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Velletri ricorderà l'eccidio nazista dei Martiri di Pratolungo del 1944

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L’Amministrazione comunale di Velletri in occasione della ricorrenza dell’eccidio nazista avvenuto in contrada Pratolungo, domenica 19 Febbraio 2017, commemorerà il tragico evento per ricordare i martiri (accaduto il 19 febbraio 1944). 

di Giorgia Rossetti


VELLETRI - La cerimonia inizierà alle ore 11.00 nella Parrocchia di Santa Maria del Carmine, in località Pratolungo, dove si terrà una messa in suffragio delle vittime.

Si proseguirà alle 11.45 con il raduno del gonfalone, delle autorità e dei cittadini, presso la stele commemorativa in via di Pratolungo. Qui avverrà anche la deposizione della corona d’alloro, come omaggio ai martiri. Infine alle 12.00 ci si sposterà presso il luogo dell’eccidio.

140esimo anniversario della fondazione della Scuola Serale di Disegno Applicato alle Arti e Mestieri “Juana Romani”

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Antonino Ciancia, uomo di vasta cultura e di vedute lungimiranti dopo alcuni anni dal suo arrivo a Velletri si rende conto di una realtà che era forse da troppo tempo sottovalutata, quella della formazione dei giovani apprendisti che popolavano le numerose botteghe artigiane del centro storico.

di Alessandro Filippi


VELLETRI - Ciancia aveva capito che quei ragazzi erano sfruttati sottopagati e ricevano a malapena le nozioni basilari di quel mestiere che volevano imparare magari da vecchi artigiani che gelosi dei loro segreti non li tramandavano per paura di perdere clienti e lavoro. Il professore allora pensò ad una scuola serale, che potesse in qualche modo colmare le lacune che quei per dirla in dialetto “regazzotti” avevano nella loro formazione. Propose la sua idea all’amministrazione comunale all’epoca capeggiata dal Sindaco Luigi Galletti era il 1875. Capita la validità del progetto l’amministrazione comunale l’approvò con delibera del 22 Settembre 1875. La prima sede della scuola fu il piano terra del Palazzo delle Maestre Pie in Via Guido Nati. Nei ragazzi questa nuova scuola trovò un notevole interesse tanto che fu necessario ad un certo punto chiudere le iscrizioni e ammettere al primo anno scolastico sono trenta di loro scelti tra quelli che offrivano maggior affidamento. Nel 1876 inizia l’attività didattica e a fine anno l’amministrazione comunale volle premiare sedici allievi scelti tra i più meritevoli secondo le segnalazioni del direttore.
Il Sindaco Galletti scriveva ad Antonino Ciancia: Velletri 6 Giugno 1876 Carissimo Sig. Professore Sono ben lieto dei buoni risultati ottenuti dalla scuola di disegno e tutto il merito di questa utile istituzione si deve a V.S. Ill.ma che con vera abnegazione si è prestata a dotare col magistero che ella nella mente esercita. Si abbia dunque le debite lodi da parte anche di questa popolazione. E ringraziandola della nota rimessami col pregiato foglio del 3 corrente dei sedici alunni da premiarsi con i sensi di perfetta stima ho l’onore di raffermarmi. Dal 1876 al 1897 la scuola prende corpo e la crescita costante della popolazione scolastica rese necessario l’ampliamento della sede scolastica, alla prima stanza venne aggiunta una un poco più grande. Nel 1890 la giunta deliberò di spostare la scuola al piano terra del Convento dei Terziari Francescani in Via Luigi Novelli occupato in precedenza dalle scuole elementari. Nella stessa delibera venne autorizzata l’assunzione di tre capi d’arte: un falegname, un fabbro e uno “stagnaro” che avendo le loro officine nella scuola potessero dare ai ragazzi oltre l’insegnamento pratico anche quello teorico. La delibera venne eseguita solo in parte, perché all’atto del trasferimento nella nuova sede Ciancia era affiancato nell’insegnamento solamente dal cognato Oreste Nardini, la scuola dal punto di vista amministrativo dipendeva dal Comune e didatticamente dalla sola abilità del direttore Massimo Gallelli, in carica dal 1897 al 1898. Antonino Ciancia, dopo vent’uno anni alla guida della scuola, lascia la direzione nelle mani del Prof. Massimo Gallelli. Il nuovo direttore diede alla scuola il primo ordinamento approvato con delibera della giunta del comune di Velletri il 6 Dicembre 1897. Venne messo nel bilancio del comune l’assegno per il direttore insegnante unico. La scuola era distinta in cinque sezioni stuccatori – intagliatori in legno – intagliatori in marmo – fabbri ferrai – pittori decoratori. Si strutturano anche i corsi e la didattica, ogni sezione era divisa in due corsi della durata di due anni ciascuno: il preparatorio e il superiore;nel corso preparatorio era obbligatorio lo studio della geometria, degli elementi di architettura, del disegno applicato alle arti industriali esercitate dagli alunni, della plastica ornamentale con la sola modellazione in creta, delle applicazioni manuali d’intaglio in legno e in marmo e di opere di ferro battuto. Nel corso superiore, lo studio della prospettiva, dei vari stili di architettura, del disegno a tutto effetto dalla stampa e dal vero, della plastica ornamentale in creta, in plastilina, in stucco ed in cera, di lavori completati d’intaglio in legno e in marmo, di opere in ferro battuto di assoluta composizione degli alunni. Si istituiva in oltre un laboratorio per le applicazioni manuali, e si rendevano obbligatorie le prove finali al termine di ogni anno scolastico, con relativa premiazione. Era un ordinamento didattico molteplice e vasto, che certo non poteva essere seguito solamente dal Direttore che era anche insegnante della scuola. Dopo un anno di esperienza Gallelli rinuncia all’incarico che passa al suo fiduciario che già lo suppliva il Prof. Edgardo Zauli Sajani 

EDGARDO ZAULI SAJANI -direttore dal 1898 al 1935 

L’inizio del XX secolo, l’avvento del progresso, cambia qualcosa anche all’interno della Scuola Juana Romani. Con la nomina a direttore di Edgardo Zauli Sajani la scuola va verso la sua definitiva struttura infatti il 10 Febbraio 1900 il consiglio comunale delibera il regolamento proposto dal ministero di A.I.C. per la “scuola pratica di disegno applicato alle arti e mestieri a Velletri .Tale fu allora il titolo ufficiale della scuola serale di disegno. Vennero introdotte nuove materie con questo regolamento l’insegnamento di geometria elementare, di disegno liniare, ornamentale ed architettonico, con applicazioni (nel terzo e quarto anno di corso) alle arti, all’esercizio delle quali i giovani erano avviati in tre laboratori annessi alla scuola e diretti da capi d’arte, per la lavorazione del legno, del ferro e delle pietre. La durata del corso era quadriennale con lezioni serali, i primi due anni erano preparatori, comuni a tutti gli allievi, gli altri due anni di specializzazione, distribuiti in sezioni a seconda dell’arte scelta dagli alunni. Alla fine dell’anno scolastico, gli alunni dovevano sostenere gli esami di promozione o di licenza; il governo della scuola era affidato ad un Consiglio Direttivo composto di due delegati del ministero, di due delegati del comune e di un rappresentante degli altri enti che sostenevano la scuola. Nascono in questo periodo, grazie ai contributi del comune tre laboratori distinti e bene attrezzati falegname – ebanista, quello di fabbro ferraio e l’altro di pittore decoratore con capi d’arte scelti tra i migliori del paese, mentre si deliberava anche quello di marmista intagliatore. Nel 1904 la scuola riceve la visita del Ministro di Agricoltura Industria e Commercio che soddisfatto dei risultati promise di aumentare il contributo della stato e di dare con un nuovo più appropriato statuto maggiore incremento alla istituzione. Nascono in questo periodo, grazie ai contributi del comune tre laboratori distinti e bene attrezzati falegname – ebanista, quello di fabbro ferraio e l’altro di pittore decoratore con capi d’arte scelti tra i migliori del paese, mentre si deliberava anche quello di marmista intagliatore. Nel 1904 la scuola riceve la visita del Ministro di Agricoltura Industria e Commercio che soddisfatto dei risultati promise di aumentare il contributo della stato e di dare con un nuovo più appropriato statuto maggiore incremento alla istituzione. Edgardo Zauli Sajani, era un artista di ampie vedute, orgoglioso della scuola che dirigeva. Lui stesso girava per la Velletri dei primi anni del XX secolo alla ricerca di piccole promesse dell’arte da portare la sera nelle austere aule di Via Luigi Novelli Scoprì Roberto Guidi a modellare l’Adamo di Michelangelo, nella bottega di un marmista di Velletri, Marcello De Rossi a dipingere nella Bottega dello Scolaro in Via del Comune, Cavour Corsetti a lavorare nel negozio dei suoi genitori lungo il Corso. Coltivò queste giovani promesse, portandole a scuola e furono loro i naturali prosecutori nella conduzione della Scuola Serale trasformandola in una delle eccellenze del territorio. Velletri ha dato i natali ad un illustre artista,diventata famosa in Francia, mi riferisco a Juana Romani . Nata a Velletri con il nome di Carolina Carlesimo, si trasferì a Parigi con il patrigno Temistocle Romani e la madre nel 1877. La famiglia si stabilì nel quartiere latino dove la bambina cominciò a posare per le grandi scuole d'arte. Ma la piccola Juana non era destinata ad occupare a lungo la modesta posizione di modella. Fu Colarossi il giovane che per primo prese serio interesse nel talento della giovane fanciulla tanto che la invitò a disegnare nella accademia di cui era direttore. Posò per la "Diana cacciatrice" di Alexandre Falguière nel 1882, per Carolus-Duran, per Jean-Jacques Henner e per Ferdinand Roybet con il quale collaborò. All'età di diciannove anni, allo zenith del suo charm, “la Romani”, con tanto dispiacere dei suoi maestri, con decisione si ritirò dal piedistallo dei modelli per dedicare tutta se stessa esclusivamente alla propria arte. Cominciò ad esporre regolarmente ai saloni de "La Société des artistes français" dal 1888 al 1904 acquisendo notorietà anche come ritrattista di talento; si ricordano i ritratti della Principessa Juoachim Murat, della Duchessa di Palmella, di M.lle Gibson, di M.me Prètet, di M.lle Guillemet, di M. Roger Gouri du Roslan, di M.me Hériot, della Contessa di Briche, di M.me de Lurcy, di M.lle Claire Lemaître. Fu bene accolta dalla critica; Louis Gonse ne "Le Monde moderne" nel 1896 scrive "Que cette jeune et sympathique artiste me pardonne de lui dire sans périphrases que je la trouve plus habile que M.Roybet lui-même". Accomunata dallo stesso destino della Camille Claudel fu internata in un manicomio dove morì nel 1924 nella più assoluta dimenticanza. Fu bene accolta dalla critica; Louis Gonse ne "Le Monde moderne" nel 1896 scrive "Que cette jeune et sympathique artiste me pardonne de lui dire sans périphrases que je la trouve plus habile que M.Roybet lui-même". Accomunata dallo stesso destino della Camille Claudel fu internata in un manicomio dove morì nel 1924 nella più assoluta dimenticanza. Nel 1905 Juana, torna a Velletri accompagna dai fratelli Lumiere e dal poeta Trilussa. Visita la piccola scuola nata solo trent’anni prima diretta in quel momento da Edgardo Zauli Sajani. Rimane entusiasta di questa nuova realtà e volle lasciare una rendita di 5107,20 perché si premiassero gli allievi meritevoli. Come gesto di riconoscenza per quell’atto munifico il Consiglio Direttivo della Scuola volle che la stessa fosse intitolata all’illustre veliterna. Il consiglio Comunale approvò tale richiesta e il Re Vittorio Emanuele III ratificò il tutto con Regio Decreto. La Scuola passa alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione Il 1905 è un anno importante nella storia che vi stiamo raccontando. Oltre all’intitolazione, la scuola vede aumentare il contributo del Comune determinato in 2.980 lire. Il nuovo statuto approvato dal Re nel decreto in cui oltre a regificare la scuola la erigeva anche in ente morale introduceva innovazioni importanti sull’andamento didattico spettante unicamente al Ministero, sui diversi insegnanti delle varie materie e sui maestri d’arte dei singoli laboratori, sulle attribuzioni del Consiglio Direttivo, sulle mansioni del direttore, sulla durata dei corsi e sulle modalità riguardanti gli alunni. In questo periodo viene fondato il laboratorio di plastica posto sotto la direzione del Prof. Edgardo Zauli Sajani. La scuola partecipa alla Mostra Didattica di Roma meritando la medaglia d’argento, era il 1907, nel 1910 la mostra locale ebbe la visita entusiasta Il 14 Luglio 1912 con la legge 854 veniva emanato un nuovo regolamento per tutte le scuole professionali ed industriali del regno, e di conseguenza anche per la scuola Juana Romani. La classificazione doveva avvenire entro un determinato periodo di tempo ma il Ministero, con lettera del 30 Aprile 1915 n. 2133 rinviò ogni decisione in merito. Il Comune di Velletri aveva aumentato il suo contributo in L. 5000, la Provincia di Roma aveva stanziato L. 2000 annue 11 agosto 1919 e la Camera di Commercio di Roma L. 1000 (28 Agosto 1919);furono avanzate domande alle autorità superiori per ottenere la desiderata classifica quando arrivò un decreto speciale per la nostra scuola del 4 Luglio 1920 che la riorganizzava come Scuola Professionale ad orario ridotto. Il decreto disponeva che a mantenere la scuola fossero il Ministero di Industria e Commercio e Lavoro, il Comune di Velletri, la Provincia di Roma e la Camera di Commercio e prescriveva, oltre la durata del corso, le seguenti materie d’insegnamento: a)lavorazione pratica delle materie prime usate nelle arti b)disegno pittura e plastica ornamentali c)elementi di disegno architettonico d)cultura generale e) esercitazioni nei laboratori annessi alla scuola Ma le riforme non erano finite con Regio Decreto del 21 Maggio 1924 la scuola di Velletri è inserita nell’elenco delle scuole che venivano riformate come Regie Scuole d’Arte alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione. Con questi decreti la scuola assume un ordinamento più completo e definito che rispondeva ancor di più alle volontà del suo fondatore che la volle come fucina di formazione per i giovani artigiani. 

ORLANDO ORLANDINI direttore dal 1935 al 1939 

La direzione della scuola passa al Prof. Orlando Orlandini mentre segretario viene nominato Giulio Fralleoni. Il nuovo direttore infonde alla scuola un nuovo spirito sempre più consono al clima e alle esigenze della vita moderna.Nelle nuove esercitazioni si sono ottenuti risultati veramente soddisfacenti tanto che la mostra didattica del 1938 riscosse il plauso e l’ammirazione di tutta la cittadinanza e dei numerosi visitatori fra i quali lo stesso Ministro dell’Educazione nazionale Bottai. Furono venduti molti lavori esposti, e con il ricavato fu possibile costituire i primi fondi della cassa scolastica. Sotto la direzione del Prof. Orlandini la popolazione scolastica raggiungeva il numero di 160 iscritti. Per questo continuo e consolante sviluppo fu anche necessario ampliare la sede della scuola ed il Comune di Velletri concesse che venissero usate nelle ore serali quattro aule dell’attigua scuola elementare. Vengono introdotte materie di cultura generale si impartiscono gli insegnamenti di religione e culture militare, a norme delle disposizioni del regime, e si sono effettuate gite d’istruzione 1936 Roma – 1937 Firenze 1938 Venezia 1939 Mostra di Roma in modo che i giovani avessero agio di conoscere da vicino importanti opere d’arte che furono dettagliatamente illustrate dagli insegnanti. Durante queste visite gli alunni hanno eseguito disegni dal vero 

LUIGI MONTANARINI direttore dal 1939 al 1941 

Il 16 Ottobre 1939 la direzione della Scuola passa al Prof. Luigi Montanarini, nello stesso anno viene nominato Presidente il Prof. Mario Ciancia figlio del fondatore della scuola. L’opera di questo illustre figlio della nostra città a beneficio della scuola fu veramente breve, neanche riuscì a dargli un impronta facendo tesoro delle sue esperienze artistiche perché nel Gennaio del 1940 moriva. Venne allora nominato l’Ing. Felice Remiddi combattente di due guerre era il Giugno 1940il Presidente accettò la nomina in zona di operazione era impegnato in Africa, assunse la presidenza nel mese di Giugno del 1941 in un periodo di provvisorio rimpatrio. Inizia un periodo storico particolare quello della seconda guerra mondiale, dove l’arte certamente non era la priorità. La scuola sente i primi venti di guerra con lo spopolamento delle classi a causa del richiamo alle armi di numerosi giovani 

TARQUINIO BIGNOZZI direttore dal 1941 al 1942 

La direzione del Prof. Bignozzi titolare della Regia Scuola Artistica Industriale di Pesaro, inizia in piena guerra la popolazione scolastica è di 150 alunni per due terzi artigiani e il resto studenti. Gli artigiani frequentano la scuola per la scuola per apprendere e perfezionare la conoscenza del loro mestiere ed entrare poi a far parte degli artigiani locali come mobilieri, fabbri, stuccatori,scalpellini e pittori decoratori. Si registrano in questo periodo i primi allievi della scuola che hanno della scuola che hanno scelto di proseguire gli studi a Roma presso il Liceo Artistico e la R. Scuola Superiore d’Architettura di Roma. 

ENZO DAZZI Direttore dal 1942 al 1944 

Nell’Ottobre del 1942 la Direzione viene affidata allo scultore Dazzi Enzo che per cause determinate dallo stato bellico non ha potuto svolgere un’attività corrispondente alle sue qualità artistiche. Il messaggero del Lazio del 9 Maggio 1943 pubblica un ampio servizio sulla scuola che merita di essere riportato integralmente: “ A sera quando il lavoro ha sosta, la gioventù operaia e artigiana, che tempra la materia nelle officine e nei cantieri, che rende feconda la terra, torna nelle aule, nei laboratori attrezzati, per apprendere quelle norme razionali, precise direttive e indirizzo che saranno di grande utilità per l’avvenire, per migliorare e farsi strada. Velletri ha una scuola che ha già formato artigiani provetti che si è distinta sia in manifestazioni che in ogni campo del lavoro, quando i suoi giovani hanno dimostrato di essere dotati di ingegno e cognizioni non certo comuni. E’ la scuola del popolo, quella che ogni sera aduna centinaia di lavoratori giovanissimi che dopo le ore dedicate al mestiere si raccolgono nelle varie aule, per sentire dai vari professori e capi d’arte lezioni che sono intimamente legate all’attività che ogni giovane svolge nelle ore diurne. si è distinta sia in manifestazioni che in ogni campo del lavoro, quando i suoi giovani hanno dimostrato di essere dotati di ingegno e cognizioni non certo comuni. E’ la scuola del popolo, quella che ogni sera aduna centinaia di lavoratori giovanissimi che dopo le ore dedicate al mestiere si raccolgono nelle varie aule, per sentire dai vari professori e capi d’arte lezioni che sono intimamente legate all’attività che ogni giovane svolge nelle ore diurne. La R. Scuola d’arte di Velletri si è sempre distinta e si è fatta apprezzare tanto che è ben conosciuta e stimata. Il Presidente Ing. Felice Remiddi vi dedica ogni cura ed è pronto sempre a dare sviluppo ad interessarsi di ogni singola iniziativa, perché sa che Velletri tiene a questa scuola e che questa scuola ha tanto contribuito alla valorizzazione di energie velletrane che si sono distinte e fatto onore. Il Presidente specie ora che si stanno compiendo lavori di risanamento e restauro ha svolto un interessamento prezioso che ha richiesto tempo ed anche fatica. Abbiamo sere or sono visitata la scuola mentre la “Giornata della Tecnica” mostrava ancora una bellissima mostra di lavori compiuti con quell’arte scrupolosa, con quella cura particolare che invitiamo a sostare e ad ammirare con meraviglia e piacere. Abbiamo notato una trasformazione, una sistemazione dei locali rispondente allo sviluppo alle esigenze, al decoro di un si importante istituto d’istruzione creato per il popolo. Ecco gli uffici della presidenza e direzione, lindi, puliti con mobili di effetto, moderni eseguiti nella scuola e con la Segreteria messa a nuovo con gusto, ecco la sala di esposizione dove gruppi di ferro battuto, pitture, lavori in tarsia fanno bella mostra e indicano il profitto degli allievi che ogni sera frequentano le varie specialità a seconda dell’inclinazione o passione. La sala di pittura è anche a posto, con pavimenti nuovi, pareti e oggetti necessari, la sala di scultura, la grande aula di disegno, mostrano i lavori in corso tra cavalletti tavole ecc. Quando sarà terminata l’aula centrale si mostrerà in tutta la sua ampiezza, luminosità e formerà quell’ampio salone che sarà dedicato alle grandi manifestazioni della scuola che dovrà dare nuove soddisfazioni a Velletri. Occorre viverci vicino, curarla come cosa cara,affezionarsi, essere a contatto con ogni allievo, tutte le sere per sentire la bellezza di questa istituzione e per darle potenti soffi di vita e di floridezza. Una volta dedicatosi sarà difficile viverci lontano, non tenerla in ogni ora del giorno davanti agli occhi. Dirige oggi la scuola il Prof. Enzo Dazzi. Velletri dovrà ancora di più sentire la necessità di questa sua scuola, che porta vantaggi, benefici non trascurabili e non lievi, tra le classi popolari della città. Più interessamento da parte dei genitori che dovrebbero sapere per esperienza dovuta al loro lavoro, quanto sia importante apprendere nozioni per completare e per formarsi. Quindi non sarebbe male che iscrizioni e frequenza fossero controllate, e fossero tra i principali doveri di ogni lavoratore, artigiano velletrano, di ogni buon padre di famiglia che desidera vedere sistemato e bene ogni figliuolo. Per la “Giornata della Tecnica” la scuola ha organizzato una bellissima mostra che ha richiamato una folla di visitatori che si sono congratulati con dirigenti, insegnanti, capi d’arte e allievi. In questi giorni ci dice il rag. Fralleoni che è attivo segretario della scuola si sono svolte altre cerimonie di particolare importanza. Ricorda le celebrazioni di Carmelo Borg Pisani tenuta da un giovane allievo Remiddi Augusto che ha rievocato con belle frasi piene di fede il materie dell’italianità di Malta. Lunedì poi i giovani hanno ricevuto il precetto pasquale nella Chiesa di S. Martino con una funzione del Parroco P. Italo La razza che è riuscita solenne. Visitiamo ancora aule,laboratori, mentre gli strumenti di lavoro hanno anche in queste aule la più grande glorificazione. Dall’incudine alla “pialla” che stride sul legno, al pennello che si posa sulle tele è tutta una visione della giornata del lavoratore italiano dell’artigiano è tutta una visione della potenza della nostra Italia. Nella fucina di Velletri molto si lavora e ben si tempra per la patria” 

VELLETRI DISTRUTTA DAI BOMBARDAMENTI MARCELLO DE ROSSI DIRETTORE DELLA SCUOLA 

Dall’ 8 Settembre 1943 al 2 Giugno 1944, Velletri si trova nel mezzo delle operazioni belliche per la liberazione di Roma. Sono dieci mesi che muteranno la gloriosa storia della città e della scuola. La bella Velletri fiera del suo glorioso passato con le sue stupende testimonianze rinascimentali – barocche viene ferita per la prima volta dalle bombe “amiche” l’ 8 Settembre 1943. Ad essere colpita la zona sud Piazza Mazzini, i vicoli circostanti e la chiesa cattedrale. Inizia così un lungo calvario che segnerà per sempre la popolazione mutando il volto urbanistico del centro storico. Nel mese di Gennaio del 1944, a causa della sua vicinanza a Roma Velletri subisce tutte le operazioni di copertura dello sbarco di Anzio ed è in prima linea dopo nella battaglia per la capitale. Il 22 Gennaio 1944 un cruento bombardamento di una mattinata, riduce il centro storico in macerie seminando morte e distruzione. Alla fine delle ostilità il 2 Giugno 1944, Velletri era irriconoscibile, ma la voglia di rinascere era tanta. La Juana Romani, grazie al suo presidente Felice Remiddi, fu la prima scuola ripartire. Questo avvenne a Roma in locali messi a disposizione dal Ministero, dove Livio Rondoni e Marcello De Rossi fecero ripartire le attività didattiche.Nel mese di Ottobre del 1944 la scuola torna da Roma ma la sede di Via Luigi Novelli era totalmente inservibile, delle attrezzature neanche un chiodo le assi del pavimento divelte per farne delle bare. Il Presidente apre l’anno scolastico 1944/45 insieme ad alcuni insegnanti che non avevano incarichi ufficiali ma volentieri si prodigarono per la ripresa delle lezioni con attrezzature di fortuna e un martello avuto in prestito in un solo grande ambiente adibito ad aula scolastica. Nel mese di Novembre del 1944, si manifesta la necessità di provvedere alla direzione della scuola, in quanto Enzo Dazzi come scrive in una lettera Felice Remiddi: “continua ad essere assente dal 20 Gennaio 1944 e continua a disinteressarsi della scuola” Sempre Remiddi nella stessa lettera dice che ha intenzione di affidare la direzione al giovane insegnante Marcello De Rossi, che avrebbe conseguito la laurea in Architettura nel Novembre 1944 Prot. N.102/139 Velletri 22 Novembre 1944 All’On,le Ministero della Pubblica Istruzione Direzione Generale delle Arti Roma Questa scuola ha regolarmente ripreso le lezioni dal giorno & cm. Gli alunni iscritti ascendono a 60, i frequentatori a 40. Si ritiene che tali cifre aumenteranno con il graduale ritorno della popolazione civile in Velletri. Nessun altra scuola, per diversi motivi, funziona in Velletri. Il corpo insegnante è stato assunto in base alla graduatoria di cui alla lettera in data 25 Settembre 1944 trasmessa per conoscenza anche a codesta direzione. Il Direttore Dazzi continua ad essere assente dal 20 Gennaio c.a. e a disinteressarsi della scuola. Questa presidenza ha ritenuto pertanto di affidare le funzioni di Direttore al Prof. De Rossi Marcello, insegnante di disegno professionale. Vi preghiamo di voler determinare quale retribuzione dobbiamo corrispondere al prof. De Rossi per questo incarico. Dopo gli eventi bellici il materiale didattico e di laboratorio potuto recuperare è assai modesto e con esso non può assicurarsi il proficuo svolgimento delle lezioni. Si chiede a codesta Direzione di voler erogare una somma straordinaria per acquisto di materiale didattico e di laboratorio; dati glia attuali costi tale somma non dovrebbe essere inferiore a lire 100.000 (centomila) e le spese sarebbero naturalmente di volta in volta documentate. Questa presidenza ha già dovuto provvedere ad alcune spese urgentissime per sgombro di macerie, recupero materiale didattico, per chiusura brecce, provocate da granate nelle murature, per pulizie, per sommario impianto elettrico, il tutto per una spesa di L. 9.108. Occorre ancora provvedere alla ultimazione dell’impianto elettrico acquisto lampadine (necessarie perché l’orario d’insegnamento è serale) fornitura di vetri almeno nei locali più usati e per altre sistemazioni urgenti. Si prevede una spesa di L 25.000 circa. Si prega codesta Direzione di voler assegnare per i titoli di cui sopra un contributo straordinario di L, 34.100. Durante il corrente anno scolastico questa presidenza ha fiducia di poter riprendere in pieno le attività della scuola come per il passato se non mancheranno i contributi richiesti a codesta direzione. Nel momento in cui a Velletri si lavora in pieno per la ricostruzione della tanto danneggiata città e più forte che mail il bisogno di educare i giovani artigiani. Con ossequio Il Presidente Ing. Felice Remiddi. Prot. N 151 Velletri 22 Novembre 1944 All’Onorevole Ministero della Pubblica Istruzione Direzione Generale delle Arti Roma Questa scuola ha regolarmente ripreso le lezioni dal giorno 6 c.m. Gli alunni iscritti ascendono a 60, i frequentanti a quaranta. Si ritiene che tali cifre aumenteranno con il graduale ritorno della popolazione civile in Velletri. Nessun’altra scuola, per diversi motivi, funziona attualmente in Velletri.. Il corpo insegnante è stato assunto in base alla Ministeriale n° 85 del 31 Agosto 1944 e secondo la graduatoria cui alla lettera inviata il 25 Settembre 1944 trasmessa per conoscenza anche a codesta direzione in data 25 Settembre u.s. Il direttore Dazzi continua ad essere assente dal 20 Gennaio c.a. e a disinteressarsi della scuola. Questa presidenza ha ritenuto pertanto di affidare le funzioni di Direttore al Prof. De Rossi Marcello, insegnante di disegno professionale e che conseguirà la laurea in architettura entro il corrente mese. Il De Rossi non solo si è sempre da vari anni vivamente interessato al buon andamento didattico e amministrativo della scuola, ma ha anche collaborato con il sottoscritto al recupero del materiale salvato dopo gli eventi bellici e il riordino dei locali per la riapertura della scuola. Ha molta comunicativa conosce bene l’ambiente artigiano locale artigiano locale dal quale è apprezzato e benvoluto. E’ autore di uno studio per il piano regolatore di questa città. Vi preghiamo di determinare quale retribuzione corrispondere al De Rossi per questo incarico. Il Presidente Dott. Ing. Felice Remiddi. Il periodo della ricostruzione della città è anche il periodo della ricostruzione della scuola. La lettera del Presidente Remiddi, parla chiaramente delle difficoltà, incontrate appena riportata la scuola da Roma. Ma il giovane direttore, insieme all’amico di sempre Livio Rondoni non si è mai arreso. Nell’autunno del 1945 il salone centrale viene restaurato; lo stesso oggi intitolato a Marcello De Rossi che è stato ed è il nodo centrale delle attività d’insegnamento, di conferenza e di esposizione. Col tempo le attrezzature si perfezionano e si completano, i laboratori vengono parzialmente ripristinati, tutta la scuola cresce e la popolazione scolastica è in aumento 1950/51 primo corso diurno Con l’anno scolastico 1950/51 il direttore dà inizio al corso diurno come tentativo per la formazione di un nuovo ordine di studi più completo dal punto di vista culturale, e soprattutto in considerazione del disegno di legge che prevede la classificazione delle sole Scuole d’Arte diurne. Il primo corso diurno potrebbe essere letto storicamente come un normale punto d’arrivo. Ma invece fu il frutto di una lotta condotta con rara passione da parte del Direttore. Marcello De Rossi riesce a superare ogni ostacolo è da notare che fino a questo momento la scuola non rilasciava alcun titolo di studio avente valore legale, ma si preoccupava di dare una formazione in senso lato tecnico – artistica agli allievi, proponendosi di inserirli direttamente nel mondo del lavoro. Nel 1953 al completamento del terzo anno diurno si ottiene la classificazione e il giovanissimo Maurizio Galderisi viene nominato segretario economo della scuola. Inizia qui una grande amicizia e un proficuo rapporto di collaborazione che vedrà De Rossi e Galderisi combattere una sola ed unica battaglia la crescita della scuola e trasformarla in una vera e propria eccellenza. Gli Istituti d’arte di Anzio – Tivoli – Priverno La trasformazione da serale a diurna può essere considerata per la scuola il passaggio dall’infanzia alla maturità nuove possibilità didattiche si aprono ad essa, maggiori prospettive per gli alunni. Dal 1954 al 1960 si tengono numerosi convegni per studiare la nuova struttura didattica che potesse completare al meglio la formazione di un maestro d’arte o di un insegnante d’arte applicata. Questo è anche il periodo della battaglia per il raggiungimento della qualifica definitiva di Istituto d’Arte con il corso strutturato in tre anni inferiori equivalenti alle scuole medie e tre anni superiori per il conseguimento del diploma di maestro d’arte. Nel 1958 per incarico ministeriale l’Istituto d’Arte di Velletri tiene l’amministrazione delle nuovo scuole d’arte di Anzio – Tivoli e Priverno, incarico svolto con rara passione e competenza dal Rag. Maurizio Galderisi. 1960 nasce l’Istituto Statale d’Arte”Juana Romani” Nel 1960 in base alla legge n 2106 del 30 Gennaio 1962 avente decorrenza retroattiva dal 1 Ottobre 1960 la Scuola d’Arte Juana Romani diviene Istituto Statale d’Arte Juana Romani. L’architetto Marcello De Rossi, cessa le sue funzioni di direttore per assumere quelle di Preside. Il nuovo corso di studi comprende tre anni corrispondenti alla scuola media e tre anni per il conseguimento del diploma di Maestro d’Arte o Insegnante d’Arte Applicata. Con tale titolo si accedeva direttamente all’accademia di Belle Arti per la pittura, la scultura e la scenografia; con esami integrativi alla Facoltà di Architettura; si poteva inoltre conseguire l’abilitazione all’insegnamento delle Arti Applicate negli Istituti d’Arte; svolgere un lavoro altamente qualificato presso le Industrie o intraprendere un’attività artistica professionale. Nasce la Scuola Media Annessa Con l’anno scolastico 1963 – 64 prende l’avvio la nuova Scuola Media dell’obbligo, di modo che l’Istituto d’Arte riduce il suo corso di studi a tre anni cui si accede dopo aver conseguito il diploma di Licenza Media. Permanendo però l’esigenza specifica di una preparazione in vista dell’accesso all’istituto d’arte contemporaneamente all’istituzione della Scuola Media dell’Obbligo, viene creata la così detta Scuola Media Annessa all’ istituto d’arte, la quale con particolari programmi rispetto alla scuola media che chiameremo “normale” prepara gli allievi in modo particolare in vista del proseguimento degli studi all’Istituto d’Arte. Oggi la Scuola Media, non più annessa all’Istituto d’Arte in virtù delle recenti riforme scolastiche è intitolata a Marcello De Rossi, grazie alla volontà del Preside Prof. Giglio Petriacci che volle questa intitolazione in riconoscenza del grande lavoro svolto dall’architetto a favore dell’istruzione dei giovani veliterni. L’istituzione del biennio per il conseguimento del diploma di maturità d’arte applicata.In questo particolare momento storico, si pone per il Preside Marcello De Rossi, una necessità ben precisa, quella di dare agli allievi che avevano completato il corso di studi un diploma valido al pari di quello rilasciato dalle altre scuole superiori. Inizia in questo momento una nuova battaglia conclusa nel 1970 con l’istituzione de corso biennale sperimentale che si poneva a completamento del triennio preesistente. Alla fine dell’anno scolastico 1971/72 gli allievi sostengono il primo esame di maturità per il conseguimento del diploma di maturità d’arte applicata. E’ la prima volta che l’Istituto rilascia un diploma di maturità riconosciuto a tutti gli effetti: ben si comprende quale tappa importante costituisca questa data nella sua storia L’entrata in vigore dei decreti delegati Con l’entrata in vigore dei decreti delegati si sono svolte le prime elezioni per la nomina del nuovo Consiglio d’Istituto tra i 14 consiglieri eletti è stato nominato Presidente il Sig. Normando d’Annibale. 16 Aprile 1975 con la prima riunione del Consiglio d’Istituto il presidente Ing. Felice Remiddi lascia l’incarico tenuto totalmente in forma gratuita dal 1941 Nell’anno scolastico 1970/75 viene costruito un nuovo e moderno edificio scolastico fuori Porta Napoletana dove prende sede la Scuola Media Annessa. Mentre l’Istituto Statale d’Arte resta nella storica sede di Via Luigi Novelli, nel 1976 si celebrano i cento anni dalla fondazione con una mostra e un catalogo restati nella storia. Tre anni dopo quasi quarant’anni di servizio alla direzione della scuola il Preside Architetto Marcello De Rossi lascia l’incarico per raggiunti limiti d’età. Non venne subito nominato un Preside di ruolo ma la scuola venne affidata a due reggenti prima il Prof. Ferdinando Fornaro e poi il Prof. Franco Libanori che diressero la scuola fino al 1982 quando venne nominato Preside il Prof. Giglio Petriacci. Petriacci era già insegnante nella sezione di Oreficeria e Metalli ed aveva maturato esperienze direttive alla testa degli Istituti d’Arte di Castelmassa – Sciacca – Vasto – Anzio – Tivoli e Marino 

GIGLIO PETRIACCI preside dal 1982 al 1995 

Nel 1982 il Prof. Giglio Petriacci, già insegnante della scuola nella sezione di Metalli e Oreficeria viene nominato Preside succede di fatto all’Architetto Marcello De Rossi. Petriacci, che ben conosceva la passione e la dedizione con cui il Preside De Rossi aveva condotto la scuola nei suoi trentacinque anni di servizio ha improntato la sua azione direttiva all’insegna della tradizione e della continuità. Nel 1988 dopo dodici anni dalla celebre mostra del centenario della scuola vuole fortemente una nuova esposizione la celebre “Isa 88” che vide aperti nuovamente i laboratori al territorio. Fu un evento di portata storica che portò all’interno della storica sede di Via Luigi Novelli centinaia di visitatori. Quando le sedi succursali della scuola si resero inagibili fu il Preside solidale con allievi e docenti a condurre una battaglia per ottenere gli spazi all’epoca occupati dalla scuola elementare. Grazie alla collaborazione con il Rotary Club e dell’ Ing. Tonino Acchioni già docente della scuola vennero assegnate tre borse di studio una per ogni sezione di laboratorio. La prima nel 1992 all’interno della prima mostra d’arte orafa allestita presso la sala conferenze della Banca Popolare del Lazio ed inaugurata dall’allora ministro del lavoro On.le Franco Marini. La seconda al termine della mostra didattica della ceramica allestita presso la galleria Il Cortile in corso della Repubblica e la terza con una valutazione interna degli elaborati. Prima di lasciare la presidenza della Juana Romani e tornare a Marino il Prof. Giglio Petriacci ha promosso una mostra mercato con alcune oreficerie in oro e argento degli anni settanta a scopo benefico sempre in collaborazione con il Rotary Club.

Free Runnes, quarta "Corsa del Ricordo" e "Brunello Crossing 2017"

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Domenica 12 febbraio, i Free Runners hanno partecipato alla “Quarta Corsa Del Ricordo”. 

di Pina Pacifico


ROMA - Undici km e quattrocento metri nel cuore di Roma, con partenza e arrivo, dalla Piazza del Museo Giuliano Dalmata, per continuare appunto a tenere vivo il ricordo affinché certi fatti non avvengano mai più.
Primo Free al traguardo Umberto Macale ’44:10, seguito da una straordinaria Stefania Pellis terza donna in ’48:23 e continuando con i bravissimi: Marcello Di Pietro ’49:06; Franco Piermarteri ’49:07; Antonio Testa ’49:52; Stefano Mattei ’50:26; Domenico Valeri secondo M60 ’50:52; Federico D’Amato ’51:18; Simone Pietrosanti ’53:52; Riccardo Fortini ’53:20; Mario Vitelli ’54:11; Romina Lacapra ’54:49; Roberta Colaneri ’55:09; Maurizio Pacifico ’55:19; Simona Fabrizi 57:09; Andrea Zuin ’57:50; Samuele Sordilli ’59:02; Cesarino Bianchi ’59:02; Marco Calvani ‘1:00:16; Americo Talone ‘1:00:59; Alessandro Veri ‘1:01:04; Roberto Liberatore ’01:02:45; Diletta Lodise ’1:02:48; Paolo Soprano ‘1:02:46 e Aldo Velli ‘1:08:30. Il 12 febbraio nell’atmosfera e nelle sensazioni che solo un percorso trail sanno esprimere, Oriana Quattrocchi e Luca Moroni hanno incontrato un territorio noto in tutto il mondo per la qualità dei suoi vini.
Un weekend per conoscere i paesaggi, la storia, la cultura e i luoghi del “re dei rossi”, il Brunello di Montalcino. Un’immersione nell’incanto e nei profumi delle colline senesi e del Parco della Val d’Orcia in una gara con un percorso da vivere, gustare e ricordare. 44 km che la straordinaria Oriana ha percorso insieme a Luca in ‘5:03:07 conquistando il podio classificandosi quinta donna assoluta. La società porge le più sentite condoglianze alla famiglia dell’amico atleta Aldo Rosati venuto a mancare all’affetto di tutti.

La veliterna Alida Ferrettini tra gli artisti della mostra "D'Arte e d'Amori" all'Art Saloon di Ariccia

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Anche la veliterna Alida Ferrettini tra gli artisti che esporranno nell'importante evento che prenderà il via sabato ad Ariccia.

di Rocco Della Corte


ARICCIA - Una mostra di Arte contemporanea ad Ariccia, nell'Art Saloon di Piazza Domenico Sabatini. Sabato prossimo, a partire dalle ore 16.00, con la presentazione a cura del giornalista e critico d'arte Giovanni Papi, si terrà l'inaugurazione di un'esposizione che interesserà il centro ariccino e tutti i Castelli dal 18 febbraio all'11 marzo.
"D'arte e d'amori", questo il titolo della rassegna, che prevede - oltre alle esposizioni, aperte da martedì a sabato con orari 10-13 e 15.30-19.30 - anche vari incontri. Sabato 25, infatti, alle 16.00 sarà presentato il libro "Quel desiderio che sa di cielo" di Alessandra Loreti, mentre il giorno di chiusura spazio alla poesia con le letture tratte dal libro "L'arte della misura" di Claudia Luisa Perin. L'importante evento culturale, che vede esporre tanti artisti, vedrà in rappresentanza di Velletri anche Alida Ferrettini. Un motivo di orgoglio per la nostra città e un in bocca al lupo all'artista per questa nuova esperienza. L'appuntamento per l'inaugurazione è fissato per sabato alle 16.00. 

"Non ti conosco più" al Teatro di Terra con il laboratorio Centostorie

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Nuovo appuntamento con il teatro per il prossimo week end a Velletri.


VELLETRI - Al Teatro di Terra, infatti, andrà in scena - con il consueto doppio appuntamento settimanale - lo spettacolo del Laboratorio Centostorie, diretto dalla nota attrice e regista Carla Petrella. Il cast, formato da Gloria Abbafati, Biancamaria Berardi, Paola Ceccarini, Alessandra Mattoccia, Giorgio Montegiorgi, Mauro Ognibene, Marzia Serangeli e Marco Tredici si cimenterà in un'esibizione promettente e intrigante sin dal titolo, "Non ti conosco più". Lo spettacolo, la cui regia è curata da Carla Petrella con l'ausilio di Velia Bongianni, andrà in scena sabato 18 febbraio alle ore 21.00 e domenica 19 febbraio alle ore 18.00 presso il Teatro di Terra. Un appuntamento da non mancare.

All'Accademia delle Belle Arti la presentazione di 'Saeculum Aureum', volume curato da Igor Baglioni sulla figura di Augusto

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Venerdì 24 febbraio alle 16.30, presso l’Aula Magna dell’Accademia delle Belle Arti a Roma, si terrà la presentazione del libro Saeculum Aureum, dedicato interamente alla figura e all’età di Ottaviano Augusto. 

di Valentina Leone


VELLETRI - Nella prestigiosa Accademia romana, con sede in via di Ripetta, avrà luogo la prima presentazione ufficiale di Saeculum Aureum. Tradizione e innovazione nella religione romana di epoca augustea, opera in due volumi che raccoglie gli interventi di autorevoli studiosi pronunciati durante l’incontro di studi promosso dal Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni” nel 2014, in occasione del Bimillenario Augusteo, a Velletri.
A coordinare l’evento, che verrà inaugurato alle ore 16.30 dai saluti Direttrice dell’Accademia Tiziana D’Achille, sarà il Professor Marco Nocca, docente di Storia dell’Arte Antica presso l’Accademia delle Belle Arti e nome più che noto della cultura veliterna (e non solo). Intorno agli aspetti poliedrici della politica di un personaggio che ha lasciato un’impronta significativa sulla propria epoca e oltre, efficacemente trattati in entrambi i volumi curati dal Professor Igor Baglioni, Direttore del Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni” di Velletri, interverranno: Sergio Ribichini dell’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali, Roma (ICVBC); Arnaldo Marcone dell’Università degli Studi “Roma Tre”; Tiziana Privitera per l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Massimiliano Papini della Sapienza Università di Roma. Un’occasione, dunque, per entrare nel vivo dell’età dell’oro del I secolo a. C. rimasta nella storiografia legata ad Augusto e per riannodare da una prospettiva sprovincializzata, grazie agli interventi di esimi studiosi ed esperti, le fila della storia di Velletri che agli avi del princeps diede i natali.

Giovanni Floris a Velletri incontra gli studenti al Landi: "La cultura? E' semplicemente vivere"

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Una mattinata intensa e ricca di contenuti presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico "Ascanio Landi". Ospite il giornalista e scrittore Giovanni Floris, che ha presentato il suo ultimo romanzo Quella notte sono io.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - Il noto conduttore televisivo e giornalista, grazie all'organizzazione della Mondadori Bookstore Velletri, è arrivato nel Liceo Scientifico cittadino per presentare il suo ultimo libro, Quella notte sono io. Un romanzo, edito da Rizzoli, che il conduttore di Dimartedì ha dichiarato di aver ambientato proprio nella fascia di età degli studenti che hanno riempito la platea dell'Aula Magna.

Germano, Lucio, Stefano, Magda, Silvia, Margherita: tanti protagonisti e soprattutto numerose situazioni in cui ogni lettore si può ritrovare. Dopo una breve introduzione del preside, professor Roberto Toro, che ha ringraziato Floris per la disponibilità e la cortesia dichiarandosi onorato della sua presenza a Velletri, la parola è passata al coordinatore dell'incontro, il giornalista Ezio Tamilia. Quest'ultimo ha posto alcune domande a Giovanni Floris, che ha risposto con il consueto garbo che lo contraddistingue. Normalità e diversità sono due concetti fortemente presenti nel romanzo, e sui quali si è dibattuto a lungo. La sintesi di questa dialettica porta a ricercare nella normalità la diversità stessa, in una specie di paradosso filosofico: "Non mi fanno paura le persone diverse, mi fanno paura quelle che si aggregano al branco".
Da lodare la qualità delle domande che gli studenti hanno posto a Floris, che ha molto apprezzato l'attenzione, l'acume e le intuizioni dei giovani lettori del Liceo. "La cultura è vivere - ha detto al pubblico presente - ma non bisogna pensare che basterà studiare. Voi siete fortunati ad essere in un Liceo importante di una città importante. Ricordate che sono le esperienze che ci formano, e io ho scritto questo romanzo per lasciarlo alle nuove generazioni raccontando come si viveva alla vostra età nei miei anni". L'ospite, però, oltre ad entrare nel merito di questioni prettamente letterarie (il personaggio che rappresenta la coscienza, quello odiato, quello amato, quello che rimane volutamente indefinito perché non trova la propria identità) ha ampliato, come suo costume e per deformazione professionale, all'attualità pur senza uscire dal tema centrale del racconto: "Il bullismo è un po' ovunque, anche nella politica. Oggi si cerca di far passare un messaggio di semplificazione, se confrontate i programmi politici dei vari leader che sono sulla scena troverete tanti punti in comune. La situazione è più complicata di come ce la raccontano". Molto sentito l'indirizzo all'indipendenza che Floris ha trasmesso ai ragazzi, invitandoli alla coerenza, al rispetto del proprio essere e a far valere più i comportamenti che i pensieri: "Molto spesso ci si può far influenzare - ha detto il giornalista - ma in realtà non è importante quello che si dice ma essere giudicati per ciò che si fa. E' inutile sentirsi giusti se poi si esclude una persona, 'bullizzandola'!". Non si è parlato di bullismo, però, nella maniera convenzionale e scontata ma con un approccio originale e di livello: è stato forse questo il segreto del successo della mattinata.
"La qualità - ha proseguito Floris - non è data dall'apparenza o dai titoli. Ricordo che nella squadra di calcetto dove giocavo c'era un ragazzo che non aveva notato nessuno, taciturno ed escluso, poi ad inizio campionato è risultato il più forte di tutti, indossava addirittura la maglia numero dieci". I quesiti intelligenti posti dagli studenti, che hanno dimostrato come il romanzo abbia avuto un forte impatto emotivo su di loro, hanno impegnato Floris che ha poi allargato anche gli orizzonti rispondendo alle domande di Tamilia sulla situazione internazionale, viste le esperienze che il conduttore ha avuto negli USA: "Obama aveva un grande indice di gradimento - ha sottolineato il giornalista - ma i democratici presentando la Clinton hanno dato un'idea diversa dai loro intenti. Dopo aver fatto per due mandati la first lady, la candidata ha incarnato la figura antipatica della donna di potere, risultando attaccata al governo, viste anche le esperienze da ministro degli Esteri. Gli elettori si sono voltati dall'altra parte e hanno trovato un personaggio alternativo, estremo, che sicuramente spaventa, ma fondamentalmente ha dato delle risposte più nette. Resta il fatto che oggi i politici sono un po' come i prestigiatori, mostrano una mano e con l'altra mischiano le carte". Impossibile non pensare a come quanto affermato sia assimilabile a quello che avviene in Italia, dove di riflesso gli slogan e i tweet diventano un modo di comunicare veloce, rapido, ma spesso non sufficiente a comprendere la globalità dei problemi. Nel finale della mattinata la professoressa Mariella Terra ha raccontato a Floris l'esperienza dell'Impresa Formativa Simulata Giornale On Line (tra l'altro svolta in collaborazione anche con il nostro Giornale), chiedendo espressamente al giornalista di dare consigli agli aspiranti redattori. La risposta è stata molto semplice: "Io devo ad un giornalista di cui non ricordo neanche il nome la scelta di fare questo mestiere. Venne a fare una conferenza nella scuola media di Piazza Bologna che frequentavo e mi incantò. Bisogna restare imparziali e guardare sempre il pubblico, perché se un articolo tira più di un altro c'è sempre un motivo". Sui progetti futuri, sollecitato da Tamilia, Floris ha svelato la preparazione di un saggio sulla nuova lotta di classe che non è più tra ricchi e poveri, ma tra "ricchi e poveri che pagano le tasse e ricchi e poveri che non le pagano. Chi ci rimette è lo Stato".
Un progetto intrigante e realistico, che ha suggellato un incontro ricco di spunti e che apre riflessioni interessanti, a cominciare dal romanzo. Gli autografi e le foto ricordo alla fine della conferenza, con docenti e studenti che si sono avvicinati a Floris per scambiare qualche parola e ottenere una dedica, hanno chiuso l'evento. Una bella mattinata di emozioni e di cultura, mentre Quella notte sono io si propone di entrare, con discrezione, nella vita e nell'interiorità delle persone, indicando loro - con la voce modesta e garbata dell'autore - il modo in cui "la verità è più forte del tempo".





Floris con la professoressa Marilena Ciarcia
La folta e attenta platea

Giovanni Floris con la Redazione di Velletri Life


Week End ricco di podi per la Ginnastica Res Novae Velletri

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Quello appena trascorso è stato un week end intenso, ricco di emozioni e soddisfazioni per la ginnastica Res Novae Velletri. 

di Leandra De Marzi


APRILIA - Sabato 11 febbraio si è svolta ad Aprilia la seconda prova del Campionato Federale di Serie D Femminile e la Res Novae era presente con ben 5 squadre (29 ginnaste in gara), pronte a rappresentare la città Veliterna.
Accompagnate in gara dai tecnici Cristina Olivelli, Valentina Betti e Silvia Rocchi, ha registrato un miglioramento non solo in qualità tecnica ma anche in tenuta di gara, frutto del gran lavoro del team di tecnici che le segue che permette ad ogni bambina di inseguire il proprio sogno indipendentemente dal proprio talento, insegnando che con impegno e costanza tutto si può raggiungere.
A fine giornata vediamo in quarta divisione la squadra junior-senior ( composta dalle ginnaste Arata Ludovica, Dorigo Elisa, Mariani Sofia, Tammaro Elisa, Sara Colatosti ed Alessia Saragoni) classificarsi al Secondo posto , le due squadra delle allieve (Abbafati Giada, Aurora Cupellaro, Sist Lucrezia, Alice Deodati, Giulia Monderna, Beatrice De Renzi, Di cocco Alyssa, Agnese Serangeli, Perri Sofia, Camilla Zaccagnini, Cecilia Pace e Benedetta Surpoli ) quarta e quinta, in terza divisione la squadra delle allieve (Seri Sofia, Ludovica Marini, Giorgia Cristofari, Elena Monderna e Alessandra Molteni) salire sul Terzo gradino del podio e la squadra junior-senior quarta ad un soffio dal podio. Contemporaneamente a Cori aveva luogo la prima prova del Campionato Individuale Silver 2° e 1° divisione; La Res Novae era presente con 9 atleti accompagnati dal Tecnico Francesco Iacoacci che hanno dato il meglio di loro ed hanno conquistato ottimi risultati: Gabriele Iacoacci un 2° Posto assoluto in seconda divisione, per la categoria Allievi; Sempre in seconda divisione un 2° Posto Pallocca Francesco per la categoria Juniores ed in prima divisione un 1° Posto per Riccardo De Riggi. Numerose i podi di specialità ottenuti da Federico Milone, Valerio Dreussi, Matteo Dreussi, Lorenzo Cavola e Ilyas Safrouy, che ottengono primi, secondi e terzi posti!! Domenica 12 Febbraio , Civitavecchia ha ospitato la prima prova del Campionato Individuale Gold Junior e Senior, assente Claudia Frisari per un infortunio.
La Res Novae era rappresentata da Maria Taloni, che causa influenza non riesce ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità, ma ci regala comunque un bel un bronzo alla Trave, conquistando un Terzo posto, in una gara, che vedeva partecipare ginnaste di altissimo livello! Contemporaneamente a Colleferro, ben cinque ginnaste ella Res Novae Velletri, Ilaria Betti, Giorgia Giacometti, Arianna de Paolis, Sofia Seri e Sofia Perri, hanno preso parte ad un allenamento regionale di Aerobica sportiva, presso l’Accademia Nazionale di Aerobica, accompagnate dal tecnico Francesca Baggetta e dalla pluricampionessa Mondiale Mihaela Pohoata. Tante le soddisfazioni ottenute in questo fine settimana per la ginnastica Res Novae, che rappresenta oramai il punto di riferimento per la Ginnastica Artistica a Velletri. Pieni di entusiasmo, torniamo in palestra a fare quello che più ci piace fare, lavorare sodo per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. 

Serie A2 femminile, parola a mister Di Zazzo: "Andiamo a Napoli per giocarcela"

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Mister Danilo Di Zazzo, allenatore della serie A2 di pallanuoto femminile F&D H2O, ha parlato della partita di domenica con lo Sporting Club Flegreo. 

Intervista a cura di Chiara Calcagni


VELLETRI/NAPOLI - Trasferta impegnativa per le ragazze che si sono allenate duramente durante la settimana per arrivare al meglio e portare a casa un altro risultato. Ecco cosa ha dichiarato, dimostrando di essere già in pieno clima pre-partita.
Mister, come arrivate alla partita di domenica? 


Siamo pronti per affrontare la gara di domenica, le ragazze si sono allenate bene durante tutta la settimana, che è stata lunga ma dai risultati ottimali in allenamento. La concentrazione non manca. 

Quanto è importante questa partita? 

La partita ed il risultato finale non sono di vitale importanza, perché arriviamo come primi in classifica ed anche in caso di sconfitta resteremmo sempre nella nostra posizione. Se riusciamo a portare a casa la vittoria, tuttavia, stacchiamo una squadra pretendente che ha solo tre punti di svantaggio rispetto alla nostra portando la distanza a sei punti, quindi direi che per la classifica sarebbe un buon traguardo. 

Come sta la squadra? Le ragazze sono pronte? 

Sicuramente veniamo da due settimane difficili per alcuni infortuni subiti, la situazione però sembra stabile, c’è concentrazione fra le ragazze, e soprattutto l’ambiente è sano. La sfida è comunque in atto, affrontiamo una squadra abbastanza agguerrita ed il risultato non è certo né scontato. 

C’è tensione fra le giocatrici? 

La situazione è abbastanza tranquilla ma la tensione, quella sana, non manca. Dopo quattro partite vinte su quattro subentra una certo tipo di responsabilità inconscia che le porta a sentire di dover mantenere sempre lineare l’andamento dei risultati, un’altra vittoria sembra quasi obbligata. 

Che cosa vi aspettate dopo questo inizio di campionato? C’è un obiettivo prefissato ad inizio stagione che cercherete di raggiungere? 

Ci aspettiamo ed auguriamo di confermare il risultato dell’anno scorso, il quarto posto, e di migliorarlo se possibile, raggiungendo innanzitutto la salvezza il prima possibile e poi rientrare almeno nel terzo posto. Come giudichi l’inizio del campionato e il cammino fin qui svolto? - Buono come speravamo. La vittoria di Ancona non è stata facile e non ce lo aspettavamo a differenza della partita con l’Acquachiara dove puntavamo a vincere già in partenza. Sicuramente le quattro vittorie di fila non ce le aspettavamo. Comunque il campionato è abbastanza equilibrato abbiamo cinque o sei squadre allo stesso livello. La cosa importante è il fattore campo: chi vince fuori casa va avanti, per questo Ancona è stata molto importante per noi, chi fa i punti fuori casa da una bella direzione al campionato.

L'angolo del computer: file cancellati anche dal cestino: saranno davvero spariti?

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Ogni volta che cancelliamo un file da una qualsiasi memoria non volatile, sia magnetica che allo stato solido, in realtà segnaliamo solo che quella “zona” può essere riutilizzabile senza eliminare di fatto nessun dato. 

di Stefano Ruffini


Questo sistema di eliminazione utilizzato dai computer (ma anche dalle fotocamere, cellulari, ecc.) serve a rendere più veloce l’operazione; infatti sia un file di pochi byte che uno di svariati gigabyte impiega lo stesso tempo ad essere cancellato.
Se invece la cancellazione fosse effettiva, un file come un film completo, impiegherebbe una quantità di tempo improponibile!. Anche in caso di formattazione (veloce) di un disco fisso o di una memoria di una fotocamera in realtà viene cancellato solo l’indice che serve alla gestione dei file… ma nulla di più. Questi fatti generano due esigenze opposte, la prima quella di poter recuperare i file erroneamente eliminati, la seconda quella di cancellare i dati definitivamente per motivi di privacy, specialmente in caso di vendita o rottamazione di un computer. Per poter ripristinare i file cancellati, anche dal cestino, è necessario procurarsi uno dei tanti programmi che fanno al caso, cercando di utilizzare il meno possibile il computer per altri scopi. Infatti poiché le aeree dei file eliminati sono contrassegnate come “riutilizzabili” può accadere nel successivo uso del computer che queste vengano “sovrascritte” da nuovi dati rendendo impraticabile il loro recupero. I programmi adatti a scovare e ripristinare i file cancellati sono tanti, quelli gratuiti sono più o meno tutti simili e di uso facile ed intuitivo, quelli a pagamento invece hanno qualche potenzialità in più nel rintracciare i dati persino in presenza di supporti di memorizzazione formattati o nel caso di partizioni logiche danneggiate o eliminate. In questi ultimi due casi (formattazione o partizioni logiche illeggibili), se si tratta di hard-disk dove era presente il sistema operativo, poiché il computer sarà inutilizzabile, bisognerà collegare il supporto su un secondo pc utilizzando un adattatore SATA-USB (come gli involucri dei dischi portatili o le docking station) oppure utilizzare un cd autopartente, basato su una distribuzione Linux, contenente programmi specifici di recupero che non tratterò in questa rubrica per la complessità dell’argomento. Più in generale esistono due metodi di scansione dei file cancellati, uno “standard” più veloce ed uno approfondito che può impiegare anche molte ore. Tra la “selva” dei programmi gratuiti per Windows cito quelli che ho utilizzato nel passato ma ancora attuali: Undelete Plus (http://www.undeleteplus.com/) “un classico” Wondershare Data Recovery (https://www.wondershare.net/ad/data-recovery/) Ultimamente però preferisco utilizzare programmi a pagamento perché più efficienti nei casi “difficili”: Recuva (https://www.piriform.com/recuva) un ottimo programma disponibile anche gratuitamente (con qualche limitazione) ma senz’altro tra i più consigliati. MiniTool Power Data Recovery (https://www.powerdatarecovery.com/download.html) di cui posseggo la versione acquistata ma si può scaricare anche gratuitamente con la limitazione di un solo Gb di file recuperabili. Mareew Disk Recovery (http://mareew.com/disk_recovery/disk_recovery.php) con tante funzioni ma solo a pagamento. Per risolvere invece il problema inverso, cioè essere sicuri di aver cancellato per sempre un file e quindi renderlo irrecuperabile dai normali programmi di ripristino, l’unico metodo è scrivere dei dati “qualsiasi” proprio nelle posizioni fisiche dove si trova. A questo proposito ci vengono in aiuto alcuni programmi gratuiti: Wipefile (https://wipefile.en.softonic.com/) che permette di sovrascrivere più volte (numero di volte a scelta) i file cancellati in modo da rendere impossibile il loro recupero anche ai programmi forensi. Moo0 File Shredder (http://www.moo0.com/software/FileShredder/) Eraser (https://eraser.heidi.ie/) Consiglio pratico: se dovete rottamare, cioè portare in discarica, un computer o un disco fisso contenente dati molto sensibili, oltre ad usare uno di questi programmi, è bene rimuovere la memoria e con una mazzetta danneggiare fisicamente il supporto.

Il Lions Club Velletri Host Colli Albani partecipa alla gara di solidarietà in favore delle popolazioni terremotate

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La dimostrazione che i Lions italiani stanno offrendo, per il terremoto dell’Italia Centrale, è il simbolo stesso dell’Associazione: Solidarietà e Aiuto alle Persone in difficoltà. 

di Sandro Gasbarri


VELLETRI - Grande è infatti lo slancio di generosità che i Lions di tutto il mondo, stanno dimostrando a favore dei terremotati. Impressionante la serie di manifestazioni ed eventi nate per dare il proprio contributo alla rinascita delle cittadine colpite dal terremoto dell’Italia centrale.
In questo contesto i Lions italiani si stanno distinguendo nella raccolta dei contributi e stanno dimostrando ai territori di appartenenza come sui Lions si possa contare sempre. La generosità dei nostri cuori ha portato la Lions Fondation a raggiungere e superare l’obiettivo sperato dei due milioni di dollari raccolti per il relief hearthquake center of Italy. Sin dall’inizio c’è stata grande consapevolezza di poter ottenere risultati incredibili, perché quando i Lions agiscono insieme l’esito supera sempre le aspettative. Infatti, nel contesto delle cifre, il contributo ricevuto dal resto del mondo si è assestato intorno ad un milione e mezzo di euro (circa due terzi del totale raccolto), questo dimostra come la grande famiglia Lions sappia dimostrare al momento opportuno tutta la sua forza nell’intervenire a favore dei territori colpiti duramente dalla natura. I progetti relativi alla ricostruzione sono stati approvati a Mantova il 15 gennaio scorso. Essi saranno avviati alla fase esecutiva, con interventi ad Amatrice, a Norcia, ad Arquata del Tronto e a Camerino. Saranno messi a disposizione delle popolazioni colpite, un centro aggregativo per anziani ed un ambulatorio, sia a Norcia che ad Amatrice. Ad Arquata del Tronto sarà realizzato il “Borgo Lions dell’Amicizia”, costituito da 12 unità abitative più un centro aggregativo destinato anche ai giovani che lavoreranno nelle fabbriche locali. Per Camerino è in fase avanzata la stesura di un progetto dedicato al territorio. Per il Lions Club Velletri HostColli Albani è motivo d’orgoglio essere parte di questo movimento solidale ed è fiero di aver contribuito, con un modesto contributo raccolto anche tra i soci.

VII Domenica T.O. – A: “Avanti il prossimo” a cura di don Gaetano Zaralli

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TESTO
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.(Mt 5,38-48)


COMMENTO
“… porgi anche l'altra guancia.”
Basta con queste “ilarità”. Non è più il tempo di farsi docili dinanzi alla violenza che dilaga… ed è fuori moda esaltare  la mitezza, mentre lungo le strade la prepotenza semina vittime… Anche Gesù, che della bontà era Maestro, impugnò lo scudiscio contro i profanatori del Tempio e rovesciò con forza i banchi dei cambiavalute … la docilitànon può trasformarsi in debolezza, né la mitezza può essere segno di stupidità… A noi perciò lo scudiscio, a noi la facoltà di gettare a terra, calpestandole, le vane risorse dei facili guadagni… e saremo ugualmente fedeli a Cristo, perché, se con le mani strozziamo il malvagio, con le labbra continuiamo a gridare “pace”!…
Dopo attenta riflessione, se siamo onesti, con lo scudiscio  dovremmo fare severa penitenza, sferzando senza indugio  le nostre spalle… Dopo dovuta meditazione, se la coscienza ce lo permette, con la stessa voglia di fare giustizia contro altri, dovremmo svuotare le nostre tasche…  completamente fino a far cadere a terra l’ultimo centesimo… rubato. Se la severità la riservassimo anzitutto a noi stessi, potremmo avere occhi più limpidi per guardare, indenni da ipocrisie, la vita degli altri. Se fossimo più scrupolosi nel giudicare noi stessi, potremmo non aver più voglia di giudicare gli altri, anche perché gli altri ai nostri occhi potrebbero a quel punto apparire migliori. 

“Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico….”
Per gli ebrei era fin troppo facile accettare il comandamento che imponeva loro di amare il “prossimo”. Il “prossimo” non andava oltre i confini della famiglia, degli amici, dei paesani… Il resto del mondo per gli ebrei non era oggetto di un possibile atto d’amore.
Ora è chiaro il motivo per cui, prima di Gesù, il popolo ebreo odiava il resto del mondo e faceva guerra a chi contrastava la loro religiosità… E Dio si faceva complice in quei conflitti, perché loro, gli ebrei, erano il “popolo eletto”.

Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti… E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Questa è la rivoluzione che porta Gesù, questo è il vero comandamento dell’amore, ma noi, gente del duemila, non vogliamo  intenderla… e il musulmano che dorme sotto casa nostra va espulso, e il nero che piazza un paio di calzini a pochi centesimi va deriso, come va  deriso e odiato chiunque invade le nostre terre, e su queste tenta di innalzare minareti. 
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Tratto da:
“Un vangelo dal volto umano” di Gaetano Zaralli - Ed. Aracne
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854894679

Appello all'unità del PD, la senatrice Anna Maria Parente: "Restiamo insieme e uniti". Lunedì incontro a Velletri sul Lavoro

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La senatrice Anna Maria Parente, da sempre vicina alle realtà territoriali e a Velletri in particolar modo, lancia un appello all’unità del PD. In un periodo di forte dibattito all’interno dei democratici, infatti, il rischio di scissione ha indotto vari parlamentari a richiamare una unità che non va perduta per non snaturare le motivazioni stesse per cui è nata la forza politica dem. 

La questione è al centro della discussione anche a Velletri, dove il PD è espressione di maggioranza della Giunta Comunale. In un’intervista rilasciata in esclusiva alla nostra Redazione, la senatrice Parente spiega i motivi per cui si è fatta portavoce di un monito determinato finalizzato a non dividere il PD, anche da promotrice di uno specifico appello delle donne, senatrici e parlamentari, che ha già all’attivo numerosi firmatari Anna Maria Parente sarà a Velletri nei prossimi giorni e ha battuto molto sul tasto della vicinanza al territorio. Ecco le sue risposte riguardo la situazione politica nazionale. 


Senatrice Parente, negli ultimi giorni si è aperto un grande periodo di riflessione all’interno del PD. Il rischio di scissione che state cercando di combattere è scongiurabile? 

Noi stiamo cercando di fare tutto il possibile per evitare la scissione, purtroppo la situazione è complessa, ma l’auspicio è che si apra un dialogo e che il partito non si divida. Dobbiamo ricordare con quanta fatica abbiamo costruito il PD in Italia, una forza politica che è nata proprio per raccogliere le speranze dei cittadini e delle cittadine come asse portante della scena politica nazionale. 

Una eventuale scissione, a livello di equilibri politici, cosa comporterebbe? 

Il PD diviso significherebbe mettere a rischio la democrazia stessa, nonché la tutela dei cittadini. Noi abbiamo il dovere di combattere il populismo, di fare proposte fattive, ma la vera forza del partito è l’unità. Ecco perché non è ammissibile una scissione. 

Come valuta il passaggio dal Governo Renzi al Governo Gentiloni, e soprattutto a suo avviso qual è il ruolo del PD, come partito di maggioranza e che esprime il premier, in questo momento cruciale per la nazione? 

Io credo che il Governo Gentiloni abbia una grande missione da compiere, che è quella di attuare le riforme alle quali si è lavorato alacremente con il Governo Renzi. Penso al “Dopo di noi”, alle leggi sul Terzo Settore, al Jobs Act. Sono tutti provvedimenti importantissimi. Da capogruppo PD nella Commissione Lavoro, inoltre, penso che queste leggi solo se attuate potranno essere comprese. Gentiloni ha il compito di mettere in pratica le riforme e fare in modo che arrivino direttamente ai cittadini. Approvare una legge in Parlamento è solo un primo passaggio, quindi questo Governo deve avere il tempo e la forza di attuare le riforme proposte. 

Una delle osservazioni più forti che arrivano dal fronte critico del PD è quella della distanza dal territorio. Pensate che sia una critica fondata? 

Io penso che sia indispensabile ricostruire il PD proprio dal territorio, anche per veicolare le riforme occorre il contatto con la gente, con la base, con i circoli. Lunedì sarò a Velletri per parlare con i giovani su come si crea lavoro, analizzeremo il Jobs Act, e ci soffermeremo su tanti altri argomenti. Bisogna stare sul territorio ma per farlo occorre un partito autorevole e forte. Io sono sempre pronta a recepire le istanze del territorio, dovremmo farlo tutti. Il parlamentare, a mio modo di vedere, ha il dovere di far capire come si attuano le leggi sul territorio: servono prima l’informazione, poi la realizzazione. 

Il suo appello delle donne a restare uniti cosa vuole esprimere, anche alla Direzione e ai vertici nazionali del PD? 

Mi sono fatta promotrice di un appello all'unità proprio per le motivazioni che credo di aver spiegato. Dobbiamo recuperare lo spirito per cui il PD è nato, e sono orgogliosa del fatto che questo appello abbia già raccolto le adesioni di parlamentari e senatori (sessanta circa), oltre alle tante firme on line (circa 750). Serve unità.

APPELLO DELLE DONNE ALL'UNITA' DEL PARTITO

"Siamo donne del Pd e assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici. Il passato ci ha insegnato che le divisioni interne hanno sempre portato allo smarrimento dei nostri valori e a pesanti sconfitte, al contrario, i risultati migliori sono arrivati quando abbiamo trovato la forza di dare vita a grandi aggregazioni in grado di mostrare al paese e agli elettori la nostra forza propositiva per la società italiana. Del resto solo un Partito Democratico unito e forte rappresenta lo spazio per continuare il cammino di battaglie e conquiste della libertà femminile. Ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità di tutti, a partire dai leader, per trovare un punto di incontro che vada oltre personalismi e interessi di parte. Chiediamo alle donne e agli uomini del Pd, ai suoi simpatizzanti, al suo popolo di farsi sentire per rilanciare lo spirito costitutivo del Partito Democratico. Il futuro del PD è anche nelle nostre mani. Viva il Partito Democratico, viva l'Italia". E' l'appello lanciato anche con un petizione online (APPELLO DELLE DONNE DEL PD) dalle parlamentari Annamaria Parente, Donella Mattesini, Emilia Grazia De Biasi, Marina Sereni, Marialuisa Gnecchi, Stefania Pezzopane, Erica D'Adda, Rosa Maria Di Giorgi, Magda Angela Zanoni, Angelica Saggese, Nicoletta Favero, Annalisa Silvestro, Elena Ferrara, Rosanna Filippin, Silvana Amati, Daniela Valentini, Venera Padua, Pamela Giacoma Giovanna Orrù, Monica Cirinnà, Maria Spilabotte, Valeria Cardinali, Leana Pignedoli, Emma Fattorini, Maria Teresa Bertuzzi, Manuela Granaiola, Albano Donatella, Flavia Nardelli, Mariapia Garavaglia, Chiara Braga, Raffaella Mariani, Susanna Cenni, Maria Coscia, Giovanna Sanna, Anna Rossomando, Antonella Incerti, Sandra Zampa, Teresa Armato, Chiara Gribaudo, Manuela Ghizzoni, Teresa Piccione, Floriana Casellato, Patrizia Maestri, Silvia Costa, Carla Cantone.

Nuoto, intervista a Maurita Antonacci: "Siamo compatte e daremo il massimo a Napoli"

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In vista dell’importante sfida che attende la Serie A2 dell’ F&D H2O, la nostra Redazione ha intervistato l’atleta Maurita Antonacci. 

di Rocco Della Corte


VELLETRI - Veterana della squadra, attaccante ma non solo, è un’atleta poliedrica che gioca al servizio della squadra e del collettivo. Tensione, agonismo, ma anche consapevolezza nei propri mezzi. "Avere la consapevolezza di esser prime con quattro vittorie su quattro è una bella sensazione, che ci fa, a mio avviso, prendere il tutto con più serenità e divertimento.
Questo però - specifica la Antonacci - non significa prendere sottogamba le nostre avversarie, ogni partita è a se e su tutte impieghiamo il massimo dell'impegno e della concentrazione". Un gruppo ormai rodato ma che ha molto da dire, pur rimanendo con i piedi per terra. L'esperta giocatrice non è inconsapevole dei rischi e delle insidie che il match di domani presenta: "La partita sarà dura, conosciamo le loro atlete e sappiamo i loro punti di forza. Scenderemo come ogni domenica in acqua mettendocela tutta fino all'ultimo fischio del giudice di gara". Determinata e rassicurante, la Antonacci loda il gruppo, vera forza del team guidato da Di Zazzo: "Il nostro è un bel gruppo giovane, a parte me e la Turchi (sorride, ndR)) e le ragazze crescono di settimana in settimana. Stiamo affinando molte sbavature con umiltà, innanzitutto, e metodica grazie al nostro mister attento ai minimi particolari ma questo credo sia la chiave per ogni gruppo vincente è competitivo. Domenica come sempre coltello tra i denti". Non resta che augurare in bocca al lupo alla squadra per questa nuova entusiasmante gara.

"Io sono uno": Velletri ha ricordato il grande cantautore Luigi Tenco, tutto esaurito al Teatro Artemisio

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Pienone all'Artemisio per l'omaggio di Velletri al grande cantautore Luigi Tenco. Ospiti Vittorio Nocenzi e Alfredo Saitto, per un pomeriggio culturale organizzato dall'Associazione Memoria '900.

VELLETRI - Di fronte ad un Teatro Artemisio Gian Maria Volonté pieno in ogni ordine di posto si è svolto l'evento del sabato pomeriggio veliterno, organizzato dall'Associazione Culturale Memoria '900, dedicato al grande cantautore Luigi Tenco.
Cinquant'anni dopo la sua tragica scomparsa resta immutata la carica emotiva e rivoluzionaria delle sue parole, e Velletri ha omaggiato un grande artista con uno spettacolo di qualità. Ospiti di eccezione il maestro e compositore Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, e l'esperto musicologo Alfredo Saitto, giornalista e critico. Primo a parlare è stato proprio Nocenzi, che si è detto orgoglioso di essere a Velletri dove ormai è di casa e dove ha frequentato anche il Liceo: "Chi era Luigi Tenco? Era una persona capace di arrivare dritto al cuore. Lo dimostra il fatto che cinquant'anni dopo si riempie un Teatro per riascoltarlo.
Le sue canzoni hanno qualcosa di poetico, la bravura di questo cantautore sta nel saper accostare parole semplici in maniera inusuale. Ecco allora che frasi apparentemente quasi banali, tipo "Un giorno dopo l'altro la vita se ne va" diventano bombe a mano quando ci si trova di fronte ad espressioni come "e la speranza ormai è un'abitudine". Nocenzi ha dichiarato di essere legato a Tenco per la forza d'animo che ha dimostrato nelle sue canzoni, e per il coraggio nello scrivere testi che nel contesto in cui sono stati prodotti non erano semplici da far accettare al pubblico: "Fare il compositore è come mettersi a nudo, il giudizio può far male. Lui è stato davvero audace e alla fine ha vinto, perché siamo qui e ci emozioniamo ancora". A fargli eco, sollecitato dalle domande della moderatrice e giornalista Alessandra Valentini, il critico Alfredo Saitto, che non senza un pizzico di ironia ha constatato come i testi di Tenco oggi sarebbero irripetibili: "Purtroppo oggi un cantautore come Tenco non avrebbe il giusto spazio, non sarebbe commerciale.

Sono reduce del Festival di Sanremo e la qualità si è notevolmente abbassata. Tenco, invece, aveva una grande forza d'animo che trasmetteva con le sue parole. Anche nei confronti delle donne aveva il suo cipiglio, rispetto al cliché dei cantanti disperati che quando vengono lasciati si lagnano. Aveva questo aspetto affascinante e ne era consapevole, un ragazzo tenebroso e determinato". Nocenzi ha ricordato quando ai suoi tempi, nei momenti di intimità tra giovani, i dischi di Tenco rappresentavano la scelta prediletta e che anche musicalmente l'armonia raggiunta dalla semplicità degli accordi del cantautore di Cassine è davvero unica. Senza addentrarsi nei tecnicismi, come ci hanno tenuto a sottolineare i due relatori, la parola è stata data alla musica. Magistrali e coronate da scroscianti applausi le esibizioni delle due band, quella di Antonio Censi composta da Antonella Mattacchioni e Sandro Crocetta, voci straordinarie e accorate, Sandro Paoletti, Antonio Dibenedetto, Marco Crocetta e Riccardo Calcari, e quella di Giulio Salvatelli, coadiuvato da Livio Salvatelli, Pietro Caroleo, Giovanni Ludovisi.


Il repertorio di Tenco, molto vasto nonostante lo stesso cantautore abbia apposto il suo nome solo su alcuni pezzi, è stato abbracciato in toto dagli ottimi musicisti e sono emersi sia il filone sociale, più sconosciuto, che quello amoroso. La ballata della moda, E se ci diranno, La ballata del marinaio, Cara maestra, Ognuno è libero, Se stasera sono qui, Ragazzo mio, Un giorno dopo l'altro, Mi sono innamorato di te, Ho capito che ti amo, Lontano lontano, Vedrai vedrai i testi scelti, con il maestro Nocenzi che non di rado si è cimentato nell'esecuzione di brani improvvisando e dando prova delle sue doti da compositore. Molto particolare l'esperimento, volto a dare il senso dell'universalità della musica, fatto proprio dal fondatore del Banco: se Saitto, citando un illustre studioso nel campo musicale, Duke Ellington, ha ricordato che la musica si può dividere in "buona" e "cattiva", Nocenzi ha dato prova di come l'empatia - concetto portante per un musicista - sia unica e attraversi i secoli. Così, accomodatosi al pianoforte, ha suonato Se stasera sono qui, attaccando immediatamente il Preludio di Bach, per poi tornare a Tenco e concludere con un pezzo Banco.
Ha voluto così dimostrare che nonostante la distanza temporale tra le musiche proposte, c'è un filo rosso invisibile - quello dell'emotività e della profondità - che va oltre il tempo e attraversa i secoli grazie all'umanità inserita in certe note. Forti emozioni, ma anche tante riflessioni per un cantante "innamorato della vita, estremamente profondo. Proprio la sua profondità è qualcosa di eccezionale" - ha ricordato Nocenzi, constatando come sia morto all'età di 28 anni ("un ragazzino") e pure in quei pochi anni di vita abbia saputo lasciare dei messaggi così maturi e resistenti al tempo e all'oblio. Ma nella serata del compleanno di Faber era impossibile non eseguire Preghiera in gennaio, l'omaggio di De André al suo amico e collega Tenco, canzone scritta di getto poche ore dopo quel maledetto 27 gennaio 1967. Brividi e commozione per una sorpresa che ha fatto rivivere insieme due mostri sacri della storia della musica italiana agli oltre quattrocento spettatori. Il finale, però, è stato nel segno dell'allegria e della vitalità di Tenco, uno e unico, per tornare al titolo dell'evento: tutti i musicisti e gli ospiti, insieme al pubblico, hanno cantato Ciao amore ciao, in un momento corale e partecipato.
L'Associazione Culturale Memoria '900 ringrazia tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita dell'iniziativa, patrocinata dal Comune di Velletri e dalla Fondazione Cultura. Oltre ai musicisti, professionali ed encomiabili, e agli ospiti che hanno instaurato un clima confidenziale nella loro chiacchierata amichevole con il pubblico e con la giornalista/moderatrice, un pensiero va anche a chi ha lavorato dietro le quinte e messo a disposizione i propri strumenti e la propria professionalità: Adriano Morelli per la consulenza tecnica, le studentesse dell'Istituto "Antonio Cederna", il Dirigente Scolastico Eugenio Dibennardo e la professoressa Loriana Bagaglini per l'organizzazione, Alberto Annino per la disponibilità di Poste Italiane e per i francobolli dedicati a Tenco, i due sponsor Duilio Leo Orafo e Banca Fideuram nella persona di Gianfranco Cestrilli, il tecnico del Teatro Artemisio Gian Maria Volontè Emilio Galuppo. Io sono unoè stato un bel momento di alta cultura nel segno di un grande cantautore e soprattutto di un grande uomo. Il progetto, nato da un'idea di Emanuela Treggiari, è stato portato avanti dal gruppo di lavoro che oltre alla stessa Emanuela Treggiari ha visto adoperarsi in vari ambiti dell'organizzazione Gaetano Campanile, Ornella Evangelisti, Patrizia Bigi, Daniela Caruso, Enzo Toto, Fiorella Treggiari, Rocco Della Corte. Il ringraziamento più grande però va a tutti gli spettatori intervenuti, che con i loro applausi e il loro incoraggiamento hanno reso la serata indimenticabile e preziosa sulle note di un artista da riscoprire, in fondo non così Lontano, lontano come potrebbero illudere i cinquant'anni dalla sua scomparsa.


GALLERIA FOTOGRAFICA/ 1
a cura di Rocco Della Corte
























































Al "Maracanà" continuano le gare della Lega Calcio a 8 e della Coppa Italia

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Presso il noto centro sportivo veliterno questa settimana sono andate in scena meno gare a causa di numerosi rinvii.

Si ringrazia per i tabellini Dario Nocera

VELLETRI - Ecco cosa è successo sugli splendidi campi da calcio del 'Maracanà' nell'ultimo turno delle due competizioni in corso, la Lega Calcio a 8 e la Coppa Italia.


LEGA CALCIO A 8

BORUSSIA TEAM – MARACANA   1 - 6
Formazione/marcatori: Abbafati Devis, Barnaba Giancarlo, Batoli Claudio, Gagliardini Giuseppe, Imbriglio Antimo, Mastrantonio Simone, Perez Suanni, Petrini Devis, Roccia Umberto 1. 
Formazione/marcatori: Capretti Alessio 1, Costantini Fabrizio, Di Gianmarino Stefano 2, Cianfarani Mirko, Santonastaso Enzo Zaccagnini Francesco, Evangelisti Emiliano, Valeri Marco 3.
MG: Valeri Marco (Maracana)
MP: Cianfarani Mirko (maracana)
Arbitro: Barlone D.


CENTRO ESTETICO KAOS – ME WE  5- 2
Formazione/marcatori: Campagna Ulderico 2, Cerci Fabrizio, Di Tullio Cristian, Fabi Loris, Fatale Daniele, Pettorelli Emanuele 3, Spallotta Sandro, Veroni Edoardo.
Formazione/marcatori: Centorfanti Luca, centofanti Emanuele, De Castris Simone, Dolce Giovanni, Lanna Guglielmo 1, Lucidi Agostino, Palone Luciano, Rossi Simone, Talone Ercole 1.
MG: Pettorelli Emanuel (KAOS)
MP: Veroni Edoardo (KAOS)
Arbitro: Barlone D.



RAYO VELLETRANO – SAN GIULIANO CITY
Gara Rinviata

BAGAGLINI IMPAINTI – PONTEGGI LUCIANI
Gara Rinviata

DECO ART  - PATTY CART
Gara Rinviata

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COPPA ITALIA      

EUROSERVICES ANTINCENDIO – GOLD PASSION   15-1
Formazione/marcatori: Pennacchi Alessio, Villari Paolo 3, Segna Emanuele 7, Bruffa Dario 1, Luddeni Matteo 3, Ferraro Cristian, Marchetti Marco 1.
Formazione/marcatori: Murariu Dan, De Rossi Riccardo, Priori Daniele, Dascalu Adi 1, Marinelli Marzio, Iasillo Emanuele, Butoi Paul.
MG: Segna Emanuele (Euroservices)
MP: Ferraro Cristian (Euroservices)
Arbitro: Leoni A.



PIZZERIA ITALIA - MMP FOOTBALL CLUB   6-2
Formazione/marcatori: Calicchia Emanuel 1, Meola Piero 1, Ottaviani Federico, Belli Rossano, Asaporosi Roberto, Latini Damiano 2, Bagaglini Patrizio 1, Belli Diego.
Formazione/marcatori: Mammucari Luca, Giammatteo Maurizio, Recine Eimone 1, Corbi Alessio, Felci Fabrizio 1.
MG: Latini Damiano (Pizzeria)
MP: Giammatteo Maurizio (MMP)
Arbitro: Pietropaolo L.




NOANTRI - MMP FOOTBALL CLUB 5-0     D.G.S.
Assente MMP Football Club.



Sicurezza, il 4 marzo al Teatro Artemisio tavola rotonda tra il candidato sindaco Giorgio Greci e qualificati esperti del settore

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Sarà il tema della sicurezza il fulcro dell'incontro programmato per le 17 di sabato 4 marzo al Teatro Artemisio di Velletri, allorché Giorgio Greci, candidato sindaco per le Comunali del 2018, proseguirà il suo tour programmatico, che ha avuto inizio con l'approfondimento legato alle prospettive di sviluppo dell'agricoltura locale. 


VELLETRI - Un tema 'caldo', quello della sicurezza, che Greci affronterà dando seguito ai propositi palesati durante l'ufficializzazione della sua candidatura, avvenuta l'11 dicembre nel bagno di folla di un gremito Teatro Tognazzi.
Sarà un tavolo dei relatori di eccezione quello moderato da Tiziana Mammucari, caratterizzato da interventi di primissimo piano. A prendere la parola, insieme al dottor Greci, saranno infatti Romolo Pace, impegnato in servizi di sicurezza privata, Cesario Bortone, Coordinatore Nazionale Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), Gianni Tonelli, segretario nazionale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) e Fabrizio W. Luciolli, presidente internazionale dell'A.T.A. (Atlantic Treaty Association) e del Comitato Atlantico Italiano. Non mancheranno qualificati spunti di riflessione, quindi, per il parterre del teatro intitolato alla memoria di Gian Maria Volontè, coi cittadini che potranno avere anticipazioni di quanto andrà a costituire l'architrave programmatico della coalizione per ciò che concerne il versante della sicurezza. Tra i punti cardine del suo intervento Giorgio Greci non mancherà di focalizzare l'attenzione sull'esigenza di potenziare i controlli sul territorio, intensificando la vigilanza anche negli orari notturni, al fine di ridurre gli episodi di delinquenza che sempre più spesso minano la serenità della popolazione. Nell'ottica di un quadro proteso a rendere Velletri una città più sicura, particolare rilevanza verrà data all'utilizzo del sistema di videosorveglianza, finalizzata a prevenire e scoraggiare atti vandalici o criminosi. Spazio anche alla sicurezza stradale, come pure alla lotta all'immigrazione clandestina e al tema del nuovo Commissariato di Polizia.

Ricordato l'eccidio di Pratolungo, domenica mattina nel segno dei fatti avvenuti nel 1944

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Ieri mattina si è svolta la commemorazione della strage di Pratolungo, nella ricorrenza del 73esimo anniversario dell’eccidio perpetrato dai nazisti.

di Antonio Della Corte


VELLETRI - I fatti avvennero il 19 febbraio del lontano 1944 e videro la rappresaglia dei nazisti nei confronti di tredici civili. Dopo la cerimonia religiosa presso la parrocchia di S.Maria del Carmine, i partecipanti si sono ritrovati davanti alla stele commemorativa di via Pratolungo. Presenti i gonfaloni dei comuni di Velletri e di Cisterna di Latina, con le relative rappresentanze istituzionali. Per Velletri, ha portato il saluto istituzionale del Sindaco il consigliere Massimo Ciarla, in fascia tricolore, alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Daniele Ognibene, dell'assessore Orlando Pocci, e dell’assessore Giulia Ciafrei, oltre a numerosi consiglieri comunali ed esponenti politici sia veliterni che cisternesi.

Dopo un breve saluto di Valter Fabiani del Comitato Velletri Sud ha avuto luogo la lettura di alcuni brani aventi come tema l’eccidio, tra cui una poesia scritta da Arnaldo Imperiali, figlio di Artemisia Mammucari, una delle vittime della ferocia nazista. Ha preso poi la parola Giuliano Aureli, presidente della sezione veliterna dell’ANPI, ex partigiano e medaglia d’oro per la Resistenza.
Aureli ha sottolineato la necessità di coinvolgere i giovani, per non dimenticare: Pratolungo infatti è una strage “dimenticata” nonostante sia avvenuta prima ancora di quella delle Fosse Ardeatine e che ha visto la morte di gente del popolo, donne, uomini e persino un bambino di soli dodici anni. "Bisogna lottare - ha proseguito Aureli - per salvaguardare la democrazia così dolorosamente conquistata, Non basta difenderla una volta all'anno in occasione dell’anniversario, serve farlo giorno dopo giorno". Dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli i partecipanti hanno sfilato fino al luogo dove avvenne la strage, in aperta campagna e sul greto del torrente, per la deposizione di una corona d’alloro in onore dei martiri. Il tratto finale del cammino, una stradina sterrata e scomoda, non ha permesso ai più anziani di arrivare sul punto dove sorge la lapide a ricordo delle vittime.
A questo proposito, come ha sottolineato anche la figlia di una delle vittime, che aveva solo tre anni quando la barbarie tedesca le portò via per sempre il suo giovane papà, è stato rivolto un accorato appello ai rappresentanti istituzionali, affinché si provveda a sistemare la strada, ancorché privata, in modo da poter permettere il raggiungimento del luogo anche alle persone anziane e con difficoltà motorie. L'appello si è esteso con l'invito a ripulire la lapide-ricordo, in parte rovinata dall’inesorabile trascorrere del tempo. Auspichiamo che per la ricorrenza del prossimo anno questi impedimenti saranno rimossi e che coloro che oggi non hanno potuto raggiungere il luogo, possano essere presenti. Nel frattempo è un dovere di tutti i cittadini di Velletri non dimenticare una strage come quella di Pratolungo, forse troppo a lungo taciuta dalla storiografia.






Serie A2 femminile: Continua la marcia inarrestabile della F&D. Abbattuto anche il Flegreo a domicilio

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Vince ancora, ed è il caso di dire convince, la F&D H2O. 

NAPOLI - 5° vittoria su 5 gare disputate e 1° posto della classifica del girone SUD consolidato a punteggio pieno e difeso con i denti in un campo difficilissimo e, soprattutto, al cospetto di un'altra seria pretendente ai play-off promozione, il Flegreo del mister greco Koinis, rinforzato da una campagna acquisti importante la scorsa estate, che aveva visto nell’innesto di Tortora la sua punta di diamante.
Ma niente, e neanche il blasone di un nome altisonante, ha intimorito le ragazze veliterne quest’oggi che alle forte attaccante napoletana hanno lasciato solo le briciole, tanto che lo zero alla casella gol segnati parla da se. Un’ottima prova, l’ennesima, di tutto il collettivo gialloblù che ancora una volta ha dimostrato di essere “squadra”, un privilegio che a questi livelli diventa determinante in quello che è l’esito finale di un confronto e in quello che, si spera, sarà il futuro di questo campionato. Quando a fine gara è stato chiesto a Di Zazzo di nominare la migliore in campo la sua risposta è stata semplice: “Oggi ha vinto la squadra, il nostro collettivo. Non c’è stata una migliore in campo ma un gruppo fantastico che ha saputo reggere “botta” e piazzare la zampata decisiva al momento giusto. Ho ricevuto i complimenti per questo aspetto a fine gara, ed è davvero un aspetto che inorgoglisce”. Ad oggi quindi prosegue l’imbattibilità del team laziale e, forse, diventa difficile nascondere che l’ambizione della salvezza sia ormai un po’ stretta a questa squadra. I numeri da sempre sono quelli che decidono e il Velletri risulta essere la difesa meno bucata del campionato. Normalmente è in questa fase che si costruiscono le squadre ambiziose ed è questo il vero punto di forza delle gialloblù. Se le due cose continueranno ad andare di pari passo anche questa volta, allora questa giovanissima compagine ha le carte in regola per continuare a sognare qualcosa di più che la sola salvezza. Su 5 gare disputate 3 sono state le vittorie esterne, e, cosa fondamentale, due nelle tane di due ambiziosissime compagini: Vela Ancona e proprio Sporting Flegreo. Qualcosa significherà! Tornando alla gara con le napoletane di oggi è stata un incontro duro, verrebbe da dire “maschio”, dove le due squadre si sono affrontate a viso aperto ribattendosi con veemenza a ogni azione di gioco e dandosi battaglia su tutti i palloni. Non è stata una gara bellissima, la tattica l’ha fatta da padrone e le folate e giocate dei singoli ne hanno indirizzato la contesa. Da ammettere anche che l’arbitraggio di Frauenfelder, pur buono nel complesso, non ha favorito lo spettacolo. Poche espulsioni totali, 3 in favore del Flegreo e 2 per F&D, che hanno contribuito allo scarso numero di reti totali. Avanti F&D per 0-2 grazie a un buon inizio e alle reti di Sathitanon e Clementi. Recupero Flegreo con la doppietta di Loffredo con due belle conclusioni dal centro; nuovo vantaggio ospite ancora con la thailandese Sathitanon che, alla lunga, vince il confronto nel confronto con la provvisoria capocannoniera del girone SUD, Tortora. Il Flegreo impatta di nuovo con Altieri abile a sfruttare una superiorità numerica per il 3-3 di fine terzo tempo. E’ battaglia, battaglia vera. In apertura di ultimo parziale Altieri si ripete con una botta da posizione 4 e porta per la prima volta le sue sul +1. Neanche il tempo di mettere la palla al centro e De Marchis ristabilisce immediatamente la parità con una delle sue bordate da posizione 2. Una vera prodezza balistica per la numero 4 veliterna che centra la rete da quasi 10 mt. Si riparte dunque e Minopoli si supera in più di qualche occasione, in particolare su una beduina dai 2 mt di Loffredo che l’estremo difensore gialloblu riesce a deviare quel poco per far si che la palla si stampi sulla traversa. Si va avanti così fino a 2’ dal termine quando Sathitanon si libera con caparbietà dalla marcatura e girandosi dai 2 mt scaraventa tutta la sua forza in un tiro che si infrange però sulla traversa con la Izzo che non può fare altro che guardare. Tanta è la forza della conclusione della straniera F&D che il pallone ricade nelle mani di Clementi ben piazzata in posizione 2. L’attaccante veliterno non ci pensa due volte e con forza tenta la conclusione a rete che, con un pizzico di fortuna, carambola prima sulla traversa, poi sulla incolpevole Izzo e per poi depositarsi in rete per l’ultimo e definitivo vantaggio del Velletri. E’ la rete della meritata vittoria della capolista che si conferma in grande spolvero e in grande momento di forma come ribadisce e chiude mister Di Zazzo: “Abbiamo portato a casa altri 3 meritatissimi punti. In acqua noi abbiamo fatto quel qualcosa in più che ci ha permesso di tenere quasi sempre il pallino del gioco, ma soprattutto di imbavagliare egregiamente le loro bocche da fuoco. Successo importante e di valore ma la strada e il campionato sono lunghi e guai a rilassarsi. L’appetito vien mangiando”. La F&D ritornerà nella piscina casalinga del Tortuga domenica prossima quando arriverà il Volturno dell’attuale capocannoniere Starace e della ex di turno Gemma Mastantoni che sta egregiamente difendendo la porta delle sammaritane. Partita sulla carta abbordabile e alla portata delle gialloblù anche se nella pallanuoto niente è scontato e il fatto di essere lassù, a guidare la classifica, non deve far venire il mal di vertigini.

Sporting Flegreo - F&D Fortitudo DOMUS PINSA 4-5 Parziali: 0-1, 1-1, 2-1, 1-2 Sporting Club Flegreo: Izzo, Altieri I., Mele, Parisi, Altieri L. 2, Loffredo 2, Vitiello, Tortora, Di Palma, Savino, Dirupo, Anastasio, Lepori. All. Koinis F&D Fortitudo Domus Pinsa: Minopoli, Maggiore, Sathitanon 3, De Marchis 2, Zenobi, Rosini 3, Antonacci 2, Clementi 2, Passaretta 1, Ercoli 1, Turchi, Bagaglini, Mordacchini. All. Di Zazzo. Arbitro: Frauenfelder Sequenza reti: 0-2, 2-2, 2-3, 4-3, 4-5.

Fondazione Cultura, parla Claudio Micheli: "Qui per un lavoro di arte e cultura, facciamo crescere la città"

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Dopo la conferenza stampa di presentazione della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura "Città di Velletri", parola al direttore artistico, il maestro Claudio Maria Micheli.


VELLETRI -  La Fondazione Cultura, le cui linee programmatiche sono state ufficializzate in una conferenza stampa pubblica, è oggetto del dibattito politico e civico a Velletri ormai da giorni. La revoca delle deleghe all'assessore Usai ha innescato una bomba ad orologeria e questa nuova realtà cittadina deve cominciare a lavorare in una situazione che non è tra le più serene, quanto meno a livello mediatico. Il direttore artistico Claudio Maria Micheli ha rilasciato al nostro Giornale un'intervista entrando nel merito di varie questioni, ribadendo la distinzione tra l'ambito artistico e quello politico. Ecco cosa ha dichiarato. 

Claudio Micheli, dopo la presentazione ufficiale della Fondazione Cultura quali reazioni sono arrivate? La città come ha percepito la nascita di questa nuova realtà? 

Le reazioni sono state quasi tutte positive. C’è sempre una percentuale di scettici, ma nella conferenza abbiamo cercato di far capire che la Fondazione nasce per un discorso esclusivamente legato all’arte e alla cultura. L’intento è di espandere le iniziative, portare ancora più forza culturale in una città già di per sé molto attiva . L’idea di formare un Albo, un database di tutte le forze culturali e artistiche è fondamentale proprio per conoscerci e per interdisciplinarci. Nessun ambito deve rimanere escluso: ad esempio, l’incontro con i vinificatori è stato eccellente e tutti coloro che hanno partecipato, vedendo le cantine sottostanti al Convento del Carmine, stanno già muovendosi pensando come arredarle e valorizzarle. Cito l’idea del vino perché è tra le tante discipline che possono entrare in contatto con l’arte: pensiamo alle degustazioni prima o dopo gli spettacoli, oltre ad eventi ad hoc. Con la Fondazione cercheremo di raggiungere risultati importanti sulla base delle idee e con un programma triennale. Finalmente riaprirà il Teatro Artemisio per la stagione teatrale 2017-2018, arte, cinema, musica e così via: tutte le espressioni culturali saranno incluse. Non essendo io un tuttologo, ovviamente, ho bisogno avere accanto persone valide che mi diano la sicurezza di ciò che sto facendo ed i giusti consigli. 

E’ stato diramato un calendario, per la scorsa settimana, in cui tutte le associazioni sono state orientativamente divise per ambito: come sono andati gli incontri e com’è stata la partecipazione? 

Gli incontri sono stati molto fruttuosi e sono serviti a capire le esigenze, le situazioni e i pensieri di chi persegue progettualità sul territorio. Naturalmente non tutto collima, a volte c’è stato qualche screzio per visioni diverse, ma cercheremo di aggiustare il tiro. Ho avuto anche l’incontro con le scuole ed è stato molto fruttuoso con ottimi feedback. La partecipazione è stata ottima, ma tutto è in divenire: ci tengo a dire che questa fondazione è neonata, ed io ho cercato di prendere le misure col territorio e capire cosa si può fare insieme sia con i progetti arrivati che con quelli proposti da me.. 



A livello infrastrutturale quali luoghi e quali aree sono di vostra competenza per quanto concerne la gestione? 

La gestione che ci compete è quella del Teatro Artemisio e del polo Culturale del Convento del Carmine, che comprende la Sala degli Affreschi, l’Auditorium, il Chiostro (che si rivelerà molto utile in estate) e il Giardino esterno meraviglioso con il suo interessante colonnato. La Casa della Cultura, è uno spazio molto grande e si presta a più situazioni per eventi di ogni genere. L’Artemisio, invece, è un capitolo a parte. 

Proprio riguardo al Teatro Artemisio, dopo le stagioni teatrali degli anni scorsi e un periodo di buio, la città può aspettarsi un cartellone e un programma per la prossima stagione? 

Sì. In questi giorni sto prendendo contatti con il circuito regionale del Teatro ed altre proposte , cercando di portare anche artisti e spettacoli di qualità. Il Teatro Tognazzi già è operativo in tal senso, così come il teatro di Terra, c’è anche l’Aurora... spero si riuscirà a creare una collaborazione evitando coincidenze di spettacoli. Avere più teatri a pieno regime non è male, più spazi ci sono e più la città ne avrà beneficio. Ma il Teatro Artemisio è quello storico della città e va assolutamente rilanciato. Lo stiamo risistemando perché aveva bisogno di piccola manutenzione nell’audio e nelle luci. Ci confronteremo per le date con le compagnie che abbiamo intenzione di invitare, ma posso assicurare che ci sarà un cartellone teatrale. 

Può anticiparci qualche progetto o qualche cosa in cantiere? 

Speriamo di portare qui nel chiostro un festival di musica etnica già questa estate, organizzeremo da subito una stagione concertistica nell’Auditorium. C’è l’idea di riportare il Velletri Jazz Festival. Poi il Premio nazionale ‘Achille Campanile’, per la letteratura ed il teatro anche per le scuole, oltre ad un concorso nazionale atto a rivalutare la figura di Ruggero Giovannelli. Il tutto nell’idea di creare delle vetrine nazionali di qualità dedicate a persone legate alla città. 

Venendo all’attualità ed esulando dalla sfera artistica, l’accusa più ricorrente che si fa alla Fondazione è quella di rappresentare una privatizzazione della Cultura. Come risponde a chi dice che con questa nuova realtà la cultura è in mano ai privati? 

Rispondo che non è assolutamente vero. Piuttosto sono state trovate delle risorse, ed è già un miracolo, da mettere a disposizione della cultura e dell’arte. Dobbiamo pensare che se la Fondazione riuscirà nel suo intento non sarà una vittoria personale del Direttore ma della città di Velletri. Lo dico chiaramente: lo scopo non sarà mai quello di sostituirsi all’Assessorato alla Cultura, semmai quello di affiancarlo. L’assessore deve operare per la città e la Fondazione può supportarlo. Una delle prime cose da fare intanto è quella di coordinare gli eventi per evitare sovrapposizioni di date anche se i pubblici sono in genere sono diversificati. E con questo sottintendo che dobbiamo relazionarci con tutti gli assessorati oltre quello alla Cultura. 

Se la Fondazione è aperta, cosa deve fare un cittadino, o un’associazione, per presentare un progetto e chiedere un supporto nell’organizzazione di un’iniziativa di stampo culturale?

Semplicemente portarci il progetto, anche inviandocelo in via telematica a direzioneartisticafondazione@gmail.com. Presto avremo un sito, una pagina facebook. Qualsiasi persona può scrivere e tutto verrà valutato, sono ben disposto nei confronti di tutti i progetti, anche i più stravaganti ed impossibili… mi piacciono le sfide e le nuove idee. 

Come è composto lo staff della Fondazione e come si proseguirà nell’organizzazione? 

Intanto la formazione di un Comitato Scientifico, creeremo un pool di persone competenti che affiancheranno la direzione artistica nelle varie discipline. E’ anche un modo di avere una garanzia sulla qualità: ci sono molte figure di alta competenza nel nostro territorio e poi naturalmente si potrà guardare anche fuori Velletri. Abbiamo Roma vicino ed è una fonte cui attingere sfruttando la vicinanza. 

Si parlava di affiancamento all’Assessorato alla Cultura. Ma con la revoca delle deleghe all’assessore Ilaria Usai vi trovate privi di quella che dovrebbe essere la vostra figura di riferimento, Sindaco a parte, in Giunta: come avete preso la notizia e come la giudicate? 

L’ ho saputo da poco, ma non voglio entrare in questioni politiche perché qui rappresento solo ed esclusivamente la parte artistica della Fondazione. Posso senz’altro dire che mi dispiace. La revoca delle deleghe a Ilaria Usai ha però creato scompiglio nel panorama politico. 

Che cosa è successo e come si esce da questa situazione, e soprattutto ci saranno conseguenze sul modo di lavorare della Fondazione senza un assessore alla Cultura che collabori con voi?

Credo che sia mancato un po’ il confronto. Quando le posizioni verso la Fondazione ed il suo futuro operato vengono prese prima di ricevere delucidazioni in merito allora c’è un problema.. Per quanto mi riguarda, vorrei parlare e confrontarmi con tutti ma su temi culturali ed artistici, gli equilibri della politica devono rimanere estranei agli scopi della Fondazione. Ho vinto un bando pubblico, al momento ancora non sono stato attaccato da nessuno, credo in forza del mio curriculum e della buona fede che anima questa sfida oltre ad un’esperienza quarantennale. Ora bisogna lavorare e ben venga qualsiasi confronto con chiunque a patto che si parli di cultura, con la convinzione che debba rimanere separata dal confronto politico. I nostri amministratori hanno il compito di aiutare l’arte e chi la diffonde mettendo a disposizione le risorse e gli spazi, e questa volta forse potremo riuscirci. Io sono qui per tutti, opposizione e maggioranza. Il nostro Sindaco ha dato il via a questo viaggio impegnativo. tuttavia chiunque in futuro prenderà il suo posto dovrà, come da Statuto, presiedere la Fondazione, farla crescere e prosperare per il bene della città.
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