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Velitrae, tanti podi e ingresso nell'UNASCI, Mazzalupi: "Un onore per pochi"

768 in Italia di cui 31 nel Lazio. Sono questi i numeri delle Associazioni e Società Sportive che possono vantare una longevità che supera i cento anni di vita. 

di Livio Mastrostefano


VELLETRI - Di queste solo due sono di Velletri e sono il Tiro a Segno Nazionale fondato nel 1884 e l’Associazione Ginnastica Velitrae fondata nel 1904.
La federazione che riunisce le associazioni sportive fondate da almeno cento anni e tuttora attive, con soci tesserati per Federazioni Sportive Nazionali e Enti di Promozioni Sportive del CONI, è l’Unione Nazionale delle Associazioni Sportive Centenarie d’Italia. L’U.N.A.S.C.I. è stata costituita nel 2000 e quattro anni dopo è stata riconosciuta dal CONI quale Associazione Benemerita; lo scopo di questa associazione è quello di promuovere, diffondere e valorizzare l’attività sportiva quale elemento determinante della crescita fisica, morale, civile e sociale dei giovani. Attualmente il numero delle associazioni sportive centenarie affiliate all’UNASCI sono oltre duecento; in numero degli atleti tesserati per queste società, dislocate su tutto il territorio nazionale e che contano oltre 203.000 volontari sportivi impegnati, supera le 86.000 unità e le discipline sportive praticate sono oltre una sessantina. A lungo corteggiata dallo storico Presidente Nazionale dell’UNASCI, l’Avv. Bruno GOZZELINO, l’Associazione Ginnastica Velitrae ha fatto per la prima volta quest’anno il suo ingresso nell’Unione e l’occasione è stata la 18° Assemblea Nazionale Ordinaria che si è svolta a Lecce sabato scorso nella splendida location dell’Hotel Best Western Plus di Leone Messapia. In occasione dell’Assemblea Elettiva, che ha confermato saldamente alla guida dell’UNASCI l’Avv. Bruno Gozzelino, è stato organizzato il Convegno Nazionale “Parliamo di Sport per sport”; l’evento ha visto tra i protagonisti il Comitato “Salviamo lo sport dilettantistico” con il relatore Celestino Bottoni che ha si è fatto apprezzare dalla platea per il suo puntuale intervento sull’utilità sociale dello sport. Incontenibile la soddisfazione del Presidente dell’Associazione Ginnastica Velitrae Fabrizio Mazzalupi: “E’ un onore riservato a pochissimi sodalizi sportivi in Italia potersi iscrivere all’UNASCI. Oltre 110 anni di attività, una medaglia di Bronzo, una d’Argento e una d’Oro al Merito Sportivo, e un Collare d’Oro del CONI. La storia parla per noi. E con grande orgoglio continuiamo a rappresentare in giro per l’Italia una dell’eccellenze nello sport del nostro territorio.” 


 Intanto domenica a Ronciglione è andata in scena la 2° prova del Campionato Regionale LB 3° divisione Silver di ginnastica artistica maschile. Accompagnati dall’istruttore federale Mattia Di Meo, sono scesi in campo i ginnasti dell’Associazione Ginnastica Velitrae Flavio Carletti, Alessandro Coppola, Gabriele Grillo, Vladislav Mantiuk e Dario Venditto. Eccellente il risultato di Gabriele al corpo libero che è riuscito a salire sul gradino più alto del podio; non da meno il 2° e il 3° posto alle parallele rispettivamente di Dario Venditto e Gabriele Grillo. La strada per tornare a competere ai massimi livelli è sicuramente ancora lunga ma l’entusiasmo e la rinnovata fiducia che si respira nello staff tecnico e dirigenziale del blasonato sodalizio sportivo fanno sperare per un futuro ancora ricco di soddisfazioni.

Lariano, elezioni in vista: Calderone annuncia la riconferma di Caliciotti (Prima Lariano)

A poco più di due mesi dalla tornata elettorale che chiamerà i larianesi alle urne per il rinnovo del consiglio comunale, abbiamo incontrato il coordinatore del gruppo di maggioranza Prima Lariano Santino Calderone, per un’intervista nella quale abbiamo fatto il punto della situazione. 

di Alessandro De Angelis

LARIANO - Siamo a circa due mesi dalla tornata elettorale, un importante appuntamento.
Come si sta muovendo il Gruppo di Lariano e un suo bilancio su questi cinque anni di amministrazione guidata dal sindaco Caliciotti?

Nell’ultima riunione di Prima Lariano, si è espressa la piena soddisfazione dell’operato della giunta Caliciotti e all’unanimità i presenti hanno invitato il Sindaco Maurizio Caliciotti a ricandidarsi per portare a compimento il lavoro brillantemente iniziato e svolto in questi cinque anni. Come coordinatore di Prima Lariano non entrerò nel merito delle cose realizzate perché sono sotto gli occhi dei cittadini di Lariano, che avranno senz’altro visto e possono facilmente fare le differenza tra la Lariano di cinque anni fa e quella di oggi. Io posso esprimere solo i miei più sentiti ringraziamenti al sindaco Maurizio Caliciotti e a tutti i componenti della lista Prima Lariano per il lavoro svolto, le modalità con le quali è stato interpretato lo spirito che ha visto nascere il progetto Prima Lariano. 

Ha accennato dello spirito che ha animato la nascita di Prima Lariano, ci può dire qualcosa in merito con un occhio alla lista che si presenterà per la tornata elettorale? 

Ribadisco velocemente il concetto della nascita della lista Prima Lariano (Caliciotti Sindaco) all’interno della quale hanno trovato e troveranno posto tutti coloro che pur svolgendo attività politica con le varie ideologie accettano di lavorare per il solo progetto di vedere la crescita di Lariano in termini di servizi, viabilità e qualità della vita, dimenticando le ideologie ma conservandone però i valori. La Lista Prima Lariano che si presenterà alle prossime elezioni comunali vedrà riconfermati tutti i consiglieri comunali che vorranno cimentarsi in questa competizione elettorale. 

Tra i vari interventi e modifiche importanti apportati in questi cinque anni di amministrazione Caliciotti ed è stato evidenziato anche in consiglio comunale spicca l’efficientamento della macchina amministrativa 

Mi preme sottolineare su questo tema da lei sollevato che la mia soddisfazione nasce dal fatto che molti dei punti del programma elettorale che avevamo indicato sono stati realizzati. Non è mio compito entrare nel dettaglio al quale potranno rispondere il Sindaco e gli amministratori da noi indicati per amministrare Lariano. Un sentito ringraziamento va rivolto ai dipendenti comunali che si sono messi a disposizione dei cittadini per efficientare e rendere operativa la loro professionalità. Si trova riscontro su quanto detto sull’assenza totale del ricorso a consulenze esterne, e anche su questo punto c’è differenza visibile su quanto di buono fatto dalla Giunta Calciotti in questi cinque anni”. 

Torniamo agli incontri del gruppo Prima Lariano in vista delle prossime elezioni: il progetto va avanti?

Devo ammettere, con molta soddisfazione, che il progetto Prima Lariano riscuote giornalmente nuove adesioni sia di singoli cittadini che da Associazioni. Del resto sin dal giorno dell’insediamento, abbiamo coinvolto cittadini, forze politiche ed associazioni che vogliono mettersi al servizio della comunità larianese con i presupposti che regolano Prima Lariano. Numerosi gli incontri avuti con rappresentanze anche di liste civiche che cinque anni fa erano avversari nella precedente competizione elettorale. Posso annunciare che presto verrà, nei modi e tempi dovuti presentato, un nuovo progetto per la prossima consiliatura che vedrà protagonisti gli uomini di Prima Lariano.

Per concludere un suo pensiero sulla prossima tornata elettorale, cosa si aspetta dal voto?

Personalmente ringrazio tutti coloro che si presenteranno in questa competizione elettorale considerandoli avversari ma non nemici con l’augurio che possano raccogliere il consenso che meritano. Devo comunque da cittadino di Lariano invitare i miei compaesani, ricordando che in queste elezioni si elegge il Sindaco che dovrà amministrare Lariano per i prossimi cinque anni, di controllare almeno il curriculum politico-amministrativo dei candidati.

Sabato 25 marzo sfilate in passerella al Teatro Aurora con il secondo appuntamento di "The Look of the Year"

L'evento, concorso di bellezza, è organizzato dalla Miss Event.


VELLETRI - E' alle porte il secondo Fashion show "The Look of the year Italia Castelli Romani 2017", il contest internazionale per modelle e modelli approdato nell'hinterland romano grazie alla Miss Event, di Simonetta Ciriaci e Sabina Prati.
Dopo il grande successo della prima serata del contest di bellezza, che si è tenuto presso il ristorante L'Oasi di Velletri il 9 dicembre scorso, stavolta ad ospitare la seconda tappa del tour castellano sarà, sabato 25 Marzo alle ore 21, il prestigioso Teatro Aurora di Velletri. La serata, grazie alla capacità organizzativa e alla consueta attenzione ai dettagli da parte delle ideatrici dell'evento, sarà un vero e proprio spettacolo di eleganza e di varietà, con sfilate di abiti di alta moda, la vivacità dei bambini e tanti ospiti. Con la conduzione, ormai rodata, del noto presentatore Stefano Raucci e la partecipazione del comico Oscar Biglia, tanti ragazzi e ragazze si contenderanno sulla passerella il titolo di re e regina della serata. A impreziosire l'evento ci sarà, inoltre, lo spettacolo di tango argentino, con Marco Barreras e Elisabetta Romanis, e le esibizioni del gruppo di ballo veliterno "Factory Dance Studio", di Claudia Taloni e Tiziano Vecchi. Si ringraziano per la serata Sladana Krstic, Francesca Munzi e La Favola di Terry per gli abiti, Danilo Fabiani, di "Io e le Donne" Lariano, per le acconciature, Manuela Melillo per il trucco, Gianluca Savo per il service, Daniela Maio per il make up, "Come d'incanto Velletri" per gli allestimenti, e poi ancora Piemme, la Forbice, L' oasi , SaTi trasporti, Sitissimi. Il fotografo ufficiale della serata è Agostino Ciriaci. (Ingresso 10 euro).

Un diaframma per indagare il reale: intervista a Laura Bellucci, autrice de "Lo specchio"

La giovane scrittrice veliterna Laura Bellucci ha esordito con la raccolta di racconti intitolata Lo specchio, pubblicata dalla casa editrice Lfa publisher. 

Intervista a cura di Valentina Leone


VELLETRI - Un’opera prima, Lo specchio, composta da venti racconti brevi, che colpisce per l’atmosfera sospesa tra normalità e surrealtà suscitata dalla giovane scrittrice veliterna Laura Bellucci, classe ’94, diplomatasi presso il liceo socio-psico-pedagogico “Mancinelli e Falconi” di Velletri e iscritta al corso di laurea in Lingue nella società dell’informazione dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
L’autrice ha raccontato a Velletri Life le premesse della sua raccolta di esordio, dalle iniziali prove di scrittura ancorate nell’infanzia alla vicinanza di persone fondamentali, oltrepassando poi la superficie de Lo Specchio per entrare nella sua struttura organizzativa e illuminare i punti di snodo, senza celare la maturità di una poetica interessata all’umano che anticipa per Laura Bellucci il tempo della scrittura, quasi fosse una vocazione etica alla letteratura, e costituisce il migliore invito per la lettura.


La genesi de Lo specchio è stata caratterizzata da una ispirazione improvvisa o si pone in continuità con una attività scrittoria di lunga durata? 

Potrei rispondere che in realtà valgono entrambe le alternative: mi sono dedicata alla scrittura sin da bambina e crescendo ho coltivato questa inclinazione orientata prevalentemente nell’ambito di scritti diaristici. Lo specchio ha rappresentato il primo tentativo di legittimazione e riconoscimento di questa attività di scrittura improntata all’immaginazione, all’apertura verso l’esterno, anziché alla confidenzialità e al privato. 

C’è stata almeno una figura, anche nel corso della formazione scolastica, che è stata determinante per incoraggiare e stimolare la creazione letteraria? 

Ricordo con molto affetto e riconoscenza le mie insegnanti di italiano della scuola elementare, Semira Pomponi – che per me rimarrà sempre la “maestra Agnese” –, e della scuola media, Stefania Compagnucci. La maestra Agnese mi ha trasmesso l’amore e prima ancora il rispetto per la lingua italiana, pullulante di sfaccettature e declinazioni di significato nella sua molteplicità di espressioni possibili. Se il linguaggio è lo strumento attraverso il quale ci rapportiamo all’esterno, assimilando la realtà nella quale siamo immersi affinché essa risulti accessibile alla nostra comprensione, la letteratura diventa un metodo di indagine e di interpretazione del mondo. La professoressa Compagnucci mi ha insegnato che la letteratura anticipa la vita nel porre nuove prospettive attraverso le quali osservare la realtà. Al liceo ho imparato dalla professoressa Altavilla, che ho avuto come insegnante di letteratura latina per un anno, quanto la lingua possa essere viva e pulsante. La professoressa aveva l’abitudine di analizzare l’etimologia di alcune parole, mostrandone la provenienza dal mondo latino che era spesso curiosa e di natura analogica. Una delle cose per me più straordinarie è come uomini morti da secoli possano sopravvivere anche attraverso la lingua, ad esempio per mezzo di termini come “luculliano”, da Lucio Licinio Lucullo. Mio fratello Paolo è stato un attento lettore al quale ho sottoposto ogni mio racconto e che mi ha sempre incoraggiata nella scrittura. La persona che per me è stata determinante in questo percorso, e che pertanto mi sento di definire “compagno”, è Antonio, col quale ho condiviso il cammino all’interno di questo itinerario letterario e non solo. Io credo che la produzione creativa nasca dal confronto, sia nell’accezione di intertestualità e quindi nella fruizione delle opere artistiche, anche realizzando una commistione fra le diverse categorie, sia nel senso di misurarsi attraverso il dialogo. Le nostre conversazioni hanno per me rappresentato uno stimolo fondamentale, così come la sua presenza e la sua attenta e sempre sincera analisi dei miei racconti. 


Riguardo al titolo della raccolta qual è il significato e in quale modo si rapporta ai venti racconti in qualità di tratto unificante? 

Lo specchio è una superficie riflettente che rimanda la nostra immagine. Si tratta, tuttavia, di una rappresentazione mediata dalla nostra soggettività. Uno dei giochi che facevo da bambina consisteva nel prendere uno specchio tascabile e rivolgerlo verso l’alto, per poi gironzolare mentre osservavo le immagini riflesse. In questo modo, a volte mi sembrava di camminare sul soffitto, altre di mantenermi in bilico sulle fronde degli alberi. Ogni passo era una scoperta, esploravo con occhi nuovi ogni angolo della casa in cui abitavo ma che si era fatta misteriosa, estranea. Allo stesso modo, ne “Lo specchio” si parla di racconti del quotidiano, ma queste esperienze di tutti i giorni vengono filtrate da una percezione inconsueta che le rende quasi irriconoscibili e sconosciute per quanto appaiono diverse. 

Il primo racconto che hai scritto si intitola L’evoluzione della specie, ma all’interno della raccolta a ricoprire la posizione incipitaria è (13,72 ± 0,12) ×109. Qual è stato lo scarto tra la cronologia di stesura dei racconti e la disposizione strutturale successiva? 

Nella scelta della disposizione dei racconti ho totalmente ignorato la cronologia della stesura, tanto che fatico a ricordare l’intero ordine di scrittura. La nascita de Lo specchio è avvenuta in maniera naturale, in un certo senso inconsapevole. Quando ho iniziato a scrivere non avevo idea, o intenzione, di dedicarmi a una raccolta di racconti. Semplicemente, ho dato vita a pensieri ed emozioni attraverso i personaggi che popolavano la mia testa e che ora guardo riflessi ne Lo specchio. La disposizione definitiva è stata il frutto di una scelta più conscia e ragionata, dettata anche dall’esigenza di alternare i racconti più intensi e quelli che lo sono meno. 

Tra i venti brevi racconti quali sceglieresti per costruire un itinerario rappresentativo del volume intero? 

Il racconto che apre Lo specchioè (13,72 ± 0,12) ×109, che funge da monito dell’intera raccolta. Esso rappresenta la mia risposta alla domanda «Perché scrivi?» attraverso le angosce di un disoccupato che si rivolge a un ufficio di collocamento, ma prima di tutto per mezzo delle inquietudini di un uomo che avverte di peso la propria finitezza, paragonata alla formula (13,72 ± 0,12) ×109 che costituisce un’approssimazione dell’età dell’universo: «Non riesco a tollerare tutto questo: avere un solo ombelico, cinque dita per mano, una media di centomila capelli. Dover guardare con soli due occhi e in una sola direzione. […] Dover essere in un unico posto per volta, dover vivere una sola vita. […] Non riesco ad accettare che ogni secondo trascorso mi avvicini al momento in cui esalerò il mio ultimo respiro. […] Non riesco ad accettare di dover morire una sola volta, in un solo modo». Il protagonista del racconto è un uomo senza nome che rappresenta tutti coloro i quali sono avidi di vita, bramosi di sperimentare tutto, e più di tutto l’impossibile. Accade allora La rivolta da parte dei personaggi letterari nei confronti della scrittrice, in un parallelismo tra Dio e uomo, libero arbitrio e predestinazione. Succede che Il giudizio universale diventi un processo a Dio, laddove il rovesciamento dei ruoli prevede che siano gli uomini a difenderlo, accusarlo e giudicarlo come in un qualsiasi tribunale nel corso della più blanda delle udienze. Capita di incappare negli inganni del Falsario, in un gioco di specchi tra vero e falso, realtà, immaginazione e finzione letteraria. Il tema del lavoro torna nel racconto posto a conclusione della raccolta, intitolato Il contratto, che promuove una riflessione sul tempo attraverso la vicenda del protagonista in cerca di un impiego a cui nel corso di un colloquio viene sottoposto un documento dalle clausole bizzarre. 

Esiste un modello letterario e narrativo che è stato più presente nel momento della composizione? 

L’intertestualità è una componente determinante della letteratura e nello specifico della mia ispirazione. Per quanto riguarda i modelli letterari assunti al momento della stesura, citerei Ágota Kristóf, Franz Kafka e Boris Vian, che hanno in comune il fatto di essersi dedicati alla composizione di racconti brevi. Della Kristóf ho letto molto, è una scrittrice di cui sono profondamente innamorata e che esercita su di me tutto il magnetismo del suo mondo crudo e spietato, evocato dal dramma della sua scrittura. Di Kafka ho letto meno, ma vissuto con altrettanta intensità ed incassato i suoi colpi, perché come lui stesso scrisse in una lettera del 1904 a Oskar Pollak: «Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?». Infine, Boris Vian per me ha rappresentato l’accesso ad un ulteriore livello di consapevolezza ed elaborazione della realtà. 

Dopo la prima raccolta esordiale hai in cantiere dei progetti letterari per il futuro? 

La scrittura è una necessità che per me nasce dal tentativo al tempo stesso di evasione e partecipazione alla vita. Si tratta di un’evasione nel campo del possibile e di una partecipazione intesa come incarnazione nella concretezza e finitezza della singola esistenza, compartecipante al tutto. In fondo, la vita è contraddizione nel suo essere fondata su principi contrari la cui lotta si mantiene in equilibrio laddove l’uno non sovrasta mai l’altro in maniera definitiva. Potendo noi porci, in veste della nostra fattezza di uomini, come unici interpreti della realtà in base alla percezione che appartiene alla nostra specie, ciò si evince in maniera ovvia nel carattere frammentario, che per comodità definiamo dualismo, della nostra natura. Il mio prossimo progetto letterario è basato su questa consapevolezza, sul concetto di divenire come guerra perenne fra i contrari. Si tratta di racconti in cui questi principi si concretizzano in personaggi del nostro patrimonio storico e culturale che rappresentano gli opposti per antonomasia, o che in tali vengono trasformati, come Abele e Caino o Ulisse e Polifemo.

Coppa di Legno, confermano la vetta le due capoliste: A e B ricche di gol al "Maracanà"

In Serie A il Team Giorgio vince 7-2 e si conferma in vetta, in B Carrozzeria Zaccagnini che trionfa e resta prima di misura. Tutte e due le capoliste hanno 16 punti.

Si ringrazia Dario Nocera per tabellini e risultati.

VELLETRI - Al "Maracanà" la Coppa di Legno offre sempre più emozioni. Deta Elettroimpianti, in Serie A, vince e resta a -3 dal primo posto. In B, invece, successo importante per Castelli Romani: si tratta della prima vittoria. Ecco tutti i tabellini e risultati.

SERIE A


DETA ELETTROIMPIANTI – REAL MADRID  6-1

Formazione/marcatori,. Carini Andrea, Cerquozzi Federico 1, Spallotta Attilio 3, Vonputkamer Jescow 1, Piccilli Dylan, Movetti Simone, Di Bella Federico 1, Abbaiati Michele.
Formazione/marcatori. Pompa Cristian, Sebastiani Michele 1, Bastianelli Emanuele, Pompa Fabio, Biondini Mario.
MG: Di Bella Federico (DETA)
MP: Abbaiati Michele (DETA)
Arbitro: Barlone D.

DECO ART – TEAM GIORGIO 2-7
Formazione/marcatori: innamorato Gianluca, Valeri Marco 1, Di Luzio Nicola, D’Agapiti Danilo, Monti Andrea 1, Middei Fabio, Becccia Stefano.ù
Formazione/marcatori. Dascalu Adi 2, Butoi Paul, Latu Valeriu 1, Tufosa Valentin, trusca Gabriel 3, Komaromi Alexandru 1, Idershai Hasan, Dascalu Vasile.
MG: Trusca Gabriel (team Giorgio)
MP: Tufosa Valentin (Team Giorgio)
Arbitro: Nocera D.

PIZZERIA ITALIA – MARCO FRUTTA  3-0
Formazione/marcatori. Latini Riccardo, Castrichella Gianluca, Cavicchia Emanuel, Belli Rossano, Meola Piero, Latini Denis 1, Agostani Fabrizio 1, Saporosi Roberto 1, Belli Diego, Mancini Valerio, cellucci Fabrizio.
Formazione/marcatori: Leoni Daniele, Cedroni Marco, cedroni Federico, Della Vecchia Damiano, Chianese Nicola.
MG: Latini Denis (Pizzeria Italia)
MP: Latini Riccardo (Pizzeria Italia)
Arbitro: Nocera D.

 

SERIE B


MMP FOOTBALL CLUB – BLUE GREEN  6-1
Formazione/marcatori: Mammucari Luca, Recine Riccardo, Giammatteo Maurizio, Coltella Luca 3, recine Simone 2, Caravà Emanuele, Casini Alessandro 1.
Formazione/marcatori. Mancini Stefano, Di Veronica Manuel 1, Arata Giacomo, Pizzotti Marco, Mancini Leopoldo, Donnini Michele, Bucci Francesco.
MG: Recine Simone /MMP)
MP: Giammatteo Maurizio (MMP)
Arbitro: Barlone D.

CASTELLI ROMANI – EDIL ROCCHI 3-2
Formazione/marcatori: Scaccia Alessandro 1, leandri Riccardo, Mastrostefano Marco, Zaccagnini Luca, Cianfarani Roberto, Marinelli Lorenzo 2, Maikano Samir, Ponzo Massimo, Guarino Marco, Bazzo Mario.
Formazione/marcatori: Rocchi Marco, mancini Lorenzo 1, Sciotti Luca 1, Evangelisti Emiliano, Cugini Simone, Capretti Alessio, Quartucci Marco, Ambrosino Luca, Pizzetti Matteo.
MG: Marinelli Lorenzo (Castelli)
MP: Ponzo Massimo (Castelli)
Arbitro: Leandri M.

FEMAR/CARROZZERIA FAVETTA – CARROZZERIA ZACCAGNINI 3-4
Formazione/marcatori. Vita Federico, Favetta Daniele 3, Biserna Giordano, Zarra Davide, Santoni Daniele, dominizi Mirko, Cardini Valentino, Di Lazzaro Manuel.
Formazione/marcatori: Di Clemente Andrea, Cattini Giancarlo, Sciotti Diego 1, Caponera Marco, Felci Fabrizio, favale Massimo 1, Pennacchi Emanuele 1, Mollicone Giorgio 1, Mollicone Paolo.
MG: Sciotti Diego (Zaccagnini)
MP: Di Clemente Andrea (Zaccagnini)
Arbitro: Leandri M.





Rosavolley: doppia vittoria, serie D e Seconda Divisione di forza

Doppia vittoria in casa Rosavolley: un sabato esaltante per il club veliterno che ieri 18 marzo ha vinto entrambi i match che si disputavano in casa al Landi.


VELLETRI - La prima a scendere in campo è stata la formazione di Serie D allenata da Piero Ronsini, che ha vinto meritatamente contro Bccc Sabaudia con un secco 3-0 (25/14 25/21 26/24), portando a casa tre punti che valgono oro in chiave classifica.
Le veliterne hanno faticato soltanto nel terzo e decisivo set, più per deconcentrazione che per meriti avversi. Ora le ragazze della D devono pensare ad affrontare il prossimo match impegnativo contro Ciampino, sabato 25 marzo alle ore 17 sempre in casa al Liceo Landi. Due ore dopo la serie D, sono scese in campo le ragazze di mister Paolo De Florio, sempre in casa dal Landi, per giocarsi la quindicesima di campionato contro Ciampino. Le veliterne sono partite malissimo: dopo poco meno di 5 minuti eravamo sotto nel primo set 1-7; poi lentamente la marcia è ripresa, anche se il primo gioco è stato concesso alle avversarie con un punteggio di 20/25. Il secondo set è stato vinto agevolmente dalle padrone di casa (25-12) mentre per avere la meglio nel terzo set, la Rosavolley ha dovuto faticare un po', aggiudicandosi il gioco a 29/27. A quel punto sull'onda del terzo set, le ragazze di De Florio hanno iniziato prendendo quei 4/5 punti di distanza nel quarto e decisivo set sin da subito, portando la vittoria a casa con il punteggio finale di 25/20. Ora nel prossimo turno, sabato 25 marzo alle 19, sempre in casa al Liceo Landi, si affronterà la Roma Otto Team: il club romano è adesso solitario in testa alla classifica del girone.

Un’importante iniziativa per contrastare la violenza sulle donne dall'alunna Elisa Tammaro

L'alunna del Liceo Linguistico Elisa Tammaro, autrice di un interessante fumetto avente come tema “La violenza sulle donne”, è stata premiata dalla Regione Lazio.

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Elisa con la prof. Biancone
VELLETRI - Il suo lavoro rientra tra i dieci migliori fumetti presentati, sul medesimo tema, per la partecipazione al concorso “Contro la violenza sulle donne, metti in campo la tua creatività”. Grazie alla studentessa Elisa Tammaro il Liceo “A. Landi” di Velletri ha avuto l'opportunità di esprimere al massimo la propria creatività e di distinguersi egregiamente.
Il fumetto realizzato da Elisa è stato presentato in un incontro avvenuto l’8 marzo, presso la sede della Regione Lazio, alla presenza del Presidente della Regione Nicola Zingaretti. Una bella soddisfazione per l'Istituto. Il suo lavoro è stato dunque inserito in un book che verrà distribuito nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione.

L'Istituto Comprensivo "Velletri Nord" sarà protagonista alla Festa delle Camelie 2017

L'imminente Festa delle Camelie, come annunciato nella conferenza stampa di presentazione, vedrà una partecipazione attiva delle scuole. Non mancherà l'I.C. Velletri Nord.


VELLETRI - Anche quest'anno, infatti, l'Istituto Comprensivo Velletri Nord parteciperà alla Festa delle Camelie con un nutrito programma ricco di musica, recitazione e canto.
Gli alunni della scuola primaria Fontana della Rosa, nello specifico le classi IV e V, e gli alunni delle classi I, II, III della scuola secondaria di primo grado si alterneranno in esibizioni cantate, esecuzioni strumentali con i flauti dolci accompagnati da chitarre, percussioni, tastiere e flauti traversi, il tutto condito dalle coreografie delle alunne del corso di ginnastica ritmica. Nel programma è prevista l'esecuzione in lingua LIS della canzone "A modo tuo" di Elisa, che sarà interpretata da 60 alunni che hanno partecipato al progetto "Le Mani Parlano" accompagnati da alcuni docenti che hanno creduto nelle finalità educative e inclusive di tale progetto. La progettazione e la realizzazione dell'iniziativa è come sempre affidata alla prof.ssa Maria Rosaria Perillo, referente per gli eventi dell' Istituto Comprensivo Velletri Nord.

Il "Premio Cisterna" al maestro Mario Spigariol

Mario Spigariol è un nome nel panorama artistico pontino. Si tratta di uno degli artisti storici della Pallade Veliterna, ha partecipato con gli artisti del gruppo La Mimosa a numerose edizioni del Premio Nazionale Pallade Veliterna e del Premio “La Scaletta” vincendoli numerose volte.

di Alessandro Filippi


VELLETRI - Parlare dell’arte di Spigariol è un piacere perché ci si imbatte in un cromatismo allegro e gradevolissimo allo sguardo. La carriera artistica di Mario, inizia come decoratore Ceramico, questa sia caratteristica lo ha accompagnato in tutto il suo percorso.
Egli è stato capace di trasferire questa tecnica nella sua pittura. Le tele di Spigariol sono riconoscibili anche senza firma, tutte hanno di fondo una preparazione materica che vuole ricordare la superficie ceramica anzi oserei dire lo spessore della cristallina. Sempre su fondo ruvido o semiruvido Mario impagina i suoi soggetti. Tre sono i filoni della sua arte, cavalli fiori e volti di donna quest’ultimi spesso dedicati alla figlia Vanessa. Sono affascinanti proprio questi ultimi dove è possibile trovare tre o quattro pennellate di base che costruiscono l’intera opera. L’uso dei colori per Spigariol è molto spesso settoriale ne sceglie tre o quattro e su questi basa la cromaticità del quadro. I volti di donna rappresentano al meglio questa sua capacità di sintesi. Spazia invece nei fiori che escono da un fondo ruvido quasi a rappresentare il trionfo della vita sull’arido. Mi fa pensare alla fioritura delle sue pianure pontine dopo la stagione invernale. I suoi cavalli invece sono un omaggio alla natura e alla vita che in essa abita. Parlare di Mario Spigariol che da tempo ha scelto di ritirasi a vita privata mi fa tornare in mente tanti episodi tanti piccoli anedotti dove protagonista era Via Furio quelle giornate trascorse accogliendo i numerosi visitatori del Premio La Scaletta all’epoca guidato e diretto da Gustavo Gualtieri al quale Mario era legato da una profonda e sincera amicizia. Quando nel 2011 abbiamo riproposto La Scaletta e il Premio Pallade Veliterna con l’amico di sempre Patrizio Veronese ha accettato con gioia l’invito a tornare ad esporre e da allora si è ristabilito quel profondo legame con la Pallade Veliterna che lo ha visto entusiasta animatore delle sale del Polo Espositivo Juana Romani assicurando sempre la sua presenza e la sua collaborazione. L’ultima volta fu in occasione della celebrazione del trentesimo anniversario della fondazione del Circolo, quando abbiamo voluto insignirlo del Premio Pallade Veliterna alla carriera, oppure nel 2015 quando lo abbiamo festeggiato con una mostra personale che lui ha volto restasse in concessione permanente. Come presidente del Circolo Artistico La Pallade Veliterna sono stato onorato di partecipare domenica pomeriggio alla cerimonia di consegna del Premio Cisterna all’amico Mario. Il riconoscimento ritirato dalla moglie Maria Rita e dal figlio Roberto è stato da parte della sua città l’atto di omaggio alla sua presenza come artista e come direttore artistico del gruppo La Mimosa e animatore della Galleria di Palazzo Caetani nella quale hanno esposto artisti da ogni parte d’Italia e del mondo. Alcuni di questi come la Società delle Belle Arti di Verona su sua sollecitazione e con l’apporto determinante di Patrizio Veronese oggi espongono in forma permanente al Polo Juana Romani. Grazie a Mario per noi è iniziato un rapporto di collaborazione con gli artisti veronesi che ci ha portato anche un altro gruppo l’Accademia Arte e Artigianato.

F&D H2O, vince l'Under 17 e riportano ottimi risultati i ragazzi del Nuoto

F&D H2O, under 17: le veliterne trionfano 9-5 in trasferta. Un altro successo per la categoria under 17 del F&D H2O, che nell'ultima partita ha giocato in trasferta ad Anzio contro il Latina Pallanuoto. 

di Sara Scifoni 

ANZIO - Mercoledì 22 marzo le ragazze della F&D H2O hanno portato a casa un'altra vittoria con il risultato finale di 9-5. L'ostinazione delle veliterne ha avuto ancora una volta la meglio nonostante le difficoltà e la pressione.
Mister Di Zazzo, commentando il match, ha sottolineato l'impegno costante delle ragazze sottoposte ad allenamenti continuativi: “La partita è stata giocata un po' sotto tono. Ma c'è anche da dire che le ragazze vengono da un periodo in cui si allenano sempre immediatamente prima delle partite. Oggi, ad esempio, si sono allenate alle 14:00 e poi sono andate subito a giocare. Il match comunque è andato bene: l'obiettivo dei tre punti, che ci tengono in corsa per le semifinali nazionali, è stato raggiunto”. Nel primo parziale, terminato con un 3-3, le giocatrici di entrambe le parti si sono dimostrate tenaci ed incisive in attacco: ad andare a segno sono state De Marchis e Clementi per il team di Velletri e Corradetti e Gioffredi per il Latina. Nel secondo tempo, conclusosi sullo 0-2, le veliterne sono riuscite a portarsi in vantaggio con le reti, ancora una volta, di De Marchis e Clementi. Nel terzo parziale, terminato 1-2, sono ancora le ragazze della F&D H2O a condurre il gioco con le due reti di Bertini; il tentativo di acciuffare il pari da parte del Latina Pallanuoto, sfiorato con la marcatura di Gioffredi riesce solo parzialmente. Le latinensi tentano, nel quarto parziale, di condurre un'azione più determinante, ma l'attacco della F&D H2O risulta sempre più energico. L'ultimo tempo termina con un 1-2, con la finalizzazione di De Marchis e Magno per la compagine di Velletri e di nuovo Gioffredi per il Latina, portando al risultato finale di 5-9. Un match combattuto e alla fine vinto con merito: la F&D H2O si è dimostrata anche questa volta tenace e temprata. Parziali: 3-3, 0-2, 1-2, 1-2.

Risultati notevoli per F&D H2O al Terzo Meeting Regionale “Giuseppe Sant” 

di Rocco Della Corte 

 F&D H2O Fortitudo Domus Pinsa protagonista al Terzo Meeting Regionale “Giuseppe Sant”, organizzato dal FIN a Roma. Notevoli i risultati conseguiti nelle gare dagli atleti della società veliterna, per la soddisfazione del tecnico Emiliano Specchi. Christian Taglioni, per i 100 dorso, iscritto con 1’ 55 ha ottenuto il tempo di 1’ 45, mentre ai 200 stile - iscritto con il tempo di 3’ 35 - ha ottenuto un ottimo 3’ 25. Luca Liparulo, iscritto ai 100 dorso con 1’ 40, ha ottenuto il tempo di 1’ 28, mentre ai 100 stile libero iscritto con il tempo 1’ 15 ha riportato il risultato di 1’ 13’’. Prestazioni importanti anche per Flavio De Marchis e Christian Celant. Il primo, iscritto ai 200 stile con il tempo di 2’ 55 ha ottenuto il tempo di 2’ 42’’ 9, mentre ai 100 farfalla iscritto con il tempo di 1’ 35 ha ottenuto 1’ 25’’5. Il secondo, invece, iscritto ai 100 dorso con il tempo di 1’ 50 ha ottenuto 1’ 46’’ 8, guadagnando anche un buonissimo tempo di 1’ 21’’ 7 ai 100 stile, ove era iscritto con 1’ 30. Alla fine delle gare tangibile la soddisfazione del tecnico Specchi, che ha parlato di “ottimi risultati per i ragazzi”. Da segnalare l’assenza di Mattia Pennacchi, fermato dall’influenza.

Il Master in Lighting Design della Sapienza a Velletri per un’eccellenza Italiana dal nome ILM Lighting

A Roma nel 2004 nasce Il Master in Lighting Design (MLD) per dare risposta alla domanda sempre più ampia, non soltanto in Italia, di specialisti nella progettazione e nel management nel settore della luce. 

di Alice Vianello


VELLETRI - Il suo obiettivo è la formazione di figure professionali come il lighting designer e il lighting project manager in grado di affrontare la sfida tecnologica e la complessità espressiva del progetto urbano ed architettonico contemporaneo.
L’importanza del progetto della luce, in particolare della corretta illuminazione dei beni artistici ai fini conservativi, ha portato il corso a sviluppare attività didattiche volte a far conoscere agli studenti realtà del settore di rilevanza internazionale. Per questo motivo il Master ha coinvolto alcune tra le principali realtà produttive italiane, portando a collaborazioni e tirocini di formazione presso Aziende leader del settore e qualificati Studi professionali. Proprio tra queste si colloca l’azienda di Illuminazione Veliterna ILM Lighting. Un’azienda che fonda il suo prestigio su progetti e sviluppo di apparecchi d’illuminazione esclusivamente con tecnologia LED. Una scelta quella del Led che nasce dalla voglia di conciliare l’evoluzione tecnologica con il completo rispetto dell’ambiente e delle sue ricchezze. Filiera ad impatto 0 e Km 0, proprio perché l’intera catena di produzione, dal progetto alla costruzione fisica di ogni apparecchio firmato ILM, avviene interno agli stabilimenti grazie al team di progettisti e tecnici di laboratorio specializzati. Ogni anno i Workshop e le lezioni del Master MLD sul campo, negli stabilimenti ILM, fan sì che le classi del Master si spostino appositamente dalla capitale alle campagne veliterne in virtù di un’esperienza formativa unica. Così sarà questo lunedì 27 marzo, in cui attraverso una giornata di formazione, ILM presenterà ai futuri lighting designer una dimensione aziendale composta da qualità, innovazione e competenze tecniche, per quanto più discreta nella collocazione geografica tanto più incredibile la sua risonanza a livello di fama internazionale.

Grandi Sauvignon di tutto il mondo protagonisti a Velletri con la FISAR

Oltre 80 le persone che hanno partecipato alla grande degustazione dedicata ai vini prodotti con uve Sauvignon in tutto il mondo venerdì 17 marzo a Velletri, nella sede Crea Viticoltura Enologia di via della Cantina Sperimentale. 

di Fabio Ciarla


VELLETRI - Ad organizzare l’evento, già realizzato con i vini da uve Riesling a gennaio, la Sede di Velletri della Delegazione Roma e Castelli Romani della FISAR che proprio nello storico istituto di ricerca del MIPAAF realizza i corsi di formazione per sommelier (attualmente in funzione un Secondo Livello).
Con il saluto iniziale della consigliera di Delegazione Angela Maglione e sotto la guida dell’esperto Antonio Mazzitelli, docente Fisar, i partecipanti hanno affrontato un viaggio alla scoperta delle varie espressioni del Sauvignon, da quelle più tradizionali francesi a quelle del cosiddetto Nuovo Mondo, con Nuova Zelanda e Sudafrica in evidenza. Senza dimenticare comunque l’Italia, per la quale è stata scelta un’etichetta friulana. Nel dettaglio la serata, dopo la presentazione del vitigno e delle sue caratteristiche principali, si è aperta con il Los Vascos 2015 de Les Domaines Barons de Rothschild (Lafite) dal Cile, seguito dal Colli Orientali del Friuli DOC 2015 di Livio Felluga, poi dall’altra parte del globo con il Wairau Reserve 2015 di Saint Clair dalla Nuova Zelanda, ancora un salto per il Diamond Yellow Label 2015 di Francis Ford Coppola Winery dagli Stati Uniti, di nuovo nell’altro emisfero con lo Stellenbosch 2015 di Somerbosch Wines del Sudafrica per finire con la terra d’origine di questo vitigno ovvero la Francia, degustando Les Pierrefeux Pully Fumé 2015 di Langlois-Chateau e il Sancerre 2015 di Chateau de Fontaine Audon. Una panoramica impressionante per originalità e caratteristiche dei vari vini, tutti provenienti appunto dallo stesso vitigno ma da territori e climi diversi, capaci di offrire sfumature impensabili. Soddisfatta la platea, che è intervenuta durante la serata in un clima di grande scambio e curiosità, ottimamente servita dai 4 sommelier Fisar presenti in sala. La Fisar ha già pronte le prossime due date per la scoperta di altrettanti vitigni considerati “internazionali” per concludere il ciclo di 4 degustazioni. Venerdì 28 aprile sarà la volta del Cabernet Sauvignon, quindi vini rossi e ancora una volta da tutto il mondo, mentre venerdì 19 maggio toccherà allo Chardonnay, avvicinandosi all’estate con un vino bianco famoso in tutto il mondo. Per le prenotazioni e le informazioni si può seguire la pagina Facebook Fisar Roma Sede Velletri (https://www.facebook.com/FisarRoma.SedeVelletri/) il sito Fisar Roma (www.fisar-roma.it) ma seguiranno ovviamente altre comunicazioni specifiche.


Piazzetta dell'Artemisio, la segnalazione di un cittadino: "Il parcheggio va aperto o chiuso?"

Segnalazioni alla Redazione: un cittadino ci scrive per chiedere agli organi preposti una spiegazione sulla situazione della Piazzetta antistante il Teatro Artemisio "Gianmaria Volontè".

VELLETRI - Una piazzetta molto suggestiva, recuperata e rimessa a nuovo proprio qualche anno fa, in occasione della riapertura dello storico teatro cittadino. Negli ultimi tempi, come spiegato nella segnalazione arrivata in Redazione, però è sorto un problema relativo ai parcheggi.

Come regola, infatti, la piazza è chiusa al traffico e pedonalizzata, fatta eccezione per le operazioni di carico e scarico di eventuali compagnie teatrali che necessitano di arrivare all'ingresso con i propri mezzi. Non di rado, però, quando la catena viene lasciata aperta la piazza diventa luogo di parcheggio per più automobili, come testimoniato dalle foto. "Se la legge è uguale per tutti" - scrive il cittadino a Velletri Life - "occorre una spiegazione essendo quella una zona pubblica". Nella stessa segnalazione si fa menzione di come la pedonalizzazione di quell'area abbia sottratto potenziali posti auto, utili ai fruitori delle attività commerciali limitrofe. Nelle prossime ore la nostra Redazione contatterà l'amministrazione comunale per conoscere la risposta al quesito di questo cittadino.

Scala comunale di Villa Ginnetti, i 5 stelle: "C'è da arrovellarsi il cervello..."

Chi conosce la villa comunale di Velletri sa che ha ben tre ingressi, due su Viale Bruno Buozzi ed uno su Via Madre Teresa di Calcutta. 

Comunicato stampa Movimento Cinque Stelle

VELLETRI - Da mesi i cittadini si stanno chiedendo come mai il Sindaco abbia deciso di collocare una scala che collega la terrazza della Galleria Ginnetti per accedere direttamente nella villa, aggiungendo un terzo ingresso pedonale distante ben 43 metri da quello già esistente.
C’è davvero da arrovellarsi il cervello, ci sono decine di matematici, filosofi ed ingegneri che stanno studiando senza giungere a conclusione, la motivazione di questa opera (tra l’altro di discutibile bellezza ed inserimento architettonico). L’opera, che paghiamo noi cittadini, ha ovviamente un costo, che si aggira sui 35.000 euro. In una situazione in cui si stanno facendo i salti mortali per far quadrare il bilancio comunale, spendere 35.000 euro per risparmiare 25 metri a piedi davvero grida vendetta. Sarebbe stato diverso se avesse avuto come motivo il superamento delle barriere architettoniche per consentire l’accesso alla villa da Piazza Cairoli alle persone anziane e disabili senza dover fare il giro stradale lungo e pericoloso.
Invece no! Si fa una scala del tutto inutile! Abbiamo chiesto un preventivo ad una delle più importanti case costruttrici di ascensori per un collegamento con un elevatore dal piano di Piazza Cairoli alla villa, il prezzo (a grandi linee ovviamente) è di 50.000 euro per un ascensore e 31.000 euro per una piattaforma elevatrice. Capite da voi che installando una piattaforma avremo speso soldi utili dando un servizio ai cittadini, mentre ci troviamo un inutile ed evitabile spesa di denaro pubblico.

Intervista a Giorgio Greci: "Ci metto la faccia, per Velletri, fuori da ogni schema precostituito"

Il candidato Sindaco Giorgio Greci, già consigliere comunale della lista LIVE, in un'intervista esclusiva al nostro Giornale fa il punto della situazione e risponde su varie tematiche importanti.

VELLETRI - Dopo l'ufficializzazione a dicembre, Greci sta continuando un vero e proprio tour elettorale con vari incontri aventi i temi che saranno poi al centro del suo programma. Non è mancata qualche accusa, da parte dei suoi potenziali avversari politici, che lo etichettano come il candidato del centro-destra (si leggano le interviste precedenti su Velletri Life del consigliere Pennacchi e dell'assessore Masi). Greci ha risposto nettamente, toccando poi altri punti sia relativi alla politica locale che nazionale.


Giorgio Greci, il suo percorso di candidatura partito a dicembre la vede ormai lanciata in un vero e proprio tour volto a scoprire, affrontare ed ascoltare i problemi della città. Quali sono le risposte fin qui ottenute dai cittadini? 

Senza dubbio incoraggianti e stimolanti nel proseguire il percorso intrapreso. Il sostegno di chi mi ha seguito e di chi lo farà strada facendo mi sprona e mi incoraggia ancor di più a perseguire l'obiettivo che mi sono prefissato, volto a tutelare il bene collettivo e stimolare un ideale comunitario che veda in prima fila anche associazioni e comitati. L'ho dichiarato l'11 dicembre, sul palco del Teatro Tognazzi, quando ho premesso che insieme a tutti avremmo dato inizio ad un nuovo percorso che, mi auguro, possa veder sempre più cittadini salire su questo treno che, con passione, dedizione e senso civico dovrà portare chi ci crede davvero a rivoluzionare una città che ha bisogno di gente che aspiri ad amministrarla con la voglia di migliorarla sino in fondo, esaltandone le prerogative e smussando tutti quegli angoli oscuri in cui si annidano i disservizi e il disinteresse. E' un'ambizione audace, ne sono certo, ma sono pronto a mettercela tutta. 

Lei si è sempre presentato come un candidato “traversale”, sin dall’evento del ‘Tognazzi’, dicendo che non avrebbe chiuso la porta in faccia a nessuno e di voler lavorare sui programmi. Eppure molti esponenti politici locali, soprattutto dell’area di centro-sinistra, affermano senza mezzi termini che lei sarà il candidato del centro-destra. Cosa risponde a queste affermazioni? 

Quanto ho detto è quanto muoverà ogni passo del gruppo di lavoro che, insieme a me, condividerà l'idea di rilancio e di sviluppo per Velletri. Rientra nel gioco delle parti, a quanto pare, dire cose che possano creare scompiglio ed indebolire chi, come me, si è messo in gioco per rompere certi schemi, andando al di là delle barriere ideologiche e mettendo l'interesse dei cittadini sopra ad ogni cosa. Il concetto di trasversalità, dai più visto come negativo, diventa allora qualcosa di estremamente positivo se, con lo stesso, si va ad identificare un gruppo che mira ad individuare dei punti programmatici ben definiti, finalizzati al rilancio di settori in completa sofferenza. In un contesto del genere la dicotomia centrosinistra-centrodestra diventa obsoleta e pure limitante. Non mi stancherò di ripetere che in questa avventura farò prevalere la logica del dialogo e dell’apertura, creando le giuste sinergie su un impianto programmatico condiviso. Sono partito un anno e mezzo prima perché dalle esigenze della città e di chi la popola vanno costruiti quei contenuti che facciano la differenza ben più dei nomi, creando le basi per una Velletri diversa da quella attuale. Io aspiro ad essere il centro catalizzatore, una persona che faccia da collante tra la politica di Palazzo e i cittadini, che non vuole prevaricare nessuno e non ha paura a confrontarsi con alcuno. Sono e rimango una persona che proviene dalla società civile, che si è messa a disposizione con umiltà e spirito di servizio, senza voler prevaricare le ambizioni di nessuno. Tuttavia non mi farò rinchiudere nei reticolati di chi vuole appioppare etichette preconfezionate solo perché quelle etichette gli fanno comodo o ne è rimasto ingabbiato. 

A parte lei, Casapound e con tutta probabilità il Movimento Cinque Stelle non ci sono per ora altri candidati ufficiali. Come giudica lo scenario politico e la situazione in divenire all’interno degli schieramenti, dei partiti e delle realtà che potrebbero far emergere i suoi sfidanti? 

Mi perdoneranno i lettori se su questo punto non mi dilungherò più di tanto. Non per mancanza di rispetto nei confronti delle altre forze eventualmente in campo, ma perché è prematuro ogni tipo di discorso del genere, potendo cambiare le cose in maniera fulminea. Basti pensare cosa sta accadendo all'interno del Partito Democratico veliterno, in evidente sofferenza e sfaldamento. In molti hanno preferito orientarsi verso il nuovo soggetto politico nato nelle ultime settimane, mentre ci sono voci concrete che qualche esponente consiliare possa lasciare persino il gruppo, perché stanco di politiche poco partecipate. 

Il suo lavorare di anticipo e il voler coinvolgere la società civile sono un segnale ben preciso, ma – a distanza di quattro mesi dal lancio della sua candidatura – può dirci se il suo nome sarà sostenuto anche da simboli di partito oppure soltanto liste civiche? 

Onestamente non posso prevedere cosa sarà. Quel che è certo è che la mia figura non vuole dividere ma aggregare e, soprattutto, puntare su un programma da costruire pezzo per pezzo, affinché possa calzare a pennello sulle istanze e i bisogni dell'intera comunità. Certi discorsi, legati alle liste e ai partiti, sono certamente prematuri, perché prima ancora delle liste e dei partiti vengono i progetti e le idee da mettere in campo affinché l'immediato futuro per Velletri e i suoi abitanti possa essere all’insegna di una nuova e più virtuosa coscienza d’appartenenza, fatta di spirito identitario, orgoglio, passione e un'armonia comunitaria in cui nessuno sia lasciato indietro, persino chi, magari ancorato ai giochetti di una politica ormai superata, possa pensare di poter tagliare le gambe ad un progetto sano, che mira a far sì che la città torni ad essere un faro per tutto il territorio circostante. 

Più di qualche voce che si è concretizzata nelle ultime settimane parla di malumori all’interno del centro-destra perché la sua candidatura toglierebbe voti ad un eventuale candidato di bandiera. Fermo restando la trasversalità della sua proposta, lei ritiene fondate queste voci oppure sono chiacchiere “di paese”? 

Voglio essere sincero: il gossip politico non mi ha mai appassionato e non mi appartiene. Sono una persona tradizionalmente improntata al dialogo e ad una visione delle cose in cui non ci sono persone che comandano e degli 'yes-men' che eseguono senza possibilità di dialogo. Pur prestando attenzione ad ogni 'voce' non ritengo giusto correre dietro ad ogni chiacchiera, alcune delle quali evidentemente messe in piazza da chi ha evidentemente interessi a farlo. Quel che è accaduto in passato fa parte della storia e da questa si debbono trarre spunti per non ripetere gli stessi errori. Non è tuttavia facendo politica nell'ombra, o indirizzando giornali e lettori su opinioni mendaci, che si potrà risollevare Velletri dalle secche in cui è stata ricacciata, anche e soprattutto grazie a questi metodi tutt'altro che limpidi e trasparenti. Sono stato io, per primo, l'11 dicembre, ad evidenziare di essere alternativo a Servadio e al centrosinistra, auspicando un fronte compatto. L'ho fatto dicendomi disposto persino a passare per il democratico strumento delle Primarie, andando ben oltre i giochetti che si è soliti fare dentro le fumose segreterie politiche. Il candidato Sindaco lo scelgano i cittadini di Velletri, ma chiunque voglia aspirare a rappresentarli ci metta la faccia, e venga a confrontarsi sulle tematiche di crescita e sviluppo, senza nascondersi dietro comunicati stampa spacciati per articoli, che hanno una matrice ben precisa e certamente deprecabile. 

Finora ha affrontato vari temi negli incontri proposti: agricoltura e sicurezza sono gli ultimi due in ordine di tempo. Cosa è emerso e quali sono le esigenze, in questi due campi, dei cittadini e degli addetti ai lavori? 

Tengo particolarmente ai tavoli tematici, perché rappresentano lo strumento principale per coinvolgere i cittadini, le associazioni e i comitati su temi ben specifici, che toccano le corde della popolazione, che attraverso gli stessi può far sentire la propria voce, lanciare idee e proposte, contribuendo, di fatto, alla costruzione del programma. Mettermi a capofitto su un progetto di rilancio, rimboccandomi le maniche ed escogitando soluzioni che siano davvero decisive, non mi spaventa affatto ed ho già premesso che andremo ad affrontare tanti altri temi e su alcuni, se necessario, ci ritorneremo su, cercando il massimo coinvolgimento dei cittadini. 

Quali sono i temi che andrà ad affrontare nei prossimi incontri programmati? Ci sono già le date e i luoghi? 

L'agenda è in continuo divenire e a breve fisserò il prossimo appuntamento. Il mio apporto, umile e concreto, è volto a restituire una speranza nel domani ad una città cui interi versanti sono in sofferenza, dalle famiglie, che non sempre hanno trovato le opportune risposte dalle politiche sociali, al commercio, che è in profonda crisi non solo per le contingenze di questo preciso momento storico. Ma lo stesso si potrebbe dire per gli artigiani, completamente dimenticati dalle ultime Giunte, per arrivare ai giovani, spesso messi all’angoletto dal disinteresse generale nei loro confronti. 

Il suo nome è molto popolare e richiama l’affluenza di tante persone, ma finora non ci sono movimenti o liste che si sono formate o schierate ufficialmente per Giorgio Greci. Come sarà composta la coalizione, anche se è presto, e cosa vuole dire ai cittadini e ai politici che si avvicinano a lei e le fanno domande ponendosi in posizione di ‘ascolto’ senza però appoggiarla ufficialmente? 

Non mi stupisce non ci siano movimenti o liste formatesi in appoggio alla mia candidatura, perché è certamente prematura una cosa del genere e non è certamente quello che mi sarei aspettato. Mi rendo perfettamente conto che l’impegno che ho assunto, dinanzi ad ogni cittadino, sia importante e probante. Di certo sono aperto ad ogni tipo di interlocuzione e di dialogo, se a muoverle sarà l'interesse per il bene comune. Io sono a disposizione di tutti coloro che pensano che potrò essere in grado di lavorare per restituire a Velletri un presente più virtuoso ed un futuro con meno incertezze. Intendo proseguire sulla strada delle mie prime esperienze consiliari, convinto che la professione di medico e la mia indole si sposino bene con quello che deve essere il fine della politica, ovvero cercare di risolvere i problemi, ascoltare e non imporre, essere una persona autorevole e non autoritaria, un mediatore che, al momento giusto, sappia avere l'intuizione in grado di garantire il cambio di passo. Come nel calcio si gioca in undici, così anche noi dovremo essere una squadra unita, coesa e compatta, capace di far quadrato ed ottenere i risultati che ci siamo prefissati con ardore ed entusiasmo. Perché la vittoria non sarà quella di arrivare a governare la città, tanto che io preferisco la parola amministrare, ma sarà quella di farlo bene, visto che una città così ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento per tutto il territorio circostante. Al momento non mi sento di lanciare nessun appello, se non quello della disponibilità all'ascolto e alla costruzione di un percorso comune, fatto di gente per bene, che abbia veramente a cuore le sorti della propria città e non sia mossa da alcun altro interesse che non quello di garantire una ripresa alla città. 

Ultima domanda. Le proposte di Greci per Cultura e Ambiente in poche parole. 

Per ciò che concerne la cultura bisogna valorizzare la storia della nostra città, con eventi ad hoc, sfruttando al massimo le location che in questi anni sono state ristrutturate. Al contempo vanno portate agli antichi fasti le risorse del nostro territorio, dalle opere architettoniche (chiese, edifici storici e monumenti), al patrimonio iconografico (affreschi e quadri d'autore), passando per il patrimonio folcloristico e legato alle tradizioni (letteratura, musica e danze popolari). Va al contempo favorita la partecipazione delle scuole di ogni ordine e grado ad eventi culturali di ogni genere offerti nel territorio, sensibilizzando gli alunni alle tematiche sociali attraverso incontri con giornalisti, scrittori e professionisti. Quanto all'ambiente bisogna certamente continuare sulla strada della differenziazione del rifiuto, magari migliorando il servizio ed il rapporto costi/benefici che in questi anni è stato molto dispendioso per i cittadini. Fondamentale la creazione di almeno altre due isole ecologiche dislocate sul territorio, dove i cittadini possano conferire agevolmente. Per il resto non posso non far menzione della Commissione Rifiuti, che io stesso ho presieduto a lungo, e che grazie al lavoro fatto ha consentito di ostacolare ed evitare la costruzione dell'Impianto Biogas nell'ex contrada Lazzaria, che avrebbe messo in ginocchio tante aziende agricole, mettendo persino a repentaglio la salute dei cittadini. La sintesi di quel lavoro, che ha di fatto bloccato lo scellerato piano messo in campo dall'Amministrazione, è quello di prevedere il compostaggio domestico obbligatorio per gli abitanti delle campagne e mini impianti aerobici per smaltire la frazione organica dei rifiuti per chi abita in città. Detto ciò il tema dell'ambiente è molto più vasto e comprende anche la cura del verde, a partire dai parchi pubblici, per arrivare al decoro urbano; tutti temi che mi stanno particolarmente a cuore e che avranno la loro importanza in sede di definizione programmatica.

Tre Onlus aprono un CAS: lo sdegno del neonato Comitato di via Orti Ginnetti

Tre Onlus aprono un CAS rispondendo a un bando della Prefettura per 103 milioni di euro Protesta dei residenti per non essere stati preventivamente informati da Prefettura e Comune.

Comunicato a cura del Comitato via Orti Ginnetti


VELLETRI - Il 23 febbraio scorso i cittadini di Via Orti Ginnetti a Velletri, strada situata nei pressi dell'Ospedale Colombo, venivano a conoscenza dell’imminente apertura di un nuovo centro profughi (Centro Accoglienza Speciale) grazie ad un manifesto abusivo affisso su un muro del parcheggio pubblico, che il giorno seguente veniva subito rimosso e strappato.
La notizia veniva confermata successivamente dall’arrivo di camion carichi di materassi e mobili, che venivano trasportati nei civici 43-51 di Via Orti Ginnetti, e precisamente in tre appartamenti signorili (invenduti) di proprietà del costruttore, rifiniti con materiali di pregio e posti all'interno di un palazzo condominiale, dove sarebbero stati collocati profughi in numero imprecisato e di diverse nazionalità. Il palazzo condominiale prescelto per l'alloggiamento dei rifugiati è posto in una zona centrale, residenziale e panoramica - di collegamento tra il centro e la stazione ferroviaria - su cui già si trovano la sede del SERT ed un ingresso ai giardini pubblici di Viale Marconi, questi ultimi teatro, nel recente passato, di violenze nei confronti di donne, oltre che ricovero abituale di persone senza fissa dimora. Nei giorni seguenti i cittadini della zona si sono riuniti spontaneamente ed hanno costituito un comitato di quartiere, denominato “Comitato di Via Orti Ginnetti – Velletri”, per rappresentare in modo compatto e deciso nei confronti delle istituzioni il timore che la sicurezza, il decoro, il rispetto e la quiete dei residenti possano essere turbati dall'inserimento repentino di decine di profughi, che di fatto potrebbero essere mal gestiti (come già avvenuto altrove) da associazioni estranee ed ignote al tessuto locale. Il quattro marzo il Comitato dava quindi inizio ad una raccolta firme in calce a una petizione indirizzata al Sindaco, con cui si chiedeva di vigilare sull’insediamento, sul numero delle persone collocate nell'immobile, e di verificare che siano state apprestate, a tutela dei residenti, tutte le garanzie atte ad evitare problemi sotto il profilo sanitario e dell’ordine pubblico. La petizione popolare, depositata e protocollata presso il Comune il sette marzo, in soli due giorni è stata sostenuta e sottoscritta da oltre 600 cittadini, numero che sarebbe stato certamente più elevato con un maggior lasso di tempo a disposizione.
Lo stesso giorno una delegazione del Comitato veniva ricevuta dall’Assessore ai Servizi Sociali, la quale riferiva che il Centro Accoglienza di Via Orti Ginnetti non rientrava nel progetto SPRAR del Comune di Velletri, e che quest'ultimo non aveva alcuna competenza nella realizzazione del nuovo CAS, di fatto organizzato e gestito da tre Onlus (denominate “Cotrad”, “Una Città non Basta” e “Isola”), tutte estranee al territorio di Velletri e che avevano partecipato a un bando del 2016 indetto dalla Prefettura. Dalla lettura della legge (art. 11 D.Lgs 142/2015), in effetti, si evince che tali strutture (CAS) sono individuate dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. Pur non avendo competenza sulla istituzione del CAS, tuttavia il Comune di Velletri avrebbe dovuto essere informato dalla Prefettura del luogo prescelto per aprire un nuovo Centro di Accoglienza Straordinario sul suo territorio e, a seguito di tale informativa, avrebbe dovuto quantomeno rendere un proprio parere alla Prefettura: circostanza di cui il Comitato, ad oggi, non ha avuto alcuna notizia. Se il Comune di Velletri avesse attuato per tempo un'attenta politica di distribuzione dei rifugiati sul proprio territorio, rispettando le percentuali di accoglimento previste per legge con un adeguato progetto SPRAR – come accaduto per il centro di Morice, dove pare vi sia stata perfetta convergenza politica tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione - non vi sarebbero stati spazi a disposizione di altri enti o istituzioni per invadere il territorio di Velletri, scavalcando l'amministrazione locale e creando dei centri straordinari di accoglienza, come quello che dovrebbe sorgere in Via Orti Ginnetti. Nel caso dello SPRAR gli enti comunali, aderendo volontariamente e percependo dei finanziamenti, hanno facoltà di gestire gli arrivi e la permanenza senza subire passivamente l’arrivo di gruppi di migranti nei CAS che, essendo della durata di un anno, sono scarsamente orientati a costruire programmi e progetti di inclusione nel territorio. Lo scopo dei progetti SPRAR , infatti, è quello di far gestire ai singoli comuni (di concerto con Prefettura e Ministero degli Interni) il fenomeno dell'accoglienza coattiva (imposta per legge dal governo italiano e dovuta ad una immigrazione clandestina di massa ormai fuori controllo), mentre i CAS dovrebbero essere destinati, in via del tutto eccezionale, a riempire quei vuoti non occupati dalla programmazione degli enti locali. Insomma i CAS (che aumentano nella nostra cittadina) dovrebbero essere un'eccezione caratterizzata da breve temporaneità, non la regola generata da una mancata programmazione del Comune di Velletri, e non vorremmo che Velletri si predisponga con CAS e SPRAR ad un inevitabile e scoordinato aumento di profughi e rifugiati. Una ricerca sul sito del Ministero degli Interni ha consentito di verificare che nel 2016, con il bando gestito dalla Prefettura di Roma, è stata stanziata la somma di 103 milioni di euro per finanziare progetti di accoglienza straordinaria che prevedono l'istituzione e la gestione dei CAS nella regione Lazio per l'anno 2017 ! Un bando al quale hanno aderito poco più di venti associazioni (alcune già escluse), tra Onlus e cooperative aventi per lo più sede a Roma. Il dieci marzo un rappresentante delle tre Onlus di cui sopra è stato invitato nella sede del Comitato per rispondere alle infuocate richieste di chiarimenti dei residenti. Dall’incontro emergeva che presso i tre bellissimi appartamenti con vista mare posti nel condominio dell'ambita zona residenziale di Velletri, presi in locazione per canoni decisamente superiori alla media, ma ampiamente giustificati dalla qualità degli immobili, saranno ospitati circa 24 profughi di diversa provenienza, e che gli stessi saranno assistiti da una serie di figure professionali (mediatori, operatori, educatori, cuochi e assistenti) la cui retribuzione sarà ovviamente garantita dalle somme erogate dal Ministero degli Interni (pari ad € 35/giorno pro capite). L'immediata rimozione del manifesto abusivo nel parcheggio, le spiegazioni vaghe e contraddittorie fornite da diversi politici interpellati sul numero delle persone che sarebbero arrivate, e la visita del rappresentante delle Onlus coinvolte nel progetto CAS, rappresentano, agli occhi dei residenti, tutti tentativi maldestri di sopire le proteste ed il chiaro tentativo di imbonire il quartiere. Il Comitato, visto quanto accaduto senza che la cittadinanza ne abbia avuto conoscenza, protesta e chiede a gran voce al Comune di Velletri e alla Prefettura di Roma di affrontare il fenomeno emergenziale del CAS di Via Orti Ginnetti in maniera trasparente, rispondendo alle esigenze di sicurezza dei cittadini con un attento monitoraggio dell'operato delle Onlus (probabili) concessionarie del servizio, del corretto utilizzo dei fondi ministeriali erogati, accertando che gli immobili scelti dai privati siano conformi alla normativa vigente, riescano a fornire un adeguato approvvigionamento idrico agli abitanti del condominio interessato e, soprattutto, che i richiedenti asilo diano ogni garanzia sotto il profilo sanitario e dell'ordine pubblico. 

Serie A2 Pallanuoto, parola a Michela Bagaglini: "Pronte a dare il massimo"

Giro di boa e primato in solitaria per l'F&D H2O Fortitudo Domus Pinsa. A parlare, prima della prossima partita contro la Vela Ancona, è Michela Bagaglini.

Intervista a cura di Rocco Della Corte


VELLETRI - La giovane atleta veliterna ha analizzato con lucidità ed entusiasmo il cammino fin qui intrapreso, per poi guardare al futuro delineando gli obiettivi della squadra guidata da mister Di Zazzo. Il ruolino di marcia quasi perfetto e il ruolo di capolista hanno naturalmente aumentato la responsabilità di tutte le ragazze, che però in campo stanno dimostrando di essere all'altezza della posizione di classifica che occupa il team veliterno. Ecco cosa ha risposto Michela Bagaglini alle domande che le abbiamo fatto.

Dopo la fine del girone di andata siete prime, quasi a punteggio pieno. Ve lo aspettavate? 

Prima che il campionato iniziasse nessuno si aspettava di terminare il girone di andata imbattute, con un solo pareggio ma grazie all'impegno e ai sacrifici che ognuna di noi ha fatto siamo riuscite a raggiungere un obbiettivo importante. Quest'ultimo ci ha rese consapevoli di essere una squadra con delle ottime qualità in grado di poter competere con tutte. 

Che girone di ritorno ti aspetti? 

Il girone di ritorno sarà sicuramente alla nostra portata, come lo è stato quello di andata, ma dobbiamo tenere alta la concentrazione in modo da non commettere errori. Come noi, ogni squadra giocherà per vincere sfruttando i propri potenziali quindi sarà necessaria l'unità, la compattezza all'interno del team e la costanza nel lavoro.

Quali sono i tuoi obiettivi personali di crescita e quali quelli della squadra? 

Gli obbiettivi della squadra sono senza dubbio orientati nel continuare su questo binario, cercando di migliorare ciò che nella prima fase ci ha penalizzato. Per quanto mi riguarda sto facendo sacrifici importanti da parecchi anni e grazie ad essi sto ottenendo diversi risultati. Ho intenzione di proseguire su questa strada continuando a lavorare duramente poiché ho grandi aspettative per e me e la mia squadra e degli obiettivi personali che spero di raggiungere. 

Dove e contro chi giocherete la prossima e che partita sarà? 

La prossima partita sarà in casa con la Vela Ancona. Ci aspetta un match difficile che insieme al mister stiamo preparando nel migliore dei modi. Dobbiamo difendere i punti che ci separano da loro attaccando i loro lati deboli con i nostri lati di forza. Uno di questi è senza dubbio il nostro super portiere Linda.

L'angolo del computer: Bitcoin & Co, questi sconosciuti

Da oramai molti anni si sente parlare di “moneta elettronica” o “criptomoneta” , una valuta che non ha alcun riferimento a Stati o enti ma strettamente legata al mondo di internet tramite un struttura decentralizzata peer-to-peer, simile, tanto per fare un esempio, a quella utilizzata da alcuni programmi di scambio film e musica. 

di Stefano Ruffini


VELLETRI - Nata nel 2008 da un anonimo che si faceva chiamare Satoshi Nakamoto con il nome di Bitcoin è diventata mano mano una valuta sempre più famosa tanto da essere accettata persino in alcuni negozi virtuali e reali di alcuni paesi.
Essendo una moneta che rende le transazioni anonime è ovviamente anche il mezzo più utilizzato per i pagamenti di materiale illecito come armi e droga nel “deep web” cioè nel mondo sommerso di internet, quello non raggiungibile tramite i motori di ricerca convenzionali; inoltre é la moneta richiesta per i riscatti dei pc tenuti in ostaggio dai virus di tipo “Ransomware” (i Cryptovirus). Dopo i Bitcoin sono sorte (e sorgeranno) tantissime altre criptomonete, alcune più conosciute come i Litecoin, altre meno, includendo quelle nate e subito abbandonate, ognuna con una propria quotazione di valore con ampie oscillazioni più simili ad un titolo di borsa che ad una valuta vera e propria. La criptovaluta è stata dichiarata da quasi tutti gli Stati, Italia compresa, una valuta legale, quindi i guadagni derivati dalla differenza in positivo tra l’acquisto e la vendita (o la creazione) andrebbe dichiarata al fisco. Come ottenere questi soldi elettronici ? I metodi sono essenzialmente due: acquistandoli o creandoli. Il primo metodo è quello più semplice e soprattutto quello più fattibile a livello di risorse elettroniche; bisogna registrarsi su uno dei siti che vendono criptomoneta (ad esempio https://www.bitstamp.net/) e acquistarla pagandola in Euro. Il secondo modo è crearli o come si dice in gergo “minarli” (cioè ricavarli come fosse una miniera). Poiché la criptovaluta è basata, come di evince dal termine, su algoritmi di criptazione, per ricavarla è necessario disporre di computer con elevatissima potenza di carico (e consumo di corrente) soprattutto relativa alla GPU (il processore dedicato alla grafica). Io stesso ho fatto un esperimento con un computer dedicato in elaborazione H24 e nonostante avessi una buona scheda GPU dopo qualche mese avevo guadagnato il corrispettivo di pochi centesimi di euro. Le macchine utilizzate da chi “mina seriamente” hanno costi molto alti, più computer in elaborazione e spesso anche spazi dedicati allo smaltimento del calore generato. Chiunque può provare: innanzitutto serve un “borsellino elettronico” (wallet) che risiede generalmente ne proprio pc (con tutti i rischi di furti da parte di virus o hacker) che si può ottenere istallando un programma liberamente scaricabile per i bitcoin da qui: Bitcoin.org che comprende anche un indirizzo dove poter ricevere la moneta. Il secondo e ultimo passaggio è installare il programma che “mina” i Bitcoin come Bgminer ( http://bfgminer.org/files/latest ). Esistono anche siti, dove potersi iscrivere, che usano il calcolo distribuito, sfruttano una rete di computer nei momenti in cui sono inattivi per inviare, far elaborare e ricevere algoritmi similmente ad altri siti che con la stessa tecnica elaborano molecole anticancro o modelli climatici. Per motivi matematici ogni criptovaluta ha un suo limite oltre il quale si esaurisce proprio come un filone di una miniera. In generale vorrei concludere che l’utente normale difficilmente si arricchirà con il “mining” e sconsiglio quindi di perdere tempo e soldi a cercare di ricavare criptomoneta; se dovesse servire meglio acquistarla essendo però consapevoli del valore che può variare anche di molto in poche ore. Il sito ufficiale dei Bitcoin in Italiano è: https://bitcoin.org/it/.

Velletri Archeologica: "Le mogli di Augusto"/ Parte Prima - a cura del Gruppo Archeologico Veliterno

Augusto si sposò tre volte. La prima moglie era quasi una bambina. Svetonio dice che al momento del matrimonio ella era appena nubile, cioè, secondo il diritto romano, aveva appena compiuto i 12 anni o, al massimo, ne aveva 14. 



di Ciro Gravier
Gruppo Archeologico Veliterno


Augusto non la sfiorò neanche, e due anni dopo la rimandò a casa sua ancora intatta e vergine. Ma allora perché la sposò? E chi era questa ragazzina?
Sempre da Svetonio sappiamo che questa unione fu richiesta a gran voce dai soldati dei due campi (quello di Augusto e quello di Antonio) quando i due si riconciliarono, nel corso dell’incontro sull’isoletta del Reno presso Bologna, dando l’avvio al secondo triumvirato (“reconciliatus post primam discordiam Antonio, expostulantibus utriusque militibus ut et necessitudine aliqua iungerentur, privignam eius Claudiam, Fulviae ex P. Clodio filiam, duxit uxorem vixdum nubilem ac simultate cum Fulvia socru orta dimisit intactam adhuc et virginem”: “Dopo la riconciliazione che seguì al primo scontro con Antonio, su richiesta pressante dei soldati di entrambi perché i due si legassero con una parentela, prese in moglie Claudia, la figliastra di lui, che Fulvia aveva avuta da P. Clodio, e che era appena nubile. Ma, essendo sorta una disputa con la suocera, la ripudiò ancora intatta e vergine”). Certo, non poteva sposarsi Antonio, che aveva 40 anni ed era al suo terzo matrimonio. Toccava dunque ad Ottaviano, che di anni ne aveva 20 e, benché “promesso sposo” di Servilia, figlia di Publio Servilio Isaurico (un generale di Cesare), era tuttora celibe. Realisticamente consapevole, Ottaviano si piegò a questa necessità. L’accordo, infatti, era necessario soprattutto a lui, che altrimenti rischiava di trovarsi fra due fuochi: Antonio da una parte e i cesaricidi dall’altra. La ragazzina era in boccio, e doveva anche essere molto graziosa, se la chiamarono Pulchra, ossia “Bella”, ma era evidente che tutto congiurava contro di lei: la sua stessa giovanissima età, e poi suo padre e, anche peggio, sua madre, e infine il suo patrigno. Tanto per cominciare, l’età della ragazzina, se da una parte rendeva legittimo il matrimonio, dall’altra ne faceva una vera e propria finzione giuridica. Quanto a papà Clodio, morto ucciso nove anni prima a Bovillae in uno scontro tra i suoi e quelli di Milone, era arcinoto che tutto era tranne che una persona per bene. Aveva al suo attivo incursioni nella politica e nel malaffare, rendendosi colpevole di sovversioni, scelleratezze e corruzioni innumerevoli. Il fatto che lo rese universalmente famoso fu però il sacrilegio che compì in casa di Cesare quando si presentò in abiti femminili da flautista alla cerimonia che vi si stava svolgendo in onore della Dea Bona, culto misterico assolutamente interdetto agli uomini e al quale erano categoricamente ammesse solo le donne. Non bastando ciò, provocò disordini pubblici al momento in cui si doveva aprire il processo, e al processo falsi testimoni dichiararono di averlo visto quel giorno molto lontano da Roma, contro Cicerone che li sconfessava. Allora Clodio corruppe la maggior parte dei giurati, e così fu assolto per 31 voti a favore contro 25. Dopo un opportuno passaggio di campo in politica, appena poté, si vendicò di Cicerone mandandolo in esilio in base ad una legge ad personam retroattiva. Aveva sposato Fulvia, una plebea dal ricco patrimonio e dal carattere violento e calcolatore, che fu l’unica persona in grado di dominarlo e lo sostenne in tutte le sue imprese più specificamente politiche. Ebbero due figli: un maschio, che – degno figlio di suo padre – morì di stravizi in giovane età, e la femmina, che Fulvia tenne da parte per la migliore occasione. Dopo la morte del marito, infatti, aveva sposato Gaio Scribonio Curione, un retore intriso di politica e, restata un’altra volta vedova, l’ambiziosa donna sposò Marco Antonio. Ella aveva capito, infatti, che la lotta per il potere al più alto livello si giocava ormai tra un politico e militare esperto, come Marco Antonio, e un presuntuoso ma potente sbarbatello, come Ottaviano. E allora credette di aver fatto il colpo grosso della sua vita dando a quest’ultimo in sposa la figlia ancora ragazzina. In tal modo venne a trovarsi fra un marito per il quale parteggiava e un genero che ella pensava di poter condurre per il naso. Ma Ottaviano non era niente affatto ingenuo: per quanto perplesso, prese in moglie la ragazzina, perché in quel frangente non poteva non farlo, ma se ne tenne prudentemente distante come se fosse la peste.

IV Domenica T.Q. – A: “Sulla strada di tutti” a cura di don Gaetano Zaralli

      Gv 9, 1…38


TESTO
Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe» - che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». 
Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?».
 Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

COMMENTO
Sputò per terra, fece del fango con la saliva…

Sputare per terra è di per sé cosa disdicevole, impastare fango con lo sputacchio è cosa riprovevole, spargere poi quel fango sugli occhi di un povero cieco è semplicemente cosa orripilante… Come non esprimere un giudizio negativo sul comportamento di Gesù? Ma all’ebreo di allora si concedevano certe libertà e non si andava troppo per il sottile su faccende che riguardavano la buona creanza. Del resto, dinanzi al fatto miracoloso c’è poco da sottilizzare: il poveruomo che era cieco ora vede!… 

Quest`uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato

C’era un’altra legge da osservare, molto più importante delle semplici norme di galateo e questa pesava enormemente sulle coscienze degli ebrei praticanti:Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.” Es 20,10-11)
Quando si sta dalla parte della legge contro ogni dettame della ragione che porta ad un atto d’amore, quella legge, anche se è impressa su una delle due tavole, appare palesemente assurda, e assurda risulta essere la condanna nei confronti di chi la trasgredisce.

…Egli rispose: "E` un profeta!"... E lo cacciarono fuori.

Mai schierarsi dalla parte dei profeti, perché, se i profeti vengono messi in croce, su quel patibolo, vengono appesi in segno di ludibrio anche i brandelli degli incauti discepoli.
L’essere allontanato dalla sinagoga, o dal tempio, o da una semplice parrocchia per aver seguito la voce di un profeta è senz’altro doloroso, ma ti viene la gioia di poter vedere con gli occhi del miracolo la luce della sincerità e i colori chiari della condivisione.

“Tu credi nel Figlio dell`uomo?"… "Io credo, Signore!".E gli si prostrò innanzi.

Il Figlio dell’uomo non lo si incontra “dentro” le combriccole che esercitano il potere, anche se queste agiscono in nome di Dio. Sulla strada di tutti, nelle piazze aperte ai venti, entro le comunità senza distintivi, matura la fede che si prostra al Signore.

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Tratto da “Un vangelo dal volto umano” di Gaetano Zaralli http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854894679
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