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Ri-presentazione del libro di Roberto Zaccagnini: "Fu così che andò"

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Nel pomeriggio di mercoledì scorso, al Dopolavoro Ferroviario di Velletri, si è svolta la ri-presentazione del libro di Roberto Zaccagnini Fu così che andò dopo il successo della 'prima' nella sede dell'Unicoop Tirreno, in centro.

di Rocco Della Corte

VELLETRI - Nel giardino della struttura adiacente alla stazione ferroviaria, lo Zacchero ha replicato insieme ai relatori, professor Paolo Maola e dottor Luca Leoni, raccontando alcuni aneddoti tratti dalla sua ultima opera. Ad introdurre i lavori Stefano Pennacchi, responsabile del Dopolavoro Ferroviario, che si è detto onorato di poter ospitare una manifestazione importante dal punto di vista culturale con personaggi di spicco come i relatori.
Primo nodo da dirimere è stato quello della distinzione tra il termine 'veliterno' e quello 'velletrano'. Zaccagnini ha spiegato la differenza, etimologicamente parlando, e ha poi affrontato tutta una serie di tematiche storiche inerenti luoghi della nostra città spesso chiamati in questo o in quel modo per leggende popolari. Qualche esempio? Il Ponte Rosso, che erroneamente molti pensano prenda così dalle mattonelle, ma aveva tale denominazione ben prima della posa del mattonato rosato. Oppure la "cagattera", fosso sottostante al quartiere di San Giovanni Vecchio, al quale sono state associate spiegazioni mitologiche. Sfatato il tabù del Cane di Appiotti, divenuto proverbiale in città per la sua stupidità e invece 'riabilitato' secondo la versione per cui il cane era solito andare a caccia col padrone salendo sul furgoncino. Tra aneddoti e scherzi la presentazione è andata avanti piacevole, con qualche lettura e tante parentesi ironiche, senza mai perdere di vista il dialetto. "La storia è quella dei libri - ha detto Zaccagnini - le storielle sono quelle del popolo che comunque si collegano alla storia". Come spiegare meglio questa affermazione se non con la menzione del capitolo "Quando il re rispose per le rime", apostrofando come "Sindacco" l'allora podestà per trovare una rima con "Perbacco". Una replica molto applaudita e gradita, segno che la cultura popolare ha sempre un suo fascino e un suo seguito a prescindere. La serata al Dopolavoro Ferroviario è continuata con una Jam Poetry, in collaborazione con la Vigna dei Poeti presieduta da Marisa Monteferri. 



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