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La Valle dei libri. L'importanza della lettura ad alta voce

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[...]tutto è suono, null’altro che suono. Sono suoni gli astri, i loro pianeti e il loro contenuto. Gli elementi appartengono al suono come pure ciò che formano, dai corpi più semplici a quelli più complessi: il mondo vegetale e il regno animale. L’essere umano è suono, anche se non lo sa o lo ha dimenticato Alfred A. Tomatis


di Martina Loppa

Il suono e la musica, hanno il potere dell'espressione, e noi, in quanto per-sone (dal latino: per-sonar: risonare attraverso), siamo strumenti che emettono suoni meravigliosi attraverso la nostra globalità umana. La voce ed il corpo accompagnano l'emissione dei nostri stati d'animo, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. Durante la 24 a settimana di vita intrauterina, il bambino comincia a percepire uditivamente i suoni: in modo netto e presente, riesce, in questo periodo, a mettere in funzione processi cognitivi di riconoscimento e di memorizzazione. Nella vita intrauterina il bambino viene letteralmente cullato dai suoni corporei della mamma (la mamma è essa stessa il suo sono, per il bambino): dal flusso sanguigno, al respiro, al battito del cuore, fino ad arrivare alla voce. 

La voce: quale meraviglioso e straordinario strumento è la voce? Si è dimostrato che i bambini sanno riconoscere determinate voci alle quali danno precise risposte motorie e fisiologiche. Se il feto ausculta uno stimolo sonoro proposto ripetutamente, risponderà in modo diverso fino a quando non diventerà familiare: questo vuol dire che è in grado di udire, memorizzare, discriminare, e quindi riconoscere “il mondo extrauterino”.

Copiosa letteratura scientifica ha dimostrato come il bambino, una volta nato, sia abile nel riconoscere perfettamente le musiche a lui proposte durante la vita intrauterina, e come reagisca attivamente anche alle storie proposte durante gli ultimi trimestri di gravidanza. La nostra voce risuona grazie al nostro corpo, così come uno strumento musicale produce il suo suono grazie alla sua cassa armonica. L’utilizzo della voce presuppone reciprocità, interazione, ed impegna la partecipazione di tutto il corpo (presenza, mimica, gesto, movimento). La voce è il prolungamento delle nostre emozioni e sentimenti, le sue vibrazioni si espandono sulla pelle e riverberano attraverso le ossa: un bambino preso affettuosamente tra le braccia può percepire numerose vibrazioni attraverso la pelle se, per esempio, mentre gli cantiamo qualcosa poggiamo il nostro mento sulla sua testina. (Novella, M., 2009). Ed è questa l'importanza della lettura ad alta voce, che comincia, come abbiamo potuto riscontrare, ancor prima della nascita: la relazione genitore- figlio viene rafforzata da quella reciprocità che si crea attraverso il nostro linguaggio verbale e non verbale. Attraverso la tonalità della voce, la ritmicità che essa può assumere durante il racconto, attraverso la nostra postura, e quindi la prossemica (l'utilizzo del nostro corpo nello spazio), attraverso il nostro odore ed il nostro sguardo, si riesce a creare quel legame speciale e solido. Quell'abbraccio inglobante che può ricordare il grembo materno, all'interno del quale il bambino si sente al sicuro. E i bambini lo sanno cosa accade quando il genitore comincia a leggere: si tramandano storie, se ne ascoltano e leggono altre, si esplicita il processo di alfabetizzazione emotiva, avendo la possibilità di riconoscere le emozioni, guardarle, verbalizzarle ed affrontarle. 


Attraverso la lettura esploriamo luoghi sconosciuti, creiamo mondi immaginari, diamo vita a mostri con i quali possiamo danzare (Verolini, A.), e tutto questo grazie alla nostra creatività, che è la capacità divergente di risolvere situazioni critiche e difficili (secondo Guilford J. P., psicologo statunitense, la creatività, ossia il riuscire a trovare la soluzione più adeguata ad un problema, è la vera intelligenza). Con l'uccisione di draghi, e la scoperta di porte segrete, si testa concretamente la possibilità di trovare una soluzione, anche laddove sembra impossibile, e questo, mediato dal genitore, supporta il bambino nel processo di costruzione della propria autostima. E negli ultimi decenni, l'importanza della lettura e del libro, come strumento privilegiato per creare Nuovi Mondi, ha fatto sì che le biblioteche reali ed estese, oppure associazioni come “Nati per leggere”, potessero diffondersi ed ritornare a far parte di quella trama sociale che tesse relazioni in modo creativo e delicato, duraturo nel tempo e risonante. "Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua". (Hermann Hesse)

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