Tra i tanti temi della trattativa in corso tra Luigi di Maio e Nicola Zingaretti per la formazione del nuovo governo, c’è anche la gestione dei numerosi casi che negli ultimi decenni hanno evidenziato opacità e scarsa trasparenza da parte di organi dello Stato.
di Fabrizio Peronaci
Gruppo "giornalismo investigativo"
Emblematico, più di tutti gli altri, il giallo sulla scomparsa di Davide Cervia, il supertecnico in guerre elettroniche sequestrato nel lontano 1990 nell’ambito di uno sporco traffico di uomini e armi alla vigilia della prima guerra del Golfo. Il governo Cinquestelle-Lega che si è appena dimesso, per la prima volta, ha dato un segnale di inversione di tendenza rispetto al passato sullo scandaloso caso di Davide. La ministra della Difesa Elisabetta Trenta, infatti, ha sostenuto con passione la ricerca della verità, compiendo atti concludenti in questo senso. Dopo la condanna del suo dicastero (in particolare della Marina Militare) per “violazione del diritto alla verità dei familiari“ (gennaio 2018), la ministra ha infatti annunciato di rinunciare a presentare appello contro la sentenza di primo grado. Decisione seguita da un atto di rilievo umano e politico: la convocazione nel suo ufficio di Marisa Cervia per porgerle personalmente le scuse a nome dello Stato italiano (gennaio 2019) e consegnarle la moneta da 1€, risarcimento simbolico dei tanti anni di depistaggi (la famiglia non si è mai battuta per danaro, ma in nome dei valori). Non basta: solo qualche settimana fa è stato il premier Giuseppe Conte a occuparsi personalmente del caso Cervia, comunicando alla famiglia (attraverso il proprio consigliere militare) l’intenzione di promuovere la nascita di una commissione d’inchiesta parlamentare, dotata di incisivi poteri inquirenti, per fare luce sui tanti aspetti ancora in ombra. Di altro segno, più legata agli equilibri del passato e alla tutela del buon nome delle gerarchie militari, era stata invece la conduzione politica del caso Cervia da parte della ministra della Difesa precedente, Roberta Pinotti, la quale aveva avallato la linea quasi trentennale del suo stesso ministero, sotto accusa per la scomparsa di Davide. Tale dicotomia tra le due forze che si apprestano a far nascere un nuovo governo - fanno sapere fonti del M5S - e’ al centro delle valutazioni delle ultime ore. Quale linea prevarrà? Una prima risposta verrà dalla conferma o meno di Elisabetta Trenta al ministero e una seconda dall’eventuale inserimento della commissione Cervia nel programma di governo. Va da se’ che questo gruppo di giornalismo investigativo sostiene con convinzione e vigore tutte le iniziative teste a combattere reticenze, silenzi e menzogne di Stato.
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