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Intervista a Maria Paola De Marchis: "Auspico l'unità e affronto ogni sfida con la voglia di vincere"

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La dottoressa Maria Paola De Marchis, dirigente del PD, impegnata nell'associazionismo e ora vice-presidente del SBCR, intervista in esclusiva dalla nostra rivista, dice la sua in merito alla cultura, alla tornata elettorale di marzo e alle sfide del centro-sinistra a Velletri.


Maria Paola De Marchis, sempre attiva sui social e sul territorio con iniziative di vario genere. Prima di parlare di politica, uno sguardo alla sua esperienza alla guida dell’Associazione “Calliope”, terminata da qualche mese. Come giudica questa avventura che sta proseguendo sotto la presidenza di Giuliano Cugini? 

Sai bene che per me Calliope ha rappresentato un’esperienza di vita non facilmente sostituibile alla quale resterò comunque legata. Calliope è un’associazione che ha lavorato costruendo un legame di amicizia tra i soci che è indissolubile. Qualsiasi sia il mio ruolo il gruppo dirigente di Calliope resterà unito e io non potrò non sentirmi ancora una di loro. La scelta dell’Assemblea dei soci di eleggere Giuliano Cugini come mio successore in questo aiuta, con Giuliano lavoriamo insieme sul territorio da tanti anni e sono sicura che sarà un ottimo successore che non mi farà certo rimpiangere. 

La nomina alla carica di vice-presidente del SBCR è stata seguita da un convegno-dibattito in cui ha chiamato a raccolta, a Velletri, tutte le associazioni del territorio. Come si trova in questa nuova realtà castellana e quali sono gli obiettivi che insieme al presidente, al direttore e al consiglio vi ponete? 

Il nuovo ruolo che sono stata chiamata a svolgere lo considero un privilegio che mi fa proseguire istituzionalmente il lavoro fatto con Calliope da anni: unire le Istituzioni e le Associazioni di questo territorio in un lavoro sinergico che è l’unica risposta possibile ai problemi di questo tempo in cui le risorse sono scarse e i bisogni sono tanti. Fortunatamente non partiamo da zero, negli anni precedenti il Consorzio ha ben lavorato per gestire le Biblioteche ed anche la Cultura ed il Turismo, che sono stati aggiunti alla gestione solo di recente, hanno già avuto un primo indirizzo dal quale partire. Nell’Assemblea del 24 novembre le Associazioni sono state chiamate per proporre i progetti futuri tenendo conto di tre direttrici: una visione di insieme del territorio dei Castelli Romani, la collaborazione di più Associazioni e la realizzazione degli eventi in più Comuni del Consorzio. Oggi siamo quasi pronti per presentare il frutto di quelle proposte, sapendo di poter contare oltre che su un territorio pieno di attrazioni culturali e paesaggistiche anche su uno straordinario capitale umano del mondo associativo. 

Veniamo alla politica: da sempre dirigente del PD veliterno, ha concorso anche per la Segreteria che ha tuttavia eletto Giorgio Zaccagnini. Il Partito Democratico, cui lei non ha mai fatto mancare il suo sostegno, sta vivendo un rinnovamento e, personalmente, come lo vive? 

Il rinnovamento se va incontro alle esigenze della realtà che cambia, che cresce, che evolve è sempre qualcosa di entusiasmante. Con il congresso abbiamo fatto un buon lavoro ed il risultato è un partito rinnovato grazie anche alla scelta di contrastare l’idea di continuità politica con il passato. 

Nel mese di dicembre è stata ufficializzata la candidatura di Orlando Pocci, senza chiudere la porta alle Primarie. Il nome più naturale per dare seguito a dieci anni di centro-sinistra? 

Certo, la scelta più naturale che ha visto il sostegno di tutto il partito. La sfida che abbiamo di fronte alla fine di dieci anni di amministrazione Servadio non è facile, c’è bisogno di un partito compatto impegnato a contrastare il ritorno di chi ha portato Velletri al dissesto finanziario.

Il campo di azione del centro-sinistra vive con l’incognita di Liberi e Uguali, formazione politica guidata da Piero Grasso e che a Velletri esprime diversi consiglieri e un assessore. A suo avviso, tramite Primarie o convergenze programmatiche, è verosimile che LeU faccia lo stesso ragionamento unitario come accaduto con Zingaretti oppure le posizioni sono lontane? Il suo auspicio qual è a tal proposito? 

L’auspicio, ovviamente, è che compagni di tanta parte della mia vita continuino ad essere al mio fianco nel contrastare visioni di destra a livello comunale, regionale e nazionale. Se vorranno farlo o meno dipende da loro, per quel che mi riguarda sono pronta ad accoglierli a braccia aperte. 

Alle elezioni regionali Zingaretti sfiderà il centro-destra, il Movimento Cinque Stelle, Sergio Pirozzi e altri candidati da favorito. Uno dei temi più importanti affrontati nella campagna elettorale che si sta avviando è la sanità. Secondo lei il governatore ha fatto bene in questo campo? E, più in generale, dove ha mostrato il meglio di sé questa amministrazione regionale?

Zingaretti è stato un ottimo governatore e sono sicura che gli abitanti del Lazio non mancheranno di riconoscerlo riconfermandolo alla guida di questa Regione. Sulla Sanità ha indubbiamente trovato una situazione difficile, frutto di anni di malgoverno della Regione da parte del Centro-Destra, di sperperi e di corruzione. Zingaretti ha ereditato una Regione con 670 milioni di disavanzo ed in 5 anni l’ha portata ad un attivo di 18 milioni. Certo risanare i conti ha avuto un costo che hanno pagato soprattutto i lavoratori e di riflesso anche gli utenti ma, nonostante il blocco delle assunzioni e le risorse ridotte, comunque è riuscito a migliorare l’offerta di prestazioni e cure ed a mettere in campo un piano di edilizia sanitaria che in questo territorio ha materializzato un Ospedale con 350 posti letto. Il Nuovo Ospedale dei Castelli costituirà un punto di riferimento per tutte le altre strutture e invertirà la mobilità sanitaria che attualmente porta i cittadini dei Castelli a Roma. Mi sembra che sia proprio questo il campo in cui questa Amministrazione abbia mostrato il meglio di se. 

Se dovesse fare un’analisi delle Politiche del 4 marzo, sondaggi a parte, secondo lei il PD ha perso terreno oppure può ambire alla vittoria di una tornata elettorale che è tra le più incerte degli ultimi lustri? 

Personalmente affronto ogni campagna elettorale con la voglia di vincere, quindi lasciamo stare i sondaggi e pensiamo a quello che ciascuno di noi può mettere in campo per impedire che questo Paese torni indietro. Già ha subito una battuta di arresto con la vittoria del no al referendum costituzionale, se il Partito Democratico dovesse perdere anche le elezioni politiche si affermerebbe una visione del mondo molto lontana dalla mia. 

Torniamo a Velletri. Orlando Pocci ha ricevuto gli endorsement del Movimento Popolare per Velletri e di Gente Nuova, oltre naturalmente al PD. Maria Paola De Marchis sarà candidata al Consiglio nelle fila dei democratici? 

Nella vita sono un buldozer che spiana le montagne ma in politica sono un soldato, farò quello che sarà ritenuto utile per vincere le elezioni, anche con un impegno diretto. 

Su cosa deve puntare il PD per conquistare (anzi, ri-conquistare) la fiducia dei veliterni? Il Sindaco Servadio a suo avviso sarà il modello da seguire? 

Il Sindaco Servadio ha amministrato questa città con un risultato che è sotto gli occhi di tutti e come lui non ce ne saranno altri. Penso che sia sbagliato cercare un sosia, ognuno ha la propria personalità e le proprie competenze e, partendo da un’eredità importante, potrà proporre e realizzare il proprio programma. Il Partito Democratico ha avviato da tempo un percorso per costruire il programma con la partecipazione di chiunque voglia dare una mano e ha scelto un candidato sostenuto da tutto il partito; questa è la strada giusta per poter sperare di vincere le elezioni. 

In attesa di conoscere le altre candidature, guardando chi già si è presentato e chi lo farà a breve, tra partiti e liste civiche, la partita si chiuderà al ballottaggio oppure il PD e il centro-sinistra possono puntare alla vittoria al primo turno? 

L’obiettivo, ovviamente, è vincere al primo turno ma questo dipenderà dalla memoria dei cittadini e dal lavoro della coalizione che saremo in grado di costruire. 

Quali sono i settori (cultura, sanità, arredo urbano, etc) che nella prossima amministrazione vorrebbe vedere potenziati o gestiti diversamente? La Giunta di centro-sinistra, se dovesse arrivare una vittoria, a suo avviso rispecchierà il rinnovamento avvenuto all’interno del partito con il rinnovo della segreteria? 

Il mio pensiero in merito a cosa fare in questa città credo sia noto, ho avuto modo di dirlo ogni volta che la situazione lo richiedeva a volte anche esprimendo dissenso rispetto alle scelte della attuale maggioranza. Credo però che il mio pensiero sia uno dei tanti del quale complessivamente la Direzione politica del PD si farà carico di rappresentare nel programma futuro. Questo è il tempo in cui più che i protagonismi conta la forza con la quale si vuole affermare un’idea. Non credo di poter essere smentita se affermo che un Partito è forte se affronta la battaglia a ranghi compatti. Abbiamo un candidato Sindaco, avremo un programma, avremo i candidati al Consiglio Comunale e affronteremo la campagna elettorale con la consapevolezza di aver fatto tutto ciò che è necessario per chiedere ai nostri elettori di lasciarci amministrare ancora Velletri.

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