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Processione della Madonna delle Grazie 2016: tradizioni e novità per l'evento religioso di Velletri

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Tra le credenze e le tradizioni della cittadina una più di tutti illumina le strade e le anime, avvolta da un alone misticheggiante e da sinfonie antiche che occupano ogni angolino della vecchia e della nuova Velletri, senza silenzi. 


Con una candela in mano, piccola o grande (a ognuno le sue pene ed il suo cordoglio), anche quest'anno la cittadina veliterna si prepara a festeggiare la Santissima Madonna delle Grazie con una processione che tocca i punti cardine (e le chiese) del centro.
A differenza degli altri anni, però, la processione quest'anno ha qualcosa di nuovo, per vie secondarie come l'organizzazione dietro ad essa, ma prima di tutto per “vie primarie”, attraverso un' anticipazione all'ultimo sabato di aprile che, spiega il parroco della cattedrale di San Clemente, Don Marco, insieme alla Confraternita “Madonna delle grazie”, rappresenta una vera e propria peculiarità. L'orario di inizio, così, è fissato per le 18.30 e la processione già dal suo inizio avrà un sapore quasi “più santo” poiché, proprio per via dell'anno del giubileo indetto dal pontefice, il quadro della Madonna quest'anno ha l'onore di varcare la porta santa della cattedrale e di uscire dalla cancellata, insieme alle due martiri Sant' Annia e Santa Gerontide, per avviarsi nel suo consueto percorso. Un'altra novità è rappresentata dall'illuminazione che vedrà i suoi punti chiave solo in luoghi come la piazza antecedente la chiesa, la “piazza a nord” ovvero Piazza Garibaldi e al Comune. Questa decisione, presa ad unanimità dalla Confraternita dei portatori della Madonna delle grazie, non è tanto per una questione di risparmio monetario, quanto piuttosto per dare vita ad un'iniziativa che, spiega il presidente con occhi speranzosi, probabilmente non sarà l'unica.

Se le luci non illumineranno tutto il cammino dei fedeli nella notte della processione, infatti, è perché tutto il ricavato sarà devoluto alla Onlus “CER.CO”, che si occupa di aiutare bambini autistici su territorio locale. I portatori, così, doneranno parte del denaro derivante dalla quota annua per la partecipazione alla confraternita, consegnando l'assegno alla fine delle celebrazioni del mese mariano. Il denaro, spiega il presidente Gianpiero Pucci, aiuterà le famiglie bisognose che, molto spesso, non riescono a racimolare soldi nemmeno per i bisogni di prima necessità proprio a causa dell'elevato costo delle cure. “Non mettiamo mai limiti alla provvidenza” ha spiegato il presidente della Confraternita Pucci “difronte a queste cose qua non dobbiamo, non possiamo tirarci indietro”. Le sorprese di questa processione della Madonna delle grazie 2016, però, non sono ancora giunte al termine. Il percorso della processione, infatti, che come di consueto si alternerà tra strade principali e vicoli secondari, si vedrà riempire di colori nel tratto tra la torre del Trivio e L'istituto d'Arte “Luigi Novelli” proprio perché, grazie alla collaborazione della Volsca Ambiente e il comune di Genzano, oltre che i ragazzi del suddetto liceo artistico e alcune classi delle Maestre Pie, si realizzeranno disegni su cartoni che verranno apposti al centro della strada e transennati. La coordinatrice artistica del progetto, Eva Senko, si occuperà di supervisionare il progetto e la realizzazione delle opere che avranno come tema centrale la misericordia, in onore dell'anno santo. I disegni saranno così la piccola luce e, insieme alle tradizioni consolidate che si sono “fatte” attorno ad una festa di primaria importanza, la Madonna sarà così trasportata un po' dai portatori della Confraternita, un po' dai fedeli che si sentono di doverlo fare.
La ferrea organizzazione dei portatori infatti, che prevede 6 squadre da 60 persone, si piega alle richieste di chi, sempre per le proprie pene, o per le proprie gioie, si sente dentro di dover portare un quadro così importante dal punto di vista religioso e dal punto di vista della tradizione. E non si paga per portare la Madonna, dicono i portatori che sono dietro l'organizzazione, si paga per far parte della confraternita, e per scegliere di poterla o doverla portare. Perché si sceglie sempre, non si viene mai obbligati. E nel rispetto della tradizione religiosa ogni fedele, nella notte del 30 aprile, porterà con se un desiderio o una pena, una candela accesa ed una lacrima in tasca, per farla volare fino a lei, Maria, nella speranza di alleviare. Di far dimenticare, di far rivivere.

Jessica Leoni

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