Quantcast
Channel: Velletri Life
Viewing all 7460 articles
Browse latest View live

Clizia Fornasier alla Mondadori di Genzano con il suo primo libro: “Ho un amore grande per questa storia”

$
0
0
Un incontro davvero interessante quello che si è svolto alla Mondadori Bookstore di Genzano di Roma nella giornata del Venerdì Santo. Ospite attesissima l’attrice e scrittrice Clizia Fornasier, al suo esordio letterario con il romanzo “È il suono delle onde che resta” edito da Harper Collins.


di Rocco Della Corte
Una storia intensa, dolce e coinvolgente, che rispecchia in pieno il carattere della sua autrice, volto conosciutissimo del cinema e della televisione ma con una passione per la scrittura che nasce sin dall’infanzia. “Mi sono chiesta come sarebbe stata la mia vita mi fossi comportata come Caterina” – ha detto Clizia Fornasier, intervistata da Tiziana Mammucari – “e sono partita con questa idea, arrivata e realizzata, della serata magica del Natale. Io amo scrivere e difficilmente passo ad altro se non ho messo il punto ad un progetto. Così sono andata avanti”. È venuto fuori un romanzo travolgente, che commuove ma induce alla riflessione, con un’architettura ben concepita: “La storia” – ha detto l’autrice – “è molto visiva, come se ci fosse una microcamera che spia. Parte dall’ambiente di una casa, poi diventa un viaggio, un romanzo d’avventura”. Con un titolo molto intrigante: “Le onde fanno un rumore che resta, discreto, dopo il caos. Sono anche il rumore di un passato che torna. Ed effettivamente questo libro lo ho scritto in un momento di grande trasformazione della mia vita” – ha spiegato la Fornasier – “in modo tale da dare un luogo a quel dolore, perché niente deve essere cancellato. Non è un luogo geografico ma interiore”. Prima della presentazione, Clizia Fornasier ha rilasciato una breve intervista per la Mondadori Bookstore Velletri-Genzano in cui ha approfondito alcuni aspetti inerenti il suo libro.


Clizia Fornasier con i titolari della Mondadori Guido Ciarla e Aurora De Marzi e la moderatrice Tiziana Mammucari

Un esordio narrativo con un bel romanzo. Quanto è diverso entrare nell’universo della scrittura dopo tante esperienze nel cinema e nella televisione? 

In realtà io scrivo da sempre… ricordo che la prima parola da me scritta era “sole”, con la esse al contrario, e avevo tre anni. Non ho mai smesso, sono sempre andata a letto pensando a cosa avrei scritto il giorno dopo. Quindi pubblicamente è una cosa nuova, ma la scrittura mi è compagna da sempre, più di qualsiasi altra forma di espressione. 

È anche un coronamento, allora, approdare ad un primo libro… 

Sì, come lo è aver incontrato il consenso di queste due agenti letterarie che per me sono diventate amiche. Donne forti, intelligenti, e vedere che apprezzavano il mio modo di scrivere e che la storia funzionava mi ha gratificato. Al Liceo ha avuto spesso qualche problema perché mi dicevano che avevo uno stile particolare… 

Perché inizia a Natale? 

C’è sicuramente una cabala personale e non per l’amore per natale. È un momento, per me, di svolta, accaduto forse prima dei miei 30 anni: quella è un’età nella vita di una donna importante, spesso da figlia si diventa adulta. Si taglia il cordone ombelicale. Il Natale è una rinascita, ma in questo caso è qualcosa di personale che è coinciso con qualcosa di metaforico. 

Quanto c’è di auto-biografico, considerando anche la risposta precedente? 

Credo impensabile un libro dove non ci si mette qualcosa di proprio. A un certo punto mi sono fermata e mi sono chiesta come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto di muovermi in modo differente, praticando un’altra strada. Improvvisamente l’idea è arrivata, parlavo con Ernesto Assanti e mi diceva che anche ai Beatles succedeva così. Comunque entrambe le due protagoniste hanno tanto di me. Caterina, 70 anni, è una donna forte. Io credo che a 30 o a 70 le donne abbiano sempre la stessa forza e le stesse esigenze, cambia l’involucro… 

Quindi le due protagoniste sono due facce della stessa medaglia? 

Io penso di sì… 
Clizia Fornasier intervistata da Rocco Della Corte

In progetto ci sono nuovi libri? 

Assolutamente sì. Non ho mai smesso e continuerò. C’è già una donna, nella mia testa, che mi chiede di scrivere la sua storia. Non vedo l’ora di iniziare. Mi hanno consigliato di allattare prima questa creatura, il primo libro, e farla crescere. Ho un amore grande per questa storia, e ogni volta che la rileggo pur essendo una creatura mia, appunto, trovo corrispondenze, come quando scavi sulla sabbia.  
E si torna al mare! 

È vero! (ride).

Alberto Schiavone e la storia di Rosa, tra amori e rimpianti, alla Mondadori di Velletri

$
0
0

Sabato prima di Pasqua all’insegna della letteratura alla Mondadori Bookstore di Velletri. È arrivato, nella Libreria veliterna, il noto scrittore Alberto Schiavone, per presentare il suo ultimo romanzo “Dolcissima abitudine”, edito da Guanda. A moderare l’incontro è stata Luciana Spanu, in rappresentanza del nuovo “Circolo dei lettori di Velletri Libris” che si è formato nelle scorse settimane e ha avuto modo di presentarsi ufficialmente proprio nell’appuntamento con Schiavone.

di Rocco Della Corte
Il gruppo lavorerà su alcuni libri scelti, e si riunirà periodicamente per poi proporre letture e domande all’autore nel giorno della presentazione. “Questo romanzo” – ha raccontato Schiavone – “appartiene ad un racconto della realtà. La donna di cui parlo la ho conosciuta davvero, venti anni fa circa. La nostra fu una conoscenza di pochi incontri. Da lì ho immaginato Piera, o Rosa, personaggio faticoso e arcigno che in uno dei suoi racconti ricorda di aver ascoltato allo stereo, in un momento di paura, questa canzone d’amore che è ‘Dolcissima abitudine’. Così nasce il titolo”. Schiavone ha tracciato il ritratto di Piera Cavallero, ambientando a Torino il romanzo: una donna che, sotto lo pseudonimo di Rosa, ha fatto la prostituta per tanti anni. È dunque vissuta nell’unico ideale dell’interesse per i soldi, pur tuttavia restando insoddisfatta della sua vita. Inoltre, Rosa, porta con sé il segreto di un figlio che non la conosce ma di cui lei prende informazioni e si tiene aggiornata.
“Rosa” – ha detto Schiavone, dopo alcune letture da parte dei membri del circolo dei lettori di “Velletri Libris” – “è stata vicina a suo figlio, senza mai farsi scoprire. Partecipando al funerale del suo ultimo cliente decide che la sua emancipazione e la sua vita devono subire una svolta, vuole chiudere i conti con il passato. E il fatto che non abbia mai perso di vista suo figlio la aiuterà”. L’esistenza di questa donna, che nel tempo della narrazione ha 64 anni, attraversa tante epoche: ha iniziato a prostituirsi da adolescente, riprendendo il mestiere della madre, e ha incontrato tante persone senza affezionarsi quasi a nessuna. Con la maturità e l’avvio alla terza età, sente sempre più “la necessità di trovare un equilibrio, una pace” pur con tutte le difficoltà che una vita come la sua le presenta. Tra rimpianti e solitudine, quello di “Dolcissima abitudine” è un autentico viaggio nei sentimenti umani, che non scade mai nella banalità e sa raccontare con grande delicatezza le fragilità di una donna che in molti non faticherebbero a giudicare come una poco di buono condannandola senza appello.
La presentazione con Alberto Schiavone, uno dei nomi più importanti e affermati del panorama letterario, è stata particolarmente viva perché grazie alle letture direttamente dal testo e alle tante domande poste all’autore si è davvero parlato di letteratura a trecentosessanta gradi. Al termine dell’incontro, lungo firma-copie e tante foto ricordo. Per la Mondadori Bookstore resta ancora un appuntamento per il mese di aprile, sabato 27 alle ore 18.30 con la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Andrea Delogu. Mentre cresce sempre più l’attesa per la rassegna “Velletri Libris”, la cui promo video è stata diffusa sui social e sul sito www.velletrilibris.it proprio nel week end di Pasqua.

Velletri Plastic Free, approvata la mozione di Paolo Trenta (M5S): "Deve diventare un impegno quotidiano"

$
0
0

Approvata all’unanimità la mozione presentata dal nostro consigliere comunale Paolo Trenta, con la quale si impegna l’amministrazione comunale ad intraprendere un percorso che porti alla rimozione di tutta la plastica monouso dagli edifici comunali e pertinenti.
“Tutti hanno visto le immagini della balena trovata morta con 40 chili di plastica nello stomaco, non possiamo esimerci dalla responsabilità di dover lasciare un mondo migliore ai nostri figli, dobbiamo agire con responsabilità. – chiosa il consigliere Trenta – Le amministrazioni devono iniziare a dare il buon esempio e questa mozione va in tale direzione. Plastic Free deve diventare un mantra, un impegno quotidiano, un modo di pensare e ripensare ogni acquisto o azione che viene svolta in ambito comunale. Mi auguro che riusciremo a creare una task force, un gruppo di lavoro che studi quali iniziative intraprendere, per ridurre i rifiuti. Operazioni che fanno bene all’ambiente, all’immagine della Città ed al portafogli dei cittadini.” La mozione è stata accolta con responsabile entusiasmo da tutti i consiglieri presenti di maggioranza ed opposizione, attendiamo di vederne i frutti.

A Lariano è realtà la riapertura del Chiosco dell’Associazione Alba alla fonte Ontanese

$
0
0
Nel pomeriggio di Giovedì 14 Aprile a Lariano presso l’ Ontanese si è svolta la cerimonia di riapertura del Chiosco e Parco giochi dell’Associazione Alba-Cooperativa Pour Elle. Intorno alle ore 16.00 alla presenza del direttivo e dei soci dell’Associazione Alba con in testa il presidente Paola Stazi, al via l’apertura. C’è stata l’animazione a cura di Mary Poppins le Casa Delle Tate e anche magia con il Magico Dadà.

di Alessandro De Angelis
Per l’amministrazione comunale presente il sindaco Maurizio Caliciotti, il vicesindaco Claudio Crocetta. Poi presente Padre Domenico Aiuto e varie associazioni locali. Poi presente Simone Di Tullio che quest’anno collaborerà con l’associazione Alba nella gestione del chiosco. L’associazione Alba da sedici anni è un punto di riferimento per il territorio con tante iniziative a favore dei ragazzi diversamente abili. Il chiosco e parco Giochi all’Ontanese gestito dall’associazione Alba, giunto al quinto anno, è un punto di ritrovo immerso nel verde incantato di Lariano e verranno organizzate tante iniziative di animazione, culturali, ricreative e si terrà anche il Centro Estivo per i ragazzi dell’Associazione Alba e del L.A.I.C.
Il presidente dell’Associazione Paola Stazi nel suo intervento ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti, e tutti coloro che hanno collaborato attivamente per l’inaugurazione e che collaboreranno con le varie iniziative, un grazie è andato all’amministrazione comunale con in testa il sindaco Ma Caliciotti, Padre Domenico Aiuto, lo staff di Mary Poppins e il magico Dadà, un grazie a Simone Di Tullio che collaborerà con la nostra associazione nella gestione del chiosco organizzando tante attività. “Siamo orgogliosi di portare avanti questo nostro chiosco- ha affermato- giunto al quinto anno e vi aspettiamo qui per trascorrere insieme tanti bei momenti in un luogo incantato come questo vero patrimonio di Lariano”. Il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dall’Associazione ALBA e ha fatto i migliori auguri a tutto lo staff. Padre Domenico Aiuto ha impartito la benedizione e messo in evidenza l’importanza di tale iniziativa e del patrimonio importante della zona dell’Ontanese. Simone Di Tullio si è detto orgoglioso per questa nuova avventura e invitato tutti a venire al chiosco dell’ontanese per trascorrere momenti indimenticabili in allegria. C’è stato un piccolo rinfresco, e musica con Simone Di Tullio e animazione Di Mary Poppins e il magico Dadà.

Andrea Delogu sarà alla Mondadori di Velletri sabato 27 aprile con "Dove finiscono le parole"

$
0
0
Sabato pomeriggio, 27 aprile, alle 18.30 presso la Mondadori Bookstore di Velletri è previsto l’incontro con Andrea Delogu. Conduttrice televisiva, attrice e scrittrice, è tornata sulla scena editoriale con il suo ultimo libro “Dove finiscono le parole”, edito da Rai Libri.

di Rocco Della Corte
Il nuovo volume della Delogu è un interessante approfondimento sul linguaggio, dal punto di vista della dislessia. Alcuni segni, per la maggioranza delle persone comuni e scontati, diventano indecifrabili e oscuri, creando non pochi problemi di comunicazione. Andrea Delogu ripercorre così la vita da dislessico, con le cose positive e le difficoltà che la società non riesce sempre a ostacolare al meglio. Per conoscere l’autrice e saperne di più l’appuntamento è per sabato 27 aprile alle ore 18.30 alla Libreria Mondadori di Velletri. Seguiranno, come sempre, firma-copie e foto-ricordo.

Per la prima volta a Lariano le Rose di Santa Rita

$
0
0
A Lariano, è in arrivo un’iniziativa di solidarietà molto importante, infatti nei giorni di sabato 4 Maggio e domenica 5 Maggio nella centrale Piazza Santa Eurosia dalle ore 8 sino alle 20, ci sarà un banchetto con le Rose di Santa Rita, con il volontario della Fondazione Santa Rita da Cascia, Alessio Quattrocchi che ha portato per la prima volta a Lariano quest’iniziativa che si terrà in tutta Italia.

di Alessandro De Angelis
Grazie all’iniziativa delle Rose di Santa Rita, giunta alla terza edizione a livello nazionale, si dà un contributo alle varie attività della casa di accoglienza Alveare di Santa Rita a Cascia dove bambine e ragazze in difficoltà economica e sociale trovano accoglienza, casa, scuola e famiglia. Ricordiamo che la Fondazione Santa Rita Da Cascia onlus dal 2012 sostiene l’operato del monastero di Santa Rita sostenendo i vari progetti di solidarietà. Nata per supportare le varie iniziative e opere sociali la Fondazione è cresciuta grazie al sostegno e all’amore di tutti i devoti a favore e vicino alle istanze dei più deboli. Uno dei progetti a cui è maggiormente vicina la Fondazione è l’Alveare di Santa Rita, dove dal 1938 le monache accolgono minori in difficoltà economica dando loro un vero e proprio punto di riferimento. Da tre anni l’iniziativa delle Rose di Santa Rita in Italia e si sta allargando sempre di più con una vera e propria rete sociale tra Cascia, Roma, Milano e poi tutte le città che aderiscono all’iniziativa di solidarietà con i numerosissimi volontari che con i loro banchetti saranno presenti nelle varie piazze con le Rose di Santa Rita. Con un contributo di tredici euro si potranno acquistare le bellissime Rose di Santa Rita e soprattutto si potrà dare un importante aiuto e vicinanza alle varie attività dell’Alveare di Santa Rita. Un piccolo gesto d’amore dal grande valore sociale e umano. Alessio Quattrocchi di Lariano in qualità di volontario della fondazione, ci esprime la sua soddisfazione per aver portato tale iniziativa a Lariano:” C’è grande soddisfazione per esser riuscito a portare questa lodevole iniziativa delle Rose di Santa Rita a Lariano. Saremmo presenti con un banchetto nei giorni sabato 4 e domenica 5 maggio in Piazza Santa Eurosia, e grazie ad un piccolo gesto di solidarietà potremmo contribuire a dar sostegno alle varie attività e iniziative dell’Alveare di Santa Rita. Da Luglio scorso venni a conoscenza in maniera più dettagliata di questa iniziativa che si teneva a livello nazionale e subito ho preso a cuore la situazione con l’intento di portarla a Lariano. C’è una grande famiglia con la Fondazione di Santa Rita e l’intera macchina organizzativa tra Cascia, Milano, Roma e le varie città che aderiscono con i propri banchetti nelle piazze italiane”. L’invito per tutti è per sabato 4 e domenica 5 maggio dalle 8 alle 20 in Piazza Santa Eurosia a Lariano con l’iniziativa delle Rose di Santa Rita per donare un sorriso in più alle bambine dell’Alveare di Santa Rita.

Cos’è il Counseling?

$
0
0


Si sente sempre spesso parlare di Counseling. Proviamo a far luce su questa professione, che a ben vedere, tanto nuova non è.
Il Counselingin Italia fa la sua comparsa nel campo sociale negli anni ‘70. Negli anni ‘80 Edoardo Giusti e Claudia Montanari costituiscono l'Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell'Individuo e della Comunità, promuovendo la diffusione del Counselingnel contesto italiano. Le radici di questa attività, che possiamo definire di prevenzione e promozione della salute, le troviamo nella realtà anglo-americana dai primi anni del’900.

di Francesca Procaccini

La prima attestazione del termine Counseling per indicare un’attività volta ad occuparsi di problematiche sociali e psicologiche risale al 1908 da parte di Frank Parson  (1845-1908). “Fece campagne per il voto alle donne e per la proprietà pubblica di aziende chiave per l'economia ed il welfare americani. Verso la fine della sua vita si interessò particolarmente ad aiutare i giovani a trovare il lavoro giusto per sé stessi. Fondò così il 'Vocation Bureau' in un distretto di forte immigrazione di Boston, dove si intervistavano e valutavano i giovani, fornendo loro informazioni circa possibili scelte di carriera. Si fornivano loro opportunità, anche esplorando i loro sentimenti ”(www.assocounseling.it).

Il Counselingnell’accezione moderna ha inizio nel 1951 quando Carl Rogers(1902-1987) psicologo e terapeuta statunitense, fondatore dell’approccio non direttivo e noto per i suoi studi sul Counselinge la Psicoterapia all'interno della corrente umanistica, usa questo termine per indicare “una relazione nella quale il cliente è assistito nelle proprie difficoltà senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità.”(Carl R. Rogers 1951).

Il Counseling approda in Europa negli anni ‘70 sia come servizio per l’orientamento psicologico, sia come strumento di supporto nei servizi sociali e nel volontariato. Nel 1976 nasce la British Association for Counseling(BAC) che nel tempo darà vita alla European Association for Counseling(1994).
In Italia le radici storiche del Counseling si rintracciano nell’ambito del servizio sociale per arrivare ad assumere una connotazione specifica. É proprio in quest’ottica di promozione del ben-essere che trova la sua naturale applicazione il Counseling.

Il Counseling come strumento di prevenzione e promozione della salute

Il Counselingsi esplica nel campo della promozione e dell’educazione alla salute, intesa oggi non come semplice assenza di malattia, ma come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”.  (www.move-europe.it/salute.htm)
Nella conferenza dell’OMS che si tenne ad Ottawa in Canada nel 1986 fu adottata una carta sulla promozione della salute e nel documento finale  “la Carta di Ottawa” ci fornisce una definizione più complessa di salute e della sua promozione:
La promozione della salute è il processo che conferisce alle popolazioni i mezzi per assicurare un maggior controllo sul loro livello di salute e migliorarlo. Questo modo di procedere deriva da un concetto che definisce la salute come la misura in cui un gruppo o un individuo possono, da un lato realizzare le proprie ambizioni e soddisfare i propri bisogni e dall’altro, evolversi con l’ambiente o adattarsi a questo. La salute è dunque percepita come risorsa della vita quotidiana e non come fine della vita: è un concetto positivo che mette in valore le risorse sociali e individuali, come le capacità fisiche. Così, la promozione della salute non è legata soltanto al settore sanitario: supera gli stili di vita per mirare al benessere”.(www.move-europe.it/salute.htm)

Salute diviene così anche la capacità di affrontare e risolvere difficoltà e problemi in maniera soddisfacente e flessibile all’interno del contesto familiare e sociale, acquisendo il significato di vita soddisfacente.
É in quest’ambito di promozione ed educazione alla salute, che il Counselingtrova il suo senso divenendo strumento efficace e si esprime attraverso interventi informativi ed educativi  finalizzati  al miglioramento della qualità della vita e di un maggiore ben-essere.
Questi interventi sono finalizzati a sostenere e valorizzare le risorse che ciascun individuo può mettere in campo per affrontare problematiche presenti nel quotidiano. Tutto ciò si realizza nell’ottica dell’empowerment, lavorando sulla consapevolezza di sé, dei propri bisogni e desideri; sulle capacità di lettura e decodifica degli eventi e del proprio ambiente; sull’elaborazione di strategie efficaci per il raggiungimento dei propri obiettivi e sull’individuazione e la valorizzazione delle risorse.
 Il lavoro di empowermentporta ad un aumento del senso di autoefficacia e di realizzazione personale in relazione al proprio ambiente. In quest’ottica i momenti di “crisi” sono intesi come opportunità di riflessione profonda, consapevolezza e spinta verso il cambiamento.

“La possibilità di riconoscere zone vulnerabili per l’individuo in seguito a configurazioni situazionali, legate a particolari momenti esistenziali e per questo congiunturali, rintracciabili mediamente nella vita di ogni persona (area decisionale sia sul piano personale che professionale, vissuti conflittuali, stress emotivi, confusione e ambiguità per diretta implicazione emotiva, ecc), consente di fornire servizi adeguati e di incidere a livello preventivo, modificandone in senso favorevole gli esiti”. (Annamaria di Fabio, 1999)

In senso generale il Counseling come oggi lo intendiamo è un intervento breve (circa  12 incontri) che si muove nell’ambito della prevenzione, nel quale cliente e counselorindividuano nei primi incontri un obiettivo che riguarda la situazione di difficoltà presente nel qui ed ora vissuta dal cliente.  Il tutto è regolato da un contratto in cui sia il cliente, sia il counselor si impegnano a lavorare insieme nella direzione dell’obiettivo prefissato. Il tutto nell’ottica del miglioramento e della crescita personale. Il cliente ha un ruolo pro-attivo durante il percorso e la modalità utilizzata è quella del colloquio. 

L’uso del colloquio come modalità di comprensione-chiarificazione in relazione ad un soggetto-cliente attivo ed attore in prima persona, contrapposto al paziente, colloca l’intervento su un versante preventivo” (Annamaria di Fabio, 1999)

Il counselor può essere definito come un esperto della comunicazione nella relazione di aiuto che mette a disposizione del cliente le sue competenze, la sua presenza, la sua professionalità. Possiamo riassumere la relazione di aiuto individuandone i suoi obiettivi generali:
- la crescita lungo le tappe del percorso di vita.
- lo sviluppo inteso come aumento della stima di sé e maggior realizzazione.
- la maturità intesa come integrazione di aspetti cognitivi ed emotivi.
- l’integrazione sociale intesa come miglioramento di capacità quali l’accettazione della diversità,  agire con modalità più adatte al contesto, gestire i conflitti relazionali.


Infine, la figura del counselor è una figura che lavora in rete con altri professionisti e può costituire un anello di congiunzione importante tra il cliente ed altre figure professionali. In effetti, qualora il counselor lo ritenga opportuno, può inviare ad altri professionisti il cliente che presenta particolari condizioni di criticità che escono dal campo della salutogenesi.

Vi segnaliamo un appuntamento in programma
presso la sede del Centro Culturale “Eppur si muove” in Via 4 Novembre 11, Velletri

27 Aprile 2019  dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Laboratorio espressivo: "Oltre la forma" le possibilità espressive del colore
Esprimersi attraverso l'uso del colore, oltre i confini della forma. 
La sperimentazione libera e giocosa del colore come modalità per contattare la nostra parte creativa, risorsa di benessere.

Conduzione a cura di
Francesca De Angelis; Maestro d'arte e counselor
Francesca Procaccini; Maestro d'arte e counselor
Prenotazione obbligatoria entro il 24 aprile
info:  391770904


Virtus Velletri: Gialloblu pronti per i Playoff

$
0
0

Per i veliterni esordio Domenica 28 in casa alla Polivalente contro Veroli per i Quarti di Finale.
Archiviato una splendido campionato (impreziosito da 12 vittorie consecutive) per la Virtus Velletri è tempo di tornare in campo per disputare i Playoff. I Gialloblu forti del terzo posto nel Girone A(a pari punti con la capoclassifica) affronteranno il primo turno con il vantaggio del fattore campo. Virtus che se la vedrà con la Pallacanestro Veroli, giunta 6a nel Girone B. I Quarti di Finale saranno al meglio delle 3 partite, con i ciociari che ospiteranno i veliterni il 2 Maggio in Gara 2. L’eventuale Gara 3 si giocherà a Velletri il 5 Maggio. La Vincente della sfida giocherà contro la vincente tra la Lazio Pallacanestro e le Stelle Marine Ostia. Fase finale della stagione che vedrà i veliterni nel tentativo di conquistare la promozione in C Gold, impresa soltanto sfiorata in due occasioni negli anni passati dai gialloblu e mai raggiunta nella storia di Velletri. Vi aspettiamo alla Polivalente Domenica ore 18,15 per la prima delicatissima sfida che attende i veliterni. Per tutte le informazioni visitate il nostro sito web www.virtusvelletri.it o i nostri canali social Facebook e Instagram.

Una giornata all'insegna dello sport e della pallanuoto al Trofeo Città di Velletri con Aquademia

$
0
0
Una giornata all’insegna dello sport, tante le discipline rappresentate ed altrettante società veliterne impegnate in questa meravigliosa giornata di incontro e di confronto sportivo. La pallanuoto insieme a tante altre discipline sportive sono state protagoniste di una bellissima giornata di sport, con tantissimi giovani impegnati con entusiasmo nella loro sana passione.


di Ernesto Vitillo
Insieme alle altre tante associazioni sportive veliterne, anche Aquademia ha deciso infatti di trascorrere il 25 Aprile assieme ai suoi associati ed agli appassionati sportivi veliterni, aderendo all’iniziativa e partecipando al 1° Trofeo Città di Velletri promosso da Promozione Sport Velletri. Ad Aquademia l’onore di rappresentare la città di Velletri nello sport della pallanuoto ed il relativo onere di ospitare la manifestazione. Sei formazioni della categoria Under 11, Alma Nuoto Roma, SNC Civitavecchia, ICF Nuoto Flores, Campus Nuoto Roma, Pescara Pallanuoto, oltre alla società ospitante Aquademia, si sono affrontate per la conquista del trofeo. Emozioni uniche nel corso della giornata per tutti i piccoli atleti e per i loro familiari intervenuti numerosi. In acqua gli atleti hanno compiuto movimenti e gesti tecnici piuttosto evoluti in considerazione della loro giovane età, ben figurando e mostrando ai loro tifosi le capacità, individuali e di squadra, in loro possesso. Gioie ed esultanza per i gol e per le vittorie ottenute, delusione e rammarico per gli errori e per le sconfitte subite, tutti ingredienti fondamentali per lo sviluppo e la crescita dei piccoli che al termine di ogni incontro hanno salutato ed abbracciato i rispettivi avversari come segno ed essenza dello sport. Con questi presupposti la giornata pallanuotistica si è svolta con ben 15 partite, 143 gol realizzati, 6 formazioni di ottimo livello per un totale di quasi 90 atleti, tutti molto ben preparati per affrontare quella che è stata una vera e propria maratona sportiva. Due incontri per ciascuna squadra nella mattinata, pranzo e quindi di nuovo in acqua per altri tre incontri per ciascuna formazione nel pomeriggio. Al termine della giornata la premiazione, come giusto riconoscimento per tutti i partecipanti e quindi i premi in funzione della classifica raggiunta a fine torneo per tutte le squadre che hanno deciso di trascorrere la Festa della Liberazione nella nostra città, partecipando a questa festa dello sport.

Con ben quattro vittorie ed un pareggio si è aggiudicato il trofeo la formazione di casa, Aquademia, che, con una squadra grintosa e determinata è riuscita a regolare tutte le altre pretendenti con un gioco brillante, vario e molto concreto sia in fase offensiva che difensiva. Un solo pareggio per la formazione veliterna, guidata nell’occasione dall’intero staff tecnico del settore, Maria Altrini, Alessandro Busco ed Emanuele Bastianelli, ottenuto con il Pescara Pallanuoto. Gli abruzzesi, molto ben disposti in campo e pungenti in contropiede, pareggiando lo scontro diretto con la formazione gialloblù hanno chiuso al secondo posto in classifica finale. A seguire Campus Nuoto Roma ed ICF Nuoto Flores, attori protagonisti di questo impegnativo torneo e che hanno prevalso in classifica su SNC Civitavecchia ed Alma Nuoto Roma. Gli interventi dell’Assessore allo Sport del Comune di Velletri, Alessandro Priori, del Dott. De Maio in rappresentanza del Centro Diagnostico Artemisia, che insieme a Commerscap hanno sponsorizzato l’intera manifestazione, gratificando tutti i partecipanti e fornendo la giusta valenza sportiva ed educativa all’evento. A tutti loro un sentito ringraziamento da parte nostra e di tutti i partecipanti. Sono inoltre doverosi da parte di Aquademia i ringraziamenti al gestore dell’impianto Tortuga e al servizio bar, al medico sociale Dott. Moscariello e all’arbitro designato Sig. George Pislariu, per aver permesso lo svolgimento della manifestazione, alla Promozione Sport Velletri per averci coinvolto in questo progetto e a tutti i nostri associati ed in particolare ad Ernesto Vitillo, che si sono adoperati per l’organizzazione e la riuscita di questo evento.

Settimana da sogno per la Velitrae

$
0
0

Giovedì 25 aprile, all’interno del 1° trofeo “Città di Velletri”, presso la propria palestra oltre 30 atlete si sono sfidate per la conquista dell’ambito trofeo: Scarsella Giulia, Iannicola Sara, Cava Arianna, Sambucci Aurora, Andrei Maria Giulia, Rizzo Ginevra, Mastrella Sara, Volpi Priscilla, Cianfarani Chiara, Perricone Sofia, Mammucari Morgana, Mastrella Chiara, Latini Alessia, Grassi Emma, Rizzo Ilaria, Malagigi Giada, Caponera Aurora, Castrichella Nicole, De Paolis Emma, Lepore Azzurra, Salucci Sofia, Brizi Arianna, Rossi Silvia, Trombetti Eva, Catarinelli Chiara, Lupi Federica, Fecondo Ludovica, Natalizia Sara, Nicolò Ilaria, Leoni Maria Sole, Rufo Swami, Brugnami Arianna.
Alla fine dell’agone ha vinto Emma Grassi che è stata premiata Sabato 27 aprile in Piazza Cairoli dal Sindaco Orlando Pocci e dall’Assessore allo Sport Alessandro Priori. Domenica 28 aprile, nella palestra “Le Ginnaste” di Aprilia, si è svolta la 2° prova del Campionato Silver Individuale LA di ginnastica artistica femminile. Hanno partecipato per la Velitrae le atlete: Caponera Aurora, De Paolis Emma, Malagigi Giada e Alessandroni Rebecca. Nella categoria Allieve4, Alessandroni Rebecca ha ottenuto uno splendido 3° posto a soli 7 decimi dalla vittoria. Questo fa ben sperare per il prossimo anno. Nella categoria Allieve1, buone prestazioni di De Paolis Emma (18° posto), Caponera Aurora (22° posto) e Malagigi Giada (30° posto). Grande soddisfazione di tutta la società è espressa dal presidente Fabrizio Mazzalupi che ringrazia le famiglie e lo staff tecnico.

I Cronos Velletri cessano la propria attività: la nota di Giampaolo Brencio

$
0
0
Il 15 aprile u.s. in una Assemblea Straordinaria è stato deciso di chiudere l’Associazione dopo le dimissioni del Presidente a fine febbraio. Si è cercato di eleggere un nuovo Direttivo ma non è stato possibile a causa dell’apatia dei Soci.

di Giampaolo Brencio
Era stato indicato Giampaolo Brencio, fondatore della stessa nel 1984 e Presidente per 33 anni, ma lo stesso non si è reso disponibile a causa dell’età e della situazione associativa poco tranquilla. L’Associazione era nata proprio per esigenze sportive che negli anni ’80 e ’90 richiedevano la presenza dei Cronometristi in molti Servizi che si svolgevano nel territorio di Roma Sud. Fu un atto eccezionale della Federazione Italiana Cronometristi perché le Associazioni risiedevano e risiedono nei Capoluoghi di Provincia. Si gestivano ben 28 Comuni e si sono alternati circa 150 Cronos residenti a Velletri, Genzano, Cecchina, Albano, Castelgandolfo, Grottaferrata, Frascati, Lanuvio, Lariano, Colleferro e Nettuno. Nel 2015 il CONI ha riconosciuto l’importanza dell’Associazione conferendogli la STELLA di BRONZO al Merito Sportivo. Notevole È stata l’attività a grandi livelli: CAMPIONATI MONDIALI DI CANOA CAMPIONATI MONDIALI MILITARI CAMPIONATI EUROPEI TRIATHON CAMPIONATI EUROPEI JUNIOR HOCHEY GHIACCIO CAMPIONATI ITALIANI DI CANOA CAMPIONATI ITALIANI DRAGON BOAT CAMPIONATI ITALIANI DI ATLETICA INTERBANCARI INCONTRO MONDIALE DI PUGILATO VENEZIA MONTECARLO MOTONAUTICA GIOCHI DEL MEDITERRANEO ATLETICA-CANOA-EQUITAZIONE A TUNISI.
E’ chiaro che non si possono dimenticare facilmente 35 anni al servizio dello Sport dal più umile a quello più quotato ed i sacrifici di chi ha costruito una realtà al Servizio delle molteplici Società Sportive. Ma spesso i sacrifici passati non vengono riconosciuti e portano al disinteresse di chi si è cullato del lavoro degli altri. Naturalmente l’attuale Organico continuerà l’attività con l’Associazione di Roma sempre al servizio delle Società locali. E’ una grande sconfitta per lo Sport Veliterno, a chi dare la colpa? La mentalità di Associazione e di Gestione negli ultimi anni ha avuto una grande evoluzione in base ai principi del CONI e della FEDERAZIONE ITALIANA CRONOMETRISTI che presupponevano un impegno costante. Evidentemente le ultime gestioni dell’Associazione non sono state in grato di adeguarsi a quei principi. Questo è il vero motivo della chiusura.

La città di Velletri ha ricordato il concittadino adottivo, poeta e scrittore Juan Rodolfo Wilcock

$
0
0
Il primo centenario della nascita del poeta italo- anglo- argentino è stato ricordato a Velletri il 19 aprile nella sala comunale Tersicore alla presenza dell’amministrazione comunale, nelle persone del sindaco Orlando Pocci e dell’assessore alla cultura Romina Trenta, delle associazioni che hanno lavorato per proporre l’evento e di un folto pubblico accorso per conoscere un Poeta poco noto nel territorio veliterno.
La scelta di celebrare la nascita di Wilcock a Velletri non è casuale: l’artista è vissuto 12 anni nella quiete della campagna veliterna, dalla fine del 1968 alla fine del 1970. Un intenso e fruttuoso periodo di lavoro, durante il quale egli iniziò a scrivere in lingua italiana diventando un maestro della prosa italiana. Era Wilcock: si guadagnò subito uno posto di rilievo nel mondo culturale e letterario sia italiano che internazionale che lo ascrisse tra i migliori autori del Novecento. Juan Rodolfo Wilcock nacque il 17 aprile del 1919 a Buenos Aires, in Argentina, da padre inglese e madre piemontese, entrambi emigrati in Argentina: ebbe nonni di varie nazionalità europee; avere una famiglia multietnica lo portò ad essere multilingue fin da bambino.
Includendo la conoscenza del latino, che gli permetteva di leggere gli autori classici che più amava, Wilcock parlava correttamente altre cinque lingue. A Buenos Aires si laureò in ingegneria civile, trovando da lavorare alla ricostruzione della ferrovia trans-andina; tuttavia aveva già iniziato a scrivere poesie e a collaborare con prestigiose riviste letterarie e quando vinse il famoso premio “Martin Fierro”, accompagnato da una cospicua somma di denaro, cominciò a pubblicare i suoi primi libri di poesia a proprie spese. Ebbe poi l’occasione di conoscere Jorge Luis Borges, sommo poeta argentino, e di diventarne amico: l’amicizia durò per tutta la vita. Il richiamo delle origini e della cultura europea lo portò ben presto a lasciare definitivamente l’Argentina per stabilirsi in Italia e più precisamente a Roma, dove entrò subito in contatto con il mondo intellettuale romano: conobbe, diventandone amico, Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Roberto Vacca, Vittorio Gassman, Sandro Penna, Laura Betti, Achille Campanile, eccetera. Per un anno insegnò francese all’università della Sapienza, dove conobbe il nostro concittadino, professor Adeo Viti: intanto il mondo letterario e giornalistico gli aveva aperto le porte e si ritrovò a scrivere articoli per il quotidiano “Il Tempo” ma anche per “Il Messagero”, per L’Espresso”come per “Il Mondo”. Parallelamente traduceva libri di Shakespeare, Marlowe, Joyce, Virginia Woolf, Beckett, Shiel, Elizabeth Smart, Barbara Garson, Borges, Flaubert e tanti, tanti altri. A Velletri scrisse molti dei suoi romanzi che dipingevano personaggi stravaganti o surreali e dove il potere dominante veniva sempre rappresentato in modo grottesco, al limite della fantascienza. Il traffico caotico della capitale, che già alla fine degli anni Cinquanta era notevole, lo indusse a cercare un luogo tranquillo dove vivere; per puro caso lesse sul Messaggero l’annuncio accattivante del signor Angelino Rocchi il quale, raggiunta l’età della vecchiaia, voleva vendere la sua proprietà di contrada Colle Formica e comprare un comodo appartamento in città. casa e terreno gli piacquero e ne decise l’acquisto. Sul finire del 1958, Wilcock arrivò a Velletri insieme a Livio, il figlio adottivo. Schivo per natura, non cercò la frequentazione del mondo culturale veliterno dell’epoca: non amava perdere il prezioso tempo della sua vita in attività che niente avevano di artisticamente interessante: il tempo lo dedicava molto più volentieri al lavoro indefesso.
A Velletri scrisse un testo teatrale per il saggio di fine anno degli allievi dell’Istituto Tecnico: buona parte del testo è andata perduta ma c’è chi si ricorda ancora qualche battuta wilcockiana. Dodici anni dopo, causa impegni lavorativi decise di tornare a vivere nella periferia di Roma, dove avrebbe potuto seguire gli allestimenti e la regia degli spettacoli teatrali, di cui era autore, senza sottoporsi allo stress di andare e tornare di notte dalla capitale. Dopo circa due anni di vita romana il padrone di casa rivolle l’abitazione di cui Wilcock era affittuario: fu allora che si impose una scelta drastica, quella di isolarsi ancora di più dal mondo circostante. Sempre tramite annunci economici letti sui quotidiani scelse di andare a Lubriano, nel viterbese, dove era in vendita una collina con casa abbastanza abitabile e vi si trasferì con suo figlio. Posizionato di fronte a Civita di Bagnoregio, quel luogo ameno dove lo scrittore era solito fare lunghe passeggiate fra gli alberi, aveva una vista mozzafiato su vallate e calanchi civitani. Iniziò una vita ancora più isolata e spartana, lavorando e aspettando una fine che sapeva imminente: gli era stato diagnosticato un livello abbondante di colesterolo nel sangue; per quella malattia ereditata per via materna non erano ancora state trovate medicine che potessero curarla. Il suo cuore si fermò la notte del 16 marzo 1978. In occasione della ricorrenza del primo centenario della sua nascita, il 19 marzo u.s. le associazioni “La Vigna dei Poeti” e “L.E.D”, rappresentate da Marisa Monteferri e Fosco Iacopini hanno menzionato cenni biografici importanti sulla figura dell’uomo e dell’artista vissuto a Velletri; alcuni dati sono citati nella biografia scritta da Marisa Monteferri dal titolo “Racconto Wilcock”. Marisa Monteferri ha spiegato come internet sia stato importante per creare il “Gruppo Wilcock Veliterno” in cui sono confluiti estimatori e sostenitori non solo di Velletri; a seguito di ciò sono piovuti contatti virtuali con studiosi, laureandi e giornalisti arrivati anche dall’Argentina, in cerca di notizie, quelle che, in quanto non conosciute, non sono riportate da internet, dove si possono però trovare altri fan, gruppi o club sostenitori di Wilcock. Viene messa in risalto la caratteristica peculiare del poeta che consiste nell’ estremo rigore con il quale affrontava e viveva la sua vita, la razionalità in cui era immerso e la spartanità quotidiana che eludeva orpelli inutili. Alto spessore letterario, alto spessore morale, Rodolfo Wilcock era persona oculata, morigerata, ironica, intransigente Al breve excursus è seguita l’interessante lettura dell’epistolario intercorso fra Wilcock e la scrittrice Elsa Morante e fra Wilcock e lo scrittore Ennio Flaiano eseguito da Luca Leoni e Marisa Monteferri e da Pasquale Larotonda. Il flauto di Guaira Jamamillo Nitoglia, italo colombiano, ha duettato con eleganza e stile con il sassofono di Ioana Madalina, italo rumena, Andrei esibendosi con il brano “El condor pasa”, richiamando alla memoria sia l’Argentina sia il periodo lavorativo che Wilcock ingegnere trascorse sulle Ande mentre veniva ricostruita la ferrovia trans-andina. Patrizia Audino, psicologa ed ex insegnante appassionata di recitazione, ha iniziato la recita di un gruppo di poesie giovanili mentre Shany Martin, attore ormai professionista, ha proseguito recitando parte delle “34 Poesied’amore” che compongono l’ultima raccolta lirica di Wilcock. A Roxana Grasso, italo-argentina, ex attrice di teatro e speaker radiofonica in Argentina, ha recitato altre poesie giovanili del poeta nelle lingua madre di entrambi, il castigliano, leggermente dissimile dallo spagnolo. Cristina Comandini, socia della Vigna dei poeti, ha recitato in italiano attingendo sempre ai primi poemi argentini dell’autore; a concludere la fase recitativa, Giulia Bologna ha recitato un testo in lingua spagnola con una sua traduzione in italiana. Il dott. Sandro Bologne, presidente dell'associazione Velletri 2030, il quale vanta un'amicizia personale con il Poeta risalente al suo arrivo in contrada Colle Formica, lo ha ricordato mettendo in risalto il rigore scientifico dell'uomo e dell'artista.che, grazie a quel rigore, ha lasciato ai posteri un considerevole numero di libri scritti e tradotti e vari testi teatrali della sua drammaturgia.A conclusione dell’evento, durante il quale Paolo Riccardi ha proiettato immagini di Wilcock, ancora il duo Guaira-Ioana con il brano Pastor Solitario. Evento che è iniziato con qualche disagio tecnico ma che si è concluso con l’interesse fattivo dell’amministrazione per Wilcock e la sua opera; un concittadino eccellente che non può essere ignorato ulteriormente. www.wilcock.it è il sito ufficiale dove reperire notizie certe e fondate su Juan Rodolfo Wilcock.

Oggi pomeriggio alle ore 18.30 Nadia Terranova presenterà "Addio fantasmi" alla Mondadori

$
0
0
Sarà Nadia Terranova l'autrice ospite della libreria Mondadori Bookstore di Velletri oggi pomeriggio, giovedì 2 Maggio, alle ore 18.30.

di Rocco Della Corte
La nota scrittrice arriva a Velletri per presentare il suo nuovo romanzo, scelto come finalista del Premio Strega 2019, intitolato "Addio Fantasmi" ed edito da Einaudi. Questa la sinossi: "Una casa tra due mari, il luogo del ritorno. Dentro quelle stanze si è incagliata l'esistenza di una donna. Fra il tramonto e la cena, l'assenza di mio padre tornava a visitarmi. Aprivo il balcone sperando che il temporale filtrasse dai soffitti e squarciasse le crepe sul muro, supplicavo la tramontana di trasformarsi in uragano e rovesciare in terra l'orologio e le sedie, all'aria il letto, i cuscini, le lenzuola. Non vuoi sapere che sono diventata grande, non ti interessa?, chiedevo, e nessuno rispondeva. Ventitré anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è più tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un'identità fondata sull'anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme". L'appuntamento, al quale parteciperà anche il circolo dei lettori di "Velletri Libris", è per le ore 18.30 nella Libreria di via Pia. 

Torneo Calcaterra Challenge 2019 per l'Aquademia

$
0
0
Periodo pasquale intenso per l’attività pallanuotistica Aquademia, impegnata dal 17 al 21 aprile con la categoria U13 nella fase finale del prestigioso torneo Calcaterra Challange. Giunto alla quinta edizione, il torneo sapientemente organizzato dai fratelli Alessandro e Roberto Calcaterra, due pilastri e campioni della pallanuoto italiana, ha visto quest’anno due formazioni straniere sulle 32 partecipanti, tutte di altissimo livello tecnico, suddivise in 4 gironi da 8 squadre ciascuno.


di Ernesto Vitillo
Dopo la fase eliminatoria la formula del torneo prevede il proseguimento del cammino in funzione della posizione di classifica. Un torneo impegnativo, dove ciascuna formazione disputa in totale oltre 10 incontri nei 4 giorni di competizione. La squadra veliterna, inserita nel girone B con i greci del Falirou, Coop Parma, LRN Perugia. RN Sori, Aquavion 2 e R.N. Salerno, ha disputato questa prima fase con qualche incertezza, uscendo sconfitta dal primo incontro con i greci per 6-3 ed immeritatamente in quello con il Perugia per 3 a 2. Seppur vincendo gli altri incontri in maniera convincente, i ragazzi di Altrini hanno terminato la prima fase in quarta posizione, in un girone di ferro (3 delle 7 squadre sono finite tra le prime otto del torneo) e anche per la sfortunata quanto inaspettata combinazione degli altri risultati, con un conseguente percorso più difficile. Negli ottavi di finale la squadra veliterna ha infatti incontrato il Posillipo, società storica della pallanuoto italiana e con settori giovanili sempre estremamente competitivi. Già vincitrice di due precedenti edizioni del Challange, la compagine napoletana ha dovuto soffrire non poco per superare i veliterni che hanno mostrato in questo incontro il loro vero valore tecnico in una bella partita ben interpretata in difesa, ma meno incisiva in attacco.

In conseguenza della sconfitta negli ottavi il torneo per i veliterni è proseguito con l’inserimento nel girone di finale dal 9° al 16° posto, disputando altri sette incontri. Con sei vittorie ed una sconfitta ha chiuso al 10° posto. “Buon risultato – commenta il tecnico Altrini – in considerazione del buon livello tecnico delle formazioni partecipanti e anche per essersi posizionati come prima società laziale, sebbene dal mio punto di vista avremmo dovuto ottenere qualcosa in più: il Salerno battuto nel girone eliminatorio dai nostri ragazzi, nella classifica finale si è posizionato al quarto posto. Sfortuna nel girone eliminatorio e qualche errore di troppo in alcune circostanze chiave del torneo ci hanno penalizzato, precludendoci il percorso che ci eravamo prefissati. Una esperienza sempre molto costruttiva dal punto di vista tecnico ed emozionale, un momento di confronto unico in questa fascia di età. Infine, un elogio particolare va ai ragazzi naturalmente che hanno tenuto mentalmente nei momenti difficili, rielaborando la delusione iniziale e affrontando a testa alta il proseguo del torneo. Sempre emozionante e sapientemente organizzata la serata di presentazione delle squadre seguita dalla partita “All Star” (giocata dai migliori 32 atleti del torneo) in memoria di Daniele Rossi. Per Aquademia sono scesi in campo, selezionati dai fratelli Calcaterra, Gabriele Abbafati e Alessandro Cerrocchi che hanno ben figurato meritando appieno la convocazione nella selezione. Formazione: Gabriele Abbafati, Pietro Battisti, Alessandro Cerrocchi, Emanuele Ciampricotti, Simone Di Lorenzo, Giacomo Fantauzzi, Matteo Pietrini, Alberto Polli, Cristian Pungitore, Luca Scaccia, Riccardo Taglioni. TPV: Maria Altrini. Dirigente: Sandro Abbafati. 

Grande Successo per la RES CUP 2019 con ben 250 atleti a Velletri

$
0
0
Sabato 20 Aprile 2019, in un Palazzetto dello Sport Bandinelli allestito per l'occasione dallo staff della Res Novae, con il prezioso aiuto del Negozio "Cuore stregato", in tema Pasquale e primaverile, si è tenuta la Terza edizione della RES CUP 2019, appuntamento oramai immancabile, per la ginnastica di velletri, che festeggia assieme a società amiche il periodo pasquale, attraverso una gara societaria in cui si sono dati battaglia, nell’arco dell’intera giornata, suddivisi per fascia di età, alcuni dei piccoli e grandi ginnasti della RES NOVAE VELLETRI e di altre associazioni di Ginnastica del Territorio.

di Leandra De Marzi
Erano difatti presenti alla competizione, gli amici e colleghi della Ginnastica Valeriano Scrocca di Castel Madama, The Champion da Sermoneta, l’ asilo di Lariano Mary Poppins e new entry la società di Frascati Judo Frascati; Il tutto per un totale di oltre 200 atleti, due campi gara montati per l'occasione, 6 giudici e ben 15 Tecnici accompagnatori, che hanno dato vita all’edizione della Res Cup 2019, un'intensa giornata di sport, amicizia e condivisione, dove le società hanno potuto confrontarsi in un clima allegro e festoso. I primi a scendere in campo sono stati gli allievi 2 gli Junior e i Senior , che dopo aver fatto un riscaldamento generale, hanno preso confidenza con gli attrezzi per entrare nel vivo della gara alle 9.00 con la sfilata iniziale, tra sorrisi e voglia di far bene davanti agli occhi di spalti gremiti, sono passati da un' attrezzo all'altro, dal Volteggio al Minitrampolino, dalla Trave al Corpo libero per le allieve, alle parallele pari per gli allievi.
A rappresentare i colori della Res Novae: Aurora Acchioni, Alessia Coman, De Luzi benedetta, Ielapi Giorgia, Eleonora Lello, Leone Emanuela, Noce Giulia, Palumbo Alice, Priori Elena, Priori Elisa, Tamburri Noemi, Serangeli Ilaria, Turchetti Anna, Verrelli Irene, Andreoli Federica, Andreoli Vittoria, Bisegni Asia, Carletti Federica, Cianfarani Elisabetta, Colombo Rachele, De Marzi Marta, Di Luzio Noemi, Dorigo Elena, Fatale Sofia, Galoni Aurora, Leoni Marta, Mancini Francesca, Zaccagnini Emma, Patruno Raffaella, Petrozzi Arianna, Sacco Camilla, Sambucci Mery, Pietruci Tiziano, Sambucci Francesco, Calvani Matteo, Giorgi Alessandro, Kananian Arturo, Laus Riccardo, Bizzoni Aurelio, Bloise Giorgio, Bonanni Guidi Samuele, Bottoni Samuele, Calvani Dario, Candidi Marco, Cassandra Lorenzo, Cristini Tiziano, Agopovich Niccolò, Ercoli Valerio, Felci Diego, Isopo Daniele, Odi Andrea, Tamburri Leonardo, Conti Linda, De Massimo Elisa, D’Eletto Alessandra e Fornari RacheleA fine gara, invadeva, l’ormai famoso Ressino, mascotte della Res Novae, che oltre a rallegrare i piccoli ginnasti, distribuiva colombine a tutti, aiutando inoltre tecnici e giudici, nelle premiazioni ai vari atleti partecipanti; Alle 11.30 iniziava il riscaldamento dei più piccoli, gli allievi e le nostre nuove leve;
A rappresentare la Res Novae Velletri: Bruzzichesi Aurora, Caponera Lisa, Sofia Cedroni, Cellucci Giorgia, De Bellis Celeste, De Silvio Chiara, Di Livio Alice, Di Livio Aurora, Di Lauro Greta, Felici Emma, Giorgi Asia, Laurentini Martina, Mastrostefano Anna Maria, Nenci Giada, Pucci Margherita, Veronesi Esmeralda, Zaccagnini Agnese, Novarelli Angelica, Masia Angelica, Caporro Viola, Azzarri Clara, Bianchi Asia, Di Meo martina, Favale Susanna, Favale Viola, Gentili Ginevra, Iannicola Ginevra, Mastrella Sofia, Mona Cecilia, Leoni Sara, Tucci Sofia, Sabek Aicha, Bianchi Melissa, Bianchi Ilaria, Bruzzichesi Asia, Calcatelli Aurora, Coloian Alexandra, Colasanti Evelin, Fornari Noemi, Giuliani Benedetta, Imperiali Cecilia, Leoni Ilaria, Mancini Ilaria, Montagna Azzurra, Noce Gaia, Picca Ilaria, Porumboglio Beatrice, Rocchi Sofia, Salvatelli Martina, Salvati Vanessa, Triunfo Giulia, Schiavone Maria, Tulac Rebecca, Gentili Giulia, Maferri Nayara, Cavola Giorgia, Agostinelli Flavia, Basile Manuel, Calcari Tiziano, De Bellis Samuele, Leone Leonardo, Mastrantonio Gabriele, Merini Matteo, Montegiorgi Matteo, Muccio Gabriele, Muccio Giuseppe, Nanni Leonardo, Verri Leonardo, Saffioti Giacomo, D’Annibale Samuele, Coroama David, Possagno Mattia, Sabek AbdelKarim, Schiavone Alessandro, Monti Tommaso. Rispetto, Allegria, Gioia e spirito di sana competizione hanno condito al meglio questa giornata che ha raggiunto l'apice del divertimento alle 15.00 quando 30 miniginnasti con età dai 3 ai 5 anni, si sono cimentati in un lungo ed impegnativo percorso motorio, per far vedere ai genitori tutti gli obiettivi raggiunti in questi mesi, con un super percorso, sugli schemi motori, dove hanno partecipato anche i piccoli del corso “Baby Gym con Mamma e Papà”,
assieme ai loro genitori, che si sono coraggiosamente cimentati assieme a loro nelle varie evoluzioni: Di Luzio Beatrice, Fiscina Dario, Giorgio Gazzino, Caponera Alex, Jacopo Di Lazzaro, Colasanti Greta, Giorgi Benedett, Muscedere Sebastian, Toti Federico, Palmieri Nadine, Pezzetta Mattia, Pallocca Alessandro, Antonetti Elisa, Antonetti Diego, Belli Azzurra Maria, Junka Denisa Una grande giornata di sport, dove oltre ai risultati, il clima e l'atmosfera gioiosa è quello che di più importante i nostri ginnasti portano a casa, il tutto grazie allo staff della Ginnastica Res Novae, e delle varie società ospitanti, ai giudici e a tutti i genitori dei nostri ginnasti, che ci affidano i loro figli quotidianamente.
Cinque anni fa, tutto ciò era solo un sogno di due ragazzi, oggi invece una realtà costruita e vissuta insieme; Questo è proprio quello che accade quando si fa parte di una società, la propria individualità lascia spazio ad una forza più grande, che trascina gli animi: la forza del team Res, dove si condividono sogni, progetti e valori! Tanti adesso gli appuntamenti per la Ginnastica Velletri, dal Campionato di Serie D Maschile, alle ultime prove del Campionato Silver Femminile, del Trampolino Elastico, ai Campionati UISP, fino ad arrivare ai Campionati d’Eccellenza Femminile e agli Italiani Gold degli Allievi; Che dire..in bocca al lupo, Res Novae avanti tutta!

Il Comitato Atlantico Italiano in assemblea a Velletri

$
0
0

La prossima riunione del Consiglio Atlantico Italiano si svolgerà a Velletri nei giorni 16, 17 e 18 maggio 2019 in occasione dei 70 anni del Patto Atlantico. A presentare la manifestazione il sindaco Orlando Pocci quale padrone di casa, Antonietta Dal Borgo vicepresidente del Comitato Atlantico e il prof. Fabrizio W. Luciolli presidente del Comitato Atlantico Italiano.
Parole di elogio da parte del Sindaco che ha espresso soddisfazione per la scelta di Velletri quale sede di una riunione che si annuncia costruttiva e ricca di spunti di riflessione. Pocci ha confermato la disponibilità della Città ad accogliere gli illustri ospiti mettendo a disposizione le sale nobili del Palazzo Comunale e dell’ex Convento del Carmine che ospiteranno le sessioni della conferenza. A ripercorrere il legame tra Velletri e il Comitato Atlantico Italiano è stata Antonietta Del Borgo che ha ricordato i successi ottenuti in passato nelle riunioni che si sono svolte in Città a partire dal campus che ha visto numerosi giovani avviare i loro percorsi di studi e di ricerca. La vicepresidente Dal Borgo ha ringraziato l’amministrazione e anche la Banca Popolare del Lazio per il munifico contributo offerto. La manifestazione in questa edizione beneficerà anche di un contributo regionale ottenuto grazie alla vittoria di un bando pubblico da parte dello stesso Comitato Atlantico Italiano. Il presidente Luciolli ha presentato la manifestazione che si arricchisce della ricorrenza del settantesimo anniversario dalla fondazione della NATO. Va ricordato che il Comitato Atlantico Italiano è un’organizzazione culturale che sostiene i valori del Patto Atlantico. A dimostrazione del blasone basti citare che in passato sono stati presidenti del Comitato: Mariano Rumor, Giuseppe Saragat, Enrico La Loggia, Emilio Colombo. Resta da confermare la presenza del ministro della Difesa Elisabetta Trenta che completerebbe un parterre di esperti di sicurezza, esteri e difesa che vanno dai professori De Leonardis e De’ Robertis all’on. Daniele Capezzone solo per citarne alcuni. Per Luciolli, la riunione di Velletri sarà anche determinante per rilanciare i valori di libertà che sono alla base dell’impegno del Comitato Atlantico, dunque oltre il concetto di difesa e sicurezza. Nella riunione si discuterà anche dei cambiamenti degli scenari: la stessa definizione di guerra sta assumendo significati differenti che vanno dalle fake news alle proteste di piazza finanziate da forze esterne, un complesso di elementi che rendono sempre più necessaria una rivisitazione culturale del tempo che viviamo. Prevista la presenza di analisti e giornalisti del settore che seguiranno i lavori nella tre giorni di Velletri che si preannuncia di estremo interesse.

Il mese di maggio al Santuario della Madonna della Carità

$
0
0
Un iniziativa dell’Arciconfraternita della Carità Orazione e Morte e della famiglia Somasca di Velletri per tutto il mese di Maggio nella Chiesa di S.Apollonia – Santuario della Madonna della Carità verrà celebrata la Santa Messa feriale.


di Alessandro Filippi
Prosegue l’opera di valorizzazione e di divulgazione del culto della Madonna della Carità, venerata nella Chiesa di S.Apollonia in Via Luigi Novelli a Velletri, quest’anno per la prima volta, grazie alla famiglia Somasca di Velletri alla quale appartiene la cura spirituale della piccola Chiesa al centro di Velletri ogni sera per tutto il mese di Maggio verrà celebrata alle 18.30 dal Lunedì al Venerdì’ la Santa Messa feriale con la recita del Santo Rosario alle 18.00. L’invito a tutti a partecipare.

Progetto Ri-Sè. La separazione della coppia: bisogni, aspettative e risorse

$
0
0
Il Progetto Ri-sé 

Il progetto Ri-sé, già presentato in altre occasioni come la prima esperienza in Italia di ricerca-studio finalizzata a promuovere il benessere delle persone che sperimentano la separazione, è rivolto a quanti hanno affrontato o stanno affrontando un percorso di separazione della coppia matrimoniale, convivente o non convivente, con o senza figli.
Perché nasce il progetto Ri-sé? 

La separazione della coppia è un fenomeno di grande portata che desta un interesse crescente in Italia tuttavia, se vi sono stati dei cambiamenti da un punto di vista normativo che hanno snellito e velocizzato, in alcuni casi, il divorzio, il tema non trova, sul piano del sostegno e del lavoro psicologico, una risposta specifica e sistematizzata in un modello che tenga conto dei bisogni reali delle persone. La frequenza con la quale ci si separa in Italia può generare, nella rappresentazione collettiva del fenomeno, una percezione diluita della drammaticità degli eventi e dell’importanza dei bisogni di chi vive l’esperienza, esposto ad un forte stress. Alla luce di queste considerazioni ci siamo chiesti di cosa hanno bisogno le persone separate, cosa fanno, come riorganizzano la propria vita, come si rapportano all’immagine di se stesse. Il primo tema che si apre è quello della separazione, non solo dall’altro ma, da un modo di rappresentare se stesso. La persona proviene da un’esperienza di stabilità della coppia che arricchisce il proprio senso di identità nella strutturazione di nuovi equilibri, nell’assunzione di ruoli sociali: è la compagna o il compagno, moglie o marito di qualcuno, entra, inoltre, a far parte della famiglia di origine dell’altro, con tutto ciò che ne consegue in termini di nuove esperienze di sé e dell’altro, apprendimenti, confronto con riti familiari che non appartengono alla sua storia. Quando avviene la separazione, parte di tutto questo viene destrutturato. Il sostegno psicologico dopo la separazione è un’attività ormai consolidata tuttavia, la maggior parte degli interventi volgono al tema della genitorialità, a tutela del benessere dei minori, quasi mai si tiene conto della vita della persona adulta e delle sue necessità. La grande ampiezza del fenomeno della separazione è descritta dai dati Istat che rilevano percentuali altissime, pur non includendo le coppie conviventi e quelle non conviventi che provengono da relazioni di lunga durata, ciò sta a significare che i dati di cui ufficialmente disponiamo sono sottodimensionati rispetto l’ampiezza del fenomeno. Di fronte a ciò, sembra possibile ipotizzare che la separazione della coppia non possa più essere considerata un fatto eccezionale, un incidente, come siamo abituati a pensare in base all’idea che la coppia debba durare per tutta la vita; possiamo, diversamente, iniziare a pensare che la separazione, con tutte le sue caratteristiche e conseguenze, sia un passaggio evolutivo, come lo è il distacco dalla madre con la nascita e, successivamente, con la capacità di camminare da soli, come lo è l’autonomizzazione dalle figure genitoriali, processo che inizia nell’età adolescenziale e culmina nell’età adulta. La separazione, quindi, andrebbe ripensata nei termini di un percorso che accomuna un grande numero di persone. 


Cosa abbiamo scoperto in termini di bisogni 

I risultati della nostra prima indagine inducono a pensare che tra i bisogni maggiormente sentiti e percepiti in termini di difficoltà troviamo, in particolare, tre elementi importanti nella vita di una persona: la prefigurazione del proprio futuro, la ricostruzione di una rete sociale, lo stabilire nuove relazioni sentimentali. Di fronte alla separazione, uno dei problemi principali è legato alla domanda: dove sto andando?, perché la fase realizzativa della vita (trovare lavoro, avere una casa, avere una coppia stabile ed eventualmente mettere al mondo dei figli) si è conclusa. La persona ha investito nella relazione tempo, affetti, denaro, aspettative, progetti, senso del sé e, quando la relazione si interrompe, è necessaria una riorganizzazione anche della prospettiva futura. Dal momento che la maggior pare delle separazioni avviene in una età compresa tra i 45 e i 50 anni, nella maturità, non c’è una prospettiva culturalmente condivisa del “dove sto andando dopo la separazione”. La persona è sola nel ricostruire e pensare il proprio futuro. Generalmente, in altre fasi e ambiti della vita, la questione si risolve con una facilitazione data dal riferimento ai ruoli sociali. Senza voler analizzare il concetto di ruolo sociale perché complesso e fortemente dibattuto in maniera grossolana, si può affermare che il ruolo sociale attraverso una semplificazione della realtà, come avviene per lo stereotipo, permette di assegnare una persona, che non conosciamo bene, ad una certa categoria, in modo da colmare la mancanza di informazioni che abbiamo e prevederne in qualche modo i comportamenti; il ruolo definisce i comportamenti attesi di chi lo ricopre. Costruiamo la prefigurazione del nostro futuro anche in termini di ruoli sociali: io vorrò essere un manager, io vorrò essere una moglie, io vorrò essere un marito, ecc.; potendo cosi definire cosa essere o fare in certi contesti. Quando la persona si separa, si utilizza l’etichetta “separato/a”, ma questa non rimanda ad una categoria socialmente strutturata, pensata in modo da far riferimento a comportamenti attesi o aspettative per il futuro. La questione si complica nei casi in cui la persona proviene da una coppia non unita da matrimonio, poiché non esiste ancora un termine che sia rappresentativo di questa condizione, benché la persona affronti esperienze del tutto simili a quelle delle persone sposate e poi separate. È frequente in questi casi che la persona dica di essere separato/a usando impropriamente un termine che si avvicina alla propria esperienza. In altri casi, le persone si definiscono single. La questione che si pone è legata a cosa vuole raccontare di sé la persona, qual è il suo bisogno narrativo e come si rappresenta. Separato/a è un termine che fa riferimento all’esperienza di coppia che la persona ha avuto, single è un termine che fa riferimento ad una condizione attuale di solitudine e di assenza di un legame di coppia. Quanto detto rimanda all’idea che dopo la separazione la persona ricostruisce la propria esistenza su scelte soggettivamente determinate, senza un modello che ne definisca i confini, che faccia da faro. Questo è un compito molto difficile e, per affrontarlo adeguatamente nella direzione della costruzione del proprio benessere, richiede che la persona abbia un’idea molto forte ed equilibrata di chi sia, di cosa voglia, senza poter far riferimento a cosa il contesto sociale si aspetta in termini di comportamenti, scelte, obiettivi. 

Dott.ssa Ielena Caracci 
Psicologo, psicoterapeuta, Esperto in psicologia del lavoro, Esperto in psicologia giuridica, Sessuologo clinico

"Dove finiscono le parole?": Andrea Delogu non se lo chiede, lo afferma

$
0
0
Dove finiscono le parole? Andrea Delogu non se lo chiede: lo afferma. È il suo incipit per raccontare la storia “semiseria” di una “caratteristica” che ha segnato e segna la sua esistenza: la dislessia. Nel pomeriggio di sabato 27 aprile, la Delogu e le sue parole si sono fermate in via Pia, a Velletri, accolte nella Mondadori Bookstore di Velletri.
Le parole hanno incontrato la compagnia di Tiziana Mammucari e sviluppato una immediata comunicazione empatica tra i numerosissimi presenti che hanno affollato la libreria fin sulla strada. La capacità comunicativa della Delogu si è subito dimostrata in tutta la sua naturalezza. Il libro nasce dall’esigenza di informare, raccontare le difficoltà di chi ha questa caratteristica, classificata tra i disturbi dell’apprendimento, e creduta per lungo tempo, e da molti ancora adesso, una malattia. “Dove finiscono le parole”, edito da Rai Libri, come si legge nella presentazione, è una testimonianza e anche una terapia: il racconto delle difficoltà di una bimba, di una ragazza e di una donna che non comprende perché, nonostante percepisca di possedere un’intelligenza non inferiore agli altri, non riesca a raggiungere i medesimi traguardi.
La dislessia, infatti, si dimostra una caratteristica che per lungo tempo è rimasta sconosciuta e ancora oggi, spesso, a volte è vissuta dalla famiglia come una vergogna, tanto da rifiutarne persino l’esistenza. La realtà dice altro, come ha spiegato l’autrice: si tratta di un disturbo molto diffuso, tanto da interessare oltre il 3% della popolazione italiana in età scolare. E questa diffusione si è rilevata tra i presenti che hanno partecipato attivamente all’invito della scrittrice di raccontare le proprie singole esperienza e le difficoltà che si continuano a riscontrare nonostante i grandi passi avanti fatti l’aspetto giuridico, diagnostico, di sensibilità sociale e di accettazione della condizione. Con il tradizionale firma-copie e le tante foto ricordo, si è concluso l’ultimo appuntamento di aprile della libreria Mondadori di Velletri.

III Domenica T.P.: "La provvidenza" dagli scritti di don Gaetano Zaralli

$
0
0

Gv 21, 1-12

TESTO
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.

Quando già era l`alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E` il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.

COMMENTO
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.

Nonostante la buona volontà, nonostante l’esperienza di anni nel mestiere,  quella notte i bravi pescatori non presero nulla. È triste il ritrovarsi a mani vuote dopo la fatica di una vita intera: c’è la stanchezza dell’anima e del corpo e non c’è la gioia di aver messo da parte qualcosa. Di qui il turbamento e la disillusione, la sfiducia e la depressione, l’indifferenza e il crollo nella fede da parte perfino di chi sempre si è professato buon cristiano.

Quando già era l`alba Gesù si presentò sulla riva…

Sono sempre misteriose le vie del Signore e talvolta si aprono improvvise all’alba di un qualsiasi giorno. La luce è incerta e incerti sono i sentimenti al termine di una notte buia e si fa fatica a riconoscere l’amore di Dio, là dove Dio era parso assente. La fede spesso si gioca sul filo dell’incertezza prodotta dalla morte di una persona cara, e  ce ne vuole di tempo prima di riassaporare in quei casi la serenità  che fa di nuovo sperare, nonostante tutto.

Simon Pietro appena udì che era il Signore… si gettò in mare…  non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.

I “cento metri” di Pietro… Non c’erano cronometristi a prendere i tempi del nuotatore campione, ma sicuramente Pietro ce la mise tutta e batté ogni primato. Questo accade a chi, dopo aver vissuto nel buio della notte, scopre finalmente uno spiraglio di luce che gli è provvidenziale. Il tempo che si impiega per il ripristino dell’equilibrio interiore non importa, ma la volontà che necessita nell’accorciare le distanze tra il problema che angoscia e la soluzione che libera, deve riprendere a funzionare.

Gesù disse loro: «Venite a mangiare».

I pesci pescati furono “centocinquantatrè”, solo alcuni di questi finirono sulla graticola dove già altri pesci stavano arrostendo. Ottima mescolanza tra ciò che è frutto del proprio lavoro e ciò che viene dalla Divina Provvidenza, anche perché la Provvidenza da sola non farà mai grossi miracoli.


Viewing all 7460 articles
Browse latest View live