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Festa di San Sebastiano, la relazione sulle attività della Polizia Locale di Maurizio Santarcangelo

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Contrariamente a quanto fatto rilevare in alcune delle relazioni degli ultimi anni in cui, evidenziando una evoluzione del ruolo della polizia locale, delle attribuzioni e dei compiti ad essa assegnati, avevo constatato un mancato intervento del legislatore rispetto ai predetti cambiamenti, nell'anno appena passato qualcosa sia a livello regionale che di associazione nazionale dei Comuni si è mosso in direzione di una auspicata riforma della Polizia Locale.

di Maurizio Santarcangelo

Comandante Vigili Urbani Velletri
 
Prendendo atto della deliberazione della Giunta della Regione Lazio che ha approvato il Regolamento sulle caratteristiche delle uniformi, dei distintivi di grado, dei mezzi e degli strumenti in dotazione alla polizia locale, è stato adottato a maggio scorso un provvedimento dalla Giunta comunale di recepimento delle sue disposizioni e del contenuto; è il primo passo di un profondo cambiamento che dovrà coinvolgere tutti i Comandi della Regione Lazio e che ha visto Velletri tra le prime città ad adeguarsi alle disposizioni sulle uniformi e sui distintivi di grado, ma a cui si dovrà necessariamente dar seguito adottando un nuovo regolamento comunale per recepire in toto le nuove disposizioni. Il lavoro della Regione non si può dire concluso: dovrà risolvere la questione relativa all'assegnazione dei gradi a titolo onorifico e dare indicazioni sulla formazione dei nuovi assunti e del personale già in servizio che viene chiamato a svolgere funzioni di coordinamento. Di rilievo, a livello nazionale, è stata la nota inviata dal Presidente dell'ANCI con la quale, oltre a raccogliere i dati relativi alle molteplici attività svolte dai Corpi di P.M. d'Italia, ha espresso la necessità di rivedere la legge quadro n. 65/1986 riaffermando la necessità di riconoscere una specificità al personale della P.L., attraverso una sezione speciale all'interno del comparto degli Enti locali. Il momento storico che stiamo vivendo, così caratterizzato da fenomeni sociali che coinvolgono l'ordine e la sicurezza pubblica e che hanno visto il Ministero degli Interni e le Prefetture emanare - a partire dallo scorso mese di giugno - circolari e direttive sull'attuazione di piani di sicurezza e di controllo congiunto con le altre forze dell'ordine, richiede di cimentarsi da subito su un terreno più complesso e completamente nuovo, in cui si intrecciano concetti di sicurezza e di prevenzione dell'incolumità collettiva tutti da mettere a fuoco. Alla luce dei mutati campi di intervento operativi sarebbe auspicabile che la Regione Lazio, come già stanno facendo altre Regioni, svolgesse un ruolo propulsivo sulla formazione del personale operante per realizzare una scuola regionale dove poter uniformare procedure, professionalità e capacità operative. Per quello che riguarda la Polizia locale di Velletri mi sento di poter preannunciare che nell'arco del 2018 si tenterà di proseguire il discorso avviato con la scuola della P.L. di Roma Capitale a proposito delle giornate di studio sull'omicidio stradale, stabilendo sinergie condivise quantomeno con i maggiori Comandi delle polizie locali dei Castelli Romani. Questi gli intendimenti per l'immediato futuro. Ritornando, invece, a quello che è il tema tradizionale della ricorrenza del nostro Patrono San Sebastiano che, come noto, rappresenta il momento per tracciare il bilancio dell'anno appena passato, procedo ad un veloce riepilogo dei dati che hanno contraddistinto l'attività nel 2017, partendo dal controllo della circolazione stradale. Le sanzioni elevate per le violazioni al CdS da gennaio a dicembre 2017 sono state 15.523, con un decremento del 5% rispetto a quelle elevate l'anno precedente. L'accertamento complessivo, riferito alle somme dovute, è invece aumentato del 10%: questo si spiega con il fatto che nonostante le carenze dell'organico, si è dato seguito al progetto di costante utilizzo del targa system, lo strumento in grado di segnalare veicoli con revisione scaduta o privi di assicurazione, per le cui violazioni sono previste sanzioni pecuniarie più elevate rispetto al semplice accertamento di una violazione di divieto di sosta. In totale è stata accertata la violazione di n. 490 veicoli circolanti con revisione scaduta e di 93 senza copertura assicurativa, per un importo complessivo di sanzioni pari a circa € 165.000,00. Sono stati eseguiti provvedimenti cautelari per la mancata copertura assicurativa per un numero di 47 sequestri amministrativi e 10 fermi amministrativi. Di rilievo l'attività di controllo in materia di circolazione dei veicoli stranieri sul nostro territorio: sono stati controllati n. 51 veicoli (di nazionalità bulgara, rumena, polacca, ucraina) e, di questi, 22 sono stati sanzionati per irregolarità documentali varie. Per quanto concerne gli incidenti stradali, c'è da registrare una diminuzione del 17% rispetto ai dati dello scorso anno . Ne sono stati, infatti, rilevati 163. Relativamente alle norme di comportamento violate, sono state redatte 6 informative di reato: 2 per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti; 3 per guida in stato di ebbrezza; 1 per fuga in seguito ad incidente stradale I dati riferiti alle attività sopra descritte, sono il frutto di una linea operativa decisa dal Comando per dare una risposta tangibile alla richiesta sempre crescente, da parte della cittadinanza, di attenzione e tutela verso situazioni che impattano maggiormente sull'allarme sociale percepito dagli utenti della strada: quello di avere a che fare con veicoli privi di assicurazione o stranieri non in regola con la documentazione che possono portare a conseguenze spiacevoli in termini di risarcimento del danno in caso di coinvolgimento in incidenti stradali. Per ciò che concerne le violazioni amministrative diverse dal Cds, nel corso dell'anno sono state emesse 161 ordinanze ingiunzioni di pagamento, 5 ordinanze di confisca amministrativa e 15 comparse davanti al GdP per altrettanti ricorsi avverso verbali di illeciti amministrativi. Nell'ambito della polizia edilizia sono state redatte e comunicate 40 notizie di reato per vari tipi di abuso e sono stati operati 3 sequestri di cantieri. A questi dati si devono aggiungere le 89 deleghe di indagini della Procura sulle ingiunzioni a demolire. Sotto l'aspetto della tutela dell'ambiente si deve registrare un'intensa attività di controllo disposta principalmente in seguito ad esposti e denunce da parte dei cittadini: 11 sono stati i contraddittori per violazione alle norme sui rifiuti e presenza di eternit; 6 le sanzioni amministrative per scarichi di acque reflue privi di autorizzazione e abbandono di rifiuti non pericolosi. Degna di particolare menzione l'operazione compiuta a metà dello scorso mese di settembre, nell'ambito di controlli sul territorio sull'abbandono di rifiuti speciali, che ha portato alla scoperta in un terreno privato nelle campagne veliterne di una piccola piantagione di cannabis: dopo gli opportuni campionamenti ed analisi con riscontro positivo, sono state sequestrate 18 piantine di cannabis e deferito all'Autorità Giudiziaria il proprietario del terreno. E' proseguita l'attività di sorveglianza del territorio finalizzata al contrasto dell'abbandono dei rifiuti derivanti da utenze domestiche, messa in campo anche per il 2017 dagli ispettori ambientali della Volsca in collaborazione con il Comando: delle 25 segnalazioni di condotte illecite, 15 si sono trasformate in violazioni amministrative e sanzionate. Va segnalata, al riguardo, nel corso del 2017 l'implementazione del sistema di videosorveglianza attraverso le 34 telecamere fisse posizionate in diversi punti della città con l'attuazione di un servizio di monitoraggio ambientale – coordinato dall'assessorato al ramo – mediante l'utilizzo di altri strumenti tecnologici (la cd. fototrappola): l'obiettivo è quello di contrastare l'abbandono dei sacchetti dell'immondizia lungo strade e piazze del centro e punire chi non collabora a conferire rifiuti porta a porta. Grazie ad esso e alla ripresa delle targhe delle automobili , sono state compiute indagini e sono in via di definizione le violazioni accertate. Nella media l'attività di polizia amministrativa, che ha visto la trattazione di 563 pratiche provenienti dagli uffici comunali con richieste di accertamento presso pubblici esercizi e circoli privati, esercizi commerciali, attività artigianali e che hanno portato alla redazione di n. 36 verbali per violazioni alle leggi sul commercio. Complessivamente 26 sono state le licenze rilasciate per lo svolgimento di pubblici spettacoli, gare ciclistiche e podistiche. 1775 gli accertamenti anagrafici per conto del Comune e di altri Enti e 650 le notifiche di atti giudiziari richiesti da Tribunali e Procure. Questi i dati principali dell'attività svolta dalla Polizia Locale di Velletri che, tuttavia, non esauriscono la complessità dei servizi erogati alla città. Di contro sicuramente, a fronte di questi dati positivi, ci saranno stati casi nei quali non siamo riusciti a soddisfare le aspettative dei cittadini; ai miei collaboratori rivolgo l'invito di accrescere sempre di più la consapevolezza del proprio ruolo di garanti della legalità, nella speranza che il nostro lavoro, il nostro impegno di persone votate alla legalità possa contribuire a far crescere nella collettività la percezione che rispettare le regole sia più conveniente che violarle. Concludo questo mio intervento ringraziando l'Amministrazione perchè, dopo due anni di pressanti richieste, ha provveduto a fine anno all'assunzione di 2 agenti che, però solo in parte, vanno a colmare la riduzione dell'organico a cui abbiamo assistito in questo quinquennio. Un grazie particolare intendo rivolgerlo a tutti i miei collaboratori: senza il loro impegno e la loro professionalità sarebbe difficile raggiungere determinati risultati.

Serie A e Serie B, continua la "Coppa di Legno" al centro sportivo "Maracanà"

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Continuano le gare di A e B per la Coppa di Legno al "Maracanà". Vittorie per Blaugrana e Pizzeria Italia in A, in cadetteria bene Ajax. Tabellini e risultati a cura di Dario Nocera.


SERIE A

LA TECHNOLOGY– ARCHIGEO  5-5
Formazione/marcatori: Bianchi Michel, Cedroni Federico, Cellucci Corrado 1, Colasanti Emanuele, Di Lazzaro Manuel, Giorgi Federico 2, manciocchi Danilo, Morelli Simone 2.
Formazione/marcatori: Biserna Giordano, Favetta Daniele, Germini Gianmarco 1, Germini Lorenzo 1, Paolucci Simone 2, Santolini Fabrizio 1, Vita Federico.
MG: Morelli Simone (LN Technology)
MP: Biserna Giordano (Archigeo)
Arbitro: Nocera D.


BLAUGRANA – GOLD PASSION  8-3
Formazione/marcatori: Butoi Paul, Dascalu Adi 2, Idershai Hasan, Olaru Mircea 4, bavaglini Danieler, Trusca Gabriel 2, Tudosa Valentin.
Formazione/marcatori. Giammatteo Maurizio, izzo Fabrizio 2, Monti Andrea, Poggi Giovanni, Polverini Paolo 1.
MG: Olaru Mircea (balugrana)
MP: Tudosas Valentin (Blaugrana)
Arbitro: Nocera D.


DETA ELETTROIMPIANTI – PIZZERIA ITALIA  3-5
Formazione/marcatori: Batoli Simone, Calcagni Alessio, Cerquozzi Federico, Lisi Matteo, D’Alessandro Diego, Di Bella Federico, Esposito Daniele, magnanti Andrea 1, Vonputtkamer Jescow 2.
Formazione/marcatori. Belli Rossano, Castrichella Gianluca 1, Latini Riccardo, Latu Valeriu 2, Leoni Alessio 1, Meola Piero, Cavicchia Emanuel 1.
MG: Leoni Alessio (Pizzeria)
MP: Latini Riccardo (Pizzeria)
Arbitro: Manzo L.


SERIE B

NERI PER CASO – MMP FOOTBALL CLUB  3-5
Formazione/marcatori: Caponi Riccardo, Fadli Husein Mohammed, Asare Frank, Lalang Tabaly 1, Mariani Andrea, Adito Kabe, Lamin Kone 2.
Formazione/marcatori: Mammucari Luca, Pennacchi Emanuele 3, Zingone Massimiliano, Chikaoui Tarek, D’annibale Ivan 1, Gasbarri Emanuele 1.
MG: Lamin Kone (Neri Per Caso)
MP: Asare Frank (neri Per Caso)
Arbitro: manzo L.


CASTELLI ROMANI “CARLO VURCHIO” – AJAX  2-4
Formazione/marcatori: Bazzo Mario, Cianfarani Roberto, Guarino Marco, Maikano Samir, mammucari Fabio, Marinelli Lorenzo 1, Ponzo Massimo, Santonastaso Enzo, Zaccagnini Luca, bavaglini Claudio 1.
Formazione/marcatori. Di Clemente Andrea, Favetta Cristian 1, Miccolis Antonio, Sciotti Matteo 1, Sciotti Luca 1, Sciotti Diego 1, Tulli Matteo, Catullo Cristian.
MG: Sciotti Diego (Ajax)
MP Di Clemente Andrea (Ajax)
Arbitro: Leone C.


EUROSERVICES ANTINCENDIO – EDIL IMPIANTI  4-6
Formazione/marcatori. Marchetti Marco 1, Menta Federico, Pantoni Antonio 3, CVillari Paolo, Di Giammarino Stefano, Rocchi Marco, Taddei Luca.
Formazione/marcatori. Antonetti Roberto, Latini Denis 2, Bastianelli Marco 1, Bracchetti Daniele 2, Canini Alessandro, De Simone Emilio, Di Giovanbattista Emilian 1, Olivera Alex Ramos.
MG: latini Denis (Edil Impianti)
MP: Canini Alessandro (edil Impianti)
Arbitro: leone C.








Il Team Trail della Giovanni Scavo Velletri a Veroli, Natale Giuntati in gara a Sant’Antonio

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Si è svolta domenica 21 Gennaio a Veroli la 5^ edizione del Winter Trail, classico appuntamento invernale nella bella città del frusinate quest’anno con oltre 300 atleti alla partenza.
Ventidue i chilometri con tutti gli ingredienti del vero trail : pioggia, tante salite, tante discese e tanto fango. Ottima l’organizzazione da parte dell’Ernica Running in tutti i dettagli, in primis gli ottimi ristori in gara e fine gara. Il Team Trail della Giovanni Scavo Velletri si è presentato alla partenza con 6 atleti che si sono ben comportati. Mara Cecchini ed Alberta Ciarla salgono sul podio di categoria rispettivamente al 3^ posto in 3h02.36 e al 2^ posto in 3h26.13. Belle prove di Antonello Nardini e Enrico Lonigro al traguardo in 3h07.02 e 3h26.14 davanti ad Antonio Lupi in 4h23.25 con Ivo Barchiesi invece costretto al ritiro. Sempre domenica nella Maratonina Città di Sant’Antonio Abate Natale Giuntati ancora sul podio 4^ di cat. in 46.33.


Una conferenza al "Vallauri" per parlare agli studenti di Davide Cervia

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Si è svolta questa mattina all'I.T.I.S. Vallauri di Velletri, la seconda conferenza dedicata alla scomparsa di Davide Cervia.
L'avvicinamento alle scuole, fortemente voluto dalla famiglia Cervia, sta riscuotendo notevole interesse tra i ragazzi. Dopo il Liceo Classico, anche il Vallauri ha cercato di dare eco alla triste vicenda che ormai da ventisette anni attanaglia la famiglia. Oltre ai ragazzi, hanno partecipato anche gli insegnanti dell'Istituto nonché la Preside Anna Toraldo, la quale ha introdotto la conferenza con un discorso molto toccante. In quest'occasione, la Redazione del giornale "L'intransigente" ha donato una "via" simbolica alla famiglia. Un piccolo gesto, un omaggio che vuole essere un segno rispetto al vuoto lasciato dai nostri rappresentanti istituzionali in merito a una vicenda che non può e non deve essere dimenticata. "Un ringraziamento particolare", queste le parole del direttore responsabile della testata veliterna "L'Intransigente" Edoardo Baietti, "al Dirigente Scolastico, professoressa Anna Toraldo, per la disponibilità e il supporto, nonché a Donatella Antonetti, firma autorevole del giornale "L'Intransigente", per la splendida gestione dell'iniziativa, nonché per la sapiente moderazione della conferenza. Ultimo ma non meno importante, un plauso ai tanti ragazzi presenti per l'interesse dimostrato".

Via Circonvallazione ancora chiusa dopo l'esplosione Priori: "Quattro mesi di immobilismo e disagi ai cittadini"

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E' stata protocollata nelle scorse ore, ad opera dell'avvocato Alessandro Priori, consigliere comunale di "Cittadini per Velletri" e consigliere metropolitano, l'interrogazione volta a conoscere da parte dell'Amministrazione comunale le azioni intraprese per consentire una riapertura celere di via Circonvallazione, ormai chiusa al traffico da quel tragico 1° ottobre, quando l'esplosione all'interno della palazzina prospiciente alla stazione causò la morte del povero Piero Peroni.
"Da quel giorno - ricorda Priori -, sono passati quasi 4 mesi e nonostante l'immobile sia stato anche dissequestrato dalla Procura di Velletri la strada resta chiusa e la viabilità della zona fortemente compromessa. L’interdizione al transito nel tratto interessato, che persiste ormai da tempo, ha creato e continua a creare notevoli disagi alla cittadinanza, con notevole appesantimento del traffico sui percorsi alternativi, uno su tutti quello di via del Fontanaccio, in un quadrante, quello a sud del centro storico, già appesantito dalla chiusura di via Marandola. Lungi da me l'idea che si possano affrettare i tempi per quanto concerne tutte le pratiche di legge che fanno seguito alla tragedia, ma certamente sarebbe stato fondamentale coordinare il tutto al meglio e fornire soluzioni adeguate, evitando di penalizzare oltremodo i residenti della palazzina e tutti coloro che, ogni giorno, sono costretti a lunghi incolonnamenti".

Loretta Napoleoni presenterà alla Mondadori di Velletri "Kim Jong-un, il nemico necessario"

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Un gradito ritorno per il prossimo evento organizzato dalla Mondadori Bookstore di Velletri. Venerdì 2 febbraio, alle ore 18.30, sarà ospite della Libreria di via Pia la giornalista e saggista Loretta Napoleoni.

di Rocco Della Corte
Laureata in Scienze Politiche, autrice di numerosi saggi su questioni di politica internazionale, ha condotto diversi lavori di inchiesta sulle tematiche di più stretta attualità e presenterà a Velletri, appena tre giorni dopo la pubblicazione, il suo ultimo libro Kim Jong-un, il nemico necessario (edito da Rizzoli). La trattazione si incentra sulla Corea del Nord, una nazione aliena e molto potente dal punto di vista nucleare. In tal senso Kim Jong-un, giovane politico descritto come un tiranno ridicolo e sanguinario, è un personaggio che spaventa, soprattutto dopo gli ultimi scontri a distanza con il presidente statunitense Donald Trump, anch’egli non rassicurante nei suoi modi di fare. La Napoleoni, che collabora con testate giornalistiche e televisioni nazionali e internazionali – tra cui la BBC e la CNN – in quest’opera di saggistica cerca di scardinare i preconcetti alimentati proprio dai media, sdoganando alcuni tabù e condannando un’informazione parziale sulla questione. La sua retrospettiva sul totalitarismo nordcoreano va molto in profondità e non si ferma al banale litigio tra due leader capricciosi che minacciano di spingere un pulsante. Analizza invece gli equivoci, raccoglie contributi e testimonianze, per cercare di dare un’idea più completa della situazione generale abbattendo i luoghi comuni. Il titolo, eloquente e forte, lascia già intendere il tenore della riflessione, senz’altro di livello e condotta da una giornalista estremamente competente in materia. Ad appena tre giorni dalla pubblicazione del libro, dunque, Loretta Napoleoni sarà ospite della Mondadori Bookstore di Velletri per discutere del suo saggio, fresco di stampa e sicuramente destinato a suscitare grande interesse. Come di consueto modererà l’incontro il giornalista RAI Ezio Tamilia. L’appuntamento è per venerdì 2 febbraio, alle ore 18.30, presso la Libreria Mondadori di Velletri. Un’occasione per affrontare e ascoltare da un’addetta ai lavori temi di fortissima attualità, che ci spaventano, ci interessano e soprattutto meritano di essere approfonditi.


Archeologia: "I funerali" (a cura del Gruppo Archeologico Veliterno)

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Si organizzò un triplice corteo. Quello principale partì dal Palatino con il corpo dell’augusto defunto deposto in una bara collocata sotto un letto di oro e avorio, decorato di porpora e oro; sul letto era sdraiata una immagine in cera di Augusto in abiti trionfali. Era portata da specifici magistrati designati all’uopo.

di Ciro Oliviero Gravier

Gruppo Archeologico Veliterno - Seconda parte
 
Un secondo corteo con un’immagine di Augusto in oro partì dalla Curia, ed un terzo era un vero e proprio trionfo con Augusto rappresentato alla guida del carro trionfale. Dietro venivano le immagini degli antenati e quelle dei parenti (nipoti e genero) che gli erano premorti. Dietro ancora venivano le immagini di tutti i più celebri romani della storia, da Romolo fino a Pompeo Magno compreso, ma escluso Cesare che era già divinizzato. Dietro ancora c’erano tutti i popoli e le province dell’Impero, rappresentati da figuranti che indossavano l’abito tradizionale di ciascuna nazione. S’intese in tal modo integrare il lutto privato in quello pubblico, coinvolgere l’intera città nei suoi vari quartieri e farvi assistere in modo riconciliato tutta la società romana nel corso della sua lunghissima storia. Tutti i tre cortei si ritrovarono al Foro. Dai vecchi Rostri - quelli stessi dai quali Marco Antonio aveva arringato la folla dinanzi al cadavere martoriato di Cesare - parlò Druso, figlio di Tiberio e, successivamente, dall’alto dell’esedra dei rostri dinanzi al tempio del Divo Giulio parlò Tiberio. La duplice oratio funebris, assoluta novità, sanciva la legittimazione del nuovo potere che si instaurava: il divino Giulio accoglieva Tiberio il vivente figlio adottivo del suo defunto figlio adottivo Augusto. Dai rostri repubblicani, invece, si annunciava, con il figlio di Tiberio, la continuazione della specie. Druso tenne l’elogio dell’uomo Augusto, come l’avrebbe fatto un familiare in vecchio stile repubblicano, mentre Tiberio tessè l’elogio dell’uomo di stato eccezionale di cui si piangeva la perdita e presentando se stesso sin dall’inizio come il suo legittimo successore: “Chi, infatti, più di me, suo figlio e successore, avrebbe diritto e potrebbe mai farne l’elogio? … Sia questo un elogio pubblico, pronunciato da tutti i cittadini in cui, come in un coro, io sarò alla testa per indicare le note principali, mentre voi l’accompagnerete in un canto corale”. Stabilito ciò come un punto fermo indiscutibile, partì per il suo lungo discorso che, secondo Dione Cassio (che ce lo riferisce in greco) non pronunciò, ma lesse (ἀνέγνω) – è più verosimile, invece, che si avvalse, come era costume – di una scaletta scritta che poi andava sviluppando oralmente, secondo i canoni della retorica. Iniziò con l’escludere qualunque paragone possibile tra Augusto e Alessandro il Macedone o Romolo o, perfino, Ercole. Mise in valore il fatto che la legittimità di Augusto, sin dai primordi, era nell’essersi opposto ai “ribelli” col risultato di liberare Roma da molti pericoli e da renderla ricca e potente, sicché i più anziani (alias: i più inclini alla conservazione) vi potevano trovare una gioia ineccepibile e i più giovani (alias: i più inclini alle novità) un insegnamento perfetto della forma e della costituzione dello Stato. “Augusto – continuò -, una volta messo termine alle guerre civili, ha talmente fuso i vincitori con i vinti che ha convertito la sconfitta di questi in una vittoria e reso orgogliosi quelli di aver combattuto con lui. Ma la sua grandezza d’animo si vide veramente quando decise di rimettere nelle vostre mani tutti i poteri. Voi glieli avete lasciati non una, ma due, tre, quattro, cinque volte di seguito, giustamente convinti come eravate – precisò – che un governo “repubblicano” (δημοκρατία) non si addiceva più per gestire un così grande impero, mentre il governo di uno solo (προστασία δὲ ἑνὸς ἀνδρὸς) era il mezzo più efficace per la salvezza e non avete voluto ritornare in apparenza alla libertà, ma in realtà alle discordie. E lui non ne ha mai approfittato. Gli stessi complotti (cose, peraltro, del tutto naturali, dato che gli stessi dei non piacciono ugualmente a tutti) che sono stato orditi contro di lui ne sono una riprova: la virtù di chi comanda con giustizia si mostra, infatti, non nel male che altri vogliono fargli, ma nelle buone opere che egli compie. Il mio discorso intende soltanto rendergli, insieme a voi, una gloria il cui ricordo duri in eterno. Giustamente lo avete chiamato Protettore e Padre della Patria, e da ultimo lo avete proclamato eroe e immortale (καὶ ἥρωα ἀπεδείξατε καὶ ἀθάνατον ἀπεφήνατε). Perciò, senza piangere, restituiamo il suo corpo alla natura, e riveriamo d’ora in poi la sua anima come quella di un dio (τὴν δὲ ψυχὴν ὡς καὶ θεοῦ ἀεὶ ἀγάλλειν)”. Come deciso, i senatori lo portarono a spalla fino al Campo Marzio, seguiti dai cavalieri, dai pretoriani e dalle loro donne e tutto l’immenso popolo in lutto, e lo collocarono insieme al letto prezioso sulla pira a più piani (ustrinum) che era stata preparata. Fu gettato sul corpo un pugno di terra. Gli fu tagliato un dito (os resectum) da collocare poi integro nell’urna insieme alle ceneri. Gli furono aperti gli occhi. Nel frattempo i sacerdoti processionalmente si erano collocati intorno, poi i cavalieri e i soldati delle coorti urbane avevano preso a correre in cerchio gettando sulla legna, in segno di rispetto, tutte le ricompense militari ricevute da lui. Fu gridato più volte il suo nome AUGUSTO, mentre i centurioni designati dal Senato appiccavano il fuoco con le torce capovolte … Fu vista allora un’aquila, uccello di Giove, spiccare il volo dal fuoco, come se portasse in cielo l’anima del defunto. Quando anche le ultime fiammelle del rogo si spensero e non restava più che un mucchio di cenere, i primi dei cavalieri, in tunica, senza cintura e a piedi nudi, per cinque giorni di seguito collaborarono con Livia a raccogliere quanto rimaneva di ossa combuste, purificarle col vino e deporle nell’urna preziosa, la quale fu finalmente collocata nel Mausoleo che Augusto si era fatto costruire fra il Tevere e la via Flaminia, e di cui aveva aperto al pubblico i boschetti e i viali. Augusto vi raggiunse così il nipote amatissimo Marco Claudio Marcello, la madre Azia, la sorella Ottavia, l’amico e genero Marco Vipsanio Agrippa, il “figliastro” Druso Maggiore, e i nipoti Lucio e Gaio Cesare . Non vi furono ammesse, per disposizione di Augusto stesso, né la figlia Giulia Maggiore né la nipote Giulia Minore.

Romanina batte Atletico, ma quanti rimpianti per la squadra di Fanelli

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Trasferta amara per l’Atletico Velletri che contro la Romanina perde una gara davvero strana. Match davvero surreale per certi aspetti, poiché i biancorossi hanno giocato molto bene ma non sono riusciti a segnare e per la legge del gol fallito/gol subito si sono dovuti arrendere al team capitolino.

di Rocco Della Corte

Iniziata la partita, l’Atletico sciupa tre ghiotte occasioni che avrebbero potuto determinare il vantaggio veliterno. Su un capovolgimento di fronte, tuttavia, la Romanina guadagna un calcio di punizione che, complice una deviazione, si insacca alle spalle del portiere. L’1-0 dà vigore agli avversari, ma Latini para tutto e in avanti un altro errore sotto porta impedisce alla squadra di Fanelli di trovare il meritato pareggio. Prima del fischio di metà gara, la Romanina raddoppia con un gol di rapina mettendo al sicuro il risultato. Nella ripresa l’atteggiamento dell’Atletico è di quelli giusti, ma ancora in contropiede i padroni di casa segnano la terza rete. Nonostante il passivo la compagine di Velletri attacca e crea almeno tre buone occasioni, ma a mancare sono la fortuna e la precisione. Il quarto gol arrivato nel finale è una beffa ulteriore perché nonostante la buona prestazione arriva una sconfitta. A fine gara mister Di Cocco, allenatore in seconda, non nasconde l’amarezza: “Commentare questa partita è doloroso, secondo me abbiamo perso immeritatamente. Non ci perdiamo d’animo e ripartiamo dalla prossima, a Velletri, contro la Garbatella. Speriamo di trovare tre punti che in questo momenti ci servono sia per la classifica che per il morale”.

Retrospettiva Antologica di Giovanni Di Stazio dal 3 al 10 febbraio 2018 al Polo "Juana Romani"

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Dal 3 al 10 febbraio 2018, presso la sala Marcello De Rossi del polo espositivo Juana Romani in Via Luigi Novelli, 3 a Velletri, si terrà la Retrospettiva Antologica dell’artista veliterno Giovanni Di Stazio.
L’evento a ricordo del pittore e scultore veliterno è stato ideato e voluto dall’amico di famiglia Fabio Taddei e dai figli dell’artista, Stefania, Ada, Giuseppe (Venanzio) e Mauro, che ringraziano per la disponibilità il responsabile del polo espositivo Juana Romani, Alessandro Fiippi. Giovanni Di Stazio, nasce a Marino il 27-12-2017 da genitori veliterni (Ersilia Taddei e Giuseppe Di Stazio), si trasferisce a Velletri e sin dalla tenera età mostra passione per l’arte. A soli 16 anni, durante il bombardamento di Ciampino del 19-07-1943, resta orfano di padre. Dunque, primo di cinque figli inizia a lavorare per mantenere la famiglia. A 19 anni, a seguito di un incidente di lavoro, perde un occhio, ma non abbandona la sua passione per l’arte. Si adegua ai più svariati tipi di lavoro anche se di fatica, scavando pozzi e grotte che sono ancora oggi presenti in gran parte di ville e case del territorio e di paesi limitrofi, riuscendo a fare anche di questo suo duro mestiere uno sfogo artistico. All’età di 23 anni, nel tempo libero serale frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Juana Romani”, dove impara nuove tecniche pittoriche. Sperimenta la sua arte tenendo conto delle difficoltà economiche del periodo e della famiglia, improvvisando materiali di vario genere, purché saziassero il suo bisogno artistico. Artista fondamentalmente autodidatta, partecipa in modo frequente ad ogni mostra del territorio laziale, amorevole di estemporanee di ogni genere. Negli anni ’80, si iscrive all’albo Bolaffi dove viene definito pittore Naif all’italiana. Velletri raccoglie sul suo territorio moltissime forme artistiche di Giovanni Di Stazio, che faceva della sua arte una ragione di vita, o meglio un bisogno primario, tanto che usava il suo prodotto come merce di scambio e riconoscimento di gratitudine, ottenendo il rispetto e l’ammirazione di quanti lo conoscevano. Le sue opere si possono trovare anche in proprietà private, sul territorio italiano ed in America. Muore all’età di 64 anni a Velletri il 17-07-1992, dopo una vita artistica ricca di soddisfazioni ed una vita familiare con due importanti lutti, che lo hanno portato a crescere da solo i suoi quattro figli sin dalla loro tenera età.

Sabato è la Giornata della Memoria: l'opinione sulla storia partendo dalle parole di Primo Levi

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Sabato è la Giornata della Memoria e i media non mancano di ricordarcelo da giorni. Se un alieno arrivasse da noi in questo periodo, crederebbe che abbiamo debellato il razzismo, che nella seconda guerra mondiale sia successo qualcosa di così atroce da vaccinare per sempre l’umanità contro questo male. Ma è davvero così?


di Irene Starace
 
Se guardiamo agli ebrei, sì. Se guardiamo ai tre quarti dell’umanità, la risposta non può essere che: no. Primo Levi, nell’introduzione a Se questo è un uomo, scriveva: “A molti…può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ‘ogni straniero è nemico’. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente…Ma quando…il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano”. Queste parole sono le uniche che bisognerebbe ricordare, non una volta all’anno, ma sempre; non solo nei confronti degli ebrei, ma nei confronti di tutti i popoli; e naturalmente dovrebbero essere messe in pratica. Invece, la sindaca di Roma accompagna gli studenti in visita ad Auschwitz e lascia da mesi in mezzo alla strada centinaia di profughi africani, bambini compresi. I politici di tutta Europa vanno a fare solenni discorsi sui luoghi dell’orrore e firmano accordi con la Turchia, la Libia, il Niger, famosi per la mancanza di rispetto dei diritti umani, per tenere lontani i migranti e i rifugiati; inventano la distinzione tra “profughi” e “migranti economici”, tanto arbitraria e assurda quanto quella tra “ebrei” e “ariani”, che significa: “avete diritto di scappare dalla guerra (sempre in teoria), ma non dalla fame e dalla miseria”. Una definizione meno peregrina è quella di “migranti ambientali”, che sono aumentati vertiginosamente negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici (le cui conseguenze più gravi, peraltro, ricadono soprattutto sui paesi più poveri e meno colpevoli), ma la usano le organizzazioni umanitarie ed ecologiste, non certo i governi europei. Come ai tempi della Germania nazista, si criminalizza chi salva la vita, o presta assistenza in qualche modo, ai migranti. Come ai tempi degli Stati Uniti del Sud all’epoca della schiavitù prima, e della segregazione razziale poi, i migranti che arrivano vivi sulle nostre coste (non c’è più bisogno di andarli a prendere con le navi negriere; ci vengono da soli, a loro spese e a loro rischio!) si ritrovano sfruttati e senza diritti. Si è parlato bene dell’iniziativa di far lavorare i rifugiati gratis, come se fossero dei parassiti obbligati a ripagare un favore. A me sembra vergognoso: il lavoro non pagato ha un solo nome: schiavitù. Tanti altri finiscono sfruttati nei campi o nei circuiti criminali, anche i bambini, che hanno una legge che li tutela solo in Italia e da meno di un anno. In tutti gli altri paesi europei i bambini migranti e rifugiati non sono bambini, non sono nessuno. Chi riesce a sfuggire allo sfruttamento deve rimanere un cittadino di serie B, per tutta la vita e nei secoli dei secoli: le reazioni alla proposta di legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia sono state degne del Mississipippi e dell’Alabama degli anni Sessanta. L’Italia i suoi immigrati li vuole così: servili, grati per ogni briciola che si degna di gettargli, disposti a lavorare e morire in silenzio. Tanto, per uno che muore, ne arrivano altri cento a sostituirlo. Quando si parla di immigrati, li si nomina sempre in relazione alle necessità dell’Europa: tot in un paese, tot in un altro, se uno ha parenti in un altro paese non ha importanza…Così si considerano gli schiavi: esseri di second’ordine che hanno valore solo per i servizi che prestano, senza affetti, necessità, aspirazioni proprie. Se reclamano un diritto (praticare la loro religione senza essere trattati da criminali, per esempio) li si guarda come dei figli ingrati, che dopo tutto quello che i genitori hanno fatto per loro hanno anche il coraggio di continuare a pretendere! Sono tra noi e non li conosciamo. Gli italiani non sanno niente di loro e non vogliono neanche saperne, chiusi in un ridicolo compiacimento narcisistico dei “nostri valori”. Quali valori? In questo momento è in corso un altro genocidio, solo che viene praticato con mezzi diversi: lasciar morire (in mare o di freddo sulla “rotta balcanica”) o appaltare la costruzione dei Lager ai paesi vassalli dell’Africa. Così nessuno si sporca le mani o si sente colpevole. Tenendo in conto tutto questo, la giornata della memoria è qualcosa di diverso da un atto osceno di ipocrisia?

Si sono svolti i festeggiamenti per Sant’Antonio Abate a Lariano

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Come da tradizione anche a Lariano durante la scorsa settimana ci sono stati i festeggiamenti per il Santo protettore degli animali. Durante la settimana alcuni rappresentanti dell’associazione Cavalieri di Sant’Antonio Abate si sono recati presso le case con lo stendardo e portato la benedizione.


di Alessandro De Angelis
 
Durante il giorno di Sant’Antonio a cura dell’associazione Prodotti tipici larianesi la distribuzione delle tradizionali faucce e l’accensione a cura associazione cavalieri Sant’Antonio Abate l’accensione del faore. Poi il clou dei festeggiamenti domenica 21 gennaio mattina, quando al termine della Santa Messa, si è svolta la tradizionale benedizione degli animali a cura di Padre Felix. Successivamente è iniziata l’asta per l’aggiudicazione dello stendardo. Ricordiamo che quest’anno c’è un nuovo stendardo realizzato dall’artista Antonella Scaglione. Presenti per l’amministrazione comunale di Lariano il sindaco Maurizio Caliciotti, il vicesindaco Claudio Crocetta, l’assessore Fabrizio Ferrante Carrante. Presente l’associazione Cavalieri Sant’Antonio con bellissimi cavalli con mantelli bardati a festa. Presente anche il gruppo dei Cavalieri Spiriti Liberi e l’associazione Draghi Castel D’Ariano. Battitore d’asta Natalino Ascenzi. Si è aggiudicato lo stendardo Gianni Camicia con un’offerta di 1000 euro. Ricordiamo che lo scorso anno fu aggiudicato in via definitiva dopo 25 anni il vecchio stendardo a Mario Luffarelli. Il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti ha sottolineato l’importanza della festività ringraziando per l’ottima organizzazione l’associazione Cavalieri di Sant’Antonio e tutti coloro che hanno contribuito all’ottima realizzazione dell’evento. L’associazione Cavalieri di Sant’Antonio con in testa il vicepresidente Luigi D’Abbruzzo ha premiato con una targa dapprima i nuovi giovanissimi soci dell’associazione e poi tutti gli altri soci. Una targa anche al sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti e al gruppo sbandieratori Draghi Castel D’Ariano. E’ stata infine consegnata una targa a Giorgio Abbafati in ricordo dell’indimenticato Samuele Abbafati.

Shany Martin si prepara all'ultima puntata di "Un Velletrano a Roma" su Radio Italia Anni Sessanta

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Martedì 31 Gennaio (sempre e solo alle 18 sui 100.5 FM o in streaming sulla homepage di www.shanymartin.it) ci sarà l'ultima puntata dell'edizione del "Velletrano a Roma" su Radio Italia Anni 60.
In questi due mesi, oltre al divertimento nel creare questa rubrica - che a quanto pare ha aumentato gli ascolti medi giornalieri del 10%  - Shany ha dato prova, qualora ce  ne fosse bisogno, del suo talento e della sua verve comica, conquistando i radioascoltatori. "Mi sono rallegrato - ci racconta l'artista veliterno - del fatto di aver raccontato diverse sfaccettature della mia città e di aver scoperto cenni storici che non conoscevo e non avrei mai immaginato (fra i quali la storia di Caligola che aveva una villa a Velletri o la devozione di Anna Magnani per la nostra Madonna delle Grazie). Un semplice grazie a tutti - dichiara Shany Martin, che poi puntualizza - tranne alla maggior parte dei politici della nostra città, che come al solito ignorano chi cerca di portare in alto Velletri, con la speranza di avervi fatto divertire facendovi anche scoprire qualcosa di nuovo".
Un ringraziamento speciale il comico e musico veliterno lo ha rivolto anche alle attività commerciali che hanno creduto in questo progetto: Ristorante 'A casa di Nino' in via Ercole Imbastari 21 a Genzano, 'Soundcheck pub' in via Giacomo Matteotti 14 a Lanuvio, 'Fatto in America' in via Alfonso Alfonsi 11 a Velletri, 'Il boss del cannolo' in corso della Repubblica 178 a Velletri, 'Bar la fontana' in piazza Mazzini 26 a Velletri. "Ringrazio l'intero staff della radio e, in primis, Vincenzo Capua - conclude Shany - che ha ospitato il mio format nel suo programma 'E ci sei tu'". Ci sarà un altro Velletrano a Roma? Se lo chiedono in molti, sicuramente l'auspicio è che la risposta sarà positiva visto il successo della prima edizione. 

Gente Nuova: "Siamo convinti che la candidatura di Pocci sia la scelta migliore, proseguiamo il percorso"

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Il Gruppo Gente Nuova è sempre stata una realtà che cerca di mantenere nel tempo un ponte tra Pubblica Amministrazione e i Cittadini.
Sarà quindi nostro compito garantire questo avvicinamento alla Cittadinanza, mediante la semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e ci dovremmo assumere il ruolo di garanti per il Cittadino “debole”, cioè colui che necessita di supporto da parte della Pubblica Amministrazione, naturalmente nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti. Il nostro agire non si fermerà al programma, ma continueremo ad essere attenti alle esigenze della Città e dei nostri Cittadini, arricchendolo giorno per giorno alle nuove proposte di utilità pubblica che ne nasceranno e rimodulando le priorità a seconda delle esigenze reali del territorio. La “Voce del Cittadino” insieme alle proposte integrate dai consigli che giorno per giorno ci perverranno, fatta naturalmente la preventiva analisi di fattibilità consentirà inoltre a segnalare le anomalie, guasti e malfunzionamenti sul territorio. Intendiamo rilanciare la macchina comunale, valorizzando le Risorse Umane che costituiscono il vero e proprio capitale di una Città: Dipendenti, Funzionari e Dirigenti comunali. Intendiamo impegnarci sin da ora a rispettare i ruoli tecnici e a far tesoro delle competenze dei diversi uffici preposti, ben consapevoli dell’esperienza da essi accumulata e dalla profonda conoscenza della realtà locale maturata negli anni. Le Amministrazioni passano i Tecnici rimangono. Siamo dell’idea che solo con una stretta collaborazione tra ruolo politico e ruolo tecnico si possa rendere concreta un’idea e sviluppare un progetto. Un “progetto” è un qualcosa di strutturato e con visione di lungo periodo. E’ necessaria pertanto un'azione di coordinamento delle forze sul campo: una regia, una gestione e un progetto credibile. La Lista Civica GENTE NUOVA ha una visione molto ambiziosa per fare questo è necessario di una regia attenta che garantisca lo sviluppo con coerenza e credibilità, dall’altra un ruolo tecnico con competenza e professionalità che sappia individuare la via migliore ed i mezzi al raggiungimento dell’obbiettivo. Siamo convinti che la Candidatura a Sindaco di Orlando Pocci sia la scelta migliore, visto che ha portato avanti in modo egregio negli ultimi 10 anni un assessorato all’Urbanistica e anche per questo ci consentirà di continuare e soprattutto migliorare un percorso nell’interesse della Città.

L'angolo del computer: Redstone 4, l’aggiornamento che verrà

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Come ogni anno anche a primavera ci sarà un cambio di versione del Windows 10 che porterà dopo un “lungo” aggiornamento alcune novità, vediamo quali.


di Stefano Ruffini

Partiamo dal browser Edge: è finalmente possibile silenziare una delle schede aperte cliccando su un’icona rappresentata da un altoparlante; si eviterà ad esempio che si accavalli l’audio di un video aperto di proposito con una pubblicità “sonora” presente in una scheda diversa. Sempre su Edge è stata inserita l’opzione per cambiare il tema da colori chiari a colori scuri per migliorare il contrasto. Molto interessante è la funzione “Near Share” che permette via bluetooth di condividere file, collegamenti o pagine web con i dispositivi che si trovano nelle vicinanze (previa autorizzazione degli stessi). Basterà cliccare sulla parola “share” presente su Edge o cliccare con il tasto destro direttamente su un file presente nel computer per inviarlo ad un tablet, smartphone o altro pc; peccato per ora che questa condivisione non sia disponibile anche con il Wi-Fi. Sulla gestione degli ebook sono state aggiunte alcune funzioni: è stato inserito il salvataggio di un libro in formato ePub, è presente un nuovo pop-up per le note, la possibilità di sillabare un testo, evidenziare nomi, verbi e aggettivi, leggere a schermo intero e sono apparsi miglioramenti sia nell’estetica del layout che nella SeekBar, la barra sottostante che permette di scorrere le pagine similmente a come si fa avanzare o retrocedere la sequenza di un video. Seguono molte altre novità più o meno importanti tra cui: la limitazione della banda durante gli aggiornamenti mensili del Windows in modo da rallentare il meno possibile la navigazione e l’espansione delle funzionalità dell’”orario di attività” che prima serviva solo ad evitare che partisse un aggiornamento durante le ore di utilizzo “tipico” mentre adesso comprende anche opzioni “antidisturbo” configurabili per notifiche, messaggi, ecc. Gli iscritti, come me, al canale “Fast ring del Windows inside” potranno testare l’aggiornamento già ora in anteprima, mentre gli utenti “standard” lo riceveranno in primavera corretto degli eventuali bug.

Nemi si conferma nel 2018 Bandiera Arancione del Touring Club

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La Bandiera Arancione del Touring Club Italiano sventolerà ancora per altri due anni nel comune di Nemi; questo significa che nel panorama delle mete turistiche italiane ci siamo.
Il lavoro compiuto in questi anni sulla promozione del borgo Laziale ha portato a risultati straordinari, lo dichiara in una nota il sindaco Alberto Bertucci, non solo perché è conosciuta in tutto il mondo come il Paese delle fragole e dei fiori, ma anche per le molteplici attività culturali, sportive ed enogastronomiche che vengono organizzate durante tutto l'anno. La Bandiera in questi anni è stata uno stimolo, continua Bertucci, e un riconoscimento ottenuto grazie al lavoro di tanti soggetti diversi dall’amministrazione ai cittadini tutti. Nemi ancora una volta apre le porte a tutti i cittadini italiani ma anche alle tantissime presenze internazionali, che scelgono Nemi come meta turistica. Sempre di più vediamo avvicinare alla nostra terra la curiosità di quei turisti che scelgono il Lazio come destinazione, ma non si fanno scappare l'opportunità di visitare questo Comune. Insieme all'Assessore alla Cultura e turismo Edy Palazzi conclude il sindaco Alberto Bertucci, abbiamo anche nel 2018 raggiunto questo risultato. La Bandiera Arancione accompagna l'inserimento di Nemi tra i Borghi più belli d'Italia, sviluppando così una sinergia positiva per un futuro di sviluppo.

"Giornata delle memoria": per non dimenticare diverse iniziative a Lariano

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Il 27 gennaio ricorre la celebrazione della “Giornata della Memoria” al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, nonché di tutti quelli che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte insieme a coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Al fine di rinnovare, soprattutto ai giovani la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e di tutta l’Europa, l’Amministrazione comunale per l'opportuno coinvolgimento delle scuole ha deciso in accordo con la Dirigente Scolastica di portare le celebrazioni a lunedì 29 e martedì 30 gennaio. Sabato 27 gennaio la bandiera Italiana e la bandiera Europea del Palazzo Comunale saranno esposte a mezz'asta in segno di memore omaggio per tutte le vittime dell'Olocausto. Lunedì 29 gennaio a partire dalle ore 10 presso il Centro Polifunzionale "Tiberio Bartoli" i ragazzi delle classi seconde della scuola media assisteranno alla proiezione del film "The last days". Martedì 30 gennaio i ragazzi e le docenti dell'Istituto Comprensivo daranno vita ad un FLASH MOB su Piazza Santa Eurosia celebrativo della Giornata della Memoria un momento molto importante per tutti noi, siete invitati a partecipare alle ore 11 per assistere e applaudire i nostri ragazzi. Alla cerimonia parteciperà il Sindaco Maurizio Caliciotti, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maurizio Mattacchioni, l'Assessore alla Cultura prof.ssa Maria Grazia Gabrielli e la Dirigente scolastica prof.ssa Isabella Pitone.


F&D H2O, parola al capitano: “Girone difficile, ma dobbiamo giocare con serenità”

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Il capitano e portiere dell’F&D H2O, Linda Minopoli, dopo la prima vittoriosa uscita della compagine di Danilo Di Zazzo ha rilasciato un’intervista per raccontare gli albori di questa nuova stagione e gli obiettivi che la squadra si pone per il 2018. Da buon capitano, la forte giocatrice veliterna nonostante l’entusiasmo è lucida e pronta a lavorare, domenica dopo domenica, per uscire da ogni gara con risultati positivi.


di Rocco Della Corte

Linda Minopoli, prima partita e prima vittoria. Si può dire che l’F&D H2O ha ricominciato da dove si era fermata? 


Sicuramente con la vittoria di domenica abbiamo iniziato con il piede giusto, ma penso che sia ancora presto per poter dire di aver ricominciato da dove ci siamo fermate.

Quest’anno il campionato, come sottolineato sia dal Presidente Perillo che dal vostro allenatore Di Zazzo, è forse – sulla carta – più difficile di quello scorso e il girone Sud ha valori più importanti del girone Nord. Le tue impressioni sono le stesse? 

Concordo in pieno con il mio allenatore e con il presidente, anche perché tutte le squadre del nostro girone si sono rinforzate rendendo il campionato ancora più competitivo rispetto a quello dell’anno scorso. Quest’anno tutte possono ambire ai vertici della classifica, credo, e per questo dovremmo scendere in acqua ogni volta con lo spirito giusto e dare il massimo. 

Il Torre del Grifo, prima avversaria incontrata, secondo te può far bene in campionato? Quali sono state le cose migliori che avete tratto dalla partita e quali invece gli errori su cui lavorare?

Molto probabilmente questa squadra migliorerà partita dopo partita, infatti nonostante il risultato di domenica ha dimostrato di poter dire la sua in questo campionato da neopromossa. Per quanto riguarda noi, abbiamo sentito il peso della prima giornata, e non siamo riuscite a sbloccare il risultato nei primi tempi, però sono contenta di come abbiamo reagito negli ultimi quarti. 

Dopo la splendida annata trascorsa sempre in vetta, le aspettative sono maggiori intorno alla squadra veliterna. Come si fa fronte a questa ‘responsabilità’ e quali sono le armi vincenti, a partire dal gruppo che si è mostrato decisivo e unito nei momenti più difficili? 

Sicuramente ognuna di noi ha aspettative maggiori rispetto allo scorso anno, e ciò che non mancherà è il gruppo. È stata e sarà sempre la nostra arma vincente. Possiamo contare anche sull’esperienza della nostra nuova compagna che ci aiuterà a fare bene e a migliorarci sia personalmente che collettivamente.

Uno sguardo alla prossima avversaria: il Flegreo. Che partita ti aspetti? 

Partita più che equilibrata, la loro è una squadra competitiva e lo hanno già dimostrato vincendo fuori casa la corsa domenica. Saranno molte agguerrite in quanto sarà la loro prima partita in casa, ma noi non saremo da meno. 

Da capitano, quale messaggio vuoi mandare pubblicamente alla tua squadra per il proseguo della stagione? 

Voglio dire alla squadra di arrivare ogni domenica con la voglia di dare sempre di più, so quello che possono dare e spero lo dimostrino partita dopo partita! Sicuramente sarà un anno difficile sia per il nuovo campionato che per le nostre aspettative, ma dobbiamo continuare a giocare con la stessa serenità dell’anno scorso, senza sentire la pressione di questo nuovo anno.


"Di Davide Cervia non si deve parlare": violato il diritto alla verità, ma il silenzio fa troppo rumore

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Dopo tante "puntate", poco avvincenti per una famiglia che chiedeva semplicemente giustizia, arriva il verdetto: il Ministero della Difesa è stato condannato a risarcire il danno prodotto a moglie e figli di Davide Cervia per aver violato il loro diritto alla verità.

Una vittoria morale, perché Davide a casa non è tornato e quello che gli è accaduto non è ancora chiaro, almeno ufficialmente. Per chi non ricordasse la storia, basterebbe guardare negli occhi i familiari, apprezzare la loro dignità e il loro coraggio nel battersi giorno dopo giorno per un sacrosanto diritto che pure sembrava una chimera. Nel 1990, l'esperto di guerre elettroniche Davide Cervia, residente nelle campagne a Nord di Velletri, fu "sottratto" - come disse anche l'allora pontefice Giovanni Paolo II - ai suoi cari con un rapimento in piena regola. Un agguato e un prelevamento forzoso, con tanto di testimoni screditati a più non posso, e infine il nulla. La macchina verrà ritrovata soltanto tempo dopo, alla stazione Termini, mentre le congetture - alcune veramente fantasiose - si sprecano: è partito per la Francia, è scappato con una donna, ha deciso di cambiare vita. Peccato che Marisa, donna intelligente e costretta a rispondere a due figli piccoli che chiedevano dove fosse il loro papà, oltre all'intelletto ha avuto grande tenacia. La trasmissione "Chi l'ha visto", con la conduzione di Donatella Raffai, le cause in Tribunale, il Comitato cittadino, le pubblicazioni di libri: la storia ha avuto un seguito, anche se il muro di gomma istituzionale non si è mai spezzato. Fino a pochi anni fa, quando una sospetta esplosione in casa Cervia, liquidata come una fuga di gas, diede la certezza - qualora ce ne fosse bisogno - ai familiari di essere sulla strada giusta. L'uomo che doveva passare per poco più di un elettricista era in realtà uno dei pochi esperti di guerre elettroniche, molto funzionale all'utilizzo di apparecchiature sofisticate, in virtù degli studi condotti. Improbabili testimoni detentori della verità, udienze rinviate, silenzio assoluto dello Stato e dei suoi rappresentanti, tutti hanno provato ad insabbiare. Tranne poche eccezioni, infatti, il caso Cervia è stato sempre talmente scomodo da trovare, con il passare del tempo, meno spazio di quanto meritasse. Ma la perseveranza di chi con orgoglio sa di essere nel giusto ha sempre pagato, perché con il tempo il gruppo "Davide Cervia"è diventato il punto di riferimento di tanti cittadini onesti che hanno virtualmente sposato e sostenuto la causa dei familiari. Come si può tollerare che un uomo, un lavoratore, un cittadino, di colpo sparisca e lo Stato non risponda, anzi neghi il diritto alla verità - per citare la sentenza - nei confronti di chi ha subito questa incalcolabile ingiustizia? Non è stato fatto nulla per individuare le ragioni della scomparsa di Davide, gli impedimenti messi in atto hanno ostacolato chi chiedeva semplicemente di esercitare i propri diritti. La sentenza, che viene pubblicata in alcuni passi nel comunicato stampa diramato dallo studio legale della famiglia Cervia (allegato al presente articolo), è netta e per certi versi assurda da leggere, non perché sia sbagliata, ma perché fa riflettere. Come fa riflettere il fatto che una notizia del genere non abbia aperto i telegiornali delle emittenti nazionali e internazionali, o non sia apparsa nelle prime pagine dei quotidiani italiani. Anche questo è assurdo, ma forse rientra nella logica del muro di gomma, purtroppo non complottistica ma fortemente aderente alla realtà. "Di Davide Cervia non si deve parlare!": non lo hanno fatto i media, non lo hanno fatto i politici, non lo hanno fatto coloro che erano tenuti a farlo. Noi continueremo, invece, a tenere viva la memoria di questa storia senza perdere quel briciolo di speranza che conduce alla verità. L'obiettivo è quello di far dimenticare, ma per un cittadino che ha fiducia nello Stato e nella giustizia (e i familiari di Cervia sono stati esemplari anche se la sfiducia, da parte loro, sarebbe stata più che legittima) il caso di Davide è una ferita aperta da continuare a curare. E la città di Velletri ha il dovere di stringersi intorno alla famiglia sensibilizzando i giovani, gli adulti, i cittadini, per una storia da romanzo giallo che purtroppo non ha un autore e una casa editrice, ma solo degli sfortunati protagonisti che sono un esempio per tutti noi. La Redazione di Velletri Life in blocco esprime la propria soddisfazione per questa vittoria morale della famiglia Cervia e continuerà a seguire il caso, perché di Davide Cervia si deve parlare.



IV Domenica T.O.: "Padroni della Piazza" a cura di don Gaetano Zaralli

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Caro Don Gaetano, 
a quasi un mese dal tuo viaggio ci ritroviamo qui, sulle colonne del giornale che si è onorato di ospitare il tuo "Vangelo dal volto umano", con un  nuovo pezzo da te firmato. Purtroppo la prassi è diversa, e stavolta il file non ce lo hai inviato tu come facevi, scrupolosamente e professionalmente, ogni sabato. Ma sappiamo, e so - negli anni in cui ti ho conosciuto lo ho ben capito, - quanto tu avessi da dire al mondo, ai tuoi fedeli, ai cristiani, ai cittadini, agli uomini. E poi, la sorpresa: ricostruire l'ordine con cui avevi preparato il tuo "Vangelo" da pubblicare e, grazie allo straordinario supporto di Ada Rita, riprendere dalla domenica giusta. Per tenere in vita il tuo messaggio, i tuoi insegnamenti, i tuoi libri e il tuo amore per il prossimo... il Giornale che hai arricchito con le parole umane, umane come lo erano il tuo volto e il tuo sorriso, ospiterà ancora la rubrica. Siamo sicuri che a te avrebbe fatto piacere. Grazie, don. Ci manchi. 

Rocco Della Corte e la Redazione di Velletri Life

Mc 1, 21-28

TESTO
Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

COMMENTO
…nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro…

Il potere di satana, che appare come potere dominante sul mondo e nell’esperienza dell’uomo, viene contrastato ora e spazzato via dall’irruzione di una nuova forza che si manifesta attraverso la persona di Gesù.
La sinagoga indica uno spazio conteso tra il male (l’indemoniato) e il bene (Gesù).
Con la venuta di Gesù sono presenti ormai all’interno del popolo ebreo due tipi di influenza, radicalmente separati tra di loro e incomunicabili. Nella persona dell’indemoniato si nascondono i padroni tradizionali della sinagoga che, nella fretta di salvaguardare la propria autorità nell’insegnamento, resistono alla valanga di messaggi liberatori di un tizio che, se fosse più sottomesso alle antiche leggi, potrebbe essere riconosciuto senza difficoltà come Messia.

"Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?”.

Il male vero in questo contesto è la negazione della reciprocità, è l’appropriarsi degli spazi anche fisici di una religione che vieta ad altri, solo perché portatori  di dottrine diverse, di potervi albergare.  “Che c’entrate voi di religione islamica sulla piazza antistante il Duomo di Milano? Siete venuti a rovinarci?”. Questo dicevano certi cattolici solo qualche tempo fa.
Può sembrare paradossale l’accostamento ma non lo è, se per interessi di parte noi cattolici come gli antichi scribi coltiviamo la presunzione di essere, in nome di un Gesù falsificato, “padroni” di una piazza. È su questo aspetto del problema che bisognerebbe riflettere ancora.

“Io so chi tu sei: il santo di Dio!".

In un confronto, in una lotta, chi conosce il nome e i titoli dell’avversario, esercita già un potere su di lui. Perciò lo spirito immondo pensa di svuotare il messaggio di Gesù, proclamandone spavaldamente il nome: “Io ti conosco, so chi tu sei, perciò sono più forte di te”.
Un atto di fede può essere bestemmia, se alle parole che si pronunciano non corrispondono le sane intenzioni. La “verità”  che non si offre a chi ha desiderio di credere, ma si impone, magari con le minacce dei roghi, è già di per sé frutto del maligno, anche se vestita di sacri paludamenti.

Lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte…

La realtà dello spirito immondo è profondamente inserita nella vita degli scribi e dei farisei, e non è un vestito che si può mettere o togliere facilmente. Perciò la liberazione è sofferta, richiede coraggio, produce strazio. Quando i cattolici pensano che le piazze antistanti le chiese sono  sinagoghe di loro appartenenza, hanno bisogno di essere liberati, anche se lo scricchiolio di vecchie concezioni preannunciano la fatica di rinunce mai prima pensate. 

Gaetano Zaralli
tratto da: "Un Vangelo dal volto umano" (Aracne, in edicola, in libreria e sul sito della casa editrice Aracne).


Serie A2, F&D H2O: trasferta vittoriosa in Campania. Battuto 9-3 il Flegreo

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Dopo la prima vittoria casalinga, l’F&D H2O Domus Pinsa replica nella difficile vasca del Flegreo battendo le padrone di casa per 9-3 nella seconda giornata del campionato di Serie A2 femminile, girone Sud. 

di Rocco Della Corte

 Un risultato mai in discussione, con le avversarie che si sono aggiudicate di misura solo il terzo tempo. Pronti e via, e la squadra di Velletri cala il tris con Pustynnikova, Clementi e Bagaglini. Secondo quarto ancora con le veliterne in pieno controllo, che si portano a +5 con altre due reti di Clementi e Zenobi, prima del gol di Parisi. Il Flegreo tenta di rimontare con Rewrisipek che nel terzo tempo segna la marcatura decisiva, nonché unica della frazione. Nel quarto tempo, tuttavia, Rosini, Mordacchini e Clementi (quarto gol in gara) vanificano la terza rete delle locali fissando il punteggio sul 9-3. Squadra ostica battuta con una prestazione importante e convincente, come sottolineato dalle dichiarazioni post-gara di Danilo Di Zazzo: “Siamo partiti molto bene, le ragazze sono state brave a sopperire all’assenza di Antonacci, una delle nostre senatrici, e ad aiutare Pustynnikova che ha avuto un infortunio in settimana. La partita – ha detto il tecnico – è stata messa in discesa fino al 5-0, i tre gol subiti sono venuti da situazioni piuttosto fortuite perché la nostra difesa è stata fatta bene. Neutralizzando le loro migliori giocatrici, in particolar modo la Valkai, abbiamo mostrato di essere una squadra che in campo largo si esprime meglio e che ha cercato di migliorare quanto sbagliato domenica scorsa. Abbiamo cominciato bene il campionato – conclude Di Zazzo – ma dobbiamo cercare di non fermarci e puntare alla vittoria anche in casa con la Roma Vis Nova”. Prossimo turno domenica alle ore 15.00 alla Piscina “Tortuga” di Velletri contro le capitoline, prima della trasferta contro l’Acquachiara, una delle favorite. 


SC FLEGREO – F&D H2O 3-9 (0-3 / 1-3 / 1-0 / 1-3) 

SC FLEGREO: Izzo, Valkai (1), Carmicino, Parisi (1), Micillo, Altieri, Vitiello, Esposito, Anastasio F., Rewrisipek (1), Dilupo, Anastasio R., Aiello. Allenatore: Yannis Koinis. 

F&D H2O: Minopoli, Mastrantoni, Pustynnikova (1), De Marchis, Zenobi (1), Rosini (1), Carosi, Piscopo, Passaretta, Clementi (4), Turchi, Bagaglini (1), Mordacchini (1). Allenatore: Danilo Di Zazzo.
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