L'apertura della sede distaccata dell'Accademia delle Belle Arti a Velletri è un risultato straordinario per tutta la città di Velletri.
Intervista a cura di Rocco Della Corte
VELLETRI - Per saperne di più, conoscendo il percorso che ha portato la storica Istituzione ad aprire una sede in città e gli obiettivi che la stessa Accademia si prefigge, la nostra Redazione ha fatto alcune domande al professor Marco Nocca, docente referente del polo veliterno. Ecco le sue interessanti e complete risposte.
Professor Marco Nocca, dopo l’ufficialità è la prima volta che lei prende la parola riguardo all’Accademia di Belle Arti. Come e quando è nata l’idea di portare una sede distaccata a Velletri?
L'idea di portare una sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti di Roma nell'ex Convento del Carmine a Velletri è nata quando, dopo il restauro della struttura, l'Amministrazione ha interpellato la nostra Istituzione tramite il Sindaco Servadio, e l'allora Assessore Usai, con l'invito ad insediarci con corsi universitari. Per impedimenti burocratici non siamo riusciti ad avviare l'attività nel 2016; finalmente oggi il traguardo voluto dall'Amministrazione e dalla nostra Direzione si concretizza. La professoressa Tiziana D'Acchille, Direttrice dell'Accademia, crede molto nel decentramento e nella necessità di portare l'Alta Formazione in provincia. La visione, che condivido, è quella di considerare una sede in provincia come un'opportunità di sviluppo. La provincia in Italia è spesso stata motore e volano di una rinascita culturale: proprio qui possiamo trovare centri di eccellenza della cultura.
Le prospettive sono importanti, così come grande è il potenziale bacino: che tipo di corsi saranno attivati e perché la scelta è ricaduta proprio su questi?
A Velletri l'Accademia attiverà una triennale di primo livello di Pittura, con insegnamento anche in lingua inglese importante per eventuali allievi stranieri, una triennale in Grafica Editoriale, oltre alla prestigiosa Scuola Libera del Nudo: a Roma gli indirizzi più gettonati dagli studenti provenienti da Velletri, dai Castelli Romani,dal Sud pontino. La Scuola Libera del Nudo è una gloriosa tradizione e sarà seguita,come il corso di Disegno dal Vero con modella, da un grande docente come il professor Pierluigi Berto, allievo di Carlo Levi, che ha dato la sua disponibilità ad insegnare a Velletri. Sarà una vera isola d'eccellenza per chi vuole imparare il disegno del vero, le tecniche e i materiali della Pittura tramandati dalla tradizione. I corsi di Velletri sono concepiti anche per facilitare gli studenti lavoratori: sono attivi anche insegnamenti singoli (Storia dell'Arte, tenuto dal sottoscritto, con 60 ore tra lezioni e uscite nei musei, Pittura con 60 ore, Disegno dal vero con 70 ore). Tali corsi singoli stanno avendo un alto numero di richieste di adesione perché permettono,con orari compatibili con il tempo del lavoro, una formazione di livello a tutti coloro che vogliono riprendere lo studio e la ricerca approfittando di questa offerta didattica qualificata nella sede di Velletri.
È prevista l’attivazione di un servizio navetta che colleghi la sede di Piazza Trento e Trieste dalla stazione ferroviaria e dal terminal bus?
L'attivazione di una navetta è opportuna, l'idea è stata da me proposta al Sindaco Servadio nel momento della firma della convenzione tra il Comune e l'Accademia. Gli allievi si muoveranno senz'altro con i mezzi da Roma, Latina, o dai Castelli Romani. Da Piazza Garibaldi il servizio navetta è superfluo, vista la vicinanza al Convento del Carmine,che si può raggiungere in pochi minuti, a piedi. naturalmente con le opportune segnalazioni stradali che dovremo far installare. Dalla stazione, però, è necessario che le navette - peraltro esistenti - possano essere indirizzate con una ulteriore fermata e una piccola deviazione a Piazza Trento e Trieste. Ciò permetterebbe agli allievi di essere supportati nella mobilità urbana.
Quali sono gli obiettivi del primo anno, che di solito coincide sempre con un assestamento?
Per il primo anno l'obiettivo è quello di avviare i corsi, come scopo abbiamo quello di raggiungere i venti iscritti per ciascuna triennale e per ciascuna offerta, compresi i corsi di insegnamenti singoli. Sto cercando, essendo avviate le procedure per arredi delle aule,attrezzature, attivazione della linea telefonica e wi-fi, di essere presente fino al 15 settembre, data di scadenza della domanda di ammissione, tenendo aperta l'ala Sud a noi destinata, e ricevendo nelle aule genitori e studenti. Mi conforta vedere un grande interesse. Portare studenti dall'esterno a Velletri è un'opportunità per tutta la città: oltre ai corsi sono previste master class, corsi estivi per allievi stranieri nel 2018, corsi di perfezionamento.
A suo avviso portare l’Accademia può essere un input per vedere a Velletri anche una succursale universitaria con altre facoltà, in modo tale da far diventare davvero la nostra una “città degli studi” come spesso paventato?
La città ha avuto paura di investire in un futuro legato all'istruzione e alla ricerca. Eppure negli anni Settanta c'era già una popolazione scolastica rilevante rispetto anche ad altre città del Lazio. Orientativamente oggi sono circa 14.000 gli studenti veliterni. Ricordo i progetti passati per un'offerta anche legata all'accoglienza e alla permanenza degli studenti. E' una bella sfida perché implica impegno, una strategia pianificata che permetterebbe alla città di proporsi con una offerta competitiva, importante, per l'alloggio degli studenti, con l'aumento delle opportunità di ritorno economico e delle risorse che gli studenti attiverebbero (ristorazione, esercizi commerciali e indotto). Partire con l'Accademia e mostrare all'esterno la nostra struttura è già tanto: molti professori sono sorpresi dalla bellezza della Casa delle Culture, risorsa fondamentale è la Biblioteca Civica con cui ci sarà una sinergia vitale, poiché diventerà una biblioteca di riferimento anche per gli studenti dell'Accademia. Per tornare alla domanda, la città degli studi è auspicabile. Ricordo dal 2001 al 2009 i corsi universitari con l'Ateneo della Tuscia, un'esperienza importante e di successo sia per la triennale di Enologia che per quella in Beni Culturali,con centinaia di iscritti Continuando su questa strada sono certo che la tradizione di città-studi e il filo rosso che lega Velletri al passato la imporranno come centro non più marginale, in cui potrà essere dato impulso a nuovi progetti.
La scelta della Casa delle Culture, suggestiva e calzante, è arrivata in corso d’opera oppure l’idea di un’apertura di una sede a Velletri è successiva alla ristrutturazione del “Carmine”?
La scelta è successiva al lavoro di completamento della struttura. La Casa della Cultura come luogo per incontrarsi, discutere, confrontarsi, parlare di ciò che si legge,della musica nuova che si ascolta è un'idea che viene da lontano. Questo percorso lungo 40 anni oggi è realtà grazie ai fondi europei che il Comune ha saputo ben gestire, dopo averli conquistati, e devo dire che anche il restauro è stato svolto in modo egregio, dagli architetti Cupelloni e Sollami.
Quali sono i benefici, non solo mediatici, che la città potrà avere con l’afflusso di ragazzi da Roma e dal circondario?
I benefici sono e saranno numerosi: la presenza di ragazzi che provengono dai centri vicini e dalla stessa Velletri possono creare aggregazione in nome dei loro interessi culturali. Si dice spesso che lo spazio urbano non è più lo sfondo in cui armonicamente si proietta la vita dell'uomo: passeggiare per vivere il tempo libero non accade più e la città non è più il teatro urbano dei suoi abitanti. Dare ai giovani questi spazi aiuterà a far radicare in loro un sentimento di appartenenza. Lo si vede già con la Biblioteca, che ha raddoppiato i frequentatori, più a loro agio in una struttura così bella. Gli spazi dell'Accademia sono meravigliosi, e mi auguro che questa aggregazione si riverberi nelle attività culturali che l'Accademia stimolerà. Nel dicembre 2017 la grande mostra per Juana Romani, artista veliterna affermata a Parigi, con il catalogo già finanziato dall'Accademia, è esempio tangibile di come si potrà lavorare insieme alle istituzioni comunali per promuovere delle iniziative di spessore.
In ultima battuta, in qualità di referente del distaccamento veliterno, chi vuole ringraziare per questo importante risultato?
Mi sento di ringraziare l'Amministrazione, nelle persone del Sindaco Fausto Servadio, dell'ex assessore alla Cultura Ilaria Usai che ha creduto molto in questo progetto. Ringrazio l'assessore Luca Masi che con solerzia ha seguito questa vicenda, la Direttrice dell'Accademia professoressa Tiziana D'Acchille la cui opera sta rinnovando l'immagine della nostra istituzione. Ringrazio la cittadinanza, dalla quale mi sembra di cogliere segnali interessanti e positivi di apprezzamento, e la Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri diretta dal Maestro Claudio Micheli che gestisce il complesso, con Auditorium e Chiostro, e con cui è iniziata una collaborazione in sintonia assoluta nel nome di una visione identica del ruolo della cultura volta allo sviluppo della società. Ringrazio anche il vostro Giornale, e il lavoro che Velletri Life svolge sul territorio credendo fortemente in queste iniziative: siete 'compagni di strada'.
L'idea di portare una sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti di Roma nell'ex Convento del Carmine a Velletri è nata quando, dopo il restauro della struttura, l'Amministrazione ha interpellato la nostra Istituzione tramite il Sindaco Servadio, e l'allora Assessore Usai, con l'invito ad insediarci con corsi universitari. Per impedimenti burocratici non siamo riusciti ad avviare l'attività nel 2016; finalmente oggi il traguardo voluto dall'Amministrazione e dalla nostra Direzione si concretizza. La professoressa Tiziana D'Acchille, Direttrice dell'Accademia, crede molto nel decentramento e nella necessità di portare l'Alta Formazione in provincia. La visione, che condivido, è quella di considerare una sede in provincia come un'opportunità di sviluppo. La provincia in Italia è spesso stata motore e volano di una rinascita culturale: proprio qui possiamo trovare centri di eccellenza della cultura.
Le prospettive sono importanti, così come grande è il potenziale bacino: che tipo di corsi saranno attivati e perché la scelta è ricaduta proprio su questi?
A Velletri l'Accademia attiverà una triennale di primo livello di Pittura, con insegnamento anche in lingua inglese importante per eventuali allievi stranieri, una triennale in Grafica Editoriale, oltre alla prestigiosa Scuola Libera del Nudo: a Roma gli indirizzi più gettonati dagli studenti provenienti da Velletri, dai Castelli Romani,dal Sud pontino. La Scuola Libera del Nudo è una gloriosa tradizione e sarà seguita,come il corso di Disegno dal Vero con modella, da un grande docente come il professor Pierluigi Berto, allievo di Carlo Levi, che ha dato la sua disponibilità ad insegnare a Velletri. Sarà una vera isola d'eccellenza per chi vuole imparare il disegno del vero, le tecniche e i materiali della Pittura tramandati dalla tradizione. I corsi di Velletri sono concepiti anche per facilitare gli studenti lavoratori: sono attivi anche insegnamenti singoli (Storia dell'Arte, tenuto dal sottoscritto, con 60 ore tra lezioni e uscite nei musei, Pittura con 60 ore, Disegno dal vero con 70 ore). Tali corsi singoli stanno avendo un alto numero di richieste di adesione perché permettono,con orari compatibili con il tempo del lavoro, una formazione di livello a tutti coloro che vogliono riprendere lo studio e la ricerca approfittando di questa offerta didattica qualificata nella sede di Velletri.
È prevista l’attivazione di un servizio navetta che colleghi la sede di Piazza Trento e Trieste dalla stazione ferroviaria e dal terminal bus?
L'attivazione di una navetta è opportuna, l'idea è stata da me proposta al Sindaco Servadio nel momento della firma della convenzione tra il Comune e l'Accademia. Gli allievi si muoveranno senz'altro con i mezzi da Roma, Latina, o dai Castelli Romani. Da Piazza Garibaldi il servizio navetta è superfluo, vista la vicinanza al Convento del Carmine,che si può raggiungere in pochi minuti, a piedi. naturalmente con le opportune segnalazioni stradali che dovremo far installare. Dalla stazione, però, è necessario che le navette - peraltro esistenti - possano essere indirizzate con una ulteriore fermata e una piccola deviazione a Piazza Trento e Trieste. Ciò permetterebbe agli allievi di essere supportati nella mobilità urbana.
Quali sono gli obiettivi del primo anno, che di solito coincide sempre con un assestamento?
Per il primo anno l'obiettivo è quello di avviare i corsi, come scopo abbiamo quello di raggiungere i venti iscritti per ciascuna triennale e per ciascuna offerta, compresi i corsi di insegnamenti singoli. Sto cercando, essendo avviate le procedure per arredi delle aule,attrezzature, attivazione della linea telefonica e wi-fi, di essere presente fino al 15 settembre, data di scadenza della domanda di ammissione, tenendo aperta l'ala Sud a noi destinata, e ricevendo nelle aule genitori e studenti. Mi conforta vedere un grande interesse. Portare studenti dall'esterno a Velletri è un'opportunità per tutta la città: oltre ai corsi sono previste master class, corsi estivi per allievi stranieri nel 2018, corsi di perfezionamento.
A suo avviso portare l’Accademia può essere un input per vedere a Velletri anche una succursale universitaria con altre facoltà, in modo tale da far diventare davvero la nostra una “città degli studi” come spesso paventato?
La città ha avuto paura di investire in un futuro legato all'istruzione e alla ricerca. Eppure negli anni Settanta c'era già una popolazione scolastica rilevante rispetto anche ad altre città del Lazio. Orientativamente oggi sono circa 14.000 gli studenti veliterni. Ricordo i progetti passati per un'offerta anche legata all'accoglienza e alla permanenza degli studenti. E' una bella sfida perché implica impegno, una strategia pianificata che permetterebbe alla città di proporsi con una offerta competitiva, importante, per l'alloggio degli studenti, con l'aumento delle opportunità di ritorno economico e delle risorse che gli studenti attiverebbero (ristorazione, esercizi commerciali e indotto). Partire con l'Accademia e mostrare all'esterno la nostra struttura è già tanto: molti professori sono sorpresi dalla bellezza della Casa delle Culture, risorsa fondamentale è la Biblioteca Civica con cui ci sarà una sinergia vitale, poiché diventerà una biblioteca di riferimento anche per gli studenti dell'Accademia. Per tornare alla domanda, la città degli studi è auspicabile. Ricordo dal 2001 al 2009 i corsi universitari con l'Ateneo della Tuscia, un'esperienza importante e di successo sia per la triennale di Enologia che per quella in Beni Culturali,con centinaia di iscritti Continuando su questa strada sono certo che la tradizione di città-studi e il filo rosso che lega Velletri al passato la imporranno come centro non più marginale, in cui potrà essere dato impulso a nuovi progetti.
La scelta della Casa delle Culture, suggestiva e calzante, è arrivata in corso d’opera oppure l’idea di un’apertura di una sede a Velletri è successiva alla ristrutturazione del “Carmine”?
La scelta è successiva al lavoro di completamento della struttura. La Casa della Cultura come luogo per incontrarsi, discutere, confrontarsi, parlare di ciò che si legge,della musica nuova che si ascolta è un'idea che viene da lontano. Questo percorso lungo 40 anni oggi è realtà grazie ai fondi europei che il Comune ha saputo ben gestire, dopo averli conquistati, e devo dire che anche il restauro è stato svolto in modo egregio, dagli architetti Cupelloni e Sollami.
Quali sono i benefici, non solo mediatici, che la città potrà avere con l’afflusso di ragazzi da Roma e dal circondario?
I benefici sono e saranno numerosi: la presenza di ragazzi che provengono dai centri vicini e dalla stessa Velletri possono creare aggregazione in nome dei loro interessi culturali. Si dice spesso che lo spazio urbano non è più lo sfondo in cui armonicamente si proietta la vita dell'uomo: passeggiare per vivere il tempo libero non accade più e la città non è più il teatro urbano dei suoi abitanti. Dare ai giovani questi spazi aiuterà a far radicare in loro un sentimento di appartenenza. Lo si vede già con la Biblioteca, che ha raddoppiato i frequentatori, più a loro agio in una struttura così bella. Gli spazi dell'Accademia sono meravigliosi, e mi auguro che questa aggregazione si riverberi nelle attività culturali che l'Accademia stimolerà. Nel dicembre 2017 la grande mostra per Juana Romani, artista veliterna affermata a Parigi, con il catalogo già finanziato dall'Accademia, è esempio tangibile di come si potrà lavorare insieme alle istituzioni comunali per promuovere delle iniziative di spessore.
In ultima battuta, in qualità di referente del distaccamento veliterno, chi vuole ringraziare per questo importante risultato?
Mi sento di ringraziare l'Amministrazione, nelle persone del Sindaco Fausto Servadio, dell'ex assessore alla Cultura Ilaria Usai che ha creduto molto in questo progetto. Ringrazio l'assessore Luca Masi che con solerzia ha seguito questa vicenda, la Direttrice dell'Accademia professoressa Tiziana D'Acchille la cui opera sta rinnovando l'immagine della nostra istituzione. Ringrazio la cittadinanza, dalla quale mi sembra di cogliere segnali interessanti e positivi di apprezzamento, e la Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri diretta dal Maestro Claudio Micheli che gestisce il complesso, con Auditorium e Chiostro, e con cui è iniziata una collaborazione in sintonia assoluta nel nome di una visione identica del ruolo della cultura volta allo sviluppo della società. Ringrazio anche il vostro Giornale, e il lavoro che Velletri Life svolge sul territorio credendo fortemente in queste iniziative: siete 'compagni di strada'.