Città metropolitana, referendum, questioni amministrative locali: il consigliere comunale Roberto Leoni (PD) ha parlato di queste e di altre cose, altrettanto importanti, in un'ampia intervista rilasciata al nostro quotidiano.
Il noto politico veliterno ha tracciato un'analisi dettagliata della situazione cittadina, dando qualche consiglio all'amministrazione Servadio e riepilogando quanto di buono è stato fatto. Ecco cosa ha risposto alle domande della nostra Redazione.
Consigliere Roberto Leoni, proprio domenica si è rinnovato il Consiglio Metropolitano. La vittoria dei Cinque Stelle a Roma ha portato ad un inevitabile riposizionamento degli schieramenti, anche se manca una maggioranza assoluta. Cosa ne pensa del risultato e come, invece, valuta la sua esperienza nel consiglio metropolitano appena terminata?
Se devo esprimere un giudizio rispetto alla città metropolitana inizierei col dire che la legge vigente che ha caratterizzato le ultime elezioni non va bene, va rivista, vi è una proposta di modifica per affinché il Sindaco Metropolitano e i consiglieri possano essere eletti direttamente dai cittadini e spero che venga al più presto approvata. Poi c’è il tema relativo al riconoscimento del ruolo istituzionale ricoperto dalle città metropolitane e soprattutto dalla Città Metropolitana di Roma, in quanto Capitale di Italia, che comprende i territori di 122 Comuni compreso il Comune di Roma per una popolazione di circa 5 milioni di abitanti ai quali ha il compito per legge di garantire servizi fondamentali come la viabilità e l’istruzione secondaria per esempio. Credo quindi che uno dei primi passaggi da fare sia modificare le modalità di individuazione degli organi preposti al governo tornando ad un'elezione di primo livello a suffragio universale, per scegliere il Sindaco Metropolitano e i consiglieri. Riguardo la mia esperienza, in un quadro di grande incertezza ho cercato di dare il massimo del contributo, nonostante le difficoltà gestionali (il bilancio 2015 non si è potuto approvare nel triennio ma è stato predisposto per una sola annualità, quello del 2016 è ancorai n alto mare). Mi sono comunque occupato di argomenti importanti, come l'Edilizia Scolastica, i Lavori Pubblici e le Strutture Sportive. Non è una responsabilità da poco essere delegato all'edilizia scolastica: ho fatto letteralmente i salti mortali per far fronte alle emergenze e alle criticità senza praticamente le necessarie risorse economiche per dare le giuste risposte. Ho ritenuto opportuno che il Consiglio Metropolitano prendesse atto della situazione dell’edilizia scolastica ed ho portato in approvazione al Consiglio, ottenendo largo consenso, un atto che fotografa le esigenze dei 369 edifici scolastici presenti su tutto il territorio metropolitano. Nel documento approvato sono stati individuati importanti lavori anche per problemi relativi agli istituti della città di Velletri (penso al Landi, al Mancinelli o al Vallauri) da troppo dimenticati e non interessati da lavori di ristrutturazione o efficientamento. Inoltre per eliminare gli affitti passivi che noi paghiamo per l'Alberghiero e il Classico, edifici di proprietà privata, è stata predisposta una verificare di possibilità di realizzare un nuovo edificio nell'area di via Troncavia, che potrebbe portarci ad azzerare il milione e 700.000 euro che spendiamo. La realizzazione del nuovo polo scolastico risolverebbe anche i problemi di viabilità dovuti all'accentramento delle scuole lungo viale Salvo D’acquisto. Mi fa piacere ricordare la collaborazione avuta con diversi Comitati Cittadini soprattutto di Roma che lamentavano il disinteresse da parte degli organi metropolitani e hanno apprezzato l'ascolto e l'impegno, sintomo di un cambio di passo. Mi auguro che il lavoro fin qui svolto possa essere portato avanti e, soprattutto per Velletri, si concretizzino gli interventi programmati. Per quel che mi è possibile cercherò di dare il mio contributo affinché ciò avvenga.
Un altro tema caldo che sta animando il dibattito politico è quello sul Referendum: nonostante il premier abbia 'aggiustato il tiro', la personalizzazione dell'esito della consultazione è rimasta in piedi. Come vede questo referendum e come interpreta il quesito?
A mio avviso ridurre la discussione sul referendum ad una esasperazione della personalizzazione è sbagliato. Il segretario PD ha riconosciuto l'errore e ciò è positivo. Spero che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane possano esserci confronti che valutino nel merito poiché ci apprestiamo a votare sulla modifica della Costituzione, che insieme alla Legge elettorale è la guida democratica del nostro paese e meritano le maggiori riflessioni possibili. Non mi piace quest'opera di convincimento da parte del Sì o del No, occorre valutare bene. Premesso che modifiche di questo spessore non possono trovare consenso unanime, credo che se ci sono osservazioni e sollecitazioni ad una valutazione complessiva diversa come quelle portate all’attenzione della direzione Nazionale del PD, queste meritano un approfondimento. Ritengo che Renzi abbia fatto bene ad aprire un confronto, tenendo conto delle modifiche alla costituzione alla luce della nuova legge elettorale. Il passaggio è utile e auspico una ricomposizione delle forze del PD, con una sintesi e una comunione di intenti. Abbiamo la responsabilità di lasciare una architettura istituzionale che garantisca la democrazia: questo ci impone riflessioni fino all'ultimo e penso che le osservazioni della sinistra PD vanno ascoltate nel merito, del resto anche prima di ora altre autorevoli personalità Politiche sono intervenute auspicando una modifica dell’Italicum a cominciare dall’Ex Presidente Napolitano.
Riguardo l'amministrazione Servadio, il Sindaco e il centro-sinistra sono al secondo mandato: come giudica l'operato della giunta e della maggioranza e quali sono invece i punti in cui occorre migliorare?
La Giunta Servadio ha ereditato una situazione allo sbando e chi non lo riconosce ha poca memoria. Ricordo quando, durante la campagna elettorale del 2008, i cittadini mi chiedevano se ci convenisse vincere le elezioni. Noi avevamo piena consapevolezza dei danni prodotti dai nostri predecessori e della grave situazione finanziaria comunale: i 93 milioni di euro di debito certificato sono un dato certo e incontrovertibile e fotografa i danni politici e gestionali della Destra Veliterna. Nei primi cinque anni abbiamo lavorato con impegno, ciò è raccontato dai fatti. Di solito un Comune in dissesto si immagina statico e dedito solo alla ordinaria amministrazione, invece noi abbiamo rilanciato la città e trovato soluzioni anche in termini finanziari. E' stata messa in campo una dinamicità sotto vari aspetti, prime tra tutte le opere pubbliche, che sono il settore più visibile, non ultimo il progetto PLUS. Proprio sul PLUS vorrei dire che quei finanziamenti non sono arrivati per caso, ma sono il risultato del lavoro sia amministrativo (nella prima stesura del bando i comuni in dissesto erano stati esclusi) e soprattutto tecnico del settore dei Lavori Pubblici che ha predisposto complessivamente un progetto che ha avuto il punteggio necessario per ottenere il finanziamento. Voglio solo ricordare che il Comune di Velletri, nelle proposte del PLUS, in graduatoria è arrivato prima del Comune di Roma in termini di punteggio. E vorrei anche segnalare, a scanso di equivoci, che Presidente della Regione era Renata Polverini e Sindaco di Roma era Gianni Alemanno Sono convinto che un'amministrazione produce se programma bene, e oggi a poco più della metà della seconda consiliatura vi è la necessità di rilanciare l'attività Politico-Amministrativa. Verifico un periodo di “rilassamento” della iniziale spinta propulsiva, C'è bisogno allora di un rilancio e una veloce ripresa politica e amministrativa in termini di programmazione, verso il futuro. Vorrei pensare anche alle idee per il dopo. C'è un deficit di programmazione, ci sono temi importanti da affrontare subito che la Città chiede (come la viabilità, l’edilizia scolastica, il governo e lo sviluppo del territorio, per esempio). Questa città ha bisogno di azioni impegnative e serie che vadano oltre l’ordinario e l’urgenza, e credo il PD, maggiore 'azionista' di questa maggioranza, abbia la responsabilità di promuovere la giusta spinta nella consapevolezza che le persone passano, ma le istituzioni e le forze politiche restano.
Intervista a cura di Rocco Della Corte
Consigliere Roberto Leoni, proprio domenica si è rinnovato il Consiglio Metropolitano. La vittoria dei Cinque Stelle a Roma ha portato ad un inevitabile riposizionamento degli schieramenti, anche se manca una maggioranza assoluta. Cosa ne pensa del risultato e come, invece, valuta la sua esperienza nel consiglio metropolitano appena terminata?
Se devo esprimere un giudizio rispetto alla città metropolitana inizierei col dire che la legge vigente che ha caratterizzato le ultime elezioni non va bene, va rivista, vi è una proposta di modifica per affinché il Sindaco Metropolitano e i consiglieri possano essere eletti direttamente dai cittadini e spero che venga al più presto approvata. Poi c’è il tema relativo al riconoscimento del ruolo istituzionale ricoperto dalle città metropolitane e soprattutto dalla Città Metropolitana di Roma, in quanto Capitale di Italia, che comprende i territori di 122 Comuni compreso il Comune di Roma per una popolazione di circa 5 milioni di abitanti ai quali ha il compito per legge di garantire servizi fondamentali come la viabilità e l’istruzione secondaria per esempio. Credo quindi che uno dei primi passaggi da fare sia modificare le modalità di individuazione degli organi preposti al governo tornando ad un'elezione di primo livello a suffragio universale, per scegliere il Sindaco Metropolitano e i consiglieri. Riguardo la mia esperienza, in un quadro di grande incertezza ho cercato di dare il massimo del contributo, nonostante le difficoltà gestionali (il bilancio 2015 non si è potuto approvare nel triennio ma è stato predisposto per una sola annualità, quello del 2016 è ancorai n alto mare). Mi sono comunque occupato di argomenti importanti, come l'Edilizia Scolastica, i Lavori Pubblici e le Strutture Sportive. Non è una responsabilità da poco essere delegato all'edilizia scolastica: ho fatto letteralmente i salti mortali per far fronte alle emergenze e alle criticità senza praticamente le necessarie risorse economiche per dare le giuste risposte. Ho ritenuto opportuno che il Consiglio Metropolitano prendesse atto della situazione dell’edilizia scolastica ed ho portato in approvazione al Consiglio, ottenendo largo consenso, un atto che fotografa le esigenze dei 369 edifici scolastici presenti su tutto il territorio metropolitano. Nel documento approvato sono stati individuati importanti lavori anche per problemi relativi agli istituti della città di Velletri (penso al Landi, al Mancinelli o al Vallauri) da troppo dimenticati e non interessati da lavori di ristrutturazione o efficientamento. Inoltre per eliminare gli affitti passivi che noi paghiamo per l'Alberghiero e il Classico, edifici di proprietà privata, è stata predisposta una verificare di possibilità di realizzare un nuovo edificio nell'area di via Troncavia, che potrebbe portarci ad azzerare il milione e 700.000 euro che spendiamo. La realizzazione del nuovo polo scolastico risolverebbe anche i problemi di viabilità dovuti all'accentramento delle scuole lungo viale Salvo D’acquisto. Mi fa piacere ricordare la collaborazione avuta con diversi Comitati Cittadini soprattutto di Roma che lamentavano il disinteresse da parte degli organi metropolitani e hanno apprezzato l'ascolto e l'impegno, sintomo di un cambio di passo. Mi auguro che il lavoro fin qui svolto possa essere portato avanti e, soprattutto per Velletri, si concretizzino gli interventi programmati. Per quel che mi è possibile cercherò di dare il mio contributo affinché ciò avvenga.
Un altro tema caldo che sta animando il dibattito politico è quello sul Referendum: nonostante il premier abbia 'aggiustato il tiro', la personalizzazione dell'esito della consultazione è rimasta in piedi. Come vede questo referendum e come interpreta il quesito?
A mio avviso ridurre la discussione sul referendum ad una esasperazione della personalizzazione è sbagliato. Il segretario PD ha riconosciuto l'errore e ciò è positivo. Spero che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane possano esserci confronti che valutino nel merito poiché ci apprestiamo a votare sulla modifica della Costituzione, che insieme alla Legge elettorale è la guida democratica del nostro paese e meritano le maggiori riflessioni possibili. Non mi piace quest'opera di convincimento da parte del Sì o del No, occorre valutare bene. Premesso che modifiche di questo spessore non possono trovare consenso unanime, credo che se ci sono osservazioni e sollecitazioni ad una valutazione complessiva diversa come quelle portate all’attenzione della direzione Nazionale del PD, queste meritano un approfondimento. Ritengo che Renzi abbia fatto bene ad aprire un confronto, tenendo conto delle modifiche alla costituzione alla luce della nuova legge elettorale. Il passaggio è utile e auspico una ricomposizione delle forze del PD, con una sintesi e una comunione di intenti. Abbiamo la responsabilità di lasciare una architettura istituzionale che garantisca la democrazia: questo ci impone riflessioni fino all'ultimo e penso che le osservazioni della sinistra PD vanno ascoltate nel merito, del resto anche prima di ora altre autorevoli personalità Politiche sono intervenute auspicando una modifica dell’Italicum a cominciare dall’Ex Presidente Napolitano.
Riguardo l'amministrazione Servadio, il Sindaco e il centro-sinistra sono al secondo mandato: come giudica l'operato della giunta e della maggioranza e quali sono invece i punti in cui occorre migliorare?
La Giunta Servadio ha ereditato una situazione allo sbando e chi non lo riconosce ha poca memoria. Ricordo quando, durante la campagna elettorale del 2008, i cittadini mi chiedevano se ci convenisse vincere le elezioni. Noi avevamo piena consapevolezza dei danni prodotti dai nostri predecessori e della grave situazione finanziaria comunale: i 93 milioni di euro di debito certificato sono un dato certo e incontrovertibile e fotografa i danni politici e gestionali della Destra Veliterna. Nei primi cinque anni abbiamo lavorato con impegno, ciò è raccontato dai fatti. Di solito un Comune in dissesto si immagina statico e dedito solo alla ordinaria amministrazione, invece noi abbiamo rilanciato la città e trovato soluzioni anche in termini finanziari. E' stata messa in campo una dinamicità sotto vari aspetti, prime tra tutte le opere pubbliche, che sono il settore più visibile, non ultimo il progetto PLUS. Proprio sul PLUS vorrei dire che quei finanziamenti non sono arrivati per caso, ma sono il risultato del lavoro sia amministrativo (nella prima stesura del bando i comuni in dissesto erano stati esclusi) e soprattutto tecnico del settore dei Lavori Pubblici che ha predisposto complessivamente un progetto che ha avuto il punteggio necessario per ottenere il finanziamento. Voglio solo ricordare che il Comune di Velletri, nelle proposte del PLUS, in graduatoria è arrivato prima del Comune di Roma in termini di punteggio. E vorrei anche segnalare, a scanso di equivoci, che Presidente della Regione era Renata Polverini e Sindaco di Roma era Gianni Alemanno Sono convinto che un'amministrazione produce se programma bene, e oggi a poco più della metà della seconda consiliatura vi è la necessità di rilanciare l'attività Politico-Amministrativa. Verifico un periodo di “rilassamento” della iniziale spinta propulsiva, C'è bisogno allora di un rilancio e una veloce ripresa politica e amministrativa in termini di programmazione, verso il futuro. Vorrei pensare anche alle idee per il dopo. C'è un deficit di programmazione, ci sono temi importanti da affrontare subito che la Città chiede (come la viabilità, l’edilizia scolastica, il governo e lo sviluppo del territorio, per esempio). Questa città ha bisogno di azioni impegnative e serie che vadano oltre l’ordinario e l’urgenza, e credo il PD, maggiore 'azionista' di questa maggioranza, abbia la responsabilità di promuovere la giusta spinta nella consapevolezza che le persone passano, ma le istituzioni e le forze politiche restano.
Intervista a cura di Rocco Della Corte