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Channel: Velletri Life
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Le classi seconde della "Marcelli" immerse nella natura al Rifugio Forestale dell'Artemisio

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Nei giorni 8 e 14 ottobre le classi seconde della primaria Marcelli hanno vissuto una bellissima esperienza a contatto con la natura presso il Rifugio Forestale dell'Artemisio, complici due splendide giornate "ottobrine".
Alla scoperta del nostro territorio ha fatto loro da guida Corrado e Manuel de La Spinosa per l'Ambiente. Le attività didattiche si sono svolte principalmente nell'area del.Rifugio Forestale: Spiegazioni, racconti, osservazioni, raccolta di materiali naturali, camminate ...tutto ha concorso a rendere questa escursione davvero una bella occasione di apprendimento. È stato possibile, vista la posizione strategica del percorso, godere un panorama spettacolare e coinvolgere i bambini nell'osservazione del territorio che circonda Velletri. Un grazie speciale a La Spinosa, ma soprattutto grazie al nostro bel bosco, i bambini gli hanno dato appuntamento in primavera!

Andrea Ozza è il vincitore del Premio Nazionale Teatrale Achille Campanile 2019

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È Andrea Ozza, autore di "Cinque panni che si lavano in famiglia", il vincitore del Premio Nazionale Teatrale Campanile 2019. Menzione speciale a "L'acquario" di Claudio Grattacaso.


di Rocco Della Corte

La premiazione è avvenuta domenica al Teatro Artemisio-Volonté con la giuria al completo (Arnaldo Colasanti, Emilia Costantini, Gaetano Campanile) e con il dottor Guido Ciranna, presidente della Casa di Cura Madonna delle Grazie, che ha consegnato il premio di euro 1500,00. Subito dopo il saluto di Adriano Bennicelli, autore di "Eden", opera che ha vinto la scorsa edizione del Premio Nazionale e il ricordo di Antonio Perelli, presidente Nazionale Uilt recentemente scomparso. Poi spazio al teatro con la rappresentazione in prima nazionale di "Eden" a cura della compagnia X-Pression per la regia di Christine Hamp. Il vincitore, attualmente impegnato in RAI quale supervisore artistico della fiction "Il Commissario Ricciardi" tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, si è detto felice di aggiudicarsi un premio che è un unicum a livello nazionale sia perchè ha un gener ben definito, quello umoristico, e sia perchè favorisce anche la messa in scena dell'opera oltre alla somma in denaro e al trofeo, realizzato dal Fondo Campanile. Per il 2020, come anticipato da Maura Dani, la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, organizzatrice dell'evento, favorirà la messa in scena sia dell'opera vincitrice che dell'opera segnalata.

Matteo Demenego è tornato a casa. Velletri si prepara a vivere un giorno bruttissimo: i funerali alle 11,30 a San Clemente

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Il giorno più brutto per la famiglia di Matteo Demenego e per l'intera comunità di Velletri, che ieri sera ha accolto la salma dell'agente scelto presso la Basilica Cattedrale di San Clemente.
Una veglia funebre durata tutta la notte, con il feretro ricoperto dal tricolore e tanta commossa partecipazione di amici, istituzioni, cittadini. Matteo è tornato, insieme al collega Pierluigi Rotta, all'aeroporto di Ciampino e poi in città dove ad attenderlo c'erano centinaia di persone. L'amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino, invitando la città per quanto possibile a fermarsi, soprattutto nell'arco di tempo dei funerali, dalle 11 in poi. Le esequie saranno celebrate dal Vescovo Vincenzo Apicella. Così il primo cittadino Orlando Pocci al momento dell'arrivo del feretro, tra lo straziante dolore di chi a Matteo ha voluto bene: "Da padre il dolore che ho solo sfiorato dall’abbraccio dei genitori di Matteo. Da Sindaco l’orgoglio di una comunità capace di ritrovarsi nei momenti importanti. Veglieremo questa notte pensando alla gratitudine che dobbiamo a Matteo". A Trieste, per i toccanti funerali di Stato, presente il vice Sindaco Giulia Ciafrei e il gonfalone cittadino. Velletri si prepara a vivere un giorno bruttissimo, stringendosi intorno alla famiglia di questo giovane ragazzo, ancora incredula e stordita dal dolore. La nostra Redazione partecipa al cordoglio e al lutto per questa assurda vicenda.

Foto tratta dal sito de Il Messaggero.it. 

Un altro lutto per la nostra Velletri: è scomparso Giampaolo Brencio

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Ci ha lasciati Giampaolo Brencio, volto noto dello sport veliterno e della cultura cittadina. Con le sue riflessioni che pubblicava quasi mensilmente su "Velletri Life" ci ha accompagnato alla scoperta della Velletri che fu.

La notizia è arrivata nel pomeriggio di ieri, ed è stata come un fulmine a ciel sereno. Giampaolo Brencio è stato uno storico atleta, e poi colonna della Associazione dei Cronometristi. Sostenitore della cooperazione tra società sportive, era molto vicino alla Consulta dello Sport come ricordato dalla presidente Monica Brandizzi. "Ciao Giampaolo" - ha scritto la professoressa Brandizzi - "gran signore dello sport di Velletri e non solo. Grazie per avermi guidata e sostenuta, per aver creduto fortemente nel sodalizio tra le associazioni sportive di Velletri, per aver criticato in modo costruttivo e sempre, squisitamente, cordiale. Grazie per aver vissuto con passione lo sport e per averlo fatto amare agli altri. Grazie per esserci stato". I funerali sono previsti oggi pomeriggio, alle ore 15.00, presso la Chiesa di San Giovanni Battista. Lo ricorderemo, come Redazione di Velletri Life, ripubblicando alcuni dei suoi scritti più interessanti tramite i quali diceva la sua sia su questioni di attualità che su ricordi della storia veliterna. In una giornata già molto triste, il dolore aumenta a dover dare notizia della scomparsa di un uomo cordiale, onesto, preciso e che non ha mai mancato di dire la sua con cortesia e garbo. 

Si apre una voragine in via Lata, traffico rallentato: operai al lavoro per la messa in sicurezza della strada

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Risveglio problematico per la viabilità veliterna. Dalle prime ore del  mattino, infatti, lungo la centralissima via Lata si è aperta una pericolosa voragine che ha costretto al pronto intervento operai e tecnici. L'area a rischio è stata transennata.
Sul posto le autorità competenti, mentre si segnalano rallentamenti al traffico e disagi per la viabilità. Il consiglio è quello di cercare percorsi alternativi, ove possibile, in attesa che tutta l'area venga messa in sicurezza e ripristinata dopo le opportune verifiche. Seguiranno aggiornamenti.

A Velletri e Lariano in funzione City+: un'app ambiziosa per potenziare il commercio. Scopriamo cos'è!

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City+ è un progetto ambizioso, nato dall’idea di alcuni ragazzi con lo scopo di riqualificare la città e di potenziare il commercio locale, sempre più in crisi di fronte ai giganti dell’e-commerce. Ma cos’è realmente City+?
E’ una semplice applicazione per smartphone, scaricabile gratuitamente dai relativi store, che racchiude tutte le attività commerciali locali in una grande vetrina virtuale. Grazie a questo meccanismo di aggregazione virtuale da una parte i commercianti beneficiano di un importante effetto sinergico che gli permette di raggiunge nuovi clienti, dall’altra il cittadino ha la possibilità di restare aggiornato sulle offerte dei negozi nella propria zona. Ma non è tutto qui.. City+ è anche fruizione immediata delle informazioni di pubblico interesse (eventi, farmacia di turno, interruzioni di servizi pubblici, ecc..). Perché immediata? Perché tramite l’app City+, selezionando la città di riferimento, il cittadino riceve una notifica non appena il Comune pubblica una nuova notizia! City+ è uno strumento di marketing del territorio innovativo, che orienta le piccole città verso una smart city, rendendo più efficiente la comunicazione Ente-Cittadino, potenziando il commercio locale e sostenendo una pubblicità ecosostenibile.. per una City+ Green!! Il Comune di Lariano e di Velletri hanno deliberato l’utilizzo di tale piattaforma che si sta diffondendo anche ai comuni limitrofi. City+: la tua città in tasca.

La Ginnastica di Velletri sul Podio del Campionato Allievi Gold

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Domenica 13 Ottobre, si è svolta a Civitavecchia la prima Prova del Campionato Gold Allievi Maschile A tale appuntamento la Res Novae Velletri era presente con una squadra di nuove leve: "Senza fretta ma senza sosta" continua ad essere infatti il motto della scuola di ginnastica di Velletri, la Res Novae, che dopo un intenso periodo di allenamenti estivi si fa trovar pronta per la prima prova di squadra Allievi A3!
Con un ottima gara iniziata al Volteggio e terminata agli anelli, i nostri tre moschettieri, tirano fuori grinta da vendere, commettendo solo alcune imperfezioni, sui vari attrezzi; Così l'eleganza di Filippo Piccolo (2010), l'esplosività di Lorenzo Ferraiuolo (2010) e l'incontenibile dinamismo di Gabriele Iaselli (2011), portano in casa Res Novae un bellissimo Primo Posto nella prima prova regionale e spinti dall'entusiasmo contagioso dei loro caratteri, non ci resta che tornare in palestra, consapevoli che certamente il lavoro da fare è ancora molto, ma la strada tracciata è quella giusta, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto in questo periodo, dalla scuola di Ginnastica Veliterna, frutto di passione, professionalità e competenza dell’intero staff.

L'urgenza delle cose importanti

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"Essere consapevoli richiede la capacità di vivere nel qui ed ora, nel presente, non nel passato o nel futuro" (Eric Berne).


di Barbara Benincasa

Il fondatore dell'analisi transazionale, Eric Berne parlava della vita in questi termini, della possibilità che ha, ogni essere umano, di essere presente a se stesso e vivere nel famoso qui e ora, essendo cosciente e consapevole di cosa stia accadendo. Ma perché è necessario portare l'attenzione al qui ed ora e quindi, ai propri bisogni, anziché volgere lo sguardo altrove? Laddove l'altrove è quel luogo in cui “applico alla vita i puntini di sospensione [...]” (Marco Castoldi- Morgan). 
In quest'epoca storica, sembra che l'individuo abbia bisogno di concentrarsi sulle cose urgenti, perché raggiungibili velocemente e con semplicità, anziché su quelle importanti, andando a creare quasi un ossimoro vivente. Ma quale sarebbe effettivamente la differenza tra queste due “stili di vita”? Chi è che stabilisce quali sono gli aspetti importanti e/o urgenti sui quale è necessario applicarsi? 
L'epoca contemporanea ci insegna (dal lat.: in signo: imprimo, fisso) quotidianamente che l'essere umano è libero di vivere come vuole, relativizzando tutto ciò che lo circonda, ogni comportamento, ogni forma e cosa inanimata, tanto che Salvatore Veca, filosofo contemporaneo e presidente onorario della Fondazione Feltrinelli, asserisce nel suo libro Libertà che questo termine, attualmente, è svuotato di senso. 
Se così fosse, potremmo affermare che attualmente le persone tendono alla ricerca e al soddisfacimento di bisogni indotti e/o urgenze, che portano lontano mente e psiche dall'analisi effettiva di una autorealizzazione personale, centrata e congruente, nel rispetto della propria personalità. Me è davvero così? 
Intorno alla fine degli anni '40 dello scorso secolo, Abraham Maslow (psicologo umanista) teorizzò che l'essere umano è portato per natura a cercare di soddisfare i bisogni primari (ossia quelli fisiologici: mangiare, bere, dormire, avere rapporti sessuali) e secondari (legati al senso di protezione, al senso di appartenenza e ricerca di affetto, alla percezione della propria autostima e al senso di autorealizzazione), arrivando alla conclusione che, essendo l'individuo una totalità dinamica ed integrata, il bisogno si riverbererebbe nella sua globalità.  
Ergo, questo implica che la per-sona (in quanto essere risonante) dovrebbe semplicemente ricentrarsi su quelle che sono le corde davvero importanti da far suonare, tralasciando l'ascolto del disagio immediato, che porta al soddisfacimento di urgenze non importanti. Seguendo il pensiero di (Guilford, J.P., psicologo 1969), attraverso l’uso delle caratteristiche umane davvero pregnanti, quali la creatività e il pensiero divergente, è possibile cambiare prospettiva di visione, tornando a comprendere e a sentire (congruenza) quali sono davvero le “cose importanti della vita”. In questo modo, è possibile riattivare la nostra energia interna, l’unica in grado di farci vivere il cambiamento non più come una tappa, ma come un processo fondamentale della nostra vita (“Possiamo decidere di mettere un punto e virgola al nostro cambiamento, non necessariamente un punto”, Benincasa, B. psicoterapeuta).



"La giostra delle anime" di Francesca Barra e Claudio Santamaria sabato alla Mondadori di Velletri

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Tornano gli appuntamenti in Libreria alla Mondadori Bookstore di Velletri. Sabato 19 ottobre, a partire dalle ore 18.30, saranno ospiti la giornalista e scrittrice Francesca Barra e l'attore Claudio Santamaria.

di Rocco Della Corte
I due sono autori del romanzo "La giostra delle anime", edito da Mondadori, e ambientato nell'aspra Lucania. Si tratta della storia di una donna che muore subito dopo il parto, di due bambine, Eva e Anna. Le piccole finisco in orfanotrofio, crescendo in un ambiente inospitale e considerate sulla stregua delle streghe per via dei loro capelli rossi e del loro vissuto. Due sorelle molto diverse caratterialmente, seppur simili fisicamente. Le loro strade si separeranno, ma le storie si intrecciano. Per saperne di più entrambi gli autori saranno in libreria per la presentazione e il firma-copie. "La giostra delle anime" vi aspetta alla Mondadori Bookstore di Velletri a partire dalle ore 18.30 di sabato.


Il significato «oltre la parola del testo». Intervista al Direttore del Consorzio SBCR Giacomo Tortorici sul progetto “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”

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A breve distanza dall’avvio il 3 novembre dell’iniziativa «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente». La poetica di Fabrizio De André Giacomo Tortorici, Direttore del Consorzio SBCR, ha rilasciato una breve intervista sul progetto scandito in tre serate per ricordare Fabrizio De André,  sostenuto dal Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani.     

di Valentina Leone

Saranno tre gli eventi dedicati all’approfondimento della poetica di Fabrizio De André, in coincidenza con il ventesimo anniversario dalla scomparsa, per lanciare un progetto di ampio respiro del quale il Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani è capofila e che, oltre al sostegno di tre comuni castellani, è stato patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De AndrèVelletri (Teatro Artemisio “Gian Maria Volonté”, 3 novembre, ore 18), Lanuvio (Teatro Comunale “Don Bosco”, 15 dicembre, ore 18) e Albano Laziale (Sala Nobile di Palazzo Savelli, 11 gennaio, ore 18) saranno al centro di una manifestazione ideata in rete che vedrà il coinvolgimento di cantautori, musicisti, giornalisti, scrittori, scuole e biblioteche, sotto la direzione artistica di Daniela Di Renzo e la direzione musicale di Emiliano Begni. A poche settimane dalla data inaugurale di «Per chi ti ha toccato il corpo con la mente»prevista il 3 novembre a Velletri, che vedrà sul palco anche lo storico chitarrista di Faber Michele Ascolese, ne ha parlato in un’intervista Giacomo Tortorici, Direttore del Consorzio SBCR (Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani), anticipando l’intenzione di proseguire le iniziative dedicate al cantautore genovese nel 2020 con il coinvolgimento di altri comuni della zona castellana.
Qual è l’importanza per il territorio dei Castelli della serie di tre eventi che vedono il Consorzio SBCR come capofila del progetto che coinvolgerà i comuni di Velletri, Lanuvio, Albano, alcuni istituti scolastici, musicisti e cantautori locali ed esperti dell’opera di De André?

«Per chi ti ha toccato il corpo con la mente»è un’iniziativa molto importante per il territorio castellano. Inizialmente, per quest’anno, cominceremo con tre comuni: Albano, Lanuvio, Velletri, grazie ai quali potremmo partire con questa serie di spettacoli e manifestazioni culturali riguardanti la poetica e la musica di questo grande personaggio della cultura italiana – perché rinchiuderlo nel ristretto ambito musicale è riduttivo – che è Fabrizio De André. Noi, in quanto Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani, siamo convinti e approfitteremo dei due anniversari del 2019 e del 2020 per provare ad allargare questa iniziativa ad altri comuni del nostro territorio.

Qual è il suo personale ricordo di De André?

Il mio personale ricordo di De André è legato alla prima volta che ho ascoltato “Il pescatore”. È  stata una fulminazione perché è un testo carico di significati e metasignificati. Ancora me lo ricordo, avevo sedici anni circa e andavo al liceo. Ero a casa e mi è capitato di ascoltarla alla radio e sono rimasto folgorato perché il suo significato andava oltre la parola del testo; un significato insieme religioso, filosofico. Una cosa meravigliosa. Da quel giorno, ogni volta che mi è capitato di risentirla casualmente, e non per intenzione, aggiungo significati. Perché le canzoni di De André hanno questo di straordinario, ogni volta che si ascoltano – almeno certi versi e certe canzoni – acquistano sempre un significato ulteriore che si scopre o riscopre nel tempo.

Cosa rimane di vivo della sua poetica, a venti anni dalla sua scomparsa?

Di De André, a mio modo di vedere, rimane tutto. Ci sono certi autori della musica che sono immortali e sempre contemporanei, sia dal punto di vista musicale – come nel caso di De André – sia dal punto di vista testuale. Il cantautorato italiano ne ha diversi di questi esempi, per fortuna. Abbiamo una tradizione che, fra l’altro, io guardo con ottimismo e non credo che sia destinata a scomparire. È destinata più che altro a ritrovarsi in forme nuove. Quindi certi accostamenti contemporanei con De André, che alcuni considerano blasfemi, secondo me non lo sono.     



XXIX Domenica T.O.: "Non vedo la fede": il Vangelo della domenica dagli scritti di don Gaetano Zaralli

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Lc 18,1-8

TESTO
Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:
"C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno,  poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi".

E il Signore soggiunse: "Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?
Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?".

COMMENTO
“ …pregare sempre, senza stancarsi…”.

Se pregare significa ripetere all’infinito formule prive di mordente, non ha senso perderci il tempo; come è inutile riversare  con cantilena distratta tante avemarie nelle navate semivuote delle chiese, se  nulla cambia nell’animo di chi se ne riempie la bocca.
Il più delle volte all’idea di preghiera si abbina la molteplicità delle parole e non l’intensità del silenzio. Alle tante invocazioni rivolte all’immagine di una Madonna pellegrina presso le famiglie, spesso fanno eco litanie di maldicenza e squallide invidie di “buon vicinato”. Che dire poi delle preghiere che si intrecciano dinanzi a certi strani indumenti  indossati da santi e ostentati come feticci da portare in processione con esagerata e fanatica partecipazione?
Di questo modo di pregare molte anime sono stanche e, non conoscendo alternative,  cadono nell’indifferenza o, peggio, precipitano in uno stato di rifiuto totale del sentimento religioso.

E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui…?

Chiedere giustizia non significa armare guerre contro i “diversi” e pretendere che Dio intervenga  a riportare ordine in una società che noi “eletti” decidiamo di essere priva di valori morali.
Nell’esempio del vangelo è una “vedova” ad implorare giustizia e sappiamo tutti che le “vedove” erano le creature più fragili, più espose, più ricattabili tra quella gente  che con la bocca onorava Dio.
Coloro che si ritengono giusti, perché osservanti della legge, spesso dimostrano di non saper pregare e le grida che lanciano notte e giorno a Dio, perché riconosca in loro i meriti e in altri il peccato, tornano indietro, fredde e sterili, a riempire l’inutile contenitore di inutili iniziative pastorali. 

“Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?".

La fede!… Dov’è la fede?…  Senz’altro nella solitudine della vedova e nel dramma di chi non si fida dell’uomo; forse, nelle imprecazioni di chi non accetta la perdita di una persona cara; forse, nel divorziato che, dopo aver subito la prepotenza di un coniuge, deve sopportare anche il giudizio malevolo di un prete.
Non vedo la fede nelle conventicole di “brava” gente, allorché con fare distratto e frettoloso  ciancicano formule imparate a memoria e piazzate all’inizio di una qualsiasi seduta che suppone l’assistenza dello Spirito Santo.
Stento a riconoscere segni di fede nelle messe celebrate sui palchi enormi, dove, come pupazzi comandati a distanza, si muovono inservienti che con pietosa precisione danno spettacolo… attorno al presule di turno…  Non vedo la fede…




In ricordo di Gianpaolo Brencio

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“Ho cronometrato Gianpaolo Brencio allo stadio delle Terme, in un suo “day of days”. 500 in 1’23”, 2000 in 7’09’, 300 in 48”. Un piccolo Nurmi. “

di Pier Luigi Starace
Queste righe, datate 2 aprile ’64, sono emerse dal mio diario personale dopo la notizia della sua scomparsa, datami personalmente dal figlio Francesco. A me, a chiunque condivida la passione atletica, queste cifre dicono molto. Se ognuna di esse non è particolarmente significativa, il fatto che, nell’arco d’un’ora, sia passato dal mezzofondo corto a quello lungo da esso alla velocità prolungata con tempi TUTTI di valore, è la miglior dimostrazione che, in ognuna delle singole distanze di cui sopra, ed anche in altre, Gianpaolo valeva molto di più di quanto espresso quel pomeriggio primaverile. Lo conobbi come un preadolescente molto serio e silenzioso nelle attività parrocchiali di Santa Maria in Trivio, a fianco del fratello maggiore Gianni. Poi me lo ritrovai, al seguito di Manlio Zaccari, nei locali della “CSI Scavo” fin dal primo allenamento. Verificai giorno per giorno quanto la serietà che avevo intuita in lui fosse profonda, a cominciare dalla puntualità innata ed indefettibile, continuando col rigore nell’allenamento e finendo con l’intelligenza, la regolarità, la generosità della condotta di gara . Serietà che tracimava nel campo organizzativo e logistico. A me dirigente la sua vicinanza dava il senso di sicurezza che promana da una persona affidabile al cento per cento. Fin dall’inizio egli fu, della società, il segretario, inamovibile perché insostituibile. Ovviamente il suo atteggiamento di fondo dilagava anche nel campo della scuola. Appartenente alla prima classe dell’appena inaugurato ITIS “Vallauri”, teneva moltissimo a fargli fare, nelle proprie personali come studente, delle belle figure come istituzione. Paolo era lo “studente- atleta” ideale. Ma c’era una quarta pista che cominciò a seguire in quei primi anni sessanta, quella del “complesso musicale”. Il suo ruolo, anch’esso assunto una volta per sempre, era quello di batterista. Mi confidava, quando, in qualche gelida mattina di febbraio, si riscaldava per una “campestre” agonistica, d’esser reduce da una nottata in bianco, avendo suonato in un ballo di carnevale. Lentamente ricostruii il filo collegante le sue figure : la distribuzione del suo tempo.Per portarle avanti tutte e quattro bisognava investire tempo per ognuna;in altre parole non buttar via nemmeno un minuto della giornata,e, eventualmente, della notte. Quel ragazzetto, forse allora senza intenzione, si costruiva giorno per giorno la professionalità del superesperto di tempi e metodi che tutti ammiriamo. La vita ci separò geograficamente per molti anni, ma poi, quando, a fine 1982, ebbi l’idea di fondare “Velletri per il Malì” come azione diretta contro la fame nel mondo, lui era tra i soci fondatori. Mi fu accanto nei momenti belli, ma soprattutto brutti, naturalmente dando una mano sicura per uscirne. Seguivo la sua attività di “supercronometrista” in Italia e professionale a Tunisi, e fui orgoglioso anch’io quando seppi che il suo valore era stato riconosciuto ufficialmente anche dalle autorità dell’altra sponda mediterranea. Leggevo i suoi articoli su “Velletrilife”, felice che una voce seria potesse risuonare in un tempo in cui nulla è più raro di essa. Mi disse che dedicava qualche ora, in un sindacato, alle questioni più atroci, scandalose, ingarbugliate della persone più disperate: capii che, anche se sentiva d’esser all’ultimo giro della sua vita, proprio per questo doveva continuare. Sapeva d’essere, anche lì, ancora una volta, INSOSTITUIBILE. Centinaia di persone hanno onorato il suo funerale. Il mattino della tumulazione era luminoso, l’Artemisio espandeva tutta la sua bellezza autunnale. Mi sentii come un disertore nel lasciare Gianpaolo solo, nel buio del loculo, separato dalla cassa e da un diaframma in muratura da tutto quello splendore, e da tutti quelli che erano lì per lui. L’Artemisio. Era un primo pomeriggio di grande nevicata, di quei primi anni sessanta. Telefonai a Gianpaolo. “Andiamo sulla cima dell’Artemisio”. Accettò subito. Era un mio “exploit” mensile, sul quale , in condizioni normali del fondo, avevo un record d’un’ora netta. Partimmo da metà Ponte Rosso. La via dei Laghi era scivolosa, ma praticabile. Il sentiero del canalone nella macchia di fronte al lavatoio prima del curvone aveva un metro di neve. Toccammo la sella di Monte Spina, il punto più alto della cresta occidentale, sopra colle Caldara, dopo un’ora secca. Fisicamente la neve non poteva non aver rallentato il mio ritmo. Ma quell’effetto rallentatore era stato compensato ed azzerato dall’effetto trainante del ritmo di Gianpaolo.

Con "In nome del Papa Re"è iniziata la grande stagione del Teatro Artemisio-Volonté

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Si è aperta nella serata di sabato 19 ottobre la stagione di prosa del Teatro Artemisio-Volonté, diretto dal maestro Claudio Maria Micheli. Quest'anno sono molti gli spettacoli in cartellone, di cui alcuni fuori abbonamento prodotti dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri.

di Rocco Della Corte
Uno di questi è stato "In nome del papa Re", di Antonello Avallone, che ha trovato l'alto gradimento dei cittadini intervenuti per la bravura nella recitazione e la rapidità con cui sono andati in scena dialoghi e punti salienti della trama. La storia, scritta e diretta da Luigi Magni nello storico film, è ambientata nella Roma papalina del 1867. Un attentato da parte di alcuni rivoluzionari induce la Sacra Consulta a tenere un processo, ma la madre di uno dei tre attentatori rivela al giudice Colombo, che fa parte della Consulta, che tra gli arrestati c'è anche suo figlio.
Il monsignore quindi lo fa liberare e lo nasconde in casa, cercando insieme al suo 'perpetuo' Serafino di instaurarci un buon rapporto. Inoltre, al processo, si esprime contro la condanna degli altri due per la sorpresa della Sacra Consulta. La vicenda ha comunque una fine amara perchè il ragazzo viene ucciso dal marito di sua madre, convinto che fosse l'amante e non il figlio. Una splendida piece teatrale, magistralmente interpretata dalla compagnia di Antonello Avallone, che a fine spettacolo ha rivolto un ringraziamento al pubblico di Velletri per i calorosi applausi. Il Teatro Artemisio-Volonté ha così dato il via ad una stagione entusiasmante, la cui prossima data è prevista per domenica 17 novembre alle 18.30 con Enzo Decaro e "Non è vero ma ci credo". Biglietti in prevendita a Il Biglietto, Drin Service, on line su ticketone con i consueti prezzi (20 euro platea primo settore, 18 euro platea secondo settore, 15 euro galleria). 

Una settimana con tre eventi alle Mondadori di Genzano e Velletro

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Una settimana di eventi tra le Mondadori di Velletri e Genzano, grazie all’intensa programmazione curata da Guido Ciarla e Aurora De Marzi. Si comincia, nella libreria genzanese, martedì 22 ottobre alle ore 18.30 con Ernesto Galli della Loggia.

di Rocco Della Corte
Lo storico, giornalista e accademico presenterà “L’aula vuota” (Marsilio), un libro dedicato alla parabola discendente dell’istruzione italiana con acute riflessioni sulle modalità che lo Stato potrebbe studiare per intervenire. Giovedì 24 ottobre, sempre alle 18.30 e sempre a Genzano, il direttore Antonio Padellaro presenterà “Il gesto di Almirante e Berlinguer” (Paperfirst) incentrato sulla testimonianza di un uomo che racconta degli incontri “segreti” e poco conosciuti fra il leader del PCI e quello del MSI in una appassionante ricostruzione storica. Venerdì 25 ottobre, infine, in libreria a Velletri arriverà Alessia Gazzola per parlare del suo nuovo romanzo “Questione di costanza” edito da Longanesi. Un viaggio dalla Sicilia a Verona per un anno di lavoro intenso che si preannuncia difficile ma che si può affrontare al meglio con coraggio, pazienza e…Costanza, per citare il nome della protagonista. Tre appuntamenti importanti e tre occasioni di incontro culturale per le città di Velletri e Genzano con grandi nomi del panorama editoriale. L’appuntamento è nelle Mondadori Bookstore per respirare letteratura.




Il Linguaggio della Ricerca: con il MIUR per le scuole secondarie di primo e secondo grado

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Arriva dal MIUR un progetto per la promozione della cultura scientifica. Il Linguaggio della Ricerca (LdR) è un progetto di divulgazione scientifica finanziato dal MIUR e promosso da ricercatori dell'Area della Ricerca del CNR di Bologna e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) insieme all’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Velletri 2030
Il progetto 'Dalla Ricerca alla scuola e.... ritorno' ha lo scopo di suscitare l'interesse degli studenti verso il mondo della ricerca coinvolgendoli su vari argomenti scientifici, secondo un approccio teso ad appassionare: è ormai comprovato, infatti, che il metodo scientifico sprigiona la sua efficacia quando ispira le persone, collabora con l'industria e dialoga con la governance sociale e politica delle comunità in modo continuativo. Gli Enti che fanno parte del Progetto garantiscono la copertura su 10 regioni, compresa la Regione Lazio, con l’obiettivo di promuovere la cultura tecnico-scientifica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, valorizzando le risorse locali sul territorio nazionale e svolgendo attività di divulgazione scientifica continuative per e con le Scuole. Gli argomenti trattati spaziano su un ampio spettro di discipline scientifiche: fisica, chimica, scienza dei materiali, biochimica, biologia, medicina, radioastronomia, matematica, nanotecnologie, scienze della terra, clima, ambiente e settore agroalimentare.
Gli incontri fra ricercatori e studenti si svolgono presso le singole scuole o le sedi degli Istituti di ricerca. Dopo l’incontro con il ricercatore, si richiede agli stessi studenti di “trasformarsi” in divulgatori scientifici, creando prodotti divulgativi (Video, siti web, depliant, comic strips, ecc.) su quanto appreso. I prodotti “divulgativi” devono essere realizzati sia in italiano che in inglese, in quanto nel progetto LdR viene sottolineata costantemente la dimensione internazionale della ricerca e la necessità di saper comunicare i risultati. Tra i lavori realizzati dagli studenti vengono selezionati ogni anno i migliori che sono poi premiati ufficialmente nell’ambito di un Convegno Annuale organizzato all’inizio dell’anno scolastico successivo presso le singole sedi. Per ogni dettaglio consultare il sito web: https://ldr-network.bo.cnr.it/index.html#progetto Le scuole che desiderano aderire al Progetto possono contattare i referenti locali presso le sedi indicate al sito web: https://ldr-network.bo.cnr.it/contatti.html Velletri 2030, da sempre impegnata nella divulgazione della cultura scientifica, può contribuire a stabilire i contatti necessari. Nel frattempo invita tutti gli interessati a partecipare al cilco di Seminari "Le vie della Scienza". Motto del progetto è: "Non capisci realmente qualcosa se non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" (Albert Einstein).

"Fare etnografia. Teorie e pratiche della ricerca sul campo in contesti extraeuropei"

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Il Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni” ha diramato il Bando per la Scuola di Alta Formazione in Studi Storico-Religiosi (Sezione: Etnografia Religiosa).


Fare Etnografia.
Teorie e Pratiche della Ricerca sul Campo in Contesti Extrauropei

8-10 novembre 2019, Hotel Villa Robinia,
Viale Fratelli Rosselli 19, Genzano di Roma.

Docenti e discussants

Igor Baglioni (Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”) - discussant      
Stefano Beggiora (Università Ca’ Foscari Venezia) - docente
Alessandra Ciattini (Sapienza Università di Roma) - docente
Stefano Maltese (Università degli Studi di Verona) - discussant
Mariano Pavanello (Sapienza Università di Roma) - docente
Elisa Vasconi (Sapienza Università di Roma) - discussant

Lezioni introduttive
Stefano Beggiora (Università Ca’ Foscari Venezia), Ādivāsī, sciamanismo e tradizioni indigene in Sud Asia: appunti per una ricerca sul campo in India
Alessandra Ciattini (Sapienza Università di Roma), Riflessioni critiche sull’etnografia
Mariano Pavanello (Sapienza Università di Roma), Etnografie dei mondi invisibili

Destinatari

La Scuola di Alta Formazione in Studi Storico-Religiosi si rivolge primariamente a laureandi in discipline umanistiche, dottorandi e dottori di ricerca nelle medesime discipline, giovani ricercatori.
Questi potranno iscriversi come “studenti” o come “uditori”.
La Scuola è parimenti aperta a quanti siano comunque in possesso delle conoscenze di base necessarie alla frequenza del corso, pur non rientrando nelle categorie sopra riportate.
Questi potranno iscriversi come “uditori”.
La quota di iscrizione per gli studenti è di 50,00 euro. La quota di iscrizione per gli uditori è di 20,00 euro. Maggiori informazioni alle voci “iscrizione studenti” e “iscrizione uditori”.

Relazioni degli studenti

Durante il corso gli studenti presenteranno le loro ricerche attinenti al tema dell’incontro, esponendole in una relazione strutturata di 20 minuti che sarà discussa dagli studiosi presenti (docenti e discussants). Una selezione delle relazioni presentate sarà raccolta in volume e pubblicata nella nascente collana di studi della Scuola di Alta Formazione in Studi Storico-Religiosi, “Paideia”, edita dalle Edizioni Quasar.

Visite guidate
Durante il corso si terranno delle visite guidate gratuite ai musei e ai centri storici dei comuni dei Castelli Romani. Il programma delle visite sarà comunicato successivamente con la conferma dell’attivazione del corso.

Finalità
Considerata a lungo un’ausiliaria dell’antropologia e una semplice tecnica di raccolta sul campo, l’etnografia è, in realtà, una pratica di ricerca, interpretazione e scrittura che sta alla base della disciplina. Obiettivo di questo incontro è quello di riflettere sulle tecniche e le metodologie della ricerca sul campo, in particolare in contesti extraeuropei, sulla costruzione della rappresentazione etnografica, sulla complessa relazioni con i propri interlocutori locali, sulla scrittura e l’uso delle finzioni.

Diploma e attestato

Al termine del corso sarà rilasciato un diploma per gli studenti e un attestato di frequenza per gli uditori.

Pre-iscrizione studenti (da effettuare entro il 30 ottobre 2019)

Coloro che sono interessati alla frequenza del corso come studenti dovranno far pervenire la propria domanda di pre-iscrizione entro il 30 ottobre 2019 al seguente indirizzo di posta elettronica: igorbaglioni79@gmail.com. Alla domanda andrà allegato il proprio curriculum vitae e un abstract relativo alla ricerca che si intende presentare. Entro il 3 novembre 2019 si riceverà un comunicato ufficiale con la conferma dell’attivazione del corso e le indicazioni relative alle modalità di iscrizione che si dovrà effettuare entro il 6 novembre 2019. Il corso sarà attivato solo se si raggiungerà la quota minima di iscritti necessaria.

Pre-iscrizione uditori (da effettuare entro il 30 ottobre 2019)

Coloro che sono interessati alla frequenza del corso come uditori dovranno far pervenire la propria domanda di pre-iscrizione entro il 30 ottobre 2019 al seguente indirizzo di posta elettronica: igorbaglioni79@gmail.com. Alla domanda andrà allegato il proprio curriculum vitae. Entro il 3 novembre 2019 si riceverà un comunicato ufficiale con la conferma dell’attivazione del corso e le indicazioni relative alle modalità di iscrizione che si dovrà effettuare entro il 6 novembre 2019. Il corso sarà attivato solo se si raggiungerà la quota minima di iscritti necessaria.

Iscrizione studenti (da effettuare entro 6 novembre 2019)

L’iscrizione andrà effettuata mediante bonifico alle seguenti coordinate bancarie:
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA SEDE DI VELLETRI
CONTO N. 3020 INTESTATO A CALLIOPE ASSOCIAZIONE CULTURALE
IBAN: IT 69 W 08327 39490 000000003020
BIC: ROMAITRRXXX
Quota: 50,00 euro. L’iscrizione è comprensiva dei materiali didattici e del caffee break.
Referente: Maria Paola De Marchis, presidente Associazione Calliope.
La ricevuta del bonifico e le indicazioni dei giorni di soggiorno andranno inviati via mail al seguente indirizzo di posta elettronica: mariapaolademarchis@gmail.com
L’iscrizione deve avvenire entro 6 novembre 2019, non oltre.
L’accoglienza e il soggiorno degli studenti sono a cura dell’Associazione Calliope. Eventuali domande o richieste inerenti al soggiorno dovranno quindi essere rivolte solo ed esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica: mariapaolademarchis@gmail.com

Iscrizione uditori (da effettuare entro 6 novembre 2019)

L’iscrizione andrà effettuata mediante bonifico alle seguenti coordinate bancarie:
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA SEDE DI VELLETRI
CONTO N. 3020 INTESTATO A CALLIOPE ASSOCIAZIONE CULTURALE
IBAN: IT 69 W 08327 39490 000000003020
BIC: ROMAITRRXXX
Quota: 20,00 euro. L’iscrizione è comprensiva dei materiali didattici e del caffee break.
Referente: Maria Paola De Marchis, presidente Associazione Calliope.
La ricevuta del bonifico e le indicazioni dei giorni di soggiorno andranno inviati via mail al seguente indirizzo di posta elettronica: mariapaolademarchis@gmail.com
L’iscrizione deve avvenire entro 6 novembre 2019, non oltre.
L’accoglienza e il soggiorno degli studenti sono a cura dell’Associazione Calliope. Eventuali domande o richieste inerenti al soggiorno dovranno quindi essere rivolte solo ed esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica: mariapaolademarchis@gmail.com

Ospitalità

Per il periodo di svolgimento delle lezioni, i partecipanti al corso, sia studenti che uditori, potranno alloggiare presso l’Hotel Villa Robinia, viale Fratelli Rosselli 19, Genzano di Roma (http://www.hotelvillarobinia.it/).
La quota ridotta per gli iscritti al corso è di 25,00 euro al giorno (alloggio e colazione)
Modalità prenotazione: la prenotazione andrà effettuata mediante bonifico corrispondente al numero dei giorni che si intende soggiornare alle seguenti coordinate bancarie:
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA SEDE DI VELLETRI
CONTO N. 3020 INTESTATO A CALLIOPE ASSOCIAZIONE CULTURALE
IBAN: IT 69 W 08327 39490 000000003020
BIC: ROMAITRRXXX
Referente: Maria Paola De Marchis, presidente Associazione Calliope.
La ricevuta del bonifico e le indicazioni dei giorni di soggiorno andranno inviati via mail al seguente indirizzo di posta elettronica: mariapaolademarchis@gmail.com.

Direzione scientifica:
Igor Baglioni (Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”)
Elisa Vasconi (Sapienza Università di Roma)

Per informazioni sull’attività didattica:

Per informazioni su quanto attinente al soggiorno:

«Nessuna discarica a Velletri!»: il sindaco Orlando Pocci nettamente contrario al progetto Ecoparco

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«Nessuna discarica sarà realizzata a Velletri!» È questo il perentorio commento del sindaco Orlando Pocci subito dopo aver ricevuto la nuova istanza presentata dalla società privata Ecoparco per realizzare una discarica nell’area situata nella zona Sud di Velletri.
«La posizione dell’amministrazione comunale di Velletri - dichiara Pocci - ė nota da tempo, eravamo e siamo contrari al progetto Ecoparco, lo abbiamo contrastato la prima volta ottenendo il diniego della procedura autorizzativa da parte della Regione. Faremo altrettanto e con maggiore convinzione anche questa volta, gli uffici sono già al lavoro per presentare le osservazione e per chiedere un nuovo diniego». Nel 2014 ci fu, infatti una richiesta analoga contrastata nettamente dalla comunità di Velletri per evitare che un mega impianto di trattamento dei rifiuti, peraltro di vecchia concezione, venisse realizzato nell’area della cava di pozzolana situata nella zona Sud di Velletri nei pressi della provinciale Cisterna-Campoleone. «Siamo contrari nel merito - conclude il Sindaco - e nel metodo, non è questa la soluzione per completare il ciclo dei rifiuti, non servono mega impianti ma buone pratiche come quelle che mettiamo in campo a Velletri con una raccolta differenziata virtuosa. Il nostro territorio non diventerà la pattumiera di chi non sta rispettando le regole».

Eliminare la plastica: la mission dell'Istituto Comprensivo "Velletri Nord"

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L'Istituto Comprensivo Velletri Nord ha aderito alla campagna mondiale di eliminazione della plastica con un progetto "Plastic Free", che si prefigge l'obiettivo di sensibilizzare alunni, genitori e personale scolastico, al tema della salvaguardia dell'ambiente.
L'importante gesto di partenza è stato quello di fornire tutti gli alunni e il personale della scuola secondaria "Aurelio Mariani", di una borraccia in alluminio, con il logo della scuola, eliminando così le bottigliette di plastica. Il progetto si estenderà, nei prossimi anni scolastici, a tutti i plessi della scuola primaria e dell'infanzia dell'Istituto. Si ringrazia il Dirigente Scolastico Francesco Senatore che ha creduto e appoggiato il progetto, proposto e realizzato dalla referente del plesso "Mariani", professoressa Maria Rosaria Perillo, la D.S.G.A., A. Mura che ha fattivamente sostenuto l'iniziativa. Un ringraziamento speciale a tutte le famiglie degli alunni e al personale che hanno contribuito con entusiasmo alla realizzazione del progetto. Si ringrazia inoltre la Emporia s.r.l. per la sponsorizzazione di parte delle borrace.

Barbara Gazzabin presenta il suo libro sulla città porta dei Castelli Romani

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Cosa trasforma un turista in un raffinato viaggiatore? A porsi il quesito è l’avv. Renato Mammucari, nel suo incipit di presentazione del volume di Barbara Gazzabin: “Albano. Terra magica. L’incredibile magnificenza di un piccolo grande teatro della Storia”.


di Emanuele Cammaroto

La risposta la fornisce il medesimo presentatore: lo spirito con il quale si affronta il viaggio; quello spirito che alimentò i viaggiatori del Grand Tour e li portò a soffermarsi a lungo in Italia, e molto nelle campagne romane. Sebbene il Grand Tour non sia più in voga, rimangono i diari, i carmi, i disegni e le tavole di questi viaggiatori, che hanno immortalato gli stili di vita ed i paesaggi di allora. I Castelli Romani furono tappa significativa del loro peregrinare e Renato Mammucari, da sempre raffinato viaggiatore nelle arti e cittadino castellano, ha pensato bene di creare una collana dedicata al Grand Tour, collezionando in quaderni le più belle opere, dedicandone uno a ciascuno dei castelli. Quaderni che sono una guida turistica, un percorso nello spazio, nel tempo, nella storia e nella geografia, per riscoprire attraverso la sintesi tra letteratura, arti visive, toponomastica, trekking, il gusto di intraprendere un viaggio con il cuore e con la mente, stimolando il corpo a ritrovare sul campo quei luoghi dello spirito descritti nei quaderni. In sintesi, il viatico per evolvere quello che fu il viaggiatore dell’ottocento in un turista consapevole ed attento dei nostri tempi. “Albano” è l’opera presentata domenica 20 ottobre, nell’ambito della prima edizione della Fiera della piccola editoria, meritoria iniziativa ideata dal Direttore dei Musei Civici di Albano, Massimiliano Valenti, e presentata nell’ambito dell’Open Day Castelli Romani 2019, organizzato dal Consorzio del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. Barbara Gazzabin è l’autrice di questa deliziosa guida alla città e ai suoi intorni. Una guida che ha raccolto minuziosamente anni di studi e conoscenze acquisiti nei quarant’anni nei quali ha “spaziato in tutti i campi della Pubblica Istruzione” (come l’autrice ama descrivere il suo passato lavorativo), e, soprattutto, nelle gallerie e musei dopo ha sviluppato e coltivato una sensibilità e una passione per il bello e l’armonia che ha travasato nella stesura del testo e nella ricerca delle tavole. Una ricerca che ha attinto anche dalle moderne sorgenti informatiche; a lei non certo congeniali. Per questo non lesinando l’aiuto ed il supporto di alcuni dei suoi allievi, come la musicologa Giulia Ciarla, che, come la stessa Gazzabin ha “confessato”, ha colmato il gap tecnologico necessario per la ricerca iconografica. E dove non hanno potuto le collezioni, i musei o internet, l’indomita Barbara ha riprodotto in house, grazie alla pittrice Tina Antonino, il luogo privo di una testimonianza grafica, come per l’ingresso di Villa Ferraioli, a pag. 26. In ultimo, è non certo per importanza, il volumetto è impreziosito, oltre da una grafica curata ed elegante, dalla prefazione di due valenti studiosi di arte e lettere: Francesco Petrucci (storico dell’arte, direttore del Palazzo Chigi di Ariccia) e Aldo Onorati (dantista di rinomata fama), i quali hanno voluto regalare la loro testimonianza anche nel corso della presentazione di domenica. Un viaggio nel tempo, il ricordo di un passato romantico che non deve sparire né essere oggetto di sterile rimpianto, bensì l’humus per ritrovare il gusto del bello, coscienti che la cultura è cibo per lo spirito. E consapevoli che se la bellezza da sola non potrà salvare il mondo, è sicuramente capace di disarmare le bruttezze dall’animo umano. Dopo “Albano”, è già in cantiere il prossimo quaderno su “Frascati”.

Foto di Simona Soprano.

Maria Paola De Marchis da Velletri alla Leopolda: "Siamo tutti Jonathan Livingston"

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Passata con Renzi insieme a Giuliano Cugini, Fausto Servadio, Gianfranco Cestrilli, Maria Paola De Marchis è un fiume in piena di buoni propositi e di entusiasmo. Con alcuni membri della delegazione veliterna del neonato partito Italia Viva si è recata a Firenze, alla Leopolda, e ha rilasciato al termine della manifestazione alcune impressioni al nostro Giornale.


"Quando è comparso sul mio telefono il messaggio con tre simboli e la richiesta di scegliere quello per la mia nuova casa non ho esitato un attimo a scegliere quello con due ali in volo. Io so che ciascuno può vederci quello che vuole in quel segno stilizzato, una farfalla, due vele, persino il logo di una crema intima... Io ho visto, con gli occhi della memoria, una adolescente affascinata dalla descrizione della testardaggine con cui il gabbiano Jonathan Livingston, il celebre romanzo di Richard Bach, best seller in molti paesi del mondo negli anni settanta, si impegnava per riuscire a volare. Credo che niente" - ha continuato la consigliera De Marchis - "descriva meglio "Italia Viva", una comunità di donne e uomini che combattono e non si arrendono per realizzare un'Italia così come descritta nella nostra Carta dei Valori. Il gabbiano Jonathan cadeva un'infinità di volte e altrettante si rialzava, senza arrendersi, come solo chi è animato da volontà e passione forte sa fare. La nostra casa ospita persone così ed il nostro simbolo la descrive perfettamente. Nei prossimi mesi" - conclude Maria Paola De Marchis - "sapremo farvi vedere in che modo siamo capaci di combattere per modernizzare l'Italia e Velletri". Intanto non mancano indiscrezioni - anche se non c'è nulla di ufficiale - secondo cui altri membri dell'attuale amministrazione potrebbero passare con Renzi, e non è escluso che si tratti di assessori... 
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