Ieri abbiamo riferito dello spiacevole episodio verificatosi nella stazione di Velletri, a farne le spese un dipendente della ditta che gestisce la pulizia dei treni, aggredito a calci e pugni.
VELLETRI - Il fenomeno non è isolato: negli ultimi mesi si sono moltiplicate le aggressioni sia al personale di bordo dei treni, che agli autisti delle autolinee, in diversi casi anche con conseguenze gravi per le vittime. Avvenimenti questi che recentemente hanno avuto risalto anche nei media nazionali e in TV. E proprio ieri si è avuto il primo incontro tra sindacati dei Trasporti e funzionari del Viminale per mettere a punto una strategia mirante ad arginare il problema.
Questo il comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali a conclusione dell’incontro: “Riteniamo soddisfacente il primo incontro col Ministero dell’Interno, tenutosi oggi, da noi richiesto per proporre soluzioni contro il fenomeno delle aggressioni a Ferrovieri e Autoferrotranvieri. Abbiamo avanzato numerose proposte, come il “daspo trasporti” per chi aggredisce fisicamente lavoratori della mobilità e passeggeri, un aggiornamento del regolamento di polizia ferroviaria, in modo da rendere il suo intervento più efficace, il riconoscimento del ruolo di pubblico ufficiale per tutti i Ferrovieri e Autoferrotranvieri a contatto con la clientela, e l’istituzione di un numero unico (tipo 112) per segnalare in tempo reale gli episodi di violenza nei settori della mobilità. La risposta del Viminale è stata positiva, fermo restando un necessario intervento legislativo di competenza del Ministero dei Trasporti. Il Ministero dell’Interno già monitora attentamente il fenomeno delle aggressioni e ci ha presentato i dati per le Ferrovie impegnandosi a fornirci a breve quelli relativi al TPL. Inoltre il Viminale intende fare di più di concerto con Mit, Sindacati e Associazioni datoriali/aziende per creare una cultura del rispetto delle regole nella mobilità e aumentare la percezione di sicurezza. Il capo della segreteria del Viminale ha giustamente sintetizzato il sentire comune: non è una sicurezza di serie B quella sui mezzi pubblici, e ha invitato a denunciare sempre gli episodi di violenza. Il tavolo sulla sicurezza continuerà con altri incontri a breve, nel corso dei quali si valuterà, oltre alla possibilità di interventi operativi, l’opportunità di istituire un osservatorio sul problema della sicurezza della mobilità. Le organizzazioni sindacali, nel momento in cui saranno presenti al tavolo anche le associazioni datoriali e le aziende, presenteranno le proposte per porre in essere tutti gli accorgimenti di carattere organizzativo e tecnico, quali ad esempio la protezione del posto guida e un maggior presidio di stazioni e treni, finalizzati a migliorare ulteriormente l’incolumità fisica di tutti i lavoratori della mobilità”.
VELLETRI - Il fenomeno non è isolato: negli ultimi mesi si sono moltiplicate le aggressioni sia al personale di bordo dei treni, che agli autisti delle autolinee, in diversi casi anche con conseguenze gravi per le vittime. Avvenimenti questi che recentemente hanno avuto risalto anche nei media nazionali e in TV. E proprio ieri si è avuto il primo incontro tra sindacati dei Trasporti e funzionari del Viminale per mettere a punto una strategia mirante ad arginare il problema.
Questo il comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali a conclusione dell’incontro: “Riteniamo soddisfacente il primo incontro col Ministero dell’Interno, tenutosi oggi, da noi richiesto per proporre soluzioni contro il fenomeno delle aggressioni a Ferrovieri e Autoferrotranvieri. Abbiamo avanzato numerose proposte, come il “daspo trasporti” per chi aggredisce fisicamente lavoratori della mobilità e passeggeri, un aggiornamento del regolamento di polizia ferroviaria, in modo da rendere il suo intervento più efficace, il riconoscimento del ruolo di pubblico ufficiale per tutti i Ferrovieri e Autoferrotranvieri a contatto con la clientela, e l’istituzione di un numero unico (tipo 112) per segnalare in tempo reale gli episodi di violenza nei settori della mobilità. La risposta del Viminale è stata positiva, fermo restando un necessario intervento legislativo di competenza del Ministero dei Trasporti. Il Ministero dell’Interno già monitora attentamente il fenomeno delle aggressioni e ci ha presentato i dati per le Ferrovie impegnandosi a fornirci a breve quelli relativi al TPL. Inoltre il Viminale intende fare di più di concerto con Mit, Sindacati e Associazioni datoriali/aziende per creare una cultura del rispetto delle regole nella mobilità e aumentare la percezione di sicurezza. Il capo della segreteria del Viminale ha giustamente sintetizzato il sentire comune: non è una sicurezza di serie B quella sui mezzi pubblici, e ha invitato a denunciare sempre gli episodi di violenza. Il tavolo sulla sicurezza continuerà con altri incontri a breve, nel corso dei quali si valuterà, oltre alla possibilità di interventi operativi, l’opportunità di istituire un osservatorio sul problema della sicurezza della mobilità. Le organizzazioni sindacali, nel momento in cui saranno presenti al tavolo anche le associazioni datoriali e le aziende, presenteranno le proposte per porre in essere tutti gli accorgimenti di carattere organizzativo e tecnico, quali ad esempio la protezione del posto guida e un maggior presidio di stazioni e treni, finalizzati a migliorare ulteriormente l’incolumità fisica di tutti i lavoratori della mobilità”.