“Il disegno è l’arte di condurre una linea a fare una passeggiata” (Paul Klee). Il disegno ha rivestito da sempre un ruolo fondamentale nella conoscenza del mondo naturale, nell’esplorazione del mondo sensibile. Disegnare è sia analizzare e descrivere il mondo, attraverso la profondità di osservazione tipica del disegno dal vero, sia attingere ai poteri squisitamente cerebrali e generativi della mente per tradurne le visioni in immagini, “portare alla luce”, rendere cioè visibile ciò che è un’immagine interiore o un’idea.
di Francesca Procaccini, maestro d'arte, restauratrice e consuelor Aspic
“Deriva dal verbo disegnare, che ha origine a sua volta dal latino designare, un termine che può essere tradotto in molti modi: "abbozzare, accennare, alludere, delimitare, tracciare, notare, segnare, imitare, scegliere, ordinare, disporre". Si tratta di significati che indicano sia il semplice abbozzo di qualcosa che si vuole ritrarre (una figura o un paesaggio), sia la precisa notazione delle sue caratteristiche (come il suo volume, i colori, il riflesso della luce sulle sue superfici).” http://www.treccani.it/enciclopedia/disegno
Il disegno è una pratica comune a tutte le culture e a tutte le età dell'uomo ed ha una sua storia che è strettamente connessa al desiderio di lasciare una traccia. Per il bambino, è uno strumento di conoscenza del mondo che lo circonda ed espressione del suo sviluppo percettivo e intellettivo, gli permette di ricavare un piacere motorio, ed anche di affermare la sua capacità di produrre modificazioni sull’ambiente. Per i popoli non alfabetizzati è un mezzo di comunicazione visiva anteriore alla scrittura: pensiamo alle pareti delle caverne, alle incisioni su stucco, su argilla, al papiro e alla pergamena, che punteggiano la nostra esistenza come specie. Per l'artista è un momento imprescindibile di conoscenza, di studio, di ideazione e di esecuzione delle sue opere. Per il designer è la progettazione della funzionalità e della qualità estetica dei prodotti dell'industria. Il disegno è molto affine alla scrittura, anzi, possiamo affermare che la capacità di disegnare costituì la radice grafica della scrittura: le prime lettere (si pensi ai geroglifici egizi e ai pittogrammi dei sumeri) altro non erano che piccoli disegni assai stilizzati. Un disegno può tracciare a grandi linee la raffigurazione di luoghi, figure umane, oggetti, situazioni o descrivere con estrema precisione la loro natura e il loro aspetto. Sia il disegno sia la scrittura comunicano idee, esperienze, emozioni e ricordi sinteticamente, attraverso codici disegnativi, esiste un vero e proprio alfabeto segnico. Nello specifico, imparare a disegnare dal vero, equivale ad imparare ad osservare e a tradurre sulla superficie bidimensionale del foglio ciò che abbiamo di fronte. É un’operazione complessa e che si impara e si affina con l’esercizio. Ha a che vedere con l’utilizzo di facoltà che sono legate soprattutto all’emisfero destro del nostro cervello, quella parte cioè specializzata nella percezione spaziale della realtà, la parte meno razionale del nostro encefalo. Imparare a disegnare dal vero, vuol dire allenarsi ad entrare in un’altra modalità percettiva, che consiste anche nell’acquisire la capacità di eludere quello che “crediamo di sapere del mondo”, ossia, andare oltre le nozioni che abbiamo immagazzinato e che in questo caso sono fuorvianti. Questo perchè a volte, la nostra parte razionale, rappresentata principalmente all’emisfero sinistro, prevale anche in campi che competono principalmente all’emisfero destro. Tutto questo è stato ben descritto da Betty Edwards , nota formatrice americana ed autrice di testi sull’insegnamento del disegno, che applicò alle arti visive ed alla creatività gli studi sulle funzioni degli emisferi del cervello umano, che, lo statunitense Roger W. Sperry, neuropsicologo e neurobiologo fra i maggiori del Novecento, Premio Nobel per la medicina nel 1981, portò avanti, con interessanti sviluppi, negli anni ‘60. La modalità nella quale ci si immerge mentre si è intenti a disegnare, è molto simile a dimensioni che si raggiungono con attività quali per esempio, una lunga corsa, l’ascolto della musica, la meditazione. La capacità di disegnare è qualcosa che fa parte della nostra natura umana, ed imparare a farlo equivale a rispolverare, rinforzare e riscoprire una dimensione che già ci appartiene, far riemergere una parte di noi che spesso finisce sullo sfondo: quella parte della mente che non genera concetti, che spesso rimane sopita, in attesa di un risveglio. Disegnare mette in azione la parte destra del cervello, e genera uno stato di benessere da molti equiparato alla meditazione. In effetti la pratica del disegno, essendo un compito impegnativo, ci richiede di essere completamente presenti in quel che stiamo eseguendo. Presenti nell’osservazione, immersi nel momento presente. Oltre a favorire il proprio accesso alla zona creativa che è in ciascuno di noi, la capacità di osservazione, di focalizzazione, uno stato di rilassamento ed un incremento della forza di volontà, sono alcuni benefici che possiamo ottenere da questa pratica. Oltre ovviamente ad acquisire e riscoprire competenze riguardanti il disegno in sé, la composizione, che sappiamo costituire la base di partenza se vogliamo introdurci nel mondo delle opere visive.
“Diceva un foglio bianco come la neve: “Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro”. Una boccetta di inchiostro sentì ciò che il foglio diceva, e rise nel suo cuore scuro, ma non osò mai avvicinarsi. Sentirono le matite multicolori, ma anch’esse non gli si accostarono mai. E il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre – puro e casto – ma vuoto” (Khalil Gibran)
La prima esperienza del corso di disegno dal vero, nell’ambito del progetto “il circolo dei desideri” presso il centro culturale “Eppur si muove”, si è da poco conclusa. Si è dimostrata per me e per i partecipanti esperienza arricchente, luogo di incontro, di crescita e di scoperta. L’esperienza proseguirà ad ottobre con corsi di disegno, laboratori espressivi e workshop sul colore. Aspettiamo chiunque volesse dare spazio a questa esplorazione!
“Il circolo dei desideri” vi aspetta anche a luglio con un incontro sulla tecnica del pastello:
Sabato 27 luglio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 “Il mio albero” ovvero Workshop sulla tecnica base del pastello
a cura di Debora Bartoli, illustratrice, fumettista, animatrice.
Introduzione e sperimentazione del colore a pastello.
Prenotazione obbligatoria (entro il 25 luglio) info e prenotazioni 391 7709041.