Quantcast
Channel: Velletri Life
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live

Il Festival dei Castelli Romani torna a Velletri dal 6 all'8 luglio 2017

$
0
0
Sono aperte fino al 20 maggio le iscrizioni al concorso musicale internazionale che si terrà a Velletri (Palasport Baldinelli) dal 6 all’8 luglio 2017. Padrino della manifestazione: Cesareo degli Elio ELST.

di Michele Severino


VELLETRI -  Si terrà dal 6 all’8 luglio 2017 a Velletri (Palasport Baldinelli) la sesta edizione del Festival dei Castelli Romani, il concorso musicale internazionale ideato dalla Guaranà Eventi di Francesca Cedroni che mira a promuovere musica inedita, originale e d’autore e a diffondere una nuova cultura musicale.
Suddiviso nella sezione “cantautori” e “interpreti”, il contest, per partecipare al quale c’è tempo fino al 20 maggio 2017, mette in palio, oltre a premi in denaro, anche la realizzazione di un videoclip professionale. Contemporaneamente, sulla pagina ufficiale Facebook del festival, si terrà un web contest che mette in palio, per il brano con più like, un’esibizione dal vivo durante il festival. Anche per il web contest le iscrizioni sono aperte fino al 20 maggio. Padrino della manifestazione, con la direzione artistica di Francesca Cedroni, è Cesareo degli Elio e le Storie Tese. Dall’edizione 2016 è stato istituito, in esclusiva per il Festival dei Castelli Romani, il “Premio Banco del Mutuo Soccorso” assegnato al miglior testo dal fondatore stesso del gruppo Vittorio Nocenzi.
Nel corso degli anni hanno calcato il palco del Festival dei Castelli Romani tanti artisti della scena nazionale ed indipendente, come Irene Grandi, Omar Pedrini, Dellera, The Niro, Cesareo, Bud Spencer Blues Explosion, Wrong On You, Galoni. Anche nel 2017 si rinnova la partnership tra il Festival dei Castelli Romani e Doc Servizi, la prima rete di professioni che opera su piattaforma cooperativa, leader in Europa, da oltre 27 anni la casa di chi vuole essere musicista. Lavorando con i suoi 6.000 soci a sostegno e tutela dell’attività professionale e amatoriale di tutti i musicisti, supporta e insegna come operare in legalità e come gestire i diritti e doveri di chi fa della musica la propria vita. Il sodalizio tra le due realtà rafforza lo status del festival quale appuntamento imprescindibile della stagione artistica e culturale made in Italy. Regolamento e dettagli su: http://www.festivaldeicastelli.it.



Tres Tabernae rivede la luce: sull'Appia, tra Cisterna e Latina, un piccolo gioiello dell'Archeologia

$
0
0
Lo scorso 23 aprile l’apertura straordinaria del sito archeologico di Tres Tabernae, nel territorio di Cisterna di Latina, ha reso possibile visitare quanto scoperto negli ultimi trent’anni dagli scavi condotti  nella statio dove sostò l’apostolo Paolo.

di Valentina Leone

Foto Rocco Della Corte
CISTERNA DI LATINA - L’evento patrocinato dal Mibact, dalla Provincia di Latina e dal Comune di Cisterna di Latina, reso possibile grazie alla collaborazione dei volontari dell’associazione culturale For Heritage, oltre a essere un’occasione unica per far conoscere ai non specialisti uno scavo ancora in fieri, data la cronica mancanza di fondi, è stata una opportunità per mettere a sistema le realtà culturali del territorio cisternense con l’apertura contestuale del sito archeologico di Tres Tabernae, del Parco di Ninfa e del Palazzo Caetani.    

 Al frettoloso guidatore che corre lungo il moderno percorso della via Appia, aderente in questo tratto all’antico tracciato viario, potrebbe sfuggire il punto in cuiall’altezza del km 58 dal terreno emergono inaspettati i quattro settori fino al momento scoperti di una mansio romana molto importante, segnalata nelle mappe dell’impero romano da una costruzione di notevoli dimensioni e probabilmente estesa anche dall’altro lato della strada.
Foto Rocco Della Corte

Gli scavi gestiti dalla Soprintendenza archeologica hanno portato alla luce, a partire dagli anni Novanta, alcuni degli ambienti della stazione di sosta di Tres Tabernae, spesso citata nelle fonti storiche e letterarie per la sua vicinanza all’Urbe all’interno dell’itinerario della regina viarum e molto rinomata tra gli studiosi per essere stato scenario di eventi fondamentali per la storia del cristianesimo antico. Se le prime menzioni risalgono alle numerose soste di Cicerone nel 59 a. C., ricordate nelle Epistulae ad Atticum, una più complessa organizzazione di questo luogo come area deputata all’accoglienza dei viaggiatori deve essere datata al I secolo a. C., in corrispondenza del potenziamento voluto da Augusto del cursus publicus, ovvero del servizio postale che si incardinava proprio sulla possibilità offerta dalle mansiodi cambiare cavalli e di rifocillarsi.
Foto Rocco Della Corte
Sono gli
Atti degli Apostoli, invece, a collocare qui nella primavera del 61 d. C. l’incontro tra l’apostolo Paolo, che era condotto prigioniero da Gerusalemme in attesa di essere processato a Roma con l’accusa di disordine pubblico, con una comunità cristiana proveniente dalla capitale dell’impero, narrando di come «i fratelli di là [di Roma], avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio» (Att. Apost. 28, 15-16).
Il cosiddetto primo settore della mansiosi sviluppa attorno a una diramazione interna dell’Appia antica in basoli di calcare, un diverticolo, e si è presupposto dai resti, purtroppo poco conservati in elevato a causa dell’impaludamento e poi dei lavori agricoli, che comprendesse alcuni edifici a uso commerciale e il balneum, un impianto termale accessibile anche ai meno abbienti, approvvigionato da una grande cisterna interrata dagli archeologi dopo la scoperta per la sua preservazione. Il secondo settore, datato come il primo al I secolo a. C., è contraddistinto dall’alternanza delle mura in opus reticulatum e dei pavimenti in mosaico monocromo bianco o in battuto con uno spazio aperto, probabilmente un hortus. Poco più oltre in direzione nord-ovest il terzo settore presenta murature più tarde che si affacciano su un lungo corridoio articolandosi in tre spazi, sebbene sia ipotizzabile la presenza di ulteriori vani non scavati, tutti coperti da tappeti musivi decorati da motivi vegetali complessi e da raffigurazioni di uccelli in tessere bianche e nere.

Foto Rocco Della Corte


Le rovine sottratte alla terra e agli scavi abusivi della mansio di Tres Tabernae, rimasta attiva fino al IX secolo d. C., presagiscono la presenza di un complesso di certo più ampio che ebbe, forse proprio in conseguenza del passaggio di S. Paolo, un considerevole e longevo sviluppo nei secoli successivi, tanto che per la crescita demografica poco dopo l’editto di Costantino, emanato nel 313, fu fondata una diocesi indipendente. Solo un decreto del papa Gregorio Magno, alla fine del VI secolo, ne sancì l’assorbimento nella vicina sede arcivescovile di Velletri, anch’essa di un’altra statio collocata sulla via Appia antica detta ad sponsas, presso l’attuale località Sole – Luna, in attesa di essere valorizzata.      

       

Atletica Amatori Velletri, un ponte "lungo" tra Irlanda e Italia

$
0
0
Nel ricordare l’atleta Michele Scarpone, con un minuto di silenzio, che si è tenuto in tutte le manifestazioni sportive, il ponte del 25 aprile ha visto impegnati gli atleti della ASD Atletica Amatori Velletri in diverse competizioni agonistiche.

La Pedagnalonga giunta ormai alla 44esima edizione, un piacevole percorso nelle strade e nel verde di Borgo Hermada, che attraversa i caratteristici poderi della Bonifica Pontina e i luoghi più significativi e storici dell’Agro Pontino, con due competizioni, mezza maratona di km 21,097 e maratonina di km 10,000.
Ottimi i piazzamenti dei nostri atleti, che ottengono nella Maratonina: Leandri Claudia 1^ assoluta con 00:40:10, Ermacora Simone 1° di categoria con 00:53:45, Cugini Antonella 4^ di categoria con 00:53:01, Bernardi Enrica 01:06:02, Caliendo Susanna 01:06:07, Caliciotti Franca 01:06:07. La mezza maratona ha riservato altri ottimi risultati della nostra quota rosa con: Cianfarani Cristina 1^ di categoria con 01.41.14, Simonte Anna 3^ di categoria con 01:49:06, Abbadini Daniela 4^ di categoria con 02:09:46, Lucarelli Ester 02:04:48, De Marzi Silvia 02:05:42, Giordani Gianfranco 01:35:43, Di Murro Marco 01:38:07, Lucarelli Andrea 01:41:12, Cori Luca 01:41:08, Sterpone Pietro 01:47:44, Ermacora David 01:54:37, Perciballi Stefano 01:57:13, Mattioli Massimo 02:09:46.
La San Casto SkyRace una delle manifestazioni più interessanti del panorama del trail italiano. Una gara dura, affascinante e mozzafiato 22km con 1860 metri di dislivello in salita, prima tappa “Corriamo con i Camosci”, con montagne ed un panorama unico che fa da sfondo alla gara. È in questo scenario che i nostri quattro atleti capitanati dal coach Mauro Rapali hanno gareggiato con tempi di tutto rispetto viste le difficoltà del percorso: Rapali Mauro 3:33:50, Gianluca Belardini 3:47:35, D’Annibale Stefano 3:40:36, Angelo Colucciello 3:59:10. Mentre nello splendido scenario dei paesi nordici i nostri rappresentanti hanno partecipato alla Connemarathon 2017, due le competizioni in programma “ la Mezza Maratona” e “la Maratona” uno degli eventi più scenografici del mondo ambientato nel panorama dell’Irlanda occidentale. Uno dei luoghi più belli dell’Irlanda si corre attraverso colline, paludi, laghi e catene montuose. Quest’anno si è giunti alla 16^ edizione con atleti provenienti da 28 paesi con oltre 3500 iscritti. In questo fantastico e incontaminato scenario naturale che i nostri due atleti hanno corso, Simonte Mauro impegnato nella mezza con 1:41:01 e Simonte Fabio nella maratona con 3:27:00.
Ultima gara ma non per questo meno bella e affascinante “ Il Giro delle Ville Tuscolane”, giunta ormai alla sua 17^ edizione. Per questa occasione alcune delle più belle ville del tuscolo, che non sono aperte al pubblico, vengono messe a disposizione dell’evento. La gara si snoda tra le splendide strutture di inestimabile valore storico e architettonico: Torlonia, Parisi, Mondragone, Falconieri, Tuscolana, Rasponi e Aldobrandini. Anche in questa occasione i nostri atleti hanno ottenuto ottimi piazzamenti: Garzoli Daniele 00:38:52, Ferrari Massimo 00:42:00, Del Duca Marcello 00:42:04, Di Murro Marco 00:43:03, Mattioli Massino 00:54:47, Bernardi Enrica 01:00:29, Monti Rita 01:14:05, Rainone Vittorio 01:15:12

L'angolo del computer: Google Earth si è rinnovato!

$
0
0
Il famoso programma Google Earth, che permette di esplorare la terra nel dettaglio partendo dall’immagine del globo, si è rinnovato. 

di Stefano Ruffini


Oltre ad incrementare sul “programma” il numero delle città visitabili in modalità 3D e la definizione, la novità più grande è la possibilità di usufruirne anche direttamente nel “browser Chrome” senza dover scaricare ed installare nulla, basta collegarsi all’indirizzo: https://www.google.com/earth/ ed avviare l’esplorazione.
Il menù sul browser è meno ricco di quello del “programma” ma contiene comunque tutte le opzioni fondamentali e le innovazioni. La più interessante è l’opzione ”Voyager” (simbolo del timone) che permette di visitare con foto e schede informative alcuni luoghi di interesse turistico; una sezione in collaborazione con la BBC Earth che comprende per ora una cinquantina di viaggi che sicuramente nel futuro aumenteranno di numero. Altre novità: “mi sento fortunato” (simbolo dado) che sceglie una località a caso tra quelle più significative dei “Voyager”, oltre alle opzioni che erano già disponibili sul “programma” come la condivisione sui social network, la visione 3D o 2D con rotazione a 360 gradi della mappa, l’integrazione con Street view ed altri dettagli tecnici. Nel menù di Google Earth su Chrome troviamo: la ricerca di un luogo sia per nome che per coordinate GPS, la possibilità di appuntare un segnale sulla mappa, la personalizzazione con la vastissima scelta degli elementi da visualizzare (confini, strade, parchi, scuole, ospedali, stazioni, ecc.) e l’opportunità di inviare commenti a Google. Google Earth su browser è disponibile anche su dispositivi mobili Android con l’integrazione della funzione di geolocalizzazione GPS; al momento non è usufruibile su IOS.

Ottimi risultati per l'Atletica "Giovanni Scavo" di Velletri alla Tuscany Crossing

$
0
0
Si è svolta sabato 22 Aprile la Tuscany Crossing un sogno lungo 103 km con partenza alle 5.15 del mattino da Castiglion D’Orcia che attraverso boschi, guadi, vigneti, strade bianche ha toccato l’antico centro termale di Bagno Vignoni con la sua piazza d’acqua, Pienza , San Quirico d’Orcia, Montalcino al 50° km, passando poi per la celebre abbazia romanica di Sant’Antimo, Castelnuovo Abate.


Si è proseguito poi con la lunga salita verso il monte Amiata fino ai 1100 mt del bosco incantato del Vivo d’Orcia con le sue fresche sorgenti, poi di nuovo nella valle passando per Campiglia d’Orcia fino il tratto finale per risalire a Castiglion d’Orcia.
I cinque atleti della Giovanni Scavo Velletri presenti si sono ben comportati giungendo tutti al traguardo soddisfatti con buoni risultati. Mauro Monteferri e Fabrizio Ferrari sono giunti appaiati in 16h01.23 seguiti da Alberta Ciarla 19h14.23, Enrico Lonigro 19h14. 45 e Luca Pelliconi 19h.25.09. Domenica 23 Aprile Borro Fabrizio ha partecipato alla “Pedagnalonga” mezza maratona a Borgo Hermada con il tempo di 1h47.47. Il 25 Aprile appuntamento a Frascati con il 17^ Giro delle Ville Tuscolane gara affascinate misto asfalto e sterrato con passaggi mozzafiato nelle famose Ville di Frascati. Gli atleti della Giovanni Scavo Velletri conquistano il 5^ posto nella classifica per società con 23 arrivati. Buon esordio di Federico Leopardi al traguardo in1h01.55. In grande evidenza il gruppo femminine con Valentina Bagaglini 1^ di cat in 45.51, seguita da Simona Cavola 1^ di cat 45.58, Carla di Tullio 3^ di cat 51.49, Alberta Ciarla 3^ di cat. 57.32, Maria Grazia Palombo e Pamela Colastosti in continuo miglioramento rispettivamente in 1h01.44 e 1h02.38.

Il più veloce tra gli uomini è stato Donato Spallotta in 40.49 seguito da Guido Monti 42.30, Carlo Giammetteo 44.07, Francesco Lupi al rientro alle gare 45.39, Daniele Tagliaferri 46.21, Fabrizio Borro 48.20, Alberto Manciocchi 50.43, Roberto Bagaglini 51.57, Franco Lazzari 52.35, Fabrizio Piccoli 53.00, Eligio Ciarla 53.19, Luca Pelliconi 55.17, Giorgio Giansante 1h.02.39, Antonio Lupi 1h04.49, Fabrizio Quattrocchi 1h07.50 e Devis Di Cocco 1h.08.10.



Velletri Archeologica: "Una gita a Preneste" - a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

$
0
0
PRIMA PARTE - Da giovanottino, un bel mattino d’estate, di buon’ora, Caio Ottavio partì da Velletri a cavallo con un gruppetto di coetanei per andare a Preneste.

di Ciro Gravier

Si diedero appuntamento sull’Appia alla stazione di posta “ad Sponsas”, dove c’era un rustico santuario di Apollo e Diana, che la gente chiamava “Sole e Luna”: le ragazze vi si recavano in pellegrinaggio la sera prima delle nozze.
I tre di Velletri aspettarono i due amici che venivano da Ulubre e l’altro che veniva da Lanuvio, i quali non si fecero attendere, e tutti e sei si avviarono per la Mactorina che, nella sua parte veliterna, era stata da non molto restaurata da un liberto degli Ottavi, un certo Onesimo, e sul posto c’era anche una bella epigrafe, che i “Velletrani” si erano divertiti a leggere nell’attesa dei compagni. Il sole, che si alzava allegro alle loro spalle, anticipava le loro ombre sul selciato, mentre dai campi si levava l’odore pungente e gradevole del fieno falciato. Cominciò la salita verso l’Algido e presero a vedersi i primi greggi di ovini negli stazzi dei terrazzamenti. Al fontanile sul crinale dell’Algido li aspettava l’ultimo della comitiva, che veniva da Ariano. Aveva portato con sé, ed era ancora tutta calda, una pagnotta di quel buonissimo pane che facevano al villaggio. Bastò quel profumo delizioso per far venire il languorino a tutti. Per pochi spiccioli, pagati alla romana, ebbero da un pastore una magnifica caciotta di capra. Quello di Lanuvio a questo punto tirò fuori dalla sua saccoccia una saporitissima torta di pere, le pere bugiarde tipiche di là, che aveva sottratto alla sorella la quale voleva mostrare alle sue amiche di quali abilità culinarie fosse dotata. Si uscì quindi a parlare di donne. Il ladro di torte sghignazzava a proposito della presunta verginità delle illibate fanciulle che portavano ogni anno la loro focaccia al serpente di Giunone Sospita, e i due di Ulubre magnificavano le forme di certe contadinotte loro vicine. I Velletrani raccontarono, fra risate sgangherate, l’episodio dello spavento che misero ad una ragazzotta arianese quando le si presentarono davanti camuffati da priapi con enormi peni tintinnanti. L’Arianese ridacchiò amaro, perchè finalmente veniva a sapere chi aveva terrorizzato sua sorella, ma era costretto a stare al gioco. Comunque era chiaro che tutto quello che andavano dicendo, magnificando, raccontando e vantandosi, erano più fantasie erotiche di adolescenti che vere e proprie esperienze vissute. Sospirarono, e si rimisero a cavallo per scendere dritti fino a Preneste. A Preneste era giorno di mercato, che cominciava a ridosso delle mura poderose, che si favoleggiava fossero state costruite dai Ciclopi, e continuava entro le mura fino al Foro, al centro della città. Fuori della città c’era il mercato degli animali: buoi, cavalli, asini, maiali, pecore e galline. Nella stalla di un maniscalco, i nostri giovani lasciarono i loro cavalli e si avventurarono per il mercato. Passarono sotto la Porta del Sole. Lungo le mura, ma questa volta dall’interno, c’erano i venditori di granaglie e quelli di olio. In un piccolo spazio, alcune caprette fornivano vasetti di latte caldo e schiumoso munto direttamente dalle mammelle rigonfie per i bambini che ne andavano ghiotti. Da lì, lungo la strada verso il centro, la Via Romana, era tutto un susseguirsi di bottegucce e di banchi dove era possibile acquistare il pane appena sfornato, i biscotti, la frutta di stagione, gli ortaggi freschi dei campi, la carne, i salumi, i formaggi, il miele, il pesce essiccato e, preziosissimo, il sale. Ogni tanto si apriva un thermopolium con mescite di vino mescolato a neve che veniva dai monti dell’Abruzzo ed era conservato negli scantinati sotto la paglia, e ciotole di garum da portare a casa come condimento, e ceci cotti. Alcuni di questi thermopolia disponevano di strette stanzette al piano superiore dove era possibile trascorrere il tempo di due clessidre con meretrici locali o dei dintorni. I prezzi erano indicati all’interno della bottega su un’ardesia: si andava da un quarto di asse fino a due assi. E infine nel foro, sotto baracche improvvisate, c’erano i venditori di utensili di rame per la cucina, di vasi e ciotole di terracotta, di canestri e panieri di vimini bellamente intrecciati, di pettini, spazzole e specchi, di ciondoli e cianfrusaglie, di giocattoli e di bambole di segatura, di abiti usati, di lane, di scarpe e di zoccoli di legno con la tomaia di cuoio tenuta con chiodi dalla larga borchia piatta. Ad aumentare la confusione c’erano anche giocolieri e saltimbanchi, fattucchiere, mangiatori di fuoco, prestigiatori, venditori di pomate, e gli immancabili imbroglioni dei dadi truccati. Era tutta una assordante cacofonia di voci dei mercanti che vantavano le loro merci, di grida, di urla, di litigi di comari, di strilli di bambini e ragli di somari. I nostri giovani penarono non poco a farsi strada tra spintoni dati e ricevuti, gomitate nelle costole e piedi calpestati, e finalmente si trovarono, assordati, sfiniti e sfiatati, nella solitudine e nel silenzio oltre il foro, sulla strada verso il santuario quel giorno assolutamente deserto. Visto dal basso, il Tempio grandioso si mostrava in tutta le sue maestosità e potenza riflettendo dai marmi bianchissimi la luce del sole che dominava nel cielo purissimo. Risalendo con lo sguardo, si ammirava dapprima in basso un magnifico porticato adorno di statue, da dove due scale laterali conducevano ad un primo piano. Da lì, un’altra gradinata portava ad un secondo piano e da lì ancora, altre due scale laterali conducevano ad un terzo piano dal quale si saliva per trovarsi finalmente in mezzo a sontuosi portici che immettevano, mediante una gradinata semicircolare, nell’area su cui si ergeva uno splendido tempio rotondo.

Ivano Mugnaini e "Lo Specchio di Leonardo" a Velletri con "La Vigna dei poeti"

$
0
0
Lo Specchio di Leonardo, di Ivano Mugnaini. Il Brindisi con l’Autore è un evento che ha cadenza annuale, ideato, voluto e realizzato dal Poeta Renzo Nanni, ideatore e fondatore dell’associazione culturale veliterna “La Vigna dei Poeti”. Si è svolto presso il Polo Espositivo "Juana Romani". 

di Marisa Monteferri


VELLETRI - Consiste nello scegliere ogni anno un autore di chiaro spessore letterario, saggistico oppure poetico e si presenta al pubblico il suo ultimo libro: alla fine della presentazione l’associazione offre un brindisi ai partecipanti con del buon vino, possibilmente locale.
Quest’anno, a circa vent’anni dall’istituzione dell’evento la scelta dell’autore protagonista del brindisi, è caduta su Ivano Mugnaini, scrittore e poeta toscano, legato a Renzo Nanni da profonda stima. La mia conoscenza personale con Mugnaini avvenne ad un premio letterario; ebbi subito l’impressione che oltre ad essere bravo scrittore fosse anche una brava persona; impressione che si è rafforzata nel tempo e soprattutto durante le fasi di preparazione dell’evento del brindisi .Ricordo anche come, con un gesto di umiltà e gentile timidezza, sapendo che conoscevo bene Nanni, mi pregò di far avere a Renzo Nanni uno dei suoi primi romanzi al fine di avere un suo giudizio. Cosa che Renzo fece con piacere, aggiungendo anche degli utili consigli per il Mugnaini che muoveva i suoi primi passi nel mondo della letteratura italiana. Anche se ora al posto di Renzo Nanni resta soltanto la sua associazione, Ivano Mugnaini ha subito accettato di partecipare al “Brindisi con l’Autore”, ben felice di presentare a Velletri “Lo Specchio di Leonardo”, edito da Eiffel, E-mail: info@edizionieiffel.com e Website: www.edizionieiffel.com che dobbiamo ringraziare per la solerzia in cui ci ha inviato il libro in lettura tramite corriere espresso. “Un incontro, due destini, il lato oscuro del Genio svelato da un riflesso” è scritto nella copertina la cui grafica è stata realizzata da Paolo Finizio, che mostra metà profilo di Leonardo e metà di Monna Lisa; la prefazione è curata da Giuseppe Panella, della Scuola Normale di Pisa. Valerio Varesi aggiunge “come il genio di Leonardo sia riuscito a ideare la più difficile e ardita delle evasioni”. Chiara Vitale scrive in copertina come Mugnaini, scavando nel genio poliedrico che ha inventato i macchinari rudimentali che avrebbero cambiato l’umanità, ne esplora i segreti, i pensieri reconditi, la brama inappagata di conoscenza, i sogni di fuga e tanto altro ancora., fino a confondere la realtà e la frantuma. Ma uno specchio riflette ogni immagine e le restituisce. La verità rimane un mistero, risolvibile grazie al fatto di non comprenderla. Un libro intrigante, uno stile netto, deciso, lucido, il cui spunto iniziale è nato da un film documentario , uno dei tanti, dedicati a Leonardo e dove il Genio veniva mostrato alle prese con gli specchi che ha studiato a lungo per scopi scientifici e militari. Il divario su ciò che appariva al mondo, la sua elegante gloria, la sua scintillante fama, e ciò che sentiva dentro di sé, hanno dato lo spunto al Mugnaini per iniziare un sorta di ricerca nell’autore, cercare ciò che sfuggiva a chi compiva ricerche sull’autore. Tra le pagine di Mugnaini, oltre a Manrico, si incontrano anche personaggi come il duca Ludovico Sforza e Lorenzo il Magnifico. Ivano Mugnaini, nel giorno del suo evento, al suo arrivo a Velletri è stato accolto da un bell’acquazzone in perfetto stile veliterno, tanto da non poter uscire dalla macchina. Ma, appena uscito coraggiosamente dall’abitacolo, è stato investito da una grandinata anche peggiore. Sotto la furiosa grandinata è arrivato fin presso la sede del Polo espositivo, che gentilmente ha ospitato l’incontro, dove il pubblico era già in sua attesa: bagnato da capo a piedi, nonostante l’ombrello che, contro il vento accorso in aiuto alla tempesta già furiosa di per se, non poteva niente. Ci sono stati grandi gesti di assoluta solidarietà umana; non avendo né una stufa né un asciugacapelli per asciugare lui e i suoi vestiti, la signora Lidia Giorgi gli ha offerto la sua sciarpa mente Alberto Pucciarelli gli ha fatto indossare il suo giubbotto. Riscaldato alla meno peggio, Ivano Mugnaini ha proseguito tranquillamente nella presentazione del suo libro. Nella confusione non si è pensato neppure ad offrirgli né una bevanda calda né altro, per potersi riscaldare: per questo spero che ci scuserà. L’evento culturale, proposto dall’associazione “La Vigna dei Poeti”, ha avuto il pregevole supporto del professor Franco Di Carlo, poeta e noto critico letterario, che ha fatto un’analisi critica del libro molto aderente allo spirito che l’autore voleva trasmettere, individuando un cammino qualitativo nelle parti più pregevoli del romanzo, del quale ha letto le pagine più salienti. L’attuale presidente dell’associazione, Marisa Monteferri, si è avvalsa della collaborazione di Fosco Jacopini nel ruolo di moderatore, di Gianfranco Federico per gli intermezzi musicali, e di Christian Ronchetti che per l’occasione ha recitato alcune di poesie di Renzo Nanni tratte da libro “Minuscoli su pagina bianca”. Angela Cuomo, insegnante e poetessa di Genzano, è intervenuta a sorpresa leggendo poesie in memoria di Nanni. Alberto Pucciarelli, a monte di una veloce ricerca in internet fatta nel poco tempo avuto a disposizione, ha costruito una particolare disamina del testo del libro e soprattutto della poetica del Mugnaini, ricercando preziose affinità con poeti di chiara fama, tra i quali la Zymbrowska. Un libro interessante, quello di Mugnaini, ricco di sorprese e cenni storici, che afferra l’attenzione del lettore per guidarla dentro gli stessi dubbi in cui si è inoltrato l’autore per cercare di capire il Genio. Infine il piacevole e immancabile Brindisi presso il bar Calilea, che per l’occasione ha preparato ghiottonerie e leccornie speciali, il tutto con grande cortesia. Tutto l’evento è stato fotografato dalla bravissima Yulija Draga, che, a sorpresa, ha anche pubblicato su face book le foto più belle: a Yulija va il ringraziamento e l’apprezzamento della presidente Marisa Monteferri e di tutti partecipanti all’evento “Brindisi con l’Autore 2017”.

III Domenica T.P. - A: "Omelia peripatetica" a cura di don Gaetano Zaralli

$
0
0

      Lc 24,13-35

     
TESTO
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 

Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!».  Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.


COMMENTO
…due di loro erano in cammino… Gesù in persona … camminava con loro…

Nel tratto di strada che congiunge  Gerusalemme ad Emmaus quella sera avvenne qualcosa di straordinario: due viandanti, cristiani delusi, intrupparono in un signore, viandante come loro, che sembrava straniero ai loro discorsi.
C’è il dubbio che blocca ogni movimento e soffoca l’anima nell’ignoranza, di questo è meglio liberarsi, perché è solo malattia e non fa crescere. C’è poi il dubbio che crea movimento nella ragione e nella coscienza, di questo non bisogna aver paura, anzi va alimentato, se risulta essere il trampolino di lancio verso la verità. Il dubbio e la verità camminano insieme, incontrandosi e scontrandosi a fasi alterne.
  
…spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Quando la mente si apre al dialogo, si favorisce la conoscenza e la conoscenza porta alla fede. Le prediche non sono dialogo, forse per questo nel popolo di Dio perdura l’ignoranza. E le Scritture ridotte a canovaccio su cui disegnare il proprio sapere, stentano a manifestarsi come Parola che sconvolge.

…prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro… e lo riconobbero.

Là dove si spezza il pane si riconosce il Signore… E se le tante messe che si celebrano, nonostante le belle omelie, lasciano i fedeli freddi nel cuore, distratti nella mente e stanchi nelle membra, vuol dire che nel tratto di strada che unisce Gerusalemme ad Emmaus non è accaduto nulla di interessante.

---------------------------

Tratto da “Un vangelo dal volto umano” di Gaetano Zaralli http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854894679

Un grido di dolore «addolcito» dal Ticino: l'eroismo disilluso del profeta Mastronardi

$
0
0
Il 29 aprile 1979 veniva ritrovato il corpo di Lucio Mastronardi, uno scrittore diverso da ogni convenzione. Una penna difficile, da molti apprezzata e da tanti incompresa, che ha saputo tuttavia descrivere con cinismo, realismo e amarezza un periodo storico innegabilmente complesso dal punto di vista sociologico.

di Rocco Della Corte

Benessere, produzione industriale, profitto: queste sono solo alcune delle parole chiave del boom economico degli anni Sessanta che non sono proprio andate giù a Lucio Mastronardi, l'autore di Vigevano che dalla patria delle calzature ha lanciato un messaggio disperato, disincantato e allo stesso tempo accorato riguardo quello che stava accadendo nella società italiana post-bellica. In un clima di diffuso ottimismo l'alienazione di un autore assurge a simbolo di un unicum letterario, tutto ripiegato sull'interiorità, completamente sbalzata fuori dalla gamma di opzioni contemplate dalla società ormai proiettata verso un'industrializzazione a tratti delirante e capace di assorbire senza pietà e distinzione uomini e sentimenti.
Così le pagine strazianti, straniate e terribilmente realistiche del maestro lombardo sono passate alla storia per la loro incredibile saggezza, frutto di una visione ad ampio raggio, lungimirante e suo malgrado capace di far rabbrividire per la carica profetica condensata nei romanzi della trilogia vigevanese. Sotto il cielo del Ticino prendono forma figure eroiche, intensamente umane e per forza di cose sconfitte, come quella del maestro Mombelli, intento a portare a termine la sua missione, secondo la quale l'insegnamento è una vocazione che prima svogliatamente tradisce per asservirsi alle logiche della società del danaro, e poi riprende tornando tra i confusionari e miseri banchi di scuola ad insegnare la vita nell'autentico spirito dell'antico magisterDi carattere litigioso e scostante, Lucio Mastronardi ebbe contatti con gli ambienti letterari del Novecento pur non avendo mai avuto - come ricorda chi lo ha conosciuto - quella cordialità diplomatica che si più si addice ad un personaggio pubblico. Scontroso, spigoloso, indisciplinato, ritrova entusiasmo e serenità solo nella narrativa mentre dentro di sé il naufragio lo pervade, il malessere esistenziale si fa spleen incontrollabile e insopportabile. Il maestro di Vigevano, ritratto spietato e cinematografico della cittadina del pavese, viene definito da Italo Calvino come una visione nera ma contemporaneamente poetica della realtà locale, microcosmo specchio dell'abbagliante epopea industriale italiana. I periodi di internamento hanno segnato ancor di più la vita di un autore incompreso, che dopo aver insultato un ferroviere passa due anni in istituto, dove può riflettere - protetto dall'amica follia - sulla potenza derivata dalle legittime velleità letteraria, sul suo bisogno di narrare, di dire a tutti che non è quella intrapresa la strada verso la felicità. Una letteratura impegnata e priva di orpelli esornativi, coerentemente con un animo malinconico e rabbioso. Mastronardi conosce anche le vie del carcere per una lite furibonda con un direttore scolastico. Mal sopportava, e lo si evince tra le righe dei suoi romanzi, le figure burocratizzate e stereotipate funzionali al potere, completamente incapaci di valorizzare quello spirito puro e pensante che è dentro ogni uomo e che la società del "progresso industriale" tendeva ad eliminare, per creare fabbriche ovunque. La difesa più appassionata risulta - non poteva essere altrimenti - quella della scuola, istituzione da difendere con le unghie e con i denti, completamente amata e allo stesso tempo odiata dallo scrittore della città delle calzature, in un ossimorico rapporto che oppone la possibilità, sana, di trasmettere una cultura abbinata a spirito critico e l'ennesimo caso, traviato, di produzione anonima che la realtà ne fa derivare, quella di laureati ignoranti assimilabili a materiali da mettere sul mercato. Nello strapotere del capitalismo e dell'avidità di denaro, Mastronardi lancia un grido di dolore tramite le parole del calzolaio Mario Sala - pubblicate la prima volta sul «Menabò» - intimamente sentite dallo stesso autore che scrive davvero le sue pulsioni private e le sue sensazioni spontanee ascrivendole, nella finzione letteraria, a Micca. I dialoghi del Calzolaio di Vigevano, permeati di uno sperimentalismo linguistico dai toni dissacranti, sono freddi, come raffreddati sono i rapporti umani in un contesto dominato dalla voglia di arricchirsi che differenzia il protagonista dalla sua umanistica speranza nel prossimo, purtroppo ormai ridotta ai minimi termini. Il riscatto nei personaggi di Mastronardi è sempre rigorosamente parziale, perché come personaggi della tragedia classica sono funestati da una serie di eventi negativi (il maestro Mombelli perde la moglie, vede crollare il mito del figlio, scopre un tradimento) e si rialzano con delle vittorie di Pirro, rappresentate dalla fiducia utopistica nelle proprie certezze, anch'esse continuamente in discussione viste le esigenze dettate dal panorama sociale generale. Mentre scrive A casa tua ridono (1971), il cuore di Mastronardi è invece, probabilmente, già in lacrime: lo scrittore non sopporta più l'arrivismo incombente, la voracità dilagante di una società che pensa esclusivamente al guadagno anche nei momenti più spensierati. In pratica si auto-condanna ad un atto estremo di coerenza verso l'insostenibilità della condizione esistenziale descritta, pagina dopo pagina, nella Trilogia. Resta misteriosamente inedito l'ultimo manoscritto, di un altro romanzo, che Mastronardi citava in una lettera indirizzata all'Editore Rizzoli poco prima della scomparsa. La sua passeggiata sul greto del Ticino, il 24 aprile 1979, diventa una sfida alla sua intera esistenza, un atto di accusa e di non resa verso un mondo divenuto troppo duro e inaccettabile. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto il maestro di Vigevano passeggiare assorto, meditativo, vicino al fiume. Verrà ritrovato il suo corpo esanime il 29 aprile, riaffiorato dalle acque, in un epilogo tragico e amaro ma che porta ancora oggi l'eco del suo grido disperato ed eroico di sofferenza, sancito da una vita che "si trascina di ventisette in ventisette". 

I Giovanissimi della Fortitudo nella storia del calcio: conquistata la prima categoria èlite per Velletri

$
0
0
Campionato giovanissimi regionali fascia B: la Fortitudo conquista l’èlite con due giornate di anticipo. Con un gol di Limotta i ragazzi di mister Leoni superano il Pomezia e conquistano il titolo.

di Sergio Andreozzi


POMEZIA - Grazie ad un gol del proprio bomber Limotta al 15’del primo tempo la Fortitudo Velletri batte il Pomezia ed ottiene i tre punti necessari alla conquista matematica, con due giornata di anticipo, del primo posto assoluto nel girone D del campionato regionale giovanissimi fascia B.

Una prima posizione che vale l’accesso all’ élite di categoria da disputare la prossima stagione. Un risultato storico per la società veliterna e per l’intera città di Velletri, ottenuto dopo un campionato dominato dalla prima all’ultima giornata. Un successo, quello guadagnato sul terreno di Pomezia, ampiamente meritato se si tengono conto le tante azioni da rete  create dai castellani, la maggior parte delle quali sventate dall’ottimo estremo difensore dei padroni di casa. Un paio di legni colpiti ed un rigore non concesso e sembrato ai più netto legittimano  il successo dei veliterni che erano giunti al comunale pomentino con l’unico scopo ottenere i tre punti necessari alla certezza matematica. Di certo a complicare le cose ci si è messa la voglia di non sfigurare dei ragazzi di casa ,che hanno offerto una prestazione gagliarda e senza timori riverenziali. Leoni e soci hanno quindi dovuto faticare più del previsto prima di avere la certezza del successo. Per la capolista  ora inizia il periodo di festeggiamenti prima dell’inizio della fase finale regionale prevista per fine maggio. Sabato pomeriggio per l’ultima gara interna contro il San Michele e Donato, la Fortitudo ha organizzato una festa  primato presso il campo Giovanni Scavo con disputa della partita sul campo A. Ci si attende una cornice di pubblico consona all’importante risultato ottenuto come giusto riconoscimento ad un gruppo di ragazzi che hanno dimostrato di giocare un calcio d’élite.

Per la Fortitudo sono scesi in campo: Perciballi, Lungarini, Castellano, Reali (Segna), Celli, Sorrentino, Righini (Ercoli), Andreozzi (Pucci), Limotta (Cavola),Ciampricotti (Mancini), Ponziani (Massaccesi). All Mirko Leoni

Serie A2 pallanuoto, non si ferma la capolista: l'F&D H2O batte anche l'ostico Flegreo (9-7)

$
0
0
L'F&D H2O Fortitudo Domus Pinsa vince, continua la sua corsa e raggiunge il primo risultato della stagione: l'accesso matematico ai play off promozione.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - La "Piscina Tortuga", ancora una volta piena in ogni ordine di posto, ha visto in vasca una gara molto equilibrata. Le avversarie del Flegreo, seppur libere da ogni assillo di classifica, hanno giocato in scioltezza e messo in difficoltà le veliterne, brave a loro volta nell'offrire l'ennesima prova di forza, maturità e determinazione.
Pronti e via, l'F&D H2O passa in vantaggio con Bagaglini. Le partenopee, però, pareggiano con Mele e il primo parziale si chiude sull'1-1. Le insidie sembrano farsi ancora più evidenti nel secondo tempo, quando gli ospiti si portano in vantaggio di due reti con Loffredo e Tortola. La reazione veliterna è veemente, Sathitanon e Antonacci pareggiano il conto, ma Tortola a due minuti dalla fine realizza la sua doppietta e finisce 2-3. Negli ultimi due tempi, però, l'F&D H2O mette le cose in chiaro e nonostante un avversario tosto segna le reti decisive che valgono i tre punti: Antonacci e la doppietta di Bagaglini consentono alle ragazze di Di Zazzo di chiudere un gol avanti, visto che Altieri e Tortola mantengono in perfetto equilibrio il totale generale con il 3-2 del terzo parziale. Nel quarto tempo, però, la compagine di Velletri domina e chiude la partita con altri due gol di Sathitanon e la marcatura di Clementi. Vana la rete di Altieri, il parziale finisce 3-1. Il 9-7 finale, sofferto ma meritato, consegna il primo verdetto alla squadra del presidente Perillo: la matematica certezza di disputare i play off promozione. Vela Ancona e Acquachiara continuano a vincere, però, quindi il primo posto a +4 dalla seconda in classifica va difeso con le unghie e con i denti. Sarà questa la missione che le ragazze veliterne cercheranno di compiere nelle restanti quattro giornate.  Al termine della gara, mister Di Zazzo ha commentato così quanto accaduto in vasca elogiando le sue per aver saputo trarre il massimo da un match difficile: "La partita si è dimostrata complicata come ci aspettavamo, loro hanno giocato senza pressione, libere da ogni pensiero di classifica e hanno fatto un'ottima partita! Noi dal canto nostro - sottolinea il tecnico veliterno - abbiamo fatto una prestazione di gruppo dove tutte hanno stretto i denti e al quarto tempo in un minuto e mezzo abbiamo fatto i tre gol che ci hanno portato sul +2. Complimenti a tutte e pensiamo alla difficile trasferta di Santa Maria Capua Vetere con il Volturno che è in cerca di punti salvezza. Si giocherà a porte chiuse per i fatti successi nel derby con l'Acquachiara e questo potrebbe essere un elemento determinante". Sulla strada dell'F&D H2O, infatti, c'è un Volturno attualmente al terz'ultimo posto: per i casertani le opportunità di salvezza passano proprio da un buon risultato contro la capolista, ma la squadra di Velletri raggiunti i play off adesso deve mantenere il primato e quindi scenderà in vasca più determinata che mai.

F&D H2O - SPORTING CLUB FLEGREO 9-7
F&D H2O: Minopoli, Altrini, Sathitanon (3), De Marchis, Zenobi, Rosini, Antonacci (2), Clementi (1), Passaretta, Ercoli, Turchi, Bagaglini (3), Mordacchini.
Allenatore: Di Zazzo
S.C. FLEGREO: Izzo, Di Fraia, Mele (1), Parisi, Altieri (2), Loffredo (1), Vitiello, Tortola (3), Anastasio F., Savino, Dirupo, Anastasio R., , Milillo.
Allenatore: Koinos
Arbitro: Gibba
Parziali: 1-1, 2-3, 3-2, 3-1

IN ARRIVO LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE PERILLO



Primarie PD, a Velletri stravince Renzi: per l'ex premier l'80%, tiene Orlando, terzo Emiliano

$
0
0
Si sono svolte nella giornata di domenica le primarie del PD per la scelta del nuovo segretario. Tre i candidati alla segreteria, vittoria di Renzi a Velletri anche oltre la media nazionale.

VELLETRI - Si sono recati alla Palestra Polivalente di via del Campo Sportivo 1046 veliterni, che in grande maggioranza hanno espresso la loro preferenza per Matteo Renzi. L'ex premier ed ex Sindaco di Firenze sfiora l'81% (80,78%) con 845 voti ed era sostenuto in primis dal Sindaco Servadio e dagli assessore Masi e Pocci, oltre che da vari consiglieri di maggioranza.


Al secondo posto ottiene un buon risultato il ministro Andrea Orlando, candidato sostenuto da alcuni membri della segreteria e da tanti giovani democratici: 142 i voti per il guardasigilli che si ferma al 13,57%. Ultimo Michele Emiliano: il presidente della Regione Puglia guadagna 54 preferenze pari al 5,16%. 5 le schede nulle.
Il segretario del PD Gianfranco Cestrilli, che sosteneva Matteo Renzi, non può che essere soddisfatto della vittoria dell'ex premier: "Esprimo soddisfazione - ha detto al nostro Giornale - per una partecipazione non scontata, per il risultato di Renzi che si conferma leader assoluto del nuovo PD e per tutti coloro, 1046 persone in carne ed ossa, che qui ha Velletri hanno voluto partecipare a questa meravigliosa giornata di Democrazia. Un ringraziamento va ai nostri volontari giovani e meno giovani per il loro prezioso contributo...Senza di loro nulla sarebbe possibile". 

Play off e play out della Lega Calcio a 8 al "Maracanà"

$
0
0
Al "Maracanà" la Lega Calcio a 8 ha visto la disputa dei play off e dei play out. Ecco tabellini e comunicato.

di Dario Nocera

VELLETRI - Il Rayo Velletri perde contro San Giuliano City 1 a 0, mentre nei play out vincono Bagaglini e Me We.


PLAY OFF

RAYO VELLETRANO – SAN GIULIANO CITY 0-1
Formazione Marcatori: Cugini Simone, D'aniello Valentino, Di Franco Gabriele, Favale Simone, Felci Paolo, Massimi Francesco, Nanni Luca, Pagnozzi Angelo, Pomponi Yuri.
Formazione/marcatori: Bernardi Alessandro , Catarinelli Mauro, Costantini Diego, De Massimi Stefano 1, Della Vecchia Gianluca, Giordani Eugenio, Giordani Gabriele, Latini Andrea, Della Vecchia Gianluca, Iannoni Ivan, Calcagni Daniele.
MG: De Massimi Stefano (San Giuliano)
MP: Bernardi Alessandro (San Giuliano)
Arbitro: Santantonio D.

PLAY OUT

ME WE – MARACANA 7-1
Formazione/marcatori: Bianchi Alessio 3, Centofanti Luca, Centofanti Emanuele, Di Cori Alessandro, Fieramonti Valerio 1, Lanna Guglielmo 1, Rossi Simone, Sebastiani Umberto 2.
Formazione/marcatori: Carpico Alessandro 1, Costantini Fabrizio, Imperioli Simone, Trivelloni Alessio, Taddei Luca, Arduini Alessandro, Zaccagnini Francesco, Urbani Mauro, Evangelisti Emiliano, Quartucci Marco:

MG: Bianchi Alessio (ME WE)
;P: Rossi Simone (ME WE)
Arbitro: Cocozza C.


BAGAGLINI IMPIANTI  - BORUSSIA TEAM    8-3
Formazione/marcatori: Bastianelli Marco 2, Cannizzaro Giuseppe, Capri Lorenzo 3, Celiani Vincenzo 2, Degragori Federico 1, Iannotti Daniele, Pietroncari Andrea, Di Giacomoantonio Daniele.
Formazione/marcatori: Abbafati Davis, Barnaba Giancarlo, Bartoli Claudio, Bartolicci Francesco, Castagnacci Davide, Conca Michael, Del Monte Alessandro 2, Gagliardini Giuseppe, Mastrantonio Simone 1, Rotelli Marco.
MG: Celiani Vincenzo (Bagaglini)

MP: Di Giacomantonio Daniele (Bavaglini)
Arbitro: Cocozza C.




                                                                                             
                                                                      



Coppa Italia Csen: il Toukon sempre all'opera a Montecatini

$
0
0
Sabato 22 e domenica 23 aprile, incastonata un calendario fitto di impegni, si è disputata la Coppa Italia Csen che ha visto la partecipazione di circa 2000 atleti provenienti da tutto il territorio nazionale. 


MONTECATINI - L’elegante città di Montecatini ha accolto tutti i karateka appartenenti alle diverse categorie e specialità del karate per dare il via ad un evento tra i più rappresentativi.
Il Toukon capitanato dal M. Luca Nicosanti, ha partecipato con la rappresentativa degli atleti della squadra agonistica societaria e con gli atleti dell’Handykarate, la cui competizione è una tradizione nell’ente CSen, primo ente riconosciuto dal Coni nella pratica del karate che affianca la Federazione nella pratica e nella promozione della disciplina. Gara di test per tutti gli atleti alla vigilia delle competizioni che vedranno alcune categorie impegnate nelle fasi del campionato Fijlkam, caratterizzato dalla sola serie A, selettiva e di grande qualità. Nel pomeriggio di sabato 22 arrivano i risultati più rappresentativi per il Toukon con le medaglie d’oro per due degli atleti di punta della squadra agonistica del Toukon: Gabriele De Angelis e Francesco Leoni, confermando le aspettative per questa stagione che si preannuncia promettente.
Prosegue il podio con Giorgia Pepe che sfiora il gradino più alto conquistando una pregevole medaglia d’argento. Ottimo anche il 5° di Ester Nicosanti che in una categoria corposa perde l’accesso alla finale per un solo punto e con lei pregevoli anche i piazzamenti di COPPA ITALIA CSEN di Riccardo Bianchi, Matteo Lambertucci, De Angelis Lorenzo e Matteo Capri. 7° posto per Riccardo Boccia. Nella cornice della coppa Italia si è svolta anche la finale del Campionato Italiano Federale FSSI del karate per sordi. Gli atleti guidati dal M. Di Gruccio e dal polifunzionale M. Nicosanti si sono contesi il podio in attesa di partecipare alle Deaflympics, le Olimpiadi silensiose che li porteranno in Turchia, come Nazionale Italiana il prossimo luglio. Domenica 23 è stata la volta degli atleti con disabilità che si sono testati in vista del prossimo impegno internazionale che li vedrà protagonisti in Francia a Strasburgo per una Coppa Europea alla quale parteciperanno atleti provenienti da tutto il continente. Oro per Spallotta Federico e Antinori Vanessa nelle rispettive categorie, ottimo Argento per Alfonsi Daniele, argento anche per Mirko Cellucci, bronzo per Marco Spallotta. Soddisfatto pienamente il Maestro Nicosanti per il lavoro svolto dai propri allievi agonisti come anche per quelli con disabilità che appartengono al progetto di inclusione che ha caratterizzato il Toukon sin dalla sua nascita.
Encomi agli atleti e bilancio pienamente positivo quello espresso anche dal Presidente del Toukon, che considera i frutti prodotti dall’associazione in questi undici anni di attività sia nel settore del karate, quello che ha dato i natali alla società veliterna, come negli altri settori ormai struttrali del Ju-Jitsu e dell’Aikido, dell’MMA fino all’esperienza della Motricità 3-6 anni per piccoli atleti con il progetto “Giochiamo con le arti marziali” fino ad arrivato al neonato Judo sempre per rimanere nell’ambito delle arti marziali giapponesi. Pronti per i prossimi appuntamenti sportivi dalla Francia al raaduno con la Nazionale Italiana che vede nuovamente convocata l’atleta agonista cintura nera II Dan Nicosanti Noemi in vista dei prossimi impegni nazionali ed internazionali, il Toukon prosegue gli allenamenti presso il PalaBandinelli.


Presentazione della pubblicazione “Velletri 2030 un’idea di futuro sostenibile: edizione 2017”

$
0
0
Dopo il primo Documento, presentato agli inizi dell’anno 2013 e conosciuto come “Libro Verde” dal colore della copertina, e la costituzione ufficiale dell’Associazione Culturale Velletri2030, l’associazione si presenta alla cittadinanza con una nuova edizione, che presenta confini più ampi, redatta da un gruppo di Velletri 2030 con un lavoro durato diversi mesi, con l’obiettivo di stimolare la discussione e il confronto per progettare insieme un futuro possibile, condiviso e sostenibile. 

di Sandro Bologna


VELLETRI - Il nuovo Documento nasce a quattro anni di distanza dal precedente, con l’intento di analizzare l’impatto sulla società delle principali proposte di innovazione che hanno influenzato la nostra vita in questi quattro anni e cercare di intravedere cosa ci aspetta nel futuro prossimo, con particolare riferimento alla Comunità di Velletri.

Alla base del Documento ci sono le idee di sviluppo sostenibile elaborate nell’Agenda 2030 per un modo sostenibile (Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable World) redatta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ripresa in Italia dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) con il motto “per dare un futuro alla vita e valore al futuro”. Il programma dettagliato della presentazione è disponibile sul sito web e sulla pagina Facebook di Velletri 2030. Tutti i partecipanti riceveranno in omaggio una copia del Documento presentato. Del Documento sarà resa disponibile anche una copia in formato e-book.

Sabato 13 Maggio 2017, ore 16, Polo Espositivo Juana Romani, via Luigi Novelli 3, Velletri

"Se i personaggi recitano la vita": una riflessione sull'ultimo libro di Maria Luisa Melo

$
0
0
Sabato 8 aprile, in uno spazio riservato di El Barrio Café situato nello storico Palazzo Romani, è stato presentato il libro di Maria Luisa Melo Stasera non si recita a soggetto. 

di Dionisio Talìa


VELLETRI - La sala, dalla austera ma calda volta a crociera, ha accolto un pubblico numeroso e ‘partecipante’. Merito dell’idea della stessa autrice e di Pasquale Larotonda, autore anche della concisa e centrata prefazione, che sono entrati subito nel vivo del tema, recitando, quasi a sorpresa, l’incipit dell’opera per poi lasciare con naturalezza che la curiosità dei presenti mettesse in scena un dialogo ed uno scambio di idee e sensazioni: tra il pubblico e l’autrice, e il relatore, e tra il pubblico stesso.
Ognuno ha trovato un angolo di sé nei temi che sono emersi ed il pomeriggio è stato piacevole e gratificante, come non sempre accade in questi casi. “Il testo di Maria Luisa Melo, memorialistico, evocativo, a tratti onirico e surreale, ci conduce in un viaggio alla scoperta degli elementi fondanti la nostra stessa esistenza con una voce nuova, nel modo in cui non siamo abituati ad affrontare: attraverso il dialogo diretto. Infatti questi elementi, il silenzio, la solitudine, la morte, il dolore, la musica, la danza, la poesia, la mente e l’anima, diventano veri e propri personaggi che … si presentano alla poetessa e al pubblico di un teatro immaginario …”. Così Pasquale Larotonda nella ricordata prefazione, nella quale accenna pure ad un excursus poetico e biografico affrontato anche con ironia. E tutto questo in effetti ritroviamo nel libro, che è denso di spunti e risvolti umani e filosofici, con la capacità di agganciare il privato all’universale (che vale dunque per il dolore “connesso alla nostra stessa materialità”, per la morte affrontata in difesa dei principi di libertà, per la danza “nei … passi, piroette, giri e salti quotidiani …” e così via) e di ‘incarnare’ i personaggi ‘astratti’ nelle persone reali, a partire dal geniale John Cage, con riferimento al Silenzio, per arrivare a Schopenhauer, per il Dolore, passando per Maria Fux, Isadora Duncan e Martha Graham, per la Danza, e così di seguito. Nell’opera si riverbera tutta la personalità della Melo, nata in Argentina e costretta dai tragici eventi politici a portare in giro per il mondo libero la sua sensibilità e cultura (proviene da una famiglia di docenti universitari ed essa stessa ha insegnato discipline giuridiche). Nello specifico occorre poi dire che il testo è strutturato realmente come una commedia, con indicazioni di regia che riguardano scene, costumi, addirittura l’aspetto fisico degli attori, le musiche ecc. Il fatto poi che il libro, che è reperibile presso la “Libreria Numero 6” di Roberto Zaccagnini, sia stato prodotto a cura della stessa autrice lo rende del tutto particolare. La mancata assistenza di un editor diviene un pregio: reiterazioni di punteggiatura, sottolineature con l’uso di maiuscole e, alle volte, una impostazione quasi a calligramma, qualche ‘refuso’ più o meno intenzionale sui plurali (mentre i congiuntivi sono curati) danno il senso della libertà poetica-artigianale e di un particolare slancio emotivo. Siamo nel filone della piccola botte e del vino buono.

Blitz del Real Velletri: resta viva la speranza di promozione diretta dopo il 2-1 al Colle Oppio

$
0
0
Continua l’inarrestabile ascesa del team di mister Veroni che anche nella tana del Colle Oppio esce con tre punti importantissimi per la sua classifica, anche se le concorrenti dirette non cedono il passo.

di Rosario Castiglione

Foto Passerini

ROMA - Vittoria comunque ineccepibile quella del Real Velletri, che nonostante sono lo svantaggio iniziale, è riuscito a rimontare nel finale grazie al cuore e alla voglia del gruppo.
La prima mezz'ora è ad appannaggio dei giocatori rossoneri che le provano tutte per passare in vantaggio. La prima vera occasione al sesto con Del Prete che su angolo di Lisi si vede respinta la palla sulla linea di porta da un difensore. All’ottavo però uno svarione difensivo dei veliterni stava per essere letale, fortunatamente il tiro di Quadraccia trova la traversa a dirgli di no. Ventitreesimo ghiotta occasione per i rossoneri: Del Prete da ottima posizione fa la barba al palo, non sfruttando un ottimo assist di Marini, che era riuscito a metterlo da solo davanti alla porta. Hanno poca fortuna comunque i locali del Colle Oppio, quando è ancora la traversa a dirgli di no su un tiro di Cecchini. All’ultimo giro di orologio del primo tempo invece il portiere romano Ghersevic è protagonista con una strepitosa parata che evita un gol su un tiro di Rainone. Nella ripresa a passare per primi sono i padroni di casa. Rovitelli respinge con prontezza un tiro di Magrelli, raccoglie Cecchini che al volo depone la palla dietro le spalle del portiere del Real Velletri. Mister Veroni non ci sta a perdere la gara ed al trentunesimo butta nella mischia Francucci. Sarà l’uomo partita. Difatti al trentatreesimo il neo-entrato brucia i guantoni di Ghersevic, che respinge come può, raccoglie, Marini che non si fa pregare due volte al tap-in sotto porta pareggiando il conto. Raggiunto il pari il Real Velletri con cuore e grinta cerca con insistenza la via della vittoria. Vittoria che arriva grazie ancora a Francucci, che al trentanovesimo, ben lanciato da Del Prete, come un furetto si avventa in area e piazza in rete con decisione la palla che darà i tre punti alla formazione veliterna. Domenica al "G. Scavo" partita abbordabile sulla carta, quella contro la terz'ultima in classifica Accademia Real Tuscolano. Ma ormai l’undici allenato da mister Veroni ha un solo imperativo: vincerle tutte per ottenere una probabile promozione diretta, senza aspettare eventuali ripescaggi nel finale del campionato, e sperare anche in qualche passo falso dei suoi avversari diretti. 


F.C.Colle Oppio: Ghersevic, Iosa, Mogiani(19’st Ciardulli), Ciccioriccio, Temperini, Bossetti, Donato(31’st Cervera), Cecchini(25’st Bissantini), Magrelli, Quadraccia, Sebastiani. A disp.: Pallonari, Bayslach V., Bayslach L., Surace. All. Trasciani 

FC Real Velletri: Rovitelli, Del Ferraro, Monti(31’st Francucci), Hassini, Marini, Bologna, Rainone(15’st Garbujo), Cerci F., Stheinhaus, Del Prete, Lisi. A Disp.: Morelli, Liberti, Cerci S., Nardini, Cellucci. All. Veroni 

Arbitro: Ruggieri di Roma 2 

Marcatori: 22’st Cecchini (C), 33’st Marini (R), 39’st Francucci (R). 

Espulso: al 42’st Cervera(C) per proteste

"Crime Party": spettacolo "in giallo" con il Laboratorio Centostorie al Teatro di Terra

$
0
0
Al Teatro di Terra nello scorso week end gli attori del laboratorio teatrale "Centostorie" diretto da Carla Petrella hanno portato in scena "Crime party".

di Rocco Della Corte

VELLETRI - Uno spettacolo difficile ma estremamente godibile, che la stessa regista Carla Petrella ha definito una "sfida". Nella presentazione del "saggio", infatti, è stato sottolineato come sia stato un esperimento audace quello di portare in scena "Crime party", che ha un copione piuttosto elaborato e tante battute in consecuzione per una trama complessa.
Gli attori, però, hanno dato il meglio di sé e con il sapiente coordinamento di Carla Petrella è venuto fuori l'ennesimo lavoro di qualità. Tutto parte da una situazione concitata: due donne, Laura ed Elena, nascondono in un vecchio baule il corpo di Eva, uccisa. La sera stessa dell'occultamento è previsto nel salone dove è ubicato il baule un ricevimento, che si trasforma in un party contraddistinto da allusioni, paure, sospetti.
La mancata presenza di Eva, infatti, suscita le riflessioni e le congetture di tutti i presenti. Sarà Susanna, un'arguta docente, a comprendere tutto e svelare l'accaduto. Non bastano i tentativi di mistificazione da parte della colpevole, Laura, e della sua complice, che arrivano a trasferire il banchetto sul baule per evitare che a qualcuno possa saltare in mente di aprirlo. Con una recitazione rapida e accattivante gli attori hanno saputo tenere alta l'attenzione, cimentandosi in un'opera di genere giallo sicuramente impegnativa ma non per questo meno apprezzabile. Tutti i personaggi, dalla domestica al piacente fidanzato di Eva, interpretato da Emanuele Cammaroto al debutto come attore nel laboratorio teatrale, sono risultati decisivi nell'economia generale dello spettacolo, che ha costretto gli spettatori a considerare ogni dettaglio e ogni indizio nelle parole pesate delle due complici che hanno cercato, fin quando hanno potuto, di non dare risalto all'assenza di Eva. Il cast, composto da Gloria Abbafati, Helenia Brunetti, Betty Bianchini, Tina Antonino, Maria Paone, Emanuele Cammaroto, Alessandra Mattoccia e Giorgio Montegiorgi, ha ben interpretato un copione ricco di insidie facendo il pieno di applausi sia nella prima assoluta, sabato sera, che nella replica della domenica pomeriggio.

Un altro importante risultato per il lavoro della compagnia diretta da Carla Petrella, coadiuvata nella regia in quest'occasione da Marco Tredici e Velia Bongianni, che adesso si prepara ad un'altra esibizione - la terza stagionale - vista la nuova formula che prevede più spettacoli e non un unico saggio finale per gli iscritti al laboratorio Centostorie. Bel pomeriggio all'insegna della cultura e con un prodotto originale al Teatro di Terra, diretto da Luigi Onorato, che continua a proporre appuntamenti interessanti. Presto saranno comunicate le date di altri nuovi eventi. 


GALLERIA FOTOGRAFICA
CRIME PARTY - 30 APRILE 2017 
TEATRO DI TERRA
a cura di Rocco Della Corte
























































































Via Nemorense, svolti lavori urgenti per mettere in sicurezza il tratto interessato dal crollo a Nemi

$
0
0
Sono nella fase conclusiva i lavori di messa in sicurezza sulla strada provinciale Nemorense, entro maggio è prevista la riapertura della strada all’altezza della galleria. 


NEMI - I lavori si sono resi necessari a seguito del distaccamento di alcuni massi dal paramento murario, al km 3+850, i primi giorni di febbraio.
Il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha presentato una richiesta urgente per mettere in sicurezza il costone. A seguito dei sopralluoghi effettuati, la Città metropolitana di Roma Capitale ha rilevato il rischio di caduta massi sulla confinante strada comunale (via De Sanctis) e per il transito sulla via Nemorense, interrompendo la circolazione nel tratto interessato e procedendo all'affidamento dei lavori in somma urgenza per il consolidamento del paramento murario e il ripristino della sede stradale.
"Siamo intervenuti tempestivamente - dichiara il Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma, Fabio Fucci - per mettere in sicurezza un tratto di nostra competenza, che per i cittadini di Nemi costituisce l'unica via d'accesso al paese. La particolare conformazione del tratto di strada ha richiesto un'attenta indagine anche di tipo geologico. È nostro dovere mettere al primo posto la sicurezza della strada e l'incolumità dei cittadini, dando immediata risposta alla segnalazione del Sindaco Bertucci. Pur con le limitate risorse con cui ci troviamo a gestire la manutenzione delle nostre strade, sarà nostro impegno valutare, oltre a questo lavoro, un intervento di complessiva riqualificazione dei due ponti di Nemi e tutta l’area adiacente". "Sono molto soddisfatto – dichiara il Sindaco di Nemi Bertucci– di come stanno andando avanti i lavori e soprattutto di come lo stesso ente abbia dato una risposta immediata. Un ringraziamento particolare voglio rivolgerlo – conclude Bertucci – ai tecnici e agli amministratori della Città Metropolitana, che con il loro impegno hanno contribuito alla tempestiva risoluzione del problema".


Nell'ex Scuola d'Arte il Museo dei Licei Artistici e il Premio "Santolo Maffettone"

$
0
0
Nasce il museo dei licei artistici del Lazio "Giovanni Pennacchietti" a Velletri presso il Polo Espositivo Juana Romani.

di Alessandro Filippi

VELLETRI - Il circolo artistico "La Pallade Veliterna" a termine della Mostra Triennale d'arte e artigianato Marcello De Rossi ha promosso l'istituzione del Museo dei Licei Artistici del Lazio intitolato al prof. Giovanni Pennacchietti che ha insegnato presso la Scuola Juana Romani disegno dal vero, quello che oggi ha lasciato il posto all'indirizzo arti figurative.

Al progetto hanno aderito i licei che hanno preso parte alla Mostra Triennale. I dirigenti presenti alla cerimonia di chiusura hanno accolto con favore la nascita di questa nuova realtà mirata a raccogliere negli anni il meglio della produzione dei licei artistici ex Istituti d'arte. Il primo nucleo della collezione è costituito dalla donazione del dirigente del Liceo Artistico Midossi di Civitacastellana, un bellissimo minotauro in gesso patinato realizzato dagli allievi del Prof. Renato Camponeschi che ha ricevuto il premio Giuseppe Vittorio Parisi. Il liceo artistico Paolo Mercuri invece lascerà al museo il joker con cui la sede di Ciampino ha vinto la Triennale.
Dal Liceo Artistico Righi di Cassino arrivano due lavori di grafica. Il liceo Juana Romani di Velletri verserà in museo le sculture che hanno preso parte alla Mostra Triennale. Si tratta di otto pezzi di indubbia bellezza. Gli allievi diretti dal prof. Stefano Piali che ha appreso la nobile arte della scultura da Pericle Fazzini hanno realizzato pezzi monumentali come i busti di Augusto e Livia ed altri degni del massimo riguardo come la testa di cavallo di Erminia Felici, premio Juana Romani 2017. Questa nuova parte permanente del Polo Espositivo Juana Romani sarà visibile dalla metà di Giugno. Appena allestita sarà comunicata la serata di presentazione.



Una presenza importante alla IX mostra triennale d'arte e artigianato Marcello De Rossi 

Alle ragazze del Liceo Artistico Enzo Rossi sede di Rebibbia il premio Santolo Maffettone.

di Alessandro Filippi

VELLETRI - Grazie al dirigente scolastico, prof.ssa Dardanelli e all'amico prof. Franco Crocco è stato possibile avere nella mostra triennale lo storico liceo artistico Enzo Rossi di Roma legato profondamente alla Juana Romani grazie alla presenza comune di alcuni validi insegnanti che hanno animato prima i laboratori dell' Istituto veliterno e poi di quello romano. Mi riferisco all'architetto Marino Colonna, ai professori Luciano Lepore, Maria Pecoraro. Un pensiero particolare al prof. Enzo Maone che è stato anche dirigente dell'Enzo Rossi.Il Liceo Artistico Enzo Rossi è nato a Roma nel 1967 per opera dell’artista Enzo Rossi con a denominazione “Istituto Statale d’Arte per la decorazione e l’arredo della chiesa”, e questa specificità è tutt’ora rimasta unica nel panorama delle scuole statali d’arte italiane. Il Liceo svolge il suo compito formativo nella storica sede centrale nel quartiere Tiburtino III, in via del frantoio, nella Sezione staccata “Henry Matisse” di Cave e presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia.Da oltre 10 anni il Liceo Artistico ha attivato un corso di Decorazione Pittorica presso la Casa Circondariale femminile di Rebibbia. Di fatto così, il carcere è diventato parte del territorio della scuola, con quest’ultima che, ospite della struttura, cura tutti gli aspetti organizzativi del Corso. Partendo dal presupposto che tra i diritti fondamentali delle persone ci sia anche il diritto allo studio, sono stati attivati nel corso degli anni vari laboratori (pittura, scultura, mosaico, tessitura), con la consapevolezza che potessero essere utilizzati da un lato come risorsa spendibile per un reinserimento sociale, e dall’altro per favorire la crescita integrale della persona, sviluppare la spontaneità e il desiderio di comunicare. Nel corso degli anni alcune detenute hanno conseguito con buoni risultati il diploma quinquennale utile per un reinserimento attivo nella società. Attualmente, con la supervisione del Dirigente Scolastico Mariagrazia Dardanelli ed il coordinamento del fiduciario di sede prof. Alessandro Reale, i docenti impegnati presso la Casa Circondariale di Rebibbia sono la prof.ssa Marissa Antonacci, il prof. Franco Crocco e la prof.ssa Lucia Lo Buono. I lavori delle ragazze sono stati particolarmente apprezzato dai visitatori che hanno affollato le sale espositive tanto da meritare il premio Santolo Maffettone per la pittura un riconoscimento che vuole valorizzare il loro percorso di crescita e di recupero. Il premio Roberto Guidi è andato invece ad una scultura con smalto ceramici degli allievi del Prof Lepore. Si tratta di un pezzo importante per come è stata trasportata la tradizione nella riforma.
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live