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Emergenza idrica, Fucci: "Chiediamo ai cittadini di usare bene le risorse idriche"

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"Dobbiamo fare i conti con una stagione estiva tra le più torride degli ultimi settant'anni" - dichiara il Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale, Fabio Fucci. 


ROMA "Da quello che mi risulta la Sindaca metropolitana ha già dato incarico ad Acea di realizzare un piano di investimenti e manutenzione sulle condotte per evitare dispersione idrica.

A tutti i cittadini del territorio metropolitano chiediamo di usare le risorse idriche con molta attenzione. Sarà bene dosare l'acqua domestica per evitare sprechi e di non lasciare aperti i rubinetti se non per lo stretto necessario, in modo da evitare che l'acqua venga dispersa senza utilità. C'è da aggiungere anche che in una siccità straordinaria come questa - continua Fucci - si pagano le conseguenze di mancati investimenti decennali, gli interventi infrastrutturali per evitare le perdite d'acqua ovviamente hanno bisogno di tempo per produrre effetti, per cui la situazione rimane emergenziale. Le polemiche di queste ore sono il parafulmine evidente di necessità politico - personali che nulla hanno a che fare con una emergenza alla quale la Sindaca Raggi sta in tutti i modi ponendo rimedio. Con la sindaca Anselmo, la Raggi aveva parlato ultimamente in sede di Conferenza dei sindaci metropolitani, proprio in quella occasione la Sindaca Raggi aveva assicurato un intervento dell'Acea che poi si è concretizzato. La Città metropolitana è impegnata a risolvere i problemi legati all'emergenza idrica, attraverso una sinergia stretta con il Comune di Roma, debbo dire un po’ meno con la Regione Lazio dove il Presidente Zingaretti si ricorda del Lago di Bracciano in prossimità delle emergenze e soprattutto delle elezioni".

Cencio Vendetta: una storia ricostruita sulla nota vicenda del brigante accaduta nel 1858

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Il celebre dramma scritto da Giovanni Ponzo nel 1975 viene presentato per la quarta volta dal gruppo folk 'o stazzo che l'ha già rappresentato nel 1978 al Teatro Artemio nel 1990 e nel 2008 al Teatro Aurora.

di Alessandro Filippi


VELLETRI - Si tratta di una storia vera quella che verrà ricostruita nel dramma storico Cencio Vendetta morte di un brigante scritto da Giovanni Ponzo nel 1975.
Essa si svolse durante i giorni di Pasqua del 1858 quando il brigante Cencio Vendetta ha rubato la Madonna delle Grazie dalla Cattedrale di San Clemente. In cambio della Sacra Immagine chiese al governatore della provincia di Velletri Mons. Luigi Giordani la grazia per se e per il fratello Antonio più una pensione di 10 scudi al mese per aprire un banco al mercato e cambiare vita.
Il governatore condusse con grande diplomazia le trattative tanto da portarlo a restituire la Madonna dopo una rivolta popolare al termine della quale venne arrestato processato e condannato a morte. Questa storia è una pagina per tanti aspetti ancora oscura perché lascia aperti molti interrogativi su come veramente siamo andati i fatti. Giovanni Ponzo nel libro Cencio Vendetta il brigante della Madonna tra le righe lascia aperti molti interrogativi che suscitano dubbi e generano ipotesi. L'invito quindi ad essere presenti in piazza caduti sul lavoro alle ore 20.30 il 26 agosto per rivivere quei giorni con la predisporre ad ascoltare anche quello che non viene detto. 

"Una storia nera": la scrittrice Antonella Lattanzi arriva alla Casa delle Culture di Velletri

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Una scrittrice giovane, con esperienze televisive e cinematografiche, approda nel Chiostro della Casa delle Culture. Giovedì 27 luglio alle ore 19.00 protagonista sarà Antonella Lattanzi. 

di Rocco Della Corte 


VELLETRI – Romanzi, racconti, sceneggiature e antologie: l’autrice di Bari, classe ’79, ha partecipato anche ad alcuni film ed è stata traduttrice di importanti opere come Augustus: il romanzo dell’imperatore di John Edward Williams.
Dopo l’esordio sulla scena letteraria con i racconti raccolti nell’opera Col culo scomodo, ha iniziato – partendo dalla sua regione natia – l’esperienza come narratrice pubblicando per Einaudi due romanzi: Devozione (2010) e Prima che tu mi tradisca (2013, finalista al Premio Strega). Collaboratrice di Repubblica, La stampa, e della trasmissione tv Le invasioni barbariche, nel 2017 ha pubblicato per Mondadori Una storia nera. Il protagonista, Vito Semerario, scompare nel nulla dopo la separazione dalla moglie e il compleanno della figlia minore che è coinciso con una riunione familiare nonostante le pratiche giuridiche che hanno visto la fine del rapporto coniugale. Vito e sua moglie Carla si riscoprono in fondo legati, ma la cronaca e la misteriosa sparizione rendono intrigante la trama. Come andrà a finire? L’appuntamento è per giovedì 27 luglio alle ore 19.00 nel Chiostro della Casa delle Culture per il decimo appuntamento della rassegna letteraria nazionale “Velletri Libris”, ideata e curata dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano in collaborazione con la Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri. A seguire una piccola degustazione e un calice di vino grazie al supporto degli special sponsor Casale della Regina e Piana dei Castelli. Partner dell’importante iniziativa culturale veliterna anche Allianz Assicurazioni e Banca Popolare del Lazio. Una storia nera promette bene e ha già riscosso grande attenzione dalla critica: l’editore tedesco dell’opera ha definito l’ultimo lavoro della Lattanzi caratterizzato da «personaggi indimenticabili, stile originale, trama incredibilmente avvincente».

A Velletri tornano il vino e il fresco della sera con "Calici sotto le Stelle 2017" in Piazza Mazzini

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Buon vino sotto il cielo stellato nella centralissima e stupenda Piazza Mazzini: sabato 5 agosto l'edizione 2017 di "Calici sotto le Stelle".


di Rocco Della Corte


VELLETRI - Nella splendida e suggestiva Piazza Mazzini, spesso al centro di polemiche perché dimenticata dalle iniziative culturali, si svolgerà sabato 5 agosto 2017 a partire dalle ore 20.00 la dodicesima edizione di "Calici sotto le stelle". Un evento importante, che si è consolidato nel tempo, organizzato dalla Confesercenti e da numerose altre realtà del territorio, con il patrocinio del Comune di Velletri. Inserita nel programma dell'estate veliterna, la serata prevede degustazioni enogastronomiche senza però trascurare la cultura. Al buon vino, infatti, saranno abbinate le visite guidate - a cura del Gruppo Archeologico Veliterno - presso l'Area Archeologica delle Stimmate, che in orario serale assume ancora più fascino del solito. Tre i gruppi che saliranno tra i vicoli di Velletri fino a raggiungere l'altura su cui si ergono le rovine. Gli organizzatori sono al lavoro per ottenere, come già accaduto nelle scorse edizioni, un grande successo di pubblico. Fondamentale è stato il supporto dell'Assessorato alle Politiche Agricole e al Commercio, come si legge dalla pagina facebook dedicata all'evento, e non mancheranno i sommelier FISAR. Per tutti i dettagli non resta che aspettare il programma ufficiale e definitivo di una manifestazione che coniuga cultura e tradizioni del territorio, in una location davvero congrua per un evento di questo tipo.

Consiglio Comunale interminabile, botta e risposta tra Greci/Di Luzio/Cerini (PDL-FDI-Live) e Trenta (M5S)

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Un Consiglio Comunale infuocato, dal quale arrivano quasi in diretta le notizie e le dichiarazioni dei rappresentanti dei cittadini.

Foto Panoramio
VELLETRI - In un Consiglio iniziato stamattina e al momento ancora in corso (ore 22.30), è successo davvero di tutto: prima il rischio di mancanza del numero legale, poi un alterco tra il presidente del Consiglio Daniele Ognibene e il consigliere Cerini, con quest'ultimo che ha addirittura allertato le forze dell'ordine. Infine, la discussione, che su alcuni punti ha provocato un botta e risposta 'inedito' tutto interno all'opposizione.


"Pd e Cinque Stelle a Velletri - si legge in una nota congiunta diramata da PDL-FDI-LIVE - si fanno le prime prove di accordi. Grande colpo di scena in Consiglio Comunale a Velletri: il Partito Democratico si salva nell'immediata esecutività su alcuni debiti fuori bilancio con il rappresentante dei Cinque Stelle che appunto 'regge' il numero legale al centro-sinistra. Se i lavori sono ingolfati è solo colpa del centro sinistra e del PD che hanno portato oltre 50 punti all'ordine del giorno del Consiglio Comunale da votare tutti entro la giornata di mercoledì, molti punti anche con parere contrario del Collegio dei Revisori dei Conti". A firmare questa nota congiunta Gianni Cerini, Dario Di Luzio e Giorgio Greci. Pronta la risposta, sempre dai banchi del Consiglio, di Paolo Trenta, capogruppo pentastellato: "In realtà - ha dichiarato in merito alle accuse ricevute - al momento la maggioranza ha il suo numero e viaggia tranquilla, e dovreste sapere che il M5S non fa accordi con nessuno e tanto meno con il PD. Personalmente sono stato eletto per esprimermi e votare in Consiglio Comunale e soprattutto, avendo agli ultimi punti gli statuti delle società partecipate "fondamentali" per i servizi ai cittadini e per le duecento famiglie che vi lavorano, trovo irresponsabile cercare di far cadere il consiglio comunale prima dell'approvazione degli stessi. La politica del Movimento Cinque Stelle è responsabile nei confronti dei cittadini, anche se in opposizione e non si presta ai giochetti politici di chi vi passa queste note". Seguiranno senz'altro aggiornamenti.

Ultra trail dell’Etna, Corriamo sul Monte Artemisio e Panico Sky Race per la Giovanni Scavo Velletri

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L’ultramaratoneta della Giovanni Scavo Velletri Luca Pelliconi ha partecipato sabato 22 luglio con partenza da Linguaglossa (CT) alle ore 24:00 al RaidLight Etna Trail sulla distanza distanza di 94 km D+/- 4.800 mt. 


Pur con le difficoltà del grande caldo e del percorso impegnativo Luca ha portato a termine l’impresa in 23h38.38.
Sempre sabato nella 13^ edizione della Corriamo Sul Monte Artemisio gara di 11,500km che si è svolta partendo dal piazzale Fontana del Turano attraverso i magnifici sentieri del Monte Artemisio quattro gli atleti della Giovanni Scavo presenti. Verusca Allegri in continuo miglioramento sale sul podio al quarto posto con il tempo di 1h04.42 e si aggiudica il Trofeo Avis vincendo la speciale classifica donatori sangue. Bella prestazione di Daniele Tagliaferri al traguardo in 1h.02.45 davanti a Fabrizio Borro 1h13.58 2 Antonello Nardini 1h17.10. Domenica 23 luglio con partenza ed arrivo a San Donato Val di Comino (FR) si è svolta la Panico Sky Race gara in montagna di 21km con dislivello positvo di 1500mt. L’Atleta della Giovanni Scavo Velletri Mara Cecchini si è ben comportata tagliando il traguardo al 10^ posto e 2^ di categoria in 3h23.56.




Il futuro del Consorzio SBCR nel discorso programmatico di De Righi per l’insediamento del nuovo CDA

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Si è riunita lunedì 24 luglio 2017, a Genzano presso la sede del Consorzio SBCR, l’Assemblea consortile di insediamento del nuovo CdA del Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani, nominato in una prima sessione assembleare svoltasi la settimana precedente. 

di Marta di Flumeri


GENZANO - Il Direttore dell’Ente, Giacomo Tortorici, ha fatto gli onori di casa presentando innanzitutto i nuovi membri del Consiglio - Maria Paola De Marchis, Ascenzo Lavagnini, Roberto Libera e Valentina Sollecito - e il nuovo Presidente, Giuseppe De Righi. Cinque personalità di spessore, con maturata esperienza sul territorio e non solo, in ambito culturale e gestionale. Di grande esperienza Giuseppe De Righi, che non ha bisogno di presentazioni. 
Più volte consigliere con incarichi assessorili presso il Comune di Rocca Priora e la Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, è l’attuale Presidente del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, carica che lascerà dopo l’estate per dedicarsi totalmente al nuovo e impegnativo ruolo in SBCR. Esperto di cinema, autore cinematografico e televisivo, sceneggiatore, scrittore, saggista, animatore culturale di rilievo nazionale e non solo Ascenzo (Enzo) Lavagnini, attualmente responsabile dell’Archivio Pier Paolo Pasolini istituito dal Comune di Ciampino, in cui risiede, nonché membro della Commissione di Revisione Cinematografica per nomina del ministro Dario Franceschini, e collaboratore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Antropologo specializzato in storia delle religioni e ottimo conoscitore e studioso dei siti paleocristiani di Roma e del territorio castellano, a cominciare dalla Catacomba di San Senatore ad Albano della quale è Direttore, assieme al Museo della stessa Diocesi, Roberto Libera, che dal 2016 è anche curatore, per incarico vescovile, della Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale di Grottaferrata. Laureata in Scienze dell’Amministrazione con una lunga esperienza in gestione aziendale maturata in ambito sanitario locale la veliterna Maria Paola De Marchis, attualmente impiegata presso la Direzione sanitaria dell’ospedale di Velletri, ma anche animatrice culturale in veste di Presidente dell’Associazione Calliope e del Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”. Infine, da Frascati, la docente Valentina Sollecito, plurilingue - Spagnolo, Inglese e Tedesco -, già team leader presso l’ESRIN di Frascati (sede italiana dell’ESA) e site coordinator presso l’ESOC (sede tedesca dell’Agenzia Spaziale Europea), ma con una formazione curriculare in cui figurano anche Marketing, Counselor e Beni Culturali della Chiesa. Una squadra eterogenea, dunque, estremamente ricca di competenze e professionalità, ottimamente in linea con le finalità dell’Ente che, volontariamente e senza alcuna retribuzione, si accinge su mandato dei sindaci a guidare e indirizzare. Giuseppe De Righi ha voluto «raccontare soprattutto lo spirito» di quelli che saranno i futuri obiettivi del Consorzio, rinviando a fine anno la presentazione del Piano-Programma, «dopo una fase di ascolto di tutti i sindaci del territorio, perché sia un Piano condiviso». Il neopresidente ha ringraziato, prima di tutto, l’uscente CdA e tutti coloro che lo hanno preceduto, dai quali si è detto consapevole di raccogliere «un’eredità di valore», che ha auspicato di saper «conservare nella sua interezza e, per quanto possibile, implementare e migliorare». Ha quindi fornito una sintetica ma precisa anticipazione delle linee programmatiche che ispireranno il nuovo Consiglio di Amministrazione. A cominciare dalla sua autonomia tecnico-operativa, in linea con la identità di fatto “aziendale” del Consorzio, Ente che pur avvalendosi di fondi pubblici ha bisogno di un oculato sistema amministrativo sotto l’aspetto sia contabile che patrimoniale. Ha affermato la necessità di una riorganizzazione strutturale dell’Ente, con una trasparente separazione tra attività e ruoli di indirizzo, tra gestione e controllo politico-amministrativo. Ha ricordato i lavori già in atto - e che il nuovo CdA riprenderà - in direzione di una revisione dello Statuto del Consorzio, che lo adegui sia alla normativa sopravvenuta che alle sue nuove finalità e competenze - il turismo e la valorizzazione del territorio - che rappresentano anche un impegno preciso dell’Assemblea consortile. Alle parole di De Righi sono seguiti gli interventi dei sindaci di Ciampino, Giovanni Terzulli ed Albano, Nicola Marini, che hanno sottolineato le capacità creative ed aggregative del Consorzio sia sul piano culturale che, oramai, anche su quello turistico. Anche Fabio D’Acuti sindaco di Monte Compatri, riconoscendo quello bibliotecario come «un sistema ormai consolidato che funziona, e dà risposte ai cittadini» e dicendosi possibilista anche sul sistema turistico, benché «di più difficile gestione», ha assicurato che il suo Comune non farà mancare il proprio contributo all’Assemblea, purché il CdA lavori in sinergia con i sindaci e il nuovo statuto sia chiaro nei ruoli e nel modus operandi, mentre Emanuela Bruni assessore del Comune di Frascati ha affermato che la sfida del turismo è sicuramente affascinante ma non deve togliere risorse alle attività culturali proprie del Consorzio. L’Assemblea ha infine proceduto alla nomina del nuovo revisore dei conti dell’Ente, che sarà il dott. Vittorio Bevilacqua, sorteggiato fra quattro nominativi proposti dai sindaci. L’assise si è sciolta con il sincero augurio di un buon lavoro al nuovo CdA da parte di tutti i presenti, e con l’appuntamento al “Buy Lazio” di settembre a Villa Mondragone, dove - ha ricordato De Righi - «saremo tutti chiamati a rappresentare i Castelli Romani!».

AUFest al Dopolavoro Ferroviario, tre giorni di libere espressioni

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Con la formula Ad Usum Fabricae, per secoli la Chiesa Cattolica ha mosso in tutta la penisola italiana materiale edile per la costruzione del proprio potere secolare. 

di Matteo Fosco Iacopini


VELLETRI - Oggi, quella formula di esenzione doganale, da cui il romanesco "a uffo", diventa lo slogan di una libertà artistica svincolata dalle dinamiche del copyright e della proprietà intellettuale. Sul concetto di libertà di espressione si sono pronunciati nomi eminenti del panorama artistico, scrittorio ed editoriale, costruendo un ecosistema concettuale di indubbio interesse, ma di facile fraintendimento.
L'arbitrio sulla questione della proprietà intellettuale è nei dispositivi dei grandi editoriali e delle società di gestione del diritto d'autore. Il complesso meccanismo della grande distribuzione rimane al di fuori della portata della piccola produzione, quel mondo sotterraneo di giovani, esordienti e autoprodotti che, sovrastati dal frastuono della macchina del marketing e della pubblicità del mercato dominante, faticano a far sentire la propria voce e promuovere la propria opera. Alla base della piramide però, esistono realtà che, muovendosi orizzontalmente, tessono reti di collaborazioni intese a mettere in luce le eccellenze sfuggite al grande pubblico. Tale è lo spirito e l'impegno profuso dal DopoLavoro Ferroviario, che, confermandosi vera "Officina Culturale", ha organizzato dal 21 al 23 luglio l'AUFest 2.0, festival di fumetti, illustrazioni e libere espressioni in occorrenza del secondo anniversario di apertura del locale. Nel denso programma allestito dai gruppi Artistico e Tecnico del DLF, con l'essenziale collaborazione di Gilda Fabiano, si sono susseguiti momenti di grande interesse artistico e culturale, ma anche atletico, sportivo e, confermando un'indole genetica del pub polifunzionale, musicale. La città di Velletri è madre di innumerevoli personalità artistiche, molte delle quali, nel mondo specifico del fumetto e dell'illustrazione, già hanno raggiunto quella notorietà indispensabile a valorizzarre il talento e le capacità personali.
È il caso del fumettista che ha inaugurato il Festival, Matteo Mammucari, il quale, con la familiarità tipica del clima conviviale del DopoLavoro, ha intrattenuto gli ospiti, insieme a Roberto Melis, con una piacevolissima e costruttiva discussione sul mondo del fumetto e sulle propettive professionali e lavorative che ne conseguono. Sempre di fumetto, si è parlato il giorno seguente, approfittando della presentazione dell'opera di Toni Bruno, che, con etichetta Bao Publishing, ha pubblicato il graphic novel "Da quassù la Terra è bellissima". Partendo dalla lettura della biografia di Jurij Gagarin, primo uomo nello spazio, l'autore ha saputo trasformarre le suggestioni di un'esperienza di stress post-traumatico in un'opera grafica e testuale di grande spessore e riflessione; con Gaia Cocchi, illustratrice che ha presentato l'evento, il fumetto si è confermato strumento formativo e pedagogico, capace di coscientizzare le persone al pari di una letteratura "d'autore". La musica è stata il collante tra le diverse forme di espressione messe in scena durante il festival, completando il disegno di una libertà artistica propugnata a gran forza e voce da tutti gli artisti intervenuti. Confermando il suo impegno, il grande valore artistico e la vicinanza ai progetti del DLF, ancora una volta il gruppo Augusto Pallocca 4et ha emozionato gli ospiti di Piazza Martiri d'Ungheria, dando inizio alla 3 giorni di musica. Grande movimento e allegria hanno generato, nella seconda serata, i The Bone Machine, che hanno entusiasmato ed emozionato il pubblico già scaldato dalla performance di I'M BOB, con Roberto Priori, Giulio e Livio Salvatelli e Gabriele Cancelli. In conclusione del festival, il contest RAP, organizzato con il fondamentale aiuto di Smuggler Bazar, Claudia dell'asso. Ink in the Skin, Federica Sin La Porta e il gruppo della Palestra Popolare DLF. Il DopoLavoro Ferroviario ringrazia tutti gli artisti che hanno esposto le loro opere, gli standisti, espositori, supporters e collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione di questo grande festival: (in ordine vario) Roberto Melis, Gaia Cocchi, Matteo Leoni, Daniele The Sando, Rocco Lombardi, Simone Lucciola, Enrico Carnevale, Pascal Tora, Ilaria Castagna, Luca Renna, Eugenia Ponzo, Alessandro Ranghiasci, Emanuele Caponera, Daniele Simonelli, Caprabianca Snowboard, Oìche, Cristiano Mancini, Filippo Maria Nardini, Elena Burali, Michela Ceccarelli, Raku, Davide Abbina, Paolo Hevnorak Riccardi, Wolftatoo, Matteo Zallocco, Andrea Mazzucca, Screamprinting serigrafia, Vitagrama, Blackboard autoproduzioni, L.E.D., Federica Rosa White, Phedra, Brus, Francesco Cataldo, Dario Leuti, Celeste Galli, Tecnocopy sas.

Sognante e romantica l’apertura dell’annata lionistica ad Albano

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Il Lions Club Velletri Host Colli Albani, apre con largo anticipo la stagione d’attività, con un evento permeato di natura, romanticismo e calorosa accoglienza. 

di Alberto Piccirilli


ALBANO - Sabato 22 luglio, presso l’hotel “La locanda del Pontefice”, si è svolta una suggestiva e seducente adunata di persone ”speciali” in un ambiente pregevole, a picco sul Lago Albano.
Gli ospiti, ammaliati dalla bellezza del paesaggio, coinvolti dai due artisti con le loro chitarre acustiche e dalla sonorità della voce di Roberto Lanna, hanno potuto immergere i pensieri in riflessioni dotate di sensibilità ed attrazione. Ospite d’onore è stata l’ambasciatrice della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia. Numerose le personalità presenti, richiamate dall’unicità di questo evento. Un incontro raffinato, desiderato fortemente dal Presidente Gasbarri, il quale ha voluto dare l’avvio all’impegno, ricercando sinergie fra coloro che hanno a cuore la crescita sociale della comunità. Tra effusioni e strette di mano, si sono buttate le basi per costruire una proficua collaborazione fra i club Lions e le altre organizzazioni che, operano anch’esse nell’area, con slancio e passione. L’immediato past governor, dott. Eugenio Ficorilli, ha voluto essere vicino all’amico Sandro Gasbarri, il quale, per amore verso il club e il territorio, torna a fare il presidente dopo dieci anni. L’appuntamento si innesta nel più vasto orientamento di relazione e la ricerca della collaborazione, con Enti ed istituzioni, per la quale è impegnato l’intero club.
E’ stata una serata dove hanno dominato le emozioni, i sentimenti, i progetti e la passione. Il presidente ha voluto valorizzare, con parole toccanti, il ruolo che la natura e la bellezza del creato, occupano nell’interesse dell’Associazione lionistica. Parlando di bellezza e di sensibilità, il discorso del presidente è naturalmente “scivolato” sul fascino, sulla grazia e sul talento della donna, quale simbolo stesso del romanticismo e dell’amore. Un semplice piccolo fiore, donato a tutte le belle signore, ha posto il sigillo ad un evento di elegante fattura. S.E. Zenebu Tadesse Woldtsadik ha particolarmente gradito l’incontro con il club e nel suo intervento, ben tradotto dalla signora Gabriè, ha ripercorso amabilmente i rapporti che legano il suo Paese e l’Italia. Felice dell’invito del Lions Club Velletri Host, l’ambasciatrice ha accolto con piacere il guidoncino che il presidente Gasbarri, le ha donato a nome del club. Il brindisi, espresso con parole suggestive e trasognate dal presidente Gasbarri, ha trasportato la mente dei tanti ospiti in un carosello di figurazioni poetiche di altri tempi. Prima di concludere la stupenda serata, organizzata con particolare cura, in un luogo incantato, il presidente ha voluto donare il suo guidoncino al neo presidente del Rotary club Velletri, dott. Graziano Purgato, il quale ha ricambiato con quello dell’Associazione da lui presieduta. I due si sono stretti in un abbraccio, ripromettendosi di creare una fattiva collaborazione dedicata ad attività di crescita culturale e morale della collettività. L’evento è stato voluto in un luogo, espressione di bellezza ambientale, presente il dott. Sandro Caracci, presidente del Parco dei Castelli Romani, a dimostrazione della sensibilità ambientale, professata dalla struttura lionistica. Il Lions Club Velletri Host Colli Albani, dopo avere festeggiato da poco i 40 anni di vita, ha iniziato con slancio un entusiasmante percorso, foriero d’iniziative di qualità, con l’obiettivo di favorire uno sviluppo bilanciato del territorio.

Velletri 2030 – sondaggio Tempo libero, Cultura, Sport, Turismo

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L’Associazione Velletri 2030 ha promosso un sondaggio anonimo tra la cittadinanza, finalizzato ad una valutazione statistica del livello di soddisfazione delle Infrastrutture disponibili per il Tempo libero, Cultura, Sport, Turismo, e dei rispettivi contenuti. 


VELLETRI - Sulla base dei risultati di questo sondaggio, che saranno oggetto di una prossima pubblicazione, si avrà modo così di comprendere quali possono essere eventuali punti di debolezza nell’offerta di servizi per le attività del Tempo libero, Cultura, Sport, Turismo e stimolare la soluzione del problema.
Il sondaggio è praticato attraverso un Questionario disponibile sulla piattaforma SURVIO fino al 14 agosto, 2017. 

Per compilare il questionario vai a: https://www.survio.com/survey/d/velletri2030sondaggioperiltempolibero

Atletico Velletri, ufficializzato il nuovo allenatore: sarà mister Fabio Fanelli

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L'Atletico Velletri, dopo la stagione estremamente positiva appena trascorsa, riparte in vista dell'anno che verrà e inizia ad ufficializzare i primi nomi.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - L'esperienza ottima di mister Andrea Casini ha fruttato allo stesso tecnico un salto di categoria: una grande soddisfazione per la società biancorossa dell'Atletico, che ha tra i suoi obiettivi proprio quello di preparare tecnici e calciatori a misurarsi con dimensioni superiori. Il nuovo allenatore scelto dal club veliterno è tuttavia un nome di primo piano nel panorama calcistico laziale: Fabio Fanelli.
Il nuovo allenatore ha rilasciato le sue prime dichiarazioni a firma avvenuta, mostrandosi subito entusiasta dell'approdo in una società importante come l'Atletico Velletri: "Sono felice di arrivare qui dopo la mia esperienza ventennale nei campionati amatoriali, sia in fatto di gestione di squadra che da giocatore. E' un mondo che conosco bene. Ringrazio - ha sottolineato mister Fanelli - la società per l'opportunità che mi ha dato, ho sempre amato gestire una squadra di categoria".
Sulle aspettative il neo-tecnico dell'Atletico è chiaro: "Mi aspetto di fare il meglio possibile, dare il massimo partita dopo partita e vediamo a fine stagione come siamo arrivati. Non vogliamo fare proclami, ma il campionato dell'Atletico può e deve essere di medio alto-livello". Sull'accoglienza avuta, Fanelli si è trovato bene da subito: "Ho uno staff e ottimo ci sono buoni presupposti per lavorare in armonia e serenità. A ogni mio giocatore dirò che pretendo massimo impegno per ciò che la struttura mette a disposizione, massima serietà dall'inizio alla fine e grande rispetto per compagni di squadra e avversari". Nei prossimi giorni l'Atletico Velletri ufficializzerà altre cariche societarie e l'organigramma, mentre la dirigenza è al lavoro per l'allestimento della rosa secondo lo spirito di crescere e far crescere i giocatori, i dirigenti e i tecnici. 

Originalità, ricerca, qualità. Preziose "Sfumature d'ebano" alla Casa delle Culture

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Rina Mastrototaro, dopo la bella esperienza nell'ambito della rassegna "Chiostro in Musica", ha rilasciato un'intervista alla nostra testata per spiegare meglio ai lettori il tipo di musica che porta avanti il gruppo dell'ottetto di clarinetti.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - L'esperienza di "Chiostro in Musica", nata grazie all'impegno di Valeriano Bottini e dell'Associazione Colle Ionci in collaborazione con il M° Claudio Maria Micheli, direttore della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, sta offrendo ai veliterni una serie di appuntamenti di alta qualità e lezioni-concerto gratuite aperte alla cittadinanza nella splendida location rappresentata dalla Casa delle Culture, luogo molto apprezzato anche dalla stessa Mastrototaro che ha sottolineato la bellezza del posto e dell'Auditorium in particolare, invidiato da tutti i Castelli Romani.

A Rina Mastrototaro abbiamo chiesto alcune cose riguardo l'attività musicale del suo gruppo, la particolarità della stessa e i progetti futuri per un format che in Italia è ancora poco diffuso.

Rina, come nasce l'idea di un ottetto di clarinetti e da dove si compone il vostro gruppo?

Siamo colleghi e lavoriamo nella Banda nazionale dell'esercito. Questo ottetto di clarinetti ha origine come laboratorio e parte come un quintetto, che fa parte delle varie attività della banda dell'esercito oltre ad occuparsi di concerti, cerimonie e impegni istituzionali. Ha al suo interno quartetti e quintetti che funzionano autonomamente e che servono lì dove diverse situazioni, come ad esempio alcuni Festival, non richiedono la banda ma questo tipo di formazioni. Il nostro quintetto era un laboratorio perché sperimentavamo varie tipologie di programmi, dal duo al quintetto, fino a che non ci siamo resi conto che la vera innovazione poteva essere una formazione poco in uso in Italia come l'ottetto di clarinetti. 

Perché proprio un ottetto per un progetto così innovativo e ambizioso? Vi sono altre formazioni in Italia?

L'idea viene da alcune composizioni di cui siamo venuti a conoscenza. I brani musicali scritti per ottetto di clarinetti sono molto diversi da quelli per coro o per quartetto. Hanno molto più impiego all'estero, negli Usa o in Giappone, dove c'è un'attenzione maggiore alla scrittura per strumenti a fiato e orchestre di fiato e già a livello scolastico, fino all'Università, tutti suonano strumenti a fiato. C'è una grande mole di composizione che in Italia, attualmente, non esiste, e si rivolge a formazioni di fiati che impiegano tutta la famiglia. L'ottetto impiega, infatti, dal clarinetto piccolo al clarinetto contralto, o al basso e contrabbasso. Le cose cambiano a seconda delle esigenze del brano. Abbiamo prediletto brani originali con virtuosismo degli esecutori che puntano su un intreccio delle parti più complesso rispetto alle trascrizioni. In Italia, come accennato, l'ottetto ha meno successo del quartetto che procede con più brani originali di trascrizioni o dal repertorio francese. Suoniamo anche trascrizioni curate da noi, brani particolari, una fantasia sul Rigoletto che viene eseguita nella nostra versione col clarinetto solista. Facciamo anche delle cose con dei solisti a seconda del concerto. La scelta, insomma, è basata su un tipo di repertorio nuovo, credo che in Italia sia unico e lo portiamo avanti soltanto noi. Il perché di questa scelta è nell'intento di dare soddisfazione al pubblico e all'esecutore. Trattare Ensemble di clarinetti come una piccola orchestra dove ognuno ha la sua importanza musicale e solistica è un lavoro molto difficile e approfondito, di squadra, molto ben organizzato, ci richiede tempo e dedizione ma lo svolgiamo con passione.

Quindi l'Italia non ha ancora maturato pienamente un'attività sistematica di ottetto di clarinetti?

Non mi risulta in Italia ci siano compositori che si dedicano all'ottetto di clarinetti. E' una cosa che vedremo tra un po' di anni, ma esiste all'estero, seppur non diffusissimo. Alcuni brani entrano nel repertorio tramite concorsi per formazioni cameristiche: possono essere pezzi d'obbligo, oppure una serie di compositori contemporanei che si dedicano a comporre per ottetti come facevano i grandi del passato. Aspetteremo... 

Quindi, se all'estero esistono poche formazioni e in Italia siete gli unici, rappresentate davvero una novità assoluta nel panorama musicale?

Anche all'estero esistono più cori, piccole orchestre e cose del genere. Noi abbiamo fortemente puntato sulla peculiarità di essere otto per poter consentire ad ogni esecutore di esprimere al meglio le sue capacità ed essere più esposto e valorizzato. Ascoltare un concerto dell'ottetto fa sentire otto voci soliste. Alle volte facciamo brani con un solista e questi brani sono cuciti proprio sulle nostre caratteristiche.

Quali sono i progetti futuri in virtù della strada intrapresa?

Prima di tutto vogliamo continuare ad approfondire il repertorio affinché sia originale per l'ottetto, studiare trascrizioni non banali ma brani molto impegnativi che richiederebbero addirittura un direttore di cui però facciamo a meno perché ci coordiniamo da soli e mettiamo insieme con le prove passaggi complicati. E' una sfida il laboratorio che diventa ottetto per cercare una musica che abbia alte possibilità comunicazione, che sia incisiva e originale. Questo ci interessa e nella banda siamo molto stimolati nel proseguire anche quest'altro percorso cameristico perché completa molto di più la formazione. 

Quello di Velletri quindi è stato un concerto, oltre che di ottima qualità, prestigioso per la sua unicità?

Sì, è stato un bel momento come accaduto per altri concerti istituzionali e privati, ovviamente autorizzati. Noi possiamo anche fare concerti fuori dall'esercito come accaduto a Velletri, possiamo muoverci come gruppo cameristico di professionisti non militari. Ci teniamo a non ridurre l'ottetto a mero accompagnatore che suona i soliti arrangiamenti di brani per archi o cori di clarinetti. Cerchiamo la musica originale e tutti quei brani che possono essere ben resi da un ottetto di clarinetti. Continueremo quindi a sperimentare e cercare novità, originalità, e musica godibile per pubblico e musicisti. 

Free Runners alla manifestazione podistica easy trail "Corriamo sul Monte Artemisio"

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Il 22 luglio 2017 si è rinnovato l'appuntamento con la manifestazione podistica, classificata come easy trail, “Corriamo sul Monte Artemisio.

di Pina Pacifico


VELLETRI - La gara, giunta ormai alla 13^ edizione e valevole come 11° trofeo AVIS e 9° memorial Italo Bagaglini, è stata organizzata dal'ASD Atletica Amatori Velletri, in collaborazione con AVIS Velletri e con il patrocinio del comune di Velletri.
Il via , alle 17.00 in punto, è stato dato in località Fontana del Turano; prima parte di gara quasi esclusivamente in salita , fino a superare il fontanile della Donzelletta, per poi svoltare a destra e lanciarsi, dopo il 4°km, in una discesa piuttosto impegnativa che ha condotto gli atleti in prossimità del campo sportivo di Lariano; dal 7° al 9°km di nuovo la salita, con il passaggio ai fontanili della Pescara e della Pescarella, e poi discesa fino al traguadro. Sul percorso, interamente sterrato, di 12 km si sono dati battaglia circa 250 podisti appartenenti alle società romane e Laziali.
A farla da padrone, nel pomeriggio di sabato, sono stati il caldo e la polvere che hanno messo a dura prova le capacità fisiche degli atleti. Il primo a Tagliare il traguardo è stato Alexandru Ciumacov (RCF Roma Sud) con il tempo di 47'09” ; alle sue spalle, a completare il podio maschile, Marco Quaglia (Top Runners Castelli Romani) in 48'06” e Marco Indelicati (G.S. Bancari Romani) 48'56” In campo femminile il successo è andato alla bravissima Veronica Correale (Free Runners Lariano) che ha concluso in 56'51” , seguita dall'atleta di casa Claudia Leanri (Atl. Amatori Velletri) 58'08” e da Stefania Pellis (ASD Free Runners Lariano)59' 55” La classifica a squadre ha visto trionfare l'ASD FREE RUNNERS LARIANO con 32 atleti giunti al traguardo, secondo posto per ASD CENTRO FITNESS MONTELLO (31) e terzo posto per ASD TOP RUNNERS CASTELLI ROMANI (18).
La squadra vincitrice ha dominato anche le classifiche di categoria, tanti sono stati gli atleti andati “a podio”: Roberta Colaneri, Andrea todini, Flavio Bonanni, Matteo Tetti, Enrico Di Cosimo, Luca Moroni, Riccardo D'Albenzo, Massimo Farris, Domenico Valeri. Impeccabili, come sempre, l'organizzazione e l'ospitalità della squadra di casa : percorso pulito e ben segnalato, 2 rifornimenti di acqua lungo il percorso, un ricco ristoro finale e la possibilità di usufruire , a fine gara, di un massaggio presso lo stand del centro riabilitativo Phyosilife di Velletri.


Beatrice Clementi ad un passo dagli Europei di Novi Sad e con in mano un biglietto per la Phytia Cup

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Beatrice Clementi ad un passo dagli Europei di Novi Sad e con in mano un biglietto per la Phytia Cup, torneo Internazionale che si svolgerà in Grecia dal 4 al 6 Agosto. 


VELLETRI - Nonostante l’estate e il periodo di vacanza per Beatrice Clementi è ancora tempo di lavoro e sudore. Lavoro e sudore che la ragazza in forza alla F&D Domus Pinsa spera di vedere ripagati con la convocazione ufficiale al Campionato Europeo riservato alla categoria giovanile Under 17 che si terrà a Novi Sad, Serbia, dal 20 al 27 Agosto.

L’atleta gialloblu continua nel frattempo ad ottenere la fiducia del tecnico federale Paolo Zizza ed è stata inserita nella rosa delle 15 atlete che si riuniranno a partire da Martedì 2 Agosto presso il Centro Federale di Ostia, per poi volare alla volta della Grecia per un torneo di preparazione al torneo continentale, la Phytia Cup, che vedrà opposto il team Italiano alle selezioni nazionali di Grecia, Olanda, Russia, Serbia e Australia. Un torneo di tutto rispetto e nel quale la nostra atleta avrà finalmente l’onore di vestire d’azzurro e di indossare per la prima volta in una competizione ufficiale la calottina tricolore. Il torneo servirà a rodare gli ultimi schemi e a saggiare lo stato di forma del team italiano, ma, soprattutto, a dare indicazioni importanti al CT che dovrà ridurre la rosa da 15 a 13 unità per la manifestazione di Novi Sad dove in palio ci sarà il titolo Europeo. Ci auguriamo quindi che Beatrice salirà su quel volo che porterà la seleziona azzurra in Croazia così come a breve salirà sul volo per la Grecia. “Sono davvero contento e orgoglioso per il cammino che sta facendo Beatrice” ci dice il presidente di F&D Francesco Perillo, “E’ una ragazza d’oro e merita questa chiamata che la porterà per la prima volta a vestire l’azzurro in torneo ufficiale. Certo, tutti ci auguriamo che Beatrice possa staccare il biglietto per Novi Sad a coronamento di una parte di percorso di crescita che per lei è ogni giorno più entusiasmante. Non posso che complimentarmi pubblicamente con la ragazza e auguragli di centrare la convocazione per l’Europeo”.

Lo "Shany Show": alla "Piazzetta del gusto" arriva l'artista e comico veliterno Shany Martin

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Domenica 6 Agosto alle 21.30 Shany Martin ritorna alla "Piazzetta del gusto", nei giardini poco più avanti alla monumentale Porta Napoletana di Velletri

di Rocco Della Corte


VELLETRI - L'artista e comico nostrano sarà protagonista di una serata che concluderà la rassegna di eventi estivi organizzati dall'associazione Amici di Rattatouille, sempre molto attiva nel tenere viva la zona con eventi culturali ed eno-gastronomici di vario genere.
"Porterò in scena - ha svelato alla nostra Redazione l'esilarante e giovane volto del mondo dello spettacolo cittadino e non solo - lo "Shany Show", un recital che mi farà cantare, parlare, imitare e suonare pezzi nuovi e cose che il pubblico che mi vuole bene già conosce. Ma la mia speranza è che lo Shany Show sia una "macchina" che mi permetterà di fare quello che amo di più del mio lavoro: improvvisare fra la gente". L'ingresso è gratuito e ci sarà la presenza di stand che doneranno il ricavato delle loro attività ai ragazzi di "Condividi l'autismo". "Vi aspetto - ha concluso Shany Martin - per aiutarmi a sfamare questo nuovo sogno". Appuntamento, dunque, per domenica 6 agosto a partire dalle ore 21.30.

Velletri Archeologica: Marco Antonio (Parte V di V) a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

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Già la sola notizia di un trionfo celebrato ad Alessandria e non a Roma, come se l’Urbe non fosse più la capitale dell’Impero, e l’attribuzione di titoli iperbolici insieme all’assegnazione di province quasi tutte territorio di Roma a degli stranieri senza nessuna autorizzazione del Senato romano nell’ambito di una “mascherata” aveva profondamente scosso l’opinione pubblica, sempre fiera e tradizionalista, a Roma. 

di Ciro Gravier


Per giunta, Antonio volle aggiungerci la ciliegina, inviando al Senato un notifica delle donazioni fatte, provocandolo a riconoscerle o ad osare di respingerle. Ma il bersaglio principale era, di tutta evidenza, Ottaviano di cui era trascurata ogni legale adozione di Cesare a favore della filiazione illegittima e l’eredità, altrettanto illegittima, di Cesarione.
Ottaviano, la cui posizione politica è in tal modo minata alle fondamenta, ovviamente reagisce accusando Antonio di tradimento di tutti i più sacri valori di Roma a favore di quelli orientali, di aver fallito tutte le sue dissennate campagne militari che hanno provocato il disdoro delle armi romane e la morte inutile di migliaia di soldati, di comportarsi come un padrone assoluto di territori che invece appartengono allo Stato romano, di vivere nella dissolutezza e nella lussuria con una finta moglie e reale concubina. Siamo giunti all’anno 33. Il 1° di gennaio Ottaviano inaugura il suo secondo consolato. In primavera parte per la Dalmazia per una terza campagna illirica al termine della quale l’intera costa adriatica passa sotto il controllo romano. Antonio, invece, alleatosi di nuovo col re Artavazde di Atropatene (l’attuale Azerbaigian iranico), parte in estate in direzione del fiume Araxe, sull’altopiano armeno perché con l’aiuto dei Parti quell’Artaxias che era sfuggito al tranello rivendicava il trono di Armenia. E poi, a novembre, ritira dall’Armenia le 16 legioni che vi aveva lasciato (ne ha bisogno per contrastare Ottaviano in occidente per lo scontro ormai inevitabile) e affida il controllo della frontiera armena con la Partia a Polemone del Ponto. Il 31 dicembre scade il secondo quinquennio del triumvirato, che non è più rinnovato. L’anno 32, in base all’accordo del Miseno, sono consoli Gneo Domizio Enobarbo e Caio Sosio, entrambi del partito di Antonio. Il 1° giorno dell’anno comincia con un veemente discorso di Caio Sosio in Senato contro Ottaviano, deliberatamente assente. Ma poi Ottaviano ritorna a Roma a febbraio e, sempre accompagnato da una foltissima scorta armata, pronuncia discorsi di fuoco contro Antonio. L’atmosfera si infiamma a tal punto e così pericolosamente per gli antoniani che, nel mese di marzo, entrambi i consoli, con 300 senatori, lasciano Roma per Efeso, il quartier generale di Antonio, sempre accompagnato dall’inseparabile Cleopatra. Enobarbo è sul punto di convincere Antonio a non fare immischiare la regina d’Egitto in fatti che riguardano lo Stato romano e gli suggerisce di istituire ad Alessandria con i 300 senatori un nuovo Senato, alternativo e in opposizione, a quello di Roma, quando Cleopatra fa valere su Antonio tutto il peso della sua maestà e del suo fascino. Così Enobarbo lascia Antonio e passa nel campo di Ottaviano, seguito, da lì a poco, da Lucio Munazio Planco ed altri. Da Efeso Antonio si sposta prima a Samo (aprile), poi ad Atene (maggio), e all’inizio dell’estate divorzia ufficialmente da Ottavia. Fu la goccia che fece traboccare il vaso: questa volta non si trattava più di un atto politico ostile, ma di una gravissima offesa personale con l’aggiunta di uno sberleffo (ad Ottaviano scrisse infatti: “Che cosa ti ha cambiato? Il fatto che mi accoppio con una regina? È mia moglie. Non sono forse nove anni che iniziò? E tu ti accoppi solo con Drusilla? … Conta forse dove e con chi ti accoppi?”). Ottaviano, furente, superò ogni formalismo e si fece consegnare dalle Vestali il testamento di Antonio (che ci fosse un suo testamento a Roma fu una soffiata che gli fecero i transfughi) e – interpretando a sua convenienza il testo – ne lesse in Senato, commentandoli asperrimamente, i codicilli più “irricevibili”: 1) Cesarione, figlio naturale di Cesare, di Cesare deve essere il legittimo erede; 2) alla sua morte, vuole essere sepolto ad Alessandria nel Mausoleo di Cleopatra; 3) dopo la sua morte, l’Oriente deve restare ai figli suoi e di Cleopatra, secondo le “donazioni” fatte ad Alessandria. Dinanzi a tali propositi, non fu difficile ottenere dal Senato la dichiarazione di guerra, non ad Antonio però (onde evitare di aprire formalmente una nuova guerra civile), ma all’Egitto e alla sua regina. Per questo Ottaviano è proclamato dux e l’intero Occidente gli giura lealtà. Era il mese di luglio. Comincia una “drôle de guerre” che si trascina per più di un anno fino al 2 settembre del 31 (v. LA BATTAGLIA DI AZIO), e poi ancora un’altra “drôle de guerre” fino al 1° agosto del 30, quando Ottaviano penetra ad Alessandria. Antonio aveva cercato disperatamente di difendersi, ma era stato progressivamente e rapidamente abbandonato da tutti. La triste conclusione ha tutta l’apparenza di un feuilleton. Straziato dal dubbio di essere stato abbandonato e tradito dalla stessa Cleopatra, di cui apprende la morte, con Ottaviano a poca distanza dal palazzo, ordina allo schiavo Eros di colpirlo con la spada. Costui sguaina l’arma e si trafigge lui stesso. Allora Antonio con la stessa spada si colpisce, non riuscendo però a darsi il colpo fatale. Nel frattempo gli viene annunciato che no, Cleopatra non è morta, e allora chiede di essere trasportato nel Mausoleo impenetrabile. Viene issato con delle funi ed entra per una alta finestra. Muore fra le braccia della regina.

Dal tennis alla vita, il Match point di Mara Santangelo a Velletri

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La nota tennista, campionessa del mondo del 2006, arriva a Velletri domenica 30 luglio alle ore 21.00 per presentare il suo secondo libro edito da Piemme. 

di Rocco Della Corte 


VELLETRI – Nata a Latina nel 1981, Mara Santangelo è una sportiva a tuttotondo. Dopo aver praticato nuoto, sci, e corsa – anche con risultati notevoli – si è avvicinata al tennis dove è stata una delle principali rappresentanti dell’Italia alle competizioni mondiali femminili.
In carriera ha vinto 1 torneo WTA in singolare e 9 in doppio, specialità nella quale si è aggiudicata il Roland Garros nel 2007, diventando la prima italiana in assoluto a vincere un torneo del Grande Slam nel doppio. Ha vinto inoltre 8 tornei ITF in singolare e 14 in doppio. Nel 2007 ha ricevuto l’onorificenza, da Giorgio Napolitano, di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana. Nonostante il ritiro dal tennis giocato, è consigliera della FIT e dopo l’autobiografia Te lo prometto (2013, Piemme), a quattro anni di distanza ha scritto un nuovo libro la cui prefazione è stata scritta da Gianni Rivera. Il titolo lascia già trasparire le tematiche, che ruotano intorno a fiducia, spirito battagliero e autostima: il “match point”, che nel gergo tennistico rappresenta il punto cruciale per aggiudicarsi la partita, è la conseguenza di vari set point e la Santangelo sfrutta la sua carriera per raccontare, partendo dalle proprie esperienze, il gioco della vita. Appuntamento a domenica sera per la penultima presentazione di “Velletri Libris”, anche se non si escludono sorprese. Si ricorda che l’evento, che ha visto tante interessanti e diverse serate nel Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, è ideato e realizzato dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano in co-produzione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri e supportato dagli sponsor Casale della Regina, Piana dei Castelli, Allianz Assicurazioni e Banca Popolare del Lazio. Alle ore 21.00 di domenica la campionessa del mondo arriva a Velletri, non resta che attendere.

"Una storia nera" di Antonella Lattanzi a Velletri: “Serve un approccio critico alla cronaca”

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Una storia strana, che potrebbe essere sul giornale di domattina, nelle pagine della cronaca nera. Una scomparsa, quella del co-protagonista Vito Semeraro, che rende la narrazione avvincente dopo un evento amichevole e sereno come il compleanno di una bambina, sua figlia. 

di Rocco Della Corte 

VELLETRI - Una storia nera di Antonella Lattanzi è stato il romanzo protagonista del giovedì di “Velletri Libris”, rassegna internazionale di letteratura ideata dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano in coproduzione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri.
La scrittrice nativa di Bari, di fronte al pubblico veliterno, ha parlato di sé e del suo modo di fare letteratura. Il suo terzo romanzo, infatti, non è un’autobiografia ma una visione oggettiva di un fatto che potrebbe essere di grande attualità. Non si fossilizza, però, sul femminicidio o sul delitto in genere, né scade nei luoghi comuni dei rapporti coniugali, al contrario cerca di fornire al lettore le chiavi per un’interpretazione personale e si presta molto anche come soggetto di un eventuale film.
La Lattanzi, che sta girando l’Italia per parlare del suo ultimo lavoro e che ha importanti trascorsi anche come collaboratrice e autrice cinematografica, ha letto numerosi passi del libro per spiegare meglio alcuni dettagli. Senz’altro il giallo fa da sfondo alla storia, con un titolo così evidente, ma per la scrittrice classe ’79 la letteratura deve virare verso la verità e quindi la narrazione tende all’oggettivo. È bello che ognuno possa avere una propria visione dei fatti, anche staccandosi dagli stereotipi, e la collaboratrice de Le invasioni barbariche ha raccontato la sua passione personale per la cronaca, a patto che non sia resa come uno show. “Il mio programma preferito – ha detto in risposta ad uno dei quesiti di Ezio Tamilia – è Un giorno in pretura, perché lì c’è una cronaca nuda e non vi sono filtri. Si può quindi maturare un’idea seria dei casi di cronaca, senza dividersi o parteggiare per questo o quell’imputato”. “In questo romanzo ho cercato di essere oggettiva il più possibile, ho utilizzato la formula del ‘correlativo oggettivo’ per dare modo al lettore di spaziare con la mente. Non c’è nulla di autobiografico, soltanto la volontà di immaginazione”.
Tra le varie tappe del suo “tour letterario”, la Lattanzi ha ricordato quando in Puglia, nella sua regione natale, una persona si è avvicinata dicendole quanto si rispecchiasse profondamente in questa storia. L’ambientazione, però, è a Roma e rappresenta in parte un collegamento con la vita dell’autrice barese: “Per me trasferirmi a Roma è stata una trasformazione importante, e i gabbiani che all’inizio mi sembravano una specie di simbolo che mi ricordava la mia città si sono poi trasformati, con i loro fastidiosi vagiti, in un vero e proprio incubo. Li ho ben presenti anche nel momento in cui scrivevo questo romanzo”. Senza svelare troppo lo scioglimento della trama, la conversazione con la scrittrice è proseguita in maniera amichevole e interessante, tra passi letti e riflessioni sulla cronaca che deve essere trattata in modo consono e non spettacolarizzata. “Io sono sempre stata appassionata di cronaca nera – ha dichiarato la Lattanzi – e mi sono documentata molto, leggendo tantissime storie, prima di scrivere.
Credo però che occorra un approccio critico ai fatti violenti, perché altrimenti si rischia di degenerare e fare processi senza sapere cosa sia un processo”. Dopo la presentazione un calice di vino e una degustazione come sempre di gran livello hanno concluso la serata, mentre Antonella Lattanzi, molto gentile e cordiale con tutti, si è intrattenuta con gli intervenuti per il classico firma-copie e anche per rispondere ad alcune curiosità. L’organizzazione ha ringraziato gli sponsor (Banca Popolare del Lazio, Allianz Assicurazioni, Casale della Regina e Piana dei Castelli) e si prepara al penultimo appuntamento: domenica sera, alle ore 21.00, arriverà nel Chiostro della Casa delle Culture la campionessa del mondo di tennis Mara Santangelo.


GALLERIA FOTOGRAFICA



Intervista ad Antonella Lattanzi: “Tra i ‘miei’ libri Volponi, Fenoglio, Calvino. Sono aperta al connubio cinema/letteratura”

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Al termine del dibattito intorno a Una storia nera, Antonella Lattanzi ha rilasciato una breve intervista in cui è tornata su alcuni aspetti emersi durante la presentazione, ma soprattutto ha approfondito molteplici curiosità suscitate dal dialogo stesso. 

di Rocco Della Corte 

VELLETRI - Dalla morbosità degli haters o dei telespettatori di fronte ai casi di cronaca, passando per la funzione della letteratura, per concludere con il rapporto tra la narrativa e il cinema, la scrittrice barese con grande gentilezza e disponibilità ha esposto la sua opinione fornendo ulteriori spunti.

Antonella Lattanzi, nel parlare di Una storia nera ha dichiarato la necessità di un approccio critico. L’esempio di trasmissioni come Un giorno in pretura favoriscono questo modo di porsi nei confronti di un caso e soprattutto sono una risposta alla morbosità che tante volte cresce nei telespettatori e porta la gente a intentare dei processi sui social senza approfondire le questioni? 

Assolutamente sì. Per me Un giorno in preturaè la cartina tornasole per comprendere se ci sia un sincero interesse verso la cronaca. È la mia trasmissione preferita poiché è l’unica che non crea spettacolo, non dà attenuanti, non addolcisce la storia, né tanto meno dà intermezzi. La storia la deve creare lo spettatore guardando il processo, che è integrale salvo quelle pochissime interruzioni di Roberta Petrelluzzi mai faziose e molto intelligenti, calibrate. Non c’è una spettacolarizzazione, anzi al contrario può sembrare noioso se non interessa veramente il caso. Mi piace proprio perché lo si guarda solo se interessa davvero la cronaca nera. Secondo me, quindi, è l’unica trasmissione ad essere nuda e sincera e può fermare la morbosità. 


Durante il dialogo ha più volte ribadito che non c’è un marcato autobiografismo in questo romanzo. Lei intende la letteratura come un mezzo per aderire più possibile alla verità, anche in virtù delle tematiche molto attuali che il romanzo tratta? In sostanza, dà un valore letterario maggiore alle storie verosimili? 

A me piacciono le storie vere, o meglio mi piace scoprire nella vita, come nei romanzi e nelle sceneggiature, ciò che io non conosco, ciò che non so, non ho vissuto e non vivrei. Quando sono venuta da Bari a Roma per me è stato bello in quanto quella capitolina non era di certo la vita pensata per me, eppure me la sono creata e ho visto un altro pezzo di vita che non avrei visto se fossi rimasta a vivere a Bari. Quando si parla di storie vere mi si accende una lampadina: è interessantissimo per uno scrittore, un regista o uno sceneggiature studiare quanto più possibile il concetto di altro da sé, senza rinunciare ad inventare. Ho presunzione di dire che letteratura, cinema e arte possano raccontare storie vere e che anche l’invenzione e la fantasia possano raccontare la realtà. 


Un tratto molto interessante giunto dalle sue parole è quello di una totale apertura ad un film o ad una sceneggiatura: molti autori, anche classici del Novecento, sono gelosi della funzione libresca e ritengono che la loro opera debba essere prettamente letteraria. Lei ha mostrato, invece, una visione molto aperta nei confronti di un’eventuale trasposizione. Ciò è dovuto dalle sue esperienze nel mondo della sceneggiatura e del cinema, o perché incuriosisce vedere come può essere interpretata da un regista la storia che ha scritto lei? 

La sceneggiatura perché costringe a mettere la penna, la fantasia e le conoscenze al servizio di un regista. Mentre nel libro il regista, colui che decide cosa è importante e cosa no, è l’autore, nel cinema tutto cambia. Sono aperta ad una trasposizione anche per sollevarmi dalla responsabilità totale che dà un romanzo, poiché in un’opera sono di chi scrive tutte le cose belle ma anche tutte quelle brutte. Questa cosa alla lunga dà un carico di responsabilità enorme e si può ridurre l’orizzonte, mentre mettere al servizio la propria scrittura all’idea di un regista apre la strada alla sperimentazione di nuove cose. Per fare un esempio pratico, sto lavorando ad un film dove è centrale il rapporto tra un professore e un calciatore. Io, fosse stato per me, mai avrei scelto due maschi come protagonisti, eppure la sfida mi entusiasma. Per questo romanzo mi farebbe molto piacere avere uno sguardo altro, anche perché io non dirò mai al regista “questo non va bene!”. Nella storia ci sono aspetti che io non ho visto e che magari un’altra persona può cogliere. 


Ha citato dei libri, come L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, tra i suoi preferiti. Se dovesse indicarne altri tre che sono stati capisaldi della sua formazione, nell’ambito del Novecento italiano, che titoli o autori direbbe? 

Senza dubbio Una questione privata di Beppe Fenoglio, Memoriale di Paolo Volponi e la prefazione al Sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino. Ce ne sarebbero tanti altri…

"Ancora tu" e le hit di Lucio Battisti con i fratelli Cedroni e la loro band a "Cinema sotto le stelle"

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Dalle grandi pellicole alla grande musica. 

VELLETRI - Nella stessa location e nella stessa splendida cornice di pubblico che sta caratterizzando queste splendide giornate d'estate all'ombra del palazzo comunale. Piatto forte, questa sera, venerdì 28 luglio, per la rassegna 'Cinema sotto le Stelle', che farà salire in cattedra le hit più famose del vasto repertorio di Lucio Battisti, il celeberrimo cantautore rietino scomparso nel 1998.
Sul palco a trainare la band le meravigliose voci dei fratelli Cedroni, Graziano e Lorenzo, che già tante emozioni hanno suscitato in chi ha assistito ad uno spettacolo che è molto di più di una cover. Ricantare Battisti risveglia ricordi, riscopre scorci di vita. Ma nell’ascoltare le stesse canzoni, reinterpretate dai valenti musicisti come quelli che compongono il gruppo de i “Tremendicanti”, si muovono nuove corde, si creano nuove emozioni; quasi che i brani, oltre a far quasi parte del dna di ciascuno, fossero ascoltati per la prima volta. Questa capacità di rendere nuovo, di rinnovare quello che è già, è la sublimazione del talento, anzi della somma di talenti, che crea una speciale armonia. Ancora una volta le straordinarie canzoni dell'artista reatino, e del suo meraviglioso connubio con Mogol, e il magistrale arrangiamento musicale della band veliterna, uniti all’umiltà e all’amore per la grande musica con i quali questi musicisti omaggiano il grande cantautore, creeranno entusiasmo e partecipazione per quella che si candida ad essere una serata indimenticabile nel carnet di serate congegnate dalla famiglia Fontana, del Cinema Multiplex, in collaborazione col Comune di Velletri. In attesa dello spettacolo di lunedì 31 luglio, quando a Velletri arriverà Giobbe Covatta. L'appuntamento, come ogni sera, è per le 21.30. Da non perdere!
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