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III Domenica T.A.: "Prediche insulse" dagli scritti di don Gaetano Zaralli

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Mt 11,2-11

TESTO
Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». 

Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

COMMENTO
"Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?…”.

Le voci si rincorrono e i giudizi di chi ha visto nel deserto l’uomo che si nutriva di cavallette e miele selvatico si sovrappongono, diversi gli uni dagli altri, nella confusione di chi attende in vano un messia guerriero.
Gesù, dopo aver espresso il proprio pensiero, non esita, rivolgendosi alle folle, ad avere per Giovanni la giusta considerazione. Intanto si sappia che Giovanni non è un “buono a nulla”.
Di canne sbattute dal vento sono piene le strade e fanno massa con la speranza di sorreggersi a vicenda. Di uomini dalla schiena eretta, oggi più che mai, si avverte una grave carenza, forse perché domina incontrastato nel percorso delle vicende umane il proprio tornaconto.

“Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso?…”.

Giovanni non conosceva il vizio dei privilegi né le pigre sbadigliate dei re. Giovanni, temprato nel carattere dai venti del deserto e reso forte nella fede dai sentieri tracciati sulle sabbie incerte, era il messaggero destinato a rompere il ghiaccio delle abitudini, era la fresa votata a rendere in poltiglia le zolle degli egoismi.
Giovanni era davvero un profeta, anzi più che un profeta.
Non ci si può improvvisare profeti, né lo si diventa seguendo il percorso delle carriere, né tanto meno comprando le poltrone del potere, né subendo l’ignavia dell’ambiente, né frequentando l’indifferenza delle piazze.

Giovanni intanto, che era in carcere…

Il profeta ha il coraggio di contrastare gli abusi, senza cedere alle lusinghe, senza scendere a compromessi, e lo storico, che registra i fatti, trova facile coglierlo in un carcere a scontare ingiustamente pene per colpe non esistenti. Anche il prete, come lo storico,  non fa fatica a tessere panegirici a favore di Giovanni, ma, a differenza dello storico, lui, l’annunciatore di cose buone, non può non tener presente che quel profeta che pone come esempio da imitare, deve lui per primo incarnare, se vuole che le sue prediche non siano insulse, se desidera che i suoi comportamenti non siano noiose sceneggiate di circostanza.



A Lanuvio arrivano i dinosauri: pronta l'esposizione itinerante più grande d'Europa

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Approda a Lanuvio (RM) “World of Dinosaurs”, l’esposizione itinerante organizzata dalla Wonderworld Entertainement in collaborazione con l’Associazione Verriguud e presentata nell’ambito del progetto di promozione dei territori Parcoscenico.
Una mostra spettacolare che, dopo aver entusiasmato numerosissimi visitatori di mezza Europa, come a Vienna, Budapest, Kiev, Krim, Odessa, Firenze, Zurigo, Berna, Losanna, Grenoble, sarà ospitata a Lanuvio dal 15 dicembre 2019 al 29 marzo 2020. A far da teatro all’evento, patrocinato dal Comune di Lanuvio, sarà l’Agriturismo Casale della Mandria, situato al civico 23 di via Mediana Bonifica, tempio del gusto e suggestivo museo a cielo aperto che, grazie a installazioni artistiche e sculture giganti disseminate nel verde, offre uno degli scorci più affascinanti della campagna a sud dei Castelli Romani e a nord della pianura pontina.  

LO SCENARIO 

La grande mostra a tema preistorico finalmente arriva anche ai Castelli Romani, sposandone l’immenso patrimonio naturalistico e culturale. Una bambina torna alle origini, tra filari di viti e falchi pellegrini, si eleva sul mondo con tutta la sua imponenza per ricongiungere l’uomo alla sua dimensione ancestrale, quella più istintiva ed empatica con la natura circostante. Accanto a lei un esemplare di Diplodocus, uno degli oltre 50 modelli di dinosauri a grandezza naturale che compongono la mostra “World of Dinosaurs”, uniti in un destino che si nutre della Madre Terra e guarda ad un futuro diverso. Un sogno, una visione ambiziosa del domani che si sostanzia nelle opere dell’artista internazionale Giuseppe Verri, titolare del Casale, e che si tuffa nell'Era Mesozoica per ammaliare i visitatori con splendide riproduzioni a grandezza naturale, delle meravigliose creature che popolarono il Pianeta tra i 245 e i 65 milioni di anni fa. 

LA MOSTRA 

Il Tyrannosaurus Rex, alto 8 metri, il Triceratopus del peso di 2 tonnellate, con i suoi piccoli, il Diplodocus lungo 30 metri, e tanti altri esemplari troveranno posto nel verde del Casale lanuvino, e la resa scenica sarà spettacolare. Immancabili le riproduzioni degli animali preistorici resi famosi dal film “L’Era Glaciale”, come il mammut, il bradipo e tanti altri meno conosciuti. Le ricostruzioni sono sorprendentemente realistiche e curate nei minimi dettagli grazie alla collaborazione con un team di paleontologi e realizzate sulla base delle più recenti scoperte scientifiche. La mostra ha anche un'importante valenza didattico-educativa: suggestiva e scientifica, ma spiegata in maniera semplice, rappresenta un interessante approfondimento sulle condizioni di vita, forme e dimensioni di specie che hanno dominato la nostra Terra, e meta dunque anche di visite scolastiche da parte degli istituti del territorio. 


INFO 

World of Dinosaurs è un’occasione unica per esplorare e conoscere i dinosauri, in uno scenario ludico ma anche piacevole da visitare, a contatto con la natura, e con l’opportunità di gustare i sapori della tradizionale cucina del Casale della Mandria. La mostra sarà aperta dal 15 dicembre 2019 al 29 marzo 2020, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 16.30. Dopo il 6 gennaio chiude il lunedì eccetto i festivi. 

TUTTE LE INFORMAZIONI SU: www.dinosaurilanuvio.it facebook /parcoscenico.it 

GIORNI E ORARI D APERTURA: dal 15 dicembre 2019 al 29 marzo 2020 aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 16:30 Dopo il 6 gennaio, chiusa il lunedì (eccetto i giorni festivi). 

INFOLINE: 3331657725 
E-MAIL: info@dinosaurilanuvio.it 
INDIRIZZO: Agriturismo CASALE DELLA MANDRIA Via Mediana Bonifica, 23 00075 LANUVIO (Rm)  

INGRESSO: PROMO FAMIGLIA genitori + 2 bambini: € 24 ADULTI: € 9 BAMBINI: € 6 dai 3 ai 13 anni RIDOTTO: € 8 (esibendo un documento d’identità: studenti, forze dell’ordine, pensionati, over 60, disabili autosufficienti, accompagnatori di persone diversamente abili non autosufficienti). SCUOLE: € 4 GRATUITO: Diversamente abili non autosufficienti, bambini sotto i 3 anni.

Serie A2 femminile, Francesco Perillo lancia l’F&D Waterpolis: “Vogliamo tornare in A1”

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Ancora poche settimane e ricomincia il campionato di Serie A2 di pallanuoto femminile. L’F&D Waterpolis, reduce dalla beffarda retrocessione dalla A1, ai nastri di partenza è nuovamente tra le favorite. Tante cose sono cambiate dalla passata stagione, come spiega il presidente Francesco Perillo che nel fare l’in bocca al lupo al suo gruppo pone l’accento su diversi aspetti in vista del cammino delle sue ragazze.
“Finalmente abbiamo una casa” – ha esordito il massimo dirigente – “con una piscina rinnovata che, speriamo, ci permetterà di avere una marcia in più anche in termini di pubblico per avere quel calore che non abbiamo avuto in A1 quando siamo stati costretti ad andare a giocare ad Anzio. Con un grande sacrificio dal punto di vista economico abbiamo investito per adeguare la struttura dell’Aqvacenter di Lariano, e spero che questo investimento venga ripagato anche dal punto di vista sportivo. Lo abbiamo fatto rivolgendoci a tutti i Castelli Romani perché ci auguriamo si avvicineranno all’impianto anche altre realtà che hanno bisogno di spazi adeguati per una pallanuoto di livello”. Laconico, invece, Perillo, riguardo l’obiettivo: “Scontato: vogliamo tornare in A1”. L’F&D si è mossa sul mercato tra conferme e nuovi innesti: “Abbiamo confermato il blocco di ragazze che ci ha già portato in A1 la passata stagione, insieme a Veronica De Cuia che aveva sposato il nostro progetto e che con grande volontà e caparbietà ha deciso di rimanere in A2 anche con un incarico più tecnico poiché segue l’Under 13 come allenatrice. La ciliegina sulla torta è Carrasco, miglior giocatrice della nazionale cubana. Speriamo ci dia quella marcia in più per affrontare un campionato di vertice, poi sappiamo che la palla è rotonda ma come società abbiamo fatto di tutto per mettere lo staff tecnico nelle condizioni di ottenere il meglio”. La rosa della A2 si presenterà all’Evolution Fit Village di Lariano venerdì 10 gennaio alle ore 18.30 nella sala conferenze. Il campionato avrà invece inizio il 26 gennaio con la gara casalinga contro la neo-promossa Castelli Romani.

Rocco Della Corte

Tre medaglie per l’F&D Waterpolis al Trofeo “Gaetano Lanzi”

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Trofeo Gaetano Lanzi ricco di soddisfazioni per l’F&D Waterpolis al centro federale di Pietralata. Nello storico trofeo per il nuoto regionale, categoria esordienti, la compagine allenata da Roberto Cianfarani ha gareggiato con due atleti, Flavio Spallotta e Vittorio Cugini.
Fuori dalle finali per pochi decimi Michela Cedroni, Chiara Fusco ed Elia Spallotta. Tre le medaglie conquistate: due bronzi per Flavio Spallotta e uno splendido oro per Vittorio Cugini. Flavio Spallotta era entrato in finale con 1’10” - primo tempo nei 100 delfino – ma ha sofferto arrivando terzo e peggiorando il suo personale con 1’12” 2. Il ragazzo ha pagato l’ansia da prestazione, come nei 100 stile libero dove era entrato nel terzo tempo e ha mantenuto il terzo tempo migliorando di un secondo qualificandosi per la finale con 1’04”6 e finendo poi in 1’03”5. Ottima sorpresa Vittorio Cugini, entrato col quinto tempo di 47”2 nei 50 rana: ha fatto una grandissima gara con una partenza esplosiva e ha finito con 44” migliorando tre secondi, gara da brividi e molto emozionante.
Una medaglia d’oro meritata. “Sono molto contento per Vittorio” – ha detto il tecnico Roberto Cianfarani, in prima linea con i ragazzi – “è in crescita, un classe 2010 promettente che ha preso la sua medaglia d’oro ai regionali e non è cosa da tutti visto il livello elevato. Noi lavoriamo per il futuro perché i piccoli non devono vincere per forza ma maturare, inutile spingere troppo. Stiamo lavorando più che bene e formando giovanili competitive per arrivare a junior e cadetti a risultati che già in parte abbiamo con Borro, Di Giacomantonio, Tora, Cianfarani, Della Vecchia, D’Uffizi. Ringrazio il presidente Perillo molto calorosamente perché un presidente che va alle gare dei bambini è cosa molto rara, ha fatto il tifo in prima linea, e ringrazio Emiliano Specchi che è l’allenatore di Vittorio Cugini. L’anno è lungo, abbiamo appena iniziato, le soddisfazioni non mancheranno…”.

Rocco Della Corte

Antiche rovine di Ninfa, al via il progetto di restauro conservativo per la Dogana e per Santa Maria Maggiore

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La Fondazione Roffredo Caetani ha dato il via libera al progetto di restauro conservativo dei manufatti architettonici del Giardino di Ninfa. In particolare il progetto, finanziato con circa 338mila euro provenienti dai fondi dell'8 per mille dell'Irpef riferita all'anno 2016, prevede una serie di interventi per la ristrutturazione della copertura dell'antico palazzo comunale della città di Ninfa, del retro dell'abside della chiesa di Santa Maria Maggiore, dell'antica dogana in prossimità del Ponte del Macello e della casa a schiera in prossimità sempre della chiesa di Santa Maria Maggiore, tutti risalenti nel periodo che va tra il XII e XIII secolo.
Il progetto è in linea con i restauri che sin dalla sua costituzione la Fondazione Roffredo Caetani ha finanziato e tenuto per il mantenimento dell'antica città medioevale su cui la famiglia Caetani ha poi, agli inizi del '900, realizzato lo splendido Giardino di Ninfa. Molto spesso (nel 2001 e nel 2010) questi interventi sono stati finanziati proprio grazie ai fondi che i cittadini hanno destinato liberamente a favore dello Stato che a sua volta li ha messi a disposizione di iniziative ritenute meritevoli come quelle della Fondazione Roffredo Caetani. Nel caso specifico gli edifici oggetto di questo intervento sono tra i più importanti dell'antica città di Ninfa non solo per il loro valore storico e culturale ma anche sul piano letterario. L'antica dogana, che si trova a ridosso del fiume Ninfa e che guarda il Ponte del Macello, ad esempio, era infatti un luogo simbolo per gli intellettuali e gli scrittori che nel secolo scorso facevano visita alla famiglia Caetani. Tra questi spicca il nome di Giorgio Bassani che amava fermarsi proprio in quel luogo per trarre ispirazione per i suoi scritti che al tempo venivano pubblicati sulla rivista Botteghe Oscure di cui Marguerite Chapin Caetani era editore e per alcune pagine del celeberrimo “Giardino dei Finzi Contini”. Il progetto di restauro conservativo, i cui lavori sono già iniziati e dureranno alcune settimane nel Giardino di Ninfa, vede impegnato un team di esperti tra cui spicca, tra i consulenti scientifici, l'architetto e professoressa Daniela Esposito, direttore della Scuola di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Roma e i docenti del dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura dell'Università La Sapienza di Roma, facoltà di Architettura di Valle Giulia: A.Viscogliosi, G.Tarasco, L.Pennacchia, M.G.Putzu. La progettazione è stata affidata all'architetto Elisabetta Ricci e tra i tecnici figurano l'architetto Armandina Antobenedetto, l'architetto Pasquale Loffarelli e il geologo Massimo Amodio.
“Dare notizia di questo ennesimo progetto di restauro conservativo che riguarda importantissime aree del Giardino di Ninfa – spiega il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, l'architetto Tommaso Agnoni - è per noi motivo di orgoglio soprattutto perché a finanziarlo sono gli stessi cittadini con i fondi messi a disposizione dall'8 per mille. I finanziamenti ottenuti grazie ai contributi delle persone che da sempre conoscono l'impegno della Fondazione Roffredo Caetani per il mantenimento di questi beni così preziosi e fragili, sono ancora più importanti non solo per le finalità per i quali vengono utilizzati ma anche per il messaggio che attraverso questi investimenti riusciamo a dare alla collettività. Il Giardino di Ninfa, la città di Ninfa e le sue rovine sono un patrimonio di tutti, la conservazione e la sua tutela devono dunque essere un impegno comune. L'entusiasmo e l'incanto delle decine di migliaia di visitatori che ogni anno ammirano e si perdono nella bellezza del Giardino di Ninfa e del Castello Caetani di Sermoneta, rendono bene l'idea di quanto questi investimenti, questo lavoro, questo impegno, sia apprezzato in Italia, in Europa e, va detto, visto il numero sempre crescente di visitatori dagli altri Continenti, anche nel resto del mondo”.

Padre Italo Laracca tra i nuovi 'giusti' scelti per il Monte Stella da Gariwo

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L’ufficialità è arrivata lo scorso novembre, ora ci si prepara alle celebrazioni della Giornata dei Giusti 2020, solennità civile italiana, che si tiene il 6 marzo Un impegno preso circa due anni fa, che finalmente arriva a conclusione.
Il Comitato dei Garanti dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano - composta da Comune, Gariwo e UCEI - ha approvato le candidature pervenute all’Associazione per il Giardino virtuale del Monte Stella, lo spazio digitale ospitato sul sito di Gariwo che idealmente amplia le dimensioni del Giardino reale. Tra queste anche quella di Padre Italo Laracca, presentata dall’Associazione a lui intitolata su ispirazione dello splendido lavoro fatto nell’anno scolastico 2016-2017 dalla scuola primaria di Casale, dell’Istituto Comprensivo Velletri Nord, coordinato dall’insegnante Antonietta Lucchetti con la collaborazione delle colleghe Barbara Casentini, Bruna Casolari e Iolanda Rolli, intitolato “Camminando sulle strade dei Giusti”. Il progetto portato avanti dalle docenti con i loro alunni era incentrato sulla seconda guerra mondiale, e dedicato ai “Giusti”, quelle persone che si sono distinte nella loro vita per aver dimostrato con le loro gesta da che parte stava la giustizia. Spesso donando sé stessi, a volte solo prendendo posizione contro chi offendeva, frequentemente aiutando quelli che avevano bisogno. Due i personaggi principali dei lavori realizzati dai ragazzi della scuola, lo storico “Curato” di Velletri, padre Italo Laracca, e il carabiniere-eroe Salvo D’Acquisto, al quale è intitolata la struttura formativa dell’Arma presente a Velletri. Il lavoro è stato anche presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 6 marzo 2019, durante le cerimonie per la "Giornata europea dei Giusti", dalla professoressa Lucchetti insieme alla collega Mascini e una rappresentanza degli studenti che vi hanno preso parte. Inoltre lo scorso 4 giugno, proprio nel giardino della scuola primaria Casale, è stato piantumato un albero in ricordo di “Padre Curato”. L’albero è stato donato dagli alunni della scuola, ormai ex alunni, che avevano realizzato il progetto. 


Cos’è GARIWO 

L'intento di Gariwo è di accrescere e approfondire la conoscenza e l'interesse verso le figure e le storie dei Giusti, donne e uomini che si sono battuti e si battono in difesa della dignità. Opera dal 1999 ma nasce ufficialmente nel 2001 come Comitato foresta dei Giusti-Gariwo e nel 2009 diventa onlus. È presieduto da Gabriele Nissim. Nel 2003 è nato il Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella di Milano, che dal 2008 è gestito dall'Associazione per il Giardino dei Giusti, di cui Gariwo fa parte con il Comune e l'UCEI. Nel 2012, accogliendo l'appello di Gariwo, il Parlamento europeo ha istituito la Giornata europea dei Giusti - 6 marzo. Nel 2017 l'Italia è stato il primo Paese a riconoscerla come solennità civile, istituendo la Giornata dei Giusti dell'Umanità. 

Il riconoscimento 

Il Comitato dei Garanti dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, ogni anno nomina alcuni Giusti in funzione del tema scelto, in questo caso “La responsabilità globale. La sfida dei Giusti per salvare il pianeta e l’Umanità”, ai quali verranno dedicati alberi veri e propri sul Monte Stella (nel 2020: Le donne di Rosenstrasse, Piero Martinetti, Wallace Broecker, Valerij Alekseevič Legasov, Yusra Mardini, Hevrin Khalaf). Oltre a questi però, ed è il caso di padre Italo Laracca, vengono anche riconosciute quelle figure meritorie di essere definite “Giusti” ma al di fuori del tema tracciato, che vengono quindi inserite nel giardino “virtuale”, ovvero l’archivio digitale del sito di Gariwo. Sul sito Gariwo (https://it.gariwo.net/giusti/biografie-dei-giusti/padre-italo-laracca-21346.html) si legge di padre Italo Laracca: “Chierico regolare somasco, ha operato per il bene della popolazione di Velletri colpita duramente dall’avanzata bellica sul fronte laziale durante la Seconda guerra mondiale. Successivamente, ha realizzato, sempre a Velletri, l’orfanotrofio di San Martino ed è diventato figura di riferimento per tutti i bisognosi. Un soccorritore, ma anche una eminente figura del dialogo tra fede religiosa e politica”. L’associazione “Padre Italo Laracca”, che si riunisce domenica 15 alle 10 nella Cattedrale di San Clemente per la Santa Messa, e le insegnanti del progetto coordinato da Antonietta Lucchetti, invitano dunque i veliterni che conservano la memoria del “Curato” per antonomasia a prepararsi per festeggiare nel migliore dei modi la “Giornata europea dei Giusti” il prossimo 6 marzo 2020. Nella memoria di un pezzo di storia locale, ma anche di un esempio che a questo punto valica i confini del semplice ricordo di chi lo ha conosciuto.

Fabio Ciarla

La proclamazione della Repubblica “giacobina” (1798) e la morte di Dioniso Pagnoncelli

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Il 17 febbraio dell’anno di grazia 1798, un sabato freddo e piovoso, dal rinomato Caffè Stracca (posto sulla via Corriera, a due passi dalla centrale piazza del Trivio) una ventina di cittadini veliterni, dopo aver preso gli ultimi accordi, mossero con determinazione verso l’imponente Palazzo di città, sede del plurisecolare governo cittadino e residenza del Cardinal Decano del Sacro Collegio, nonché Vescovo e governatore perpetuo dell’Inclita Città di Velletri!
Animati dalle nuove idee libertarie e rivoluzionarie, che dalla Francia repubblicana erano tracimate in Italia al seguito dell’Armata comandata dal giovane generale Napoleone Bonaparte, si accingevano a fare a Velletri la stessa cosa che appena due giorni prima avevano visto avvenire a Roma sul Campidoglio: la proclamazione della Repubblica Romana, la prima nell’era moderna! Una settimana addietro, il 10 di febbraio, era giunta alle porte di Roma l’Armata francese allo scopo di “liberare” la Città Eterna dal millenario giogo del regime ecclesiastico e per vendicare la morte di un giovane (anche lui!) generale francese che meno di due mesi prima era stato ucciso a Roma durante la repressione di una manifestazione di “giacobini” romani. La città, per espresso volere del papa regnante, Pio VI Braschi, non si oppose a questa invasione e accolse con freddezza e curiosità quest’esercito che aveva sconfitto gli austriaci e promosso la nascita di Repubbliche italiane in tutto il settentrione.
Ora toccava a Roma e l’avvenimento era veramente epocale. Senza attendere, dunque, che fossero altri a farlo, questi primi repubblicani veliterni occuparono, in quel sabato di 220 anni fa, il palazzo civico che impiegati e governanti avevano (forse non a caso!) lasciato vuoto e senza custodia! Con calma e razionalità presero possesso delle stanze, alla presenza d’un notaio stilarono l’atto formale di decadenza del passato governo e la proclamazione del nuovo corso politico, ne dettero annuncio ad una incuriosita ed attonita popolazione che nel frattempo s’era radunata sulla sottostante piazza di Corte. Dopo i discorsi venne piantato sulla stessa piazza un “albero” (forse un palo con bandiere e festoni) detto “della libertà” a simbolo dell’avvenuta rigenerazione morale e politica del Paese. Tutti quanti, però, forse non sapevano ancora che Velletri, nei primi decreti emanati dal generale in capo dell’Armata francese, era stata elevata al rango di capoluogo della nuova Provincia di Campagna che comprendeva tutti i Colli Albani, il litorale anziate e gli attuali territori di Frosinone e Latina! Durò poco questo privilegio e ancor meno la vita di quello che sembra essere stato il capo dei repubblicani veliterni: Dionisio Pagnoncelli, sacerdote di 45 anni, verrà ucciso pochi giorni dopo a Civita Lavinia, oggi Lanuvio, da un gruppo di avversari del nuovo regime.


Massimo Fabi

Giovedì sera con atmosfere lunari al Teatro Artemisio: alle ore 21 "Mai così vicina"

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L'Associazione Culturale Memoria '900 e il Comune di Velletri, in occasione del 50° anniversario dello sbarco, celebrano la Luna attraverso un evento/spettacolo che utilizza diversi linguaggi espressivi.
La base drammaturgica é "Il poema dei lunatici" di Ermanno Cavazzoni del 1987, da cui è stato tratto il film di Federico Fellini La voce della Luna del 1990. Non mancheranno citazioni di opere dedicate alla luna composte da altri autori, integrate nella drammaturgia. Racconto e Poesia, ragione e sentimento, come diceva Mark Twain "Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro". Da questa dicotomia ci lasceremo ispirare, raccontando, guidati dal chiarore della luna i diversi aspetti che proprio grazie a ciò che ci evoca, (allusione, segno, sipario dell'eterno, immaginario fantasioso, poetico e metaforico), è stato possibile comprendere la natura umana. I lunatici, i folli, i poetici, i sognatori, gli esploratori, coloro che interpretano il mondo contribuendo alla sua evoluzione, saranno i protagonisti di questo racconto in musica. Sara' un viaggio verso la Ri-Conquista della luna come metafora per tornare ad osservare il mondo con lo sguardo incantato del poeta, in fondo è questa la vera conquista dell'uomo. Reading a cura di: Manuela Mandracchia Fabio Cocifoglia Musiche a cura di: Roberto Boarini Daniela Di Renzo Eleonora Giosuè Massi Collaterale Pioppi Riccardo Ronsivalle

Una straordinaria Elena Arvigo nei panni di Marta Abba per “Non domandarmi di me, Marta mia” all’Artemisio

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Una intensa e straordinaria Elena Arvigo ha magistralmente interpretato la figura di Marta Abba nel sabato sera del Teatro Artemisio-Volonté, diretto dal Maestro Claudio Maria Micheli. Lo spettacolo, fuori abbonamento, organizzato dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri, è stato scritto da Katia Ippaso, mentre la regia è stata curata da Arturo Armone Caruso.
Il tempo della storia è il 10 dicembre 1936, giorno in cui muore Luigi Pirandello. Marta Abba è a New York e sta per entrare in scena, quando viene annunciata la morte del Maestro. Al termine della sua esibizione, l’attrice è attonita e ha con sé, sparse in un angolo del camerino, le lettere che Luigi Pirandello le scriveva.
Compie così un viaggio sentimentale fra allusioni ai testi pirandelliani, echi professionali e ricordi in una notte struggente. Bravissima Elena Arvigo, che ha recitato con sapienza e accuratezza il monologo, meritando gli applausi dei presenti. La stagione teatrale dell’Artemisio rinnova l’appuntamento al 2020, mentre da qui a fine dicembre proseguiranno i concerti, i saggi e le iniziative di fine anno che terranno quindi vivo il Teatro Comunale di Velletri. 


Rocco Della Corte

Vjs show al “Giovanni Scavo”: 5-4 per i rossoneri sul Cecchina

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Succede di tutto al “Giovanni Scavo” di Velletri nell’ultima partita casalinga dell’anno della Vjs. Nove gol, continui capovolgimenti di fronte e alla fine la spuntano i rossoneri di De Massimi con un pirotecnico 5-4 che vale il quinto posto in classifica, a tre lunghezze dal podio.
Primo tempo subito scoppiettante: passano trenta secondi e Spagnoli va già al tiro, il suo diagonale supera il portiere ma attraversa lo specchio della porta e si spegne a lato di un niente. Al 4’ è Cafarotti a tentare la botta da fuori, traversa piena. La legge gol fallito/gol subito si materializza al 7’ quando nonostante l’ottima respinta di Rennetti il numero sette ospite approfitta della carambola e corregge in rete con un rasoterra imprendibile. I rossoneri non accusano il colpo e reagiscono immediatamente: punizione di Latini, tocco per Spagnoli e pallone respinto in angolo. Al 20esimo arriva il pari: ottima azione tutta di prima, tocco per Fratarcangeli che segna con una parabola precisa e potente indirizzata all’angolino basso. Al 22esimo è ancora Rennetti a esaltarsi con una bella respinta su una botta da interno area. Il Cecchina non sta a guardare ed è pericoloso, ma al 35esimo Cassandra addomestica un lancio di Latini, entra in area e conclude sul palo più lontano per il gol che ribalta il risultato. Non è finita, però, perché al 44esimo gli ospiti pervengono al pari con un cross teso in area di rigore che vede sbucare sul secondo palo il giocatore del Cecchina per il 2-2 con il quale si va a riposo.
Nel secondo tempo al 2’ la Vjs rimette il naso avanti: angolo di Torreggiani, pallone messo in mezzo e Spagnoli di testa gonfia la rete. Neanche il tempo di esultare che arriva il terzo gol del Pro Calcio Cecchina: punizione dalla tre quarti, pallone che sfila in area di rigore e si insacca alle spalle di Rennetti nonostante la traiettoria lenta. Tutto da rifare per i veliterni che però trovano ancora la forza di portarsi avanti. Al 28esimo imbucata perfetta di Bonanni per Cassandra che supera tutti in velocità e con un pallonetto in spaccata mette in rete il 4-3. Al 37esimo Pelliconi arrotonda con un eurogol: splendida giocata uno contro uno e tiro a giro, pallone all’angolino e portiere battuto per il 5-3. Al 44esimo gli avversari rientrano per l’ennesima volta in gara con una conclusione dal limite che si insacca sotto il sette. Nell’occasione resta a terra Schiavetti, per una brutta caduta, e la gara viene interrotta per consentire all’ambulanza di entrare sul terreno di gioco e soccorrere il calciatore, a cui vanno gli auguri della società per una pronta guarigione. Nei cinque minuti di recupero non succede più nulla e la Vjs guadagna i tre punti con merito. Gara intensa, vivace, bella da vedere, con tanti errori e tante trame offensive interessanti. Adesso all’orizzonte c’è il Città di Pomezia, terzo e lanciatissimo: per la Vjs una gara piena di insidie per chiudere un 2019 comunque da ricordare. 


Rocco Della Corte

Economia circolare per lo sviluppo sostenibile

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Di economia circolare si discute e molto ci si interroga su quanto ognuno di noi può fare per favorire il riciclo ed evitare gli sprechi. Prima ancora, è necessario ripensare il modo con cui i beni vengono progettati, prodotti e commercializzati, nonché definire degli indicatori per misurare il contributo dell'economia circolare allo sviluppo sostenibile.
Il tema non è nuovo a Velletri 2030, già trattato estensivamente nella pubblicazione 2017 "Velletri 2030 - un'idea di futuro sostenibile", scaricabile dal sito web dell'Associazione. L’Italia è prima in Europa nella classifica dell'economia circolare; la "rivoluzione" che sta investendo gli attuali modelli di crescita, sviluppo e competitività. Ma quali sono oggi nel nostro Paese le opportunità per il sistema produttivo, i punti di forza e le eventuali criticità della transizione verso questo modello? Sono questi in sintesi i temi del nuovo numero della rivista ENEA Energia Ambiente e Innovazione dal titolo "Rivoluzione Economia Circolare" Nell'introduzione, il Presidente ENEA Enrico Testa ci dice " L’Economia Circolare si basa su una logica affascinante, che prevede un nuovo modello di produzione e consumo e che mira, in sintesi, a preservare e gestire le risorse naturali e a favorire la transizione verso una società a bassa emissione di carbonio. Affascinante anche perché richiede, in diversa misura, il contributo della politica, della ricerca e dei cittadini nel duplice ruolo, questi ultimi, di “attuatori” di buone pratiche e di “promotori” nei confronti dei decisori politici di nuove istanze che favoriscano uno sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile. Ne consegue che la transizione dall’attuale modello economico, sostanzialmente ancora di tipo “lineare”, verso un modello circolare è molto impegnativa, dovendo mettere in pratica logiche di cooperazione e confronto intersettoriali, per azioni condivise a vari livelli sul territorio e lungo la catena di valore di prodotti e materiali, tra attori del mondo della ricerca e della innovazione, istituzionale, dei settori produttivi e della società civile". Roberto Morabito, Direttore Dipartimento Sostenibilità Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA afferma "L'attuale sistema economico, basato su un sistema lineare in cui le risorse sono prelevate, utilizzate e al termine scartate come rifiuti, comporta non solo un elevato impatto ambientale negativo, con produzione di rifiuti ed emissioni di gas serra, ma soprattutto una perdita di competitività del sistema produttivo, soprattutto per i Paesi poveri di materie prime. L’Economia Circolare è un modello economico volto alla chiusura dei cicli che si contrappone al modello lineare e che, attraverso l’innovazione e la collaborazione, segue i principi della rigenerazione dei materiali e della creazione di valore nei processi, nei prodotti e nei servizi promuovendo il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti e delle risorse. Tale modello ha lo scopo di ottimizzare la produzione di beni, ridurre i consumi, gli scarti e i rifiuti, basandosi su approcci partecipativi che tengano in conto orizzonti temporali più estesi del breve termine". Misurare la circolarità è un requisito essenziale per realizzare azioni concrete e monitorare i risultati. Poiché non esiste un indicatore unico ed universale che consenta di coglierne adeguatamente la complessità e i molteplici aspetti, la ricognizione e il confronto delle diverse esperienze consentono di individuare i migliori approcci e valutarne la replicabilità. Con questo obiettivo è nato il Documento "Indicatori per la Misurazione dell'Economia Circolare" redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e con il supporto tecnico-scientifico dell’ENEA, scaricabile da: https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/notizie/documento_indicatori_EconomiaCircolare_versione_consolidata_def.pdf È necessario definire precisi riferimenti di misurabilità dell’economia circolare, altrimenti sarebbe alquanto difficile (se non impossibile) ottenere dei riscontri in termini di risultati dalle azioni perseguite o da perseguire e di conseguenza valutare i benefici in termini economici e di salvaguardia delle risorse. La misurazione dell’economia circolare passa attraverso la misurazione degli aspetti fisici ed economici dei sistemi presi in esame. Allo scopo sono stati identificati una serie di Indicatori, raggruppati in due categorie e per ognuno di tali indicatori è stata evidenziata la tipologia di misurazione a cui si riferiscono: circolarità delle risorse: ricadono in tale categoria tutti gli indicatori che misurano le quantità di risorse, espresse come massa o rapporto tra masse (es. tonnellate, %), volume (es. litri), energia (es. kWh), ecc.; circolarità economica: sono compresi in questa categoria tutti gli indicatori che misurano un valore monetario delle risorse, anche eventualmente in rapporto a indicatori di massa (es. euro, euro/t, ecc.). E' facile parlare di Economia Circolare in termini giornalistici, molto più difficile è fare un'analisi basata su dati reali e indicatori per misurare il reale contributo allo sviluppo sostenibile come suggerito nel Documento MATTM. Quando si parla di Economia Circolare bisogna sempre adottare un approccio sistemico, con una valutazione attenta di tutte le ricadute, sia positive che negative. In quest’ottica la misurazione della circolarità rappresenta un requisito essenziale per permettere di perseguire azioni concrete e raggiungere risultati misurabili, per tendere verso una maggiore trasparenza per il mercato, per il consumatore e per l'ambiente.

Velletri 2030

Mercatini di Natale al Dopolavoro ferroviario di Velletri

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Anche quest’anno, con l’avvicinarsi del Natale e della conseguente corsa ai regali, il Dopolavoro ferroviario di Velletri si impegna e invita tutta la cittadinanza a sostenere e incentivare l’economia locale, partecipando al Mercatino di Natale, che si terrà nei locali del DLF venerdì, sabato e domenica 20, 21 e 22 dicembre dalle 17 alle 22.
Lo scopo del mercatino è ridurre le distanze tra chi produce e chi consuma, creando e valorizzando le relazioni sociali. Troverete banchetti di ogni genere, artigiani, agricoltori locali, abbigliamento vintage, serigrafie, cosmesi naturale, bigiotteria e altro ancora, il tutto accompagnato da presentazione di libri, dj set, cori, cantautorato, vin brulé e aperitivi a km 7. Ricordiamolo: Chi aspetta il Natale? Lo aspettano gli amministratori delegati della grande catena di produzione dell’inutile, ansiosa di mostrare agli investitori il frutto delle loro politiche di convincimento del consumatore. Lo aspettano i colossi della grande distribuzione organizzata, con i profitti aumentati dall’incremento eccezionale delle vendite a parità di personale assunto e di ore di lavoro retribuite. Lo aspettano i portali di vendita online, che possono finalmente svuotare i loro magazzini abbassare l’inventario e aumentare il capitale circolante. Lo aspettano i piccoli artigiani, commercianti, produttori, fieri di vivere del loro onesto lavoro. Fai la Tua scelta.


Dopolavoro Ferroviario Velletri

L'Anfiteatro di Velletri: la ricostruzione, le ipotesi, i disegni. Incontro a tema sabato alla Tersicore

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Due anni di ricerca e tante prove, finalmente la presentazione: l'ipotesi di ricostruzione dell'Anfiteatro Veliterno sarà presentata sabato mattina, alle ore 9.30, presso la Sala Tersicore del Comune di Velletri. Relatori Guido Giani e Roberto Bianchini, in un'iniziativa a cura del Gruppo Archeologico Veliterno.

Quanto verrà esposto ai presenti rappresenta il lavoro di ricerca di oltre due anni, attraverso tutto ciò che è stato scritto sull'anfiteatro veliterno (il nostro Giornale se ne è occupato in passato). L'ipotesi della sua esistenza viene così suffragata da una serie di prove tangibili e presunte, in modo da far reggere tutto l'impianto di studio. "E' la prima volta che l'anfiteatro di Velletri viene preso in esame in questo modo, anche attraverso una serie di disegni originali fatti a mano, che ne prefigurano la forma. Parleremo inoltre dell'uso dell'anfiteatro e la sua storia e di ciò che accadeva e veniva rappresentato al suo interno", ha detto Guido Giani, invitando la cittadinanza a questo imperdibile ed affascinante incontro.

Rocco Della Corte

La seconda data del progetto «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente» incanta Lanuvio

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Nell’atmosfera accogliente del Teatro Comunale “Don Bosco”, lo scorso 15 dicembre, si è tenuto il secondo dei tre eventi dell’iniziativa «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente», un percorso tra musica e parole indirizzato a scandagliare la poetica di Fabrizio De André.
Quella lanuvina è stata la seconda di tre serate pensate per celebrare l’attualità dell’opera di De André, tanto sul piano individuale quanto per la formazione dei cantautori contemporanei, con un progetto diffuso sul territorio castellano che, sostenuto in primis dal Consorzio SBCR (Sistema Bibliotecario Castelli Romani), ha ricevuto anche il riconoscimento della Fondazione Fabrizio De André Onlus e il supporto dei tre comuni di Velletri, Lanuvio e Albano Laziale. La serata è stata inaugurata dall’intervento di Daniela Di Renzo – insieme a Giulia Briziarelli ideatrice dell’iniziativa –, la quale ha sottolineato la componente unitaria di un progetto scandito in tre tappe, ciascuna caratterizzata da un diverso affondo nella poetica di Fabrizio De André e dal coinvolgimento di differenti frange di studenti,
guidati nei primi contatti con l’opera del cantautore genovese. Al tema della trasmissione dell’eredità di De André si è collegato l’Assessore alla Cultura di Lanuvio Alessandro De Santis il quale, portando il saluto degli Assessori di Albano Alessandra Zeppieri e di Velletri Romina Trenta – oltre che del Direttore del Consorzio SBCR Giacomo Tortorici – ha battuto sul valore universale delle canzoni di De André, grammatica esistenziale che porta sempre a conoscere il punto di vista dell’altro. Il poetico brano “Le Nuvole”, letto dall’attrice Benedetta Badaracco, ha introdotto Giulia Briziarelli che, accompagnandosi con alcune dichiarazioni di De André, ha presentato le linee dell’itinerario svolto – in compagnia di Daniela Di Renzo – con gli studenti delle scuole medie dell’I. C. “Marianna Dionigi” di Lanuvio, concentrandosi sulla figura del cantautore. Il lavoro dei ragazzi su “Il Pescatore” e “Fiume Sand Creek”, svolto a stretto contatto con i testi, ha dettato la scelta di aprire musicalmente la serata con l’esecuzione dei due celebri brani di De André.
La formazione composta da Emiliano Begni (Direttore Musicale), Giulia Briziarelli, Andrea Caovini, Daniela Di Renzo (Direttore Artistico) e Alessio Ingravalle ha alternato in un concerto i brani più significativi dell’opera di De André a pezzi del repertorio di ciascuno dei cantautori, saldando l’esperienza e la maturazione del linguaggio degli artisti contemporanei all’inesauribile lezione di Faber. All’incastro tra la produzione di De André e dei cantautori, in particolare i singoli “Una storia come questa” di Andrea Caovini, “Vino rosso” di Alessio Ingravalle. “Da vicino nessuno è normale” di Daniela Di Renzo e “Viaggio per mare” di Giulia Briziarelli, si sono intercalate le letture di Benedetta Badaracco tratte da interviste, dichiarazioni o dalle opere che hanno nutrito l’immaginario di De André. Così accostate, le canzoni e le parole tese a spiegarne la complessa e mai banale stratigrafia hanno guidato il pubblico all’interno della poetica di De André, lì dove si annida – tra le letture onnivore di libri e di testi miliari – e dove si tramuta in una forma nuova di poesia. Questo il secondo di tre eventi che si chiuderanno con la speciale ricorrenza del 11 gennaio 2020, anniversario della nascita di De André, alle ore 19, nella Sala Nobile di Palazzo Savelli ad Albano Laziale.


Valentina Leone

La tradizionale Festa di Natale dell'Istituto Comprensivo "Velletri Nord" arriva alla quinta edizione al PalaBandinelli

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Lunedì 16 dicembre presso la struttura del Palazzetto dello Sport "Spartaco Bandinelli" di Velletri, si è svolta la quinta edizione della "Festa di Natale" dell'Istituto Comprensivo Velletri Nord.
Mattinata all'insegna della musica, del canto e della danza per 730 alunni della scuola dell' infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado dell'istituto. Ciascun gruppo si è esibito per 15 minuti, per poi concludere tutti insieme in una performance finale sulle note di "Last Christmas", "Imagine" e "Jingle Bells". Il progetto è stato realizzato in continuità fra i tre ordini di scuola: infanzia - primaria - secondaria. L'obiettivo finale del progetto è stato quello di trasmettere attraverso l'arte, nelle sue sfaccettature più proprie, un messaggio di pace, accoglienza, amore fraterno e rispetto gli degli altri. Finale a sorpresa con l'arrivo di Babbo Natale che ha suscitato l'entusiasmo di tutti gli studenti presenti dal più piccolo al più grande. Un folto pubblico ha applaudito a lungo le performance dei ragazzi.
Un ringraziamento speciale al Dirigente Scolastico Francesco Senatore che ha permesso lo svolgimento della manifestazione, al professor Massimo Taddei, Vicario dell'istituto, che ha salutato tutte le famiglie intervenute augurando Buone feste a tutti, alla professoressa Maria Rosaria Perillo, ideatrice e direttrice artistica del progetto, a tutte le docenti che hanno creduto nell'importanza del predetto progetto e hanno lavorato con grande passione e professionalità. L'I.C. Velletri Nord ringrazia gli assessori Francesco Cavola e Romina Trenta che sono intervenuti alla manifestazione e hanno avuto parole di grande riconoscimento nei confronti dell'attività svolta dall'istituto. 

"Velletri for Christmas": sabato sera al Teatro Artemisio il concerto per la vita dei Big Cedars

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Anche quest'anno, sabato 21 dicembre alle ore 21.00, i "Big Cedars" si esibiranno nel concerto per la vita "Velletri for Christmas".

Un concerto, in programma al Teatro Artemisio-Volontè, il cui ricavato verrà devoluto alla UOSD Otorinolaringoiatria e all'Ambulatorio di Endoscopia dell'Ospedale di Velletri. Il costo del biglietto è riportato in locandina, mentre saliranno sul palco Graziano Cedroni, Lorenzo Cedroni e Irene Cedroni insieme a Carlo Maria Micheli, Cristina Picca, Paride Furzi, Leonardo Caucci Molara, Stefano Candidda, Giuseppe Condò. Il costo del biglietto è a seconda del settore (platea I settore 15 euro, platea II settore 13 euro, galleria 10 euro) ed è possibile acquistarlo su ciaotickets on line oppure presso "Il biglietto" a Velletri. Un appuntamento da non perdere con la buona musica e con la solidarietà. 

Rocco Della Corte

Serie A2 femminile di pallanuoto, l’analisi del campionato che verrà dalle parole di Di Zazzo

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In vista dell’inizio del campionato di Serie A2, anche mister Daniele Di Zazzo, che guiderà la compagine veliterna nel cammino verso l’obiettivo promozione, ha detto la sua in merito alle insidie che la stagione porterà con sé.
Il girone Sud è complesso, ma il tecnico non si sofferma sulle avversarie: “Non ne faccio una questione di girone” – ha detto – “se si vuole tornare in A1 non posso sindacare su una partita o su un’altra. L’obiettivo è quello ma ci sono altre compagini che ce lo contenderanno, e questo significa che dobbiamo essere più brave delle altre”. Il gruppo si sta già allenando da tempo e il feedback del coach è positivo: “La risposta agli allenamenti è buona, aspettiamo il nuovo innesto, Carrasco, per capire come si inserirà nel gruppo. Le ragazze stanno dando il 100% e di questo sono fiero”.
Si è leggermente sbilanciato mister Danilo Di Zazzo, che coadiuverà mister Daniele negli allenamenti: “Sulla carta abbiamo un inizio favorevole, affrontiamo subito una neo-promossa ma nulla è scontato. Già alla quarta contro il Tolentino sarà un buon banco di prova perché a mio avviso si è rinforzato molto, così come il Cosenza che ha diversi elementi di categoria superiore. Se dovessi fare un pronostico” – ha concluso – “direi che la Roma Vis Nova potrebbe essere la rivelazione, il Flegreo la sorpresa e il Tolentino e l’Acquachiara le squadre da battere oltre noi”. Il 5-6 gennaio un assaggio di campionato si terrà proprio all’Aqvacenter, con un torneo organizzato dall’F&D che ha invitato società di A1 e A2. Per ora già confermate le presenze di Volturno e Tolentino, presto i dettagli sulle altre partecipanti. 


Rocco Della Corte

"Felicità della Pittura": Edgardo Zauli Sajani 'torna' a Velletri con una grande Mostra. Intervista a Marco Nocca

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In questi giorni è aperta, presso la Sala degli Affreschi della Casa delle Culture e della Musica di Velletri, la Mostra "Felicità della pittura" dedicata ad Edgarso Zauli Sajani. Ad ingresso libero, è una importante esposizione che resterà fino a febbraio e vede ben quarantasette opere dell'artista pervenute a Velletri. La nostra Redazione ha intervistato il professor Marco Nocca, curatore scientifico, per approfondire l'argomento.

Professor Nocca, a due anni dal grande successo della mostra su Juana Romani un'altra grande esposizione alla Casa delle Culture con Edgardo Zauli Sajani. Sta diventando una graduale e piacevole abitudine, grazie al lavoro dell'Accademia, avere mostre di grande pregio in città. Qual è stato l'iter organizzativo per aprire questa splendida mostra? 

E' un piacere avere un giornalismo culturale, come quello da lei promosso, che "si accorga" dei processi che lavorano al recupero dell'identità urbana, e questa mostra prosegue il lavoro iniziato con Juana Romani, e incentrato su un'istituzione, la Scuola d'arti e Mestieri di Velletri, che nel 1943 era la sola nel Lazio, insieme alla R. Accademia di Belle Arti di Roma, ad avere un volume dedicato all'Istruzione Artistica nella collana Le Monnier promossa dal Ministro dell'Educazione Nazionale. A quel livello la Scuola era stata portata da Zauli. L'iter organizzativo ha subito coinvolto il Comune di Forlì, proprietario dei 47 dipinti in mostra, prestati integralmente con entusiasmo, vista la comune volontà di recuperare alla memoria l'artista. 


Edgardo Zauli Sajani che legami storico-culturali ha avuto con Velletri, che gli ha dedicato anche una strada? 

Zauli ha diretto la Scuola d'Arte dal 1898 al 1935, facendole conseguire traguardi nazionali (primo premio all'esposizione del 1923 per lavori in ferro battuto), incrementando la qualità dell'artigianato urbano, allestendo tutti gli apparati effimere delle feste cittadine, o delle visite illustri (Ingresso di Vittorio Emanuele III 1927; Festa nazionale dell'uva 1930; Inaugurazione dell'acquedotto Simbrivio e visita di Benito Mussolini 1932). L'artista di Forlì, trasferito qui dagli anni Venti/Trenta nella sua abitazione studio di via Castello, è stato maestro di Disegno alla Normale (le medie di allora), all'Istituto Tecnico, alle Magistrali di generazioni di studenti. Da qui la gratitudine espressa dal Comune e da tanti cittadini, che, dopo la sua morte nel 1944, sottoscrivono quote per costruire la sua tomba nel Monumentale di Velletri nel 1947. 



Come si colloca, a livello artistico, il personaggio di cui sono esposti ben quarantasette quadri? 

Zauli esce dall'Accademia ottocentesca, e rimarrà sempre legato a quella grande pittura, non sperimentando mai, i linguaggi delle avanguardie. Grande ritrattista, come dimostra la nostra esposizione, Zauli ha il momento di massima gloria per la committenza dei ritratti del Re e di Benito Mussolini per la Residenza Podestarile di Forlì, nel 1929. 


Perchè "Felicità della pittura" come titolo dell'esposizione? 

Perché la felicità della Pittura è quanto da lui ricercato, senza preoccupazioni per la sua carriera. Il fratello Giulio da Forlì è il suo grande sponsor. Ma Edgardo sceglie Velletri anche perché ritrova in questa città la tranquillità per dedicarsi al suo mestiere e un'atmosfera provinciale molto simile a quella della sua Forlì. Per questo il mio saggio, che apre il catalogo Erma di Bretschneider a lui dedicato, si intitola "Una seconda carissima Patria". 

Qual è stata la risposta di pubblico nei primi giorni di apertura della mostra, che lo ricordiamo è operativa dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 e visitabile gratuitamente nella Sala degli Affreschi, ex Refettorio, della Casa delle Culture?

Ottima. Siamo già, a circa dieci giorni dall'apertura, a più di settecento visitatori, senza ancora avere iniziato le visite per le scuole, che avranno luogo a partire da gennaio.



A margine della mostra è stato prodotto anche un catalogo: ha già destato l'interesse degli studiosi e degli appassionati? 

Sono davvero felice che il catalogo , con saggi di numerosi specialisti, tra cui Anna Maria Damigella, compaia già nell'Opac della Biblioteca Hertziana, oltreché in tutte le librerie specializzate e i bookshop dei principali musei di Roma, segno dell'apprezzamento degli studiosi, e delle grandi capacità di distribuzione dell'Erma di Bretschneider, prestigioso editore d'Arte. È uno strumento scientifico, in cui siamo anche riusciti, grazie a Luciana Prati, già Direttrice della Pinacoteca Civica di Forlì, a ricomporre documentariamente, attraverso le fotografie, quasi tutta l'opera di Zauli, sepolta in gran parte a Velletri nel 1944 dal bombardamento seguito allo sbarco di Anzio.

Queste mostre richiamano spesso persone dai fuori, con un indotto di tipo turistico e culturale non trascurabile. Pensa sia la giusta via per affermare Velletri anche dal punto di vista artistico, dopo l'importante istituzione dell'Accademia? 

Ne sono assolutamente convinto. È l'unico modo di far uscire la Cultura dall'autoreferenzialità in cui essa spesso è confinata nella nostra città. 


Quale curatore della Mostra, quali aspetti sono stati maggiormente prediletti nell'allestimento e come è avvenuta la selezione? Dove erano conservati i vari quadri oggi esposti a Velletri? 

I quadri erano tutti nella Pinacoteca di Forlì, e con i miei collaboratori (voglio ricordare Gabriele Romani, Elisabetta Rossini, Stefania Teodonio, responsabile dell'allestimento, Sara Di Luzio, che coordina le visite) abbiamo organizzato un itinerario di visita tematico, supportato dal bel video di Paolo Coronas con filmati sulla città e immagini inedite dell'artista e di alcune opere realizzate per gli apparati urbani con la sua Scuola d'Arte. 

In attesa di tracciare un bilancio sulla mostra che resterà aperta fino a febbraio, visto il tipo di struttura che si presta a queste esposizioni e la assoluta urgenza di riportare una cultura di livello in città, c'è in cantiere la possibilità di avere altre esposizioni di questo tipo? 

Ne sono convinto. Sono esposizioni frutto di studio e ricerca, che pongono di nuovo all'attenzione del pubblico brani di storia elevata sella comunità. Questo è lo spirito di un'istituzione universitaria, che oltre alla didattica (siamo ormai a sessanta iscritti alle due triennali di Pittura e Grafica Editoriale) abbia a cuore la ricerca, a maggior ragione in quei centri, come Velletri, che hanno espresso uno straordinario passato, e che non meritano davvero di essere identificati come anonima area metropolitana, o peggio, periferia urbana. Contro quest'idea, per un'Italia delle città, noi continueremo la nostra ricerca, attraverso ciò che sappiamo fare. Vittorio Sgarbi ci ha promesso anche questa volta di venirci a trovare: lo farà nei prossimi giorni. Aspetto tutti Voi! Un saluto affettuoso a Lei, e congratulazioni per il Vostro lavoro.

Intervista a cura di Rocco Della Corte

Serie C maschile, il presidente Mario Lucarelli sull’F&D Waterpolis: “Mi aspetto un’ottima stagione”

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Non nasconde le sue aspettative il presidente Mario Lucarelli, che interviene in merito al prossimo campionato di Serie C che vedrà ai nastri di partenza l’F&D Waterpolis.
Una stagione, quella 2019-2020, che vedrà anche la compagine maschile lottare per obiettivi ambiziosi dopo l’ottimo percorso dell’anno passato in cui la squadra di Criserà è stata la vera mina vagante del girone. Se il collega Francesco Perillo ha lanciato la Serie A2 femminile in un’intervista dedicata, Mario Lucarelli non è da meno e non si nasconde pur rimanendo con i piedi per terra. “Le aspettative di quest’anno sono molto buone, perché i ragazzi saranno allenati ancora da mister Domenico Criserà ed è il secondo anno consecutivo. Loro lo considerano un punto di riferimento importante. Abbiamo qualche nuovo innesto” – continua il presidente – “ma soprattutto hanno un anno in più i nostri giovani che vengono dall’under 17 e quest’anno si dedicheranno all’under 20 e alla prima squadra in modo totale”. Sugli obiettivi dell’F&D Waterpolis nella prossima Serie C Lucarelli è ottimista: “Mi aspetto di lottare per i play off, e se possibile di brindare alla promozione. Staremo a vedere”.


Rocco Della Corte

Un'eccezionale ripresa sulle montagne dei Castelli: quattro esemplari di lupo immortalati da Eros Aquino

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Una splendida notizia per il Monte Artemisio e per il Parco dei Castelli Romani. Già da qualche giorno, infatti, è divenuto virale su facebook il video dell'educatore cinofilo e appassionato della natura Eros Aquino, che ha avvistato un branco di quattro esemplari di lupo in un bosco del nostro territorio.

Il video, girato dall'educatore cinofilo Eros Aquino, è molto importante perchè dopo tanti appostamenti certifica la presenza del canis lupus italicus nel nostro parco regionale. Aquino, pur facendo in pochi giorni migliaia di views, non ha specificato per evidenti ragioni di sicurezza e tutela degli animali la zona di avvistamento ma la notizia non può che fare piacere. (Video: https://www.facebook.com/EducatoreCinofiloErosAquino/
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