Dopo anni in cui la F.I.O.G Confesercenti chiedeva una regolamentazione del settore dei preziosi per governare il processo e le attività dei compra oro, arriva come una mannaia un decreto che di fatto ucciderà definitivamente un settore fiore all’occhiello dell’intero Paese, il settore degli orafi e gioiellieri culture millenarie del made in Italy.
di Mauro Leoni
Presidente Confesercenti
Il Decreto Legislativo 92/2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 giugno scorso, stravolge il mercato legato ai preziosi usati. Tra le novità: obbligo per gli esercenti di iscriversi in un apposito registro, aprire un conto corrente dedicato, "schedare" cliente e prezioso, segnalare operazioni sospette.
Hanno prima creato un mercato a dir poco dubbio lasciando operare decine di truffanti e ricettatori che hanno comunque coinvolto anche operatori seri, per poi infilare in un unico imbuto tutta la categoria. La F.I.O.G. non ci sta e chiede a chi di competenza una immediata rivisitazione del decreto che altrimenti creerebbe ulteriori danni economici ad un settore ormai in crisi da anni. Le nuove disposizioni che disciplinano la compravendita e la permuta di oggetti preziosi usati nascono nell'intento di rendere tracciabile ogni passaggio di proprietà. "In realtà, il decreto avrebbe dovuto finalmente regolamentare i compro-oro, che nell'usato hanno il loro unico business. Invece, a sorpresa, il Governo ha rimescolato le carte e ha infilato tutte le attività di commercio di preziosi - non solo i compro-oro, nella nuova disciplina. Così, di fatto, congela il mercato dell'usato" - sottolinea il presidente Mauro Leoni - "Un decreto che non debellerà il fenomeno del riciclaggio e che viene approvato con una fretta inaudita. Perché? Dal 5 luglio, in sintesi, se un gioielliere desidera continuare a fornire ai propri clienti servizi di permuta o sistemazione dei vecchi preziosi (anche solo sostituire una chiusura difettosa) deve iscriversi ad un apposito registro degli operatori; dotarsi di un conto corrente bancario o postale dedicato a questo tipo di transazioni; identificare il cliente; quotare e descrivere l'oggetto prezioso scambiato, anche mediante documentazione fotografica; segnalare all'UIF (Unità d'Informazione Finanziaria) le operazioni sospette. Dovrà poi annotare l'eventuale cessione dell'oggetto a fonderie e conservare due fotografie del prezioso acquisito. Il decreto cambia anche la soglia per l'uso del contante ammesso per i preziosi usati, che si abbasserà da 1.000 a 500 euro. Completa l'intervento legislativo un impianto sanzionatorio assolutamente sproporzionato, che prevede, fra l'altro, una multa da 2.000 a 10.000 euro e la reclusione da sei mesi a quattro anni per l'esercizio abusivo dell'attività di compro oro senza iscrizione al Registro nazionale; una sanzione da 1.000 a 10.000 euro per l'omessa identificazione del cliente e una sanzione da 5.000 a 50.000 euro per l'omessa segnalazione di operazione sospetta". Perciò oltre al danno anche la beffa! Serve intervenire immediatamente al fine di garantire quella professionalità che ci contraddistingue da decenni . Basta con attacchi alla micro-impresa e all’Italia che lavora onestamente!!