Lc 9,11-17
TESTO
Allora prese con sé gli apostoli e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
C`erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
COMMENTO
Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse…
In altri tempi avrei ignorato il gesto dell’accoglienza compiuto da Gesù, sottolineando magari con maggiore forza i suoi insegnamenti e le guarigioni operate a favore delle folle.
C’è voluta l’esperienza di molti anni nell’apostolato per capire finalmente che, ancor prima di fare prediche, prima ancora di distribuire penitenze, è necessario che i fedeli vengano accolti. Non è stato facile per me dismettere la veste del burocrate, né mi è stato facile, prima ancora di inveire contro la colpa che suppone una condanna, scorgere nell’anima del penitente il dramma di una scelta sbagliata. Alcuni miei confratelli, purtroppo, si vantano di aver negato e di negare ancor oggi l’assoluzione a certuni che vivono fuori dei canoni stabiliti dalla Chiesa. Non li invidio, li compiango, dinanzi al fallimento della loro azione pastorale.
Il giorno cominciava a declinare…
Non mi aspettavo di trovare nel racconto dell’evangelista questa pennellata dalle tinte rosee di un tramonto. L’avvento della notte fa paura a chi non ha un tetto che lo ripari dal freddo, come fa paura il buio interiore a chi cerca, senza speranza, un po’ di sollievo.
Ci sono dei momenti nella vita in cui è bene tirare le somme… e il guardarsi dentro suppone sempre una dose di coraggio non indifferente.
Ma essi risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci…”.
La prima reazione che si ha dinanzi ad una qualsiasi richiesta di cambiamento è il riconoscersi incapaci di uscire dai ritmi noiosi delle abitudini. Come è più comodo percorrere strade già battute e mille volte affrontate nell’indifferenza delle cose già accadute! Anche il pellegrino ha nella sua bisaccia un solo tozzo di pane per il sostentamento giornaliero, eppure cammina e gode della libertà dei poveri, cammina e, nell’incertezza dell’avventura, scopre le meraviglie del mondo che lo circonda.
…li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Se dovessi scegliere un’immagine di Gesù, farei mio il santino che lo ritrae nell’atto di spezzare il pane. Quante volte Gesù nel vangelo spezza il pane? Se nei prossimi giorni avrò modo di incontrare un bambino da prima comunione glielo chiederò e sono sicuro che mi porterà sull’altare e mi mostrerà le piccole ostie, il pane spezzato mille volte, che nella sua festa mangerà come si mangia l’Amore.
Gesù benedice, spezza il pane… e i discepoli ubbidienti lo distribuiscono alle folle… e nelle folle ci sono buoni e cattivi, tutti affamati di amore.