Gli alberi in fiore testimoniano l'arrivo della primavera, che forse ancora tarda ad irrompere nei vivaci tumulti della Ferrara fervente d'aprile. Ma distaccato, come in disparte, il Parco Urbano "Giorgio Bassani" giace soleggiato e ameno, omaggio più grande a quell'introvabile giardino, appartenuto ai Finzi-Contini, che riposano all'ombra dei pini sotto le mura, nel Cimitero ebraico.
Giorgio Bassani morì a Roma il 13 aprile 2000, in quella capitale eterna come eterni sono i suoi romanzi, i suoi scritti, quei pensieri che il cuore ha saputo ricordare suggellandoli in pagine di alta ed inarrivabile qualità letteraria. Dall'inventiva alla realtà, per le strade di Ferrara sembra ancora di sentire gli echi della combriccola chiassosa che accompagnava in treno a Bologna il dottor Fatigati, oppure si scorge tra una bici e l'altra quella di Micòl, che si affretta a celarsi dietro l'alto muro del suo spazio protetto e fiorito.
L'immaginario della produzione bassaniana è totalmente ferrarese, ed è proprio nella casa di via Cisterna del Follo che l'autore legato a Bologna solo dall'anagrafe e dagli studi universitari si aprì alla poesia e all'impegno civile, come ricordato da un'epigrafe apposta per ricordare la presenza dello scrittore in quella suggestiva e pittoresca via appena fuori dal cuore pulsante di Ferrara.
Appassionato cultore a tutto tondo, capace di entrare a pieno titolo nel novero dei grandi intellettuali del Novecento, seppe contrastare con la consapevole grandezza della sua opera le accuse degli avanguardisti che non vedevano di buon occhio quel tardo-neorealismo - quasi fosse un difetto - mostrato nel "Giardino dei Finzi-Contini". Dalle memorie del giardino di Ninfa, visitato ai tempi di "Botteghe Oscure" con la principessa Caetani, fino all'insegnamento nell'istituto d'arte di Velletri, dalla cui esperienza nacque un'appassionata e purtroppo attualissima difesa della scuola pubblica contro il degrado e l'abbandono dei luoghi d'istruzione della provincia. Giorgio Bassani fu un uomo impegnato, mentre sono affascinanti ma impegnative le letture dei suoi romanzi, tanto avvezze a permeare nel cuore e nell'immaginazione del lettore quanto profonde e coinvolgenti per scavare nell'interiorità del fruitore, quasi obbligato ad immedesimarsi nel personaggio per carpirne i pensieri, per captarne le intenzioni e le emozioni. Nei romanzi di Bassani passa una vita intera, dalla formazione rude e un pò vergognosa degli adolescenti alla poco delicata e giustificabile realtà del mondo degli adulti, impersonato tra i tanti dalla maestra irriverente Clelia Trotti o dallo stesso medico con gli occhiali d'oro.
Il messaggio dei romanzi di Bassani non è univoco, ma si allarga a variegate sfaccettature che possono includere tutti gli ambiti della società e tutti i caratteri degli italiani, al di là dello spiccato autobiografismo sempre incombente dal primo all'ultimo scritto. Senza dimenticare il poeta, il giornalista, lo sceneggiatore cinematografico, altri connotati di un uomo di cultura a tutto campo che ha segnato il Novecento con la sua penna e con il suo ingegno. Nella ricorrenza dei sedici anni dalla morte di Giorgio Bassani, la sua modernità resta irrimediabilmente in piedi, nell'altalena emozionale dei suoi personaggi e nel dinamismo attualizzato dei suoi scritti. Tutti i pensieri, tutte le rabbie, tutte le congiunture felici sono state suggellate da Bassani con la scrittura e con il cuore: "Se adesso ne scrivo, dunque, è soltanto nella speranza di capire e far capire. Non vado in cerca di altro".
Rocco Della Corte
Appassionato cultore a tutto tondo, capace di entrare a pieno titolo nel novero dei grandi intellettuali del Novecento, seppe contrastare con la consapevole grandezza della sua opera le accuse degli avanguardisti che non vedevano di buon occhio quel tardo-neorealismo - quasi fosse un difetto - mostrato nel "Giardino dei Finzi-Contini". Dalle memorie del giardino di Ninfa, visitato ai tempi di "Botteghe Oscure" con la principessa Caetani, fino all'insegnamento nell'istituto d'arte di Velletri, dalla cui esperienza nacque un'appassionata e purtroppo attualissima difesa della scuola pubblica contro il degrado e l'abbandono dei luoghi d'istruzione della provincia. Giorgio Bassani fu un uomo impegnato, mentre sono affascinanti ma impegnative le letture dei suoi romanzi, tanto avvezze a permeare nel cuore e nell'immaginazione del lettore quanto profonde e coinvolgenti per scavare nell'interiorità del fruitore, quasi obbligato ad immedesimarsi nel personaggio per carpirne i pensieri, per captarne le intenzioni e le emozioni. Nei romanzi di Bassani passa una vita intera, dalla formazione rude e un pò vergognosa degli adolescenti alla poco delicata e giustificabile realtà del mondo degli adulti, impersonato tra i tanti dalla maestra irriverente Clelia Trotti o dallo stesso medico con gli occhiali d'oro.
Il messaggio dei romanzi di Bassani non è univoco, ma si allarga a variegate sfaccettature che possono includere tutti gli ambiti della società e tutti i caratteri degli italiani, al di là dello spiccato autobiografismo sempre incombente dal primo all'ultimo scritto. Senza dimenticare il poeta, il giornalista, lo sceneggiatore cinematografico, altri connotati di un uomo di cultura a tutto campo che ha segnato il Novecento con la sua penna e con il suo ingegno. Nella ricorrenza dei sedici anni dalla morte di Giorgio Bassani, la sua modernità resta irrimediabilmente in piedi, nell'altalena emozionale dei suoi personaggi e nel dinamismo attualizzato dei suoi scritti. Tutti i pensieri, tutte le rabbie, tutte le congiunture felici sono state suggellate da Bassani con la scrittura e con il cuore: "Se adesso ne scrivo, dunque, è soltanto nella speranza di capire e far capire. Non vado in cerca di altro".
Rocco Della Corte