Anche quest'anno la Clinica "Madonna delle Grazie" ha messo a disposizione il premio di euro 1500,00 in danaro per il vincitore del Premio Nazionale Teatrale "Achille Campanile". Abbiamo intervistato Guido Ciranna, presidente della Clinica, per chiedergli la sua opinione in merito alla terza edizione della rassegna dedicata al grande scrittore che scelse Velletri e Lariano come patrie adottive.
di Rocco Della Corte
Guido Ciranna, per il terzo anno la “Clinica Madonna delle Grazie” di Velletri è il partner illustre di un successo come il Premio Campanile. Siete soddisfatti di come la rassegna stia prendendo piede sempre di più a livello nazionale?
di Rocco Della Corte
Guido Ciranna, per il terzo anno la “Clinica Madonna delle Grazie” di Velletri è il partner illustre di un successo come il Premio Campanile. Siete soddisfatti di come la rassegna stia prendendo piede sempre di più a livello nazionale?
Certamente, quest’anno grazie al lavoro congiunto della Fondazione Arte e Cultura e del Comitato Scientifico sul Premio, e con il convegno che si svolgerà presso l’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica, sono certo che sarà restituito alla manifestazione ancor più ampio respiro a livello Nazionale; tutto questo sarà importante per la Città di Velletri ed il nostro territorio, ma è anche il giusto riconoscimento all’impegno profuso da tutti coloro che in questa manifestazione hanno creduto fin dall’inizio e messo grande impegno per la sua realizzazione, capitalizzando l’esperienza precedente per migliorare la qualità delle edizioni successive.
I numeri da capogiro dei primi due anni si sono confermati anche nel 2019: sono infatti arrivati anche per questa edizione oltre 60 copioni, a testimonianza che l’appuntamento con il Premio è atteso da registi, sceneggiatori e attori. Un traguardo a cui voi avete creduto sin dall’inizio, cosa vi ha spinto a sposare la causa fin dal 2017?
I numeri da capogiro dei primi due anni si sono confermati anche nel 2019: sono infatti arrivati anche per questa edizione oltre 60 copioni, a testimonianza che l’appuntamento con il Premio è atteso da registi, sceneggiatori e attori. Un traguardo a cui voi avete creduto sin dall’inizio, cosa vi ha spinto a sposare la causa fin dal 2017?
Ciò che spinge la Casa di Cura a partecipare a queste importanti manifestazioni ed a sposarne la causa fin dal principio, come nel caso della Campaniliana, risiede nella stessa volontà, con cui la nostra clinica opera, di valorizzare e mantenere sul nostro territorio le competenze locali, le sue tradizioni e le sue radici culturali profonde, anche attraverso l’arricchimento del bagaglio della cultura degli appassionati e la diffusione di opere originali che,diversamente non avrebbero modo di raggiungere il pubblico, con la ferma volontà di accendere un riflettore che ponga Velletri sul piano che oggettivamente merita e che non sempre le è stato riconosciuto in passato. D’altra parte, la partecipazione attiva alla Campaniliana fa il pari proprio con la medesima vision che ci spinge ad investire, nel nostro lavoro, affinché a Velletri operino i migliori clinici, vengano pubblicati studi di ampia visibilità scientifica (sia per chi li realizza, che per il territorio e la struttura all’interno della quale vengono condotti) e vengano installate le attrezzature più recenti. Non a caso, siamo spesso fra i primi a dotarci dei modelli più avanguardistici di apparecchiature utili all’impiego su larga scala, con l’intento quindi non di focalizzarci sulle nicchie, ma di rendere la possibilità ad un’utenza ampia, di accedere al più alto livello della qualità disponibile.
Quanto è importante oggi è che una realtà socio-sanitaria ed economica del territorio come la Clinica Madonna delle Grazie sia presente nel tessuto culturale cittadino sostenendo iniziative di ampio respiro come la “Campaniliana”?
L’importanza risiede nella possibilità di mantenere sempre vivo l’interesse per la cultura, coinvolgendo una platea ampia il più possibile e trasmettendo alle giovani generazioni l’importanza che hanno avuto autori come Achille Campanile per la cultura letteraria, drammaturgica e teatrale del nostro paese. Troppo spesso, in tempi social come i nostri, la cultura e l’arte vengono sopraffatti dalle tendenze e dalle mode, e noi, credendo fortemente nel principio che per sapere dove andare, dobbiamo prima sapere da dove proveniamo, cerchiamo di offrire il nostro contributo alla riscoperta di quanto il passato ci ha lasciato;
Il programma di quest’anno è modulato diversamente e punta ancora più in alto: grandi ospiti (Francesco Sabatini, Emilia Costantini, Giancarlo Governi), tanto teatro, la premiazione finale all’Artemisio: è soddisfatto di quanto il team organizzativo e la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, di cui la Clinica è socia, ha messo in piedi per ricordare Campanile?
La presenza di ospiti illustri provenienti dal mondo letterario accademico, giornalistico e televisivo sono conferma che la Fondazione sta svolgendo un ottimo lavoro. Ci auguriamo che il programma rinnovato di questa terza edizione contribuisca fortemente al ricordo dell’opera di Campanile, stimoli sempre la creatività degli autori ed arricchisca gli appassionati.