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Approvato il piano industriale per la Velletri Servizi: soddisfatta la maggioranza, scettiche le opposizioni

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Consiglio Comunale rovente quello di venerdì scorso. L'assise comunale ha infatti approvato, con l'appoggio della maggioranza e l'unico voto contrario di Pennacchi (SI), il piano industriale e di ristrutturazione della Velletri Servizi.

VELLETRI - Il commento dell'assessore al Bilancio Marilena Ciarcia è stato estremamente positivo: "E' una giornata importante, per certi versi storica, e diamo certezze a tanti lavoratori e a tante famiglie. Approvare questo piano industriale significa salvare la Velletri Servizi in cui come amministrazione abbiamo sempre creduto". 
Sulla stessa lunghezza d'onda gli altri membri della maggioranza, mentre l'opposizione non ha partecipato al momento del voto. Subito pervenute, tramite comunicati, commenti, tweet e quant'altro le reazioni da parte di chi invece non è affatto convinto di quanto approvato, a cominciare da Paolo Trenta, assente per motivi lavorativi. Il capogruppo pentastellato, in una lunga nota stampa che si può leggere integralmente sul sito del Movimento Cinque Stelle di Velletri (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTA STAMPA INTEGRALE) si è detto critico e non ha dubbi sul fatto che: "le responsabilità sono dell’amministrazione comunale che non ha svolto il controllo analogo e diretto la gestione nel modo corretto, trattando i rapporti con la sua “figlia” come se fosse una società qualunque, e ponendone ai vertici persone inadeguate, portandola oggi quasi alla chiusura. D’altra parte non credo che vi sia una grande perdita economica, quello che versiamo oggi lo avremmo dovuto fare negli anni, in quanto la società si è sostenuta “trattenendo” (per sopravvivere) quello che invece avrebbe dovuto versare nelle casse comunali. Tuttavia, questo modo di lavorare sempre sul filo del rasoio, senza risorse e senza gestione non ha consentito di ottenere quel grado di efficienza necessario per dare maggiore efficacia alle attività della Velletri Servizi, che si sarebbero tradotte in maggiori entrate per il comune e migliori servizi ai cittadini. In poche parole oggi ci si crogiola di aver salvato la Velletri Servizi, e ce lo auguriamo tutti, ma nessuno dice che si poteva fare prima evitando di arrivare in situazione di emergenza". Ancora più dura la nota stampa di Patto Popolare per Velletri, che per bocca di Lamberto Trivelloni e Fabio Taddei sta conducendo una vera e propria campagna sui social network attaccando la titolare delle deleghe al Bilancio: per l'ex assessore e l'ex consigliere alla Toponomastica vi sono tante incongruenze, come testimoniato dai documenti postati. In più, a detta degli esponenti del neonato movimento civico, "vi sono i consiglieri comunali tenuti al controllo e pure una denuncia presentata alla Procura della Repubblica. Il fatto che anche quest'anno i cittadini di Velletri verranno spremuti come limoni, con i tributi al massimo consentito dalla legge italiana, è un altro dato di fatto. Non ho ben capito, che dicono Ciarcia e Servadio? - scrive ironicamente Trivelloni in un post - Festeggiano a pranzo? (l'allusione è ad una dichiarazione apparsa su una testata on line in cui il primo cittadino si è detto desideroso di festeggiare per aver salvato la Velletri Servizi, ndr). Buon per loro, ma 53.000 "velletrani" quando capiranno come stanno realmente le cose avranno tutt'altra reazione, purtroppo". Patto Popolare, inoltre, aveva contestato pesantemente l'assessore Ciarcia proprio in merito al comunicato stampa diramato la scorsa settimana accusandola di aver mistificato la realtà. Unico consigliere ad essere rimasto in aula e aver votato contro il piano di riorganizzazione è stato Stefano Pennacchi, capogruppo di Sinistra Italiana, che ha dichiarato: "Le partecipate devono essere uno strumento per il Comune, i piani industriali sono ben altra cosa, non basta fare la lista della spesa, serve una politica manageriale e di sviluppo di ampio respiro. Per il 2018 serve costruire una spazio di sinistra aperto e plurale che parli chiaro e sia di rottura con queste politiche". La lista delle reazioni è destinata ad allungarsi, il dibattito si è infiammato anche sui social dove molti esponenti politici hanno detto la loro, a favore o contro il piano votato. Per ora, comunque, il piano industriale è stato votato e non ci sarà alcuna liquidazione. Dall'amministrazione sottolineano come l'approvazione del piano sia servita proprio ad evitare il licenziamento dei dipendenti, circa 70, con 300.000 euro per ripianare il debito. Non vi sarà più l'anticipo economico che veniva trattenuto direttamente dall'Azienda e ciò significherebbe non avere più perdite annuali come accaduto negli ultimi anni.

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