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La Virtus Velletri non si è fermata nemmeno a Pasqua

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Giornate intense anche quelle delle feste pasquali per i gruppi giovanili della Virtus Velletri Basket. 

di Fabio Ciarla


APRILIA/GROTTAFERRATA - Il gruppo Aquilotti si è diviso tra Grottaferrata e Aprilia, dove i coach Agliocchi, Garofolo e Spolladore hanno guidato le rispettive squadre in due bei tornei. Particolarmente impegnativo quello organizzato dalla Virtus Aprilia, con la partecipazione di ben 20 squadre in 3 dense giornate di partite.
La Virtus si è comunque difesa bene ottenendo 4 vittorie su 6 incontri disputati. Anche gli Esordienti hanno ben figurato a Grottaferrata, ottenendo 1 vittoria 2 su incontri, pagando fin troppo pesantemente gli errori della prima giornata fino a risultare inferiori ad una comunque ottima Carver Roma.
Tanto divertimento però tra una partita e l'altro e grazie sopratutto ai coach e ai genitori per la pazienza e per l'ottima organizzazione delle pause (il cibo e gli zuccheri non sono mai mancati). Come sempre per approfondimenti, news e curiosità si può fare riferimento al sito ufficiale della Virtus Velletri all’indirizzo www.virtusvelletri.it o alla pagina Facebook ufficiale www.facebook.com/virtusvelletribasket.



D’Annunzio e Trilussa ad Albano: la dimensione letteraria dei Castelli Romani al centro di “Castelli di Scrittori”

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Una scoperta di angoli nascosti di storia locale, ma anche l’espressione di una ricerca documentaristica e bibliografica del territorio. 


Questo è “Castelli di Scrittori” 2017, che giunge alla sua 5ª edizione. La nota manifestazione di poesia e narrativa organizzata da Rosanna Massi, direttrice della Biblioteca comunale di Frascati, con il coinvolgimento di molte biblioteche dei Castelli Romani, è iniziata il 7 marzo scorso e si concluderà il 24 giugno 2017, data che sarà anticipata da un convegno a cui interverranno bibliotecari, professori universitari e studiosi di storia locale.
Tra le tante “dimensioni” del nostro territorio - paesaggistica, vitivinicola, storica, archeologica, scientifica, religiosa - la scelta è stata quella di fare un focus sulla sua dimensione letteraria, proponendo alcune performances di scrittori contemporanei dei Castelli Romani ma anche presentando grandi autori del passato che hanno soggiornato nei nostri luoghi, senza trascurare anche l’aspetto del mito antico. Il “paesaggio letterario” dei Castelli Romani viene così configurandosi pian piano ricco e diversificato, e grazie alle ricerche dei bibliotecari - chi meglio di loro? - prende forma, partendo da Omero e passando per Alfieri, Belli, Stendhal, Goethe, Gogol', Voss, Frazer, D’Annunzio, Trilussa, Pascarella, Campanile.
L’11 aprile scorso Albano Laziale ha ospitato - in una sala gremita, in cui si sono contate ca. 100 presenze - l’incontro su D’Annunzio e Trilussa, moderato dalla bibliotecaria SBCR Annarita Garbini, e a cui sono intervenuti i professori Rino Caputo e Paola Benigni dell’Università Tor Vergata di Roma, e Secondina Marafini del Liceo classico Ugo Foscolo di Albano Laziale. In che misura e per quali motivi questi due grandi autori sono stati ispirati dai Castelli Romani, e da Albano in particolare? D’Annunzio soggiornò ad Albano nel 1889 dal 2 al 6 aprile, con Barbara Leoni. In compagnia della sua musa e dell'incantevole scenario del Lago - sulle pendici del quale sognò la realizzazione di un teatro - trovò l'ispirazione per scrivere il romanzo Il trionfo della Morte ed Elegie Romane. Esattamente otto anni dopo, lo scrittore tornò ad Albano con Eleonora Duse, nello stesso mese e nel medesimo Albergo D'Europa. Ne parlano diffusamente Carlo Martini, Vincenzo Misserville, Maria Cristina Vincenti, Aldo Marcovecchio, Tom Antongini in vari numeri della rivista di storia locale «Castelli Romani : vicende-uomini-folclore». Sulla stessa rivista, Mario Dell’Arco parla del soggiorno di Trilussa ad Albano nel 1899, il 26 Ottobre, in occasione del suo ventottesimo compleanno: quella notte dormì all'Hotel d'Europa. Il padre di Trilussa era un cameriere di Albano Laziale, anche se lui se ne vergognava un po’. Secondo Mario Valle, lo scrittore non dimenticò mai la sua Albano, alla quale tornava di tanto in tanto. Il taglio “storico” della rassegna Castelli di Scrittori 2017 si deve alla sua inclusione nella manifestazione “I Castelli Romani. Viaggio nel tempo” che vede impegnate le biblioteche dei Castelli Romani nell’ambito del progetto “Biblioteche in coworking” finanziato dalla Regione Lazio e finalizzato alla promozione e valorizzazione dei sistemi bibliotecari e museali. «Iniziative e attività legate alla “logica del tempo” per identificare, indagare, conoscere e rivivere la storia del territorio castellano nelle diverse epoche storiche - spiega Giovanni Biallo, coordinatore del progetto -: ore 100 eventi, organizzati dal Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani in collaborazione con le biblioteche, i Comuni e le associazioni, per rivivere la storia, i miti e la cultura del territorio; eventi aperti a tutti: grandi e piccini, castellani e turisti
».

"Mi compro un figlio": dibattito con il Gruppo Insieme a San Salvatore

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Il gruppo “Insieme” ha organizzato per venerdì 28 aprile 2017 nella sala parrocchiale di San Salvatore a Velletri, alle 18,15, un incontro dal titolo “Mi compro un figlio”. 

di Antonio Liberati

VELLETRI - Una scelta quasi obbligata visto che di questo tema se ne parla sempre più a causa di ciò che alcuni personaggi appartenenti ai campi più diversi (calcio, canto, politica, etc. etc., famiglie che non possono avere figli, coppie omosessuali e via dicendo) ci fanno sapere mediante la stampa, i social o la tv.
Stiamo parlando della mercificazione del frutto dell’amore in una famiglia sana. In un suo articolo dal titolo “Comprare un bambino? Facile come ordinare una pizza”, la giornalista Paola Orrico, scrive: ”Sembra il “take away” della pizza, ma in realtà, qui, non si sfornano pizze, ma bambini. La formula è quella di una compravendita ordinaria. Da una parte, c’è un committente, ovvero una coppia benestante che può spendere molti soldi; dall’altra, c’è una giovane donna, in salute ma ovviamente bisognosa di denaro, che si presta a fornire il proprio utero, per ospitare, in grembo, un bambino altrui. Detta così, sembra una pratica aberrante; analizzata nei minimi dettagli (l’incontro fra offerta e domanda, la mediazione di una clinica super attrezzata, la stesura del contratto, le garanzie fornite), lo è. Da molti anni l’Ucraina è diventata la “terra promessa” di numerose coppie, che, ostinatamente, cercano un figlio. Ed ostinatamente sono disposte a tutto. La pratica dell’utero in affitto, vietata in Italia, ma esercitata in paesi limitrofi, rappresenta la via preferenziale per chi, naturalmente, non può avere un figlio; ma, in soldoni, può acquistarselo. Siamo ai confini della fantascienza? No. Anzi, è tutto maledettamente reale ed economicamente allettante.” Il settimanale cattolico “Tempi.it” a suo tempo ci ha informato che a maggio dell’anno scorso a Bruxelles, “l’associazione Men Having Babies (Mhb, uomini che hanno bambini) ha organizzato per la prima volta «nel cuore dell’Europa la più grande conferenza dedicata agli uomini gay che vogliono avere figli». Uno dei relatori ha spiegato che è possibile selezionare con supplementi di prezzo il sesso del nascituro, il colore della pelle, i test genetici e gli embrioni». Ma quanto si viene a spendere in tutto? A seconda dei «supplementi di prezzo», un bambino “chiavi in mano” costa dai 60 mila ai 150 mila euro.” Uno dei tanti colpi per affondare l’istituzione della famiglia anche da noi in Italia. Pensate che basti per poterne parlare?

L'Associazione Italia-Cuba di Velletri in trasferta all'Ambasciata di Roma nella sala "Celia Sanchez"

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In una gremitissima Sala “Celia Sanchez” all’interno dell’Ambasciata Cubana a Roma si è tenuto giovedi scorso un incontro tra le associazioni di solidarietà con l’Isla Grande e il vice presidente dell’ICAP (Istituto Cubano di Amicizia tra i Popoli) Elio Gamez.

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba


ROMA - Dopo il doveroso omaggio al Comandante "invicto” Fidel Castro, ha fatto gli onori di casa, Mauricio Martinez, primo segretario della sede diplomatica. Al tavolo dei relatori anche l’ambasciatrice Alba Beatriz Soto Pimentel. Presente una rappresentanza del Circolo Veliterno dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Tra i presenti, la giornalista Gerardina Colotti del “Manifesto”, l’ex europarlamentare Marco Rizzo, il giurista Fabio Marcelli. Elio Gamez, sollecitato dai presenti, ha esordito sui rapporti tra Cuba e USA, affermando che le relazioni diplomatiche non sono ancora normalizzate, in quanto i nordamericani mantengono tuttora il Bloqueo. E' notizia recentissima che è stato impedito a Unicredit di svolgere transazioni con Cuba, e inoltre i vicini del nord mantengono quella vergogna per la dignità umana che è la prigione-lager di Guantanamo contro la volontà del popolo e del governo cubano. Infine anche nel 2016 l’amministrazione USA ha destinato ben 60 milioni di dollari del contribuente per finanziare azioni sovversive contro l’isola. Gamez ha voluto ringraziare per la solidarietà, ricordando quella materiale all’epoca della caduta dell’URSS, oltre a quella politica, che continua tuttora, solidarietà concreta che Cuba a sua volta rivolge ai paesi in via di sviluppo inviando medici e professori contribuendo a migliorare in maniera decisiva salute e istruzione dei cittadini di quei paesi. Cuba sarà sempre al fianco dei popoli e dei paesi che scelgono una via alternativa al liberismo selvaggio e senza regole, che tanta povertà e guerre ha portato e continua a generare.
L’ambasciatrice ha ricordato che tra pochi giorni ricorre l’anniversario (il 56esimo) di Playa Giron (più nota come Baia dei porci): oggi siamo di fronte ad una nuova Playa Giròn che non si può affrontare con le armi in quanto si tratta di un’aggressione mediatica e sistematica, e per questo è ancora necessaria la solidarietà dei popoli del cosiddetto primo mondo nei confronti della Revoluciòn. Al termine i rappresentanti cubani non si sono sottratti alle numerose domande degli intervenuti sulle prospettive future dell’isola caraibica, dopo la scomparsa fisica del Comandante en Jefe. Fidel, che è scomparso fisicamente il 25 novembre dello scorso anno, pur non ricoprendo più alcuna carica pubblica già da diversi anni, costituiva comunque un interlocutore dei movimenti progressisti del mondo. Egli fu bersaglio di oltre 600 attentati da parte della CIA, e oggi milioni di persone in ogni parte del mondo lo considerano un eroe della storia. La risposta è semplice e chiara e va ricercata nel suo anti-imperialismo, coltivato ed esercitato fino all’ultimo istante della sua vita. Fidel non negò, ma nemmeno enfatizzò,  il ruolo degli USA nella sconfitta del nazismo, e fu uno dei pochi dirigenti mondiali che per decenni denunciò la barbarie di Hiroshima e Nagasaki, e il genocidio statunitense in Corea e in Vietnam. Diresse i combattimenti contro l’apartheid in Sudafrica, il cui regime razzista era sostenuto da USA e Gran Bretagna e appoggiò la lotta armata contro i governi militari fantoccio sostenuti dagli USA, più repressivi e sanguinari dell’America Latina e dei Caraibi. Tutto ciò guadagnandosi la stima e la riconoscenza eterna di Nelson Mandela e dei popoli africani e dei paesi in via di sviluppo. Denunciò instancabilmente in ogni contesto internazionale l’esistenza di basi militari statunitensi, oggi più di 800 disseminate in 150 paesi del mondo, inclusa, quella nel territorio usurpato al popolo di Cuba e contro la sua volontà, nella baia di Guantanamo. Per tutto ciò e perché si impegnò nella costruzione del socialismo nelle stesse narici dell’impero, fu tanto odiato. Possiamo affermare che contro di lui è stata usata per la prima volta la “macchina del fango”, già agli albori del Triunfo de la Revoluciòn. Per questo l’impero e suoi media di comunicazione, oggi, in tutto il mondo continuano a servire ad alta voce la propaganda e nel contempo censurano i suoi crimini. Per questo, oggi per milioni di persone, in ogni parte del mondo, sostengono che se c’è una figura politica che meriterebbe statue, piazze e monumenti, questa figura è Fidel Castro. Però, la sua volontà, convertita in legge a Cuba, fu di rifiutare qualsiasi culto alla sua personalità, incluse non non intitolazione di strade e piazze, né la costruzione di statue, dimostrandosi rivoluzionario anche in questo. Perché Fidel, fiero e fedele alle sue idee, fu anche maestro delle stesse, e come Josè Martì, affermò “ Tutta la gloria del mondo è contenuta in un granello di mais”.

Dal Circeo all'Artemisio: panorama, archeologia e meraviglie nel parco archeologico dell'Antica Norba

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Da una delle cime sulle quali si snodano le rovine dell’antica Norba lo sguardo spazia vertiginosamente sull’intera pianura Pontina, incorniciata da un lato dal promontorio del Circeo e dall’altra dalle pendici del Monte Artemisio su cui è adagiata Velletri. 

di Valentina Leone

Porta Maggiore (Foto Rocco Della Corte)

NORMA - Poderose mura ciclopiche, con grandi pietre sagomate in opera poligonale, segnalano uno degli ingressi principali della città di Norba, poco distante dalla moderna Norma. Città attuale e città antica sembrano l’una il prolungamento dell’altra, come se ci fosse stato un accordo premeditato per far dialogare i tetti spioventi di un rosso acceso con i grandi blocchi candidi di pietra calcarea di un centro divenuto meta del turismo archeologico e dei voli nel vuoto sul parapendio.
Non lontano dall’oasi di Ninfa, che nel suo lussureggiante giardino custodisce i ruderi della città di età medievale, dall’abbazia Valvisciolo e dal castello Caetani di Sermoneta sopravvive un vero gioiello archeologico, secondo le fonti antiche risalente al V secolo a. C. e tragicamente distrutto nell’81 a. C., nel pieno della guerra civile tra Mario e Silla, quando per impedire il saccheggio dei milites sillani gli abitanti di Norba preferirono incendiare le loro case e uccidersi l’un l’altro.
L'area archeologica (Foto Rocco Della Corte)
La fase romana ha lasciato un’impronta inconfondibile sull’impianto urbanistico della città, che si articola in un reticolato di strade parallele e perpendicolari, ricoperte di basole di calcare grigio e bianco, dipendenti dalla direttrice tracciata dall’asse viario principale. Nata per l’esigenza di dominare dall’alto il territorio pontino, Norba aveva non solo una posizione strategica ma poteva vantare di possedere, entro l’area di trentotto ettari racchiusa dalle mura di cinta, due alture eminenti: l’Acropoli detta maggiore, nella parte nord-est della città, sopra la quale sorgeva il tempio di Diana attivo tra IV e II secolo a. C. e l’Acropoli minore che ospitava due templi di cui non è stato possibile identificare la divinità protettrice. Ad attraversare questi spazi, rimasti solo in parte intatti e ancora in gran parte da scavare, l’impressione è di calcare il suolo di una città con una sua intellegibile fisionomia, stretta dalla filiera di domus rintracciabili nei complessi basamenti rimasti, sparsamente adornati da tronchi fusti di antiche colonne, e ricolma di una maestosità che si addensa vistosamente negli spazi pubblici come testimoniano i resti imponenti delle terme.
Scorcio di Velletri da Norba (Foto Rocco Della Corte)
Sensazioni rare che si possono provare nei siti più famosi di Pompei, Ercolano, Ostia Antica, come nei più reconditi, conservatisi in condizioni altrettanto straordinarie qual è il caso di Norma, dove l’ossimoro di una vitalità ancora afferrabile in una città defunta assume dimensioni notevoli per l’eccentricità del luogo rispetto ai soliti itinerari turistici e culturali. Vicino al punto in cui il vento comincia a gonfiare le vele dei parapendii, lungo la cresta che accompagna gli scavi, l’orizzonte si apre sulla pianura Pontina con la sua distesa monotona di campi e agglomerati urbani interrotti a ovest dal promontorio in cui Circe fu incantata da Odisseo e a est dal montuoso massiccio dell’Artemisio. Poco più in basso, evidente ancora a questa distanza, il profilo del Palazzo Comunale veliterno, arroccato nei suoi quasi 400 m di altezza, a far baluginare nella mente l’idea di una Velletri nerbo di un Parco archeologico, non concentrato come quello di Norma ma diffuso, per valorizzare un patrimonio che sta letteralmente sotto i nostri pied
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F&D H2O, l'Under 19 vince e convince: 19 reti e tre punti importanti per le ragazze di Di Zazzo

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Prova entusiasmante per l'Under 19 che segna ben 19 reti portando a casa una vittoria rotonda e oltre le più rosee aspettative.

di Sara Scifoni


VELLETRI - Mister Di Zazzo, che ha caricato a dovere le ragazze, non può che essere soddisfatto di un risultato senza appello per gli sfortunati avversari. Sono andate a segno: De Marchis, Bertini, Rosini, Pallante, Clementi, Bagaglini e Alwani, mentre la porta veliterna è rimasta inviolata. Risultato mai in discussione, ogni quarto ha visto il largo vantaggio delle veliterne, che hanno dominato dal primo all'ultimo minuto.
La soddisfazione è stata espressa dal tecnico Di Zazzo, che ha dichiarato: “Questo risultato schiacciante è senza precedenti per noi. Abbiamo dato spazio a tutte le ragazze e anche le più giovani hanno avuto l'opportunità di svolgere azioni determinanti. La partita è stata utilizzata come allenamento per provare delle nuove strategie di gioco. Quando c'è una così netta differenza di punteggio diventa difficile commentare la prestazione! Ringraziamo il tecnico del 3T Sporting Club per i complimenti che ha fatto a tutto il nostro staff e per il buon lavoro che stiamo svolgendo con tutte le categorie,in primis l'A2. Accettiamo i complimenti con piacere, ma il nostro motto deve continuare ad essere 'lavoro, lavoro, ed ancora lavoro'; dobbiamo prendere come esempio le società che si trovano al top della pallanuoto femminile, come la Bogliasco Rapallo Catania”. La schiacciante vittoria è un incentivo a fare meglio e continuare su questa strada, in un campionato difficile ma equilibrato. 


F&D H2O- 3T Sporting Club: 19-0 Parziali: 6-0, 4-0, 4-0, 5-0 F&D H2O: Maggiore, Carosi, Magno, De Marchis (2), Bertini (1), Rosini (1), Capelluti, Pallante (1), Barsi, Clementi (6), Bagaglini (5), Alwani (3), Tomassini. Sara Scifoni

Fuga di venditori abusivi al mercato, brillante operazione della Polizia Locale

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In data 13 aprile gli Agenti del Comando della Polizia Locale di Velletri, agli ordine del Dirigente Dottor Maurizio Santarcangelo, nell'effettuare il servizio d’Istituto presso il Mercato Settimanale per il controllo dell’attività di commercio su area pubblica, nonché per la repressione degli eventuali illeciti penali e/o amministrativi, notavano in via San Biagio all’altezza del civico n° 6, una serie di venditori abusivi di merce varia tra cui borse, scarpe, pochette, portafogli ecc..


VELLETRI - I venditori, alla vista degli Agenti, si davano alla fuga tra gli avventori del mercato e dileguandosi fra i banchi di vendita.
La merce abbandonata veniva recuperata dagli operanti, risultata presumibilmente frutto di contraffazione dei marchi “Prada, Burberry, Michael Kors, Chanel”; la stessa veniva portata presso gli uffici del Comando per le formalità di rito e per essere sottoposta al sequestro. Vano ogni tentativo di ricerca dei venditori suddetti.
Per quanto sopra è stata comunicata notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, per detenzione e commercio di merce contraffatta ai sensi degli artt. 474 e 517 del codice penale.

Grande partecipazione all'inaugurazione della mostra fotografica del 50° dell’autonomia di Lariano

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E’ stata una cerimonia in grande stile e con grande partecipazione quella di giovedi pomeriggio scorso a Lariano con l’inaugurazione della mostra fotografica rievocativa degli eventi che portarono 50 anni fa all’autonomia comunale di Lariano dalla città di Velletri.

di Alessandro De Angelis


LARIANO - Intorno alle 17.30 c’è stata l’esibizione delle majorettes Città di Lariano accompagnate dalle note del Gruppo Strumentale Città di Lariano. Poi in Piazza Santa Eurosia vicino alla riproduzione gigante del logo istitutivo del 50 anniversario dell’autonomia comunale si sono susseguiti gli interventi delle autorità.
Ha presentato la cerimonia Stefano Raucci che ha introdotto l’evento ricordando l’importanza per l’intera comunità larianese della ricorrenza quest’anno del 50° dell’autonomia comunale, ribadendo il grande lavoro che si sta svolgendo a cura del Comitato Organizzatore nell’allestimento dei vari appuntamenti che si susseguiranno sino alla data storica del 28 agosto prossimo. Alla cerimonia presente tutta la giunta comunale di Lariano con in testa il sindaco Maurizio Caliciotti, presenti inoltre i consiglieri Claudio Crocetta e Marco Petrilli e Maria Grazia Gabrielli., Piero Valeri.Presente il sindaco del Comune di Artena Felicetto Angelini, il sindaco del Comune di Valmontone Alberto Latini, il sindaco di Rocca Priora Damiano Pucci, l’assessore Luca Masi del Comune di Velletri. Presente il senatore On .Bruno Astorre. Presenti varie rappresentanze di realtà associative locali e delle forze dell’ordine.

C’è stato l’intervento storico a cura di Daniele Scifoni il quale ha ripercorso un po’ le vicende che portano all’autonomia di Lariano il 28 agosto 1967. La professoressa Teresa Tamburlani nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della mostra fotografica che riproduce eventi storici ma anche costumi e tradizioni della comunità larianese. Nel suo intervento ha anche evidenziato il grande ruolo svolto dai Componenti del Comitato per l’autonomia Comunale che con grande tenacia riuscirono dopo dieci anni a ottenere l’obiettivo tanto importante per la collettività di Lariano. E’ intervenuto per un saluto Bruno Belli, l’unico superstite dello storico Comitato per l’Autonomia, il quale con tanta emozione ha ricordato un po’ il grande lavoro dei componenti di quello storico Comitato e si è detto orgoglioso della mostra fotografica. Il senatore Bruno Astorre ha salutato tutti i presenti, ringraziato l’amministrazione comunale di Lariano e sottolineato l’importanza della ricorrenza storica del 50 dell’autonomia comunale che si celebra quest’anno evidenziando la grande operosità e unione della comunità di Lariano. Ha chiuso gli interventi il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti che ha ringraziato e salutato tutti i presenti, dalle rappresentanze istituzionali presenti e alle associazioni locali. Un saluto particolare il sindaco Caliciotti lo ha rivolto a Bruno Belli, superstite del Comitato per l’Autonomia Comunale. “Cittadini di lariano- ha affermato il sindaco Caliciotti nell’intervento- signori invitati e amici provenienti da altre città, siamo qui riuniti questa sera per il secondo appuntamento in calendario per i festeggiamenti del 50° anniversario dell’autonomia comunale. Spetta a me, in qualità di sindaco, l’alto onore di patrocinare le iniziative, che insieme al comitato costituitosi, intendono non limitarsi all’aspetto celebrativo che pure è doveroso. Ma prefigurare anche un progetto di consolidamento e di sviluppo futuro. Quel giorno del 1967, il 28 agosto quando il decreto presidenziale sanzionò la conquista dell’autonomia, tutta Lariano si mosse a festa. Il pensiero di tutti corse grato e riverente a tutti coloro che nell’autonomia avevano creduto, e per essa si erano battuti sfidando difficoltà politiche, burocratiche, personalistiche. Che avevano dovuto sopportare delusioni e finanche derisioni. Solo quando un’idea è buona e ancorata alla realtà, sa interpretare esigenze reali ed è destinata ad affermarsi! Nel nostro caso, in profonda sintesi, c’erano volontà popolare, vincolo di solidarietà, difesa del proprio patrimonio economico e culturale – l’idea veniva da lontano, si è affermata, ha camminato e, dio volendo, se sapremo bene operare andrà lontano. Ripercorrere in toto il cammino effettuato, descrivere tutte le vicende, rendere onore a tutti i protagonisti sarebbe arduo e non riassumibile in una sola manifestazione. È bene ricordare, però, che proprio durante il processo di consolidamento, un’insidia, potenzialmente disastrosa, si era concretizzata – come dicevano i latini “dove c’è il miele ivi c’è il fiele” - era accaduto che un gruppo di cittadini di Velletri avesse fatto ricorso avverso la costituzione di Lariano come Comune autonomo presso il Consiglio di Stato.
Il ricorso, dormiente, non era stato più tenuto in considerazione, senonché la nostra suprema giustizia amministrativa aveva deciso che la nascita del Comune era viziata da un difetto di forma. Per cui si tornava in alto mare. Per un cavillo, migliaia di persone, istituzioni, imprese, erano diventate di fatto “apolidi” - né larianesi, né velletrani – era proprio il caso di dire “summus ius, summa iniuria”, come scriveva Cicerone in “de officiis”, affermando: si commettono spesso ingiustizie a causa di una cavillatrice, troppo sottile ed in realtà troppo maliziosa interpretazione della legge, il grande arpinate, citava per esempio quel tale - alludendo al re di Sparta Cleomene - che, avendo stipulato col nemico una tregua di trenta giorni, di notte devastava i campi con la scusa che nel patto si parlava di giorni e non di notti –– così il Consiglio di Stato novello Cleomene, per un cavillo sulle firme, mise in costernazione la nostra città. Con l’unità di tutte le forze politiche, riuscimmo in poche settimane a far emettere dalla Regione una nuova legge che decretò l’attuale forma giuridica del nostro comune”. Il sindaco ha inoltre ringraziato il Gruppo Strumentale Città di Lariano e le majorettes che hanno arricchito l’evento con la loro esibizione, al grafico Riccardo Cimmino e tutti i componenti del gruppo di lavoro che stanno lavorando nell’allestire i vari eventi in programma sino alla storica data del prossimo 28 agosto. In specie per la mostra fotografica un grazie è andato allo studio fotografico Giancarlo Felci, all’istituto Comprensivo Achille Campanile, allo studio fotografico Seam Srl di Sergio D’Abruzzi, l’associazione Fungo Porcino, l’associazione Nazionale Carabinieri Sezione Lariano, la Parrocchia Santa Maria Intemerata e a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta del materiale fotografico. Dopo i vari discorsi c’è stato il tradizionale taglio del nastro a cura del sindaco Caliciotti e l’apertura della mostra fotografica allestita presso l’atrio comunale che ripercorre le varie vicende storiche che a partire dalla Costituzione dell’Università Agraria di Lariano agli inizi del 900 e poi con la costituzione nel 1935 del Beni Demaniali(con la sentenza del 7 febbraio) e poi le varie vicende che hanno portato all’autonomia comunale istituita con decreto del Presidente della Repubblica Saragat del 28 Agosto 1967, ai vari sindaci che si sono succeduti sino ad oggi, con uno sguardo inoltre ai prodotti tipici di Lariano ,al culto e alle tradizioni, ai campioni che si sono distinti nelle varie discipline sportive, e alle strutture scolastiche di ieri e di oggi.



La Banca Popolare del Lazio risponde a Masi: la lettera del presidente Renato Mastrostefano

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Riceviamo e pubblichiamo dal presidente della Banca Popolare del Lazio una replica all'articolo dell'assessore Masi (CLICCA QUI PER LEGGERE).
di Renato Mastrostefano*

Preg.mo Assessore,
ho letto, non senza stupore, la Sua intervista pubblicata su una nota testata on line castellana, in merito alla quale desidero rispondere, senza alcuna voglia, anche quale cittadino, di entrare in una speciosa polemica con l’Ente da Lei rappresentato.
Ella, mentre difende l’operato e le vicissitudini di una società partecipata rientrante nelle competenze del suo assessorato - sin qui nulla quaestio - si spende con non poca scortesia in un non celato attacco alla Banca, la Nostra Banca, che oggi mi onoro di presiedere e che negli anni - ormai sono più di quaranta - con i diversi incarichi ricoperti ho, senza ombra di dubbio, determinato e non solo contribuito a posizionare quale maggiore banca popolare della regione e sicuro punto di riferimento per i soci, i dipendenti e i clienti del nostro territorio, con innegabili e incontestabili risultati economici e patrimoniali che la vedono, ormai da parecchio tempo, tra le migliori della categoria e non solo. Ciò detto, ritengo che la vicinanza al territorio e alle amministrazioni che lo governano non possano pregiudicare una attenta e oculata gestione anche della fase di recupero del credito che, se tale non fosse, pregiudicherebbe, questa sì, le aspettative dei soci e della comunità, ciò anche nell’eventualità in cui la debitrice sia una società partecipata con denaro pubblico. Da ultimo, reputo destituite di qualsivoglia fondamento e quindi non meritevoli di risposta, le Sue non poco nascoste illazioni riguardo una sorta di accanimento terapeutico nei confronti della società partecipata - che Le ricordo non ha onorato il piano concordatario - dovuto a suo dire non già alla tutela delle aspettative di recupero del credito, ma ad una non meglio precisata “battaglia per il controllo della governance” (che vedrebbe coinvolto chi di quella società è stato amministratore e tutt’ora lo è della Banca), Governance che, la tranquillizzo, non ha bisogno di alcun particolare controllo, oltre quelli previsti dalla vigente normativa. Tanto Le dovevo per la corretta rappresentazione dei fatti e per le legittime aspettative di quanti hanno a cuore l’interesse della loro Banca e non ultimo del loro territorio.

*Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare del Lazio

Decretati i vincitori della VI edizione del Premio "Scarpetta d’oro" del Lions Club Velletri Host Colli Albani

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“Per l’incessante impegno sportivo, per la tenacia dimostrata nelle competizioni più ardue, per la persistente dedizione alla disciplina agonistica, per l’eccellenza dei risultati raggiunti”. 

VELLETRI - Viene attribuito il premio “Scarpetta d'oro”a: 
• ELEONORA DE PAOLIS – S.S. Canottieri Napoli 
• LEONARDO CETRONI – S.S. Lazio Scherma Ariccia 

Inoltre viene assegnato un riconoscimento speciale alla ASD Xistos Velletri, per gli elevati risultati, raggiunti dalla squadra veliterna, in campo nazionale ed internazionale, nonché per la promozione dello sport in ambito giovanile.
La premiazione, aperta al pubblico, si svolgerà mercoledì 26 aprile 2017 (alle ore 17,30) nella sala consiliare del Comune di Velletri, presenti autorità comunali e lionistiche. L’iniziativa intende valorizzare i principi di sportività, lealtà ed etica, con l’obiettivo di far conoscere alla comunità e al grande pubblico i giovani che si sono distinti per determinazione, risultati e capacità, sia tra gli sport più popolari che tra le discipline meno note. Le tante sfaccettature dell’eccellenza sportiva - volontà, merito, sacrificio, passione, sfida, traguardo - hanno ispirato i riconoscimenti del Premio che il Lions Club Velletri Host, consegnerà ai giovani campioni che, con il loro esempio, contribuiscono alla crescita dello sport nel nostro territorio.

Lo storico fontanile di Le Corti ripulito da CPI: "Mancano senso civico e attenzione dell'amministrazione"

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Nel pomeriggio del 20 aprile i militanti di CasaPound Velletri hanno effettuato un intervento di riqualifica del fontanile delle Corti, ripulendolo dalla sporcizia accumulatasi per anni. 


VELLETRI - "Questa volta, - dichiara alla stampa Paolo Felci, referente di Cpi a Velletri - è proprio il caso di definirla una bonifica più che un'azione di pulizia: sono anni che lo storico fontanile versa nell'abbandono e nel degrado totali.
La richiesta di un nostro intervento è giunta da parte di un residente della zona stanco di prendersi carico della manutenzione, dopo svariate segnalazioni verbali agli uffici di competenza.""Ripulendo l'area - prosegue Felci - è emerso di tutto: erbacce aggrovigliate, spazzatura fuori e dentro le vasche, acque melmose e maleodoranti, senza parlare del ciglio del marciapiede sparito e mai sostituito così come la griglia di protezione al tombino di raccolta delle acque di scolo della fonte.
L'acqua che scorre è potabile da quando furono spesi molti soldi per la depurazione dall'arsenico, ma fermarsi anche solo per bere un bicchiere d'acqua diventa un atto eroico.""Condanniamo innanzitutto la totale mancanza di senso civico di chi imbratta volutamente, ma anche l'amministrazione che, mettendoci un ulteriore carico, si disinteressa completamente di un gioiellino della Velletri che fu. Invitiamo ancora una volta a monitorare più seriamente tutto il territorio e ad avere più rispetto - conclude Felci - per i cittadini che pagano ogni sorta di tassa imposta. È un dovere per chi ci amministra continuare ad essere presenti concretamente fino alla primavera del 2018, quando scadrà il mandato".

Il linguista Francesco Sabatini incontra gli studenti della "Mariani" di Velletri

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Il giorno 19 Aprile 2017, alle ore 10,00, presso i locali della scuola media statale "A.Mariani”di Velletri, il Professor Francesco Sabatini, noto linguista italiano, ha incontrato gli alunni delle classi prime.

VELLETRI - Gli studenti delle stesse nel corrente anno scolastico hanno intrapreso lo studio della grammatica valenziale tramite il libro “Conosco la mia lingua”, curato proprio dal linguista arrivato a Velletri.
Il professor Sabatini è stato accolto dai flauti dolci della scuola media, che hanno magistralmente eseguito “Il Canto degli italiani”, l’”Inno alla gioia” e, su gentile richiesta dello studioso, l'"Alleluia di Haendel". In seguito i ragazzi hanno dialogato con il docente, ponendo domande interessanti alle quali il Professore ha risposto con la chiarezza e la semplicità che lo contraddistinguono.
L’entusiasmo manifestato dalla platea ha fatto sì che l’italianista, in accordo con i docenti, abbia accettato di attivare un percorso che accompagnerà gli alunni fino alla terza media. Tutto ciò al fine di verificare la ricaduta della grammatica valenziale sulla formazione degli studenti.

Un’intera giornata dedicata alle piccole vittime della tremenda esplosione di Colle Caldara nel 1952

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Anche quest’anno, per espressa volontà dell’Amministrazione Comunale, si è commemorata la tragedia di Colle Caldara avvenuta nel 1952, quando un residuato bellico, una mina anticarro scoperta tra i boschi, da dieci ragazzi tra i cinque ed i sedici anni è improvvisamente esplosa, strappando loro, in un solo istante, ogni gioia futura. 

di Eleonora Fede


VELLETRI - L’Italia intera fu resa partecipe di come la guerra possa colpire anche dopo la sua fine dichiarata, grazie ad un toccante articolo del noto giornalista Ugo Zatterin apparso sul settimanale “Oggi”, nell’immediatezza della strage.
Daniele e Mauro Ognibene, parenti di alcuni delle vittime, hanno rielaborato l’articolo per farne documento commemorativo, letto dagli attori del gruppo di teatro del centro Anziani “Rodolfo Tosti” diretto da Eleonora Fede. Quest’anno la cerimonia è stata particolarmente toccante ed emozionante per la partecipazione attiva dei ragazzi della 3° media dell’Istituto Andrea Velletrano che, guidati dalla professoressa Pina Di Prospero, hanno elaborato poesie, pensieri e disegni dedicati al triste evento e letti nel corso della cerimonia. Tra le numerose presenze tra parenti, ragazzi della scuola media, iscritti al centro anziani, la presenza più emozionante è stata quella di mamma Olga, ultima madre vivente tra quelle che hanno perso i propri figli nell’esplosione. Si leggeva nel suo volto il dolore mai sopito. Nonostante i 92 anni ha voluto essere presente, tra i ragazzi, coetanei dei suoi due ragazzi colpiti dall’esplosione, ancora schiacciata da un immenso, dignitoso dolore. Dopo la messa, officiata da Don Carlo, ha preso la parola Daniele Ognibene, presidente del Consiglio Comunale di Velletri, per manifestare l’impegno dell’Amministrazione ad operare per evitare simili disgrazie, attraverso la diffusione della cultura della protezione e prevenzione civile. Nel pomeriggio è stata allestita, nella chiesa del Rosario a Colle Ionci una mostra fotografica curata dal consigliere comunale Giorgio Fiocco, con immagini inedite che raccontano i momenti dolorosi di quei tragici giorni: uomini delle forze dell’ordine che raccolgono brandelli di stoffa degli indumenti degli sventurati bambini, la partecipazione di tutta la popolazione ai funerali, la toccante istantanea di una donna, disperata e solitaria, inginocchiata davanti alle piccole bara. Una giornata triste, per ricordare un momento tragico che ha segnato una comunità che ancora ne porta segni, ad oltre sessant’anni dall’evento. Un ricordo che non vuole essere un piangersi addosso, bensì riflessione sulla crudeltà della guerra e sulla necessità di dare assoluta applicazione all’articolo 11 della Costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Pallavolo, under 16 maschile: Velletri trionfa al Memorial "Fagiani"

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Bellissima esperienza nel weekend pasquale per i giovani gialloblu nel Torneo Internazionale “Prof. Fagiani” che trionfano nella finalissima primo/secondo posto per 2-1 a scapito del CQT Viterbo, compagine composta dai migliori 2002/2003 selezionati nel viterbese.

VELLETRI - Percorso netto per i giovani veliterni, vincitori di tutte le partite disputate nel Torneo, con la possibilita’ da parte di mister Di Lucca di ruotare tutti gli interpreti nelle gare di qualificazione alla finale, disputate contro Pol. Sempione e Apd Roma Volley.
Nella finale grande prova da parte del giovane palleggiatore Lorenzo Mingarelli, capace di rispettare i sistemi con ordine sia tecnico che tattico, e di tutto l’organico gialloblu. L’occasione e’ gradita per ringraziare il Team Volley Lago, la Pallavolo Bracciano e la famiglia Fagiani per l’occasione data alla nostra societa’ di misurarsi in questo prestigioso torneo. 

ROSTER UNDER 16 MASCHILE – PRIMA CLASSIFICATA

SANTAMARIA, MINGARELLI, SERANGELI, ALBERTO, GASBARRI, LISAI, LEMCHI, VERONI, SCIARRA, SPALLOTTA

“Quando la parola si fa stile”: cultura a trecentosessanta gradi con le poesie in musica di scrittori, cantautori e liberi pensatori

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L’evento si svolgerà sabato 6 maggio, a partire dalle ore 20.30, nell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica in Piazza Trento e Trieste a Velletri. Grandi nomi della musica, della poesia, della letteratura per un tripudio artistico interdisciplinare che renderà lo spettacolo interessante e stimolante, grazie anche alla qualità dei musicisti che si esibiranno. 

di Rocco Della Corte


VELLETRI - Che cosa hanno in comune Domenico Modugno, Alda Merini, Fabrizio De André, Leonard Cohen, Gian Maria Testa, Ivano Fossati, Leo Ferré, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Gaber? La risposta non è affatto semplice, considerando il bagaglio artistico e culturale che ognuno di questi grandi nomi porta con sé.
Ma il primo sabato di maggio, a Velletri, presso la Casa delle Culture e della Musica, è previsto un affascinante viaggio nel mondo di questo autori, in un mix esplosivo di poesia, musica, canzoni, parole. Nella suggestiva location dell’Auditorium dell’ex Convento del Carmine si svolgerà lo spettacolo denominato “Quando la parola si fa stile”, titolo elaborato e ricco di spunti per una serata unica che si preannuncia di alta qualità. Poesie in musica per omaggiare, riscoprire, apprezzare e conoscere – soprattutto in relazione alle nuove generazioni – cantautori, scrittori e liberi pensatori che nella loro vita hanno lasciato e lanciato dei messaggi importanti, ognuno nel proprio genere e con il proprio stile, appunto. L’evento, fissato per il 6 maggio alle ore 20,30, prevede l’esibizione di musicisti molto affermati nel panorama culturale non solo territoriale per le loro esperienze e per il loro valore. Saranno Daniela Di Renzo (voce), Emiliano Begni (pianoforte), Stefano Ciuffi (chitarra acustica), Francesco Consaga (sax, soprano, flauto traverso) ed Ermanno Dodaro (contrabbasso) ad allietare i presenti con le loro melodie. La musica dal vivo sarà impreziosita dalle letture di Carla Petrella, attrice e regista veliterna, cui è affidato il compito di recitare con la sua impeccabile voce alcuni testi. L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri e il connubio tra le varie espressioni artistiche lascia intendere una proposta interessante e stimolante, nel segno della cultura a trecentosessanta gradi e alla ricerca dell’interdisciplinarità allo stato puro. Nei prossimo giorni verranno ufficializzati altri dettagli riguardo la manifestazione, mentre la prevendita è già operativa ed è possibile acquistare i biglietti presso “Drin Ticket” a Genzano o "Il Biglietto" in via De Filippo a Velletri.



L'angolo del computer: antifurto per pc, mac, tablet e smartphone

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Da anni ho installato sui miei pc windows un antifurto che spero non mi serva mai, si chiama Prey. 

di Stefano Ruffini


Prey è un programma gratuito (a pagamento se installato su più di tre unità) che permette di essere in contatto con il proprio pc in maniera “nascosta” in caso di furto.
Si installa con estrema facilità scaricandolo dal sito: https://www.preyproject.com/ e permette di associare in una sola dashboard (schermata) i propri computer Windows e/o Mac e smartphone sia Android che Ios. Una volta installato e configurato rimane attivo nascosto in background e non è visibile in “gestione attività” o nella lista dei programmi installati. In caso di furto ci si può collegare alla schermata del sito del produttore tramite le proprie credenziali ed attivare il computer da monitorare. In questa maniera è possibile carpire una serie di informazioni da chi lo sta usando: - posizione geografica su Google Map: se si tratta di uno smartphone utilizzerà per la geolocalizzazione il GPS altrimenti il meno preciso numero IP oppure cercherà di triangolare altre informazioni come punti di accesso e persino Wi-Fi aperti a cui tenterà di collegarsi automaticamente. - screenshot dalla webcam, in modo da carpire il volto del malfattore - programmi in uso o siti visitati, per esempio l’utenza Facebook e altre informazioni sensibili. Si può bloccare il dispositivo, cambiare password e persino far suonare una sirena oltre ovviamente compiere qualsiasi altra operazione come la cancellazione o il recupero tramite un download di dati importanti. Ovviamente in caso di furto bisogna agire velocemente nell’attivare la raccolta delle informazioni, meglio se al primo avvio del computer/smartphone da parte del ladro perché se quest’ultimo decidesse di formattare o ripristinare l’apparecchio anche il programma Prey verrebbe spazzato via e con lui il controllo remoto; in questo caso però i dati personali non cadrebbero in mani estranee in quanto la formattazione o il ripristino li cancellerebbe. Il programma è abbastanza “leggero” e lo si può installare anche in computer datati senza particolare calo delle prestazioni.

Il Liceo "Landi" presenta i risultati dell'Alternanza Scuola/Lavoro: Giornale on Line e Teatro

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Mercoledì 26 aprile giornata piena per gli studenti del Liceo Scientifico e Linguistico "Ascanio Landi": i ragazzi, seguiti dai docenti tutor, presenteranno le loro attività svolte nell'ambito dell'Alternanza Scuola/Lavoro.

VELLETRI - Si comincia dall'Impresa Formativa Simulata "Giornale On Line", progetto seguito anche in parte dalla nostra testata: alle ore 15.30 presso l'Aula Magna verrà presentata, in una vera e propria conferenza stampa, la nuova realtà de "La Gazzetta del Landi", giornale della Scuola che però si apre anche agli accadimenti esterni, di attualità, cultura, sport e tanto altro. 

La conferenza vedrà la Redazione, la Direzione e le docenti tutor esporre il progetto e i vari step che hanno portato alla realizzazione del giornale, ormai on line da qualche settimana e con ottimi riscontri in termini di audience. I "giornalisti in erba" si stanno occupando di vari argomenti con la supervisione delle professoresse, in un lavoro redazionale che li impegna costantemente e che sta riservando loro molte soddisfazioni.


In serata, invece, alle ore 19.00 debutto al Teatro Artemisio per l'altra Impresa Formativa Simulata, "Landi in scena S.P.A.". I ragazzi, guidati dal regista Roberto Della Casa del Teatro Vittoria e con la direzione musicale di Giuliano Cavaliere, tutor esterni del laboratorio di drammaturgia e recitazione, esordiranno con "Se questo è un cavaliere" al Teatro Artemisio "Gian Maria Volontè" prima del Festival Mondiale di Sanremo che li attende dal 4 al 7 maggio. I teatranti reciteranno prima in due matineè di fronte agli studenti, alle 9.30 e alle 11.30. Appuntamenti importanti, che faranno vedere i frutti del lavoro svolto grazie alla competenza e alla professionalità delle docenti, e che soprattutto confermano la proficua dinamicità del Liceo Landi, sempre più innovativo e all'avanguardia con queste iniziative di qualità.

APPUNTAMENTI DI MERCOLEDI' 26 APRILE
Ore 15.30, Aula Magna: 
Presentazione Impresa Formativa Simulata Giornale On Line "La gazzetta del Landi", Conferenza Stampa
Ore 9.30, 11.30, 19.00, Teatro Artemisio GMV: 
Landi in scena SPA presenta "Se questo è un cavaliere"

Velletri Archeologica: "L'asilo di Ottavia" - Seconda parte - a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

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PROSEGUE DA SABATO SCORSO - SECONDA PARTE: E veniamo alle due Antonie, le mie nipoti, le figlie di Ottavia e Antonio.

di Ciro Gravier

La prima, Antonia Maggiore, è nata ad Atene, nel 39. Quando venne a Roma con la madre, aveva tre anni. A 14 anni andò in moglie a Lucio Domizio Enobarbo, un lontano parente di Lepido, appassionato di cavalli, di giochi del circo e un po’ volgarotto, tanto che dovetti intervenire con fermezza per metterlo a posto.
Detto ciò, devo riconoscere che si è dimostrato capace e coraggioso nell’esercito del Reno: fu lui a far costruire i “pontes longi”, delle lunghe passerelle sulle paludi tra il Reno e l’Emisa, grazie alle quali il nostro esercito raggiunse punti della Germania interna dove non era mai arrivato prima. E questo gli valse l’onore di un trionfo. Antonia gli ha dato tre figli: due femmine (Domizia Lepida Major e Minor) e, in mezzo, un maschio: Gneo Domizio Enobarbo. Sono rappresentati nel fregio dell’Ara Pacis: Enobarbo è il ragazzino che si aggrappa alla toga di Druso mentre la madre Antonia gli tiene una mano affettuosa sulla spalla. La ragazzina che sta dopo è sua sorella maggiore Domizia, di nove anni. Il padre dei due bambini viene appresso, con la mano alzata. Domizia Minore non c’è perché all’epoca dell’edificazione dell’Ara, aveva pochi mesi ed era ancora in fasce.
La seconda, Antonia Minore, è nata anche lei ad Atene, nel 36. Suo padre in pratica non l’ha mai conosciuto perché venne a Roma che non aveva neanche un anno, mentre lui se ne restò in Egitto con l’amante Cleopatra, e poi si uccise nel 30, dopo la sconfitta di Azio. Nel 16, a 20 anni, ha sposato Druso, il secondo figlio, diciamo così, di mia moglie Livia, il quale è morto in Germania nel 9 a seguito delle ferite riportate in una stupida caduta da cavallo. Restata vedova, non si è voluta più sposare e si è interamente dedicata ai tre figli: Germanico, Claudio e Livilla.

Chi è rimasto? Ah, sì: i figli di Cleopatra. Quello sciagurato del padre, senza nessuna autorizzazione e anzi in pieno disprezzo del Senato, li aveva nominati re di varie province che appartenevano allo stato romano. Dopo il suicidio dei loro genitori, li portai a Roma: così erano più sicuri loro e più tranquillo io. Ovviamente, potevo affidarli solo a qualcuno di cui mi potessi fidare come di me stesso, e quindi a “Mamma Chioccia”, come qualche volta la chiamavo, ossia la mia sorellona Ottavia.
Alessandro Elio era nato ad Alessandria il 25 dicembre del 40. Quindi, quando me lo portai a Roma, aveva 10 anni, un bel bambino dai folti capelli ricci quasi a boccoli, paffutello ma un po’ maldestro. Il padre lo aveva fatto re dell’Armenia, della Media, della Fenicia e della Cilicia: gli aveva messo addosso delle brache armene di tessuto prezioso e in testa una tiara conica d’oro. È evidente che in questi posti il povero reuccio non ci andò mai. Andò invece in Africa, insieme a sua sorella gemella Cleopatra Selene, dalla faccia vezzosa a mo’ di palloncino, che io stesso ho spedita in Mauritania come moglie del re Giuba II, nostro alleato. Si è comportata con molta dignità e una certa alterigia, che però non le ha impedito di meritare l’ammirazione e l’affetto dei suoi sudditi. So che, dopo aver avuto due figli, o forse tre, è morta ed è stata sepolta in una tomba monumentale su una collina dominante la pianura di Tipaza, che dicono abitata dagli dei. Di Alessandro, invece, non ho più notizie.
Il terzo era Tolomeo Filadelfo, il fasullo re di Siria, Fenicia e Cilicia. Viziosetto e cagionevole di salute, non sopportava né il clima né la cucina romana. È morto nel 29, di febbre e di indigestione, a 7 anni.




II Domenica T.P. – A: “Il privilegio del dubbio” a cura di don Gaetano Zaralli

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GV 20,19-31


TESTO

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

COMMENTO
“Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù”.

L’assenza di Tommaso, chiamato il “Gemello”, mi risulta strana, se inserita nel contesto di paure e di attenzioni a non farsi pescare all’esterno del Cenacolo, unico baluardo contro l’odio che i capi avevano riservato a Gesù e ai suoi seguaci. A meno che non si voglia riconoscere in Tommaso il discepolo coraggioso che, cosciente della disfatta, vuole cambiare registro e trascinare i suoi amici a riprendere la vita di tutti i giorni, riguadagnando i ritmi di un normale lavoro e le abitudini di una normale famiglia.

Abbiamo visto il Signore!”

Ma i suoi piani saltano, e il suo influsso presso gli amici crolla, dinanzi alla visione raccontata con un certo entusiasmo dagli apostoli ancora imbambolati e per questo, forse, visionari ai suoi occhi. Fare marcia in dietro, quando con coraggio si è presa già una decisione, sperando per giunta di poter trascinare nell’operazione anche altri, non è cosa facile. Questo probabilmente il motivo dell’incredulità.

Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani…”

Chi dimostra coraggio nelle scelte, strano a dirsi, proprio nel momento della sconfitta diventa un privilegiato. Ciò che ad altri non era stato consentito, ora viene offerto a Tommaso con dovizia di particolari approcci. Allora è vero!…  Il dubbio che anela alla verità, prima o poi, proverà il piacere di imbattersi in ciò che cerca.

“Mio Signore e mio Dio!”
La fede vera non ha bisogno di tante parole, e non si racconta con lunghi discorsi, parte  da una presa d’atto e si esprime coerentemente con scelte di vita, di quelle che seguono le strade del Signore. Ciò che appare come accadimento eccezionale, lo si può trovare anche nell’umile circostanza  che coinvolge e modifica la vita di ciascuno di noi.


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Tratto da “Un vangelo dal volto umano” di Gaetano Zaralli http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854894679

Serie A2, l’F&D H2O Fortitudo espugna Civitavecchia e resta al comando

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Vittoria doveva essere e vittoria è stata per le veliterne, che escono con i tre punti dal testa-coda di Civitavecchia dopo la pausa pasquale con un 9-3 e mantengono il +4 sulla seconda in classifica. 

di Rocco Della Corte 


CIVITAVECCHIA – Tre tempi perfetti e uno più equilibrato hanno consentito alle ragazze di mister Danilo Di Zazzo di vincere 9-3 a Civitavecchia e confermarsi solidamente in vetta dopo un testa-coda che come pronosticabile ha portato i tre punti al team di Velletri ma non è stato di certo semplice.
Gara interpretata magistralmente dalle ragazze dell’F&D H2O, che sono scese in vasca concentrate e pronte a dare il massimo senza badare alla differenza tecnica e di punti, pur evidente, tra le due squadre. Il primo parziale è chiuso dall’F&D H2O in vantaggio di due reti, grazie alle marcature di Clementi e Bagaglini. Identico risultato anche nel secondo quarto, che vede andare a segno ancora Clementi e Passaretta. Il terzo tempo è quello in cui le distanze si fanno incolmabili ed emerge maggiormente il divario tecnico-tattico: 4-1 il finale, con doppietta di una straordinaria Clementi e reti singole di Antonacci e De Marchis. Sull’8-1 l’ultimo quarto si svolge in piena tranquillità, ma la reazione d’orgoglio di una Cosernuoto mai doma costringe le veliterne a terminare il tempo sotto di un gol: Sartarelli e Ciconia per la compagine di Civitavecchia e Bagaglini per quella di Velletri chiudono le danze per il 9-3 finale in favore delle ragazze di Di Zazzo. La vittoria lascia inalterate le distanze dalle inseguitrici e rappresenta l’undicesimo successo in tredici gare. Da segnalare la straordinaria prova di Beatrice Clementi, in aria di nazionale italiana, e impegnata proprio con le azzurre in diverse convocazioni. A fine gara proprio Clementi, che ha segnato quattro reti, ha commentato così il momento vissuto dalla squadra: “Sapevamo che non era una partita facile, siamo partite con determinazione per portare a casa la vittoria e ci siamo riuscite confermandoci in testa alla classifica. Nonostante ciò non dobbiamo montarci la testa, il campionato è ancora lungo e serve restare concentrate. La prossima partita sarà fondamentale e difficile”. Riguardo invece la sua esperienza in nazionale, l’atleta veliterna ha ripercorso il suo cammino in breve: “La mia esperienza in nazionale è cominciata a febbraio 2015, sono stata felicissima della convocazione e ho dato il massimo anche se con la categoria ‘98 non sono rientrata. Quest’anno con le ragazze della mia età, categoria 2000, ce la metterò tutta per esserci e lo farò lavorando duramente e migliorando laddove sono carente. Spero che il giudizio finale sarà favorevole nei miei confronti e auguro anche alla mia compagna Giorgia De Marchis di esprimere le sue caratteristiche al meglio: sarebbe un’esperienza bellissima far parte entrambe della squadra azzurra”. Testa e cuore, dunque, per le componenti del team veliterno in un’amalgama vincente di giovani ed esperte. Per una squadra che ha fatto del gruppo il suo vero punto di forza, domenica prossima, a Velletri, è previsto l’appuntamento non facile Flegreo (alle ore 15.00 fischio d’inizio): nonostante l’imbattibilità mantenuta finora nella piscina “Tortuga” si preannuncia una dura battaglia, ma le veliterne ormai hanno abituato i propri tifosi a giocare sempre con grinta e coraggio ed è lecito attendersi una bella partita seppur contro un avversario ostico. 

COSERNUOTO CIVITAVECCHIA: Fraticelli, Ipponzi, Sartarelli (1), Cicognani, Rastelli, Scifoni, Foschi, Regoli (1), Tortora, Sacco, Ciconia (1), Colette.
Allenatore: Del Duca 

F&D H2O FORTITUDO DOMUS PINSA: Minopoli, Maggiore, Tomassini, De Marchis (1), Zenobi, Rosini, Antonacci (1), Clementi (4), Passaretta (1), Ercoli, Turchi, Bagaglini (2), Mordacchini. 
Allenatore: Di Zazzo 
Arbitro: Nicolosi 
Parziali: 0-2 / 0-2 / 1-4 / 2-1.
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