e inquina, dimenticando che c'è un'isola ecologica attiva in via di Troncavia persino la domenica. "E' un fenomeno - hanno dichiarato gli organizzatori alla nostra Redazione - che da quando la raccolta differenziata è diventata ufficiale e praticata su tutto il territorio comunale, sta crescendo esponenzialmente con la conseguenza del graduale riempimento delle strade, subito fuori le porte urbane, con rifiuti che ovviamente vengono aperte dai cani e dagli animali e sparsi ovunque sia sulla carreggiata che nei campi. L'intento dell'iniziativa è quella di attuare un programma di vigilanza e preservazione delle strade di campagna appunto "adottandole". Vale a dire che ogni abitante della contrada, si impegna a controllare la strada, raccogliere lì dove ci sia da raccogliere e specialmente denunciare gli incivili che fanno questi tipo di atti animaleschi e vandalici. Inoltre, tramite l'esempio, intendiamo cambiare (nel nostro piccolo) il modo in cui le persone vedono e vivono la strada e farli rendere conto che è un bene di tutti e che come tale va preservato e curato". Sabato sarà il primo di molti incontri per portare avanti un progetto nato dalla sinergia tra cittadini, Comune di Velletri, e Volsca Ambiente. Un appuntamento importante, dunque, nella speranza che possa davvero restituire dignità e decoro alle campagne rigogliose della città. 
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live