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Tavola rotonda: "Partendo dalle direttrici dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, tanti spunti di riflessione"

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Domenica 4 febbraio l'associazione culturale "L'ora del caffè" ha organizzato la tavola rotonda "Velletri: un passo avanti". Partendo dalle direttrici dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e da alcune valutazioni demografiche verso il 2030, molti dei partecipanti sono stati invitati ad esprimere la loro visione di futuro e sopratutto degli strumenti per perseguire gli obiettivi dell'Agenda 2030.


Velletri 2030

Quasi tutti temi trattati nei diversi Documenti prodotti dall'associazione culturale "Velletri 2030" fin dalla sua nascita nella seconda metà dell'anno 2012, in particolare la responsabilità di ogni Comunità di partecipare alla definizione del proprio futuro. La novità interessante che è scaturita da alcuni interventi è una crescente consapevolezza della necessità di cambiare l'attuale modello di sviluppo, sostituendo l'Indice PIL (Prodotto Interno Lordo) comunemente usato come indice di crescita e di benessere di una Comunità con un Indice di Sviluppo Inclusivo, come suggerito dal Rapporto del World Economic Forum "The Inclusive Development Index 2018" pubblicato il 16 gennaio 2018, scaricabile da: http://www3.weforum.org/docs/WEF_Forum_IncGrwth_2018.pdf L’Indice di Sviluppo Inclusivo è alla base di un modello di crescita che pone le persone e gli standard di vita al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche. L'Indice di Sviluppo Inclusivo proposto dal WEF consiste in una valutazione annuale della performance economica di 103 Paesi in tutto il globo, misurando come le nazioni si comportano in undici dimensioni del progresso economico. Il modello ha tre pilastri fondamentali: crescita e sviluppo; inclusione ed equità intergenerazionale; gestione sostenibile delle risorse naturali e finanziarie. La politica spesso fallisce nel percepire i vantaggi e il potenziale di politiche in queste aree. La sottostima di queste politiche rispetto a misure macroeconomiche, commerciali e finanziarie, è un motivo chiave per comprendere il fallimento nel mobilitare una risposta più efficace contro le disuguaglianze sociali. E' un dato di fatto che oggi la maggior parte dei cittadini valuta il progresso economico dei rispettivi Paesi non più con le statistiche pubblicate sulla crescita del PIL ma con i cambiamenti del tenore di vita delle famiglie - un fenomeno multidimensionale che comprende reddito, opportunità di lavoro, sicurezza economica e qualità della vita. Eppure, la crescita del PIL rimane l'obiettivo principale sia dei politici che dei media, ed è ancora la misura standard del successo economico. I dati dell'indice di sviluppo illustrano che la crescita è una condizione necessaria ma non sufficiente per raggiungere un tenore di vita medio sodisfacente. Di conseguenza, sia i politici che i cittadini trarrebbero vantaggio dall'avere un sistema di misurazione alternativo, o almeno complementare, che misuri il livello e il tasso di miglioramento nel progresso socio-economico condiviso. Il Rapporto del WEF raggruppa le economie in due gruppi: avanzate ed emergenti. Dal Rapporto risulta che la Norvegia è l'economia avanzata con le migliori performance nel 2018: si colloca al secondo posto in uno dei tre pilastri dell'indice (equità intergenerazionale e sostenibilità) e al terzo posto su ciascuno degli altri due (crescita, sviluppo e inclusione). Delle economie del G7, la Germania (12) è la più alta in classifica, seguita dal Canada (17), dalla Francia (18), dal Regno Unito (21), Stati Uniti (23), Giappone (24) e Italia (27). Conclude il Rapporto. Un nuovo modello di crescita che ponga le persone e gli standard di vita al centro della politica economica nazionale e dell'integrazione economica internazionale è quindi necessario per trasformare la crescita inclusiva da aspirazione ad azione nella quarta rivoluzione industriale. La necessità di un cambio dell'attuale modello di sviluppo è stata affrontata in modo autorevole dall'Enciclica "Laudato sì" di Papa Francesco e studiata in varie sedi. In ordine di tempo si cita sotanto il lavoro pubblicato recentemente dalla rivista "Nature Sustainability" e ripreso dalla rivista italiana "Le Scienze" con il titolo "Lo sviluppo sostenibile è possibile. Ma molto lontano". Velletri 2030, da sempre attiva su questo tema, a breve pubblicherà il Rapporto "Misuriamo la Città - per uno sviluppo urbano sostenibile" dove si propongono degli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Altro tema importante per traguardare correttamente gli obiettivi dell'Agenda 2030 è la percezione del cambiamento conseguente alla rapidissima innovazione tecnologica, con dirette conseguenze sul mercato del lavoro. Per questo tema, al di là di tante parole si suggerisce di ascoltare il video (affrancato dalla sua componente ideologica) disponibile all'indirizzo : https://www.youtube.com/watch?v=6NNSnBsqD10&feature=youtu.be Dura soltanto cinque minuti. Quanto basta per riflettere come in Italia, la prima reazione a qualsiasi cambiamento sta diventando un "no" preventivo. Ma senza innovazione non c'è crescita, investimenti e occupazione.

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