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Intervista a Rita Menghini: "Velletri merita la sua primavera, cerchiamo il futuro antico della nostra storia"

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L'associazione Sbandieratori e Musici di Velletri diventa sempre più attiva e presente sul territorio cittadino, rievocando la compagnia di balestrieri della città di Velletri nel XVI secolo.

Portando i colori veliterni in tutta Italia con la passione che contraddistingue chi compone l'associazione e il fascino dell'attività svolta, gli Sbandieratori e Musici sono ormai una solida e bella realtà del territorio. Continua il ciclo di interviste di Velletri Life alle associazioni culturali del territorio: oggi è la volta di Rita Menghini. 


Rita Menghini, la vostra associazione è sempre più attiva sul territorio e sui social dimostrando una grande attenzione verso gli accadimenti del panorama culturale veliterno. Come nasce la vostra realtà e come si è sviluppata nel tempo?

La cellula iniziale prende vita nel 2007 all'interno dell'associazione “Palio delle Decarcie - Nicola Ferri” che dal 1995 ha realizzato, per voler del compianto assessore, una autunnale rievocazione storica della città del XVI secolo ed in particolare di una sfida equestre in cui cavalieri in rappresentanza delle contrade cittadine si contendevano il Palio, stendardo o 'drappo' dipinto che già in epoca medievale veniva consegnato al vincitore di una gara. Il tutto, con l'intento di dare nuovo volto e rinnovato lustro ad una Festa dell'Uva e dei Vini che aveva perso molto dello splendore degli anni venti e successivi ed era diventata poco più che una festa di quartiere', come raccontato da uno dei fondatori dell'Associazione, Filippo Alivernini, in una pagina del nostro blog dedicato al ventennale del Palio, caduto lo scorso anno. In questo ambito vede la luce il gruppo di Sbandieratori e Musici che rievoca la compagnia di balestrieri vanto della Città di Velletri nel XVI secolo. Gli sbandieratori nascono infatti come segnalatori in tempi di guerra: gli alfieri recavano con orgoglio cittadino la propria bandiera fra le truppe comunali e il 'maneggiar l'insegna' o 'sventolar bandiera' (considerati un'arte) erano affidati ad agili e bravi militi . Era necessario un metodo di comunicazione visivo secondo un codice preciso, talvolta anche sonoro, nelle fasi concitate delle battaglie. La bandiera, innanzi tutto! L'alfiere poteva anche perire, la bandiera doveva essere salva.
Tornando a noi, nel febbraio 2010 gli Sbandieratori e Musici si distaccano dall'associazione 'Nicola Ferri' , disciolta poi nel 2013, dando vita all'attuale che conta circa trenta membri effettivi oltre ai numerosi cittadini figuranti arruolati di anno in anno; a tutt'oggi vantano più di 170 uscite fra intra moenia e for de porta. La 170esima è stata celebrata durante l'edizione 2016 del Carnevale Romano, storico appuntamento considerato il maggiore evento equestre d'Europa, al quale partecipiamo da qualche anno onorati ed orgogliosi di poter portare i nostri vessilli nel cuore dell'area metropolitana. Quello stesso orgoglio che ci fa unire a quanti, fra uomini e donne di buona volontà, desiderino lavorare per un effettivo Rinascimento cittadino che passi per una riscoperta di radici, tradizioni e Storia. Sì, la nostra presenza nei social è costante anche a voler mantenere una comunicazione diretta coi nostri concittadini, aggiornarli del nostro itinerare coi colori e lo stemma locale e di quanti incontriamo intenti, come noi, a recuperare e condividere la memoria storica dei loro territori e ricreare identità condivisa e sano spirito di campanile; quella stessa identità, quel senso di appartenenza, quell'amore per la propria Città che possano fare la differenza per un nuovo modo di vivere il territorio e l'essere comunità.

Quali sono gli ambiti di cui vi occupate e quale spirito muove ogni vostra iniziativa, dietro la quale si evince sempre una preparazione meticolosa e dettagliata mossa da competenza e passione? 

Come spesso dico quando parlo anche della sezione danze storiche “Sursum Corda”, ci muoviamo in un'epoca storica e desideriamo ampliare le nostre conoscenze riguardo gli usi e i costumi di quella meravigliosa che fu il Rinascimento. Non ci riteniamo mai sazi: ci appassiona tutto quanto visse allora il nostro Comune, anche perché fu un tempo ricco sotto molti aspetti, ed abbiamo avviato una nostra ricerca di formazione anche presso il meraviglioso e prezioso 'Fondo Storico' della Città. I social di cui si parlava poc'anzi ci aiutano infatti anche a condividere formazione e informazioni e ad addentrarci insieme in un lavoro di studio ed approfondimento, guidati da alcuni di noi che studiano appunto l'epoca, i suoi costumi, le sue tradizioni (non solo attingendo dalla rete dove spesso si fa confusione, ad esempio, anche solo fra abito rinascimentale e medievale...) e tutti i dettami che poi ci guidano nella realizzazione dei nostri eventi, pur coi mezzi non sempre idonei o sufficienti per realizzarli come vorremmo. Riteniamo però la creatività e certa ottimizzazione delle scenografie nonché dei costumi aiuti a garantire almeno la decenza ed un rigore storico sufficienti. Teniamo molto ad una rigorosa quanto più possibile filologia e allo studio approfondito dei canoni di moda e bellezza dell'epoca. Abbiamo dunque, oltre al gruppo Sbandieratori e Musici che rimane nostra identità principale, una sezione danze storiche rinascimentali e medievali ed un progetto ai nastri di partenza – non appena inaugurata la nostra Sede nel centro storico cittadino – sul quale ci si può aggiornare anche su Facebook, cercando 'PerCorsi d'Arte': con questo intendiamo, non solo fra associati ma anche aprendoci alla condivisione con quanti lo desiderino, offrire la nostra Sede per corsi di apprendimento ed approfondimento di varie forme d'Arte con l'intento di condividere la nostra passione per Arte e Storia.
L'Associazione inoltre ha una Scuola di Bandiera già dal 2010: in questa condivisione educativa vengono insegnate a bambini e ragazzi le tecniche base per l'utilizzo di bandiera e tamburo, per poi passare gradualmente all'acquisizione di tecniche più complesse per la realizzazione di giochi coreografici da riproporre nelle esibizioni; tiene anche corsi nello stesso stile presso i plessi scolastici di vario ordine e grado e sta ricercando anche suonatori di chiarina (strumento a fiato dell'epoca). Chi fosse interessato può contattarci tramite i riferimenti indicati sulle nostre pagine web e social. 

In quali contesti vi siete cimentati per le vostre rievocazioni storiche e quali sono le manifestazioni che vi hanno lasciato maggiore soddisfazione? 

Senza dubbio, due sono i momenti che ci stanno particolarmente a cuore: la partecipazione al Trofeo Marzocco 2014 in Piazza della Signoria a Firenze, nel corso del quale ci siamo confrontati con grandi gruppi storici di varie scuole di sbandieramento del panorama italiano e la partecipazione al programma televisivo Red or Black” in prima serata su Rai1, condotto da Fabrizio Frizzi e Gabriele Cirilli. A Scarperia, in pieno verde Mugello, in un memorial dedicato ad un giovane sbandieratore mancato anzitempo abbiamo poi riportato importanti piazzamenti a livello competitivo, oltre ad esibirci in una magica piazza sulla quale campeggia un palazzo della Signoria in miniatura arricchito da ceramiche della scuola del Della Robbia, una per ogni mandato governatoriale della Città storica. E ancora Lunigiana Storica; evento dell'Epifania in Vaticano; Girandola di Castel Sant'Angelo, storico evento della capitale in notturna con fuochi d'artificio rinascimentali a suon di musica (oltre centomila spettatori...); Carnevale Romano , altro storico evento equestre considerato il più importante d'Europa al quale partecipiamo ormai da diversi anni anche fattivamente ad una parte dell'organizzazione coi nostri costumi; Festa dell'Uva di Marino; Hotel St Regis (già Grand Hotel) per il Gran Gala Rose del sud, organizzato da un confermato organizzatore di grandi eventi come Nino Graziano Luca (coadiuvato dalla nostra Maria Grazia Tetti - in presenza della Compagnia Nazionale di Danza Storica e dell'Associazione Culturale Italia-Austria), vari festivals del Folklore e partecipazioni a feste religiose e civili in tutta Italia, non ultimi gli impegni condivisi con cari amici di territori vicini, gli Alfieri del Cardinal Borghese di Artena e gli storici Sbandieratori dei Rioni di Cori, coi quali abbiamo già condiviso anche progetti di beneficenza per il reparto pediatrico oncologico dell'Ospedale Sant'Anna di Ferrara, grazie alla distribuzione nel circuito Sbandieratori di tutta Italia di volumetti di
Marco Malossi, tamburo, giornalista ed ex vicepresidente della maggiore Federazione Sbandieratori del paese (F.I.S.B.) che raccontano il nostro mondo, le nostre emozioni, la nostra passione per un'arte antica e per i nostri Comuni di appartenenza. Siamo spesso stati invitati anche ad eventi internazionali ma abbiamo dovuto diniegare l'invito a causa dell'impegno economico correlato: senza uno sponsor non è facile spostare una così gran mole di persone. Infine abbiamo dovuto rinunciare all'invito a partecipare ad una trasmissione tv israeliana con coproduzione italiana a causa della presenza di ragazze nel nostro organico. 

Nella recente Festa delle Camelie avete partecipato con grande successo: qual è la Sua opinione su questa festa (e sull’edizione 2016) e come valuta la vostra presenza nel contesto? 

Le tipicità locali sono quanto, tramandato dai nostri avi, possiamo condividere col resto del mondo. Sono parte della nostra identità, vivono del nostro ingegno e della nostra capacità di affrontare i tempi attuali, le loro difficoltà ma anche di vivere le nuove tecnologie e le varie tecniche innovative, anche gestionali e promozionali. Avendo una formazione turistica ed avendo studiato lingue, non posso che auspicare eventi locali che ne esaltino le caratteristiche e permettano incontri importanti con operatori omologhi dei vari settori (vivaistico, enogastronomico, artistico, ecc) ma soprattutto con quanti desiderino venire a conoscerci e vivere la nostra Città anche solo per una giornata. Ritengo non sempre debba essere considerata un ostacolo la mancanza di fondi, in quanto amministrazioni, associazioni e varie energie operanti sul territorio possono trovare forme creative di collaborazione per la ri-costruzione (quel 'rinascimento' che auspico da tempo!) di una immagine cittadina degna delle sue storia e tradizioni; ricco territorio inserito in quello più vasto, variegato e rinomato dei Castelli Romani. Nello specifico, la new entry della Camelia porta colore e freschezza. Sempre di terra parliamo: Velletri ha ricche radici e ricca è la sua terra. Per i perfezionisti, c'è da precisare che la Camelia si sia affacciata in Italia in epoca successiva a quella da noi incarnata: le nostre madonne hanno portato una impronta floreale generica, senza essere ornate da quella che noi conosciamo come pianta da fiore ma che in realtà, nei luoghi d'origine quali Cina e Giappone, è un meraviglioso arbusto legnoso. Fantastica Camelia! L'edizione appena conclusa ha visto sforzi rinnovati nel cercare soluzioni di vivibilità e gradevolezza dell'evento, ma soprattutto si è incastonata in un momento di grande positività per la nostra città costituito dalla ri-consegna alla cittadinanza di bellissimi siti ricchi di storia e 'storie'. La rappresentanza del nostro Corteo Storico, nel momento dell'incontro delle autorità coi cittadini in una delle nostre belle piazze e della inaugurazione della Casa della Cultura e della Musica, ha voluto portare un momento di storia fra i veliterni di oggi ed i visitatori che hanno scelto di trascorrere qualche ora come nostri ospiti : rappresentanze di leggiadre nobili madonne, un notabile col Libro degli Statuti Riformati (1544) rivisti per volere del cardinale vescovo titolare di allora Giandomenico de Cupis, sbandieratori e tamburi, il giullare, non maschera carnascialesca MA figura di 'intrattenitore' a vari livelli nelle corti che riceve l'eredità dal 'mimo latino' e come lui si fa buffone, giocoliere, saltimbanco; recita, canta, suona, danza; diverte il pubblico nelle piazze, nelle fiere, nelle campagne. Ringrazio tutti i miei ormai collaudati figuranti e la rappresentanza dei nostri tamburi, nelle persone di Capotamburo e suo vice. Possiamo avere un futuro, un bel 'futuro antico della nostra storia', scoprendo l'acqua calda valorizzata da tanti Comuni del nostro ricco Belpaese nel ricreare eventi spettacolari prodotti dalle innumerevoli rievocazioni storiche, nate con lo specifico intento di recuperare in termini etici ed estetici la memoria storica del territorio. 

Domanda di carattere generale: a Velletri la cultura è tema sempre più dibattuto e al centro dell’attenzione, nel bene e nel male. La città si sta effettivamente risvegliando culturalmente? E a cosa dovrebbe mirare a livello culturale un centro come Velletri? 

Ritengo Velletri dovrebbe innanzitutto porsi un paio di domande : Chi sono? Cosa sono stata e cosa intendo mostrare, di me? Quindi, agire di conseguenza. Le opzioni sono: continuare a sonnecchiare o risvegliarsi. Inevitabilmente senza il bacio del Principe Azzurro: esiste solo nelle favole. Nella vita reale ci si impegna e ci si danno delle priorità. Lamentarsi continuamente crea ulteriori lamentazioni, contagia e fiacca nell'operare. Non entro in ambito politico perché non è solo politica, la questione. E' di mentalità. E' un lavoro da fare su sé stessi, sul proprio pianerottolo o fronte portone, o ancora fronte stazzo; sulla voglia di ricreare comunità in una identità condivisa. Trovo sfinenti e strumentali le argomentazioni inerenti la città fantasma a causa della chiusura di attività commerciali, come se stare insieme e condividere un territorio fosse solo fare shopping o guardare cosa non si possa
“shoppingare”. La crisi è un tantino universale al momento, e secondo me dovremmo cercare di cogliere segnali, elaborare strategie comunitarie e tirar fuori il meglio dalla crisi, come è sempre accaduto e sempre accadrà a chi comprenda che o ci si rimboccano le maniche o non pioverà mai più manna dal Cielo! (a meno che lo stesso non abbia suoi disegni!). Esistono frasi e pensieri fantastici, sulla crisi, l'audacia, l'ingegnosità... Scherzi a parte, ci vuole creatività per tutto e la consapevolezza che Cultura è già il nostro modo di vivere ed affrontare le difficoltà, come vivere il bene. Noi facciamo cultura, la nostra forma mentis è cultura; tutto quanto siamo ed altri siano stati prima di noi è Cultura. La Città si sta risvegliando? Non so. Una cosa è certa: la logica degli orticelli pro domu propria e l'adagio forzatamente ottuso che recita che “la Cultura non paga” vanno messi al bando e va invece messa la Città al centro di tutto. Programmazione e comunicazione, comunicazione e sinergia di tutte le realtà culturali presenti nel territorio, senza settorialità e presunzione di Cultura univoca infusa. Purtroppo spesso accade. Dovremmo essere un unicum cittadino culturale attivo e costruttivo. Utopia? Vedremo. Qualcosa si muove … Vedremo verso dove. 

Se dovesse descrivere con poche parole l’attività degli Sbandieratori e Musici nell’ottica di far avvicinare la gente al vostro lavoro trasmettendogli la vostra passione, cosa direbbe ad un semplice cittadino? 

Credo aver già largamente enunciato quanto ci innamori, ci energizzi per sacrificarci – spesso anche in allenamenti all'aperto e in tutte le condizioni meteorologiche, come la più parte dei gruppi nazionali – ed applicarci all'allenamento fisico ed allo studio delle epoche. Si, stare insieme è anche 'gozzovigliare', come in antiche taberne (sempre nei limiti, però!), perché questo rinsalda e ci permette di conoscerci meglio e di costruire rapporto e comunità; quanto però più ci inorgoglisce è portare umilmente ma con grande passione i colori della nostra municipalità in tutta Italia! Vogliamo inoltre offrire ai ragazzi, di tutte le età, la possibilità di vivere un esperienza ed un percorso di crescita che li porti a condividere una dimensione affascinante ed arricchente che ti rimane nel cuore . Siamo noi, siamo Velletri, il rosso e nero che da sempre ha una sua identità ben precisa, che incarna e vive la Storia, che ama i suoi tesori artistici e culturali e vuole avvicinarne altri, in una condivisione di Storia e Memoria. Non siamo 'mascherati'; i nostri alfieri sono soldati che recano vessilli del comune di appartenenza, i nostri tamburi ne accompagnano le evoluzioni dando loro ritmo ed assistenza nella trasmissione di ordini in battaglia; le nostre madonne, le nostre dame non portano la maschera perché carnascialesche, ma in quanto personaggi di un'epoca in cui questo elemento era utilizzato anche in altri momenti festaioli dell'anno da popolani in cerca di evasione da un duro quotidiano e nobili in intrattenimenti di società; i nostri nobilhomini non indossano calzamaglia da irridere perché carenti di mascolinità ma in quanto aderenti alla moda di un'epoca. Ferrara e la sua corte estense, Ascoli Piceno, Arezzo, Asti, Faenza, Isola Dovarese, Firenze, Cerqueta, Cori, Oria, Casa Normanna, Cava dei Tirreni solo alcuni dei nomi delle realtà che con dedizione ed amore per la Storia e la Tradizione portano avanti l'antica arte del maneggiar l'insegna e la rievocazione dell'abbigliamento delle epoche da loro rappresentate. Siamo una realtà che incontra e condivide; che intende creare comunità e rinnovare una identità in un tempo in cui l'individualismo ed il famoso 'orticello pro domu propria' sembrano distruggere ogni possibilità di comunicazione e condivisione di intenti. Siamo gli Sbandieratori e Musici di una Città, la TUA Città! Se anche tu vuoi essere orgoglioso insieme a noi di far arrivare sempre più in alto le nostre insegne ed il nostro nome, contattaci! 


La recente iniziativa dei PerCorsi d’Arte come procede e quali obiettivi si pone? 

Conclusi i lavori di ristrutturazione mi sto ora occupando di abbellire e decorare la nostra parva sed apta nobis – per ora – Sede. Stiamo già raccogliendo adesioni e richieste di informazioni per questo percorso di PerCorsi d'Arte che ci vedrà accogliere anche non associati per partecipare a laboratori manuali di varie tecniche artistiche ed approfondimento di tematiche d'epoca, canoni di moda ed abbigliamento, musica antica, danza e tutto quanto possa incuriosirci di inerente le epoche in questione: Medioevo e Rinascimento. Sarà con noi la Dottoressa Cecilia Marzi, Conservazione Beni Culturali La Tuscia, in questa prima fase di approccio a tecniche artistiche varie. La preventiva raccolta di adesioni è indispensabile per creare le classi di numero adatto allo svolgimento dei vari laboratori. L'obbiettivo è riunirsi intorno all'Arte, acquisire informazioni, studiare per poi applicare. Nostro desiderio è ribadire i valori rinascimentali nella loro accezione originaria e sottolineare che senza una nuova energia che rivaluti le eccellenze culturali ed artigianali, non si potrà auspicare un futuro migliore nella cultura, nella società e nelle istituzioni. Come molti intendiamo promuovere un vero e proprio 'Rinascimento culturale' della nostra Città.

Da chi è composto il direttivo e l’organigramma dell’associazione? Quali sono gli intenti futuri e le manifestazioni in programma per i mesi a venire? 

Recentemente riconfermato Presidente è Fabio Antonetti, sbandieratore e fondatore. Vicepresidente e consigliere, lo sbandieratore Sandro Caporro; consigliere, direttore artistico e responsabile dei Musici Francesco Maria Antonetti, suo vice Andrea Maria Antonetti; consigliere sbandieratore Lorenzo Antonetti; consigliere sbandieratore Simone Cannella. Responsabile Sbandieratori, Giorgia Romagnoli. Responsabile Corteo Storico e sezione danze storiche 'Sursum Corda' , la sottoscritta. Per il futuro speriamo poter accogliere giovani e giovani per incrementare le nostre fila e fornire spettacoli sempre più avvincenti per i quali lavoriamo con tre/due appuntamenti settimanali, a seconda delle specialità ed auspichiamo un rapporto con la cittadinanza sempre più stretto, onde poterci sentire sempre più 'inviati' a portare il nostro ritrovato orgoglio cittadino in eventi, competizioni e piazze d'Italia. Oltre ad essere già in attività frenetica ed operativi per l'arrivo di stagioni propizie allo svolgimento di eventi all'aperto (ci esibiamo comunque tutto l'anno), siamo anche già al lavoro per preparare la prossima edizione del nostro evento associativo estivo a carattere storico rievocativo ANNO DOMINI 1495, legato al passaggio di Carlo VIII a Velletri (rintracciabile anche questo in pagine web e social). 

Il sogno nel cassetto di Rita Menghini e dell’associazione? 

Oh, di quale volete parli? Sicuramente vedere la nostra Città ri-occupare il posto che le competa (non tanto per attinenza con la definizione originaria quanto per appartenenza territoriale) nei Castelli Romani. Personalmente sono nativa di Frascati ma sono ormai da ben cinque lustri veliterna a tutti gli effetti e mi innamoro sempre più di una città che scopro ricca di radici e Storia e tanto, tanto ancora da scoprire e condividere. Sogno poter attivare in qualche modo orde di giovani in un esercito che si riappropri ed incarni una identità condivisa, in tempi bui di individualismo ed apatia. Sogno una rinnovata capacità di vivere strade e piazze. Sogno sempre più persone che possano dire con orgoglio “i NOSTRI Sbandieratori “ ma anche “noi siamo gli sbandieratori di Velletri”. Cosa sogna l'Associazione? Credo lavorare e crescere tranquilla, fino a poter entrare in Federazione Italiana Sbandieratori ed incontrare e confrontarsi con nuovi amici. I giovani mettono il piede nelle impronta lasciata da chi li abbia preceduti: per intanto si lavora uniti con quella semplice ma efficace pedagogia costituita dal rispetto reciproco e dalla condivisione di un progetto. Ad maiora, Sbandieratori e Musici! Grazie a tutti per quanto fin qui fatto, in alto i vessilli per quanto ci aspetta! E ovviamente, ad maiora Velester! SEMPER!

Intervista a cura di Rocco Della Corte

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