"Signori svegliatevi perché per colpire noi questo governo sta restringendo sempre di più gli spazi di democrazia ancora esistenti in Italia", con questa frase - che riportiamo a memoria - ha chiuso la sua testimonianza un richiedente asilo che è stato nostro ospite al "Pranzo solidale sotto il Baobab", che si è svolto domenica scorsa al Dopolavoro Ferroviario di Velletri.
di Doriana Ricci
È stato questo il momento più emozionante, ed assieme politicamente più importante, del pranzo che è stato organizzato da Velletri Solidale per informare e per raccogliere un po' di fondi in favore di Baobab Esperience, organizzazione che - come ci ha raccontato un altro suo rappresentante, Valerio Bevacqua - è nata attorno alla stazione Tiburtina di Roma per dare un sostegno primario (mangiare, dormire, orientamento) a tutti quegli immigrati che non sanno dove andare una volta giunti a Roma, alcuni solo di passaggio per raggiungere vari paesi europei, altri per richiedere asilo nel nostro paese. Il Baobab ha subito una serie infinita di sgomberi, pur occupando con tende e ripari di fortuna solo degli spazi aperti, mentre il Comune di Roma che se ne dovrebbe occupare non solo non lo fa, ma non sembra nemmeno gradire che se ne occupino dei volontari anzi, li fa sgomberare di continuo in ragione di una non meglio precisata riqualificazione urbana. Per questo il Baobab Experience ha lanciato una raccolta di firme sulla piattaforma change.org dal titolo significativo: "Baobab Experience chiama FS e il Comune di Roma: la riqualificazione urbana non fermi la solodarietà", alla quale invitiamo tutti ad aderire. La sala del Dlf era strapiena per l'occasione grazie anche all'accattivante menu preparato dallo staff di Doppiobinario - che vi consigliamo di frequentare perché prepara succulenti e variegati pranzi ogni giorno a prezzi popolarissimi - ma sicuramente le persone che vi hanno partecipato hanno voluto rispondere con un gesto di solidarietà al nostro appello, dimostrandosi ancora una volta molto generosi (come già era accaduto per la nostra iniziativa all'Augustus del 14 ottobre su Riace): abbiamo raccolto infatti 300 euro che con una certa emozione abbiamo consegnato ai rappresentanti del Baobab Experience presenti. Una decina di persone che non ha potuto essere presente al pranzo ha voluto comunque esserci mandandoci il proprio contributo. In un'occasione come questa non potevamo non parlare del Decreto sicurezza, da poco legge dello stato grazie all'attuale governo, che Giovanna Aragozzini nell'introdurre l'iniziativa ha illustrato nei suoi tratti più salienti nonché più pericolosi e terribili perché affossa quei diritti sacrosanti e insindacabili che sono anche enunciati nella dichiarazione delle Nazioni Unite, secondo la quale: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Il punto principale del decreto è la cancellazione dei permessi di soggiorno umanitari, una delle tre forme di protezione che potevano essere accordate ai richiedenti asilo (insieme all’asilo politico vero e proprio e alla protezione sussidiaria). La protezione umanitaria, come veniva spesso chiamata, durava per due anni e dava accesso al lavoro, alle prestazioni sociali e all’edilizia popolare. Al suo posto il decreto introduce una serie di permessi speciali (per protezione sociale, per ragioni di salute, per calamità naturale nel paese d’origine), della durata massima di un anno. Il decreto aumenta il tempo massimo nel quale gli stranieri possono essere “trattenuti” (cioè obbligati a rimanere) nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) da 90 a 180 giorni. L'elevato rischio che il decreto moltiplichi il numero di stranieri che si trovano in maniera irregolare nel nostro paese e che quindi non possono avere un lavoro regolare o ricevere prestazioni sociali e che per questo sono incentivati a dedicarsi ad attività illegali diventa così molto più concreto. Un’altra parte del decreto è quella che depotenzia il sistema SPRAR, l’accoglienza diffusa (come spesso viene chiamata) gestita dai comuni che serve a fornire ai richiedenti asilo corsi di lingue e altri percorsi di integrazione. Il sistema sarà limitato a coloro che hanno visto accogliere la loro domanda di protezione internazionale, non potranno più invece prendervi parte coloro che sono ancora richiedenti. Questi ultimi saranno quindi trasferiti nei centri di accoglienza ordinari, dove attenderanno le decisioni sulle loro domande senza svolgere particolari attività o corsi. Secondo Medici senza frontiere il decreto renderà l'integrazione praticamente impossibile nel nostro paese. Per questi e molti altri punti, come quello della revoca della cittadinanza per quelle persone che sono ritenute un pericolo per lo stato, il cosiddetto "decreto sicurezza" potrebbe essere considerato anticostituzionale e proprio su questo punto Velletri solidale sta pensando di organizzare un prossimo incontro tra i cittadini per approndire e discutere su tale questione. Riteniamo infatti che stiamo entrando in un'era di vera barbarie che riguarda i migranti ma che riguarda anche noi; per questo dobbiamo percorrere assieme a loro un cammino di riappropriazione dei diritti che perderanno loro ma che perdiamo anche noi. Ci associamo dunque con grande convinzione a ciò che il Baobab Experince scrive sul suo sito: "Non c’è alternativa e ora più che mai bisogna parteggiare per non diventare aridi e morire nell’indifferenza, come una terra incolta che a lungo andare diventa marcia, riarsa". Velletri Solidale