Il dibattito che oggi anima il mondo agricolo sul piano scientifico ruota intorno al tema tecnologia e innovazione per una agricoltura sostenibile. Il binomio agricoltura-innovazione è ormai una equazione inderogabile.
Velletri 2030
L’innovazione in agricoltura è sempre stato il maggiore fattore di sviluppo e di cambiamento. Introdotta in maniera empirica nei millenni, per tentativi e grazie alla capacità di osservazione e di sintesi dei nostri avi, oggi si rende necessaria per fronteggiare il binomio produttività e sostenibilità ambientale. "Il clima visto dal mio piatto"è la prospettiva molto concreta scelta dagli esperti sul clima delle Nazioni Unite per allarmare classi politiche e cittadini sulle conseguenze dirette del riscaldamento globale, che ipoteca la sicurezza alimentare di tutto il pianeta. "Cambiamento climatico, desertificazione, degrado dei terreni, gestione sostenibile dei suoli, sicurezza alimentare e flusso dei gas ad effetto serra degli ecosistemi terrestri", è una verosimile traduzione del titolo del nuovo rapporto del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) delle Nazioni Unite, pubblicato inizio agosto e che tanto clamore ha suscitato nelle ultime settimane sui media di tutto il mondo. Titolo originale "Climate change and land: An IPCC special report on desertification, land degradation, sustainable land management, food security, and greenhouse gas fluxes in terrestrial ecosystems”, scaricabile da Internet ma non è disponibile in lingua italiana. Il documento di 1200 pagine costituisce l'analisi scientifica più dettagliata mai realizzata su questi temi e sentenzia che il costante aumento della temperatura media globale e lo sfruttamento senza precedenti delle risorse naturali da parte dell'uomo sono minacce sempre più pericolose e vanno fermate per evitare una catastrofe. In effetti, sottolineano gli esperti, le attività umane hanno già danneggiato un quarto delle terre emerse non coperte dai ghiacciai mentre la crescente competizione per l'utilizzo dei suoli sta deteriorando irrimediabilmente gli ecosistemi. Gli autori del rapporto denunciano le contraddizioni dell'attuale sistema alimentare mondiale: circa 820 milioni di persone patiscono la fame mentre 2 miliardi di adulti sono obesi o in sovrappeso e il 30% del cibo viene sprecato. Denunciati anche tutti gli interessi delle potenti industrie agroalimentari e forestali, co-responsabili dell'attuale crisi. ll documento propone diverse soluzioni per tutelare gli ecosistemi, tra i quali lo sviluppo delle bioenergie e il coinvolgimento diretto delle popolazioni locali, con l'obiettivo di riuscire a far fronte alla sfida principale: dare cibo a 11,2 mld di persone previste nel 2100 senza superare la soglia ideale del riscaldamento climatico di 1,5 gradi, stabilita dall'accordo di Parigi. E' solo dell'inizio di settembre l'allarme dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (European Environment Agency - EEA) riportato nel Rapporto "Climate change adaptation in the agricultural sector in Europe" (scaricabile da Internet ma solo in inglese): le ondate di calore, la siccità, le alluvioni e gli eventi meteorologici estremi nel loro complesso faranno diminuire la produzione di tutte le coltivazioni non irrigue del 50%. L'impatto della crisi climatica in corso sull'agricoltura sarà devastante per i Paesi dell'Europa del sud, tra cui l'Italia. Tra 30 anni, le ondate di calore, la siccità, le alluvioni e gli eventi meteorologici estremi nel loro complesso faranno diminuire la produzione di tutte le coltivazioni non irrigue del 50%. E queste stesse coltivazioni, alla fine del secolo saranno ridotte dell'80%. Una catastrofe che tocca solo in parte l'agricoltura centro e nord europea, ma investe in pieno il nostro Paese. Un allarme che da una parte chiede maggiore attenzione alla salvaguardia della produzione primaria e dall'altra chiarisce che l'agricoltura intensiva e industriale è tra le cause del disastro, visto che dai campi europei proviene il 10% delle emissioni di gas serra. Il dibattito che oggi anima il mondo agricolo sul piano scientifico ruota intorno a questi temi di fondo. Dario Casati (professore Ordinario di Economia ed Estimo Rurale della Facoltà di Agraria - Università degli Studi di Milano) - parlando di innovazione tecnologica in agricoltura ha sottolineato che il problema parte da un’esigenza primaria ineludibile: l’umanità avrà bisogno in futuro di maggiori quantità di prodotti agricoli, per uso alimentare e non, di qualità più differenziata e mediamente migliore. Ciò però deve poter essere ottenuto a condizione di: a) non danneggiare l’ambiente o ridurre le risorse consumabili, ma anzi migliorandoli, b) sostenere l’economia dell’agricoltura, settore produttivo esclusivo di questi beni materiali e immateriali, c) migliorare la qualità della vita degli agricoltori, dei lavoratori agricoli e della Società umana. Flavio Fabbri, Giornalista pubblicista lo scorso 2 Agosto scriveva per key4biz: Grazie ad un sistema predittivo di intelligenza artificiale sarà possibile già questo settembre avvertire i viticoltori del Trentino sul momento migliore per cogliere l’uva e fare il vino in ogni vigneto. Si tratta del progetto “Fruitipy”, sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler e pronto a supportare i tecnici agronomi ed enologi nelle operazioni di analisi e raccolta delle uve. Alex Giordano, Co-Fondatore di Ninjamarketing e Docente di Marketing e Trasformazione Digitale, lo scorso 19 Agosto scriveva sul suo blog "La blockchain sarà capace, come l'aratro, di dare il via ad una nuova rivoluzione?" La tecnologia più rivoluzionaria del momento sarà in grado di innovare uno dei settori più tradizionali del sistema sociale ed economico del nostro Paese? L’agrifood, che è il traino dell’economia italiana, si trova alle prese con la sfida globale del cambiamento climatico e con due grandi nemici del Made in Italy: l’imitazione dei nomi e la contraffazione. Questa tecnologia può incidere non tanto sul processo produttivo quanto su una serie di benefici per ognuno degli attori della catena del valore: dal prodotto, alla trasformazione, alla distribuzione, fino al cliente. Grazie all’impiego della blockchain nella filiera agrifood, i prodotti possono essere monitorati in tempo reale su tutta la catena agricola: produttori, trasformatori, logistica, distributori e dettaglio. Una recente puntata del programma SuperQuark di Piero Angela ha dedicato un ampio servizio a Sfera Agricola, la serra ecosostenibile di Gavorrano, in provincia di Grosseto, per la produzione di pomodori, cavoli, insalate e basilico. Quattordici ettari coperti dove si coltivano le qualità più pregiate di ortaggi, da parte di un’impresa che in due anni ha saputo dare occupazione a 150 persone sviluppando un’attività produttiva che raggiunge i supermercati di mezza Italia, con fatturato di 13 milioni di euro solo nel primo anno. L’idea nasce dalla sollecitazione della FAO che prevede che nel 2050 sulla terra saremo in 10 miliardi e avremo bisogno del doppio dell’acqua e del terreno per produrre cibo per tutti. Serve, allora, un’agricoltura di precisione che produca molto di più consumando molto meno, ed è questo il principio alla base del progetto Sfera Agricola. Il punto 29 dell'Accordo di Programma del Governo Conte-2, dedicato a l'Agricoltura e l'Agroalimentare recita "È necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le buone pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio, contenendo il consumo del suolo agricolo; adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche, tutelando peculiarità e specificità produttive, così come l’agricoltura contadina nelle cosiddette “aree marginali”; sostenere le aziende agricole giovanili; investire nella ricerca in agricoltura, individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici, l’uso efficiente e sostenibile della risorsa idrica, la più ampia diffusione dell’agricoltura di precisione". Velletri 2030, insieme a CREA (Cantina Sperimentale), ITIS Giancarlo Vallauri, IISS Cesare Battisti indirizzo Tecnico Agrario, aveva intuito l'importanza dell'innovazione tecnologica in agricoltura già nel 2015, promuovendo un'azione in questa direzione, successivamente riproposta agli inizi del 2019 alla luce delle nuove tecnologie disponibili. A Velletri ci sono tutte le risorse necessarie per un progetto specifico. Oggi è diventato un cammino imprescindibile che bene si sposa con la promessa di Programma dell'Ammininstrazione in carica. " ......... Una visione di agricoltura moderna in grado di conciliare la sapienza con l’innovazione sarà il filo centrale del programma specifico per un settore che assume un ruolo strategico crescente..........." . “La libertà non è star sopra un albero, libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber, all’indomani del ’68. Senza partecipare è difficile capire e quando non si capiscono i grandi meccanismi che cambiano la società, scattano reazioni rabbiose e ogni mutamento economico e sociale viene vissuto come una perdita di ruolo da contrastare, costi quel che costi.