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In difesa di Torre Astura: a Velletri la conferenza di Guido Giani

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Torre Astura, con una storia di lunga durata che risale a ben prima della fortificazione medievale, versa da anni in una condizione di totale abbandono sulla quale si concentrerà la presentazione del progetto “Salviamo Torre Astura” di Guido Giani oggi 7 ottobre, alle 9.30, in Sala Tersicore.

di Valentina Leone

VELLETRI - In posizione eminente sul mare, il prezioso fortilizio collocato nel territorio di Nettuno, descritto da D’Annunzio e definito da Ferdinand Gregorovius «l’avanguardia del romanticismo, la sede della poesia tedesca in Italia», ha bisogno di un repentino intervento che contrasti la lenta e progressiva dismissione della torre, sede dei poligoni di tiro del Ministero della Difesa.

Pur non essendo Torre Astura nell’area di competenza veliterna, l’iniziativa dell’architetto Guido Giani punta a sensibilizzare i cittadini riguardo a uno dei casi in cui un luogo storico, non valorizzato nella sua vocazione culturale, rischia di essere programmaticamente abbandonato all’erosione del tempo per essere poi spartito dai privati. Racchiuso nell’appello “Salviamo Torre Astura”, l’intervento di Giani si soffermerà in un primo tempo sulle prime testimonianze antropiche dell’area, ricca di insediamenti a partire dal IV secolo a. C., e poi sulle notizie storiche riguardanti il forte, dal tradimento dei Frangipane ai danni di Corradino di Svevia – figlio di Federico II – nel 1268 per passare dall’isolamento della torre dal 1888, anno in cui fu fondato il poligono militare che ha consentito fino al momento la conservazione della struttura, per giungere all’incuria caratterizzante degli ultimi anni. In particolare ampio spazio sarà dedicato a esaminare la condizione attuale, desolante soprattutto per l’assenza di interventi in seguito ai lavori di messa in sicurezza avvenuti nel 2006, su progetto dello stesso Giani, e per il degrado delle murature e delle strutture del castello, nonché agli atti di vero e proprio vandalismo che si sono registrati fino allo scorso agosto. Ad appoggiare l’architetto Giani nell’impegno a diffondere la conoscenza dei rischi della perdita di Torre Astura per salvarla saranno, oltre ai membri del centro Studi e Ricerche di Archeologia Storia e Arte “Oreste Nardini”, interverranno all’evento di sabato 7 ottobre anche gli esponenti dell’ARCI Lazio che si stanno mobilitando per recuperare il castello, in modo da sollecitare nel pubblico della Sala Tersicore l’interesse, accanto a una punta di indignazione, per le sorti di un bene culturale comune.

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