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Federico Guidi nella selezione regionale d’Aerobica

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Domenica scorsa, presso la palestra dell’Accademia Nazionale Studi e Ricerca di Ginnastica Aerobica di Colleferro, si è svolto un allenamento dei ginnasti Junior A di Ginnastica Aerobica in previsione della formazione della squadra che rappresenterà il Lazio al prossimo Torneo delle Regioni. 

di Livio Mastrostefano


VELLETRI - Sotto la supervisione del Direttore Tecnico Regionale di settore Prof.ssa Mattia Maria Galia e la Direttrice dell’Accademia Prof.ssa Luisa Righetti, si è allenata una selezione dei più promettenti atleti e atlete di Ginnastica Aerobica della Regione.
L’Associazione Ginnastica Velitrae si è presentata all’appuntamento con il giovane Federico Guidi, accompagnato dall’istruttore federale Dario Tibaldi; il ginnasta veliterno, già Campione d’Italia del settore di ginnastica artistica promozionale, si è immediatamente distinto per eleganza e tecnica e questo lascia ben sperare in un futuro ricco di soddisfazioni in questa sua nuova esperienza. Continua così l’avvicinamento a tappe forzate della Velitrae alla fase competitiva in questa bellissima disciplina sportiva di competenza della Federazione Ginnastica d’Italia.

Taddei (PPV) denuncia: "Situazione poco chiara alla scuola di Ponte di Mele con l'amianto"

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Lunedì 9 gennaio, primo giorno di riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie, è stata una vera giornata di passione per con le scuole di Velletri. 


VELLETRI - A parte le molte scuole medie, elementari e materne oltre che superiori, che hanno dovuto rimandare a casa i ragazzi ed i bambini a causa dei riscaldamenti non funzionanti, nonostante le gelide temperature esterne, come se ciò non bastasse c’è stata anche una emergenza amianto, un caso veramente da chiarire. Parliamo della Scuola Materna “Pio e Amedeo Moretti” sita in Via Ponte di Mele, 48.
Secondo il racconto di alcuni genitori presenti, i fatti sono andati nel modo seguente. All’arrivo dei bambini a scuola alle 8,45 circa, alcuni operai risultati poi di cittadinanza romena ed italiana, erano intenti a rimuovere da un fabbricato posto all’interno dell’area della scuola il tetto formato da lastre di eternit (contenente amianto), staccandole con arnesi sembra poco idonei al caso e senza le minime protezioni necessarie ed il tutto a circa 10 m di distanza della scuola stessa con i bambini all’interno. Questi lavori si stavano facendo dunque senza la dovuta cantierizzazione che prevede l’area transennata e la cartellonistica esposta con l’autorizzazione comunale, ove l’amianto non era nè trattato, né incapsulato e quindi con nessuna protezione contro la sua dispersione nell’ambiente ma semplicemente staccato e gettato a terra. Questi genitori che hanno fatto le foto raccontano di aver chiamato la Polizia Locale che intervenendo dopo 20 minuti con una pattuglia ha fatto fermare questi operai e fatto coprire le lastre di eternit con sacchi di plastica neri, andando poi via non identificando i presenti.
Alle 9,30 circa, intervene poi anche un tecnico comunale che stando al racconto di questi genitori, sembra non volesse dare pienamente ragione ai genitori stessi che nel frattempo hanno anche avuto scambi di battute poco amichevoli con questi operai stessi. I genitori nel frattempo non lasciano l’area della scuola per controllare quelle lastre di eternit e nel contempo chiamano la Asl che dopo qualche incomprensione iniziale, alle 10,30 circa arriva sul posto. Alle 11,30 circa, ricevo una chiamata da uno dei genitori ancora presenti nei pressi della scuola che mi racconta l’accaduto, cosa questa che mi spinge a chiedere al comando della Polizia Locale la copia della loro relazione di servizio per capire cosa sia veramente accaduto. Alle 11,45 circa, la pattuglia della Polizia Locale torna sul luogo facendo foto ed identificando tutti i presenti, mentre anche la Asl faceva ciò che era di loro competenza. Il giorno dopo per avere ancora maggiore chiarezza faccio richiesta al dirigente comunale preposto della documentazione risultante al Comune circa autorizzazioni e certificazioni che di norma dovrebbero esserci per svolgere un lavoro del genere. In attesa tutte di avere le risposte richieste, alcune domande sono d’obbligo: 1) Perché con due settimane di scuole chiuse si fanno questi lavori alla riapertura delle scuole? 2) Se non ci fossero stati questi genitori molto attenti, questi operai avrebbero continuato il lavoro senza protezioni e soprattutto dove sarebbero state smaltite queste lastre di eternit? 3) Questi operai non credo proprio che abbiano fatto questi lavori di loro iniziativa entrando in una scuola comunale e quindi chi li ha autorizzati? 4) Chi li ha autorizzati ha controllato che tutte le loro dotazioni fossero idonee e che fossero rispettate le leggi vigenti? 5) Quando verranno tolte queste lastre di eternit che nel frattempo sono ancora nell’area della scuola? In attesa della documentazione richiesta ciò che posso dire è che questo caso mi suona molto strano nelle sue modalità e che solo grazie ai genitori che hanno lanciato dall’inizio l’allarme, è stata bloccata l’ennesima anomalia che riguarda questa Amministrazione comunale, tenendo conto che stiamo parlando della salute di bambini di una scuola materna. 

Fabio Taddei

Stava aggredendo la moglie davanti al figlio, intervengono i Carabinieri di Velletri

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Nel corso di un servizio di controllo del territorio, svolto nella serata dello scorso 17 gennaio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Velletri sono intervenuti all’interno di un’abitazione di Ariccia dove un uomo di nazionalità romena, 31enne, stava aggredendo la propria compagna, alla presenza del figlio nato da poco più di un mese. 


ARICCIA - Giunti sul posto, i militari – oltre a trovare l’uomo in palese stato di alterazione psicofisica – constatavano la presenza della giovane donna con segni di recenti percosse, motivo per il quale la stessa veniva fatta visitare presso l’ospedale di Velletri, ove dopo alcune ore veniva dimessa con una prognosi di 25 giorni.
In considerazione di quanto accertato, l’uomo veniva tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali; al termine dell’udienza di convalida tenutasi ieri presso il Tribunale veliterno, il giudice ha disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Ariccia con il divieto di avvicinamento alla compagna. 

Il Tempietto bramantesco: istantanea della Velletri dei grandi architetti

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Su un angolo della piazza monumentale dedicata a Ottaviano Augusto, accanto al Palazzo Comunale, giace la chiesa ispirata dal Bramante, testimonianza del prestigio architettonico di Velletri. 

di Valentina Leone


VELLETRI - Accessibile, grazie alla loro disponibilità, negli orari in cui è aperta la contigua sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Tempietto bramantesco, noto alla popolazione anche con il nome Tempietto del Sangue, è un luogo che mostra per la sua bellezza maestosa la necessità di un programma di valorizzazione a salvaguardia dei monumenti non disintegrati dai bombardamenti o dalle successive speculazioni edilizie.
I lavori di costruzione della chiesa cominciarono nel 1520, in un secolo per la città di rinascita architettonica che vide stagliarsi sul profilo della Velletri medievale, tra le molte opere, l’imponenza delle mura di cinta, di Porta Romana e Napoletana, del Teatro della Passione e del Palazzo dei Priori, oggi edificio comunale. Il disegno del tempio, sebbene la mappa urbana risalente al 1872 indichi come esecutore Bramante, deve essere attribuito ad Alessandro da Parma, non esente da influssi bramanteschi. L’origine onomastica del «Tempietto del sangue» è spiegata da Bonaventura Teoli, nel Teatro Historico del 1644, riferendosi a un miracolo avvenuto il 6 giugno 1516, quando un’immagine della Madonna fu vista effondere lacrime di sangue e fu deciso in seguito di edificare in memoria dell’evento una chiesa.
Tuttavia è molto probabile che l’eziologia fu elaborata diversi anni dopo la costruzione del Tempietto, consacrato nel 1579, ed è probabile che la dicitura provenga dal nome di un tempio pagano sottostante alla chiesa attuale, dedicato alla dea sabina protettrice dei giuramenti Semo sanctus, poi corrotto nel passaggio dal latino al volgare. Il tempietto di pianta ottagonale, all’esterno ornato con pilastri e cornici di marmo peperino e otto finestre tonde, fu lievemente danneggiato dal secondo conflitto mondiale e nel 1954 fu restaurato da Giuseppe Zander, il quale apportò alcune modifiche, abbassando il tamburo e distribuendo la luminosità della chiesa in modo diverso con l’apertura delle finestre circolari e la chiusura di quelle laterali al portone. Sopra l’ingresso principale una lapide, che porta iscritta la frase «Horologium Berosianum erutum ex agro Veliterno», sormontava in precedenza un orologio Berosiano donato dal cardinale Stefano Borgia alla confraternita dei Pellegrini e Convalescenti. Un pavimento in rosso peperino accoglie all’interno il visitatore, che rimane oggi stupito dalla maestosità silenziosa di un ambiente vuoto, un tempo adornato da tre altari: quello centrale un tempo arricchito da un crocifisso intagliato a Roma nel 1579 e quello a sinistra da un affresco, ancora conservato, raffigurante la Madonna col Bambino.
In questo piccolo gioiello architettonico sono custodite, inoltre, la campana di Marino, bottino della leggendaria battaglia vinta nel 1526, e la campana di Velletri, entrambe ospitate sulla sommità del Palazzo Comunale prima che fosse distrutto in guerra. Protetto da un portone solitamente chiuso, il Tempietto bramantesco appartiene alla dolente schiera dei monumenti inagibili di Velletri, tra le strutture quasi interdette al pubblico che dovrebbero, a costi ridotti, essere fruibili per le loro peculiarità architettoniche, artistiche e storiche che ricordano i fasti di una città in cui Bramante, Della Porta, Bernini e molti altri lasciarono la loro impronta, ora più ora meno evidente.

Amianto a Ponte di Mele, Andreozzi: "Il Comune vigila e aspetta le relazioni degli organi preposti"

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Questione amianto, dopo il comunicato stampa che chiedeva spiegazioni sull'accaduto presso la scuola di Ponte di Mele interviene l'assessore Andreozzi.

VELLETRI - "La presenza dell'amianto va combattuta - ha dichiarato al nostro Giornale l'assessore - e appena ci siamo accorti della situazione esistente nei pressi della scuola di Ponte di Mele ci siamo adoperati per l'immediata rimozione di quanto lì vi era.
Abbiamo quindi chiamato la ditta che ha l'appalto della manutenzione di tutte le scuole ed edifici comunali e l'abbiamo incaricata, seguendo la prassi e agendo secondo la normativa vigente di rimuovere e smaltire quanto si trovasse". "Solitamente - prosegue Andreozzi - la ditta se ne ha le capacità effettua direttamente il lavoro, oppure affida l'incarico ad un'altra ditta subappaltatrice. Nonostante questo ordine di servizio sia partito verso il 20 dicembre ,siamo venuti a conoscenza che soltanto la mattina del 9 gennaio,alla presenza di alunni e genitori è stato effettuato il lavoro. Notizie a me ancora non giunte in maniera ufficiale vorrebbero che addirittura la ditta non abbia rispettato la prassi dettata dalla normativa per questo tipo di intervento.Noi, come amministrazione, non possiamo fare altro che attendere eventuali comunicazioni o denunce eventualmente fatte da organi di controllo. Certo se fosse appurato un comportamento non lineare resteremmo sconcertati per l'accaduto e non è escluso che in sede di dibattimento - semmai ci sarà - ci costituiremo parte civile. Attendiamo gli esiti, anche nel rispetto dei genitori e dei bambini, perchè si opera solo per la loro totale sicurezza".

L'angolo del Computer: virus and co

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I dispositivi informatici sono sempre più a rischio di minacce di ogni tipo; il primo passo è conoscerle per tentare di evitarle: mi riferisco ai virus e non solo. 

di Stefano Ruffini


Incominciamo a sfatare la leggenda che ci siano dei sistemi operativi inespugnabili, inattaccabili come alcuni fan del pinguino e della mela affermano. Ci possono essere sistemi più o meno “blindati” ma ognuno ha il suo punto debole, la differenza semmai sta nella loro diffusione.
E’ palese che un sistema operativo come il Windows che è utilizzato da quasi il 90% dei dispositivi sarà sicuramente più appetibile di un Linux o di un Mac OS che insieme raggiungono appena il 10% ed è quindi verso il Windows che si concentrerà la maggior produzione dei virus: è un fatto puramente commerciale. Ma questo non vuol dire che non siano attaccati anche i sistemi operativi “di minoranza” se consideriamo che sono stati trovati virus sui cellulari, sui modem-router, sulle webcam e persino sulle Smart-Tv. E’ notizia recente che alcune Smart-Tv con sistema operativo WebOs (quindi poco diffuso) siano stati presi in ostaggio da un virus che chiedeva un riscatto per sbloccarli. Nel futuro, con la maggior diffusione di “internet delle cose” ci troveremo a dover combattere con virus che attaccheranno lavatrici, frigo ed automobili. Le minacce poi non vengono solo dai “classici” virus, cioè piccoli programmi che si possono diffondere per contagio tramite email, siti web o chiavette usb ma anche da altre fonti come malware (software dannosi), phishing (email o pagine web che tentano di ingannare gli utenti per carpire informazioni come password o numeri di carte di credito), spyware (tra cui i keylogger che tentano di carpire password e login digitati sulla tastiera), adware (che visualizzano pubblicità non richieste e raccolgono dati sulla nostre preferenze, da non scambiarli però con i cookie) e altre ancora. Come difenderci ? il miglior antivirus è l’uomo (o la donna  ) perché nessun antivirus-antimalware potrà mai essere infallibile anche se aggiornatissimo. Esistono antivirus a pagamento e gratuiti ma tutti sono vulnerabili, quelli più completi sono ovviamente più pesanti come consumo di risorse e viceversa. Personalmente preferisco avere un antivirus leggero (e gratuito) e stare attento a cosa faccio: evito siti a rischio spesso segnalati dai browser con una schermata esplicativa rossa o indicati dai motori di ricerca con la frase “Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer.”, evito come la peste di scaricare software pirati, non apro gli allegati di email sospette, controllo chiavette ed hard-disk esterni provenienti dagli amici, non clicco su banner che sbandierano miglioramenti delle prestazioni del computer o falsi messaggi di infezioni e faccio regolarmente i salvataggi dei dati che ritengo più importanti; sembra lapalissiana ma all’atto pratico poche persone adottano tutte queste precauzioni. In caso però si rimanga vittima di un virus o di un malware l’ unica azioni da intraprendere, oltre chiamare un esperto, è scaricare un software gratuito di pulizia (stando attenti ai vari falsi che girano che non fanno altro che infettare maggiormente il computer); ottimo Spybot Search & Destroy o uno dei software della Malwarebytes (validissimo l’Antirootkit) oltre ovviamente a scansionare l’hard disk con uno dei tanti antivirus noti. Una nota particolare va ai Cryptovirus, cioè a quei virus che criptano l’intero hard-disk rendendolo illeggibile per poi chiedere un riscatto in denaro. Purtroppo per questo classe di virus non c’è nulla da fare se non formattare la macchina. Sulla rete spuntano ogni tanto delle soluzioni per decriptare i file ma sono complesse e non funzionano quasi mai (se non mai) perché questi virus mutano spesso in quanto nella “rete sommersa di internet” (il deep web) vendono ai malfattori, anche non competenti in informatica, kit per confezionare questi virus in maniera personalizzata. Per ora vengono iniettati negli allegati di fatture, bolle di consegna ed altri documenti solitamente rivolti alle aziende che sono più propense di un privato a pagare ma il target potrà variare. Sconsiglio di cedere al ricatto sia perché non si è certi che il riscatto vada a buon fine o che il virus sia definitivamente rimosso e sia perché, ai meno esperti, verrebbe difficile convertire i propri euro nella valuta richiesta che è una criptovaluta poco tracciabile (ad esempio i Bitcoin) . A questo proposito posso segnalare un antivirus specializzato (anche) a prevenire queste minacce (ma non ad eliminarle una volta infetti): Hitman Pro Alert (a pagamento) tenendo sempre conto che come ogni antivirus non è infallibile.

La storica di Coop di via di Ponente a rischio: banchetto e raccolta firme per i lavoratori di Velletri

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Banchetto di raccolta firme per la Coop veliterna di via di Ponente: contro la ventilata ristrutturazione aziendale e un'eventuale chiusura si mobilitano i dipendenti.

VELLETRI - Una delle storiche realtà veliterne, la Coop di via di Ponente, è a rischio. Le indiscrezioni, che già circolavano in città da qualche giorno, si sono materializzate e non sono più un segreto. Il personale, allora, si sta mobilitando per evitare di giungere ad un punto di non ritorno.

E' così che per le note vicende aziendali, oggi - per tutta la mattinata, a partire dalle ore 9.00 - saranno presenti nel piazzale esterno della Coop all'incrocio tra via di Ponente e via S. Giovanni Vecchio alcuni dipendenti, con un banchetto volto a raccogliere le firme dei cittadini per scongiurare la ventilata ristrutturazione aziendale che potrebbe significare, senza mezzi termini, la perdita del lavoro per alcune persone o la chiusura dello storico supermercato veliterno. 

Oggi e domani le Stimmate aperte al pubblico: un'occasione per conoscere i segreti di Velletri

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L'area archeologica continua ad essere aperta con le visite guidate a cura del GAV, Gruppo Archeologico Veliterno.

VELLETRI - Sabato 21 e domenica 22 gennaio, oggi e domani, sarà possibile visitare - per chi non lo avesse ancora fatto - l'Area Archeologia delle Stimmate, "la stratigrafia della città".
Grazie all'encomiabile lavoro volontario del Gruppo Archeologico Veliterno, i cittadini potranno accedere - dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30 - all'area recentemente riaperta, che tra l'altro sarà presto interessata da nuovi scavi per approfondire le indagini archeologiche. L'ingresso è consentito fino a trenta minuti prima della chiusura. L'invito ai cittadini veliterni (e non) è quello di fare la visita, perché il sito ne vale davvero la pena. L'appello all'amministrazione comunale, invece, è quello di provvedere quanto prima ad una segnaletica stradale che orienti eventuali turisti a giungere presso l'Area Archeologica, magari studiando ed indicando un percorso preferenziale da Piazza Garibaldi, crocevia cittadino, fino all'ingresso del sito. Velletri non è di certo città piccola o semplice in cui orientarsi, per cui è bene guidare e prendere per mano i turisti, soprattutto se poi il punto di approdo è un luogo suggestivo, ricco e importante come le Stimmate. 

Fausto Servadio chiede maggiori controlli per tutelare i produttori locali

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Coltivazione del kiwi giallo Zespri G3. È ormai una certezza l'agricoltura è sicuramente un punto fermo della economia della nostra area geografica Velletri, Cisterna e Aprilia.

di Fausto Servadio


È ormai una certezza l'agricoltura è sicuramente un punto fermo della economia della nostra area geografica Velletri, Cisterna e Aprilia; in particolare il kiwi svolge un ruolo centrale rispetto a questa economia sia per la redditività sia per la capacità del richiamato territorio di esprimere un prodotto qualitativamente superiore al resto d’Italia, tanto da sostenere il benessere e la capacità di produrre reddito da parte delle famiglie e degli operatori del settore.

In questi ultimi mesi del 2016 dopo una raccolta scarsa in termini di quantità ma eccellente in termini di qualità il settore è in fermento per l’affermarsi di nuove qualità che richiedono ulteriori investimenti condizionati alla sottoscrizione di accordi con gli esclusivisti delle qualità più pregiate, in particolare per il giallo Zespri G3, sul quale si stanno impegnando molti imprenditori, del nord che, forti della loro consolidata posizione commerciale e quindi dei rapporti privilegiati con la Zespri, acquistano grandi aziende nel nostro territorio per la coltivazione del kiwi, spostando il reddito nei loro territori di provenienza, avendo la possibilità, per lo più negata agli agricoltori locali, di poter gestire la gran parte delle superfici a coltivazione di qualità privilegiate. Inoltre nell’eseguire detti investimenti, gli imprenditori suddetti attingono alle risorse finanziarie dei programmi di sviluppo agricolo della Regione Lazio, in concorrenza con gli agricoltori locali. Probabilmente a difesa ed a tutela dell’economia locale, sarebbe utile una verifica delle attività svolte sul territorio in termini di tutela dell’ambiente e verificare la concessione delle autorizzazioni, da parte delle multinazionali, alla coltivazione di nuove varietà anche alla luce delle negative esperienze subite con la coltivazione di una varietà che ha prodotto una epidemia di peste della batteriosi, mettendo in ginocchio tutto il settore. È opportuno che, un settore vitale per la crescita del territorio e dell’economia locale venga maggiormente seguito affinché i nostri agricoltori non debbano subire le scelte fatte in altre parti del mondo e veicolate sul territorio per mezzo di cartelli, che coltivando il kiwi nelle nostre zone determinano i flussi economici a loro esclusivo vantaggio.

III Domenica T.O. – A: "Gesù percorreva...camminava" a cura di don Gaetano Zaralli

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Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea,lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!

Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. (Mt 4,12-23)


COMMENTO
“Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato…”
Giovanni fece di tutto per mettersi nei guai… per questo, come spesso accade ai profeti, finì in carcere. Chissà in quanti cercarono di indurlo a seguire strade meno rischiose: “Perché prendertela con i potenti della terra? A lungo andare potrebbero stancarsi delle tue invettive e, per questo cercheranno di isolarti dal resto del mondo!…”
Il malvagio agisce in maniera da rendere innocuo il rompitore di scatole, addossandogli responsabilità inesistenti e ponendolo in cattiva luce agli occhi della gente. Essere arrestato, poi, è sempre segno di infamia, anche se non si è colpevoli, e il fango che si scaglia contro l’innocente non sempre viene lavato dall’intelligenza di chi deve giudicare.
Disturbare il potente è sempre pericoloso, perché agli sguatteri che sono a suo servizio lui darà ordine di controllare la situazione e di riferire su qualsiasi mossa la vittima da colpire farà.
Giovanni, è troppo semplice per gareggiare con la furbizia dei prepotenti, ma è anche molto forte per non soccombere alle magagne degli imbroglioni. Giovanni si fece comunque vittima, anticipando il progetto  dell’Agnello che solo più tardi, per salvare il mondo, morirà in croce.

“…lasciò Nazaret e andò ad abitare a Cafarnao…”
Mossa strategica quella di Gesù: dalla sua città va a Cafarnao, cioè presso il mare, cioè nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, cioè nella Galilea delle genti, là dove erano le tenebre.
Nei Consigli Pastorali lodevolmente si discute sul da farsi, perché l’azione dello Spirito Santo pervada il territorio. Purtroppo, però, quegli spazi sono occupati da persone capaci di produrre solo idee vecchie, solo schemi stanchi di essere appesi anno dopo anno sulle stesse bacheche. E non conta l’età dei partecipanti  a quei “consigli”, spesso, purtroppo, i più giovani sono i più disposti a subire le solite chiacchiere, ahimè, prive di futuro. E il prete che fa in quei frangenti? Si guarda bene dall’abbandonare  la dimora sicura di Nazaret stabilendo caparbiamente che debba essere il mondo a muoversi se vuole arrivare, partendo dal mare, fin sul sagrato della parrocchia.
L’immobilismo, la noia, e l’indifferenza sono le risorse dominanti in quei Consigli Pastorali, forse perché vi si proibisce l’uso dell’intelligenza, forse perché tutto si deve  consumare nel rispetto formale dei riti, forse perché la buona volontà e la fatica di chi cerca aria fresca, viene definita stranezza e vano esibizionismo.


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Tratto da:
“Un vangelo dal volto umano” di Gaetano Zaralli - Ed. Aracne

Un evento Empty a Palazzo Chigi con l'Associazione Culturale Click! di Velletri

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Il primo evento empty fu realizzato nel 2013 al MET di New York dopo l’orario di chiusura del museo e fu subito un successo mondiale tanto da divenire una moda o meglio ancora un movimento. Ma cos'è un evento empty? 


ARICCIA - Luoghi che di solito sono affollati per un breve periodo di tempo e quando non c’è nessuno o poche persone vengono prese d’assalto da fotografi che poi condividono i loro scatti sui social network a scopo divulgativo e conoscitivo.
In questo modo si possono ammirare luoghi sconosciuti o luoghi conosciuti con gli occhi di chi ha la capacità di osservare attraverso un obiettivo. Sabato scorso uno di questi eventi è stato realizzato ad Ariccia presso Palazzo Chigi prima dell’apertura al pubblico. Una collaborazione tra l’associazione culturale Click! Di Velletri e gli Amici di Palazzo Chigi ha portato 14 fotografi nelle stanze del cardinale e del piano nobile.
Le due associazioni si sono coordinate per ottenere uno scopo di conoscenza dei beni del territorio dei Castelli Romani da parte dei fruitori dei vari social network attraverso i vari scatti condivisi su instagram e facebook. “É stato un vero piacere vedere tanti associati, appassionati di fotografia immergersi nel silenzio delle stanze nobili e osservare ogni piccolo dettaglio”. Paolo Pace, presidente dell’associazione Click! É veramente contento della riuscita dell’evento. Chi usa una macchina fotografica ha qualcosa in più di chi guarda e basta. Un fotografo ha pazienza e non si pone mai sullo stesso piano dell’oggetto osservato. Gli gira intorno, si abbassa, alza lo sguardo fino a quando l’inquadratura non lo soddisfa a pieno. Il famoso colpo d’occhio. “Con questa prima esperienza speriamo di risvegliare la voglia di fotografare e curiosare in giro per i Castelli Romani di molte persone”. Prosegue un associato di Click! “Il nostro territorio offre spunti fotografici meravigliosi, basta saperli cogliere attraverso un obiettivo.
Un ringraziamento va ai ragazzi di Palazzo Chigi che ci hanno agevolato per ottenere delle foto come volevamo, sono stati eccezionali.” Anche per i volontari dell’associazione Amici di Palazzo Chigi è stata una bella esperienza: “questo è stato il primo evento di questo genere all’interno del palazzo, ci è piaciuto poter far conoscere ad un’altra associazione le realtà del nostro Museo e di noi volontari. Confidiamo che un evento di questo tipo porti a Palazzo Chigi e alla nostra Associazione un ritorno di immagine, in termini di visibilità su internet in generale e sui social network, in particolare”. Il portavoce dei volontari prosegue: “Ciò soprattutto in vista della nostra volontà di avvicinare al nostro museo anche un’utenza compresa fra i 18 e i 35 anni. Siamo disponibili a ripetere l’evento anche a Palazzo Sforza Cesarini dove siamo attivi e saremo lieti di aprire le porte anche di quest’altro affascinante sito dei Castelli Romani”. Le foto dell’evento probabilmente diverranno una mostra fotografica e intanto molti scatti si possono ammirare su facebook tramite l’hashtag #visitchigi, sulla pagina dell’associazione Click! Paolopacephoto e su quella degli Amici di Palazzo Chigi e su instagram seguendo sempre l’hashtag #visitchigi.

Musica e psicologia, due mondi che dialogano "con leggiadria": intervista a Daniela Di Renzo

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Il territorio di Velletri e dintorni continua ad offrire numerosi talenti ed espressioni artistiche di qualità.

Intervista a cura di Rocco Della Corte

VELLETRI - Stavolta ad essere intervistata dalla nostra Redazione è stata Daniela Di Renzo, medico psicologo ma anche artista con il suo nuovo disco e una passione particolare per De Andrè. Nell'ottica di scoprire e dar voce alle bellezze culturali di ogni ordine e grado del territorio, abbiamo ascoltato la cantante castellana che ci ha parlato di sè, dei suoi progetti e della sua attività.


Daniela Di Renzo, il tuo nome è molto conosciuto ai Castelli. Se dovessi presentarti ai lettori, professionalmente e biograficamente parlando, che cosa diresti loro? 

Un'affermazione piuttosto responsabilizzante e anche un tantino inaspettata. Vivo ai Castelli da pochi anni ma c'è voluto davvero poco per creare con questo territorio un legame quasi ancestrale. La natura meravigliosa e le numerose tracce di storia mi regalano quotidianamente quel senso di appartenenza che continua a stupirmi, credo sia questo il motivo per il quale dedico molto tempo a seminare e mettere a disposizione risorse in questo angolo di mondo. Da qualche anno coordino sui Castelli le attività della Biblioteca Diffusa "Giovanna d'Arco", un servizio convenzionato con il Comune di Ariccia e il Sistema Bibliotecario Castelli Romani, un progetto dell'Università Popolare delle scienze Psicologiche e Sociali UNILINFA di cui sono presidente. Parallelamente a questo impegno, mi occupo dell'attività clinica come psicoterapeuta e, per non lasciare troppo a riposo la sfera creativa, mi dedico al lavoro musicale, prima come cantante e da un pò di tempo come cantautrice. La psicologia e la musica sono due mondi che dialogano quasi con leggiadria, attingo molto da entrambi.

La tua attività artistico/musicale, invece, quando nasce e come è cresciuta nel tempo? 

La passione per la musica, in particolar modo per la canzone d'autore, nasce nella preadolescenza, quando conobbi Fabrizio De Andrè attraverso quel bellissimo disco intitolato "La buona novella". Da quel momento non ho mai smesso di interrogarmi sugli aspetti esistenziali della vita e soprattutto sulle contraddizioni e ambivalenze tipiche delle relazioni personali e sociali. Molte di queste riflessioni sono diventate parte integrante del lavoro cantautorale. Ho fatto parte di progetti diversi che andavano dalla musica popolare italiana al Folk e al Blues. La cosa più stimolante nella musica, come in ogni esperienza in cui è presente la passione, è quando senti che si accende la curiosità, la motivazione alla scoperta e alla conoscenza, e questo ti porta a sperimentare sempre nuove strade. Insomma, alla fine sono approdata alla scelta di pubblicare un disco e ho avuto la fortuna di incontrare un grande artista, Emiliano Begni, un pianista davvero molto talentuoso che ha curato l'arrangiamento dei brani, portando dentro il progetto tanta raffinatezza ed eleganza. Ed è stato sempre lui a coinvolgere gli altri musicisti che hanno saputo cogliere ogni sfumatura del progetto arricchendolo con grande maestria: Francesco Consaga (Sax soprano e Flauto traverso), Stefano Ciuffi (chitarra) ed Ermanno Dodaro (contrabbasso). Infine, ho avuto l'onore di ospitare la fisarmonica di Antonello Salis e il violoncello di Gionata Costa dei Quintorigo. In definitiva, tanti regali ricevuti. 

C’è stato un momento particolare in cui hai sentito la necessità di esprimere qualcosa in musica? Puoi raccontarcelo? 

Si, è stato il momento in cui ho scoperto che la solitudine sa essere un'ottima compagnia e compagna di viaggio. Quando riesci a trasformare in musica il silenzio, senti davvero di poter pensare anche ad alta voce. 

Perché “Non esco mai senza il mio cuore addosso”? E’ un titolo molto forte, sicuramente originale, e che probabilmente ha qualcosa da dire a livello metaforico: come ce lo spieghi? 

E' ispirato a una frase di un brano di Fabrizio De Andrè che mi colpì fin dal primo ascolto: "Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto". Mi sento così con le cose e le persone che incontro. Ho bisogno di avvicinarmi alle nuove esperienze con la massima apertura. Poi il resto lo faccio fare alla chimica o all'alchimia. 

Quali sono state le iniziative culturali e musicali più soddisfacenti a cui hai partecipato? Sei stata a Velletri? 

Sicuramente i due concerti al Teatro Arciliuto a Roma, dove abbiamo presentato il disco e dove recentemente abbiamo debuttato con uno spettacolo dedicato ai grandi cantautori, poeti e liberi pensatori, da De Andrè a Gaber, da Modugno a Pasolini, da Leo Ferrè a Leonard Cohen. A settembre, invece, abbiamo suonato al Teatro di Paglia, a Nemi, anche quello è stato un concerto a cui sono molto legata, quel luogo regala così tanta bellezza da lasciarti senza fiato a volte. A Velletri siamo stati ospiti della libreria Contromano dove siamo stati accolti con molto calore e dove sicuramente torneremo con altri progetti. Mi piacerebbe molto poter portare lo spettacolo alla Casa delle Culture e della Musica ma pare non sia proprio facile, vedremo. 

Progetti futuri o comunque cose che vorresti fare nell’anno appena iniziato? 

Sto lavorando per portare il progetto su altri palchi in Italia, il live è una dimensione unica, il rapporto diretto con il pubblico non è paragonabile neppure alla vendita di tutti i dischi stampati o stampabili. 

Qual è il tuo sogno nel cassetto? 

Questa è la domanda più difficile che mi hai posto fin'ora, il sogno è una dimensione così intima che rischia di smascherarmi! Scherzi a parte, fino a poco tempo fa avevo il desiderio di arrivare a suonare su alcuni autorevoli "altari" della musica, ora mi rendo conto che il sogno cambia a seconda di come cambia il vento, dunque conservo il piacere di potermi concedere di sognare, a prescindere dal contenuto. Intanto questa intervista fa parte di questa sensazione, tempo fa non avrei immaginato di poter destare interesse mediatico, perciò ti ringrazio per avermi concesso questo spazio.

Si rompe il semaforo e si rischiano gli incidenti: "quer pasticciaccio brutto de via Caranella"

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Il pericoloso incrocio nella prima periferia di Velletri è stato almeno cinque giorni con il semaforo lampeggiante. 

VELLETRI - Un incrocio non di certo semplice, quello che è dato dall'intersezione di via Caranella e via Vecchia Napoli. A quell'altezza, infatti, oltre alle numerose abitazioni di campagna si trovano anche varie attività commerciali tra cui la Farmacia Comunale Tre.
Nei giorni scorsi, però, il semaforo è andato il tilt e l'incrocio, pericoloso, ha come al solito offerto disagi ai conducenti. Segnalato un piccolo incidente, per fortuna non grave, mentre il ritardo nella riparazione del guasto, avvenuta venerdì 20 gennaio, è dovuto alle procedure di rinnovo della gara d'appalto. La vecchia ditta preposta alla manutenzione ha comunque provveduto al ripristino del corretto funzionamento dei semafori, che così hanno ripreso a regolare un punto nevralgico per la viabilità cittadina spesso teatro di incidenti anche gravi.

Nuovo incontro con l’AISPAC per parlare di privacy, giornalismo e attività forense

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Si è tenuto presso i locali di BMW Super Auto l’ultimo interessante convegno targato AISPAC, intitolato “La tutela della privacy e il rapporto con la professione forense e il giornalismo: aspetti normativi e deontologici”. 

di Giorgia Rossetti


VELLETRI - Ad introdurre e coordinare l’evento è stato l’avvocato Gaetano Parrello, che dopo aver ringraziato l’AISPAC per il lavoro che svolge ha passato la parola a Stefano Bartolini, Segretario dell’Ordine degli Avvocati. Quest’ultimo ha sottolineato come la tematica trattata sia estremamente attuale e come sia essenziale riuscire a comprendere tutti i limiti della tutela della privacy.
A fare gli onori di casa il presidente dell’AISPAC, dottoressa Maria Giulia Turiello, che ribaditi i propositi di base della realtà veliterna che sono quelli di fare formazione e informazione (anche tramite gli stessi convegni) ha accennato al progetto di uno sportello di ascolto a Velletri (Velletri Life ne ha parlato in un articolo dedicato che si può leggere qui). “Nel trattare di violenza spesso, passata la moda di un evento, si dimentica; invece – ha puntualizzato la Turiello - c’è un sommerso che fa paura. È attraverso questo sportello che vogliamo far emergere tutto questo, visto che c’è già chi ci chiede aiuto”. Di grande spessore l’intervento del dottor Marco Guidi, che ha riflettuto sul concetto alla base del convegno e dividendo la privacy in tre tipologie: quella del linguaggio, quella della modalità operativa e quella dei sondaggi. “È dovere del giornalista avere dovere di cronaca, dare al lettore la possibilità di crearsi un pensiero libero e critico. Il giornalista deve fornire una visuale completa – ha sintetizzato Guidi - dare dati tecnici, andare in profondità, utilizzare delle serie storiche per vedere se esiste una corrispondenza con la realtà”. Impossibile, nell’ambito della privacy, non occuparsi di social a partire da quel Facebook che milioni di persone utilizzano quotidianamente anche esponendo le proprie cose personali. Le app sono ancora più pericolose, e spesso mancano di un’informativa della privacy che spesso non viene comunque letta laddove presente. I nostri dati possono essere acquisiti inoltre, anche da aziende non lecite e da hacker. Soprattutto con il sistema di geo localizzazione si è sempre più esposti a controlli e con il tempo perderemo sempre di più la nostra privacy. L’Avvocato Gennaro Maria Amoruso ha preso la parola di seguito e ha esordito dicendo che “sicuramente questo forte impatto delle tecnologie ha modificato le vite professionali, ma a cambiare in fondo è stato solo l’abito con il quale si confezionano gli atti e non il lavoro in sé”. Ha aggiunto che “internet è oggi il centro delle attività economiche e della vita sociale di tutti noi e i social sono strumenti che se da una parte aiutano, dall’altra fanno nascere nuove problematiche con cui il giurista deve confrontarsi”. “Ad oggi- ha proseguito Amoruso - il processo normativo è molto lungo e il giurista non sa bene se adattare vecchie regole a questa nuova realtà o utilizzarne di nuove. Sicuramente la privacy è spesso un totem di cui se ne fa un abuso”. L’avvocato ha proseguito poi il suo discorso parlando del “Diritto all’oblio”. Una svolta importante, in relazione a questi nodi cruciali, si è avuta il 13 Maggio 2016 quando la Corte di Giustizia Europea ha emesso la sentenza “Google Spain” con la quale per la prima volta si è parlato di Diritto all’oblio in riferimento alle attività dei motori di ricerca su Internet. “Il diritto all’oblio che sta a tutela dell’identità personale ovvero al diritto alla rettifica, alla riservatezza, alla reputazione, al nome e all’immagine, nel web, soffre del dinamismo dell’Internet stesso e questo complica di parecchio le cose”, ha concluso Amoruso. L’Avvocato Gaetano Parrello è intervenuto parlando del Freedom of Information Act (FOIA) entrato in vigore il 23 Dicembre 2016. Secondo questo atto, un cittadino avrà libero accesso, gratuitamente, agli atti amministrativi, su qualsiasi cosa voglia venire a conoscenza, anche soltanto per mera curiosità. Qui, come sottolinea Parrello, c’è un vero ribaltamento di prospettiva e la tutela della privacy diventa l’eccezione, con una grandiosa svolta sul tema della trasparenza. Il pomeriggio è proseguito con il redattore di Latina Oggi Francesco Marzoli che ha fatto una riflessione sul lavoro di chi si occupa di informare. “I giornalisti -dichiara Marzoli- vengono spesso additati come i cattivi di turno, quelli che schiaffano notizie qua e là, invece, se tutti applicassimo alla lettera il testo unico dei doveri del giornalista, diventeremmo iper-garantisti. Oggi, il giornalista di professione diventa colui che deve approfondire la notizia grezza, che ormai sono in grado di dar tutti; deve far chiarezza su quelle notizie da social spesso parziali se non fuorvianti. Il giornalista professionista deve fare un distinguo da quello che è un interesse pubblico a quella che è solo curiosità e gossip. Chi viene additato quindi come “cattivo” è spesso più garantista di chi fa le leggi. Il confine tra privacy, diritto all’oblio e diritto di cronaca, comunque, è oggi molto labile e forse, siamo proprio noi stessi, ad accettare che la privacy non esista quasi più”. L’ultimo intervento stato quello della Dottoressa Ielena Caracci che ha affrontato il problema sotto un profilo prettamente psicologico. La Caracci ha sottolineato come in questa società ciascuno di noi tuteli in maniera minore, con rispetto al passato, la propria vita. “Tra gli aspetti più preoccupanti vi è sicuramente il fenomeno del sexting, ovvero l'invio di testi, immagini o video sessualmente espliciti tramite Internet o telefono cellulare. Fenomeno questo in voga non soltanto tra gli adolescenti, ma anche tra persone adulte. Altro evento preoccupante è quello delle trasmissioni televisive nelle quali sempre più persone non trovano alcun ostacolo a mettere a nudo sentimenti intimi e parti importanti della propria esistenza; con il rischio di perdere di vista ciò che siamo realmente e ogni forma di coscienza. Tra le altre piaghe del nostro tempo, vi è poi quella tremenda del cyber bullismo e tante altre forme di violenza. C’è bisogno di affrontare queste problematiche nelle scuole, con i giovani e di far capire che ognuno di noi ha diritto di esistere in maniera libera senza violenze fisiche e psichiche e senza l’incessante bisogno di farsi accettare da sconosciuti o da chi non ci vuol bene”. A fine convegno gli interventi e gli spunti di riflessione sono stati numerosissimi, segno chiaro dell’interesse delle tematiche affrontate e della buona riuscita dell’evento.

“Io sono uno”: la musica di Luigi Tenco sul palco del Teatro Artemisio Gian Maria Volonté di Velletri

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L'associazione culturale Memoria ‘900 è pronta per il primo progetto dell’anno 2017

di Rocco Della Corte

VELLETRI - «Mi sono innamorato di te, perché non avevo niente da fare»: suona come una dichiarazione d’intenti, poetica e allo stesso tempo dissacrante, da parte del travagliato e affascinante personaggio di Luigi Tenco.
Nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dalla morte del cantautore di Cassine, l’associazione culturale Memoria ‘900 ha organizzato un evento che si svolgerà presso il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté il prossimo 18 febbraio 2017, alle ore 18.00. Una voce, quella del cantante che «sorride poco», piena di carica rivoluzionaria e al contempo dolce. In questa serie di ossimori, l’importanza dei suoi testi, l’originalità della sua produzione, ma soprattutto il contesto storico in cui ha vissuto e lavorato sono i cardini di un ragionamento che non avanzerà ipotesi sulla sua morte, ma si soffermerà sul messaggio dato in vita, canzone dopo canzone.
La terribile fine sopraggiunta il 27 gennaio 1967 proprio a Sanremo, dopo un’esibizione che i più ricordano come “negativa, non da lui”, è lo specchio di un uomo scisso dentro eppure unico. “Io sono uno…” è quindi il titolo dell’evento con cui Velletri ricorda Luigi Tenco, impegnato sia dal punto di vista della canzone dallo sfondo politico e sociale che sul versante dei versi d’amore. La poliedricità di un anticipatore dei tempi (e delle riflessioni) che sarebbero poi arrivati sarà oggetto di una serata evento dai contorni sfumati, che vedrà interventi di musicisti di prim’ordine e due ospiti di eccezione. Saranno infatti presenti Vittorio Nocenzi, compositore, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso e musicista di fama internazionale e il giornalista Alfredo Saitto, critico musicale e consulente culturale per relazionare i presenti sui significati più nascosti della musica di Tenco.
I due illustri relatori si alterneranno all’esibizione di artisti come Giulio Salvatelli, giovane proveniente dal conservatorio, e Antonio Censi, Antonella Mattacchioni, Sandro Crocetta, che da anni portano sui palchi della Regione Lazio uno spettacolo ispirato al cantautore della scuola genovese. L’iniziativa ha lo scopo di omaggiare l’uomo e il cantante, il musicista e il poeta, per ringraziarlo e ricordarlo delle emozioni donate al pubblico in una fase storica molto particolare per l’Italia. La sua voce rivivrà a Velletri, in una serata che si preannuncia di alto livello. Nei prossimi giorni l’Associazione Memoria ‘900 ufficializzerà i dettagli, nel frattempo si avvicina l’anniversario della scomparsa di quel ragazzo moro dagli occhi lucidi ed espressivi, che sembrava suggerissero già – prima ancora della composizione del testo di Ciao, amore ciao –  quel gesto che gli ha ispirato la conclusione: «per saper se domani / si vive o si muore / e un bel giorno dire basta e andare via».

Campionato di Lega Calcio a 8 al Maracanà

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Gare sempre più avvincenti al "Maracanà" per la Lega Calcio a 8: gol, azioni, emozioni.

Tabellini a cura di Dario Nocera

VELLETRI - Al Maracanà è ormai nel vivo campionato di Lega Calcio a 8, fatto di tanti atleti e numerose squadre. Gol ed emozioni presso il Centro Sportivo di Velletri per delle gare davvero appassionanti. Ecco com'è andata l'ultima giornata.



BAGAGLINI IMPIANTI – RAYO VELLETRANO  0-3

Assente BAGAGLINI IMPIANTI.

CENTRO ESTETRICVO KAOS – PONTEGGI LUCIANO
Gara Rinviata

BORUSSIA TEAM – PATTY CART  6-0
Formazione/marcatori: Abbaiati Devis, Barnaba Giancarlo 1, Batoli Claudio, Bartolucci Francesco 1, Castagnacci Davide, Del Monte Alessandro 3, Gagliardini Giuseppe, Mastrantonio Simone, petrini Devis, Taglioni Alessio.
Formazione/marcatori: Cariaci Daniele, Germani Andrea, Marinelli Diego, Masella Simone, petrilli Andrea, Sambuchi Michele, Schinardi Giovanni.
MG: Del Monte Alessandro (Borussia)
MP: Batoli Claudio (Borussia)
Arbitro: Cocozza C.


DECO ART – MARACANA   5-2
Formazione/marcatori. Bellipanni Luca, Crespi valerio 1, D’Alessandro Diego 1, Napoletano Giovanni 1, Pirani Cristian, Pomponi Danielo, Sollo Roberto, Sugamosto Valerio 2, Varesi Piercarlo.
Formazione/marcatori: Capretti Alesio , Carpico Alessandro, Scaccia Alessandro, Di Gianmarino Stefano, Urbani Mauro, Evangelisti Emiliano, Guarino Marco.
MG: Sugamosto valerio (Deco Art)
MP: Bellipanni Luca( DecoArt)
Arbitro: Leone C.


SAN GIULIANO CITY – ME WE  3-1
Formazione/marcatori: Bernardi Alessandro, Costantini Diego, De Massimi Stefano, Della vecchia Gianluca, Giordani Eugenio, Giordani Gabriele, Provatali Francesco, Tora Gabriele, Di Tullio Michele, Tora Christian.
Formazione/marcatori: Bucci Alessandro, Di Cori Alessandro, Dolce Giovanni, Donnini Michele, Fieramonti Valerio, Lanna Francesco, Sebastiani Umberto 1, Talone Ercole, Vacca Filippo.
MG: Tora Christian (San Giuliano)
MP: Beranrdi Alessandro (San Giuliano)

Arbitro: Leone C.





Under 17: Pareggio importantissimo, ma con un pizzico di rammarico, nella tana della SIS Roma

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Under 17: Pareggio importantissimo, ma con un pizzico di rammarico, nella tana della SIS Roma 

Ufficio Stampa


Roma - F&D Fortitudo Nuoto Domus Pinsa 6 - 6 Parziali: 1-1, 2-1, 2-3, 1-1 F&D H2O Domus Pinsa: Favale, Ballarotta, Magno 1, De Marchis, Baldo, Vulcano, Cappelluti, Cianfarani, Bertini, Clementi 4, Simi, Barsi, De Maria. All. Danilo Di Zazzo. SIS Roma: Brandimarte, Ragnacci, Vargas, Tori 3, Bianchi, Luotto, Troncanetti, Arpini, Pinci, Mandelli 1, Maggi 1, Cavaliere, Casciani. All. Enrico Alonsi Arbitro: Indino Sequenza reti: 0-1, 3-1, 3-4, 4-3, 4-5, 5-5, 5-6, 6-6

Come ormai da qualche anno a questa parte la partita tra le nostre beniamine e la SIS Roma è una battaglia senza esclusione di colpi. Ed è una battaglia che spesso è risultata essere decisiva per le sorti del campionato regionale Under 17 Laziale. Due anni fa vinse F&D, lo scorso anno la SIS. E per ora siamo in perfetta parità. Esattamente come è terminata la gara di ieri nell’impianto delle romane. E’ stata una partita vibrante, sempre sul filo del rasoio. A detta degli addetti ai lavori le gialloblu di Di Zazzo avrebbero meritato l’intera posta in pallio ma alla fine, il pareggio ha accontentato tutti e lascia aperte tutte le possibilità in un girone che si annuncia avvincente poiché anche Latina Pallanuoto ed Anguillare sembrano avere le carte in regola per dire la loro nella conquista al titolo. Sulla gara si sono espressi entrambi i tecnici: “Bella partita, combattuta da parte di tutte e due le squadre” inizia il tecnico veliterno Di Zazzo, “forse noi meritavamo qualcosa in più. Abbiamo commesso degli errori molto gravi in fase di contropiede e abbiamo subito due reti su altrettanti svarioni del nostro estremo difensore che nonostante tutto ha combattuto e disputato un ottima partita. Tutta la squadra si è impegnata tanto e ciò ha permesso alle nostre migliori attaccanti, Clementi e De Marchis di esprimersi al meglio. In ogni caso sono molto contento della prestazione generale della squadra”. Gli risponde il tecnico della SIS Enrico Alonsi che con grande fair-play ammette che il pareggio va stretto alle ospiti: “Complimenti alla squadra del Velletri perché sicuramente avrebbe meritato i tre punti di oggi. Siamo arrivati al punteggio del 3 a 1 sul finire del secondo tempo in maniera rocambolesca e poco giusta. Da lì in poi c’è stato un totale black-out di cui me ne prendo le piene responsabilità. Guardando il bicchiere mezzo pieno siamo riusciti a pareggiare nonostante una pessima prestazione”.

Percorsi pedonali sull'asse Scuole-Nodo di Scambio-Tribunale: progetto per la sicurezza dei pedoni di Velletri

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Una importante novità per i numerosi cittadini, pendolari e studenti, che affollano una parte del centro urbano veliterno.

VELLETRI - Dall'albo pretorio del Comune di Velletri, infatti, è emerso che grazie ai finanziamenti della Regione Lazio - che ha investito per le opere di interesse locale, saranno realizzati percorsi pedonali protetti di collegamento tra Nodo di Scambio (Stazione FS Centrale), Scuole Superiori (via del Campo Sportivo, Viale Salvo d'Acquisto) e Uffici Giudiziari (Via dei Volsci, Via Ilaria Alpi).

Il finanziamento a disposizione dell'amministrazione ammonta a 350.000 euro, mentre la stessa amministrazione si farà carico di un cofinanziamento di 100.000 euro. Una svolta importante, visto il perdurante disagio degli studenti e dei cittadini. Nelle ore di punta - e chi vive in città sa bene di cosa stiamo parlando - via del Campo Sportivo diventa una vera e propria processione di ragazzi che senza aver a disposizione alcun marciapiede, dopo aver svoltato da Viale D'Acquisto camminano in mezzo alla strada. Analogo discorso per il tratto della rotatoria tra via De Filippo e Via Circonvallazione Appia, dove mancano le protezioni per gli attraversamenti seppur ultimamente è stato creato un attraversamento rialzato nella curva di Mattoccia. Dalla stazione in poi, inoltre, superato il Nodo di Scambio vige un divieto di transito per i pedoni che di fatto rende proibitivo recarsi a piedi al Tribunale, considerata anche la pericolosità della rotatoria Peppino Impastato. Non resta che attendere e sperare che progetto, gara e lavori siano eseguiti quanto prima. 

Il 5 febbraio il candidato sindaco Giorgio Greci incontrerà gli agricoltori al Velidance

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Partirà dal mondo dell'agricoltura il viaggio di Giorgio Greci, il candidato a Sindaco per le Comunali veliterne del 2018, verso quello che, negli scopi come nei fatti, dovrà essere un #ProgrammaCondiviso. 

Comunicato stampa


VELLETRI - Una sorta di 'road map' verso la meta finale, quella che dovrà restituire a Velletri una guida credibile ed autorevole, in grado dare vita ad un programma di governo che punti su temi condivisi, che restituiscano slancio e sviluppo all'intero territorio veliterno, le cui potenzialità sono certamente enormi.
L'appuntamento con i produttori agricoli è programmato per domenica 5 febbraio, alle ore 10, presso il Velidance, al civico 287 di via dei Fienili. Per comprendere le esigenze del comparto agricolo, partendo da chi ha piccoli appezzamenti di terreni per arrivare a chi, dell'agricoltura, fa la sua unica fonte di sostentamento, l'occasione sarà propizia per fare una sintesi dei bisogni e delle risposte da dare ad un settore del quale vanno esaltate le potenzialità, restituendo smalto e vigore alla Velletri rurale, coniugando al meglio futuro e tradizione. Dopo aver annunciato la sua candidatura a sindaco in vista delle prossime Amministrative del Comune di Velletri, Giorgio Greci passerà concretamente all'azione, recependo le tante idee da tradurre poi in atto pratico, finalizzandole al rilancio della città che si candida ad amministrare. La fiumana di gente che ha preso d'assalto il Teatro Tognazzi a metà dicembre ha dato la misura del coinvolgimento scaturito da una candidatura che si è già tradotta in un impegno formale ad affrontare le tematiche cruciali della vita veliterna, dal commercio all'artigianato, passando per le politiche sociali e giovanili, spaziando nel rilancio dell'attrattività turistico-culturale e in altri comparti di vita cittadina, come quello legato alla salvaguardia e valorizzazione dei prodotti tipici e all'esaltazione del lavoro scaturito dal versante agricolo. Si partirà proprio dall'agricoltura, quindi, entrando in una fase pienamente operativa, che sarà seguita da ulteriori incontri, finalizzati a comprendere la portata delle criticità presenti nel vasto territorio comunale, per meglio capire dove e come intervenire, ed approntare le contromisure con chi certe dinamiche le vive in prima persona e può contribuire, col proprio apporto e le proprie idee, a costruire una Velletri più virtuosa.

Il Real ne segna tre e resta in vetta: battuta la Nuova Virtus

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Il Real Velletri ritorna alla vittoria al Comunale, dove con un perentorio tre a zero liquida facilmente la pratica Nuova Virtus attestandosi ancora ai vertici del girone G del campionato di prima categoria. 

di Rosario Castiglione

VELLETRI - Praticamente la gara è stata sempre in mano ai rossoneri che già al diciottesimo con Stheinhaus, ritornato dopo un infortunio, scalda i guantoni al portiere Della Luna.
Al ventiquattresimo ancora Stheinhaus, abbastanza ispirato, libera in area ostile Cellucci che tutto solo non riesce a centrare la porta. L’unico squillo degli ospiti due minuti dopo con Matrullo che servito da Moroni spara alto sopra la traversa. Il vantaggio dei rossoneri arriva al trentottesimo: cross di Picilli in area, Stheinhaus di testa fa da torre e Cellucci di sinistro al volo fulmina il portiere. All’ultimo giro di orologio Picilli da fuori area ha il tempo di colpire la traversa. Nella ripresa la musica non cambia, Real Velletri che cerca di chiudere i giochi e Nuova Virtus che prova a resistere. Al quindicesimo Lisi in area davanti a Della Luna si fa parere il probabile raddoppio. La Nuova Virtus ci prova da fuori area su calcio di punizione da una notevole distanza con Tabacchi, tiro fortissimo ma difficile quanto improbabile sorprende Rovitelli che comunque alza sopra la traversa. Al ventiseiesimo il raddoppio del Real Velletri. Azione travolgente di Candidi dalla sinistra, cross in mezzo e Picilli al volo di sinistro batte Della Luna. I Rossoneri triplicano al trentatreesimo. Parte tutto da Del Ferraro che serve ottimamente Garbujo, il centrocampista di mister Sambucci si defila sulla destra ed opera un cross in mezzo dove trova capitan Marini, un centrale difensivo con il vizietto del gol, pronto alla deviazione in rete. Tre punti importanti aggiunti sul pallottoliere della compagine veliterna, e domenica nel secondo incontro casalingo al G.Scavo contro la Nuova Castelli Romani, si deve replicare, anche perché gli avversari diretti non perdono colpi.

FC Real Velletri: Rovitelli, Candidi, Del Ferraro, Liberti, Marini, Bologna, Picilli, Cerci F. (24’st D’Agapiti), Stheinhaus (14’st Garbujo), Lisi, Cellucci (35’st Monti). A Disp.: Orlandi, Cerci S., Rainone, Hassini.  All. Sambucci.  

Nuova Virtus Della Luna, Colli, Izzo (29’st Fortini), Colamedici, Tabacchi, Angeli (36’st Carmanini), Moroni, Marrocco, Capozzi, Matrullo, Mazzoni. A disp.: Bertini, Migliari.  All.Serantoni

Arbitro: Altobelli di  Frosinone  

Marcatori: 38’pt Cellucci(R), 26’st Picilli(R), 33’st Marini(R). 
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