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Referendum propositivo organizzato da Fratelli d’Italia-AN: seggio anche a Velletri

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Con l’inizio di settembre Fratelli d’Italia-An riprende appieno l’attività politica sul territorio confrontandosi con i cittadini in modo costruttivo e propositivo sui principali temi di attualità politica e sociale che interessano il Paese. 


Sabato 17 settembre, presso la storica sede di Fratelli d’Italia-AN Velletri, sita al civico 253 di Corso della Repubblica (Palazzo Romani – zona San Martino) sarà aperto un seggio dedicato, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00, dove si potranno recare tutti i cittadini che vorranno esprimere, attraverso una votazione, il proprio parere sulle proposte di riforma elaborate dal Fratelli d’Italia-AN in merito ad argomenti di primo piano, come immigrazione, presidenzialismo, Islam, riforme, tasse, Unione Europea e riforma costituzionale.

L’occasione potrà essere utile per acquisire anche il parere dei cittadini in merito all’evoluzione che dovrà avere la nostra area politica per tornare ad essere riferimento per il popolo Italiano. Importante sarà anche capire cosa pensano i cittadini del lavoro svolto finora dall’Amministrazione locale, al fine di comprendere meglio le esigenze della cittadinanza, per poter essere, in un auspicabile futuro, ormai non molto lontano, pronti a gestire le necessità della Città con la preparazione e la disponibilità necessarie.


Comunicato Stampa FDI-AN

Iniziato all’insegna della musica e del gioco l’anno scolastico 2016/17 all’I.C Velletri Nord-Scuola secondaria di primo grado “A.Mariani”

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Ore 9.00: suona la campana per le classi prime della scuola secondaria di primo grado “Aurelio Mariani”. 


 Gli alunni delle classi prime, accompagnati dai genitori, sono entrati nella palestra della scuola per affrontare il loro primo giorno di scuola. Ad aprire la mattinata il Vice Preside professor Taddei, che ha dato il benvenuto augurando un buon anno scolastico a tutti.

Gli alunni delle classi terze, diretti dalla professoressa Maria Rosaria Perillo, hanno accolto gli alunni in entrata suonando l'Inno di Mameli - Inno alla Gioia” mentre si procedeva all'alza bandiera. Dodici alunni “Tutor” delle classi terze guidati dalle professoresse Brandizzi, Ciocchetti, Mangialaio hanno guidato alunni e genitori delle classi prime in un gioco-danza sulle note di “Mamma Mia” magistralmente eseguita dall'orchestra di flauti dolci accompagnati dagli alunni della sezione strumentale di Flauto Traverso, guidati dalla professoressa Senesi.

Al termine dell'esecuzione strumentale gli alunni delle classi prime sono stati guidati in un gioco di conoscenza attraverso la presentazione personale fino alla memorizzazione dei nomi di battesimo di ciascuno. Infine, gli alunni “Tutor” insieme ai docenti coordinatori di classe, hanno accompagnato i ragazzi in una visita guidata dell'Istituto fino a giungere ciascuno nella propria classe di appartenenza. La Festa si è conclusa tra la soddisfazione di genitori, alunni e docenti. Si parte per una nuova avventura! Buon Anno Scolastico a tutti!

Tesori impensabili sul Monte Artemisio: per panorami mozzafiato e resti archeologici basta una visita appena sopra Velletri

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Il monte Artemisio, formatosi circa 360.000 anni fa in conseguenza alle prime eruzioni del Vulcano Laziale, veglia da tempo immemorabile sulla città di Velletri. 

Antichi segni di nuclei insediativi provengono dalle sue cime spesso innevate: il monte Peschio (939 m), il maschio d’Ariano (891 m) e il maschio dell’Artemisio (812 m), immobili scrutatori di destini incrociati.
Le solitudini dell’Artemisio, comprese nel Parco Regionale dei Castelli Romani, si popolano soprattutto nelle mattine domenicali, con processioni di fedeli che si dirigono verso la fonte dell’Acqua Donzella, luogo di apparizioni mariane, ed escursioni di appassionati e timidi esploratori alle prime armi.
Una sbarra metallica segna il limite invalicabile per le macchine e l’inizio di percorsi, fruibili ai pedoni e ai ciclisti, che portano nel cuore di un bosco suggestivo dove aceri, olmi e faggi hanno resistito al rimboscamento di castagneti avvenuto, in tutta l’area dei Colli Albani, a partire dal XVIII secolo. Uno dei sentieri, caratterizzato da una pendenza costante, si inerpica sul maschio d’Ariano, consentendo di coniugare all’esperienza di un’immersione nella natura incontaminata l’esplorazione di un sito storico, in un ambiente dove gli interventi umani sono limitati a offrire una segnaletica puntuale ed esauriente. Il maschio d’Ariano infatti, probabilmente all’origine del toponimo della città di Lariano, è stato da alcuni studiosi identificato come l’antico Mons Algidus, nominato nel Carmen saeculare di Ovidio come sede di un tempio di Diana e luogo degli scontri tra i romani e gli equi narrati da Tito Livio. Non sono rimaste tracce della battaglia del Monte Algido del 458 a.C., legata al console Lucio Quinzio Cincinnato, mentre evidenti sono le cicatrici lasciate sul terreno da frequentazioni ancora più antiche, databili tra il X e il VII secolo a.C., che sfruttarono la vicinanza del sito a strade antiche e importanti, come l’Appia e la via Latina, per edificare città dei morti. Bocche somiglianti a buchi neri manifestano la presenza di tombe che, con le loro diverse fogge, rafforzano l’identificazione del Monte Artemisio come uno dei punti strategici della zona, oggetto più volte, con corsi e ricorsi storici, delle mire espansionistiche dei potenti di turno. Il controllo del castello, costruito nel secolo XII sulla sommità del monte d’Ariano, divenne la facile proiezione dei conflitti che impegnavano il Papato e le principali famiglie nobiliari laziali nella spartizione del potere temporale.
Conteso tra i Conti di Tuscolo, gli Annibaldi e i Colonna il castello acquisì un’importanza sempre maggiore, sancita dall’inserimento della Castellania di Lariano, dalla quale dipendeva anche Genzano allora feudo dei Savelli, nelle Castellanie del Lazio meridionale. La vita della fortificazione, considerata potenzialmente inespugnabile per la presenza di una doppia cinta muraria, venne interrotta dall’intervento del papa Eugenio IV decisosi a distruggere il possedimento dei Colonna. Le truppe papali ricevettero il determinante aiuto di ottocento soldati veliterni, guidati da Paolo Annibaldi della Molara, che il 26 ottobre 1433 riuscirono a ottenere la resa dei colonnesi e distrussero il centro abitato, risparmiando per il momento il castello definitivamente distrutto nel 1463. Le rovine rimaste divennero poi, tra fine Settecento e inizio Ottocento, il rifugio della Banda dei briganti dalla Faiola capeggiata dal brigante Gasperoni che prendeva il suo nome dalla macchia boschiva attraversata dall’antica via Latina. Alla sua morte la notizia di un fantomatico tesoro nascosto sotto i ruderi provocò la rimozione di numerose pietre, resti di un patrimonio archeologico ormai quasi disperso.
I blocchi che ancora rimangono, ricoperti dal muschio, sono ora parte integrante del bosco e costituiscono lo scenario perfetto per ospitare una vista panoramica che, dal punto più alto, permette di spingere lo sguardo oltre l’orizzonte dominato da Rocca di Papa e dai Pratoni del Vivaro, spartiti tra Velletri e la stessa città rocchigiana. Con la sua ricchezza improvvida e inaspettata il Monte Artemisio si staglia su Velletri nella sua qualità di una meta arcana, ancora poco sentita dai cittadini, da attraversare nel rispetto solenne della flora e della fauna, e soprattutto della Storia che, fino alla Seconda Guerra Mondiale, ha continuato a passare di qui.


Valentina Leone

"Ladro di razza" di Gianni Clementi da Macerata al Festival Nazionale UILT

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La bottega de le ombre in "Ladro di razza" di Gianni Clementi. La regia è di Sante Latini, mentre gli interpreti sono Alessandro Bruni, Margherita Caciorgna, Sante Latini. 

Ottobre 1943. È il momento del rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti.

Un piccolo uomo, opportunista e vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente, scoprirà in sé un inaspettato coraggio che gli consentirà un grande riscatto. “Ladro di razza” si ispira alla grande tradizione del cinema neorealista, indagando in chiave tragicomica uno degli accadimenti più bui e vergognosi della nostra storia. Momenti divertenti si alternano alla commozione, regalando allo spettatore tre personaggi difficili da dimenticare. Una storia farcita di ingenuità, fame, illusioni ed inganni, di risate e lacrime. Questa è la forza, la caratteristica primaria di un grande commediografo non a caso uno dei più apprezzati in Europa. Per informazioni e prenotazioni 069637010 / 3473694068.

Ecco il programma completo di “Tutti giù in cantina” il 17 e 18 settembre a Velletri tra vino, arte, scienza e tradizioni

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Seconda edizione di “Tutti giù in cantina” a Velletri, 40 km a sud di Roma, sabato 17 e domenica 18 settembre presso CREA Viticoltura Enologia, che ne è anche l’organizzatore insieme a “Idee in Fermento”, in via Cantina Sperimentale con il Patrocinio del Comune di Velletri e della Sezione LAZIO-UMBRIA dell’Assoenologi. 


Nei due giorni si alterneranno, intorno al banco d'assaggio gestito da Fisar Roma e Castelli Romani con 30 cantine e oltre 100 vini da tutta Italia, lo spazio food e lo spazio ludico-sensoriale per i bambini, due degustazioni guidate dedicate a grandi aziende (“Carpineto e i grandi vini di Toscana” sabato 17 alle 19.30 / “Omina Romana, da Velletri alla conquista del mondo” domenica 18 alle 18.30), l'installazione artistica “Vite a rendere” promossa dal Museo diffuso del Vino di Monte Porzio Catone (a cura di Giorgio Masi, Simona Soprano e Maurizio Taglioni) insieme all’Associazione Culturale “Manacubba”, la presentazione del libro "La mia verità sul vino" di Sergio De Angelis e due reading enoletterari con protagonisti la storica dell'arte Claudia Giuliani e la nota attrice Lina Bernardi (Pane e Tulipani, L’Ultimo Bacio, Centrovetrine).

Ancora tradizione e cultura con i “Vinarelli”, i dipinti realizzati con il vino, e un po' di scienza con le visite guidate ai vigneti sperimentali e all’orto botanico del CREA. Partner media dell’evento RadioMania e il portale www.gnamglam.it dedicato all’enogastronomia di qualità. Sarà attivo un servizio di bus navetta gratuito con percorso circolare che dal CREA passerà in centro (Piazza Garibaldi, Piazza Cairoli, Piazza XX Settembre) e alla stazione FS/Nodo di Scambio, ma si potranno ovviamente utilizzare soprattutto i parcheggi vicino alla struttura (Cimitero 1 e 2, via San Biagio, Villa Muratori). L’accesso all’evento è gratuito mentre sono previsti dei “ticket” per il banco d’assaggio (Ticket WINE da 10 euro per 8 assaggi), lo spazio food (6 euro per un piatto a scelta), i reading enoletterari (4 caselle ticket WINE) e le degustazioni guidate (10 euro). Visti i posti limitati, per i reading e le degustazioni guidate è prevista la prenotazione via mail a info@ideeinfermento.it.
Una due giorni dedicata al vino e alla gastronomia che vuole essere anche un lancio per l’edizione numero 86 della Festa dell’Uva e dei Vini di Velletri che si svolgerà il fine settimana successivo (24 e 25 settembre) nel centro cittadino. Lista delle cantine presenti Carpineto, Bisol, Garofoli, Michele Chiarlo, Umberto Cesari, Fattoria Mantellassi, Villa Girardi, Cantine del Notaio, Fertuna, Lungarotti, Capezzana, Bersano, Barone di Val Forte, Di Maio Norante, Duca di Salaparuta, Solopaca, La Tordera, Frentana, Castello di Magione, Livon, Villa Sobrano, Baldassarri, Corte alla Flora, Consorzio Vini Manduria, Cantine Gostolai, Cantina Sferracavallo, Cantina San Donaci Le aziende Veliterne: Colle delle Cese, Az. Agr. Riccardo Di Palma, Omina Romana, Piana dei Castelli, Le Quattro Vasche, Az. Agr. Marco Serra, Veliterna Vini, Vigna Rioli. Di seguito il programma definitivo: 


 SABATO 17 
Ore 16.00 Inaugurazione ufficiale della manifestazione e brindisi augurale con le autorità 
 Ore 16.30 - Apertura e presentazione installazione artistica "Vite a Rendere" promossa dal Museo diffuso del Vino di Monte Porzio Catone, a cura di Giorgio Masi, Simona Soprano e Maurizio Taglioni - Apertura spazio ludico-sensoriale per i bambini a cura della Cooperativa "Raggi di Sole" - Esposizione ed estemporanea dei “Vinarelli” di Giorgio Masi e Barbara Ruggeri (dipinti su carta realizzati con il vino e i suoi derivati) 
 Ore 17.00 - Apertura Banco d'Assaggio con i sommelier della Fisar - Delegazione di Roma e Castelli Romani. In degustazione oltre 100 vini di 30 delle migliori cantine di tutta Italia e uno spazio dedicato alle produzioni di Velletri - Apertura spazio Food a cura dell'Associazione “Amici di Ratatouille” - 
17.00 Presentazione del volume “La mia verità sul vino” di Sergio De Angelis. Confronto con l'autore moderato da Lucio Fumagalli, Vice presidente INSOR Ist. Naz. Sociologia Rurale  
Ore 18.00 “Arte e Vino tra Vita e Mito. Viaggio nelle immagini” enoconferenza a cura di Claudia Giuliani, storica dell'arte, con degustazione dei vini offerti dall'enoteca Vino&Caffé di Velletri Ore 19.30 Degustatio Magistralis - Carpineto e i Grandi Vini di Toscana: CHIANTI Classico DOCG 204 - NOBILE di Montepulciano DOCG 2011 - BRUNELLO di Montalcino DOCG 2011 - FARNITO Cabernet Sauvignon IGT 2011 - FARNITO Cabernet Sauvignon IGT 2004 - FARNITO Cabernet Sauvignon IGT 1998 
Ore 23.00 Chiusura manifestazione (il punto ticket chiude alle 22.30)  

DOMENICA 18 
Ore 9.30 “Corriamo per la culla!” a cura del Comitato C.R.I. di Velletri (ore 9.30 raduno Gara Podistica Amatoriale - ore 10.30 partenza corsa 5 Km e camminata 2 Km aperta alle famiglie) 
 Ore 11.00 - Apertura manifestazione (Banco d'Assaggio, Spazio Food, Spazio ludico-sensoriale per i bambini, Installazione artistica “Vite a rendere”, esposizione ed estemporanea dei “Vinarelli) - Inizio visite guidate ai vigneti sperimentali e all'orto botanico del CREA 
 Ore 17.00 Lina Bernardi in “Racconti Etilici” - Letture con e sul vino interpretate da una grande attrice e accompagnate dalla degustazione dei vini offerti dall'enoteca Decanter di Velletri 
Ore 18.30 Degustatio Magistralis - Omina Romana, da Velletri alla conquista del mondo  
Ore 22.00 Chiusura manifestazione (il punto ticket chiude alle 21.30) 

 Informazioni e prenotazioni: info@ideeinfermento.it

Al Teatro Tognazzi la solidarietà sul palco: "Un sorriso per amatrice"

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Non si fermano le iniziative di solidarietà che la città di Velletri sta mettendo in campo per i terremotati del reatino.

Mentre in tutte le feste e le sagre si porta avanti il progetto dell'amatriciana solidale, anche la cultura si dà da fare per sostenere le popolazioni che hanno perso tutto, dalla casa al posto di lavoro.
E' il caso del Teatro Tognazzi, sito in via Filippo Turati, a Velletri. Il 30 settembre 2016, a partire dalle ore 21.00, ci sarà infatti uno spettacolo speciale il cui ricavato verrà interamente devoluto alle zone colpite dal sisma. Il costo del biglietto, che partirà da un contributo minimo di 10 euro, consentirà agli spettatori di sorridere e divertirsi facendo solidarietà. Sul palco tanti nomi promettenti della comicità italiana, da Rocco Ciarmoli a Francesca Milani, da Marco Passiglia a Davide La Rosa. L'evento è patrocinato anche dal Comune di Velletri e organizzato con la Global Events. 

Velletri piange la scomparsa del geometra ed ex assessore Danilo Mazzola

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Si è svolto nella giornata di mercoledì, presso la Basilica Cattedrale di S. Clemente, il funerale del noto geometra ed ex assessore del Comune di Velletri Danilo Mazzola. 

La città di Velletri lo ricorda con affetto, dopo la sua improvvisa scomparsa avvenuta domenica sera. Mazzola, che aveva 78 anni, era molto conosciuto in città sia per il suo mestiere di geometria che per la sua attività politica nelle file dell'allora PCI. Sono arrivati messaggi di cordoglio da vari esponenti politici, tra cui l'assessore metropolitano Roberto Leoni e il segretario PD Gianfranco Cestrilli.
"All'improvviso ci ha lasciati Danilo Mazzola, un amico, un collega un uomo che da impegnato in politica ha dato il suo contributo civico e politico per la nostra Città. Oggi - scrive Roberto Leoni - nel giorno dei funerali voglio esprimere pubblicamente le più sentite condoglianze ai familiari convinto di interpretare il pensiero di tanta gente che lo ricorda sia come tecnico che come militante politico. Ciao Danilo". Gli fa eco il segretario democratico Gianfranco Cestrilli: "Riposi in Pace. Una persona per bene un apprezzato professionista oltre che serio e rigoroso militante politico quando fu chiamato dall'allora PCI di Velletri a ricoprire incarichi di responsabilità amministrativa nella nostra città".

Al via la nuova stagione per l’Asd Kick Boxing Castelli Romani del maestro Tommaso D’Adamo al 26° anno di attività

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Torna anche quest’anno dopo tanta attesa la kick boxing firmata Asd Kick Boxing Castelli Romani, al 26° anno di attività. 


 Sono aperte infatti le iscrizioni ai corsi tenuti dal maestro Tommaso D’Adamo, cintura nera VII dan, Responsabile regione Lazio Wtka, responsabile mondiale arbitri , presso la storica palestra di via San Francesco 64 a Velletri.
I corsi di Kick Boxing del maestro D’Adamo hanno preso il via lunedì 5 Settembre e si terranno il lunedì, mercoledì e il venerdì con i seguenti orari: 17.30-18.30 bambini 18.30-19.30 ragazzi 13/18 anni , 19-30-20-30 agonisti, 20.30-21.30 amatori(tutte le età) maschile e femminile. Primo importante appuntamento dell’Asd Kick Boxing Castelli Romani del maestro D’Adamo è il prossimo 25 Settembre a Napoli dove è in programma il Raduno della Nazionale con ben tre atlete Veliterne : Elena Mammucari, Beatrice Grimaldi, Ilaria Montagna che conquistando il titolo nazionale a Rimini all’interno della fiera del Wellness a giugno hanno ottenuto di diritto l’ingresso nella nazionale e rappresenteranno nei mondiali di ottobre i colori azzurri. Il maestro Tommaso D’Adamo, dopo gli ottimi risultati nell’organizzazione degli eventi di rilevanza internazionale degli anni precedenti, è stato confermato per il sesto anno consecutivo dalla federazione Wtka-Wka organizzatore e coordinatore del settore Kick Boxing dei mondiali che si terranno a Marina di Massa dal 25 al 30 Ottobre. Vista anche l’ottima riuscita dello scorso anno della Coppa Italia che si è svolta a Velletri, la Federazione ha rinnovato il nulla osta al maestro per riorganizzare l’evento più importante dell’anno che si svolgerà al Palabandinelli il prossimo 4 Dicembre.Si informa infine che per tutte le informazioni e per le iscrizioni si può contattare il maestro Tommaso D’Adamo al numero 3286154761 o alla email: tommasodadamo@yahoo.it .


Alessandro De Angelis

Cinghiale contro auto, forte impatto sull'Appia tra Velletri e Genzano

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Brutta disavventura per una ragazza di Velletri sulla Via Appia Nord, nel comune veliterno, giovedì sera, fortunatamente senza gravi conseguenze.

La donna, infatti, stava guidando la sua auto quando si è trovata la strada sbarrata da un grande cinghiale, apparso improvvisamente e immessosi sulla traiettoria di viaggio della macchina.


L'impatto è stato inevitabile, anche perchè l'animale - probabilmente disceso dai vicini boschi ai piedi del Monte Artemisio, era di grosse dimensioni ed è stato preso in pieno dall'auto. La conducente ha riportato delle ferite ed è stata trasportata al "Paolo Colombo" di Velletri. La strada è rimasta interrotta per alcuni minuti e la circolazione è stata regolata dagli agenti della Polizia Locale del comando di Velletri. 

Un'amatriciana per AMAtrice sotto la Galleria Ginnetti: varie associazioni di Velletri a sostegno dei terremotati

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Pranzo e cena di beneficienza per aiutare i terremotati di Amatrice. E' la nuova iniziativa, prevista per il 25 settembre 2016, organizzata da varie realtà veliterne per sostenere coloro che sono stati colpiti dal sisma.

La Croce Rossa, il Comune di Velletri, l'AVIS veliterna, il centro enogastronomico di Velletri, Condividi l'Autismo, ANDOS, DLF e l'associazione Amici di Ratatouille, infatti, propongono due pasti in una giornata dedicata alla solidarietà.

L'appuntamento è in Piazza Cairoli, al coperto della Galleria Ginnetti, e l'intero contributo servirà alla ricostruzione dei paesi del Centro Italia. E' prevista anche l'animazione per allietare la serata. "Un'amatriciana per AMAtrice" continua ad essere lo slogan della solidarietà che da Velletri arriva dritta nel reatino.

Velletri capoluogo di provincia: è una follia?

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La città di Velletri, 114 kmq di estensione per poco meno di 60.000 abitanti, è il capoluogo virtuale dell'area dei Castelli Romani. Il centro veliterno, infatti, per servizi offerti nel campo di sanità, istruzione, giustizia, lavoro e quant'altro, è un punto di riferimento per i comuni limitrofi e anche per l'alta pianura pontina.

Si è più volte vagheggiata l'idea di creare una provincia dei Castelli Romani, con capoluogo Velletri, che comprendesse vari comuni dall'inizio dell'Appia fuori Roma fino a sconfinare con il frusinate. Più di qualcuno ha appoggiato la proposta, affermando che in città mancasse solo la prefettura per avere tutti i servizi di un capoluogo. E' una follia?
Non del tutto, se si pensa che nel 1809 la nostra città fu capoluogo della Provincia Marittima - per volere  di Napoleone - con ben quarantacinque comuni inclusi nell'area. L'esperienza provinciale terminò con l'annessione al Regno d'Italia, ma il prestigio dato dalla figura di Menotti Garibaldi - fondatore tra le altre cose della Cantina Sperimentale - non scalfì l'importanza della città. Venendo a tempi molto più recenti, tuttavia, si scopre che l'ultima proposta di istituzione della provincia di Velletri è di poco più di dieci anni fa. Fu l'onorevole Mario Pepe, all'interno del dibattito sulla riorganizzazione dei territori provinciali, a presentare una proposta di legge - la numero 853 della XIV legislatura - in cui rivendicava l'indipendenza e all'autonomia identitaria dell'area castellana rispetto al capoluogo. Il primo articolo recita infatti "E' istituita la provincia dei Castelli Romani nell'ambito della regione Lazio, con capoluogo Velletri", poichè "I Castelli Romani rappresentano dunque un'area-sistema assolutamente peculiare, di cui fanno parte città notevolmente popolate legate tra loro da millenari legami storici e culturali nonché da un elevato indice di complementarietà economica, con particolare riferimento al settore turistico [...] Appare pertanto ormai anacronistica la eccessiva dipendenza dei Castelli Romani". La provincia avrebbe dovuto comprendere, oltre il capoluogo Velletri, i comuni di Albano, Anzio, Ardea, Ariccia, Artena, Carpineto Romano, Castel Gandolfo, Cave, Colleferro, Colonna, Gavignano, Genazzano, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Montelànico, Monteporzio, Nemi, Nettuno, Olevano Romano, Palestrina, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo, San Vito Romano, Segni, Valmontone, Zagarolo per un totale di trentatrè città. La descrizione del capoluogo contenuta nella proposta di legge afferma che: "Velletri e` sede del più importante tribunale del Lazio dopo Roma; vi sono ubicati tutti i principali uffici pubblici che erogano i servizi indispensabili alla vita di una provincia; nella zona insistono sei ospedali che abbracciano tutti i settori sanitari; per quanto riguarda l’istruzione, sono presenti scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi istituti sperimentali d’avanguardia, ad esempio nel settore agrario; la zona e un polo turistico di rilevanza nazionale ed internazionale; i monumenti che abbelliscono i Castelli Romani costituiscono la testimonianza della sua storia ultramillenaria; il parco regionale rappresenta un’oasi naturale unica e meravigliosa; sotto il profilo economico, il comprensorio della istituenda provincia, oltre a contare su una dinamica rete di piccole e medie imprese impegnate nei più svariati settori merceologici, vanta una ricchezza di risorse naturali, paesaggistiche, artistiche e turistiche uniche nel territorio nazionale. Per non parlare dell’importanza dell’attività agricola, e in particolare della produzione vinicola che ha reso i Castelli Romani famosi nel mondo per la alta qualità e il sicuro pregio dei suoi vini". Il progetto c'era, dunque, e risultava legittimato anche dal fatto che vennero istituite province con città capoluogo di appena 10.000 abitanti (basta guardare la Sardegna). Con il passare del tempo la politica sembra aver cambiato marcia, anche se l'abolizione delle province è molto discussa dalle istituzioni per il fatto che un ente intermedio tra Comune e Regione risultava utile e più vicino al cittadino. In più qualche servizio è stato perso dalla città di Velletri, come ad esempio la sede della Polizia Stradale. Fatto sta che rendere autonomo in una propria provincia un territorio importante come quello dei Castelli è un progetto che piace a molti e viene sempre tenuto in caldo anche da vari politici. Velletri provincia: follia o eventualità?

Rocco Della Corte

"O trono de marzo" che lega Velletri a Napoli nel segno del genio Eduardo

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"O trono de marzo sveglia i serpi"è un proverbio tipico della città di Velletri. Il detto indica come nel mese di marzo si verifichi puntualmente un fortissimo tuono in grado di risvegliare i serpenti dal letargo e avvertire dunque tutti, animali e uomini, che la primavera è arrivata.

L'idea del tuono che annuncia il cambio di stagione è molto suggestiva, ma soprattutto richiama tradizioni antichissime aventi radici probabilmente in un'epoca dove la scansione temporale era regolata dalla natura. Il proverbio velletrano è stato anche lo spunto per la realizzazione della prima scala artistica cittadina, tra via Lata e Parco Muratori, il cui mosaico visto dal basso raffigura appunto un serpente. Accanto all'opera, inserita nell'ambito del progetto "ScalArte", figura proprio l'iscrizione del proverbio.
Tradizione e letteratura, però, come spesso accade si intersecano ed ecco allora che Velletri si collega con il resto d'Italia. Anche a Napoli, infatti, c'è la consuetudine di indicare con "O tuon e marz" l'arrivo della stagione dei fiori. E approfondendo l'analisi si scopre che in effetti l'espressione è tipica della zona centrale italiana, a cavallo tra Lazio e Campania. Se sia nata prima a Velletri o nella città partenopea non ci è dato sapere, ma è di certo merito di un personaggio illustre e cittadino onorario veliterno l'aver sapientemente legato le due tradizioni in uno spettacolo teatrale. Eduardo De Filippo, il genio della commedia impegnata, che visse a Velletri negli anni Settanta in una splendida villa di campagna in località Colle Ottone Alto, nel 1975 curò una trasposizione televisiva di una commedia del 1912 chiamata O tuono e' marzo. Il proverbio veliterno - napoletano fu utilizzato nei primi anni del Novecento da Vincenzo Scarpetta, fratellastro di Eduardo, come titolo di una commedia che proprio da un temporale prende le mosse per il successivo intreccio tragicomico. Sofia, infatti, in una notte passata a Roma in albergo viene talmente spaventata da tuoni e fulmini che per errore entra in una stanza che non è la sua. Un tuono in particolare, esageratamente rumoroso, provoca lo svenimento della ragazza.
Compare allora un losco uomo, che alloggiava in quella camera, il quale non si fa scrupoli e decide di approfittare di lei, mettendola incinta di Felice Sciosciammocca. Scarpetta localizza l'avvenimento del tuono proprio a Roma, forse perché consapevole della tradizione tutta veliterna e romana del "trono de marzo". E De Filippo, che da abitante di Velletri amava passeggiare lungo Corso della Repubblica e parlare con la gente, interessandosi di attualità, cultura e politica, difficilmente ignorava questa peculiarità della sapienza contadina romanesca e veliterna. Nel 1975, allora, il maestro lavora ad una trasposizione televisiva della commedia, scegliendo un cast di tutto rispetto comprendente  - tra gli altri - Luca De Filippo, che ha incantato il Teatro Artemisio il 21 novembre 2014, Lina Sastri e l'altra "veliterna" Angelica Ippolito, compagna di Gian Maria Volontè. Lo spettacolo rientrava nel cosiddetto "ciclo scarpettiano" di Eduardo, che volle così omaggiare padre e fratellastro in un lavoro di elaborazione critica e letteraria di assoluto valore.
Se sia stato proprio il suo soggiorno veliterno a spingerlo alla riproposizione dell'opera del 1912 in una veste rinnovata e aggiornata è difficile da comprendere. Fatto sta che l'incontrastato deus ex machina del teatro italiano riuscì per l'ennesima volta, forse inconsapevolmente o forse no, in un'impresa rara: quella di abbattere le barriere e avvicinare due culture, quella contadina veliterna e quella popolare napoletana, dimostrando che in fondo - come ripeteva sempre il buon amico e collega Totò - "tutto il mondo è paese".


Rocco Della Corte

Domenica XXV T.O. - C: "Mammona" a cura di don Gaetano Zaralli

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Lc 16,1-13


TESTO
Diceva anche ai discepoli: «C`era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L`amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l`amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall`amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d`olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell`amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand`essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l`uno e amerà l`altro oppure si affezionerà all`uno e disprezzerà l`altro. Non potete servire a Dio e a mammona».

COMMENTO

“Che farò ora che il mio padrone mi toglie l`amministrazione?… So io che cosa fare…”

Non è per nulla strano che Gesù porti come esempio da imitare il comportamento di una persona disonesta, sottolineandone la scaltrezza; anzi, nella logica della parabola, la virtù, perché sia tale, deve acquisire la dinamicità e l’intensità tipica della furbizia di chi non dorme in caso di disagio, di chi non si scoraggia di fronte al problema della sopravvivenza, di chi non piagnucola con la mano tesa, rassegnato a vivere di elemosina, se sta per morire di fame.
Sembra talvolta che l’essere cristiano significhi dover vivere, privi di fantasia, nel mucchio di chi, sacrificando la propria creatività al volere del capo, confonde  l’uniformità dei comportamenti con l’unità degli intenti. Bivaccare nel mucchio, senza offrire un apporto personale alla comunità, è senz’altro comodo, ma in tal modo si diventa succubi di chi alla diversità che arricchisce preferisce il lento e sonnecchiante scorrere delle cose di sempre.           

 

“Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?”
Ancora oggi si confonde la “passione” con il “peccato”, cioè, la risorsa dell’animo umano, tesa a determinare l’intensità di una qualsiasi azione,  con la natura della stessa azione. Chi non è capace di compiere il male con passione, il bene che opererà, supposto abbia voglia di cambiare registro, sarà così insipido, così inefficace, così piatto da perdersi, senza storia, nei rivoli delle cose inutili.
Preferisco incontrare il tipico mascalzone che con arte e simpatia compie raggiri ai danni dei ricchi, anziché il santo prete che con volgare e grossolana maniera strizza le tasche povere di gente esageratamente e innocentemente devota.

 “Non potete servire a Dio e a mammona.”

Mammona = Accumulo rapido e disonesto di ricchezza materiale da sprecare in lussi e piaceri… Quanto è difficile servire a Dio… per alcuni!

Al Polo Espositivo "Juana Romani" sorteggio pubblico per l'abbinamento dei vini agli artisti del Premio Nazionale Pallade Veliterna

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Sabato 17 settembre alla presenza dell' assessore alla cultura e vice sindaco della città di Marino Paola Tiberi e del consigliere comunale di Velletri Romina Trenta con il controllo del cavaliere della repubblica Eugenio Ingribelli e dell'avvocato Costanza Rocca si è tenuto il sorteggio pubblico per l'abbinamento dei vini agli artisti partecipanti alla collettiva di pittura scultura grafica per l'assegnazione del XV premio nazionale Pallade Veliterna I targa Giglio Petriacci e del XXVII premio di pittura La Scaletta VI targa Gustavo Gualtieri. 

Gli artisti partecipanti sono 120 i cento mentre i vini sono quasi 148. Ancora un ottimo risultato che fa di questa manifestazione una delle più attese sul panorama artistico regionale.
La giuria chiamata a pronunciarsi è presieduta dall'assessore alla cultura del Comune di Velletri Ilaria Usai e composta dal direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Roma
professoressa Tiziana D'Achille, dal maestro Franco Crocco, dalla storica dell'arte Paola Fede e dalle scrittrici Monica Cattaneo e Claudia Saba che sotto il controllo del Cav. Ingribelli e dell'Avvocato Rocca dovranno decretare i vincitori.


Alessandro Filippi

Di Luzio e Greci su via Marandola: "Non c'è tempo da perdere, bisogna intervenire subito"

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Da diversi giorni il popoloso quadrante tra via dei Bastioni e via Marandola è nel completo caos, con enormi disagi per le tante famiglie che ci abitano o lavora e per chi usa le due strade per superare lo snodo di Porta Napoletana, tutto questo per la chiusura dell’uscita di via Marandola proprio sull’importante viale Oberdan a causa di un edificio pericolante adiacente lo svincolo stesso. 


Palazzo-rudere che già da diversi anni è interessato da questo problema e dove ci sono anche specifici ponteggi protettivi ma che ora è diventato sempre più pericoloso.

Sull’argomento sono prontamente intervenuti i Consiglieri Comunali di opposizione Dario Di Luzio e Giorgio Greci, da anni attivi con lo scopo di cercare di migliorare il quartiere. E’ infatti a firma dei Consiglieri Di Luzio, Greci e Quaglia la mozione del 28 agosto 2013, che ha chiesto e poi ottenuto il doppio senso nel tratto di via dei Bastioni dalle scalette di via Ragazzi del ’99 fino all’incrocio con la nuova strada (nuova caserma dei Carabinieri), oppure sono sempre a firma dei Consiglieri Di Luzio, Greci e Quaglia gli emendamenti al bilancio 2015 e 2016, questa volta non votati positivamente dalla maggioranza di centro-sinistra, nati con lo scopo di completare la pubblica illuminazione in tutta via dei Bastioni o realizzare un nuovo tappetino di asfalto in tutte le arterie della zona, visto proprio il deterioramento scaturito anche da un massiccio traffico quotidiano, o ancora sono diverse le segnalazioni in questi ultimi tre anni a firma di Dario Di Luzio e Giorgio Greci per chiedere la pulizia di aree confinanti invase da rovi e rami che invadono la sede stradale, oppure la rimozione di cumuli di rifiuti abbandonati in terreni incolti, o altre questioni sulla rete fognaria o di ulteriori criticità nel quartiere stesso.
Ora appunto i Consiglieri Comunali Di Luzio e Greci hanno nuovamente scritto in modo ufficiale ai dirigenti competenti del Comune di Velletri per avere notizie sulla situazione legate al rudere pericolante e presentato una specifica interrogazione che sarà discussa in Consiglio Comunale. “Subito dopo la chiusura di via Marandola abbiamo mandato una richiesta– precisano Di Luzio e Greci – con lo scopo di avere la copia della relazione prodotta e soprattutto sapere quali fossero le intenzioni dell’amministrazione comunale, visto l’enorme disagio e le innumerevoli difficoltà che si stanno creando tra via Marandola e via dei Bastioni, con famiglie, attività commerciali e tutti coloro che ci transitano che non hanno notizie di nessun genere su tempi e procedure di riapertura della strada. Mercoledì 14 settembre 2016 abbiamo fatto un ulteriore sollecito formale con lo scopo di sapere le intenzioni dell’amministrazione comunale e abbiamo protocollato anche una specifica interrogazione. Vogliamo capire in tempi brevi come si risolverà la delicatissima questione. E’ impensabile che possano passare settimane e mesi così senza una soluzione definitiva. Già ad agosto del 2014 – aggiungono i Consiglieri Comunali Dario Di Luzio e Giorgio Greci –, ci sono atti che lo dimostrano, è stato chiesta una verifica del vetusto edificio e di prendere iniziative specifiche, ma nessuno ha seriamente gestito la questione e queste oggi sono le conseguenze, cittadini imbottigliati e che hanno difficoltà ad entrare ed uscire dalle loro abitazioni. Ora però non c’è tempo da perdere sia per la vivibilità del quartiere che per la sicurezza di chi ci abita, lavora o transita. Bisogna intervenire subito”.

Civita di Bagnoregio città culturale con il "Festival della Parola che non muore"

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Nella spettacolare cornice di Civita di Bagnoregio, la cittadina che pare sospesa tra le nuvole tanto da aver ispirato le ambientazioni di più di un film di fama internazionale (da ultimo Il racconto dei racconti di Matteo Garrone), si svolge la seconda edizione del festival nazionale delle arti “La parola che non muore”, diretto da Massimo Arcangeli e da Giancarlo Liviano D’Arcangelo. 


Un luogo tanto evocativo e immaginifico da ispirare al maestro Stelvio Cipriani una composizione originale, dedicata proprio a Civita, che sarà suonata per la prima volta in apertura del Festival. Tre giorni interamente dedicati alla riflessione sulla cultura che resiste, che si oppone – come il borgo di Civita – allo scacco del silenzio e della caduta, animati dalla presenza di studiosi, artisti, intellettuali di calibro internazionale e giovani talenti dei più vari campi, dalla poesia alla musica.

Un progetto che trae spunto da alcune importanti ricorrenze, quali il quinquennio di celebrazioni dantesche (nel 2021 ricorrerà il settecentesimo dalla morte del poeta) nonché il quattrocentesimo dalla morte di Annibal Caro. In particolare quest’ultima occasione vede nascere il premio di poesia “Caro poeta”, gemellato con l’omonimo premio di Civitanova Marche, realizzato in collaborazione con l’AIIC Italia, Aracne editrice, la società agricola Il Marrugio e Sapere Ambiente, riservato alle raccolte poetiche in lingua italiana pubblicate fra il 2015 e il 2016: il vincitore del premio otterrà la traduzione della propria opera in inglese, francese e spagnolo (finanziata da AIIC Italia) e la possibilità di risiedere per tre giorni proprio nel luogo in cui soggiornò Caro durante il periodo di traduzione dell’Eneide, la Commenda di Montefiascone.
A decretare il vincitore tra le raccolte selezionate dal comitato scientifico (Maria Borio, Biancamaria Frabotta, Elio Pecora, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Lello Voce) una giuria di 100 membri tra artisti, professori universitari, intellettuali provenienti da tutta Italia, di cui 10 giovani di età inferiore ai 20 anni. Il Festival si articola intorno ad un tema fondamentale: la conservazione della memoria libraria e della memoria poetica, prendendo a modello proprio la Divina Commedia dantesca, simbolo di una poesia universale il cui messaggio si trasmette ancora oggi a milioni di lettori, negli idiomi e nelle forme più varie. La parola, come da titolo della manifestazione, verrà declinata nelle sue molteplici e vitali forme grazie al contributo di chi ogni giorno si confronta con la sua potenza e fragilità: la parola biografata con la presentazione della biografia del maestro e compositore Stelvio Cipriani a cura di Pino Ammendola e Rosario Montesanti; la parola che (si) trasforma, dedicata alla poesia, chiamata a investirsi di senso e partecipazione attiva, con l’intreccio di voci di Francesca Merloni, Gian Maria Nerli e Federico Scaramuccia; la parola senza barriere, fondamentale mezzo di testimonianza del mondo attraverso il reportage, con Riccardo De Gennaro e Giancarlo Liviano D’Arcangelo; la parola filmata, momento di approfondimento sugli scenari aperti dalla cinematografia, con la proiezione del documentario “Le cose belle”;
parole migranti con un nuovo Padre nostro che, tra musica e poesia, conduce ad un discorso “alternativo” sulla migrazione; una parola che viene consegnata alle nuove generazioni come un ideale testimone, tanto che ad essi sono dedicati alcuni incontri specifici con intellettuali del calibro di Antonio Leotti, Andrea Gentile e Agostino Ferrente. La manifestazione si chiuderà sabato 2 ottobre con la straordinaria partecipazione di suor Teresa Forcades, teologa di fama mondiale, che ha deciso di accettare l’invito a tenere una lectio magistralis dal titolo “La parola creatrice” che faccia da suggello al Festival, riconoscendone con la sua presenza l’alto valore culturale e sociale.


Sara Fabrizi

Unitre Velletri pronta alla partenza: tanti corsi e svariate iniziative per l'anno accademico 2016-2017

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L'Università delle Tre Età di Velletri riprende la propria attività ed è pronta all'anno accademico 2016-2017. Nella sede di via Accademia Italiana della Cucina 1, infatti, sono aperte le iscrizioni. La segreteria è attiva il mercoledì e il venerdì dalle 16.00 alle 17.30. 

La cerimonia di apertura è prevista per giovedì 6 ottobre alle 16.00 nell'Aula Magna della Scuola Media "Clemente Cardinali", mentre i corsi inizieranno il lunedì successivo. 
La presidente Sara Gilotta, il vice Nicola Giordano e la direttrice dei corsi Biancamaria Berardi hanno lavorato alacremente insieme a tutto il consiglio direttivo per stilare il calendario delle lezioni, che come ogni anno si presenta ricco e variegato. Tante conferme dallo scorso anno, come i docenti universitari Giancarlo Rinaldi (Le vie della tradizione) e Pietro Mander (Assiriologia). Per il versante scientifico terranno lezioni il dottor Tarcisio Niglio (Medicina), il professor Luigi Papagno (Fisica), il dottor Fabio Taddei (Geologia e Geografia), la dottoressa Patrizia Audino (Psicologia). Il campo umanistico, invece, verrà trattato dal professor Ennio Scozzi (Filosofia), professor Fernando Gilotta (Archeologia), professoressa Renata Marsili (Vita di Pirandello), professoressa Sara Di Luzio (Storia dell'Arte), dottor Rocco Della Corte (Letteratura Italiana Contemporanea), professor Michele Tortorici (Interpretazione del Testo), professoressa Sara Gilotta (Divina Commedia). Approfondimenti di varie discipline, molto interessanti e vicine alla vita quotidiana, saranno quelli a cura del professor Giancarlo Lopes (Sacre Scritture), professor Carlo Liberatori (Musica), dottoressa Daniela Di Renzo (Conferenze a tema), professor Paolo Maola (Storia di Velletri), dottoressa Silvia Cascarella (Cucinare con gli scarti), dottor Umberto Savo (Cucinare senza fuoco).
Come al solito le lezioni si terranno nelle aule assegnate all'Unitre dalle 16.00 alle 17.30, mentre saranno attivi numerosi corsi e laboratori (Accademia del Burraco, Canto corale con la professoressa Sandra Zaccagnini, Inglese con la professoressa Emanuela Elisei, Spagnolo la professoressa Natalia Ansia, Informatica con il professor Fabio Canfora, pittura con la professoressa Margherita Seccia, Teatro con il professor Giuseppe Usai) oltre alle consuete visite guidate presso mostre, monumenti, luoghi storico-culturali. Per tutte le informazioni, oltre la segreteria, c'è la pagina facebook ufficiale Unitre Velletri. E' in dirittura d'arrivo, dunque, un anno tutto da vivere per gli iscritti dell'istituzione universitaria veliterna, sempre più consolidata sul territorio per la qualità dell'offerta e per la professionalità di docenti e organizzatori.


Rocco Della Corte

"Inventario": la mostra di Cristiano Mancini anima la Libreria Contromano di via Guido Nati

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E' stata inaugurata sabato pomeriggio, nei locali della libreria indipendente "Contromano" di via Guido Nati, la mostra di pittura a cura dell'artista veliterno Cristiano Mancini.

Di fronte ad un'ottima cornice di pubblico e nel confortevole ambiente culturale, le opere del pittore nostrano campeggiavano in bella mostra attirando l'interesse e l'ammirazione dei cittadini accorsi alla cerimonia d'apertura dell'esposizione.


Tanti dipinti dai colori vivaci e dai significati intensi e criptici, volti a coinvolgere il fruitore in un'analisi soggettiva ma allo stesso tempo guidata, fatta di impressioni, dettagli e sensazioni. Il nome dato alla mostra, "Inventario", nasce dalla voglia del pittore di "fare ordine" raccogliendo le esperienze fatte. La nostra Redazione lo ha intervistato brevemente, e Cristiano Mancini ha spiegato ai nostri lettori alcune cose interessanti.

Cristiano Mancini, in primis complimenti per la mostra. Quanto durerà e quali saranno gli orari di apertura nei quali i cittadini potranno visitarla?

La mostra dura un mese, fino al 15 ottobre, e gli orari sono quelli della libreria, tutti i giorni (9-13, 16.30-20)

Qual è il messaggio che vuoi dare con la mostra, a partire dalla spiegazione del titolo che gli hai dato, e quindi quello che si vuole esprimere?

Abbiamo lavorato proprio sull'"inventario", visto che era una mostra fatta in un negozio. Viene da un mio momento personale particolare, ho passato l'estate a riordinare alcuni lavori ed è nata l'opportunità di fare questa mostra in una libreria;
così abbiamo deciso di giocare sulla storia dell'Inventario e sul trovare le piccole cose, ricontestualizzarle e metterle insieme come se fosse un'apertura di un inventario per ripartire. Ognuno di noi ha bisogno di guardarsi dentro, trovare le cose buone e preferibilmente tirarle fuori.

Se dovessi indicare i due quadri più significativi dell'esposizione e quelli che faresti vedere prima degli altri allo spettatore, quali indicheresti?

Il primo è un quadro in cui ho lavorato sull'elemento grafico della parentesi che tuttavia diventa un simbolo cosmico, immesso in un ambiente così grande. Sembra racchiudere qualcosa che può significare il mondo, l'arte, oppure più facilmente un occhio, al primo sguardo. Io gioco sempre sul duplice, sui doppi significati. Questo quadro delle due parentesi non ha titolo, rappresenta la chiusura e il vuoto. Qualsiasi quadro può presentare delle forme che richiamano ad esperienze personali, ognuno vede qualcosa di suo: animali, un occhio, un cuore. La forma esteriore è infatti è la forma del cuore, il nome è Heart.
Il secondo è all'entrata, intitolato Panoptikon, che è un elenco delle cose di tutto il mondo, una serie di cose affastellate, scritte, forme particolari. E' un quadro particolare che viene proprio dalla storia di un inventario poichè l'ho ritrovato mettendo a posto nel mio studio. E' un lavoro del 2004 e l'ho finito questa estate. E' il manifesto della mostra e delle cose che si possono trovare.

Da quanto tempo dipingi così assiduamente?

Dipingo da sempre, anche se in maniera olio su tela dal 2000. Dal 2010 ho cominciato a dipingere in maniera professionale.

Quali sono i tuoi canali social in modo tale da poterti conoscere, seguire o contattare?

Chi vuole può seguire tutto su www.grizland.com oppure su facebook con la mia pagina personale che gestisco io e sulla quale pubblico numerose cose di arte e le varie attività.

Rocco Della Corte

Il Festival UILT offre i migliori spettacoli sul palco del Teatro Artemisio Gian Maria Volontè

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È iniziata sabato 10 settembre presso il Teatro Artemisio-Gian Maria Volonté di Velletri la III edizione del Festival Nazionale UILT, rassegna dei migliori spettacoli presentati dalle compagnie iscritte alla UILT – Unione Italiana Libero Teatro, federazione di teatro non professionistico presente su tutto il territorio nazionale.

A distanza di tre anni, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Velletri il Teatro Artemisio torna ad ospitare gli spettacoli in concorso, con dieci compagnie provenienti da nove diverse regioni italiane, ogni sabato alle ore 21:00 – con l'unica eccezione di domenica 16 ottobre alle ore 18:00 – fino al prossimo 19 novembre, data della serata finale di premiazione.
I due spettacoli fin qui andati in scena stanno già confermando l'intento del Festival: trasmettere i valori e la passione del teatro non professionistico coinvolgendo pubblico di ogni età, con rappresentazioni estremamente attuali e di grande livello sia artistico che emotivo. A calcare per prima le tavole del Teatro Artemisio è stata, sabato 10 settembre, la compagnia di Vibo Valentia “La Ribalta” con “Pilato”, testo adattato e diretto da Rosario Gattuso. Un dramma in un unico atto che rappresenta due epoche, un presente ed un passato “cuciti” da un Pilato prima narratore e poi protagonista di una delle scene più famose della storia dell'uomo. Il Pilato dei nostri giorni è il Giudice Ietti, un magistrato qualunque di un qualsiasi tribunale, che “si lava le mani” incurante delle prove, frettoloso nell'emettere una sentenza ad effetto e propiziatrice di una facile carriera; il gioco temporale e i flashback emotivi riportano gli spettatori indietro a 2000 anni fa, la notte prima della condanna capitale comminata a Gesù, durante il dialogo tra Pilato e sua moglie Claudia.
Uno spettacolo che accende i riflettori sulla condizione umana, all'incessante ricerca della Verità. Sette giorni dopo, sabato 17 settembre, spazio alla compagnia marchigiana “La Bottega de le Ombre” di Macerata, protagonista con “Ladro di razza”, testo di Gianni Clementi per la regia di Sante Latini. Testo che si ispira alla tradizione del cinema neorealista, indagando in chiave tragicomica uno degli accadimenti più bui della nostra storia e regalando allo spettatore tre personaggi difficili da dimenticare, tre storie di diversa umanità che nell'ottobre del 1943 condividono il contesto di una Roma sempre più in ginocchio. La guerra, l'occupazione nazista, la fame, lo stremo di una città - e di riflesso di tutta la nazione - fanno da perenne e plumbeo sfondo ad una narrazione in cui si sorride e si ride, ma sempre con quel retrogusto fortemente agrodolce tipico di molte opere del celebre autore romano Gianni Clementi. E i tre personaggi, inizialmente così diversi per indole, per estrazione e per valori, finiscono col ritrovarsi uguali davanti alla follia umana e ad una tragedia, quella del rastrellamento del ghetto ebraico di Roma all'alba del 16 ottobre 1943, che fa tutti prigionieri. Il prossimo appuntamento in cartellone in questa terza edizione del Festival Nazionale UILT è per sabato 24 settembre, ore 21:00, con la compagnia di Conegliano Veneto (TV) “Colonna Infame” e l'opera di Patrick Barlow “I 39 scalini”, regia di Gianni Della Libera: una commedia costellata da fughe, intrighi, tradimenti, strani incontri, che non mancherà di trascinare il pubblico. Sabato 1° ottobre, sempre alle ore 21:00, sarà invece il turno dei piemontesi di “Primoatto”, che da Saluzzo (CN) porteranno a Velletri l'intenso “Ho fatto qualcosa di buono”: testo scritto da Corrado Vallerotti e diretto da Annachiara Busso che ripercorre il cammino di una donna vittima di violenze e abusi, per dare voce ad ogni donna coinvolta suo malgrado in una tematica di così stretta attualità.

Le meraviglie architettoniche di Velletri nella mostra di Guido Giani al secondo piano del Polo "Juana Romani"

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Ricreare attraverso l’arte gli edifici di Velletri ormai scomparsi da tempo, preda di eventi storici distruttivi oppure fagocitati dalle speculazioni edilizie, e rappresentare quanto è rimasto in modo da suggerirne la tutela sono i due pilastri sui quali si sorregge la mostra dell’architetto Guido Giani ospitata presso il Polo espositivo “Juana Romani”. 


L’esposizione, visitabile tutti i giorni secondo gli orari di apertura dell’ex Istituto d’Arte in Via Luigi Novelli 3 (lun.-sab. 9-12 e 16-19, dom. 9-12), presenta notevoli spunti di riflessione per ragionare sull’attuale aspetto del territorio veliterno, con il suo portato di edifici risalenti a epoche antecedenti al periodo romano, di palazzi storici, chiese e architetture preminenti sul suolo nazionale.
La novità dell’impresa, oltre che nella sensibilizzazione innovativa dei cittadini, risiede soprattutto nella tecnica di rappresentazione che riproduce alcuni dei luoghi simbolici di Velletri in un prospetto in scala. La ricercata bidimensionalità, ottenuta evitando il disegno in prospettiva che indurrebbe inevitabilmente a una visione paesaggistica, proietta gli edifici in primo piano e consente allo spettatore di moltiplicare nella mente le dimensioni dell’immagine, ottenendo con buona approssimazione una chiara idea della reale proporzione dei soggetti.
È lo stesso autore a illustrare con la medesima passione le tavole, ciascuna con la propria storia travagliata sempre esplicata da accurati pannelli informativi. L’arte di Giani colma i vuoti lasciati dal continuo processo di crescita e distruzione della città castellana: recupera gli antichi disegni o le istantanee che hanno fotografato la maestosità di un patrimonio oggi scomparso e restituisce di nuovo allo sguardo un unicum, senza tralasciare la spiegazione dei motivi della definitiva cancellazione. Uno dei casi più eclatanti è costituito dal palazzo Ginnetti, splendido esemplare di architettura barocca, oltraggiato dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale e divenuto negli anni Cinquanta set cinematografico di una scena di incendio che portò a un reale danneggiamento della residenza aristocratica, abbattuta dai vigili del fuoco per questioni di sicurezza nel 1955 visto che erano stati colpiti i solai e i muri portanti. La raffigurazione di Porta Romana, invece, si rende tramite della necessaria battaglia per la salvaguardia degli ultimi pezzi dell’antico punto di accesso alla città. Nel 1576 cominciarono i lavori diretti da Giacomo Della Porta il quale portò a compimento i progetti del maestro Giacomo Barozzi da Vignola, realizzando un’opera monumentale poi demolita nel 1839 perché considerata “scomoda” dai postali e dalle carrozze di grossa taglia che riuscivano ad affrontare con difficoltà la curva di poco successiva al portale.
I resti di questo scempio, scelto come alternativa alla scantonatura della casa del brigante Cencio Vendetta, sono attualmente disseminati tra piazza Garibaldi e la Villa Comunale e necessitano di un repentino intervento che li sottragga all’incuria e li inserisca in un progetto di valorizzazione. Il percorso espositivo si snoda, dunque, in una continua esibizione di siti scomparsi, di luoghi d’interesse storico, artistico, architettonico a volte ancora recuperabili, prima che fattivamente attraverso un ravvivamento della memoria. La mostra, che rimarrà aperta anche durante la prossima Sagra dell’Uva, offre un’occasione ai cittadini veliterni per ripensare al volto mutato della propria città, ancora disposto a ottimizzarsi, mentre a Velletri Life lancia uno stimolo per approfondire le traversie ignote di alcuni monumenti, con articoli specifici che possono divenire, proprio come i lavori di Giani, strumento di diffusione delle bellezze veliterne e insieme di risveglio delle coscienze.

Valentina Leone
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