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«Avec le temps, va, tout s’en va» ma con la voce dei Têtes de bois Leo Ferré diventa attualità

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Domenica 3 dicembre si è aperta, presso la Biblioteca Comunale “F. Dionisi” di Lanuvio”, la seconda edizione della Rassegna di conferenze/concerto “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”. Splendida serata dedicata a “Leo Ferré, l’Amore e la Rivolta”, un viaggio alla riscoperta dell’artista francese attraverso la musica e le parole dei Têtes de bois. 

di Valentina Leone
con la collaborazione di Rocco Della Corte



LANUVIO - Nella suggestiva Sala delle Colonne della Biblioteca Comunale “F. Dionisi”, posta a pochi passi dal tempio di Giunone Sospita a Lanuvio, il 3 dicembre è stato inaugurato il ciclo di conferenze/ concerto che, giunto alla sua seconda edizione, accompagnerà il pubblico con altri cinque appuntamenti a cadenza mensile fino a maggio in un particolare itinerario tra esperienze musicali, incursioni letterarie e spunti culturali. In apertura Maria Grazia Forcina, referente della Biblioteca Comunale di Lanuvio, ha ricordato il decennale dell’Aperitivo sound nei locali della biblioteca, tra novità e graditi ritorni, come è avvenuto con i Têtes de bois, protagonisti nel 2013 di una serata con la partecipazione di Francesco Di Giacomo, voce storica ed eterna del Banco del Mutuo Soccorso, scomparso nel 2014. La Forcina ha sottolineato che gli eventi domenicali saranno preceduti da una proiezione cinematografica a tema il mercoledì precedente alla rassegna.
È intervenuto in seguito l’Assessore alla Cultura di Lanuvio, Alessandro De Sanctis, che ha rinnovato il sostegno comunale a questo tipo di iniziative, meritevoli di offrire all’area dei Castelli Romani una proposta di ampio respiro, citando poi un passo dello scrittore statunitense Philip Roth calzante con il tema della serata, incentrato sull’amore e la rivolta. L’organizzazione della serata è stata a cura della Biblioteca Diffusa e Itinerante “Giovanna D’Arco”, che con la biblioteca lanuvina ha intrapreso questa strada vincente per il secondo anno di fila. La Direzione Artistica è a cura di Daniela Di Renzo, la quale a partire dalla scelta del titolo “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”, verso tratto dalla canzone “Suzanne” di Leonard Cohen, ha illustrato il trait d’union dell’intera iniziativa, ispirata a un tipo di emozione suscitata da un’operazione intellettuale sull’individuo inteso come unione indissociabile di mente e spirito. Il cuore della serata è stata la conferenza/concerto dedicata a Leo Ferré e ai due concetti cardinali di amore e rivolta, divenuta occasione per una riscoperta, o di un primo ingresso per chi non ne conosceva che la versione italiana di “Avec le temps” cantata da Gino Paoli e Patty Pravo, della produzione artistica dell’autore francese e del suo appello a una presa di coscienza contro qualsiasi conflitto grazie alla «scorta fida» del gruppo musicale Têtes de bois, che da anni ha raccolto e coltivato il messaggio di Leo Ferré in Italia con riproposizioni di testi in lingua originale, traduzioni di brani e composizione di pezzi ispirati del grande maestro legato al movimento anarchico.

Tra canzoni di Ferré, un repertorio della propria produzione e intermezzi discorsivi densi di ricordi personali la voce di Andrea Satta, accompagnato al pianoforte da Angelo Pelini e dal fonico Raniero Terribili, ha spinto il pubblico alle tematiche affrontate da Ferré con una sensibilità che non è solo quella del compositore di testi musicali, ma di vero e proprio poeta capace di dare con la propria interpretazione “un volo” ai propri testi e anche a quelli dei cosiddetti poeti maledetti (Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé) da lui trasposti in musica. A emergere, oltre alla potenza ipnotica dei brani che - come ha sottolineato Andrea Satta - «sembrano rendere il ritmo fluido di un discorso interiore», la capacità di Ferré di cambiarci e di raccontarci qualcosa di noi e del nostro mondo che giaceva inespresso e insieme il suo essere un pilastro del Novecento, non solo nel campo musicale, per la forza di generare altra arte e di divenire ispiratore di numerose battaglie, quali sono stati in fondo i testi proposti nel corso della serata dai Têtes de bois per evocare la memoria dell’anarchico Giovanni Passanante attentatore del re Umberto I (Gli anarchici), o la storia di Alfonsina Strada, ciclista donna in gara al Giro d’Italia del 1924 contro ogni pregiudizio sessista (La canzone del ciclista) o ancora l’inedito presentato in anteprima Io amo te, a provare che le affinità elettive narrate da Goethe esistono e sono portatrici di idee, sogni, speranze e di ampio coinvolgimento. Al termine dell’intensa conferenza/concerto la folta platea, congedata scherzosamente dai Têtes de bois con alcuni “compiti a casa” per chi avesse la curiosità di addentrarsi in un nuovo mondo, ha completato l’immersione culturale con un ricco aperitivo, gentilmente offerto dal ristorante-pizzeria “L’anfiteatro” di Lanuvio, in attesa di partecipare al prossimo evento previsto per il 14 gennaio con “Musica senza confini” curato da Antonello Salis.




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