La tipica e ricca edizione della 87esima Festa dell’uva e dei vini veliterna, patrocinata dal comune di Velletri, ha avuto nel suo bello e lieto contesto cittadino, uno spazio di tutto riguardo dedicato al primo concorso di poesia veliterna denominato il “Sabato nel villaggio”, nel quale è stato dato risalto sia alla poesia in lingua italiana che alla poesia dialettale di Velletri e dei paesi limitrofi.
di Marisa Monteferri
VELLETRI - Il concorso è stato ideato dall’Assessorato alle politiche agricole, il cui intento è quello di riportare alla memoria gli antichi mestieri e le tradizioni vitivinicole di Velletri, alla maniera leopardiana, quando il sabato del villaggio rappresentava il giorno della festa che allietava i cuori della gente.
L’associazione culturale “La vigna dei poeti” su invito dell’assessorato, si è fatta carico di indire e gestire questo concorso, per ora limitato a Velletri e dintorni, avvalendosi di internet per le comunicazioni con i poeti: la risposta è stata immediata e notevole e questo ha permesso al concorso di essere molto variegato, per i testi poetici arrivati. Ci sono stati intoppi tecnici al momento della realizzazione della prima serata per cui è stata annullata la prima esibizione sula palco di piazza Cairoli messo gentilmente a disposizione da Leonardo Di Silvio, direttore di Radio Mania, tuttavia tali intoppi non hanno inficiato sul giudizio della giuria, avvenuto in precedenza e quindi trasparente e insindacabile. Il lavoro di coordinamento della “Vigna dei poeti” si è avvalso della preziosa collaborazione del dopolavoro ferroviario - in particolare di Fosco Iacopini, che fin dall’inizio ha sostenuto l’idea del concorso offrendo la sua fattiva collaborazione. Il primo “sabato nel villaggio” ha avuto come prima classificata la signora Luciana, veliterna, che stenta a definirsi poetessa ma che si è distinta notevolmente: anche il secondo premio è andato a lei, per la sensibilità e la gradevolezza delle sue poesie. Terza classificata Lidia Giorgi. A pari merito Alberto Mariani, Leila Spallotta, Rita Gatta e Eleonora Persico: e a seguire, gli altri partecipanti. Il pubblico veliterno che nella piazza assisteva alle varie manifestazioni in corso, all’ascolto delle poesie, ha risposto con ripetuti applausi: ecco, ai poeti e alla poesia basta un applauso sincero per poter vivere e trovare sempre nuova linfa ispiratrice. Si è dunque instaurata una tradizione neopoetica ufficiale, a Velletri, e speriamo non sial’ultima, speriamo si possa ripetere, e sempre meglio, negli anni a venire. Il contesto della festa dell’uva è un ottimo traino per far rivivere il sabato nel villaggio. La poesia: una manciata di parole che urge di essere scritta, recitata, ascolta: un balsamo sconosciuto che è dentro ciascuno di noi e cerca occasione e modo per far arrivare i suoi effluì il più lontano possibile e a tutti.