In occasione della ventiduesima edizione della Festa delle Camelie, tra le tante attività, la città di Velletri nella mattinata di Sabato 2 Aprile, ha ospitato una Gara Promozionale di Corsa Orientamento (Orienteering), organizzata dall’Istituto scolastico “Cesare Battisti”, con la collaborazione tecnica del Comitato Regionale FISO (Federazione Italiana Sportiva Orientamento) Lazio.
La gara si è svolta nel centro storico di Velletri e a partecipare sono stati circa 150 ragazzi del “Cesare Battisti” e 30 atleti agonisti, per un totale di nove categorie organizzate in base al sesso, all’età e al livello di esperienza nella disciplina dei vari partecipanti.
Tra i professionisti a conquistare i primi 3 posti (rispettivamente dal primo al terzo) per la categoria maschile A sono stati Nisi Giacomo, Carlini Tommaso e Sintoni Mike, per la categoria maschile B Veneziani Giulio, Bellotti Pierangelo, Gullberg Hans Urban; per quanto riguarda invece, la categoria femminile A le prime 3 classificate sono state Brandi Adrienne, Brandi Andreina, Liverani Maria Elena; mentre per la categoria B prima classificata Helen Rolling seguita da Revessi Cecilia Maria e Kurschinski Margherita; infine per la categoria Direct a salire sul podio sono stati Corazza Eugenio, Campanelli Giuliano e Bisoffi Elisa.
Tra i ragazzi ad eccellere e a meglio qualificarsi sono stati, per la categoria Juniores maschile Pallante Francesco-Amicucci Dario, Mastruzzo Francesco, Casentini Simone, Carosi Gianmarco-Middei Alessandro; per la categoria Juniores femminile Stanculea Niculina, Daniele, Panaite Gabriela, Trombetti Giulia-Abbruzzse Francesca, Vitelli Veronica-Caponera Paola. Per la categoria Allievi maschile invece, sul podio abbiamo Leoni Alessio-Piacenza Cristian,Demaio Francesco-Clementi Beatrice, Fabbri Gabriele- Nanni Lorenzo, mentre per la categoria Allievi femminile ad aggiudicarsi le prime tre posizioni sono state Tomassini Giulia- Fabi Maila Marisa, Sambucci Giorgia-Palombo Noemi, Malizia Jlenia-Bucci Carlotta. Ma spieghiamo meglio cos’è l’orienteering. L’orienteering è una corsa ad orientamento ed è uno sport che nasce nei Paesi Scandinavi, in quanto c’è necessità di orientarsi per via del fatto che si hanno poche strade e molte foreste; è uno sport che nasce quindi per l’orientamento nei boschi.
E’ una corsa a tempo in cui l’atleta munito di specifici strumenti, come una bussola e una mappa del luogo, deve svolgere un percorso preciso, decidendo la strada migliore per arrivare a degli oggetti nascosti, precisamente a delle lanterne, posizionate in determinati punti, che l’atleta può localizzare sulla cartina. Ogni percorso avrà una sua lunghezza e una sua difficoltà e terrà conto delle categorie degli atleti che partecipano alla gara.
Tra i ragazzi ad eccellere e a meglio qualificarsi sono stati, per la categoria Juniores maschile Pallante Francesco-Amicucci Dario, Mastruzzo Francesco, Casentini Simone, Carosi Gianmarco-Middei Alessandro; per la categoria Juniores femminile Stanculea Niculina, Daniele, Panaite Gabriela, Trombetti Giulia-Abbruzzse Francesca, Vitelli Veronica-Caponera Paola. Per la categoria Allievi maschile invece, sul podio abbiamo Leoni Alessio-Piacenza Cristian,Demaio Francesco-Clementi Beatrice, Fabbri Gabriele- Nanni Lorenzo, mentre per la categoria Allievi femminile ad aggiudicarsi le prime tre posizioni sono state Tomassini Giulia- Fabi Maila Marisa, Sambucci Giorgia-Palombo Noemi, Malizia Jlenia-Bucci Carlotta. Ma spieghiamo meglio cos’è l’orienteering. L’orienteering è una corsa ad orientamento ed è uno sport che nasce nei Paesi Scandinavi, in quanto c’è necessità di orientarsi per via del fatto che si hanno poche strade e molte foreste; è uno sport che nasce quindi per l’orientamento nei boschi.
E’ una corsa a tempo in cui l’atleta munito di specifici strumenti, come una bussola e una mappa del luogo, deve svolgere un percorso preciso, decidendo la strada migliore per arrivare a degli oggetti nascosti, precisamente a delle lanterne, posizionate in determinati punti, che l’atleta può localizzare sulla cartina. Ogni percorso avrà una sua lunghezza e una sua difficoltà e terrà conto delle categorie degli atleti che partecipano alla gara.
Noi di Velletri Life abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare Il Presidente della Fiso Lazio, Roberto Moretti, al quale abbiamo chiesto di svelarci qualche curiosità in più su questa disciplina, che sta prendendo sempre più piede, ma che rimane ancora sconosciuta a molti. “A portare avanti l’orienteering è una Federazione Nazionale, riconosciuta dal Coni. L’orienteering infatti, fa parte delle discipline sportive associate del Coni a livello nazionale ed esiste dall’86. La Federazione attualmente ha sede a Trento e si articola con delle strutture periferiche come i Comitati Regionali, con un Presidente e un Consiglio o un Delegato, più, se serve, con dei Comitati Provinciali; si avvale quindi, di una struttura piramidale come tutte le federazioni. L’attività viene portata avanti da Società sportive che si affiliano alla Federazione e gli atleti che partecipano sono tesserati alla Federazione proprio per loro tramite. L’organizzazione delle manifestazioni è quindi, di fatto, a carico di queste Associazioni sportive che si avvalgono di tecnici preparati e certificati dalla Federazione stessa.
Le manifestazioni sono su più livelli: il livello più alto è quello delle manifestazioni internazionali, seguono quelle nazionali, quelle a carattere regionale, fino a manifestazioni promozionali. La partecipazione è aperta a tutti i tesserati atleti e alle scuole. Gli atleti possono essere suddivisi in due tipologie, ovvero, atleti di tipo agonistico, che hanno caratteristiche di gara di un certo livello, e atleti non agonisti, i cosiddetti sportivi, che sono dei tesserati che vivono lo sport più come svago e semplice divertimento. Questo sport nasce con varie discipline all’interno dei boschi, ma negli ultimi anni sta prendendo piede anche l’orienteering all’interno di centri storici; in particolare, dove quest’ultimi sono sufficientemente intricati e interessanti a livello di territorio, con dislivelli e forme delle strade piuttosto articolate, anche se, le scelte di percorso in città, pur presentando una loro notevole caratura, sono meno tecniche e meno difficili rispetto a quella che è la gara in bosco. Le gare nei centri storici hanno il merito di darci quella maggiore visibilità da un punto vista popolare e sociale, che invece il bosco chiaramente ci sottrae. L’orienteering è inoltre riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione come uno sport didattico. In Italia, infatti, anche se questa è una cosa che poco si sa, è uno degli sport più praticati, che muove migliaia e migliaia di ragazzi e che si inizia normalmente già a partire dalla fine delle elementari o l’inizio delle scuole medie, fino ad arrivare alle superiori, al punto che vengono organizzati dei veri e propri campionati studenteschi. Tali campionati vanno dalle fasi regionali fino a quelle nazionali e rappresentano la forma sportiva con la quale il Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con il Coni, fa sport per i giovani. L’orienteering per le sue caratteristiche, è fortemente interdisciplinare, in quanto riesce a conciliare sia un aspetto puramente atletico che un aspetto mentale. Due anni fa inoltre, il Presidente della Repubblica, tramite decreto, ha stabilito che l’orienteering, così come l’atletica, sia materia obbligatori nei licei scientifici ad indirizzo sportivo. Ed è per questo che nell’ambito scolastico, in Italia, grazie a questa disciplina, muoviamo più di 10/12 mila persone l’anno. Per quanto concerne la gara - ha spiegato il presidente - i partecipanti sono dotati di una cartina che rappresenta in scala e molto fedelmente la porzione di territorio che bisogna attraversare e che è dotata di tutti i dettagli: spazi chiusi, spazi aperti, emergenze del terreno, torrenti, muri, recinsioni; come fosse un libro che si può leggere. Su questo impianto vengono marcati una serie di punti e, scopo del partecipante, è quello di transitare per questi punti, impiegando il minor tempo possibile, seguendo una sequenza predeterminata e avendo però, totale libertà di scelta nel percorso: l’atleta sa che deve andare da un punto ad un altro, ma come farlo può deciderlo in modo totalmente libero. Questo ovviamente porta delle differenze dal punto di vista della prestazione e del risultato, e soprattutto porta a far muovere la testa alla persona che deve continuamente pensare a ciò che deve fare. L’atleta deve scegliere e controllare la sua scelta; questo comporta tutto un lavoro mentale di pianificazione, controllo, misura, valutazione delle distanze e degli ostacoli. E’ per questo che l’orienteering è molto importante a livello scolastico, infatti sviluppa la capacità di prendere decisioni, essere responsabile di quest’ultime, governare le proprie scelte in una sorta di micro progetto. Questo sport viene quindi, per le sue modalità, praticato dai 7-8 anni fino anche ai 90 anni; nel mondo abbiamo infatti atleti over 90 e in Italia i partecipanti alle gare arrivano agli 84-85 anni. Ovviamente i percorsi di gara cambiano in base all’età di chi ne prende parte. Da qualche anno per promuovere ancora di più questo sport, la Federazione si è attivata con la Rai, per cui esiste un palinsesto su Rai Sport che trasmette servizi di mezz’ora/ un’ora sugli eventi più importanti a livello nazionale. Inoltre, esistono dei meeting che possono durare anche più di un giorno; per esempio, anche a Roma sono già 4 anni che c’è un meeting che dura 3 giorni e che lo scorso anno ha portato quasi un migliaio di persone. Un altro meeting molto apprezzato anche dagli stranieri - conclude il presidente - è quello che si svolge a Venezia, che ha avuto più di 30 edizioni e che coinvolge mediamente 4mila persone” questa l’esaustiva risposta di Roberto Moretti a tutte le nostre domande.
Giorgia Rossetti