Il mondo cambia. E noi? Con una risonanza mediatica molto ampia, è stato presentato lo scorso 5 ottobre, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Rapporto "OECD Skills Strategy Diagnostic Report Italy 2017" che analizza i processi di sviluppo delle competenze in Italia, strettamente connessi con il buon funzionamento del mercato del lavoro e la crescita del Paese.
Velletri 2030
VELLETRI - Il Rapporto mette in luce come, nonostante il miglioramento dei tassi di occupazione, la produttività, che per un ventennio ha avuto in Italia un andamento stagnante, permanga a livelli non soddisfacenti, anche a causa di un grado di competenze relativamente basso, di una debole domanda di competenze avanzate e di un uso limitato delle competenze disponibili.
Il Rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), in inglese OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development), ha carattere diagnostico e fornisce utili indicazioni per valorizzare il capitale umano migliorandone e valorizzandone le competenze, un’azione che l'OCSE ritiene prioritaria per venire incontro ai ritmi dell’innovazione tecnologica e cogliere appieno le opportunità di crescita in un mondo interconnesso e digitale. Se permane un gap da colmare tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro, va anche sottolineato che, come riporta il Rapporto, i lavoratori italiani in confronto a quelli degli altri Paesi sviluppati, mostrano buoni livelli di rapidità d’apprendimento e attitudine alla risoluzione dei problemi. Ciò induce a ritenere che in Italia politiche mirate di istruzione e formazione della forza lavoro potrebbero favorire un utilizzo migliore e più intensivo delle competenze elevate, oggi spinte alla migrazione verso Paesi più digitalizzati. Si parla di skill mismatch, termine inglese di uso comune per indicare una "incompatibilità di abilità". In Italia si contano più di 13 milioni con competenze inadeguate alla domanda. Ancora peggio, si prevedono per il prossimo 2020 più di 750 mila posti di lavoro vacanti per mancanza di candidati con adeguata istruzione digitale. C’è un legame piuttosto forte tra numero di laureati in discipline tecnico-scientifiche (S&T) e capacità di sviluppo innovativo di un Paese. Purtroppo in Italia siamo ancora troppo bassi, circa 13 laureati S&T per ogni 1000 residenti, contro gli oltre 20 dei Paesi che vantano maggiore innovazione e sviluppo. Per saperne di più sulla situazione italiana si può consultare il sito web ISTAT Noi-Italia. Questo è un breve riassunto giornalistico, la versione originale del Rapporto sono 280 pagine in inglese dense di dati, tabelle e grafici di varia natura, facilmente scaricabile da Internet dando il nome inglese del Rapporto. E' disponibile anche una sintesi in lingua italiana dal nome "Strategia per le Competenze dell’OCSE Italia 2017 -Sintesi del Rapporto" di 36 pagina, più leggibile e anch'essa scaricabile da Internet dando il nome italiano del Rapporto. In sintesi, la strategia per le competenze proposta dall'OCSE si basa su tre pilastri: 1. Sviluppare continuamente competenze rilevanti dall'infanzia all'età adulta, in altre parole aggiornare costantemente le proprie competenze 2. Attivare l'offerta delle competenze al mercato del lavoro, in altre parole facciamo funzionare i Servizi Pubblici per l'Impiego 3. Usare le competenze in modo efficace nell'economia e nella società, in altre parole finiamola con il familismo e utilizziamo meglio le competenze specifiche sul posto di lavoro Forse non è la risposta immediata che ognuno si aspetta dal sistema istruzione - lavoro, ma questo è quanto ci riserva il futuro in un'ottica di sviluppo sostenibile. E vale anche a livello locale, dove per nostra fortuna il Sistema Istruzione è molto sviluppato e differenziato. Basta soltanto adeguarlo al mondo che cambia. Il mondo cambia. E noi?