Gennaro Duccilli è un nome più che affermato nel panorama teatrale italiano. La sua originale impronta registica, i suoi spettacoli sempre da tutto esaurito e una continua attività artistica lo pongono ormai – con merito – fra i principali punti di riferimento del teatro, che ha iniziato a frequentare già negli anni Settanta. In un’intervista rilasciata in esclusiva Gennaro Duccilli ci ha raccontato alcuni aspetti del suo lavoro, passando anche per la collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura diretta dal Maestro Claudio Maria Micheli.
di Rocco Della Corte
Sei molto conosciuto e non hai bisogno di presentazioni. Una domanda biografica, però, voglio fartela: a che età e in che occasione è nata la tua passione per l’arte e per il teatro?
Erano gli anni ’70, ed io avevo meno di vent’anni, quando a Napoli, la mia città natale, era in piena luce il teatro di ricerca e sperimentazione: partecipavano alle “settimane internazionali di teatro laboratorio” le più importanti compagnie provenienti da tutto il mondo (Living Theatre, Odin Teatret ecc....). Guardando questi formidabili spettacoli, che hanno fatto la storia del teatro di ricerca, nacque in me e in tanti altri giovani, forte la passione per l’arte teatrale. Fondammo la compagnia “C.S.T. Majakowskij” in omaggio del grande poeta russo. Dopo qualche anno, dopo aver collaborato anche con il “Libera scena ensemble” di Gennaro Vitiello, ho frequentato l’Accademia, ideata da Eduardo De Filippo, “Università popolare dello spettacolo” più importante del sud. I prorettori erano Mario Scaccia e Paolo Stoppa.
Ci puoi raccontare, in breve, le tante attività svolte sia a Velletri che fuori in questa stagione 2018-19 appena terminata?
In questi ultimi due anni, la mia Compagnia Teatro della Luce e dell’Ombra ha prodotto e rappresentato al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté e sul territorio nazionale gli spettacoli: Don Chisciotte della Mancha, Dr.Jekyll & Mr. Hyde, Olokaustos 1944, Caligola, grazie alla collaborazione con la Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri e alla Direzione artistica del Maestro Claudio Maria Micheli. Nella stagione appena conclusa, abbiamo rappresentato per tre settimane a Roma al Teatro Flaiano “Dr. Jekyll & Mr.Hyde” e “Caligola” al Teatro di Tor Bella Monaca con un lusinghiero successo di critica e di pubblico. Ci tengo a sottolineare che ci siamo avvalsi in tutte le ultime produzioni della preziosa collaborazione per le scenografie del Maestro Sergio Gotti. Abbiamo inoltre, sia a Velletri che a Frascati, attività laboratoriali che vedono la partecipazione di molti giovani e che si sono conclusi in questa stagione con ben cinque saggi-spettacolo: “Prometeo incatenato”di Eschilo, “Elletra-variazioni sul mito”da vari autori, “Quel piccolo angolo di realtà” da testi e poesie di Federico Garcia Lorca, “Quasimodo, il gobbo di Notre-Dame” da Victor Hugo, e per finire “L’uomo che sogna” da vari autori.
Quali sono i progetti futuri che hai in programma, sia individualmente che con altri colleghi e attori?
La prossima stagione è in fase di programmazione, saremo in tre grandi teatri romani con tre spettacoli diversi. Inoltre abbiamo in progetto con la Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri, ed abbiamo già presentato domanda alla Regione, di creare una Residenza artistica che dia la possibilità ai giovani aspiranti attori di Velletri e dei Castelli Romani, selezionati tramite concorso, di partecipare attivamente alle produzioni della Compagnia, e di crescere artisticamente in un contesto culturale vivo come quello che si sta venendo a creare a Velletri.
La tua collaborazione con la Fondazione Arte e Cultura ha prodotto importanti risultati sul territorio: puoi fare un bilancio? Sei soddisfatto?
Sono estremamente soddisfatto del rapporto di collaborazione con la Fondazione nella persona del Direttore M° Claudio Maria Micheli che considero un professionista di altissimo livello, che conosce profondamente le dinamiche legate al mondo dell’arte e dello spettacolo, e che, grazie ad una non comune sensibilità artistica ed umana, ho trovato sempre disponibile a nuovi progetti al fine di alzare l’asticella del livello della proposta culturale per la città di Velletri.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento, italiani ed esteri, nel panorama teatrale?
Più che modelli ho dei punti di riferimento forti sia per il teatro che per il cinema; per citare alcuni: Antonin Artaud, Grotowski, Carmelo Bene (che ho avuto la fortuna di conoscere), Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo, Gian Maria Volonté (che conobbi in occasione delle battaglie per la riapertura del teatro Artemisio), Claudio Gora (che mi ha onorato della su amicizia).