Il 15 novembre si è perfezionata l’operazione di cartolarizzazione multi-originator (molteplici istituti cedenti) che ha visto partecipe la Banca Popolare del Lazio insieme ad altri 16 istituti.
Trattasi di un’operazione di tipo overcollateralisation, ovvero il valore del portafoglio ceduto è maggiore del valore nominale dei titoli emessi. I 17 contratti di cessione, chiaramente pro-soluto, sono stati conclusi il 31 ottobre dalla trevigiana POP NPLs s.r.l., iscritta il 5 novembre nell’elenco delle SVC (Società Veicolo di Cartolarizzazione) tenuto da Banca d’Italia. Nell’operazione il ruolo di Arrenger3 è stato affidato a J.P. Morgan e Banca Popolare di Bari (presente anche tra le banche cedenti), mentre per l’attività di servicing, Cerved Master Services S.p.A. è stata nominata Master Servicer, per l’incasso e il recupero dei crediti, che a sua volta ha delegato Cerved Credit Management S.p.A. come Special Servicer per le attività connesse all’amministrazione, gestione e recupero dei crediti. L’operazione ha riguardato un totale di esigibile lordo pari a 1.578.317.981 €. L’originator principale è la Banca Popolare di Bari, con un peso del 41,32% (652.108.466 €), mentre la Popolare del Lazio rappresenta il 7,64% (120.523.622 €). Le notes (ABS – Asset Backed Securities) sono state suddivise, nella consueta classificazione a cascata (“waterfall”), in tre tranches: Senior, Mezzanine e Junior. Il rating delle notes è stato assegnato da Moody’s e Scope, utilizzando entrambe un proprio metodo di analisi relativo agli ABS Non-Performing. La tranche senior, pari al 27% del lordo esigibile totale del portafoglio, ha ottenuto il rating Baa3 da Moody’s e BBB da Scope e, pertanto, trattandosi di valutazioni Investment Grade, la tranche può essere sottoposta alla GACS (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze), ovvero lo strumento concesso dal MEF che garantisce un pagamento ai detentori delle tranches senior, sotto dovute condizione, in caso di mancato pagamento di capitale e interessi. La remunerazione è variabile e prevista in misura pari all’Euribor semestrale con uno spread di 30 bps (Euribor 6M + 0,30%). In attesa di conferma della GACS è previsto che le senior siano mantenute pro-quota dalle originator. La classe mezzanine ammonta a 50 mln di €, ovvero al 3,2% del portafoglio totale. Il rating ottenuto dalla mezzanine è Caa2 (Moody’s) e B (Scope). Il rendimento variabile è pari all’Euribor M più uno spread del 6%. Infine, la tranche junior, a cui non è stata assegnata alcun rating, è composta da circa l’1% del portafoglio totale (15.780.000 €). In questo caso, l’Euribor di riferimento è il trimestrale con uno spread del 10%. Il valore lordo esigibile ceduto dalla BPL (120.523.622 €) è relativo a 812 posizioni per le quali ha ricevuto un ammontare di notes “retate”, ovvero dotate di rating, pari a 29.337.000 €, di cui 26.255.000 € (89,49%) della classe senior e 3.082.000 € (10,51%) mezzanine5. La Banca Popolare del Lazio ha pubblicato sul proprio sito l’elenco dei debitori, identificati dal relativo NDG (Numero Direzione Generale), interessati alla cartolarizzazione. Inoltre, questi, per avere una conferma espressa dalla banca, potranno scrivere liberamente all’indirizzo legale.sede@bplazio.it. Confrontando i bilanci 2016 e 2017 è emerso che l’incidenza delle sofferenze, delle inadempienze probabili e dei crediti scaduti sul totale dei crediti verso clientela e banche è aumentata, passando dal 12,7% al 13,9%. In particolare, il maggior peso è relativo alla quota delle inadempienze, che passano dal 3,7% del 2016 al 5,6% del 2017. Pertanto, l’operazione di “pulizia” dei crediti non performanti dalla “pancia” della banca risulterà di notevole importanza per la BPL al termine dell’esercizio in corso poiché, oltre ad alleggerire il capitale prudenziale, la combinazione tra le rettifiche di valore apportate ad alcuni crediti, dopo l’ispezione di Banca d’Italia, e la presente cartolarizzazione risalteranno i miglioramenti riportati nella Semestrale 2018 relativamente alle voci “core” dell’attività bancaria. Infatti, nonostante la perdita di 3,9 mln di euro, è stato riscontrato un miglioramento del Margine di Intermediazione (+3,1%), in cui è cresciuta sia la componente interesse (+3,2%) che la componente da servizi (+4,6%), la riduzione dei costi operativi (-1,1%) e un aumento sia della raccolta diretta (+10,3%) che indiretta (+2,4%).
Un approfondimento, che riceviamo e pubblichiamo, di Matteo De Cesaris sulla Banca Popolare del Lazio:
Sono giorni di fermento a Velletri, il tema caldo è la Banca Popolare del Lazio. Nell’ “etere” veliterno circola da alcuni mesi una lettera anonima dei Soci “Coraggiosi”. Nel comunicare quanto è di loro conoscenza, i soci ci tengono a criticare tre aspetti fondamentali dell’attuale gestione: la situazione finanziaria della Banca, i requisiti degli amministratori e il conflitto di interesse. Il primo tema fa riferimento all’incremento degli NPL e dei costi di gestione. Analizzando i bilanci del 2016 e 2017 (come riportato nel nostro articolo) si nota un lieve incremento dell’incidenza delle sofferenze, delle inadempienze probabili e dei crediti scaduti sul totale dei crediti verso clientela e banche, che passa dal 12,7% al 13,2%. Tuttavia, questo non risulta essere un caso isolato, infatti sempre più quotidianamente si hanno notizie di aumenti degli NPL in pancia alle banche. Di ieri la notizia che il Banco BPM ha ceduto a Elliot un portafoglio di 7 miliardi di NPL. Per quanto concerne la accrescimento dei costi operativi, dalla semestrale di Giugno 2018 si nota invece una diminuzione del 1,1% (€ 353 mila), di cui proprio le spese per il personale hanno subito una riduzione del 2,8% (€ 501 mila). I soci coraggiosi temono anche una futura incorporazione della Banca come sta avvenendo ed è avvenuto per altre, ma a giudicando quanto avvenuto in estate (acquisizione di Banca Sviluppo Tuscia) le strategie sembrerebbero ben diverse, ovvero muovono verso un maggior radicamento della banca nel territorio laziale. Lato performance, nella lettera, viene evidenziato esclusivamente un aumento della componente “commissioni da servizi”, che sempre dalla semestrale 2018, risulta fortunatamente in positivo (+4,6%) così come la componente da “interessi” (+3,2%) comportando un aumento del “Margine di Intermediazione” (+3,1%), a manifestazione del fatto che l’attività caratteristica (core) della banca risulta redditizia. D’altronde, come abbiamo riportato nell’articolo sui terzo trimestre bancario, anche altre banche hanno ottenuto una performance positiva in termini di commissioni e interessi, mentre altre, anche a discapito degli stessi stakeholders, hanno segnato in negativo la variazione della loro prestazione. Altro tema caldo è il conflitto di interessi. Sul volantino sono stati riportati nomi e supposto fatti tutt’ora da accertare. È pur vero, come ha sottolineato il consigliere comunale Paolo Trenta in una recente intervista ad Officinastampa, che per una Banca così radicata “è impossibile non avere interessi in conflitto laddove i consiglieri e i soci sono parte della vita cittadina” e che lo stesso conflitto di per sé non costituisce reato, ma va semplicemente dichiarato. Inoltre, dispiace che dalla puntata del 06/12 di Officinastampa si sia fatto emergere un profilo della Banca che puntava a una sola direzione, tanto da non farla sembrare più una Banca del Territorio. Se il desiderio è quello di vedere la BPL come banca del solo territorio di Velletri, allora il rischio che un giorno venga incorporata diventerà reale, mentre in realtà va dato atto alla governance del coraggio avuto nell’operazione BST. Infine, ha destato preoccupazione l’operazione di cartolarizzazione, poi perfezionata il 15 novembre, in relazione alle valutazioni del merito creditizio. Anche in questo caso, la BPL non era sola, bensì ha partecipato insieme ad altre banche (a maggioranza popolari) nell’operazione multi-originator nota come POP NPLs. Tale operazione consentirà un alleggerimento del capitale prudenziale e risalterà i miglioramenti mostrati nella semestrale, oltre a favorire una maggiore concentrazione in impieghi e pertanto in concessione di credito per gli stessi clienti. In conclusione, si vuol ribadire che nel desiderio di un proficuo futuro del Territorio veliterno e laziale non si può che “tifare” e sostenere la Banca Popolare del Lazio, in quanto attrice e forza trainante del tessuto economico locale