La Juniores della Fortitudo Academy è in lotta per le prime posizioni. I ragazzi, alla guida del tecnico Massimiliano Rossi, stanno disputando un ottimo campionato a suon di gol e belle prestazioni. Abbiamo intervistato l’allenatore veliterno per fare il punto sul cammino in campionato della sua splendida compagine.
Mister, quest’anno la Juniores lotta per il titolo: che tipo di campionato è a livello qualitativo?
Esageratamente equilibrato, prima e decima distano sette punti. E’ la prima volta che mi capita di giocare un torneo così. Avvincente sicuramente ma veramente dispendioso a livello nervoso per i ragazzi che secondo me stanno facendo il massimo possibile considerando anche il fatto che sono costretti a giocare sempre sotto età. Incontriamo infatti compagini costituite da calciatori ’96 e ’97 con uno o al massimo due ’98 nei diciotto di lista, il contrario di ciò che possiamo fare noi che tra i diciotto annoveriamo almeno dodici ’98.
La Fortitudo Academy dove può migliorare?
Sono entrato da poco in questa società e credo non sia giusto da parte mia pensare di dare consigli a chi la vive da anni e che comunque l’ha innegabilmente fatta crescere.
Quali sono le caratteristiche migliori (i pregi) della tua squadra? La grande volontà e la voglia di crescere sono i pregi principali di questi ragazzi, lavorano sodo e si sostengono, sono encomiabili. Voglio spendere pubblicamente due parole per sottolineare questi aspetti, li ringrazio tutti per le emozioni che mi stanno regalando ma in modo particolare coloro che, avendo un rosa cospicua, soffrono il poco utilizzo e che malgrado ciò non mollano assolutamente.
Quale è stata la partita più bella dal punto di vista delle emozioni e del gioco in questa prima metà di campionato?
La vittoria ottenuta in casa dell’allora capolista Garbatella è stata finora una gemma del nostro campionato. E’ venuta grazie anche ai ragazzi che sono scesi dalla prima squadra e che hanno colmato il gap tecnico che ci sarebbe stato. Anche gli avversari infatti annoveravano nelle proprie file cinque calciatori di promozione. Devo dire però che l’emozione più grande l’ho provata dopo un gol vittoria ottenuto allo scadere quando mi sono ritrovato scaraventato a terra e con tutti i miei ragazzi sopra per festeggiare la rete. In quel caso oltre all’emozione ho provato però anche tanto dolore.
L’obiettivo stagionale quale è?
Continuare a far crescere questi atleti che avranno il prossimo anno la possibilità di rigiocare la categoria Juniores e, per alcuni di loro, anche quella di calcare i campi di Promozione (sono certo che la prima si salverà). Per quanto riguarda il risultato sportivo mi auguro di portarli a giocare la coppa provinciale anche se non sarà per nulla semplice.
Quali sono le cose che chiedi ai tuoi ragazzi per ogni partita?
Divertimento, applicazione, volontà e 90 minuti di grinta e determinazione. Tutto ciò non per vincere a tutti i costi ma per non avere rimpianti al triplice fischio finale. Quando scendevo in campo un millennio fa alla fine della partita la sensazione più brutta che potevo provare era quella di voler rigiocare subito quella gara perchè avrei potuto fare di più. Era naturalmente impossibile poter ritornare indietro nel tempo ed è questa amara sensazione che vorrei evitare ai miei ragazzi.
Cosa serve per restare in cima alla classifica e restare agganciati alla vetta?
A dire la verità penso che quello che è stato costruito fino a tre giornate fa avrebbe dovuto far riflettere sulle strategie da intraprendere da parte della società. Nelle due gare che avrebbero potuto proiettare questa squadra in solitaria in vetta allungando un poco la classifica che è incredibilmente corta, con un poco di coraggio anche se con rischio, il supporto di un paio di giocatori della promozione sarebbe stato decisivo. Nessuna polemica nelle mie parole perchè capisco che non è assolutamente semplice decidere visto le difficoltà che sta incontrando la squadra principale della società. Prometto comunque che questi splendidi interpreti di questa avventura sapranno farsi rispettare sino all’ultimo onorando e lavorando per portare più in alto possibile i colori che indossano. Chiudo ringraziando di cuore tre persone preziosissime che mi aiutano costantemente e che sono diventate punti di riferimento per i ragazzi; due sono con me già dallo scorso anno: Buzzoni Stefano e Mascolino Maurizio; l’altro è per me una piacevole novità: Passerini Gianni.