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Magdi Allam alla Sala Tersicore: “Maometto e il suo Allah” in un evento organizzato dalla Mondadori

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Domenica pomeriggio all’insegna del dibattito e della letteratura: arriva a Velletri Magdi Allam. Il giornalista e scrittore, volto noto della televisione italiana, presenterà il suo ultimo libro Maometto e il suo Allah (edito da Piemme) in un evento organizzato dalla Mondadori Bookstore Velletri – Lariano. 



di Rocco Della Corte




VELLETRI - L’iniziativa avrà luogo presso la Sala Tersicore del Comune di Velletri, che patrocina la presentazione, e sarà un momento di confronto per parlare di argomenti importanti inerenti il tema religioso. Maometto e il suo Allahè un racconto, definito da alcuni critici e da diverse recensioni come “sconvolgente”, che si propone di analizzare in maniera dettagliata le parole del profeta. Il volume parte dall’assunto che in molti, compresi i musulmani, sanno poco della vita di Maometto e questo fa derivare una paura dell’Islam, visto come violento e spaventoso per una mancata conoscenza approfondita delle teorie e dei fondamenti islamici. A dialogare con Magdi Allam, che ha destato moltissima attenzione da parte dell’opinione pubblica con questo libro e con le sue prese di posizione, sarà il giornalista Rai Ezio Tamilia. L’autore egiziano, che ha aggiunto al suo nome l’appellativo di “Cristiano” dopo la conversione al cattolicesimo avvenuta nel 2008, esporrà il suo punto di vista invitando alla conoscenza e raccontando la storia di Maometto stesso tratta dalle sue parole, con un’opera che risulta ibrida tra il romanzo e il trattato storico-religioso. Molte sono le critiche che il giornalista ha mosso anche nei confronti della Chiesa, con affermazioni talvolta anche forti e non diplomatiche. Classe 1952, Magdi Allam è nato a Il Cairo per poi trasferirsi ventenne in Italia e laurearsi in Sociologia alla Sapienza Università di Roma. La sua carriera è iniziata proprio sulla stampa italiana, con editoriali che si sono incentrati sin dai primi articoli sui rapporti tra Vicino Oriente e Occidente. Dalla Repubblica, al Corriere della Sera, fino ad arrivare al Giornale, la sua penna è stata sui maggiori quotidiani nazionali e dal 2001 in poi Allam è sistematicamente nel panorama editoriale con la pubblicazione di diversi volumi per i maggiori editori italiani. Per conoscere questo personaggio e ascoltare dalla sua viva voce la visione delle cose che spesso si sente in televisione o si legge sui giornali, l’appuntamento è per domenica 5 novembre alle ore 18.00 presso la Sala Tersicore del Comune di Velletri. Un altro evento con un nome noto che, al di là delle sue idee personali, può sicuramente dare spunti interessanti per un dibattito che era e resta di grandissima attualità.

Pelliconi finisher all’Utratrail “Le Vie di San Francesco”. La Giovanni Scavo Velletri terza al Trofeo Carrefour

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Venerdì 27 ottobre con partenza ed arrivo ad Attigliano è andata in scena la prima edizione dell’ultratrail “Le Vie di San Francesco” gara di 200km con 8000mt di dislivello positivo. 





Atletica Giovanni Scavo Velletri 


 Alla partenza Alberta Ciarla, Enrico Lonigro, Fabrizio Ferrari e Luca Pelliconi esperti delle gare Ultra. Purtroppo alcuni problemi fisici hanno costretto al ritiro Enrico a 85km e Fabrizio a 135km a, questo punto anche Alberta ha preferito fermarsi. Gara regolare invece per lo straordinario Luca che ha tagliato il traguardo in poco più di 46 ore. Si è svolta domenica 29 ottobre a Velletri la seconda edizione del Trofeo Carrefour Market su un percorso di 10,200km che si è snodato tra le campagne veliterne con la seconda parte che ha messo a dura prova gli oltre duecento partenti.

 

La Giovanni Scavo Velletri con 15 atleti conquista il terzo posto nella classifica di società con Guido Monti in continuo progresso a tagliare il traguardo in 44.21 al 5^ posto di categoria davanti a Mauro Monteferri 47.02, Marco Bottoni 47.05, Daniele Tagliaferri 47.24, Alberto Manciocchi 47.31, Francesco Visentin 47.57, super Verusca Allegri 1^ di categoria 48.24, Mirko Lombardo 48.50, Carlo Giammatteo 49.09, Giorgio Corsetti 51.48, Gianni Mariani 52.23 5^ di categoria, Roberto Bagaglini 55.51, Bruno D’Andrea 56.08, Alessandra Ciarla 58.04, Antonio Lupi 1h04.03. Nella speciale classifica per donatori Avis Verusca Allegri conquista il secondo posto.

I ringraziamenti dell'Associazione Memoria '900 per la 'Campaniliana'

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L’Associazione Culturale Memoria ’900, a margine dell’evento “Campaniliana” realizzato in co-produzione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri (che si ringrazia per la felice sinergia) desidera esprimere pubblicamente la propria gratitudine a tutti i soci che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. 

Ufficio Stampa Memoria '900




VELLETRI - Si ringrazia in primis il gruppo di lavoro, composto – oltre che dal figlio dello scrittore e presidente Gaetano Campanile - da Ornella Evangelisti, Emanuela Treggiari, Patrizia Bigi, che ha svolto l’attività di organizzazione delle iniziative. Si ringraziano gli attori della compagnia teatrale “Centostorie”, Carla Petrella (che ha curato anche la regia), Betty Bianchini ed Helenia Brunetti per la performance che ha inaugurato la rassegna. L’Associazione rivolge i complimenti alla storica compagnia “Il Teatrone”, a tutti gli attori che hanno recitato sul palco del Teatro Artemisio-Volonté (Enrico Cappelli, Elisabetta Berdini, Alessandro Toto, Enrico Lopez, Antonella Consolandi, Lucio D’Abbruzzi, Emanuele Cammaroto, Fulvio De Angelis, Emiliano Lopez, Valentina Calcagni, Marco Tredici, Patrizia Bigi) per la regia del nostro socio Enzo Toto, con la supervisione del presidente Gaetano Campanile. Un grazie va anche ai lettori dei reading pomeridiani e mattutini, coordinati da Christine Hamp: le voci di Patrizia Audino, Teresa Mitilino, Paolo Farina, Adele Passerini, Emanuela Moscatelli e Sabrina Cagioli hanno fatto rivivere i brani di Campanile. Si ringraziano anche i soci che hanno presenziato alla Mostra: Giovanni Trezza, Paola Gaibisso, Biancamaria Berardi, Claudio Leoni, Pietro Morelli, Patrizia Audino, Antonio Della Corte, Amalia Diana, oltre a Patrizia Tomassoni e Adriana Gabrielli che insieme alla vigilanza hanno guidato gli studenti alla visita dell’esposizione. Sempre professionale Adriano Morelli, impegnato nel supporto audio/video sia nel convegno-spettacolo che al Teatro Artemisio-Volonté per la serata finale. Si ringraziano inoltre Pietro Morelli e Fausto Ciafrei per il supporto alla parte tecnica e il grafico Riccardo Cimmino per la consulenza prestata nella realizzazione del catalogo.

"Sindaci, copiatevi!" Lo dice il rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente e Ambiente Italia

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Sindaci, copiatevi! E' l'incitazione iniziale del rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente e Ambiente Italia, rilasciato lo scorso 30 ottobre e basato prevalentemente su dati del 2016, che incorona la città di Mantova come regina dell’ambiente: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2017_dossier.pdf 

Velletri 2030


 L’indagine si basa sul confronto di 16 Indicatori, divisi nelle macroaree Aria, Acqua, Rifiuti, Mobilità, Ambiente urbano e Energie rinnovabili. I 16 Indicatori definiti per le macroaree sono rispettivamente: biossido di ozono, polveri sottili, ozono, consumi idrici domestici, dispersione della rete, capacità di depurazione, produzione di rifiuti urbani, raccolta differenziata, raccolta porta a porta, trasporto pubblico lato passeggeri, trasporto pubblico lato offerta, tasso motorizzazione auto, incedentalità stradale, piste ciclabili, isole pedonali, alberi in area urbana, energie rinnovabili sia solare fotovoltaico che termico. I 16 Indicatori consentono di valutare tanto la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale delle amministrazioni comunali. Quest’anno è stato inserito per la prima volta un indicatore relativo alla presenza di alberi in area urbana: dato che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti sarebbero tenuti a contabilizzare, come previsto dalla legge 10/2013. La media tra i 104 capoluoghi di proncia italiani è di 18 alberi ogni 100 abitanti. Per ciascuno dei 16 Indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Gli indicatori sono normalizzati impiegando funzioni di utilità costruite sulla base di obiettivi di sostenibilità. Per ciascun indicatore è costruita un’apposita scala di riferimento che va da una soglia minima, al di sotto della quale non si ha diritto ad alcun punto, fino a un valore obiettivo che rappresenta la soglia da raggiungere per ottenere il punteggio massimo. L’obiettivo di sostenibilità è basato in alcuni casi su target nazionali o internazionali, in altri è frutto di scelte discrezionali basate su auspicabili obiettivi di miglioramento rispetto alla situazione attuale. Come per il valore obiettivo, anche la soglia minima è stabilita in base a indicazioni normative, confronti internazionali, dati storici italiani e peggiori valori registrati. Il punteggio finale viene assegnato definendo un peso per ciascun indicatore che varia tra 3 e 15 punti, per un totale di 100 punti. Velletri 2030 ha proposto da tempo una metodologia analoga per la città di Velletri, basata sulla definizione di Temi e di Indicatori, che sta alla base del Documento "Misuriamo la Città - per uno sviluppo urbano sostenibile" preparato in bozza da Velletri 2030 e messo per consultazione pubblica sul proprio sito web. I Temi e gli Indicatori proposti da Velletri 2030 hanno un carattere qualitativo ma sono in numero nettamente superiore a quelli proposti dal rapporto Ecosistema Urbano 2017 e la principale difficoltà incontrata sta nella definizione della scala di riferimento o valore di soglia. Questo perchè la scelta dei Temi e degli Indicatori fatta da Velletri 2030 non è mirata soltanto all'aspetto ambientale, bensì alla qualità della vita e vuole misurare i valori attuali per porre auspicabili obiettivi di miglioramento rispetto alla situazione attuale in una visione di sviluppo sostenibile.

Incontro con l’autore Marcello Vitale scrittore ed ex magistrato: presentato il libro "La donna della panchina"

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Nell’ambito delle iniziative culturali organizzate dall’amministrazione comunale di Lariano tramite l’assessorato alla cultura guidato da Maria Grazia Gabrielli, nel pomeriggio di Giovedì 26 Ottobre in aula consiliare si è svolto l’incontro con l’autore Marcello Vitale, scrittore ed ex magistrato che ha presentato l’opera “La donna della Panchina”. 

di Alessandro De Angelis





LARIANO - All’evento presenti al tavolo dei relatori: l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli, il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti, l’autore Marcello Vitale, la dott.ssa Mara Romano, la dott.ssa Letizia Corsetti. Presente in aula consiliare un folto pubblico, per l’amministrazione comunale di Lariano gli assessori Maurizio Mattacchioni, Ilaria Neri, Fabrizio Ferrante Carrante, Presente il presidente del Consiglio Comunale di Lariano Leonardo Caliciotti, Presente il consigliere delegato alla cultura del Comune di Labico Clementina Miele, e alcuni professori dell’Istituto Gramsci di Valmontone. Presenti in aula alcuni alunni dell’Istituto Gramsci di Valmontone di classe quinta indirizzo Turismo, e alcuni di classe IV Liceo Economico di Velletri che nel corso della serata hanno letto parti dell’opera “La donna della Panchina”. Ha introdotto gli interventi l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli che dopo i vari ringraziamenti e saluti di rito, ha dapprima ha tracciato in breve la bibliografia dell’autore Marcello Vitale, ex magistrato e scrittore. Marcello Vitale ha rivestito tra gli incarichi in magistratura dopo la funzione di Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino, giudice del Tribunale di Vibo Valentia, sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, componente titolare della Corte di Assise di Catanzaro, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro, Consigliere Pretore dirigente di Lamezia Terme, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, Presidente della Prima sezione penale della Corte Di Appello di Catanzaro.
Ha rivestito inoltre l’incarico di presidenza della prima sezione della Corte di Appello Di Roma. Per la meritoria attività giudiziaria svolta, nel 2010 è stato insignito dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma della medaglia d’oro. Ora presidente aggiunto onorario della Corte di Assise di Roma. Importante la sua attività di scrittore con un’ampia attività poetica e narrativa. Per la poesia è autore di otto raccolte di poesie. Durante la serata è stata presentata la raccolta Cani sciolti e ballate per i morti di ‘ndrina e di mafia. Opera che l’autore scrive nel 2000 mentre era Procuratore della Repubblica a Lamezia Terme e lanciava una campagna antimafia il 19 maggio proprio presentando tale opera. Opera dove si parla della lotta alla mafia e non solo si mettono in evidenza i personaggi che hanno lottato contro la mafia. In particolare si vuole restituire la centralità dell’uomo, al cittadino ancora capace di ideale e di senso del dovere sino al sacrificio della vita. Sono state lette dal poeta Christian Ronchetti alcune di queste “ballate” molto intense e profonde di significati tra cui quella “In morte di Giovanni Falcone”. Dopo si è presentato per la parte della produzione narrativa l’opera “La donna della Panchina”. Sia l’autore Marcello Vitale che l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli hanno presentato l’opera come appartenente al genere legal-thriller dove due aspetti sono centrali quello del processo penale con tutti i suoi risvolti e il rapporto uomo- donna. Si parla nell’opera del tema del femminicidio che però non è l’elemento centrale dell’opera. L’elemento centrale è in maggior modo quello del concetto di solitudine dell’uomo. L’opera narra delle vicende del Procuratore della Repubblica Augusto Rasselli che incontra seduta ad una panchina Tedella Blasoni, una donna in fuga che teme di essere uccisa dal suo ex amante. C’è il dialogo tra il procuratore Rasselli e Tedella Blasoni, e poi vengono narrate tutte le vicende che portano alla scomparsa e morte di Tedella Blasoni e a tutto il processo di cui si occuperà il procuratore Rasselli. Si parla del processo penale dove imputati, giudici e avvocati e testi vengono proiettati come in un gigantesco teatro. La dottoressa Mara Romano dopo aver ringraziato l’amministrazione comunale di Lariano con il testa il sindaco Maurizio Calciotti e l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli e ringraziato l ’autore Marcello Vitale, ha sottolineato l’importanza di tale incontro per la comunità di Lariano, un momento di dibattito dove si vuole mantenere alta l’attenzione su tematiche attuali come il processo penale, la lotta alla mafia, il femminicidio e il rapporto uomo-donna.
La dottoressa Letizia Corsetti:” Ringrazio il presidente Marcello Vitale, soprattutto per essersi messo a servizio della collettività e per l’importanza dell’opera Cani Sciolti e ballate per i morti di n’ drina e di mafia raccolta di poesia che è un segno indelebile nella lotta alla mafia. Si tratta di una silloge che nasce dalla passione dell’autore per la poesia e nasce in occasione della campagna antimafia che lancia durante il suo incarico di Procuratore della Repubblica a Lamezia Terme. Nell’opera che vuole restituire la centralità dell’uomo si parla di eroi come Falcone e Borsellino e dell’importanza del messaggio che lascia per continuare nella lotta alle mafie per un futuro e un cammino migliore”. Il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti ha sottolineato l’importanza dell’incontro culturale dove si affrontano tematiche importanti quali la lotta alla mafia, lanciando messaggi importanti. Dove si parla di femminicidio nell’opera la donna della Panchina” tema annoso sul quale è fondamentale un’opera di continua sensibilizzazione, e ha ringraziato sia l’ex magistrato Marcello Vitale, sia l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli per il grande lavoro profuso, i ragazzi dell’Istituto Gramsci di Valmontone e del Liceo Economico di Velletri che hanno partecipato leggendo l’opera la donna della Panchina, il poeta Cristian Ronchetti, Luana Spallotta della segreteria del Sindaco, il fonico Alessandro Di Stazio. Alla fine dell’incontro l’amministrazione comunale ha consegnato una targa e il calendario artistico di Lariano all’autore Marcello Vitale che ha ringraziato la dott. ssa Mara Romano, l’amministrazione comunale di Lariano con in testa il sindaco Maurizio Caliciotti e l’assessore alla cultura Maria Grazia Gabrielli, per aver ospitato nel Comune di Lariano tale incontro. “E’ un importante segno di cambiamento- ha affermato Marcello Vitale- l’interesse crescente delle comunità verso questi temi di stretta attualità. Oggi aver una importante platea qui in questa aula consiliare è motivo personale di orgoglio e soddisfazione e sono orgoglioso di vedere molti giovani e un grazie ai ragazzi dell’Istituto Gramsci di Valmontone e del Liceo Economico di Velletri e al poeta Christian Ronchetti che hanno letto le mie opere impreziosendo e rendendo ancor di più vivace e profondo di significati tale incontro”.

L’Università delle Tre Età di Velletri celebra Luigi Pirandello

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Nel centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Luigi Pirandello, scrittore geniale e impareggiabile uomo di teatro e di cultura, proseguono le celebrazioni per ricordare l’autore siciliano. 

di Rocco Della Corte




VELLETRI - Tanti gli appuntamenti, nelle maggiori città d’Italia e nelle principali Università di tutto il mondo, e anche Velletri ha fatto la sua parte. Dopo il trittico pirandelliano che si è svolto al Teatro “Tognazzi”, l’Unitre di Velletri dedica un’intera giornata all’autore de Il fu Mattia Pascal con una conferenza di letteratura italiana a cura della professoressa Sara Gilotta, presidente dell’istituzione accademica veliterna. Giovedì 16 novembre, a partire dalle ore 16.00, nella sede di via Accademia Italiana della Cucina si parlerà dell’uomo e dell’opera, con una retrospettiva letteraria completa sulla produzione narrativa e teatrale pirandelliana. La conferenza della professoressa Gilotta è aperta anche ai non soci, essendo un evento particolare che cade in una precisa ricorrenza e ha un interesse di più ampio respiro. L’Unitre di Velletri è dunque lieta di invitare tutti gli appassionati di letteratura in questo viaggio nell’opera pirandelliana, per dimostrare – qualora ce ne fosse bisogno – che centocinquanta anni dopo la produzione del “gigante” resta intramontabile.

"Il Campo Marzio": rubrica archeologica a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

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Terza parte della nuova puntata della rubrica archeologica: "Il Campo Marzo", a cura del Gruppo Archeologico Veliterno e del professor Ciro Gravier.


L’Ara Pacis fu invece un’iniziativa del Senato, che ne deliberò l’edificazione nella riunione del 4° giorno prima delle None del mese Sestile (4 luglio) del 13 a.C. La costruzione si protrasse fino al 9 a.C: il 30 gennaio di quell’anno l’Altare fu inaugurato e consacrato con una cerimonia solenne.

Il Senato aveva inteso dedicare questo monumento alla Pax Romana garantita da Augusto dopo tre anni di guerre vittoriose in Gallia e in Iberia. Augusto stesso lo ricorda nelle Res Gestae con queste parole: “Quando, sotto il consolato di Tiberio Nerone e di Publio Quintilio, tornai a Roma dalla Spagna e dalla Gallia, avendo portato a termine con successo le imprese in quelle province, il senato decretò che per il mio ritorno si dovesse consacrare l'altare della Pace Augusta al Campo Marzio, e ordinò che in essa i magistrati, i sacerdoti e le vergini Vestali celebrassero ogni anno un sacrificio”. Il punto scelto, lungo la via Flaminia, a 350 metri dal Mausoleo, ma non sullo stesso asse tra Mausoleo e Pantheon, era ad un miglio (1472 metri) dal pomerium: era lì esattamente che il console di ritorno dalla guerra deponeva l’imperium militiae e riassumeva l’imperium domi. Purtroppo in quel punto il terreno era molto instabile e soggetto alle inondazioni del Tevere, per cui l’altare era già finito interrato all’epoca degli Antonini (II secolo d.C.) e cento anni più tardi era del tutto scomparso. Fu riscoperto solo tredici secoli dopo, un po’ per volta durante i successivi quattro secoli, finché nel 1938 fu ricostruito di sana pianta in un sito più sicuro, dirimpetto al Mausoleo, dove tuttora si trova. La concezione e la realizzazione dell’opera, ivi compresa la stupenda decorazione (fregi e bassorilievi) esterna ed interna, plastica e pittorica, dalla finezza insuperata, furono affidate a due geniali architetti greci: Sauros e Batrachos, che apposero su alcuni rilievi le loro firme (una lucertola e una rana).
L’Ara consiste in un quadrilatero (11 m. per 10) di marmo, innalzato su un basso podio al quale si accede attraverso un’agevole rampa di nove gradini. La decorazione esteriore si svolge su due registri sovrapposti. Quello inferiore è un fittissimo fregio vegetale che ospita piccoli animali. Esso trova un equivalente letterario nella IV Egloga di Virgilio (la nuova età dell’oro) ed ideologico nella pax deorum garantita dall’avvento di Augusto. Il registro superiore rappresenta figure reali del presente e mitiche del passato che sono da intendersi in reciproca continuità storica e relazione allegorica. Sui lati lunghi si aprono due processioni: esse riproducono, secondo alcuni interpreti, il corteo che si snodò il giorno del ritorno (reditus) di Augusto (4 luglio del 13 a.C.), secondo altri la cerimonia dell’inauguratio dell’Ara (30 gennaio del 9 a.C.): vi si riconoscono i personaggi della famiglia di Augusto. Le scene sono mutuate dal celebre fregio del Partenone rappresentante la processione delle Panatenee: al giovanile e festoso avanzare dei Greci si contrappone però qui il maturo e severo incedere dei Romani. Sul lato corto d’ingresso è rappresentato a sinistra Enea, mitico progenitore della gens Iulia, che si accinge a sacrificare una scrofa agli dei di Lavinio; sull’altro lato, a destra, appare il Lupercale (il luogo dove fu rinvenuta la lupa che allattava Romolo e Remo). Sul lato opposto occorrono a sinistra tre divinità femminili: la Saturnia Tellus (Terra) al centro con in braccio due fanciulli, la dea dell’aria seduta su un cigno dalle ali spiegate (a sinistra) e quella del mare sorretta da un mostro marino (a destra). Di lato la dea Roma, prostatite dell’Urbe, seduta sul globo. L’altare vero e proprio (mensa) si trova all’interno del recinto. Ad esso il sacerdote accede salendo un gruppo di tre e poi di altri cinque gradini. La decorazione interna presenta ghirlande sorrette da bucrani, scene di sacrificio (forse quello annuale decretato dal senato) e oggetti rituali. La mensa si chiude in alto con due artistiche sponde che mostrano a sinistra le vergini Vestali e a destra il flamen e forse lo stesso Augusto da Pontifex Maximus. Contemporaneamente alla costruzione dell’Ara Pacis voluta dal senato, Augusto volle completare questo magnifico altare e il complesso monumentale del Campo Marzio con una strabiliante meridiana. Fece pavimentare in travertino un largo spazio di 160x75 metri sul quale fu tracciato con listelli di bronzo un complesso sistema di rette e di curve indicanti le ore del giorno (orologio), i giorni dell’anno (calendario) e in greco i segni dello zodiaco (astronomia): in pratica, un enorme quadrante solare. Per questo però era necessario uno gnomone di adeguata grandezza, e fu bell’e trovato:
Augusto fece venire dall’Egitto un obelisco in granito rosso di 30 metri. Prelevato da Eliopoli (dove lo aveva fatto innalzare il faraone Psammetico II cinquecento anni prima), l’obelisco fu trascinato con funi ed argani fino ad Alessandria, da dove viaggiò per mare, su una speciale nave costruita appositamente, fino ad Ostia e da Ostia lungo il Tevere fino al Foro Boario e, infine, da lì al Campo Marzio. Furono necessari due anni. Augusto vi fece apporre una iscrizione in cui si leggeva, tra l’altro, “… Augustus … Soli donum dedit” (Augusto lo ha dato in dono al Sole). Collocato sul luogo opportuno (ora si trova dinanzi a Montecitorio), grazie al “movimento” del sole proiettava sul pavimento un’ombra che si allungava progressivamente e si spostava nel corso del giorno e dell’anno: a mezzogiorno del solstizio d’inverno (21 dicembre) l’ombra si estendeva lungo tutta la lastra, decresceva poi fino al solstizio d’estate (21 giugno), a mezzogiorno del 21 settembre (giorno della nascita di Augusto) l’ombra raggiungeva l’ingresso principale dell’Ara Pacis, Questo ingegnoso e portentoso meccanismo, ideato dall’astronomo e matematico Facundus Novus (che vi fece apporre in alto un puntale su una sfera dorata in modo che l’ombra proiettata fosse raccolta in sé e non irregolare), faceva da contraltare al Pantheon: lì era la luce che penetrava nello spazio chiuso, qui era l’ombra che si muoveva nello spazio aperto.

L'angolo del computer: "Password sicure? Tutto da rifare!"

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Chi utilizza le email, i social network, l’home banking, i forum o quant’altro è costretto a creare e memorizzare decine di password spesso difficili da ricordare qaundo obbligatoriamente composte da caratteri speciali (&%$£?), lettere maiuscole, minuscole e numeri. Di chi è la colpa?

di Stefano Ruffini


 Bill Burr, un dirigente della National Institute of Standards and Technology statunitense, ci complicò la vita componendo nel 2003 un manuale dove, tra le varie indicazioni sulla sicurezza, definì le regole per creare password sicure mescolando caratteri standard con quelli speciali, maiuscole, minuscole e numeri consigliando inoltre di cambiarla spesso, almeno ogni tre mesi. Bill però non conosceva quello che avrebbero potuto fare i software per scovare le password, un po’ perché ancora non erano abbastanza sofisticati ma molto più perché Bill non era un informatico! Quest’estate Bill, oramai pensionato, ha ammesso l’errore ripudiando le sue linee guida. Infatti utilizzando i caratteri speciali si ottiene solo in apparenza una password sicura; in realtà poiché le stringhe di questo tipo sono difficili da ricordare si tende a crearle brevi oppure a sostituire alcune lettere di una parola con i vari simboli, ad esempio “stefano” diventa “S!ef@n0” : arduo da memorizzare per una persona, facilissimo da scoprire per un software! Peggiori poi le sostituzioni fisse come “coccodrillo” che diventa “@o@@odri££o” per non parlare delle scontate “123456abcDEF” o delle password uguali per diversi account. E allora ? allora è meglio creare una frase priva di senso compiuto, quindi andrebbe bene qualcosa del tipo ”cavallosulcielofioregiallocorre” possibilmente lunga perché un software fatica di più a scovare una stringa lunga formata da parole reali che una corta formata da caratteri alla rinfusa, inoltre per un umano è più facile ricordare una serie di parole anziché una serie di lettere. Anche il consiglio di cambiare spesso la password ha creato tutt’altro che una sicurezza informatica; infatti in moltissimi casi per facilitare da parte delle persone la memorizzazione si sono scelte password semplici che nel tempo si sono modificate di un solo carattere, mi spiego: se la prima volta la password scelta per comodità è semplicemente “gatto”, la volta successiva spesso diventa “gatto1” poi “gatto2” e così via. A questo proposito le nuove linee guida suggeriscono di memorizzare una password più complicata e soprattutto lunga e di non cambiarla. Ma quando le password sono decine o peggio centinaia da ricordare ? sulla rete si trovano vari programmi anche gratuiti dove è possibile memorizzare i vari login richiamandoli di volta in volta utilizzando una sola password.. a patto che quest’ultima sia robusta e sufficientemente (quasi) inattaccabile.

Tanti appuntamenti nello scorso week end per i Free Runners Velletri

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Tanti i Free Runners che il 29 ottobre non hanno resistito alla tentazione di correre sulle strade dove di solito si allenano. E così domenica mattina alla 10 in punto 22 atleti pronti per la rituale foto di gruppo davanti al Carrefour Market di via dei Volsci per percorrere i 10km e 500m sulle strade della campagna a sud di Velletri. 

di Pina Pacifico





VELLETRI - Grande risultato di squadra, con il secondo posto tra le numerose società intervenute, e singolarmente con l’ottima prestazione di Andrea Todini quinto assoluto in ’37:16, vincitore del trofeo AVIS, e di Stefania Pellis seconda donna al traguardo in ’41:22, dietro solo a Maria Casciotti della Podistica Solidarietà che ha vinto la gara con 11 secondi di vantaggio, terza la giovane veliterna Noemi Felici in ‘42:52 della società Romatletica. Molti anche i piazzamenti nei podi di categoria: Marcello Di Pietro conclude in ’42:49; Alessandro Macale quinto M35 ’45:27; Marcello Di Meo ’45:57; Franco Piermarteri quarto M55 ’46:07; Domenico Valeri secondo M60 ’46:10; Fabio Pietrosanti ’48:05; Matteo Tetti ’48:34; Mario Vitelli ’48:49; Marco Silla e Livio Nardantonio insieme in ’49:05; Pierluigi Rizzi ’49:50; Simone Petrosanti ’50:49; Alessandro Veri ’51:12; Federico D’Amato insieme a Simona Fabrizi ’52:40;
Americo Talone e Aldo Velli ’53:15; Samuele Sordilli ’55:52; Soprano Paolo ’55:57 e Fabrizio Giovannetti ‘1:05:49. Sempre domenica 29 a Cassino dove si correva il “III Eco trail Correndo Nella Storia” gara podistica su un percorso misto, prevalentemente di montagna con importanti variazioni altimetriche, grande prestazione di Massimo Farris che ha chiuso i 18 km previsti, in quinta posizione assoluta con il tempo ‘1:22:12, benissimo anche Luca Moroni che ha chiuso in seconda posizione M35 in ‘1:30:32. Mentre a Imola (Bo) dove si correva la “Mezza Maratona D’Italia”, nell’Autodromo di Enzo e Dino Ferrari, presente Marina Della Bella che ha concluso in ‘1:45:11. Sabato 28 e domenica 29 Antonio Testa ha partecipato concludendo i 200km dell’”Ultra trail il Cammino Di Francesco”, complimenti da tutta la squadra per questa straordinaria impresa. Complimenti anche a Oriana Quattrocchi che si è impegnata nella stessa gara, sul percorso da 100 km, nel “servizio scopa”, duro compito di accompagnare gli ultimi partecipanti al traguardo.

Sabato 4 novembre, in piazza Mazzini, il nuovo banchetto informativo di 'Con Voi per Velletri'

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Comunicato stampa a cura del gruppo "Con Voi per Velletri" di Giorgio Greci che torna nuovamente in piazza.





VELLETRI - Il gruppo "Con voi per Velletri" torna in piazza e lo fa nuovamente per confrontarsi coi cittadini di Velletri e raccogliere le loro proposte e istanze sulla strada che separa la città castellana dalle Comunali del 2018.

Dopo le prime due uscite in piazza Cairoli il gruppo che sostiene la candidatura a Sindaco di Giorgio Greci si ritroverà in piazza Mazzini a partire dalle 10.30 di sabato 4 novembre, nel giorno della Festa dell'Unità Nazionale. Anche questa volta i cittadini potranno conversare col cardiologo veliterno, confrontandosi con lui ed approfondendo insieme i punti cardine del rilancio di Velletri. Per chi si recherà al banchetto, che nelle scorse uscite ha riscosso ampi apprezzamenti da parte dei passanti, l'occasione sarà propizia per dare il proprio apporto alla cordata civica che sostiene la candidatura a Sindaco di Giorgio Greci, che nei mesi scorsi ha incontrato associazioni e comitati col suo tour programmatico, approfondendo diverse tematiche e cercando proprio la vicinanza e il sostegno della popolazione. Al suo fianco non mancheranno i cardini di "Con Voi per Velletri", a partire dal coordinamento capitanato da Sergio Giri e le avvocatesse Patrizia Ciccotti e Vanessa Martini. "Nelle prima uscite sono stati tantissimi i i cittadini che hanno voluto prendere la penna, lasciare i propri recapiti e mostrare una condivisione di spirito nei confronti del nostro progetto" ha dichiarato con orgoglio Giorgio Greci a presentazione dell'iniziativa. "Lo scopo - ha aggiunto - sarà ancora una volta quello di prestare ascolto alle istanze dei cittadini e raccogliere le loro proposte per un programma che sia il più possibile un programma condiviso, calzato a pennello sui bisogni della popolazione veliterna".

Al Teatro "Tognazzi" the kitchen theory Da Cru Dance Company

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Il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria, ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi. 





VELLETRI -  Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e, su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole. La stanza delle parole, escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame. Restano lì sospese per anni, quasi diventano un’eredità, aleggiano in ogni pertugio e sovente sono le memorie delle famiglie. La cucina è l’area prescelta per affondare i denti e i sensi in preziosi nutrimenti, ma soprattutto è lo spazio dove si parla. Parole. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’ incomprensione o la denuncia della solitudine, o parlare dell’amore. Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci. Marisa Ragazzo E' un racconto teatrale.
Al linguaggio tecnico dei danzatori, pulito, estremamente virtuoso, si affianca una forza interpretativa, scenica e umana. La gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro, creando una fusione estremamente contemporanea che facilmente raggiunge e conquista qualsiasi pubblico. Affascina le nuove generazioni per il contesto culturale e artistico al quale esse sentono di appartenere e, nel contempo, giungono veloci anche ad un pubblico eterogeneo, di certo catturato anche dalla scelta musicale, eclettica e dotata di forte immediatezza comunicativa.


Note del guanciale, un testo pionieristico della letteratura giapponese

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Questo testo inaugura un genere nuovo, e molto popolare, della letteratura giapponese: lo zuihitsu, che letteralmente significa "seguire il pennello" e viene tradotto generalmente come "miscellanea": si tratta di testi in prosa, senza un tema unico o una struttura prestabilita, le cui parti vengono scritte secondo le occasioni e gli impulsi del momento e messe in ordine in seguito. 

di Irene Starace



Come abbiamo visto, Sei Shonagon era contemporanea, e rivale, di Murasaki Shikibu. Oltre a loro, molte altre donne scrittrici di grande talento prestavano servizio alla Corte dell'epoca. La fioritura di una letteratura femminile così importante si deve innanzitutto al bilinguismo della cultura del tempo, paragonabile alla distinzione tra il latino e le lingue volgari del Medioevo: gli uomini scrivevano in cinese, le donne nella lingua nativa. Altri fattori furono l'appartenenza di queste dame alla media aristocrazia, una posizione che dava loro la possibilità di osservare con distacco il mondo dorato che le circondava, la loro grande cultura e l'indipendenza materiale di cui godevano, grazie alle leggi dell'epoca, molto favorevoli alle donne soprattutto negli aspetti economici. Il titolo fa pensare a una storia di argomento erotico, ma non è così: deriva da una battuta dell'autrice che allude a una poesia cinese in cui si parla di scritti che servono da guanciale. La prontezza di spirito era una delle caratteristiche distintive di Sei Shonagon ed era di grande aiuto nelle conversazioni della Corte, in cui la capacità di riconoscere le allusioni o le citazioni di opere letterarie o storiche, o di improvvisare poesie, era una dote essenziale per essere apprezzati e fare carriera. Molti episodi dell'opera ce la mostrano vittoriosa in queste conversazioni, anche se a volte perfino lei poteva trovarsi in difficoltà. Nelle Note sono presenti vari capitoli sotto forma di liste: "cose che procurano ansia", "cose graziose", "cose odiose", "particolari squisiti", "particolari volgari" e così via. Alcune sono semplici liste, che elencano cose senza entrare nei dettagli, altre danno luogo a descrizioni dettagliate e vivide, come il bellissimo primo capitolo "Caratteristiche piacevoli delle varie stagioni". Sei Shonagon ci parla molto di sé, dei suoi gusti, delle sue relazioni con amiche, amici e amanti. La sua ironia non risparmia nessuno: è molto divertente, per esempio, la descrizione della scarsa religiosità di molte persone, che si dedicano alle pratiche religiose (buddhiste) per riempire le ore d'ozio o per allacciare relazioni sentimentali, o degli stessi monaci. Tuttavia, ci sono delle eccezioni: l'imperatrice, la sua famiglia e l'imperatore, che sono oggetto della sua ammirazione incondizionata, più ingenua dell'atteggiamento di Murasaki Shikibu verso i suoi potenti protettori. La lingua delle Note del guanciale è considerata bellissima, più espressiva e concisa rispetto a quella della Storia di Genji, con i suoi periodi troppo lunghi. La traduzione di Lydia Origlia permette di apprezzarla pienamente ed è corredata da un apparato di note che aiuta a capire l'epoca e il contesto dell'opera nei loro molteplici aspetti e da una breve biografia dell'autrice.

Convegno di studi partecipato e intenso al "Casale della Regina" su "Muhamad e la nascita dell'Islam"

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Interessante convegno di studi, con dibattito finale, quello che si è svolto nel pomeriggio di sabato nella Sala Conferenze del "Casale della Regina" a Velletri. Quattro relatori hanno infatti parlato della nascita dell'Islam in un incontro di stampo storico-divulgativo.



VELLETRI - Prima dell'inizio dei lavori, con protagonisti illustri relatori e persone specializzate sulla tematica in oggetto, hanno portato il loro saluto gli organizzatori. A dare il benvenuto ai presenti Igor Baglioni, studioso e direttore del Museo delle Religioni "Pettazzoni" di Velletri, il quale ha sottolineato l'importanza di un approccio che prediliga la conoscenza approfondita dei delicati temi relativi a Muhamad e alla nascita dell'Islam. In qualità di vice-presidente del Consorzio SBCR ha preso la parola Maria Paola De Marchis, auspicando il maggiore coinvolgimento in sinergia delle associazioni e augurando buon lavoro agli studiosi. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dell'Associazione Calliope, Giuliano Cugini, che ha confermato l'interesse e la qualità delle iniziative proposte da Igor Baglioni, sempre di grande attualità e con contributi di primissimo livello.
Per l'Amministrazione Comunale ha preso la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione Luca Masi, soffermandosi sul valore di questi incontri dal punto di vista conoscitivo e di apertura mentale. Ultimo intervento introduttivo è stato quello di Mauro Gasbarri, presidente della Confederazione Nazionale Artigiani Roma-Castelli,  il quale si è ricollegato alle collaborazioni tra realtà di tutto il territorio per dare sempre maggior risalto agli eventi culturali proposti. Il titolo del convegno, invece, ha aperto la strada al primo intervento: gli studi storici sul profeta Muhammad, la figura dello stesso e le tradizioni, oggi hanno degli sbocchi nuovi e diversi rispetto al passato. Molta importanza è stata data all'ottica critica, che spesso i mass media non rispettano nella sua etica e anzi contribuiscono a distorcere fomentando la propaganda totalmente appannaggio della visione occidentale. Su questo filone, con interessanti accenni anche al rapporto tra oralità e scrittura, si è soffermato il professor Giuliano Lancioni, docente di lingue e letterature arabe all'Università di Roma Tre. Le sue note hanno rimarcato il profilo storico, pur senza mancare alcune riflessioni che rimandano all'attualità, e sottolineando che le parole di Muhammad spesso non sono contestualizzate al meglio o comunque analizzate con cognizione di causa. Sul rapporto tra Muhammad e il Corano ha incentrato il suo discorso Raoul Villano, docente di lingue e letterature arabe sempre all'Università di Roma Tre.
Aneddoti e inserti storico-politici hanno caratterizzato il sentito intervento di Emanuela Claudia Del Re, coordinatore nazionale della sezione di sociologia della religione per l'Associazione Italiana di Sociologia. Professoressa presso l'Università Telematica "Niccolò Cusano" di Roma, la Del Re partendo anche da alcuni esperienze personali che l'hanno vista vivere direttamente quei territori e quelle culture, ha tracciato un profilo sul mondo musulmano a cavallo tra Europa e Medio Oriente. Un rapporto, quest'ultimo, travagliato anche per le distorsioni che vengono fatte talvolta in maniera sommaria e senza elementi concreti. Più di inchiesta giornalistica è stato, infine, il contributo di Tiziana Ciavardini, antropologa e giornalista de Il fatto quotidiano, che ha fornito diversi spunti per il dibattito di chiusura denunciando le manipolazioni storiche (e mediatiche, ricollegandosi al precedente intervento del professor Lancioni) riguardo la figura del profeta, imputando numerose colpe alle approssimazioni della stampa italiana che ha invece il dovere di dare un'ottica meno faziosa e più seria.
Il convegno, coordinato sapientemente dal dottor Igor Baglioni, che ha fatto da tramite agli interventi muovendosi in mezzo a temi delicati, è stato seguito da un dibattito che ha coinvolto il pubblico presente suscitando varie riflessioni. Presenti anche gli onorevoli Andrea Ferro e Ileana Piazzoni, che hanno portato il loro saluto esprimendo la vicinanza, l'apprezzamento e il sostegno alle iniziative culturali del territorio. Il nutrito pubblico ha ascoltato con interesse i lavori, soffermandosi sulle testimonianze provenienti dalle voci di studiosi qualificati, utili per farsi un'idea più precisa e meno retorica su un argomento che è e resterà di grande attualità. 

Patto Popolare Velletri inaugura la nuova sede e sulla politica veliterna avverte: "Valutiamo bene..."

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Riceviamo e pubblichiamo dal movimento Patto Popolare Velletri una nota stampa relativa alle vicende politiche veliterne, nonchè alla notizia dell'inaugurazione della sede ufficiale in via Ragazzi del '99.


Patto Popolare Velletri


VELLETRI - ""Sabato 18 Novembre il neonato movimento civico Patto Popolare Velletri inaugurerà la propria sede operativa in Via Ragazzi del 99, nella quale si coordineranno le attività sociali e politiche dei suoi attivisti e simpatizzanti, e chiaramente si affronterà il tema elettorale visto che le elezioni comunali sono ormai vicine. Sono tre le priorità programmatiche: ridurre il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, gestire direttamente il servizio idrico e riportare i tributi da pagare in media e ad un livello accettabile. Crediamo che fra poco più di sei mesi ai cittadini di Velletri si presenteranno diverse opzioni: nuovi candidati a sindaco, giovani candidati a sindaco, donne candidate a sindaco, candidati civici a sindaco e cervelli di livello candidati a sindaco. Ascoltateli, studiateli e valutateli, sin dai primi passi, quando utilizzeranno questi luoghi comuni per fare breccia nei vostri cervelli. Attenzione però, quando cercheranno di dimostrare la loro esperienza e capacità in materia, domandategli: 1) “ma se sei nuovo e giovane, come fai ad assurgerti ad esperto e capace?”; 2) “Ma se dici di essere civico e sganciato dai partiti, perché sei di continuo a braccetto con loro e pubblichi foto e manifesti con i loro simboli?”; 3) “Questi partiti o partner con cui ti associ, hanno interessi con aziende che gestiscono appalti pubblici oppure hanno le mani completamente libere per realizzare quelle "rivoluzioni" vere e proprie di cui ha bisogno la nostra città?”. Domandate, a questi candidati a sindaco, se sono d'accordo o meno nel mandare a quel paese i re della monnezza, i padroni dell'acqua e gli ipermercati al posto dei parcheggi sotto l'ospedale. Patto Popolare Velletri ha già giurato che, dove vede queste scelte, si posiziona armi e bagagli dall'altra parte e fa battaglia! Per queste battaglie però, non basta soltanto la volontà, serve la persona giusta per farlo e di soggetti ne abbiamo già conosciuti diversi. Alcuni fanno anche tenerezza: li abbiamo ascoltati con attenzione ed alla fine del loro intervento abbiamo appreso (dichiarazioni registrate ufficialmente alle loro presentazioni): 1) che sono in tutto e per tutto alternativi alla sinistra; 2) che se non saranno eletti sindaco torneranno prontamente alle loro professioni e si dimettono anche da consigliere comunale; 3) che rappresentano una novità e sono completamente autonomi nelle scelte; 4) che sono ben cinque anni che con il loro impegno hanno dimostrato di avere gli attributi e le carte in regola per vincere e ben governare; 5) che si sono candidati per poter fare le primarie con chi ha interesse a farle; 6) che si ascolta la gente e poi si farà il programma. Invitiamo gli amici che sono interessati alla vita politica ed in particolare a quella che riguarda la nostra cittadina ad individuare i motivi per i quali nessuna di queste affermazioni può essere accolta con superficialità e soddisfazione da un vero movimento civico come Patto Popolare Velletri. Abbiamo stigmatizzato da subito quelle dichiarazioni che non potevano certamente essere accettate da un movimento civico come il nostro. Per un movimento civico, a differenza delle dichiarazioni del candidato Greci, destra e sinistra sono aforismi del passato. Lo correggemmo immediatamente e gli dicemmo: per favore, cambia linguaggio, sembri un "destrorso" e non va affatto bene. Puoi affermare di essere alternativo a chi sta governando attualmente, ma fermati lì, altrimenti cade come un pero la tua provenienza civica e la natura stessa del progetto iniziale. Quando dichiarò che se non fosse stato eletto se ne sarebbe prontamente ritornato ai suoi interessi perché il consigliere comunale non gli sarebbe per niente interessato a farlo, ci "imbufalimmo" e gli dicemmo: "Ma sei matto a dire una cosa del genere, cosa dovrebbe pensare chi ti vota?". Se Patto Popolare Velletri avesse accettato uno stato dei fatti non civico, avrebbe snaturato se stesso e la sua essenza civica. Riteniamo che i candidati a Sindaco seguano i programmi da realizzarsi. Scelte le cose da fare, si individua anche la persona che ha i migliori requisiti per realizzare quelle cose. Qui è avvenuto l'inverso. In definitiva, uno si alza la mattina a quasi due anni dalle elezioni e dice: io sono il vostro candidato, se mi volete. Così, su due piedi, chi dice di no? Ma neanche di sì, però! In Patto Popolare Velletri non mancano di certo, per esperienza e scaltrezza politica, persone valide che non stanno li a fare i "bamboccioni" senza un ragionamento politico sottoscritto e condiviso da tutti. Ecco, questo è un prototipo di sindaco che PPV rifugge per risolvere i problemi di cui stavamo parlando. Servono persone politicamente equilibrate e si deve essere capaci a prescindere. Ma anche su queste peculiarità i dubbi nel tempo sono aumentati anziché diminuire. Quella del macigno sul biogas a titolo di scoop mentre impazzava da un anno il biometano ed il biogas non era più neanche in agenda, ci ha fatto cadere le braccia ed infuriare di brutto! E se Patto Popolare Velletri da sempre voleva un progetto indipendente dai partiti, il candidato si promuoveva con un disegno diverso, in cui i partiti (di centro-destra) sposassero il candidato civico o presunto tale. Erano due cose distinte ma con un obiettivo unico: vincere le elezioni e realizzare insieme qualcosa di buono per la città. A noi di destra e sinistra non interessa un tubo, ci interessa solamente un programma certo e realizzabile per la città. Il programma ad oggi non si è visto. Nell'area che, a parole, doveva darsi rappresentanza (per noi un errore) sono sorte nuove ed autonome candidature, e di vittoria a "mani basse" se ne può parlare solo all'osteria dopo qualche bicchierino di troppo. PPV disse: "o c'è un fronte compatto e vincente con un programma per Velletri blindato e non modificabile (per quanto ci riguarda, con gli interessi che circolano in giro, è il minimo) oppure se ne discuterà alla luce del sole e dei risultati al secondo turno (al ballottaggio)”. Sarà un accordo solo sulle cose da fare, senza alcuna interferenza di altro tipo. Inoltre vogliamo sapere da subito anche chi eventualmente finanzierà la campagna elettorale e che dopo bisognerà ringraziare. Questo lo vogliamo sapere a prescindere, da tutti, nessuno escluso! Il 18 di questo mese Patto Popolare Velletri inaugurerà la propria sede di Via Ragazzi del ’99 (traversa di Viale Oberdan), in cui organizzerà al meglio le proprie attività sociali e politiche, mettendo nei primi punti le domande: 1) “chi potrebbe essere il miglior candidato Sindaco per risollevare lo stato in cui si è addormentata la nostra città?”; 2) “quali sono le caratteristiche necessarie per riuscirci?" Di questo parleremo e di questo si dovrà decidere. Chi vuole può partecipare e dare il proprio contributo. Molte cose le abbiamo sintetizzate, alcune evitate per quieto vivere, altre saranno sicuramente oggetto di confronto nella campagna elettorale ormai imminente, anche perché, mentre qualcuno va in giro a dire di aver tagliato i rami secchi come una novella fiaba della "volpe all'uva" la quale non riuscendo a prenderla dalla vite troppo alta, diceva fosse acerba. A giugno si faranno i conti e si impalmerà a Sindaco la persona che i cittadini riterranno migliore, per affrontare e risolvere i problemi in cui è avviluppata Velletri. Patto Popolare ci sarà e proverà a dire la sua. Contateci, anzi, siatene certi!".

Tre giorni di libri in festa alla Casa delle Culture con il "Velletri Book Festival"

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Tre giorni di appuntamenti, presentazioni ed esposizioni alla Casa delle Culture e della Musica. Si è infatti svolto, da venerdì a domenica, il "Velletri Book Festival". Nutrito il programma per l'organizzazione di Agenzia Blink di Ottavia Lavino e Libreria Contromano, con il patrocinio del Comune di Velletri, della Regione Lazio e della Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri.




VELLETRI - Inaugurazione nella Sala degli Affreschi, venerdì pomeriggio, alla presenza delle autorità e dei cittadini. Hanno preso la parola Eugenia Belvedere, titolare della Libreria "Contromano" e giornalista professionista, e Ottavia Lavino, giornalista e direttrice del Mensile "Non solo rosa" nonché organizzatrice di eventi con l'Agenzia Blink. Ha portato il saluto dell'Amministrazione Comunale l'Assessore alla Pubblica Istruzione Luca Masi, mentre il Maestro Claudio Micheli ha parlato a nome della Fondazione da lui diretta. Un video, proiettato, del Maestro Andrea Camilleri, sul "fare cultura oggi", ha concluso l'inaugurazione. Nella Sala degli Affreschi è stata allestita una mostra con alcuni scatti di vita quotidiana di Ugo Tognazzi, molti dei quali proprio a Velletri, nella sua villa di Colle Ottone, dove l'attore si cimentava nella sua passione agreste e culinaria. Gli editori indipendenti hanno popolato il Chiostro dell'ex Convento del Carmine, con i loro libri e i loro titoli, mentre artisti di strada e aziende locali hanno arricchito l'atmosfera.
Presenza importante, come annunciato in conferenza stampa, quella degli studenti del "Battisti" che hanno svolto un encomiabile attività di accoglienza e guida. Coinvolte anche le associazioni, a cominciare dal Gruppo Archeologico Veliterno, per le visite guidate agli straordinari affreschi della Casa delle Culture. Sabato pomeriggio una serie di manifestazioni ha caratterizzato la giornata, con presentazioni e iniziative di vario genere, anche per i più piccoli con le letture animate. Nell'Auditorium ha presentato il suo ultimo libro lo scrittore, critico letterario e saggista Arnaldo Colasanti. La magnifica, questo il titolo del romanzo, è stato introdotto da un'impeccabile retrospettiva del giornalista e direttore di "Informa Oggi" Massimo Tosti, che ha spiegato ai presenti la storia che si legge nelle pagine di Colasanti. Una disamina spietata e lucida dell'editoria moderna, con personaggi bizzarri, conferenze in giro per il mondo e un senso di solitudine che ha descritto lo stesso Colasanti nel suo breve ma intenso intervento, concluso con la lettura di alcune pagine del romanzo. Presente, durante l'evento, anche lo scrittore veliterno Aurelio Picca, salutato con entusiasmo proprio da Colasanti che lo ha definito "uno dei più grandi autori italiani contemporanei".

Gli stand sono stati aperti anche di domenica, giorno in cui tra le varie presentazioni hanno parlato delle loro opere Renato Mammucari, Maria Scerrato e Vladymir Martelli. Quest'ultimo, alla presenza del consigliere regionale Eugenio Patanè e dell'Assessore Orlando Pocci, che ha lodato l'iniziativa del Festival, ha presentato il suo primo libro, Tra tolleranza e intransigenza. La chiusura di domenica sera (il Velletri Book Festival saluta) ha calato il sipario su una tre giorni di festa all'insegna del libro, per una prima edizione importante e con un'agenda pienissima. L'appuntamento, come auspicato dagli organizzatori nella conferenza di apertura, è al prossimo anno con il Velletri Book Festival 2.0!

Magdi Allam alla Sala Tersicore ha presentato l’ultimo libro “Maometto e il suo Allah”

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Tematiche di attualità e dibattito molto partecipato alla Sala Tersicore. Il giornalista e scrittore Magdi Allam, infatti, ha presentato il suo ultimo libro, Maometto e il suo Allah, per un evento organizzato dalla Mondadori Bookstore con il patrocinio del Comune di Velletri. 





VELLETRI - Una pubblicazione, quella dell’autore italo-egiziano, che parte da un assunto di fondo: la necessità di conoscere dettagliatamente e con cognizione critica le parole del profeta. “Non voglio fare un processo o condannare i musulmani – ha infatti sottolineato subito Allam – ma portare un contributo con dati di fatto, scientifici, oggetto di ricerca e di studio. Io sono stato musulmano per cinquantasei anni e sono il primo a dire che bisogna rispettare ogni singola idea e ogni religione”. Prima dell’apertura del confronto, moderato dal giornalista Ezio Tamilia, ha portato il saluto istituzionale l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Luca Masi. Poi spazio all’ospite, che ha iniziato la sua riflessione con un parallelo fra l’Impero Romano, caduto in disgrazia, e l’Europa di oggi. L’impronta storica dell’intervento di Magdi Allam è stata rafforzata dai paragoni e dai riscontri inseriti nel volume, andando poi a sconfinare su problematiche sociali sempre vive come l’immigrazione, il calo della natalità e l’assenza di forza – politica ed economica - dell’Italia e dell’Europa in generale: “Credo che sia fondamentale riflettere sul fatto che oggi non siamo governati da Paolo Gentiloni, ma da un’organizzazione mondiale che risponde alle lobby finanziarie.
L’immigrazione non siamo in grado di permettercela, eppure continuiamo a portarla avanti, e questo succede perché non ci ribelliamo e non facciamo valere le nostre regole. Pensiamo di dover competere creando gli Stati Uniti d’Europa, ma le motivazioni per cui ci troviamo in questo stato rispondono a disegni politici internazionali diversi”. Per Magdi Allam è fondamentale, come accade in una famiglia, stabilire dei patti fondati sulla reciprocità e questo vale per ogni sfera, compresa quella religiosa (e l’Islam fa eccezione, secondo la sua opinione). Il giornalista è in aperta contrapposizione con lo stesso Vaticano in merito alle dichiarazioni di Papa Francesco, che più volte si è schierato a favore dell’accoglienza dei migranti. Molti i temi spinosi, non solo sul fondamentalismo islamico, che sono stati affrontati nel discorso di Magdi Allam, sollecitato dalle domande del giornalista Tamilia e poi interpellato dal pubblico che ha partecipato attivamente al dibattito. Alla domanda sul messaggio che con il libro si vuole fornire, l’autore ha risposto di voler dare delle notizie inoppugnabili e non raccontate, anche scomode, sulla vita del profeta. Tra gli aneddoti citati e ripresi dal volume quello dell’Arcangelo Gabriele sottomesso e quello delle donne che hanno, nel credo islamico, un destino segnato di inferiorità. Magdi Allam ha inoltre ricordato che il profeta fu anche guerriero, e questo suo modo di fare violento è oggi ripreso da alcuni musulmani come modello che giustifica i crimini.
Il racconto che viene fatto nel libro è un “tentativo di dire la verità non romanzando la vita di Maometto, ma partendo dai fatti della vita dello stesso profeta. Non dobbiamo subire – ha detto Allam – il terrorismo islamico in maniera passiva, ma conoscere e controbattere in nome del fatto che non dobbiamo sottometterci in nessun modo all’Islam. Quello che più mi preoccupa è il lavaggio del cervello che spinge molti musulmani a compiere azioni criminose senza pensare. Dire la verità sull’Islam è la sfida cruciale per la nostra libertà”. Il numerosissimo pubblico che ha riempito la Sala Tersicore del Comune di Velletri ha poi posto diversi quesiti al giornalista, dimostrando una partecipazione e una propensione al dialogo molto importanti per quello che era lo spirito della presentazione. A Magdi Allam sono state formulate varie domande, dalle statistiche demografiche e anagrafiche relative all’Africa al modo di potenziare la pubblica sicurezza, passando per le possibilità (o meno) di una integrazione reale e non fittizia.
L’autore ha risposto in maniera esaustiva a tutti i quesiti, per poi dare spazio al firma-copie e alle foto ricordo. Un altro evento estremamente partecipato per la Libreria Mondadori di Velletri, che prosegue nella sua ricca programmazione. Prossime due date sabato 11 novembre con un’iniziativa per ragazzi sulle onde elettromagnetiche e martedì 14 con Bruno Giordano e Giancarlo Governi per parlare di calcio. Appuntamenti da non mancare, nel contesto di un’ampia proposta culturale sempre capace di spaziare da un ambito all’altro.


GALLERIA FOTOGRAFICA


"Il sabato del villaggio" a Velletri: continua il percorso iniziato nel segno della poesia

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L’inaspettato consenso riscosso dal concorso di poesia “Il sabato del Villaggio”, tenutosi a Velletri in occasione della 87^ Festa dell’uva e dei vini, ideato dall’Assessore alle politiche agricole Orlando Pocci e realizzato dall’Associazione culturale “La Vigna dei Poeti”, in collaborazione con l’associazione “Resistenza” , continuerà il percorso iniziato che tange marginalmente il tema agroalimentare e vitivinicolo con una serie di letture e recitazioni i cui temi saranno diversi di vota in volta pur non discostandosi dai suddetti temi. 

di Marisa Monteferri




VELLETRI - Questi appuntamenti “agro culturali” avranno cadenza mensile e si terranno, preferibilmente, presso i locali della ex scuola d’arte Juana Romani, ora Polo Espositivo “Juana Romani”: un luogo centrale e comodo da raggiungere sia a piedi che con i mezzi pubblici, oltre che con mezzi privati. Al concorso “Il Sabato nel Villaggio” hanno partecipato molti artisti veliterni, come la vincitrice, signora Luciana, poetessa appena scoperta. Alberto Mariani, Leila Spallotta, Stefania Andreocci, Maria Elpidia Gentile, Lidia Giorgi, Gianna Braghini, per fare alcuni nomi di concittadini che si sono distinti nel concorso. Una notevole partecipazione si è avuta anche dalle città limitrofe, Rita Gatta da Rocca Priora, Maria Rita Canterani e Maristella Lari da Genzano, Eleonora Persico da Ciampino, Christian Ronchetti da Lariano, Luciana Maccari: e molti altri finalisti meritevoli di attenzione. La bella serata della premiazione svoltasi sul palco di “Radio Mania” in piazza Cairoli, è stata resa possibile grazie alla disponibilità di Leonardo Di Silvio che della radio è direttore. L’interpretazione di alcune liriche premiate è stata affidata alla recitazione creativa e briosa di Patrizia Audino, ex presidente della “Vigna dei Poeti” che tutt’ora collabora, come in questa occasione, con l'associazione: la sua voce e la sua professionalità hanno dato slancio e vigore alle poesie lette, impreziosendole di garbo e senti memento. L’antico spirito del “Sabato nel Villaggio” è stato rispettato in pieno dai poeti. Ancora oggi nelle attività agricole che svolge la gente, che vanno dalla raccolta delle olive o del grano, dalla creatività di un orto ad un frutteto, fino agli allevamenti di bestiame per consumo prevalentemente domestico, questo antico spirito rurale si riscontra e si fortifica sia per passione sia perché i consumatori vogliono prodotti sempre migliori. Circa metà della popolazione veliterna vive in campagna, e pur facendo altri lavori continua a curare il proprio appezzamento di terra per avere sulla tavola prodotti genuini e gustosi che ricordano i sapori di una volta, prima che l’umanità imboccasse la via industriale, che oltre al benessere ha portato nuove problematiche da risolvere, come l’inquinamento e la crescita forza di animali e piante. Da tutto ciò per i poeti è emersa l’idea di supportare queste tematiche agricole sviluppando una maggiore coscienza sulle problematiche attinenti con l’ausilio della poesia: un omaggio alla terra natia amata che produce e dona tutto ciò che le viene richiesto e che presto sfamerà nove miliardi di persone. Dobbiamo prenderne atto, dobbiamo capire cosa vuol dire sfamare così tanta gente, anche se una parte di umanità resterà, come adesso, senza cibo e senza acqua. Con la poesia non si mangia: si sensibilizza la propria e la coscienza altrui, senza drammatizzare la questione, che spetta ad altri appianare e, possibilmente, risolvere una volta per tute. Intanto, ben venga la poesia a portare note di speranza, per questa terra amica che non deve diventare nemica a causa di indifferenza e trascuratezza umana.

Foligno città da copiare; un esempio di come redigere un Programma di Sviluppo Urbano Sostenibile

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Foligno città da copiare. Con l'intenzione di proporre un esempio di come redigere un Programma di Sviluppo Urbano Sostenibile basato su idee progettuali a sostegno di linee strategiche di sviluppo, che vada oltre il semplice elenco delle intenzioni, si propone quanto fatto dal Comune di Foligno, che dal punto di vista demografico è molto vicino al Comune di Velletri: circa 57.000 abitanti a fronte dei nostri 53.000 per un territorio di 263 Kmq a fronte dei nostri 113. 

Velletri 2030





 Il Programma di Sviluppo Urbano Sostenibile del Comune di Foligno, scaricabile da http://www.regione.umbria.it/documents/18/8596826/AGENDA+URBANA+FOLIGNO/5286ca01-48c4-458c-8515-c7b7d3d2058b mette in pratica il concetto di smart city puntando su sei assi strategici: economia, mobilità, ambiente, persone, qualità della vita e governance, e prevede le seguenti fasi: - Analisi del contesto che evidenzi con dei dati, laddove possibile, la criticità o i punti di forza su cui il progetto di sviluppo urbano intende agire. - Obiettivo generale del Progetto - Gli obiettivi tematici, le azioni scelte a sostegno del progetto, il loro grado di integrazione - Gli interventi che per ciascuna azione verranno attuati - L'impatto previsto di tali interventi - Il costo di tali interventi - Il crono-programma per l'attuazione del progetto nel suo complesso Il collante del Programma è una visione di "sviluppo della città basato sulla creatività, sulla cultura e sulla conoscenza". Il fine che si è data l'Amministrazione Comunale nello stilare il Programma di Sviluppo Urbano della città di Foligno è quello di "ripensare e riprogettare la sua comunità per soddisfare i bisogni dei cittadini, di svilupparsi in modo sostenibile e resiliente, di garantire una migliore qualità della vita". La tecnologia, in questo, è un'importante leva ma non certamente l'unica. La cosa importante è lavorare in modo integrato per una visione nuova di città, mirata a migliorare la qualità della vità dei propri cittadini con più servizi pubblici, più accessibilità e inclusione sociale, più partecipazione attiva nei processi decisionali. In totale è un Documento di 145 pagine, in alcune parti molto specifico per la città di Foligno, con una descrizione di dettaglio degli obiettivi tematici, degli interventi programmati, costi, soggetti coinvolti e quant'altro. Velletri 2030 ritiene che il Documento preparato per Foligno possa costituire un buon esempio intorno al quale costruire un Programma di Sviluppo Urbano Sostenibile della città di Velletri che sia integrato, misurabile e verificabile, in una visione in cui il cittadino possa essere attivo protagonista della programmazione degli interventi, e della definizione del cammino verso lo sviluppo auspicato. Fondamentale è la definizione di Indicatori utili alla valutazione dell'attuazione del Programma. Va in questa direzione il Documento "Misuriamo la Città - per uno sviluppo urbano sostenibile" preparato in bozza da Velletri 2030 e messo per consultazione pubblica sul proprio sito web.

Poesia e cucina: zuppa di cavoletti e olive, nelle ricette e nei versi di Marisa Monteferri

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Riceviamo e pubblichiamo da Marisa Monteferri, poetessa e presidente dell'Associazione "Vigna dei Poeti", una ricetta su come preparate la zuppa di cavoletti e, visto il periodo, un testo poetico sulle olive.

di Marisa Monteferri




Ingredienti: Un paio di litri di acqua bollente appena salata Un dado da brodo Uno spicchio di cipolla tagliata finissima Pomodorini rossi tagliati finemente Una o più patate tagliate a spicchi A piacere, pezzi di baccalà dissalato Pane scuro raffermo o tostato tagliato a dadini Sale quanto basta Olio novello, pepe e e vinello bianco di Velletri per accompagnare il piatto. In acqua bollente e con poco sale, dove, a piacimento si può aggiungere un dado da brodo, lessare i cavoletti lavati e ben tagliati; contemporaneamente aggiungere una o più patate tagliate a spicchi. Maggior sapore lo daranno un po’ di cipolla e qualche pomodorino tagliati finemente, aggiunti al momento della bollitura. Si può aggiungere baccalà dissalato per arricchire la zuppa. A parte, in una zuppiera, mettere dadini di pane di grano scuro, meglio se raffermo o tostato in forno, che verranno ammorbiditi con l’acqua della zuppa quando la cottura è terminata. Scolare l’acqua di cottura quando il pane è ammorbidito e versarci sopra, con un mestolo adatto, la zuppa di cavoletti. Sale quanto basta. Versarci sopra preferibilmente olio novello e, se piace, un pizzico di pepe: accompagnare con vino bianco, meglio se velletrano.


OLIVE       

Scure come proiettili
le olive della pace
cadono nelle gerle
intrecciate dalle donne.

Proiettili duri di siccità,
spremute a freddo
con macine di pietra; scampate
all’attacco d’insetti voraci
perle nere per olio fragrante.

Un filo d’olio crudo versato sulla zuppa
di cavoletti fumanti profuma l’aria.

aspro al palato l’asprigno novello racconta
di antiche fatiche di raccolte olivicole.

Il primo boccone saporito, aspro al palato,
racconta i combattimenti dei 4 elementi
pronti ad uccidere gemme e raccolto;
l’amore per il frutto millenario
s’intreccia con la vita dell’uomo
quando la prima goccia d’olio

illumina i cibi di luce come sole allo zenith.                          

Illustrazione della legge regionale 2/2017: a Genzano di Roma la presentazione il prossimo 9 novembre

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Incontro pubblico con l’intervento di Eugenio Patanè consigliere regionale e primo firmatario del progetto di legge. 

di Maria Cristina Vincenti




GENZANO -  La Regione Lazio è la prima a dotarsi di uno strumento normativo organico che metta a sistema i Cammini, le Vie storiche ed i Sentieri della regione. Si tratta della necessaria premessa per uno sviluppo duraturo nel tempo di un grande patrimonio ambientale, culturale ed umano con un enorme potenziale turistico. Questo sarà il tema della presentazione della legge sulla Rete dei Cammini del Lazio (LR 2/2017) che si terrà giovedì 9 novembre ore 17.30 presso il Centro Studi Alcide De Gasperi, 23 a Genzano di Roma con l’intervento del Consigliere Regionale Eugenio Patanè. L’evento è stato organizzato dal circolo del PD di Genzano di Roma. Con la creazione della Rete dei Cammini del Lazio e del Catasto dei Sentieri si definisce una certezza sui percorsi e sulla loro manutenzione; tutta l’azione di sviluppo, manutenzione e promozione viene svolto da una commissione, presieduta dall’Assessore al Turismo, che vedrà coinvolti organismi come i parchi regionali ed il CAI, ma anche rappresentanti dei territori e delle associazioni espressi da un forum. Importantissime novità, mutuate dal Cammino di Santiago, sono introdotte dalla Legge sulla Rete dei Cammini del Lazio in tema di accoglienza: le Case del Camminatore e l’accoglienza non lucrativa presso abitazioni private. Si tratta di un’innovazione di ampio respiro che dà al sistema dei Cammini, delle Vie storiche, delle Vie consolari e dei Sentieri nuovi e determinanti strumenti di sviluppo. Durante l’incontro pubblico interverranno inoltre Franco Buttiglieri (Gruppo Fotografico Genzano) con la proiezione del video da lui realizzato “Appia, millenni di Storia, millenni di storie”, l’archeologa Maria Cristina Vincenti (Presidente Archeoclub Aricino Nemorense) con la relazione “La Via Appia antica nel tratto tra Ariccia e Genzano alla luce della legge 2/2017 sui Cammini del Lazio”. Sono invitati a partecipare Amministratori del territorio, associazioni e cittadini.
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