La maggior parte dei siti italiani hanno da tempo recepito una legge del garante della privacy varata a metà del 2014 nella quale si obbligava i siti web ad informare e chiedere il consenso all’uso de particolari cookie.
di Stefano Ruffini
I cookie, tradotto letteralmente dall’inglese “biscottini”, sono dei piccoli file di testo (quindi mai virus!) che vengono creati dai siti sui nostri computer, smartphone o tablet per consentire di memorizzare una serie di informazioni utili per il funzionamento delle pagine web o se inviati ad un server remoto per elaborare statistiche come: numero di visitatori per periodo, frequenza di rivisitazione, provenienza geografica, tempo di consultazione di ogni singola pagina e, quando possono rilevare il dato, anche sesso, età ed altro. I cookie servono anche a creare delle associazioni di prodotti, avete notato che su Amazon se visitate ad esempio la pagina di una macchina fotografica appare in basso anche il suggerimento “spesso comprati insieme” proponendo una memoria SD, una custodia o un cavalletto ? I cookie più utilizzati sono quelli di “sessione” che servono al buon funzionamento del sito e vengono cancellati automaticamente dalla memoria alla chiusura del browser, gli altri invece rimangono memorizzati per un tempo variabile a seconda dell’uso; in genere la loro data di scadenza è fissata a non più di un anno se non cancellati dall’utente. Vi sarà capitato di entrare in una pagina web e di visualizzare una serie di prodotti osservati in precedenza: le informazioni che identificano un utente in maniera univoca sono scritte nel cookie creato la prima volta che si è visitato il sito: se questi dati sono raccolti dal gestore è necessaria un’informativa. Più spesso invece il loro uso è legato a creare dei report statistici più o meno anonimi, creare pubblicità mirata ai gusti di navigazione o nei casi più estremi cedere a società terze i dati dell’utente per campagne pubblicitarie non necessariamente sul web ma anche postali o telefoniche. Non è escluso nemmeno casi fraudolenti dove entità oscure o governi non democratici possano usarli a scopo di repressione identificando soggetti dell’opposizione politica, etnica o religiosa. Nei casi leciti comunque è obbligatorio quasi sempre indicare il “tipo” di uso dei cookie e a questo proposito possiamo identificare alcune “grandi” categorie (poi ce ne sono di altre): i cookie “tecnici” che facilitano l’uso del sito, quelli “statistici” come ad esempio Google Analytics che rilevano l’utilizzo dello stesso e la tipologia di utente che vanno sempre notificati con un banner contenente l’informativa della privacy ed eventuale consenso, infine quelli di “terze parti” e di “profilazione” che trattano i dati a scopo specificatamente pubblicitario e che possono essere ceduti a società diverse da quelle del sito; in questi casi dovranno essere notificati gli scopi per i quali si usano i cookie oltre che sul sito anche al garante della privacy. Ogni browser ha la possibilità, andando a modificare le sue opzioni, di bloccare i cookie più “invasivi” o cancellarli.